Opinione scritta da Luciana

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    19 Ottobre, 2008
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Morire è un attimo

L'ho letto tutto d'un fiato. E' il classico libro che, una volta iniziato, non lo molli più fino alla fine, fino a quando non ti accorgi di essere proprio come dice Seneca: "Come puoi ritenere che abbia molto navigato uno che una violenta tempesta... lo ha sbattuto di qua e di là...? Non ha navigato molto, ma è stato sballottato molto." E, infatti, l'indagine del maggiore Morosini porta il lettore di qua e di là, tra momenti drammatici, romantici e nostalgici. Leggendo c'è anche il gusto di riscoprire un'Italia antica, quell'italietta degli anni '30 che giocava a fare la grande in Europa, risultando solo verbosa e ridicola.

Ho avutro, però, l'impressione che questo libro non può essere frutto solo di ricerche storiche. Non potrebbe essere che tu abbia sentito per molti anni dei racconti sull'Eritrea italiana, e hai deciso di descriverli così bene nel libro? Chissà!

Splendida la copertina che mescola il colore al bianco e nero. L'unico appunto che faccio è sulla moglie del primo defunto che, secondo me, esce di scena troppo presto; forse era meglio dire al lettore che fine fa una volta scoperta la verità su di lei.

Comunque, è una lettura piacevole e appassionante.

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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Settembre, 2008
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La solitudine dei numeri primi

La solitudine... tagliente, come i numeri... incomprensibili ma gemelli... che percorrono la vita di una persona, isolandola dal contesto del mondo. E' un libro sui fantasmi che non abbandoniamo, e ci tengono legati al passato.

E' un libro sul silenzio.

E' bellissimo.

E' un libro che può capire solo chi sa cos'è la solitudine; e allora ci si renderà conto che quella che viene ritenuta una mancanza di profondità è solamente il vuoto di una vita piena di fantasmi.

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Fantascienza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Settembre, 2008
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Stella Rossa

Ho appena terminato di leggere Stella Rossa di Fabio Oceano, vincitore del Premio Fantascienza.com 2005.

E' molto bello questo romanzo, avvincente e intelligente, dove l'autore immagina due universi paralleli: uno dove l'Unione Sovietica ha preso il sopravvento e gli USA sono scomparsi; l'altro dove gli USA dominano il mondo e l'Unione Sovietica è sparita.

La Stella Rossa, gloriosa astronave del primo universo invade e compare nel secondo e... non vi dico altro. Sarà l'inizio di una nuova guerra fra due universi?

L'unico appunto è un errore un pò pacchiano riscontrato a pag. 40 dove c'è un dialogo all'interno della Stella Rossa, astronave dell'URSS: "Non si usa quasi mai il termine Compagno e ci si chiama direttamente col nome di battesimo" (il battesimo in URSS???)

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Religione e spiritualità
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Settembre, 2008
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Grazie Gesù

C'è un grande fervore in Allam, tipico di ogni neo-convertito, nel parlare dell'incontro con Gesù e col cristianesimo. Eppure, più ci si inoltra nella lettura, più si ha l'impressione che Allam sia passato dall'integralismo islamico all'integralismo cristiano.

Quello che intendo dire è che, dalla lettura del libro, non mi sembra che la conversione al cristianesimo abbia fatto fare dei passi avanti al signor Allam.

Nonostante egli affermi che il suo battesimo sia stato strumentalizzato, da quello che leggo mi sembra che, in fondo, la cosa non gli sia dispiaciuta visto che prende alla lettera il catechismo sul sacramento della cresima col quale si diventa "paladini" della fede cristiana.

Il libro è fortemente politicizzato sul rapporto tra cristianesimo e islam. C'è una lunga parte dove descrive la violenza islamica nel corso della storia, "dimenticandosi" del sufismo, la parte più spirituale e amorevole di questa religione (sarebbe come ricordare solo la violenza cristiana medioevale, "dimenticandosi" che il misticismo di San Francesco, Santa Teresa d'Avila e tanti altri sono nati proprio in quel periodo).

Descrive cosa avviene nei campi di addestramento del terrorismo islamico, e mi chiedo che cosa c'entra col titolo del libro.

L'unica cosa veramente bella che ho letto è la testimonianza di una moglie italiana che ha sposato un poligamo (pag. 103-104). Io avverto sempre le mie alunne a stare attente agli uomini musulmani. Col fischio che mi ascoltano! Purtroppo, le occidentali che considerano superficialmente o, comunque, in maniera irrilevante la religione, non si rendono conto di chi sia un musulmano.

Ho interrotto la lettura sul cap. "La mia prima comunione" per la profusione di allori al mondo politico che lo ha sostenuto, dopo aver saltato molte pagine dove, invece di spiegare cos'è l'Islam, continuava a ripetere tutto il male possibile contro la religione islamica.

Libro pesantissimo di cui non ho compreso il rapporto tra il titolo "Grazie Gesù) e il contenuto.

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Racconti
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Settembre, 2008
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Gli equivoci delle donne

Un racconto ottocentesco che ha fatto il suo tempo. Se lo leggo in chiave autobiografica riesco a sopportarlo; qualsiasi altra chiave mi dice che è un racconto noioso, senza sostanza, come se fossero 50 pagine di pettegolezzi che un uomo scrive per parlare male delle donne.

Insomma, non mi ha entusiasmato!

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Libri per ragazzi
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Settembre, 2008
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Le avventure di Pinocchio

Ho letto il testo originale, in toscano, con le illustrazioni originali di Enrico Mazzanti della prima edizione del 1883. Non ho il gioiello originale in casa; si tratta di un'edizione della Fabbri Editore del 2001, nella collana "I grandi classici della letteratura italiana".

E' stata un'esperienza bellissima poter leggere il libro come lo aveva pensato Collodi, con quell'italiano antico, o meglio quel fiorentino antico ancora godibilissimo. Ho scoperto un paio d'episodi che non conoscevo: quello del Serpente orribile al XX capitolo, e quello dell'Isola delle Api industriose al XXIV capitolo. Per il resto, Maestro Ciliegia, Maestro Geppetto, il Grillo-parlante, Mangiafoco, la Volpe e il Gatto, l'osteria del Gambero Rosso, la bella Bambina dai capelli turchini, Lucignolo e il Pesce-cane (li ho scritti come sono in originale nel libro) ci sono tutti, insieme al "ciuchino che azzoppisce"!

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Romanzi
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    08 Settembre, 2008
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Chiari e scuri

L'idea del topino di biblioteca che rosicchia libri per sopravvivere e si fa una cultura sconfinata è molto originale, ma... altrettanto noiosa come solo un topo di biblioteca sa essere!
E' un libro praticamente senza dialogo, tutto raccontato: pesantissimo. Spesso anche i dialoghi vengono raccontati.
Comunque, è geniale raccontare la vita attraverso gli occhi di un topo di biblioteca. Il finale, più triste, diventa vivace nel sentimentalismo di un topo di biblioteca che muore per far nascere uno scrittore.

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Politica e attualità
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    11 Agosto, 2008
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Sulle regole

Il libro, veloce e di facile lettura (solo 156 pagine), non è in realtà di facile comprensione.

Già l'introduzione è interessantissima:
La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perchè delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà.

Nella prima parte, Colombo riflette sulla differenza tra la legalità e la giustizia. Mostra in che modo la gente confonde i due concetti, e si chiede se può esistere un principio universale in base al quale stabilire delle leggi giuste, facendo l'esempio (fra i tanti) delle leggi razziali emanate dall'Iatlia nel 1938 - e tutti consideravano quella legge giusta, e la applicavano seguendo il principio di giustizia in vigore in quel momento (Qualunque sia il fine, e al di là dei mezzi per raggiungerlo, ciascuno si presenta come persona giusta che intende realizzare la giustizia. In nome di questo principio sono scoppiate rivoluzioni, sono state represse sommosse, praticati genocidi, commessi crimini orrendi. Pag. 24); salvo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, la stessa Italia ha abolito quelle stesse leggi razziali del 1938, - e tutti trovavano quella legge giusta, e la applicavano seguendo i principi di giustizia in vigore allora (in vigore tuttora).
A tal proposito, l'autore riflette che La giustizia, anzichè essere motivo del diritto, ne diventa una conseguenza: giusto è quel che la legge dichiara tale, indipendentemente dalla coerenza con principi (o con ragioni) che stiano al di fuori della legge medesima. La giustizia, perciò, perde qualsiasi valore di universalità e si ammette che possano esistere, anche contemporaneamente, più diritti diversi, ciascuno dei quali è "giusto" nel momento in cui esiste ed è applicato su un determinato territorio. (Pag. 34)

Dopodichè l'autore mostra i modelli di società verticale e orizzontale, analizzandoli anche dal punto di vista storico.
Successivamente arriva ad analizzare il concetto di "pena" nell'una società, come nell'altra. Mi trovo perfettamente d'accordo, come già descritto in altro topic, sull'idea che Il carcere non soddisfa gli obiettivi per cui è utilizzato: salvo impedire che chi vi è recluso commetta reati (per il solo periodo della detenzione), non svolge funzioni di prevenzione speciale (in quanto non contribuisce a evitare che chi ha già violato le regole torni a farlo), non svolge funzioni di prevenzione generale ( di fatto, il più delle volte la sua minaccia non costituisce un deterrente alla violazione delle regole) e, come si è visto, costa molto in termini economici alla società. [Precedentemente, Colombo sottolineava il costo di circa € 151,00 al giorno per detenuto.] (Pag. 82-83) ... Ecco allora mettere dietro le sbarre chi ha violato la legge. E poichè queste persone sono cattive come il lupo (ma al contrario di lui capiscono), bisogna anche far sentire loro che il delitto non solo non paga, am addirittura fa soffrire. Essenso questo il modo di pensare comune, non ci si accorge, anzi si rifiuta di credere che possano esistere alternative. Ma anche prima di Niccolò Copernico a nessuno passava per la mente che potesse essere la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa. (Pag. 85)

Gerardo Colombo conclude il suo libro con una riflessione tra libertà e responsabilità (v. pag. 139).
A mio parere dovrebbe essere un libro da adottare come libro di teso di educazione civica e educazione alla convivenza civile nelle scuole di ogni ordine e grado.

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Religione e spiritualità
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Agosto, 2008
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Non dimenticatemi

Padre Florenskij era un uomo dolce, oserei dire un poeta della natura che amava in maniera sconfinata. Spelndide le descrizioni dell'aurora boreale sulle isole della sua prigionia, le Solovski.

Nel leggere il testo si capisce l'involuzione dell'uomo divorato dalla durissima prigionia. Le ultime lettere sono di una disperazione inesauribile.

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Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi è felice, perchè il libro è drammaticamente triste.
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Fantascienza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    05 Luglio, 2008
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Io sono Helen Driscoll

Io sono Helen Driscoll è uno splendido horror. Avvincente. Mi ha fatto venire la paura di vedere i fantasmi pure a me!

Non riesco a immaginare che sia stato scritto nel 1958, se non giustificandolo come un libro profetico, nella misura in cui razionalità e paranormale si intersecano con la lucidità della ricerca scientifica.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    05 Luglio, 2008
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Cafè Nopal

L'inizio è noioso, oserei definirlo vuoto, con un'introduzione molto lunga. Alla fine ho capito che questa lungaggine non è altro che un modo per descrivere il vuoto che c'era nella vita del protagonista; un amore finito; non sa dove sbattere la testa. Man mano che la storia si dipana e precipita, aumenta il coinvolgimento sentimentale.

Carina la figura dello zio medico rompiscatole che con le sue teorie e i suoi proverbi riesce sempre a tornare alla memoria, un pò come , a un certo punto,dice lo stesso protagonista: "E se avesse ragione lui con tutte le sue scemenze?

Il pezzo che, personalmente, mi ha coinvolta di più è il dialogo che c'è tra le pag. 198-199: "Misurare i bisogni degli altri sui propri era un'idiozia così comune che per un attimo a Enrico sembrò ragionevole. ... Non erano i soldi che volevano da te. ... E tu non l'hai mai capito." E' una frase alla quale ho pensato spesso, esattamente così come è stata scritta.

Alla fine, dopo mille peripezie e pericoli, il protagonista ritrova il suo equilibrio, ma non è un lieto fine, è un essere diventato maturo, essere riusciti a dipanare il vuoto nel quale viveva all'inizio, e avere capito cosa bisogna fare per ricominciare daccapo. E' riuscito a lasciarsi alle spalle il passato. Se il protagonista fosse stato un bambino, i critici letterari avrebbero potuto scrivere che si tratta di un romanzo di formazione.

Per essere l'opera prima di uno "scansafatiche", è un libro molto bello. La caratteristica che ho notato io, quindi un giudizio esclusivamente soggettivo, è che il giallo lascia spazio a una storia sentimentale, abbandonando i binari del mistero per concentrarsi sull'intimità del protagonista.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    22 Giugno, 2008
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Critica della ragion criminale

Hanno Stiffeniis e Amadeus Koch sono lo Sherlock Holmes e Mr. Watson prussiani.

E' un libro costruito seguendo dei passaggi molto particolari (dal thriller, all'horror, al sentimentale) effettuati in modo talmente naturale, che la storia risulta articolata in maniera tranquilla, scorrevole, senza un briciolo di respiro ma, contemporaneamente, col ritmo vitale ottocentesco.

Avete scritto col piacere di gustarsi le parole e assaggiare la storia un pò per volta.

Direi che è un grandissimo libro, appassionante e coinvolgente.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    13 Giugno, 2008
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Io sono leggenda

Ho terminato di leggere Io sono leggenda di Richard Matheson. Ne sono rimasta veramente entusiasta. L'idea non è originalissima al giorno d'oggi, forse lo era di più quando è stata scritta nel 1954. Spesso il tema della solitudine ritorna nella fantascienza, e il bisogno sfrenato di compagnia non riesce a essere colmato in nessun modo.

Mi ha emozionato, veramente tanto, l'episodio del cane - mi ha commosso. Inoltre, ho scoperto grazie alla postfazione di Valerio Evangelisti, che Richard Matheson ha scritto un episodio della serie classica di Star Trek, precisamente "Il duplicato" del 1966.

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Storia e biografie
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    11 Giugno, 2008
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Sbucciando la cipolla

Si tratta della sua famosa autobiografia, quella che fece grande scandalo quando uscì a novembre 2007 per le ammissioni e i ricordi dettagliati da parte di Grass del suo passato di giovane nazista.

Intanto, dico subito che la lettura non è facile perchè ogni tanto parla in prima persona e ogni tanto in terza parlando, però, sempre di sè stesso; e quindi bisogna fare un pò di ginnastica mentale (per me che non sono un'intellettuale) per seguirlo in questo suo modo di raccontare di sè come se fosse lontano da sè, per finire affermando che sta parlando di sè .

Il lavoro che fa Grass non è un semplice ricordo di avvenimenti passati, ma è un lavoro di introspezione profonda, alla ricerca dei sentimenti che provava negli avvenimenti che non vengono descritti, ma vissuti attraverso le sue emozioni. E si percepisce tutta la fatica e, a tratti, il dolore nel dover ammettere di essere stato entusiasta dei proclami del Fuhrer e di tutto ciò che era il nazismo - posso dire che si espone quasi con spirito femminile nei suoi sentimenti, senza cercare nessuna scusa a ciò che è stato, e anche senza esaltarlo, ma ammettendo, circa dopo 200 pagine, di essere stato un idiota.

Comunque, una cosa mi è rimasta impressa. Ho sempre pensato ai premi Nobel come a letterati integerrimi, biblioteche ambulanti dal sapere sconfinato, gente che capisce tutto di tutto, persone che hanno il senso del bene, della giustizia e della moralità; icone viventi di tutto ciò che di positivo posso immaginare. Ebbene, di questo mito che ho dentro di me di ciò che è un Nobel per la letteratura, mi è rimasto impresso quando Grass, diciannovenne, racconta la sua partecipazione a un matrimonio finita a letto con la sposa, lui e un suo amico (il marito non è menzionato). Evviva la vita!

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Scienze umane
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    02 Giugno, 2008
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Diario di scuola

Divertente e graffiante, come è lo spirito letterario di Pennac.

Mi sono un pò persa verso la seconda parte del libro, dove si dilunga a descrivere le problematiche e la meraviglie che può compiere un insegnante di lettere nella sua classe (e chi, come me, non insegna lettere? forse ha altri motivi per non compiere i prodigi dell'insegnante di lettere!). Pennac non sfugge a questa logica. E se, come scrive nel libro, è vero che è da dodici anni che ha smesso d'insegnare... beh, in dodici anni, anche la scuola francese credo che sia cambiata molto (comunque, mai quanto lo schifo che è successo in Italia).

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Fantascienza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    09 Mag, 2008
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Missione su Jaimec

E' la bellissima storia di una vespa cui viene affidata la missione di disturbare il pianeta Jaimec. La spia inizierà una serie di azioni che si trasformano in avventure, una dietro l'altra, tanto da far desiderare il lettore di sapere come continua, cosa succede dopo, fino al divertente finale.

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Fantascienza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    09 Mag, 2008
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Partiranno

Splendido l'incontro tra gli spellicciati e gli esseri in personcina. Indagano CIA, KGB e Servizi Segreti Italiani. Una grande Luce D'Eramo.

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Fantascienza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    09 Mag, 2008
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Painlog

Bello, tematica interessante, portato avanti con vigore letterario e linguistico. La lettura è consigliata a chi sa digerire la sfrontatezza del protagonista. Finale interessante.

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Fantasy
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Aprile, 2008
Top 500 Opinionisti  -  

Il lamento dell'usignolo

La storia mi ha tenuta incollata fino a quando non ho finito di leggerla. La trama e l’intreccio sono ben costruiti, e l'autrice ha reso la storia avvincente con mille colpi di scena. Ci sono stati due momenti, verso la fine del libro, dove mi sono emozionata; il primo alla morte di Darithia, perché mi ha dato l’impressione di essere l’unico momento di vera umanità di Zagart; e l’altro quando la trisavola di Lara pronuncia la frase nella quale non pensava di ospitare a casa sua re e principi, perché è l’unico membro della famiglia di Lara rimasto in vita che riesce a vedere benedetta, all’interno di una storia piena di violenze, la sua discendenza.

Devo fare, però, alcuni appunti. Nella parte iniziale del libro, durante la prima fuga di Lara, si svela un dono che lei ha, quella della “la ragazza mentale”, al quale Lara non fa più ricorso lungo tutto il libro, mentre avrebbe potuto utilizzarlo anche durante i momenti più duri/difficili della sua storia.

Inoltre, Zagart, sempre attento e accorto, aspetta che gli venga ripetuto da Wingam tre volte prima di capire che gli sono nati altri figli da Lara; sinceramente, ho avuto l’impressione che in questo frangente ci facesse un po’ la figura dello stupido, cosa che non si addice a uno spietato sanguinario come lui.

Devo ammettere che è la prima storia che leggo dove viene descritta con normalità la sindrone di Stoccolma; questo può piacere o non piacere, certo che vedere la vittima affezionarsi al suo carnefice, e cedergli di fronte a qualsiasi tipo di richiesta lungo tutto il libro in virtù di un’antica promessa (se no che fantasy sarebbe?) mi è risultato, soprattutto all’inizio, pesante.

Comunque, per essere un libro d’esordio è sicuramente un lavoro notevole e quando saranno pronte le altre storie del ciclo di Davidia penso che leggerò volentieri.

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Romanzi storici
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Aprile, 2008
Top 500 Opinionisti  -  

Il collare di fuoco

Il grande Valerio Evangelisti ci porta alla scoperta della lotta per l'indipendenza del Messico in un romanzo appassionante. Nonostante la durezza delle lotte e degli intrighi descritti, il testo risulta delicato e affascinante per la completa mancanza di volgarità nel quale avrebbe potuto facilmente scadere e che l'autore ha abilmente evitato.

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Economia e finanza
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Aprile, 2008
Top 500 Opinionisti  -  

Il banchiere dei poveri

Uno dei pochi premi Nobel per la pace dati a chi si occupa seriamente di risolvere il problema della povertà. Interessantissimo il capitolo dove spiega le difficoltà di esportare il suo modello nei paesi ricchi, in particolare in Europa, dove leggi e controlli impediscono di fatto di aiutare chi è economicamente in difficoltà. Una sberla in faccia all'opulento occidente e a chi si maschera dietro i falsi moralismi di aiutare il prossimo.

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Romanzi
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Aprile, 2008
Top 500 Opinionisti  -  

La signora in verde

"Appena prese l'osso dalle mani della bimba, che era seduta per terra e lo masticava, si accorse che era umano." Con questo incipit travolgente, l'autore scrive un giallo appassionante, sentimentale, durissimo, da cui riuscirà a venire a capo lasciando l'amaro in bocca al lettore dove nell'ultima pagina, e solo nell'ultima pagina, scoprirà di essersi dimenticato di una cosa molto importante. Il più bel giallo che abbia mai letto in vita mia.

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Racconti
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    17 Aprile, 2008
Top 500 Opinionisti  -  

I compagni sconosciuti

Adatto a chi si sente solo; c'è dentro la gioia di un attimo di compagnia, prima dell'addio definitivo. E' scritto in italiano dialettale e tedesco/polacco/russo.

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Poesia italiana
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    13 Aprile, 2008
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Primizie del deserto

Bellissimo libro, con alcune liriche mozzafiato come quella di pag. 49 (senza titolo) dedicata alla nonna, o Essere uomo, Urlo d'una mosca, le poesie di pag. 44,47 e 48 e ancora Rami del mare, quella che, secondo me, rappresenta il messaggio centrale di tutto il testo. Delicate e intense, queste poesie riappacificano il cuore con la natura, perchè aiutano a scoprire che nel deserto possono nascere delle primizie.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    13 Aprile, 2008
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Dracula

Il più bell'horror che abbia mai letto in vita mia. Un classico che non si smette mai di leggere e rileggere, in tutte le edizioni in cui è stato pubblicato, dalle più eleganti, alle più semplici.

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Romanzi
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    13 Aprile, 2008
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Shalimar il clown

La letteratura di Rushdie è complessa, non per niente è stata definita una letteratura anglo-indiana. Per ciascuno dei personaggi presentati, l'autore racconta tutta la loro storia, partendo dalle origini, appesantendo il romanzo ma, contemporaneamente, facendolo diventare il suo miglior pregio. E' come un Mahabaratha moderno, adatto a un pubblico maturo, consapevole che sta per leggere un libro importante.

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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Aprile, 2008
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L'anima e il suo destino

Difficile condensare in poche righe il senso e le emozioni di questo libro. Come sottolinea il card. Martini nell'introduzione del testo, anche io "penso di sentire parecchie discordanze su quanto tu concludi in diversi punti", ma il ragionamento onesto e sincero che l'autore pone sulle questioni affrontate creano automaticamente curiosità e discussione - e, in fondo, il bello dello scoprire Dio è proprio questo: essere curiosi e discutere su quell'amore che tanto desideriamo e che la Chiesa così confusamente cerca di trasmetterci. C'è una frase che, secondo me, riassume benissimo l'emozione che ho provato leggendo questo libro: "Ciò che realmente guida la lettura della Bibbia è la teologia che sta nella testa dell'interprete. Alla Bibbia si richiamano tutti: ortodossi, luterani, calvinisti, anglicani, valdesi, testimoni di Geova, battisti, avventisti del settimo giorno, metodisti, cattolici e molti altri ancora, senza che essa sia in grado di produrre unità. E così è stato sempre nella storia della Chiesa, dove non è sorta eresia senza i suoi solidi fondamenti biblici." (pag. 250)

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Consigliato a chi legge testi di teologia o di filosofia.
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Aprile, 2008
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Il Vangelo di Tommaso

Esistono tante versioni dei Vangeli apocrifi, ed è difficile districarsi fra tutta l'offerta commerciale di opere qualitativamente scadenti e religiosamente nulle.

In passato avevo letto un'altra versione del Vangelo di Tommaso scritta e tradotta da un'archeologo - un libro terribile, scandaloso, fatto da chi di religione non capisce niente e si limita a fare una traduzione letterale dall'originale copto, invece di tradurre il senso della lingua e del testo.

Invece, questo volume della Appuntidiviaggio, è stato tradotto e scritto da un monaco ortodosso, studioso di testi apocrifi - quindi una persona competente, che restituisce dignità sia al testo originale copto, sia alla figura di Gesù come Figlio di Dio. Ogni Loghion è commentato da Jean-Yves Leloup in maniera superlativa, oserei dire mistica, per aiutare anche il lettore più profano ad avvicinarsi al senso di unità e di amore che proclama questo vangelo.

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I Vangeli canonici
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Aprile, 2008
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Grazie

Libriccino ironico sulle storture/inutilità dei premi letterari. E' il lungo monologo di un premiato che diventa il premio stesso del Premio al quale è stato invitato. Irriverente, e perciò triste, racconto sulla stupidità dei premi letterari inventati per premiare gli amici e i conoscenti, che terminano la loro vita quando non ci sono più parenti, amici e conoscenti da premiare.

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Religione e spiritualità
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Aprile, 2008
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Commento al Magnificat

E' un libro adatto a chi vuole conoscere personalmente il pensiero di Lutero su Maria, pensiero che non corrisponde all'attuale dottrina luterana, formulata dopo la morte del grande teologo riformatore.

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Religione e spiritualità
 
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Luciana Opinione inserita da Luciana    10 Aprile, 2008
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Secondo Qohelet

L'on. Violante riprende lo stile del libro sapienziale biblico e con lo stesso spirito lamentoso e arrabbiato di Qohelet nei confronti di Dio, va alla ricerca e chiede una fede più matura, libera da imposizioni di regole e vincoli che incatenano la coscienza alla cecità intellettuale nei confronti dell'Amore. E' un libro che reclama l'Amore di Dio di fronte a tutte le brutture che possono esserci nel mondo.

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