Opinione scritta da pikkola monella

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pikkola monella Opinione inserita da pikkola monella    10 Settembre, 2011
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Il cacciatore di aquiloni

Il cacciatore di aquiloni, autobiografia fittizia scritta da Kaled Hosseini, è una storia di segreti, guerre, responsabilità, errori, pentimenti, amicizia, amore. Protagonista della vicenda è Amir, figlio di Baba, ricchissimo commerciante di Kabul. La madre del bambino morì dandolo alla luce e tale episodio ha segnato la vita di Baba per sempre, tanto che mai è riuscito a perdonare il figlio per una colpa che non ha comesso. Essi dimorano in una sontuosissima villa di Kabul insieme ad Ali, hazara al servizio della famiglia da sempre, e suo figlio Hassan, inseparabile compagno di giochi di Amir e miglior cacciatore di aquiloni della città. E’ tradizione infatti, che a Kabul si organizzino tornei invernali di caccia agli aquiloni, i quali vedono sempre l’esperto duo composto da Amir e Hassan in finale. L’idillio tra il “pilota” e il “cacciatore” però si spezza quando Amir, dopo aver assistito nell’ombra e senza agire in difesa del suo inseparabile compagno d’avventure stuprato dal coetaneo Assef, fa in modo che Ali e suo figlio abbandonino la villa per evitare i rimorsi causati dalla sua presenza. Con l’arrivo dei Russi a Kabul, Baba e Amir fuggono in America, dove dopo qualche anno di sacrifici del pragmatico capofamiglia, il primo muore a causa di un cancro. Amir sposa invece la dolce Soraya, figlia di un ex generale afghano, e realizza il suo sogno di bambino di diventare scrittore. Tutti i sogni sembrano essersi realizzati, ma una telefonata inattesa riaprirà la ferita sul cuore di Hassan, risucchiandolo nel vortice di un passato che invano aveva tentato di dimenticare. L’interlocutore è Rahim Khan, amico fraterno di Baba che chiede ad Amir di recarsi a Kabul a distanza di circa venticinque anni per cercare Sohrab, unigenito rimasto orfano di Hassan, assassinato insieme alla moglie Farzana dai Talebani. Hassan, nato da una relazione fra Baba e la moglie di Ali, fuggita dopo aver partorito il bimbo dal labbro leporino. Hassan, a sua insaputa fratellastro di Amir. Un viaggio straziante per il suo paese, ormai ridotto a un misto fra guerra e disperazione, e all’interno di sé. Un viaggio che costringerà Amir a fare i conti con una viltà mai confessata e il legame indissolubile di un’amicizia chiusa in un cassetto, ma mai dimenticata.
Io ho trovato “Il cacciatore di aquiloni” un libro bellissimo, di quelli che scuotono l’anima, rapiscono il lettore emozionandolo con l’accuratezza delle descrizioni e la ricerca di un linguaggio semplice, ma realista. Una storia che non illude, ma al tempo stesso fa sperare. Una storia tagliente che si legge tutta d’un fiato. Una storia che non può non essere presente nella libreria di ognuno di noi.

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Politica e attualità
 
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pikkola monella Opinione inserita da pikkola monella    07 Marzo, 2009
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Il Principe

E’ l’opera più importante di Nicolò Machiavelli, il famoso trattato politico de “Il Principe”, scritto in lingua volgare intorno al 1500. Con questo libro l’autore vuole mettere per iscritto, rivolgendosi a Lorenzo De’ Medici (esortandolo a liberare l’Italia dalle invasioni barbariche), tutte le qualità che secondo lui deve avere un capo di stato e mantenerlo nel corso degli anni, infatti diversifica i titoli ereditari da quelli conquistati. Cita come esempio Cesare Borgia, il quale, secondo Machiavelli possiede le caratteristiche necessarie per governare su un territorio, accennando anche a numerosi personaggi del suo tempo. A suo parere un principe dovrebbe soprattutto imitare dei “grandi” uomini prendendone esempio, trovare un punto di forza nell’esercito, riuscire a farsi apprezzare dal popolo, essere saggio e prudente, dovrebbe saper “simulare e dissimulare” (fingere e ignorare).



Il libro mi è piaciuto per certi aspetti, ma non è stato di mio gradimento per altri. Se da una parte mi ha affascinata il pensiero dell’autore che ha una visione curiosa e allo stesso tempo affascinante della vita politica di un capo di stato, ho trovato difficoltà nell’interpretare l’uso della lingua volgare e della sintassi articolata. Per questo motivo ho dovuto rileggere più volte lo stesso rigo per capirne il significato. Comunque pur trovando affascinante e colto il suo pensiero non sono d’accordo con certi punti di vista dell’autore, ad esempio: “Non può pertanto uno signore prudente né debbe osservare la fede, quando tale osservantia lo torni contro e che sono spente le ragioni che lo feciono promettere. E se li uomini fussino tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono: ma perché è sono tristi non la osserverebbono a te, tu etiam non l’hai osservare con loro”. Oppure la nota frase: “Il fine giustifica i mezzi”. Sostengo che una persona debba essere sempre onesta, a prescindere dal fatto che sia un principe, un borghese o un semplice contadino. Ad ogni modo lo consiglio perché è un’opera ricca di contenuti storici e letterari.

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Narrativa per ragazzi
 
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pikkola monella Opinione inserita da pikkola monella    18 Dicembre, 2008
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Cetriolini al cioccolato

ho scritto io la trama di questo libro per darvi un'idea della storia e delle mie considerazioni sulla lettura....

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Fantasy
 
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pikkola monella Opinione inserita da pikkola monella    12 Dicembre, 2008
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Twilight

Primo di una saga composta da quattro libri (Twilight, New Moon, Eclipse e per finire Breaking Dawn) dell' autrice Stephenie Meyer. La storia è quella di Bella ed Edward, un amore rischioso quanto impossibile... quando Bella decide di trasferirsi dal padre non sa che tutto sarebbe cambiato così velocemente, a partire da un compagno di biologia asociale sempre isolato dal resto della classe. E perchè allora tutto ad un tratto si mostra così socievole e simpatico tanto da salvarle la vita? La ama dal primo momento che l'ha vista, ma non può avvicinarsi, non può amarla e deve continuare a mantenere il segreto. Il suo corpo è come scolpito nel marmo, il volto quello di un Dio e le mani sempre gelate, ma non per il freddo... il tenebroso Edward Cullen è un vampiro. Scoprirlo per Bella non è motivo di paura, ma la prende come una sfida far germogliare quell' amore appena sbocciato. Potrebbe ucciderla, magari perchè troppo preso dal suo profumo, come droga per lui, e finirebbe tutto in un attimo. Perdersi però sarebbe peggio. Inizia così una storia dolce e commovente all'insegna del rispetto e di un amore ingenuo.

Il libro mi ha molto colpita sia per l'originalità della storia e sia per la cura dei particolari con cui l'autrice Stephenie Meyer riesce a incantare i lettori. Il libro non presenta tempi morti e la lettura è abbastanza scorrevole pur avendo termini non di uso comune, impossibile smettere quando si comincia. Non per niente ora è il Bestseller fra i giovani. Provare per credere.

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Romanzi
 
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pikkola monella Opinione inserita da pikkola monella    12 Dicembre, 2008
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Se Dio Non Vuole

Il libro narra la storia di Eva e Adan, due dodicenni che si ritrovano sempre a doversi dividere anche se a legarli è una profonda amicizia. Eva è una ragazzina orfana di madre, che vive con il padre e la matrigna ad Amsterdam, nel quartiere altolocato della città. Di famiglia ricca e religione ebraica. Adan invece è un ragazzino di origine marocchina, vive con i genitori e i numerosi fratelli e sorelle in una casa piccolissima nel quartiere malfamato di Amsterdam. Di famiglia povera e di credo musulmano. Frequentano la stessa scuola, sono nella stessa classe e un giorno si ritrovano a vivere realtà diverse dalle loro perchè Eva vuole scoprire la quotidianità di Adan e viceversa.Vogliono far nascere un' amicizia che nessuna delle due famiglie approva. La famiglia di lei parla male dei musulmani e quella di lui lo stesso degli ebrei: "Non si può essere amici di certa gente!". Entrambi fanno di tutto per dividerli e ironizzando su quella che è una tragedia i due si dicono addio, o forse arrivederci.

Con questo libro l'autrice, nata in Somalia nel 1969 ed eletta deputata al parlamento dell' Aja nel 2002, autrice anche di "Infedele", vuole comunicare ai lettori il messaggio di quelle persone "unite nel cuore e divise dalla fede", vittime come Adan ed Eva di quest' odio che non dovrebbe essere alla base di nessuna religione e non ci è stato insegnato da nessun Dio. Profonda come storia, ma povera nel linguaggio e con un finale piuttosto sintetico.

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