Opinione scritta da yoghi87
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Un noir con temi ad oggi attuali
Metanopoli. Il corpo di Alberta Radelli viene ritrovato privo di vita tra i cespugli da un passante in bicicletta che da oltre cinquant'anni percorre la stessa strada, il caso viene archiviato come un suicidio. Intanto Duca Lamberti, noto medico, dopo aver scontato 3 anni di carcere per aver somministrato la “dolce morte” a una “vecchia e cancerosa”, viene contattato dal suo amico commissario Càrrua, il quale gli chiede aiuto per disintossicare il figlio di un noto imprenditore Pietro Auseri. Pietro descrive il figlio come un vero caso perso, dato che si ubriaca tre volte al giorno, aveva fatto di tutto per farlo smettere, persino prendendolo a colpi di attizzatoio, lasciando segni sulla guancia di Davide Auseri. Mentre raccontava la storia del figlio, a Pietro venne il dubbio che Duca Lamberti non ascoltasse invece lui aveva già capito tutto (in carcere aveva imparato ad ascoltare, i compagni di cella avevano lunghe e bugiarde storie da raccontare) ma il racconto di Pietro nascondeva qualcosa di doloroso. Duca Lamberti decide di aiutare Davide Auseri a disintossicarsi da quel male che lo aveva attaccato. Riesce ad entrare sempre più in confidenza con Davide e scopre che la ragazza trovata morta a Metanopoli, Alberta Radelli, aveva avuto rapporti con lo stesso Davide pochi giorni prima che venisse uccisa. I fatti portano a riaprire il caso e l’ispettore Mascaranti insieme a Duca e Davide si imbattono in una storia che li porterà a fare i conti con organizzazioni criminali che commerciano prostitute e foto pornografiche a livello internazionale.
Prima di Scerbanenco la letteratura gialla italiana era influenzata dai romanzi americani, ma grazie a lui in Italia si iniziò a parlare di noir. Considerato come l'inventore del noir in Italia Scerbanenco con questo
romanzo da il via ad una serie che vedono come protagonista il medico Duca Lamberti, il quale si ritrova
a fronteggiare vari problemi sociali nell'Italia anni 60-70 che ancor oggi sono all'ordine del giorno. A
partire dalla discussa eutanasia, definita “dolce morte” nel romanzo, con la quale Duca Lamberti verrà
radiato dall'ordine dei medici e costretto a scontare 3 anni di carcere, per passare ai problemi di alcolismo di Davide e ai problemi di femminicidio dove le donne vengono usate da uomini (anche se non mi sembra il termine corretto per definirli tali) per il solo scopo di lucro. Fondamentale sarà il contributo di Livia Ussaro che aiuterà per questioni morali Duca Lamberti a scoprire la “tela” organizzativa che si era creata. Purtroppo Livia pagherà caro questo suo coinvolgimento e un amaro nella bocca del lettore rimarrà come i grandi romanzi “neri” di Scerbanenco sanno fare...
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Ottima ambientazione
1944 il centro di Bologna si riempie di muggiti, nella sperrzone si sono rifugiati anche molte famiglie di
agricoltori dato che le loro campagne sono diventati posti molto pericolosi a causa della guerra che sta
volgendo al termine. In questa “zona chiusa” il commissario De Luca si ritrova ad indagare su 3 casi di
omicidio, scollegati fra loro, dove i “committenti” hanno interessi sociali contrastanti: i nazisti, il prefetto e
la resistenza. Le SS che impongono a De Luca di far luce sulla morte del caporale tedesco Weber, ladro
e disertore, spogliato nudo e lasciato nella cantina allagata di un palazzo bombardato. Brullo, un
professore universitario cacciatore di donne ucciso con un colpo di pistola in un occhi mentre andava ad
un appuntamento galante. Caso Tagliaferri, un ingegnere senza arte né parte, torturato, ucciso e fatto
passare per uno “jacchia”. Nel corso delle indagine De Luca, per ogni omicidio, scoprirà che ci sono altre
piste su cui indagare, che non sono quelle dettate dalle circostanze in cui si trovano i morti e che alla fine le verità saranno ben diverse....
Nell’inverno tra il 1944 e 45 Bologna si appresta a diventare un campo “profughi” (nel centro di Bologna si arriverà a contare 600.000 persone) oltre alla grande quantità di animali “fuggiti” insieme ai propri padroni dalle loro campagne per trovare un rifugio sicuro nella sperrzone. La città è quasi un confine tra un’Italia già liberata ed una ancora occupata dai tedeschi. Freddo e neve affliggono la città, dentro le mura le donne setacciano la città a caccia di qualcosa da mettere in tavola la sera barattando di tutto per un pò di olio e di burro, gli uomini riempiono carriole con i mattoni delle case demolite per aggiustare buchi di altre case, contadini girano con carri pieni di paglia per le mucche sistemate nelle cantine diventate stalle. In questo trambusto ricordiamo che sono presenti anche le milizie fasciste e i tedeschi nazisti dove impongono la loro legge del taglione (dieci ostaggi fucilati per ogni soldato ucciso). E dunque in questa Bologna surreale continuamente bombardata che Lucarelli crea un intreccio di 3 omicidi diversi tra loro e che solo l’ingegnosità del commissario De Luca può portare a termine. È chiaro che il punto forte di questo romanzo e anche la parte meglio riuscita è l’ambientazione storica e sociale di Bologna, ricreata nei minimi particolari come Lucarelli sa fare, la quale si appresta a trascorrere il suo inverno più nero.D’altro canto la parte un pò più sfavorevole è il fatto che c’è tanta carne al fuoco (3 omicidi non collegati fra di loro) e a volte si perde un pò la rotta della storia, ma il buon Lucarelli, maestro di questo genere, ci guiderà alla fine del romanzo lasciando quella leggera tristezza che solo lui sa narrare.
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Nuovo mistero nella famosa Fjällbacka
Christian Thydell ha da poco pubblicato il suo primo romanzo “la sirena”, in pochissimo tempo diventa
subito un best seller e gli incontri con i lettori si moltiplicano ma Christian non è tranquillo, qualcosa lo
turba, infatti al momento del lancio del libro riceve un’oscura lettera accompagnata da un mazzo di gigli
bianchi, a quel punto Christian ha una crisi che lo porterà a confrontarsi con un passato che lui stesso
pensava dimenticato. A cercare di aiutare Christian dopo il crollo emotivo ci prova Erica Falck sua amica
e consulente letteraria, ma lei riesce a farsi confidare solo il fatto che riceve questo tipo di lettere da più di un anno. Erica capisce che c’è qualcosa di oscuro nel passato di Christian e inizia ad indagare come solo lei sa fare, mossa da una curiosità irrefrenabile, ma allo stesso tempo frenata da una gravidanza
gemellare che sta per giungere al termine. Intanto il compagno di Erica, Patrik Hedström, ispettore di
polizia, sta indagando su un corpo ritrovato sotto il giacchio lungo la costa, e quando scopre che era un
vecchio amico di Christian iniziano i sospetti su un probabile legame tra le lettere ricevute e la morte del
suo amico.
Un nuovo mistero bussa alle porte della ormai famosa Fjällbacka. Camilla Läckberg, considerata dalla
stampa l'Agata Christie del Nord, ci presenta il sesto libro in ordine cronologico della serie che ha come
protagonisti la scrittrice Erica Falck e il marito, poliziotto, Patrick Hedström. La coppia che è diventata
famosa anche grazie alla trasposizione dei libri in una serie tv, si trova a fare i conti con il passato molto
oscuro è angosciante di Christian Thydell, amico di Erica e nuova promessa letteraria. Ma forse quel suo
romanzo “la sirena” che sta avendo tanto successo nasconde una verità che purtroppo sta riemergendo
dopo tanto tempo.
Se si è amanti del giallo nordico non si può non amare Camilla Läckberg e questo sesto capitolo, di una
serie ormai collaudata, è un’ulteriore conferma sull'abilità che ha Camilla di tenere con il fiato sospeso il
lettore fino all'ultima pagina.
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