Opinione scritta da kayblack
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cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni
Storia d’amore. Scordatevi fronzoli, canzonette, lacrime.
Qua si parla di amore forte, tenace, di un amore raro, che sa aspettare e nutrire la propria attesa-
C’è il protagonista che è finito in una di quelle storie adolescenziali che di solito popolano i nostri ricordi, ci fanno sorridere per la loro superficialità, innocenza, leggerezza ma nulla più. Invece per Florentino Ariza non è cosi, lui sa che Ferminia Daza è La Storia, lo sa per istinto e sa resistere ed aspettare la sua nuova occasione,negli anni, come un soldato in guerra. E ci sarà un lieto fine, che però non è forzato, ma giunge con leggerezza, quasi a compimento del cammino del protaginista, più simile alla morte che non al classico happy end.
Mentre lei si sposa e lui vive innumerevoli avventure carnali, amorose, o solamente mentali, scalate sociali ed economiche (non è la storia di un innamoratio alla deriva) noi riusciamo anche a lasciarci affascinare insolita atmoisfera dei caraibi.
Grazie Garcia Marquez per questo capolavoro.
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