Opinione scritta da Sydbar
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Autori e personaggi...chi è più importante?
Un matrimonio, un matrimonio insolito, un'unione dall'odio e amore viscerali...il rapporto indissolubile tra autore e personaggi, mai fu più antitetico come quello tra Andrea Camilleri, "il sommo", come lo ha sempre definito una mia Amica...ed il suo personaggio più conosciuto, il Commissario Montalbano. Riccardino è un'opera dissacrante, in cui Camilleri decide di intonare il suo canto del cigno, scritto già anni prima della pubblicazione. Forse questa è l'unica storia in cui l'attenzione del lettore più che proiettata verso la trama di questa ennesima "ammazzatina", attende l'evoluzione del protagonista, di tutto quello che lo riguarda perché, senza spoilerare, questa sarà l'ultima storia con protagonista il nostro amato Montalbano. Quindi tutti ad attendere un epilogo che per l'ennesima volta Camilleri renderà inaspettato, forse un po' inaccettabile, forse un po' fuori dagli schemi, forse un po' come un addio tra innamorati, forse un po' come quella prima pioggia dopo l'estate, attesa ma che ci fa capire che qualcosa volge al tramonto. Inutile aggiungere altro, Camilleri è e rimarrà uno dei più grandi letterati del nostro tempo, Montalbano un eroe immortale che vivrà nei nostri cuori e nei nostri ricordi anche grazie alla vincente serie di film che narra delle sue indagini, Zingaretti grande attore così indovinato ma così distante dal personaggio dei romanzi camillereschi. Buona lettura a tutti. Il Syd
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Ritorno al futuro
Ma mi chiedo perchè? Perchè andare ad intaccare la saga fantasy più coinvolgente e di maggior successo degli ultimi anni?
Partiamo con grado...i protagonisti ormai sono adulti e vaccinati nonché sposati e genitori, lo saranno fino alla fine del libro?
Questo non è un romanzo ma una sceneggiatura teatrale e già questo un po' fa calare il ritmo, ma la cosa più irritante a mio avviso è l'andare a resuscitare delle sceneggiature cinematografiche per dare un senso a questa trama che lascia molto a desiderare.
Nella lettura l'opera risulta scorrevole ma vuota nei contenuti...per lo stile a parte qunto detto in precedenza comunque si nota la mano dell'autrice J.K. Rowling che però forse risulta un po' impacciata.
Il titolo della mia recensione è abbastanza eloquente, ai posteri l'ardua sentenza.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Non mi ha convinto
Ecco come si abbattono ira funeste degli amanti del Manzini e del suo personaggio Schiavone.
Non mi è piaiciuto tanto, non mi ha catturato lo stile né il protagonista, il colore giallo l'ho trovato al quanto scialbo. Un'opera che all'inizio viaggia ma poi si perde forse un po' troppo in quella che è la vita privata del personaggio Schiavone, va bene conoscerli questi protagonisti, approfondirli ma in questo modo ho come avuto l'impressione che si perda la concentrazione verso la trama che sinceramente non mi ha rapito.
Manzini e Schiavone per il momento rimandati alla prossima lettura.
Buona lettura a tutti.
Il Syd è tornato
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- sì
- no
Si può dire bello???
Un'opera che ci fa apprezzare la regina del thriller anche fuori dal contesto dei suoi personaggi ormai classici e famosi.
Un libro che parte lentamente ma che poi prende un correndo che giunge al culmine con un gran bel finale. Ambientato in due epoche e due località differenti, l'Italia pre secondo conflitto mondiale e Stati Uniti dei giorni nostri.
Una storia d'amore contornata da tanto odio e tanta malvagità che genera uno spartito con un valzer strano, una musica che farà sentie la sua eco fino ai giorni nostri con un mistero, una carica magnetica, una misticità intrigante che caratterizzerà la vita dei protagonisti...ma sarà solo questo?
Una lettura sicuramente consigliata per chi non ha voglia di annoiarsi ma cibarsi di una lettura affascinante.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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L'amore non muore
Un libro basato sui sentimenti, sentimenti forti, sentimenti che vincono contro il tempo, le distanze, le avversità della vità, sentimenti che non muoiono...vivono ma a volte portano anche alla morte.
De Giovanni ritorna con un suo cavallo di battaglia, il commissario Ricciardi accompagnato dal fido Maione. Sinceramente arrivati a questo punto dell'epopea di questi personaggi non leggo più questa serie per la vena thriller ma perchè incuriosito dalle vicende di cuore del commissario e per la vena fortemente ironica generata in alcuni contesti, vedasi Bambinella, del nostro brigadiere Maione.
La storia è un po' ormai un format dell'autore, "il dono" di Ricciardi sembra ormai quasi in secondo piano e la fiamma della suspance per la vena thriller è quasi spenta, secondo il mio modesto parere. Certo è interessante l'evoluzione delle vite private dei nostri protagonisti ma io De Giovanni lo associo con Ricciardi a qualcosa di più giallo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Tra palco e realtà
Siamo al secondo atto di quella che è una saga storica ben articolata e documentata dagli autori.
Lo sfondo questa volta è Roma ed il nostro protagonista, Atto Melani, invecchiato rispetto all'epoca del precedente Imprimatur, rimane una spia che attraverso un romanzo tra l'onirico ed il reale, è efficace riuscendo ad eludere i sovrani del mondo ed il lettore stesso, molto spiazzato nel finale. L'opera risulta molto più lenta della precedente ed in alcuni tratti quasi pesante. Atto rimane un personaggio intricato, sfuggente, simpatico e odioso allo stesso tempo. Complimenti agli autori che nei prosdimi capitoli della saga spero siano più leggerini con la scrittura rendendo tutto più scorrevole.
Promosso. Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Sfondo nero e soggetto in rosso
L'opera di Camilleri è senza dubbio gradevole alla lettura, con una trama seppur lineare molto intricata. Sullo sfondo degli sbarchi dei migranti in Sicilia, Vigata è carattetizzata da un omicidio brutale di una bellissima donna. Montalbano è stanco e la sua memoria tentenna ma riesce ad essere lucida per arrivare ad una conclusione in parte già prevedibile. Alla fine penso che tra il commissario e l'assassino finisca pari e patta.
Camilleri non vedrà più con gli occhi ma con la fervida creatività della sua mente vede molto lontano. Promosso anche se non tra i migliori.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Orlando furioso e Gorgona
Quest'opera mi ha davvero fatto ritrovare la gioia di leggere, un libro che stende perché seppur nella sua architettura classica alla Camilleri, con Montalbano indiscutibile protagonista, mi ha spiazzato, in questo romanzo l'autore segna evidentemente una linea di confine con la coscienza dell'amato commissario.
L'avvio del romanzo è di un Montalbano estremamente rapito dalla gelosia per la sua storica fidanzata a causa di parole pronunciate dalla stessa nel sonno. Per il resto il nostro protagonista diviene succube del sorriso di Angelica...una gorgona che pietrificherà i suoi sentimenti.
Montalbano è fortemente disorientato dai suoi sentimenti, dalla sua coscienza ma forse soprattutto dal desiderio di rimettersi in gioco con l'amore. ..quello cieco che non ti fa più ragionare.
Forse uno dei più complessi Montalbano che abbiamo mai letto, forse una delle più belle storie create da quel genio di Camilleri.
Grazie sommo Andrea, grazie per avermi soggiogato con la tua versione dell'Orlando furioso in chiave moderna.
Consiglio di leggerlo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Scorrevolissimevolmente...ahahah
Questo libro acquistato solo perché in offerta sembrava dovesse essere una fregatura...sapete che mi si storce il naso quando vogliono riesumare alcuni personaggi ma in questo caso trattasi non dei personaggi di fantasia di altri autori ma degli autori stessi. Arthur Conan Doyle e Bram Stoker saranno i protagonisti di uno dei misteri che daranno vita a questo romanzo che mi ha fatto divertire e appassionare. L'opera si dipana in due epoche temporali, il 1900 e i giorni nostri, due storie sicuramente legate che nell'avvicendarsi dei capitoli invogliano ad andare avanti con le storie che si leggono in modo assolutamente scorrevole.
Per me un thriller piacevole consigliato soprattutto perché inaspettatamente divertente nel senso che si legge come bere un bicchiere d'acqua.
Buona lettura a tutti...qui c'è un grande mistero e i protagonisti sono il grande Conan Doyle e Bram Stoker, ci siamo capiti?
Il Syd
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Io amo l'Occidente
Eh si, la Fallaci o la si ama o la odia...
Cara Oriana, profeta dei nostri tempi, chissà cosa penseresti oggi, anche se l'11 settembre 2001 non credo ti abbia delusa...
Il libro è la versione estesa dell'articolo apparso sul quotidiano Il Corriere della Sera il 29 settembre 2001 in seguito all'attacco alle Torri Gemelle.
In quest'opera l'autrice spara davvero a zero su tutto e tutti, con grande amarezza posso solo dire che in parte, ma una parte quasi totale, ci ha preso in pieno.
Una carrellata di incontri con dittatori e culture di tutto il mondo, esperienze che la hanno seppur interessata, sicuramente terrorizzata, gli estremisti islamici, i politici italiani, le "cicale" di tutto il mondo, sono stati i protagonisti di quest'opera in negativo, gente che a convenienza la ha osannata e subito dopo accusata di razzismo, mi chiedo se questa gente sa cosa significhi razzismo, e crede di poter fare lezioni in merito a chi ha lottato con la resistenza in Italia ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Quanta rabbia hai accumulato nella tua vita ed ora è arrivato il momento di dare sfogo a tutto questo accumulo di rospi da ingoiare e anche se ti ho trovata estrema posso dire che non hai tutti i torti, anzi direi proprio di no.
Se il lettore si aspetta tanta sincerità da un giornalista bene questo è il libro che fa per voi, essenzialmente diretto, mai mediato, un'autrice che racconta rabbiosamente molte verità profetiche, come l'invasione islamica di un Occidente senza anima e identità, ormai annoiato che si specchia su se stesso senza vedere arrivare l'ombra ingombrante di una situazione economica, politica e religiosa che si sta facendo strada senza che l'Ocidente se ne accorga.
Una pietra miliare tra le opere della Fallaci, che avrà fatto storcere il naso a molti ma che purtroppo racconta già dal 2001 la realtà che stiamo vivendo oggi.
Il suo consiglio è SVEGLIA ITALIA E SVEGLIA OCCIDENTE.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Come ogni serie che si rispetti...
Come ogni serie che si rispetti anche questa comincia a vacillare. Si forse posso apparire troppo critico ma alla fine è così e bisogna ammetterlo. Abbiamo un omicidio, attorno ad esso facciamo girare la vita privata dei copratagonisti ed ecco fatto un nuovo romanzo. I personaggi ormai consolidati sono come per ogni libro di De Giovanni, sempre riesumati dalle loro precedenti avventure.
L'opera risulta però ben costruita e De Giovanni comunque ha un elevato stile narrativo che comunque è vincente però Maurizio adesso basta recuperare sempre le vicende precedenti dei personaggi, tanto le tue opere per la maggiore sono lette da chi ti segue da tempo e non c'é bisogno tutte le volte di ricordarci cosa è avvenuto in precedenza!!!
La trama non ci da grandi colpi di scena e devo confessare di aver capito abbastanza presto chi ha commesso cosa, il movente è abbastanza prevedibile in grandi linee.
Concludendo penso sia giusto definire l'opera senza infamia e senza lode.
Spero in qualcosa in più nel prossimo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Vanità, decisamente il mio peccato preferito
E bravo il nostro Donato (applauso), questa volta hai davvero vestito gli abiti dell'autore malvagio, dello scrittore un po' prestigiatore, del regista delle vite quotidiane...
Avrai adorato come me il film "L'avvocato del diavolo": vanità, decisamente il mio peccato preferito...vero?
Ottima prova, il tuo stile si è affinato ma purtroppo leggendo questa tua opera mi è parso di leggere un quotidiano...causa contenuti; la mente è corsa ai fatti di cronaca...Brembate, Cogne, unabomber.
Tranquilli lettori non ho rivelato nulla, assolutamente, anche perché il buon Carrisi ha saputo edulcorare sagacemente la storia che risulta vincente. Ah scusa Donato, una domanda, permetti? Si dai me lo devi...ma se Vogel avesse risposto? Sai a cosa ed io non posso rivelare oltre per non scivolare in spam.
Se vorrai rispondermi mi troverai qui.
Opera scritta magistralmente e i capitoli non lunghi la rendono piacevole e scorrevole nella lettura.
Che dire, questo è un autore a livello mondiale.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
Ps quando ambienterai un'opera in Valle d'Itria?
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Colitto in calo
Un Colitto a mio avviso in calo con questo romanzo storico che inquadra una Napoli appestata in piena dominazione spagnola.
L'opera sembra un po' rimandare ai promessi sposi, sto azzardando siamo molto lontani, però sotto alcuni punti di vista richiama.
Non voglio perdermi in digressioni e sarò diretto, il libro è molto lento ed ha una trama poco articolata, scusa Alfredo ma da te pretendo molto più.
Una cosa si evince in questo romanzo che comunque l'autore non si discute, il libro potrà piacere o meno ma è scritto bene ed evidenzia la maestria di Colitto nel saper scrivere il romanzo storico, adeguate descrizioni e congeniale il richiamo ai signorotti spagnoli ed alla loro vita nelle città italiane ai tempi della dominazione.
Avrei voluto più colpi di scena forse mi aspettavo altro ma Alfredo Colitto va sempre letto perché il suo punto di forza sta nel donarti un arricchimento di cultura.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Semplice e ben fatto
Un libro che ho acquistato per istinto dal quale non mi aspettavo grandi cose ma a volte le cose non sono come si pensano ma come riescono.
Un libro dalla trama molto semplice, lineare e che non annoia anzi si fa leggere molto bene e sicuramente scorrevole.
Un impiegato di banca trasferito in un luogo speduto e dimenticato da Dio, qui cominciano una serie di eventi molto strani e tutto lo assorbirà come in un vortice senza uscita, morti misteriose e messe sataniche condite con un po' di erotismo.
Capitoli non lunghi a volte inframmezzano delle situazioni che avrei reso più unite ma va bene lo stesso è questa la bravura di De Marco, un autore che mi ha colpito per la sua semplicità essenziale.
Time Crime serie della Fannucci ha fatto davvero un bel centro, spero che ottengano un sempre più valido successo e che selezionino opere di autori che possano essere una valida alternativa ai nomi comuni.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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La sfida
Ho intitolato la recensione "la sfida" perché attraverso una caccia al tesoro un fantomatico antagonista del Commissario Montalbano cerca di gareggiare con il nostro protagonista....ma quale finale avrà la storia?
Un Camilleri che ci dipinge una trama letteraria di alto livello, forse alcune cose prevedibili ma non fanno perdere la presa che la trama impone al lettore.
Sempre efficace la presenza di Ingrid.
Questa storia si apre subito con una situazione adrenalinica che porta Salvo Montalbano a porsi delle domande sui rischi del suo lavoro. Quasi da film dell'orrore il clima che l'autore descrive entrando ad inizio storia in una casa.
Poi la trama diviene un po' tragicomica ma di sicuro fascino.
Era da qualche opera che Montalbano non mi catturava come in quedta storia.
Grande Camilleri penna sempre raffinata.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Insolito
Insolito questo Montalbano così come l'intero romanzo.
Questa avventura vede il commissario impegnato in una strana storia che lo proietta in un ambiente di mafia, inganni e seduzioni.
Prima nota insolita è l'assenza del più fidato collaboratore di Montalbano, l'ispettore Fazio che è vittima di carnefici spietati, ciò porterà un forte disorientamento nelle indagini ma il nostro protagonista si piega ma non si spezza.
Di tutto il romanzo l'unica vera nota davvero molto sotto tono è il finale che è forse un po' affrettato.
Comunque Camilleri sa sempre raddrizzare una trama che seppur un po' approssimata rimane sempre gradevole.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Business is business
Gli affari sono affari ed anche la saga del celeberrimo Stieg Larsson lo è stata e prosegue con i suoi enormi affari anche dal punto di vista cinematografico.Questo "Millennium 4" cavalca giustamente l'onda commerciale dei suoi predecessori e lo fa con altrettanta adrenalina e successo.
L'opera comincia in tono quasi noioso e quasi mi chiedevo come potesse considerarsi un sequel della trilogia più adrenalinica dell'ultimo decennio ma per fortuna sono spuntati i due protagonisti, il giornalista Mikael Blomkvist e la supereroina Lisbeth Salander.
Eliminata nella precedente trilogia il cattivo di turno, "Zala", ora i nostri protagonisti si ritrovano invischiati in una rete, internet, che li travolgerà. Diciamo che il libro è scritto sicuramente molto bene, ma fondamentalmente ha perso la caratteristica dei colpi di scena di cui le opere di Larsson erano zeppe, poi con un sorrisino malizioso vorrei dire anche che ci piace vincere facile, con questi due protagonisti che ormai sono nei cuori dei lettori in tutto il mondo.
Comunque proseguiamo con l'analisi dell'opera, un altro coprotagonista è August un bambino autistico che seppur nel suo mutismo si saprà far intendere bene nel momento giusto...bella trovata!
Comunque è palese che ci sarà un Millennium 5 sperando che la saga non perda colpi e si mantenga sempre adrenalinica con la speranza in un finale meno accelerato rispetto a quello del presente libro.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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La Luce attira e la fiamma brucia
Un altro capitolo della saga dedicata al Commissario Ricciardi, famoso per le sue visioni di anime dei defunti...
In quest'opera De Giovanni ci riporta davvero dei personaggi, in primis il protagonista Ricciardi, tratteggiati in modo estremamente intimistico, Ricciardi in questa avventura non ha poi così tante intuizioni anche perchè è poco aiutato dalle sue scarse visioni ed anche perchè i suoi pensieri sono affollati di tormenti dovuti alla perdita della tata Rosa nonché dal cuore, in balia come una falena attirata dalla luce di una candela, più si avvicina e più è alto il rischio di rimaner bruciata, sbattuto dalla bellissima Livia, dalla sognatrice Enrica ma questa volta anche dalla misteriosa Bianca.
Una trama che vede ormai tutto scritto e deciso, un omicidio, un presunto assassino reo confesso e tanti tantissimi inganni che avvolgerano come nelle spire di un serpente un Ricciardi anomalo. Il condimento dell'opera è competato dal Brigadiere Maione, fedele collaboratore del protagonista, il quale però in questo libro ha un ruolo un po' marginale.
Caratteristica di non poco conto èla sempre più incombente presenza di un avanzare inarrestabile del fascismo con tutte le sue leggi e con tutto il suo apparato di polizia segreta e dittatoriale.
Una delle pagine forse più apprezzabili di De Giovanni, dopo le ultime storie un po' sotto tono, un ottimo rilancio anche se manca sempre qualcosina per la perfezione...mi spiace questo senso di continua decadenza nel corso della trama.
Bella la cartilina invecchiata rappresentata dal racconto parallello di una storia in cui sono protagonisti due musicisti, uno giovane e rampante ed uno anziano che seppur con delle mani quasi paralitiche quando impugna lo strumento si trasforma nel genio musicale più insospettabile.
Promosso De Giovanni con la speranza che la cosa sia da ulteriore stimolo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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La luce oltre la nebbia
Un buon thriller, seppur all'inizio sia un po' troppo lento ma poi prende i suoi giri e si lascia leggere. Uno stile narrativo che è caratterizzato dal racconto di una storia da tre punti di vista differenti, abbiamo tre protagoniste donna che ci conducono insieme alla conclusione di una storia così tanto nebulosa ma dal finale altrettanto lampante che raccontano una storia dal proprio vissuto ma alla fine come si comporteranno?
Capitoli non molto estesi ci portano a divorare l'opera, anche tra alti e bassi.
Davvero un valido esordio che mi sento di consigliare...cosa davvero vedono i nostri occhi e soprattutto cosa vorremmo che essi vedano per noi?
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Piccoli particolari contano
L'invito è un thriller classico con momenti morti alternati a momenti adrenalinici. Interessante in quest'opera lo stile che in un certo senso sdoppia i tempi di ambientazione lasciando il lettore sempre in bilico.
Una trama sicuramente ben articolata ma per gli adoratori del genere forse un po' scontata e finale prevedibile ad un lettore attento.
Non sto sicuramente giudicando negativamente il libro che invece mi ha assorbito nella lettura soprattutto nell'ultima parte, sicuramente la più adrenalinica per la smania di leggere le evoluzioni dei personaggi.
Una piccola riflessione va fatta nei confronti della copertina, bella ed accattivante, può far presagire un'opera alla "invito a cena con delitto" ma assolutamente non sarà così.
Un thriller claustrofobico che dovreste leggere.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Thriller medioevale
Per le mani abbiamo un thriller medioevale scritto con grande competenza storica da uno scrittore sinonimo di garanzia...CJ Sansom.
Ennesima avventura in cui è assoluto protagonista l'avvocato Shardlake che tra innumerevoli peripezie si ritrova invischiato su due indagini che lo porteranno a sconvolgere quanto da lui sempre dato per scontato.
Una trama dunque che si dipana su due fronti, un'indagine assolutamente personale ed un'altra di tipo professionale. Le due si intrecceranno vorticosamente seppur l'opera all'inizio e più di metà della storia il ritmo sarà molto blando, l'ultimo terzo del libro ha una incredibile impennata di eventi e l'adrenalina finalmente entra in circolo tanto che il lettore sembra poter dimenticare i ritmi bassi della prima parte.
Un thriller senza grandi immagini sanguinose ma intessuto sulle ricostruzioni storiche, sempre puntuali, di un autore che sembra aver vissuto nell'epoca di Enrico VIII°.
Un'opera da leggere per chi ama il romanzo storico con un pizzico di pepe.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Tipi d'amore
Quanti tipi d'amore esistono? E possono essere descritti?
Siamo tra Auschwitz, Bari e Polignano, e siamo al cospetto della Seconda guerra mondiale ed i giorni nostri. Due storie raccontate in parallelo ma perché? Gli anni passano ma a volte le storie non ci abbandonano mai, soprattutto gli incubi. È con questi presupposti che decido di affrontare questa recensione, si perché l'amore è un po' come quelle piante che riescono a farsi strada anche in terreni rocciosi o aridi ma hanno tanta caparbietà che si sviluppano e ci donano un grande spettacolo della natura, spettacolo che si concretizza come l'amore inaspettato ed in tutte le sue forme, di un marito per sua moglie e sua figlia o quello di due giovani vicini lontani e poi ancora vicini.
L'amore vince sempre è va anche oltre ogni inimmaginabile orrore.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Scetticismo mi assale
Salvo, ah caro Salvo Montalbano, perdiamo un po' di colpi?
Gli anni continuano ad avanzare ed il tuo autore non fa nulla per metterlo in risalto, facendoti sentire il fiato sul collo anche dei più fedelissimi colleghi ma per fortuna il Commissario Montalbano non perde, lui vince.
Ormai i romanzi con protagonista Salvo Montalbano ed il commissariato di Vigata non si contano, per fortuna quando un lettore on vuole correre rischi si può tranquillamente riparare tra le pagine di un libro di Andrea Camilleri come in questo caso.
Lo stile è sempre identico, capitoli non molto lunghi, la cui trama è caratterizzata da una prima parte in cui la storia è buia e confusionaria ed una seconda parte in cui si accendono i fari del Commissario Montalbano e si rientra tranquilli in un porto dalle acque placide.
Mmmh si lo so ho detto tutt e niente ma la storia la potete leggere in quarta di copertina, io invece volevo farvi denotare il mio scetticismo.
Mi spiego meglio, Camilleri non si discute ed è anche vero che in natura nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma, così come è pur vero che la gente tende ad assumere anche alcune variazioni sul tema di se stessi, ma il sottoscritto è scettico, sono un grande estimatore di Camilleri ma in questo romanzo come in alcuni dei suoi ultimi scritti non ritrovo il suo marchio di fabbrica ben definito, non so come dire, anche il suo modo di scrivere in dialetto, il celebre camilleresco non mi pare più tanto uguale a quello a cui sono abituato. Sono impressioni personali ma vi invito tutti ad entrare nel merito ed a fare molta attenzione a quanto da me scritto per cercare di smentirmi (spero) o a confermare le mie impressioni (voglio essere smentito).
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Autore o protagonista
Leggendo il titolo del libro è impossibile non porsi dei quesiti, inevitabile fare confronti, soprattutto lasciarsi cogliere da una forte curiosità. Il ritorno di Poirot caspita ma la sua creatrice è morta da un bel pezzo e se qualcuno ha letto Ritorno a Styles court l'ultima avventura di Poirot sa benissimo che lo stesso personaggio non ha possibilità di essere protagonista.
Ma ci piace rischiare.
La trama all'inizio stenta a decollare, troppo pesante e si rimarcano troppo i tratti distintivi di Poirot...inopportunamente.
La sequenza degli eventi è descritta nel più classico dei finali con la spiegazione di Poirot, durante la quale tutti ammettono inesorabilmente la verità, mai capitato che gli autori di un delitto non volessero rimanere impuniti ma c'è sempre una prima volta.
Mi chiedo però una cosa che farà riflettere...è più grande la fama di uno scrittore o del protagonista delle sue opere? Attendo commenti, ai posteri l'ardua sentenza.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Mafia Bibbia e puparo
Finalmente, un Montalbano ritrovato, Camilleri elabora una bella trama, in cui è presente di tutto un po'.
È una storia infarcita di collegamenti con linguaggio mafioso, condita dai ricordi di vangeli a cui il nostro protagonista attinge per risolvere un giallo coi fiocchi.
Un corpo ritrovato in un terreno, il campo del vasaio, ma il cui stato nasconde un messaggio, al lettore la curiosità di capire.
Allo stesso tempo abbiamo tanta passione e forse gli eroi diventano antieroi...bacco tabacco e venere riducono l'uomo in cenere.
Montalbano assolve al ruolo di protagonista o forse è meglio dire di regista, un regista in antitesi con un altro regista ma il resto conviene che lo leggiate.
Uno dei migliori libri con protagonista il commissario vigatese. Trama davvero indovinata e sapientemente ordita da un Camilleri, anch'egli protagonista nell'opera.
Curiosi???
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Bello ma si può dare di più
Montalbano, Salvo Montalbano, che fine ha fatto la tua memoria?
Perdiamo un po' di colpi davvero!!!
Mi viene molto da ridere ma Camilleri in questo ennesimo episodio prende in giro molto il nostro protagonista, povero Salvo, ti prendono un po' come uomo oggetto, ti fanno apparire invecchiato, ti danno sempre meno tempo per mangiare...insomma che vita di m..da!!!
Una morte insolita, un cavallo sulla spiaggia sotto la casa del nostro commissario, e che morte orrenda, ucciso a bastonate.
Montalbano si prende a cuore questo caso e cerca di arrivarci fino in fondo, potrà non morire nessun altro?? Assolutamente, di qui in poi non vi racconto altro perchè l'opera è davvero interessante anche se mi aspettavo qualcosa di più creativo, non che non lo sia anche così.
Ancora una volta il protagonista ha grossi problemi con la sua "amata" Livia, chissà che non si mollino una buona volta. Perchè a noi lettori piacerebbe più Ingrid, ormai amica fidata del cuore di Salvuzzo.
Camilleri sempre geniale e sempre più profondo nei confronti di un Montalbano che è sempre più umano. Bello ma in effetti la storia poteva dare di più.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Niente di nuovo tutto di vecchio
Ci sono degli argomenti che anche per una semplicissima curiosità attraggono ed è impossibile non farsi coinvolgere in una lettura su esoterismo, reliquie, templari, Graal e via dicendo...
Questo è uno di quesi casi...un'opera il cui titolo è "La reliquia del gran maestro", Indagine sulla Sindone e i Cavalieri Templari.
L'argomento non è assolutamente approfondito, l'opera è condita da tante leggende che non ritrovano grande riscontro e che invece di far aumentare la curiosità del lettore lo annoiano, almeno nel mio caso.
Oggi dopo aver letto il libro sono ancora più confuso, almeno per quanto riguarda la Sindone, per quanto attiene ai Templari...niente di nuovo sotto il cielo.
Mi spiece aver ottenuto tali risultati anche perchè l'autore mi pare una persona professionalmente competente ma in questo caso non ha centrato tanto l'obiettivo.
Il mio giudizio è di sicura delusione e niente altro.
Buona lettura a tutti (di altro).
Il Syd
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Camilleri?
Ecco, quando nella vita pensi di avere delle certezza spunta l'evento che ti da, appunto, da pensare il contrario.
Il valore di Andrea Camilleri come artista penso sia indiscutibile ma proprio per questo viene fuori l'umano che è in lui, quindi nessuno è perfetto.
Quest'opera narra di un potenziale traffico di donne in cui risulta intrallazzata anche una certa parte della curia e della politica. ..ma va?
Muore una giovane donna russa sfigurata, unico indizio un tatuaggio con una farfalla non comune...una sfinge.
Un Montalbano confuso e con la testa e il cuore alla sua amata Livia, potrebbe farne a meno, questo personaggio è diventato simpatico come un pugno nelle gengive.
Fazio e Mimì Augello conducono praticamente le indagini fra mille situazioni, anche simpatiche.
Ma la trama non è in pieno stile camilleresco, non so, forse risente dello stato d'animo del protagonista, va a rilento e pare inconcludente; il finale poi, ma che roba è? Camilleri le hanno mica puntato un'arma per dirle di darci un taglio? Conclusione appena accettabile.
Non uno dei romanzi meglio riusciti del Maestro, si lascia leggere ma dà come l'impressione non sia opera sua, troppa camurria inconcludente e troppi punti lenti.
Comunque buona lettura a tutti.
Il Syd
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L'uomo leopardo
Tess è la mia autrice di thriller preferiti. Questo Muori Ancora l'ho trovato un po' sottotono e per quanto attiene al finale forse si cerca di esasperarlo troppo e ne esce qualcosa di poco convincente. L'ambientazione si sviluppa tra Africa e Usa e sinceramente alcune circostanze sono molto tirate. Si l'opera è comunque molto scorrevole e tiene incollato il lettore ma è la trama chenon soddisfa a parere personale. Bello il connubio tra macchine della natura perfette per la caccia, i grandi felini, e l'uomo dispensatore di morte. Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Il pupo di Vigata
Commissario, commissario Montalbano cu fu? Ti senti usato come uno dei pupi siciliani? Eeh questa volta è dura da mandare giù. Sarà il caldo sarà l'età sarà che nessuno è perfetto. Una intricata storia che trova origine sei anni prima del ritrovamento di un cadavere di una sedicenne mummificata in un baule. Una storia che diviene subito pesante, non lascia spazio ai ragionamenti. Un Montalbano troppo deconcentrato...un Montalbano che non è lui per tutta la storia. Profondo romanzo che lascia davvero a bocca aperta nel finale.
Ultima cosa...Livia come personaggio ha davvero scassato i...
Grande Camilleri ancora un gran bel colpo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Il giustiziere della notte
Nella serie creata da Vichi con protagonista il Commissario Bordelli c'è stata una forte evoluzione stilistica e narrativa. Le trame sempre più articolate lo hanno reso sempre più interessante. Con quest'opera sembra esserci stata una lieve involuzione. Lo stile è sempre semplice e diretto, Bordelli nella consequenzialità della storia è un commissario in pensione, l'avventura precedente lo ha visto arrendersi a qualcosa di veramente potente.
Nuova vita agreste per il protagonista, attorniato da una gran varietà di personaggi secondari molto interessanti ma sarà questa la sua vera nuova vita? Improvvisamente ci sono degli strani suicidi e la polizia brancola nel buio, Bordelli ma tu come rientri in tutto ciò?
Un Bordelli cinico anche troppo, egoista, giustiziere e giustiziato...ma sinceramente Vichi tu rendi troppo semplici le cose al tuo protagonista sinceramente per me con quest'opera hai fatto un passo indietro.
Comunque Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Le verità nascoste...
Montalbano! Ma come Montalbano non sei più un picciliddro, ora sei cresciuto, anche se il tuo papà ti diceva che la luna è fatta di carta oggi dovresti saperlo che non bisogna aver fiducia di nessuno!
Altraavventura camilleresca con protagonista il suddetto indiscutibile commissario.
Un omicidio, tanti intrecci, due belle fimmine che travolgeranno i sensi di un Montalbano sempre più strammato.
Anche se questa volta la storia risulta estremamente semplice e senza grandi colpi di scena, il finale è davvero scoppiettante e lascia sgomenti.
Gli altri personaggi sono molto in ombra ed anche Montalbano non brilla come in opere precedenti.
Nel complesso l'opera risulta sempre di buon livello e se ne consiglia la lettura.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Luoghi comuni o pura realtà
Questo romanzo di Andrea Camilleri colpisce moltissimo per la sua peculiarità di raccontare una Sicilia intrisa di lughi comuni o forse sono grandi verità?
Un teatro di nuova costruzione, da inaugurare con una grande opera prima, un Prefetto che vorrebbe che venga rappresentata un'opera sconosciuta ai più...perchè? Questa è una domanda da un milione di euri.
Ma soprattutto un'opera che è particolarmente odiata dai cittadini...opera che porterà a scindere la città in fazioni rappresentate da un "bravo manzoniano" e dei popolani molto "Renzo e Lucia".
Un irrimediabie disastro, una tragedia che colpirà delle persone e che ne lascerà il segno profondo in altre.
Una mafia in pieno sviluppo...una mafia storica...dei personaggi mafiosi che si configurano come delle icone. Una trama che si sviluppa su più fronti, storie che narrano di altre storie, insomma un capolavoro camilleresco.
Eccellente ritratto di una Italia appena unificata.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Metafora del caso
Non so come dirlo ma a me questo autore mette ansia ma non per quello che scrive ma perchè faccio molta fatica a percepirne una, seppur raffinata, linea conduttrice.
Anche questo romanzo parte molto a rilento ma poi si risolve nelle ultime 50 pagine in modo pregevole.
Certo si gioca con alcune coincidenze, si scherza con il fato, si lancia una volta di troppo i dadi della fortuna e a volte si perde.
Sotto alcuni punti di vista di possono scorgere luoghi comuni di una vita sempre in credito con se stessa.
Ancora una volta muore un innocente? Ancora una volta chi ne pagherà le conseguenze?
Mi ricorda certo alcuni versi "Il Marchese del Grillo" nella celebre frase: Mi dispiace. Ma io so io e voi non siete...
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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- sì
- no
Giochi sporchi
Ambientato durante l'alluvione di Firenze del 4 novembre del '66...l'alluvione che con la piena dell'Arno ha insozzato e portato Morte a Firenze. La natura incombe su di noi ma anche gli istinti degli uomini incombono su di noi, insozzando e portando morte più della natura.
La sensazione alla fine della lettura dell'opera è simile a quella di un assaggio di uno yogurt andato a male, di un trancio di tonno rosso in fermentazione, di un pugno diretto al diaframma, di una gastroenterite acuta, di un riversamento di bile...può bastare?
Un romanzo diretto, senza possibilità di fuga sia per i personaggi che per il lettore, unica alternativa la morte. Un'indagine del Commissario Bordelli che farà toccare al protagonista le vette più alte della felicità ed il più buio dei sentimenti umani.
La morte di un bambino, stuprato ed il cui corpo viene occultato in un bosco...questa volta Bordelli per te sarà veramente una grande sfida, la più grande ed intensa di tutte, reggerai il confronto? Forse è giunto il momento in cui sarebbe meglio farsi da parte caro Commissario, forse è giunto il momento in cui i protagonisti eroi perdano, a volte bisogna accettare la dura e cruda realtà...
Marco Vichi se voleva colpire il lettore ci è riuscito perfettamente, il problema è che lo colpisce come con un'ascia in pieno volto, come se trafiggesse il cuore di ognuno con una lama rude ed incandescente.
Un romanzo che sfiora l'eccellenza senza ogni ragionevole dubbio, un Vichi che con quest'opera può collocarsi nella sfera celeste degli autori italiani, quando un'opera rende indimenticabile il suo autore con la curiosità di immergersi immediatamente nel sequel pur di capire cosa sta avvenendo.
Complimenti Vichi, quando ci vuole ci vuole.
Buona lettura a tutti.
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Che splendida conferma
Che splendida conferma questa raccolta di quattro racconti puramnete in stile noir, con cui l'autore ci toglie il respiro e ci porta in un contesto italiano, post bellico, così crudo ma allo stesso tempo efficace.
Il primo racconto vede come protagonista un inedito Commissario Bordelli, che si ritroverà a risolvere, suo malgrado, un rebus che mostra a pieno il lato più profondamente umano del personaggio; sarà proprio questo racconto a dare il nome alla raccolta.
Il secondo vede come protagonista un ex partigiano ed un ex sanguinario fascista, avete presente l'opera "La variante di Lüneburg" romanzo di Paolo Maurensig? Questo vi rapirà allo stesso modo. Mi ha vagamente ricordato uno stile riconducibile anche allo stesso Zafon.
Il terzo racconto ci porta a conoscere le disavventure in cui si può imbattere un distinto uomo qualunque, che seppur colto da un elevato senso civico, si ritrova nei guai a causa dello stesso, una vera chicca letteraria, ironico e allo stesso tempo cinico.
Il quarto narra di una storia di droga che porrà il protagonista ad un bivio, un finanziere che dovrà scegliere di portare a compimento la sua indagine e quindi seguire il suo dovere o lasciarsi trascinare per una questione di rispetto e di onore nei confronti di un delinquente...davvero noir fino in fondo, fidatevi.
Marco Vichi attraverso questa raccolta ci conferma la sua alta capacità narrativa e creativa.
Lettura di racconti consigliatissima e non volgio aggiungere altro...potrebbe risultare superfluo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Integerrimo. Fin in fondo?
Sono alla terza lettura di opere del Vichi e dopo le prime delusioni ho il piacere di comunicare che questa è davvero un'opera degna di nota.
Il romanzo segue due filoni di indagine e su entrambi incombe un passato mai morto.
I personaggi Piras e Bordelli seguono due indagini ed entrambi arrancano per trovare una soluzione evidente ma difficilmente comprovabile.
Questa volta Vichi non scherza, mai la trama perde colpi, il lettore esigente si sentirà coinvolto dalla profondità dei sentimenti e dalle stranezze di protagonisti e personaggi secondari.
Un giallo classico tratteggiato dall'alternarsi di racconti nostalgici, crudeli, commoventi che si incastonano benissimo col filo centrale della storia.
Un plauso a Marco Vichi che con quest'opera mi ha conquistato.
A volte la semplicità è più scoppiettante di tanti altri giochi pirotecnici.
Complimenti.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Un applauso a Farinetti
Potrei evitare di ripetermi? No!
Farinetti ha ancora una volta colpito nel segno.
Un giallo classico, canonico, senza inutili scene che possano davvero colpire in qualsiasi modo il lettore.
L'opera ha una trama lineare essenziale e senza sbavature, puoi solo lasciarti coinvolgere da atmosfere assolutamente reali, personaggi veri e vivi, contrassegnati da passioni e istinti, vizi e virtù, che non possono farci pensare ed avere il sospetto, ma questa persona mi ricorda...
Un Piemonte descritto in modo assolutamente perfetto ed aderente alle sue realtà paesaggistico-culturali, quando si descrivono le Langhe sembra di averle lì a due passi, quando si decrivono situazioni provinciali tipicamente piemontesi sembra di esserci nati, poi tutte quelle famiglie con i loro intrecci, alla fine tutti sarebbero parenti con tutti...
Un maresciallo dei carabinieri molto distante da quelli delle tv, assolutamente poco eroe o uomo d'azione ma sicuramente concreto e riflessivo, un personaggio davvero reale e non di fantasia.
La storia raccontata in quest'opera mi ha preso dalle prime pagine perchè mi ha rimandato ai gialli che adoro, quelli che convincono per la trama e non certo per i contorni ansiogeni o per la descrizione di scene macabre.
Un giallo intelligente, da acquistare e divorare.
Per il Syd, Farinetti è davvero uno scrittore di alto livello e le sue opere ne rispecchiano la grandezza.
Applausi per Gianni dunque.
Buona lettura a tutti.
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L'ombra del nazismo
Vichi Vichi Vichi, tu non me la conti giusta.
La storia, rispetto al precedente libro con protagonista il commissario Bordelli, è sicuramente molto più movimentata e questa volta durante la lettura ho pensato che questa volta Vichi avesse fatto un grande salto di qualità.
Invece la soluzione del caso è un po' troppo fortunosa, alcuni personaggi sono collocati ad hoc per essere d'ausilio all'economia della trama e sinceramente Bordelli va a trovarli proprio nei momenti più congenial eh eh eh Vichi non si bara col giallo.
Interessanti comunque gli sviluppi della vita privata dei vari protagonisti.
Altro neo, non è possibile che Bordelli beva e mangi come un maiale, o nei prossimi gli viene un infarto o avrà una super forma di colesterolo e diabete.
I riferimenti alla II° Guerra Mondiale, ed ovviamente al nazismo sono nostalgici ma in alcuni casi rallentano troppo la storia...ma in quest'opera vedrete potrebbe avere un ruolo determinante.
Peccato perchè questa volta ero convinto che l'opera era di sicuro valore, invece mi ritrovo a dare una sufficienza scontata.
Buona lettura a tutti.
Vichi tranquillo non mi arrendo voglio ancora leggerti.
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Un po' lento
Un romanzo ambientato in una Barcellona di fine anni '70, in cui tutto e fortemente politicizzato, un detective molto intuitivo di nome Pepe Carvalho, può bastare?
Fondamentalmente mi aspettavo molto di più ma purtroppo il libro è lento, la trama un po' troppo arrangiata ed il finale non è proprio il massimo della tensione.
Comunque l'autore ci prende per mano e forse decide di nascondere troppi indizi, non lasciando alcuna alternativa al lettore se non quella di leggere senza ipotesi su cui poter fantasticare, ci conduce in modo troppo linere ad una conclusione che... vi lascio a voi il resto altrimenti cosa lo leggete a fare.
Certo che le descrizioni sono da puro intenditore sia quelle riferite a Barcellona che quelle sulle ottime prelibatezze alimentari. Forse le mie aspettative erano troppo alte in quanto mi aspettavo un genere giallo/thriller, invece al termine della lettura mi ritrovo a dire un buon romanzo, certamente non fluido e sicuramente poco incline alle indagini poliziesche nel senso stretto di genere.
Buona lettura a tutti ed un arrivederci con un altro libro di Montalbàn.
Il Syd
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- sì
- no
Non ci si sazia mai
Una magnifica raccolta di racconti con protagonista il Commissario Salvo Montalbano.
Ogni racconto è affascinante, ci fa scoprire un personaggio che ormai conosciamo a 360° ma che da giovane era già dotato di intuito raffinato.
Le storie narrate sono intricate nella loro brevità ma con delle soluzioni finali davvero geniali.
Camilleri non sorprende più il lettore, forse per essere di nuovo spiazzante dovrebbe scrivere un flop...ihihih, scherzo ovviamente perchè quando ci si vuole rifugiare in una lettura vincente ed avvincente possiamo ripararci in un porto sicuro, quello del Sommo Andrea Camilleri e delle sue opere.
In ogni racconto i vari personaggi che ruotano attorno ai classici Fazio Augello e Catarella sono ben delineati e sempre funzionali con la trama, mai banali ed in alcuni casi molto interessanti come i protagnisti.
Se proprio dobbiamo trovare una caratteristica assolutamente distintiva dell'opera, oltre che per la brevità delle storie narrate deve per forza essere menzionato quel sapore incerto che si gusta nei finali, tra il dolce e l'amaro, un po' tra il chiaro e lo scuro, il tutto dovuto al fatto che Montalbano è un uomo di legge ma prima di tutto è uomo di mondo, un uomo che comprende gli uomini con le loro passioni, difetti, pregi e peculiarità che ne fanno un substrato su cui Camilleri ci dona la possibilità di percepire sempre sentimenti nuovi e a volte contrastanti con quelle che sono le storie ed i loro finali...alla fine Montalbano e Camilleri sono umani.
Scusate i giochi di parole, il senso dei commenti è uno solo, anche questa risulta una lettura consigliata, leggera, non impegnativa e sicuramente divertente.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Gelo...tanto troppo gelo
Caro De Giovanni sarà che ci siamo adagiati sugli allori, e non voglio neanche dire che non sia un bel romanzo, sarà che come formula è un po' ripetitiva...basta meglio che mi fermi.
Un buon thriller ma da questo autore pretendo di più, sicuramente ha più presa rispetto a gli ultimi due libri dello stesso autore con Ricciardi come protagonista, forse perchè nella serie di Pizzofalcone i personaggi sono un po' tutti protagonisti e rendono meno monotono lo sviluppo delle trame.
La storia riguarda un'indagine per un duplice omicidio ma alla fine lo sviluppo della trama è troppo identitco ai precedenti. Anche il finale è prevedibile per un lettore ormai navigato con il genere.
Non so sarà un caso, ma da quando il buon De Giovanni è passato con Einaudi non mi convince più con i suoi romanzi, si certo sono gradevoli alla lettura ma i picchi dei primi Ricciardi sono e rimangono indimenticabili.
Non è assolutamente una bocciatura anzi direi un più che sufficiente che per un autore di questo calibro non è che sia proprio un complimento. Spero che la mia opinione venga accolta come un invito all'autore per tornare ai vecchi fasti del passato anche perchè tu Maurizio puoi e noi lettori lo pretendiamo.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Un uomo qualunque
E bravo Marco Vichi, ci propone un romanzo molto semplice, chiaro diretto, non ci mente mai,ci conduce nella vita privata di un poliziotto degli anni '60, un uomo qualunque.
Il Commissario Bordelli è un personaggio che non ha super poteri, che non ha una grande bellezza fisica, non è un investigatore alla Poirot o Sherlock, è un prodotto doc italiano, un uomo ricco d vizi, fumatore incallito, amante della buona cucina e una spugna con l'alcol. Un personaggio che ha un immenso pregio, essere caritatevole, umile, sinceramente solidale nei confronti di chi ha bisogno, anche quei delinquenti che ad esempio rubano per mangiare...
Un romanzo giallo che si legge in modo scorrevole, una trama non ricca di colpi di scena ma dal cui finale sicuramente inaspettato, che fa emergere la grande intuitività del protagonista.
Bellissimo l'adattamento storico, un po' malinconico ma di sicuro effetto.
Gli altri personaggi di contorno da Piras a Rosa a Diotivede sono ben caratterizzati anche se attendiamo una loro evoluzione probabilmente nei prossimi romanzi della serie Bordelli.
Bordelli e Marco Vichi promossi.
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Sonno...ma quante domande?
Sonno ma perchè si parla di una donna che soffre di insonnia? Ma ne soffre davvero?
Capisco che con tutte ste domande vi chiederete ancora che razza di recensione possa essere ma quando si parla di un'opera di Haruki Murakami è così. Difficile classificare un'opera ai margini del racconto che viene illuminata da delle ottime illustrazioni.
Un racconto onirico che spiazza come al solito perchè durante la lettura ci si chiede dove l'autore voglia andare a parare...beh il finale non ci dna tante risposte ma delle ulteriori domande...
Lo stile di Murakami non si discute ma questa volta la piacevolezza tende a calare seppur a livelli di sufficienza...per il contenuto tante domande ma quante risposte?
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Diamo inizio alla caccia
Io ti troverò è un romanzo di quasi 800 pagine ma che si può leggere molto velocemente in quanto i ritmi salgono con l'avanzare della storia.
Una vera e propria caccia all'uomo il quale a sua volta va a caccia delle donne.
Un thriller che narra della vita di un assassino seriale dal suo concepimento fino all'evoluzione della sua fama che gli ha permesso di fregiarsi del soprannome di Diavolo della California.
Nelle descrizioni dei vari omicidi l'autore non si risparmia ed è minuzioso nei particolari, sempre più inquietanti; le mutilazioni possono essere paragonabili solo a quelle del serial killer più famoso di tutti i tempi "Jack The Ripper".
Il protagonista è delineato ottimamente sia nel fisico che nella sua psiche, l'autore ci prende per mano e ci accompagna nel punto più buio e profondo dell'inferno, un luogo dove trova sfogo la personalità di un soggetto che a sua volta è stato vittima e carnefice.
Eppure l'autore, Shane Stevens, ci pone nel finale di fronte ad una possibilità, può il diavolo chiedere di essere liberato dai suoi incubi? Ci potremmo chiedere: è mai possibile che anche il signore del male possa supplicare il prossimo di essere redento?
Un libro che seppur la sua corposità si legge scorrevolmente, dei personaggi ben delineati e delle scene sicuramente descritte dettagliatamente.
Un vero thriller con tutti gli attributi del caso.
Se ne consiglia la lettura per forti di stomaco e di cuore.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Bentornato Guerrieri...
Bentornato ad uno dei protagonisti della scena letteraria italiana, Carofiglio ma soprattutto al suo celeberrimo personaggio, Guido Guerrieri, un avvocato in piena mezz'età che si ritrova a dover difendere un giudice accusato di corruzione.
Dimenticatevi di Testimone inconsapevole, Ad occhi chiusi e Ragionevoli dubbi, non siamo assolutamente in un clima di legal thriller, le indagini si ci sono ma non hanno i toni di una ipotetica suspance che ci ha catturato con le predette opere, in cui abbiamo apprezzato l'autore ed il suo personaggio.
Lo giudico più un viaggio estremamente intimo del Guerrieri sempre più maturo, del Guerrieri che ha sempre in sé quell'impeto di sana meridionalità barese che lo contraddistingue, un Guerrieri alle prese con un sentimento che si era un po' assopito...l'innamoramento, un Guerrieri impavido, trasparente e sinceramente corretto con se stesso e con i suoi principi di vita.
L'opera è caratterizzata da capitoli che non generano la classica corsa a proseguire per scoprire eventuali colpevoli o evoluzioni investigative, i capitoli vanno letti ed assimilati tutti come un vero rapporto di analisi di un uomo alle prese con la sua coscienza. Meraviglioso il capitolo in cui Guerrieri fa una riflessione sull'ipocrisia del mondo giudiziario ad ogni livello, magistrati, giudici, avvocati, polizia giudiziaria...una vera perla nel racconto.
Carofiglio comunque seppur non svettando così come nei tre libri precedenti con protagonista l'avvocato Guido Guerrieri, ci prende per mano e ci conduce in una Bari vista dall'interno del protagonista, facendoci vivere quasi di persona tutti gli stati d'animo del personaggio nonché tutte le sue sensazioni derivate dagli stimoli esterni.
Citazioni davvero profonde quali quella di Bertolt Brecht "ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati" o con il pensiero della Hannah Arendt "L'azione morale nasce dal dialogo interiore, e proprio l' assenza, l' incapacità di questo dialogo trasforma persone banali in agenti del male", questi sono solo alcuni dei momenti di massima luce del romanzo.
Non un capolavoro ma sicuramente un libro da leggere.
Bentornato Guerrieri ridonaci attraverso il tuo personaggio l'autore che ci è mancato per tanto tempo.
Buona lettura a tutti.
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Commento
Dietro quel delitto è un altro romanzo con protagonista l'ispettroe John Rebus, un poliziotto che non va tanto per il sottile quando deve risolvere un caso e se questo caso può mettere in difficoltà la sua collega Siobhan Clarke, facendole assumere una scomodissima posizione nell'inchiesta, Rebus non esiterà ad accanirsi ancora di più fino a giungere una conclusione che è davvero spiazzante.
L'opera è ambientata al periodo del G8 in Gran Bretagna, lo stesso periodo del celebre Live8 che ha visto sullo stesso palco finalmente riuniti The Who e poi i Pink Floyd.
In mezzo a scontri tra manifestanti e forze dell'ordine i due investigatori scozzesi, si ritrovano ad indagare su un presunto serial killer di criminali segnalati su di un sito, nonché su di una morte di un politico britannico molto influente, tutti vogliono che si mantenga riserbo assoluto almeno fino alla fine del G8.
Ovviamente, nonostante i più bassi tentativi per insabbiare le indagini, Rebus non vuole fermarsi e con la più classica delle scozzesità, ossia tra una pinta di birra e molte sigarette, intervallati da un Laphroaig e tazze di thé, l'ispettore non si fermerà neanche dopo essere stato sospeso dal servizio.
Un libro che potrebbe essere un ottimo spunto per un film, come i precedenti di Rankin.
I capitoli sono di una lunghezza accettabile ma la trama in alcuni punti sembra quasi affannarsi, per fortuna le ultime 150 pagine sono un crescendo con un finale col botto.
L'opera avrebbe potuto ottenere un 4 anche in piacevolezza ma purtroppo a causa della lentezza a metà della storia non raggiunge il voto che avrebbe potuto tranquillamente raggiungere.
Per gli amanti del thriller più classico, senza fronzoli o macabre descrizioni di omicidi.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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La pazienza del ragno
Quest' opera parte in sordina ma credetemi è uno dei romanzi camillereschi più bello, affascinante che si fa leggere con il massimo dell'attenzione.
Un Montalbano sempre più maturo, riflessivo ma anche leggero nell'affrontare con praticità gli eventi.
Non ci sono morti ammazzati ma un rapimento, un rapimento di una ragazza che ha dell'incredibile. Tutta la trama si basa su di un'architettura costruita con estrema pazienza, si tutta la pazienza che un ragno può metterci per creare una tela che seppur fragile è caratterizzata da una solida e complessa maglia che non lascia sfuggire la sua vittima.
Camilleri esalta all'ennesima potenza le caratteristiche del suo protagonista, malinconico, triste, riflessivo, affamato, estroverso, geniale, romantico seppur nella sua praticità.
Tassello di notevole pregio sono quelle situazioni comiche a cui l'autore ci ha abituati, anzi direi viziati, nel descrivere alcuni passaggi tra Montalbano e Catarella.
Un finale che non ammette repliche, mi ha ricordato i finali della regina del giallo, in cui Poirot fa la resa dei conti con colpevoli ed innocenti...ecco appunto, in questo La pazienza del ragno chi sono i colpevoli e chi i veri innocenti? Chi le vittime e chi i "carnefici"?
Un Romanzo con la R maiuscola, un 'opera con Montalbano che non può passare inosservata.
Consigliatissimo.
PS Camilleri quando descrive Montalbano a pranzo o a cena ti fa sempre venire un'acquolina...
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Il cacciatore del buio
Questo finalmente è un thriller. Scritto da chi di thriller ne capisce e soprattutto da chi conosce le dinamiche riferite alle forze di polizia ed alle loro procedure.
Diciamo che sotto il sole nulla di nuovo, trattasi del serial killer inafferrabile e brutale, inseguito dallo SCO e poi dai ROS. Certo ordinaria amministrazione per chi legge questo genere ma il nostro autore ha uno stile narrativo e descrittivo degli eventi davvero all'altezza della sua fama. Poi aver utilizzato i "penitenzieri" ed "Il tribunale delle anime", sempre intrigante.
Bravo Donato hai messo a segno un gran bel libro che non fa rimpiangere nulla dei concorrenti americani né di quelli scandinavi.
Capitoli brevi e soprattutto sapientemente descrittivi di una Roma affascinante.
Omicidi seppur cruenti mai banali e sempre spiegati nella loro psicologia d'intento.
I protagonisti sono eroi e vittime allo stesso tempo e questo li rende molto umani e credibili, in fondo si tratta pur sempre di esseri umani con dei sentimenti e degli istinti ed emozioni.
Eccellente l'illustrazione del bene e del male e del perchè delle loro reciproche esistenze.
Sicuramente l'autore continuerà su questo filone con cui sta ottenenso ottimi risultati.
Un romanzo credibile, molto attuale, che conferma Carrisi come uno degli autori italiani più in forma del momento.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Siamo sicuri???
Siamo sicuri? Dico, siamo davvero sicuri? Siamo davvero sicuri che sia opera del King?
Osservo il libro, copertina con un ombrello su sfondo bianco con pioggia di sangue e la scritta rossa MR. MERCEDES, sotto THRILLER. Wow il libro che attendevo...negativo su tutta la linea.
Una trama inconsistente, impropriamente definibile thriller, senza alcun colpo si scena, di thriller non ha praticamente nulla. Interessante solo il primo capitolo. Suspance assolutamente inesistente, neanche il poliziesco di terza serie mi avrebbe potuto deludere così tanto.
Abituati a leggere dei libri appassionanti del Re del Brivido, questa sua ultima opera sembra essere stata scritta da qualcun altro, non posso crederci ho dato ad un libro di King voto 1 in piacevolezza...è la fine del mondo, una catastrofe...ehy un attimo ma non sarà mica questa la sua vera intenzione? Quella di avermi fatto credere che questo libro non valesse la pena di leggerlo tanto da farmi pensare a qualche evento in arrivo di tipo apocalittico???
Naaa non posso assolutamente credere che un artista del calibro di Stephen King mi possa tirare un colpo basso.
Buona lettura a tutti, ma leggetevi altro...fidatevi del Syd.
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