Opinione scritta da Franca_95
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L'irreversibile fragilità umana
È straordinario come questo libro sfondi quelle barriere che a volte tendono a crearsi tra il lettore e il libro che tiene fra le sue mani. L’ultima intervista di Eshkol Nevo è un diario intimo in forma di intervista. L’escamotage, nemmeno troppo insolito, dell’intervista, permette al nostro scrittore protagonista di aprire se stesso, forse per la prima volta, al suo lettore. Nonostante sia chiaro fin dall’inizio che abbiamo a che fare con un narratore totalmente inattendibile, che fonde realtà e finzione, e ciò ci viene detto dal protagonista più di una volta, non possiamo far altro che affidarci alle sue parole, perché di questo abbiamo bisogno, di fidarci. Il libro è popolato non solo di personaggi, ma di storie nelle storie, poesie, sogni; è come se frugassimo nella mente del protagonista e lui cercasse in tutti i modi di depistarci ma che ormai stanco non può far altro che lasciarsi andare, perché i suoi lettori sono l’unica cosa che gli sia rimasta. Una non-lettera d’amore che fa vibrare le corde di un animo vulnerabile.
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SE UNA NOTTE D'INVERNO UN LETTORE
Che cos’è Se una notte d’inverno un viaggiatore se non una lettera d’amore alla letteratura? E allo stesso tempo cos’è, se non un inno alla realtà? Calvino con questa opera si propone di, non solo, raccontare/spiegare al “Lettore” un’opera letteraria e come questa funzioni, ma si propone anche di demistificarla e mostrarcela per quella che è: un’opera di finzione. Protagonista di questa storia è il Lettore, che in una cornice, come le Mille e una notte ci ha insegnato, vive le sue peripezie e insegue letteralmente dei romanzi incompiuti. La sua “quest” è trovare quei romanzi e concluderli. Ma cosa ci insegna invece il nostro autore/narratore? Lui ci dà dei consigli; non su cosa leggere ma sul come leggerlo. Lui ci invita ad una lettura immersiva ma consapevole, trasognata ma intrisa di realtà, lui ci insegna il piacere della lettura che non deve coincidere con la fuga dalla realtà, perché non è questa la letteratura. Il Lettore, pagina dopo pagina, scopre se stesso come in una sorta di romanzo di formazione tutto calviniano, sino all’apice, cioè quello della sua moltiplicazione.
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Gli amori difficili_Calvino
SOLO ESSERI UMANI
Viaggio alla fine del millennio comincia e finisce con un viaggio. Un racconto di culture diverse, religioni diverse, luoghi diversi, lingue diverse, ma soprattutto un racconto di esseri umani.
Abbiamo il protagonista Ben-Atar, un ebreo del sud, che decide di intraprendere un lunghissimo viaggio per rinsaldare un sodalizio. Quel sodalizio a cui la Nuova Moglie di suo nipote Abulafia ha deciso di porre termine a causa della bigamia dello zio. Una donna estranea sia nell’ideologia che nei tratti. Yehoshua basa gran parte del romanzo sulle contraddizioni; i paesaggi africani contro i paesaggi parigini, gli odori, i colori: i colori bruni delle Mogli di Ben-Atar contro l’azzurro degli occhi e il biondo dei capelli di donna Esther-Mina. Grazie alla scrittura limpida ma profonda di Yehoshua, ogni singolo personaggio, anche il più secondario, ci viene caratterizzato tanto da permetterci di toccarlo. Le contraddizioni che si animano intorno ai singoli, motivo di scontri e di separazioni, quelle stesse contraddizioni porteranno non solo ad una comunione finale, ma anche ad una consapevolezza più profonda per cui non esistono vincitori né vinti, padroni né schiavi, ma solo esseri umani.
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