Opinione scritta da Innamorata
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La rarità dei sentimenti
È un po' che non scrivo, è un po' che non riempio una pagina bianca. Ma quando si incontra un libro come questo sento che non posso rinunciarvi. Non è facile trovare le parole per descrivere una storia così ricca e personaggi così complessi, capaci di provare le più profonde emozioni e di farle vivere anche a chi legge. Sono rari i libri che ci catturano veramente. Ci ho riflettuto e io, tra tutti quelli che ho letto, li posso veramente contare sulle dita di una mano.
Ognuno custodisce i propri titoli come segreti che non si rivelerebbero mai, perché sarebbe come lasciare andare una parte di sé stessi. Per me, “Ritratto di signora” rientra tra questi.
Ogni volta che finisco la lettura di un volume che considero un capolavoro, mi chiedo sempre se avrò la fortuna di incontrarne un altro di nuovo. Mi chiedo sempre se un’altra magnifica storia mi sta aspettando ma al momento presente sembra impossibile, così come è impossibile accettare una separazione quando si parla di Isabel Archer. Mi ha accompagnata per mesi e mi sono perduta nel ritratto del suo “paesaggio psicologico”. Questo è ciò che questa storia rappresenta: un paesaggio di rari sentimenti che siamo invitati a provare. Ma che ne hai fatto, Isabel, tu che eri così tanto desiderata, della tua vita? Gli occhi di tutti erano su di te, aspettavano di cogliere una qualsiasi traccia di incoraggiamento, bevevano ogni tua parola: erano tutti persi per te.
Alla fine, è la storia di una ragazza che lascia la sua casa di New York per incontrare l’Europa, dapprima a Londra e poi in Italia, dove si sposa. Una storia semplice se non fosse per la protagonista: non solo è intelligente, Isabel Archer è straordinaria ed è dotata di una fervida immaginazione. E, all’inizio, è completamente libera e curiosa di conoscere il mondo.
“Isabel è sfumata nelle parole, attenta nelle conversazioni, guarda al mondo come se il mondo fosse una galleria di ritratti”.
Ed è attraverso i suoi occhi che seguiamo il suo percorso, fino a quando ci rendiamo conto che qualcun altro, segretamente e ingegnosamente, lo stava dipingendo con mano ferma sin dal principio. Quando la falsità pervade una persona al punto da poterla definire come diabolica, non siamo di fronte alla più pura forma di malvagità?
Ogni personaggio merita un’attenzione completa e particolare, impossibile menzionarne uno in poche righe. Ad ogni modo, non posso non sentirmi obbligata a fare un’eccezione.
Ralph all’inizio può non colpire, può passare inosservato. Così come la vita passa davanti a lui, come se la vedesse da dietro a un finestrino. Con la massima marcia dell’auto impostata, troppo veloce per poter assaporare la corsa davvero, troppo veloce per venire visto da chi sta fuori. Tutta colpa di una disgrazia del cielo, di una malattia senza alcuna speranza. Una speranza che, come dice sua madre, non c’è mai stata. Eppure, piano piano, ho imparato a conoscerti meglio e a fidarmi, perché c’eri sempre, anche quando non comparivi tra le pagine.
Sei il personaggio più vero e leale di tutti. Mi hai insegnato che il dolore è profondo, ma passa. L’amore resta.
Le mie sono solo allusioni, ma sono certa che chi ha già letto il libro possa comprendere quanto sia complicato spiegare questa storia. Così come sono certa che ogni lettore desiderasse un finale che non lasci così tanto in sospeso.
“Il mondo in verità non le era mai parso tanto grande: le sembrava che si aprisse tutto intorno a lei e prendesse la forma di un mare grandioso, sul quale ella andava alla deriva in acque senza fondo”.
Se ti incantano le descrizioni ricercate, se sei in grado di gustare l’arte della conversazione la penna di Henry James ti conquisterà.
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La posizione del cuore
Delicato, ma non meno intenso. Sentimentale, ma lontano infinite miglia dalla banalità. Jane Eyre ti conquista piano piano, ti incanta con la sensibilità e l’intelligenza delle descrizioni delle emozioni di Jane. La storia la conoscono tutti, ma la maniera in cui diletta la lettura del romanzo è insostituibile.
Mr. Rochester, uomo volitivo, misterioso, cupo ma così dolce per Jane, così interessante che viene subito rapita da lui. Era come se fosse incatenata al suo potere. All’inizio si sentiva sciocca, folle, credeva di mentire a sé stessa con la fantasia di essere importante per lui.
“A chi farei del male gustando ancora una volta la vita che il suo sguardo può darmi?”.
La loro storia è una rivelazione spontanea, una delle più belle che ho mai letto.
Vorrei essere come te, Jane, perché non ha importanza la bellezza ma ciò che si prova; ha importanza l’intelligenza del legame che una persona ha creato con la propria vita. “Ho un tesoro interiore che mi manterrà viva anche se tutti i piaceri esterni mi saranno negati”. Ascoltarsi per comprendere ciò che si vuole, per riuscire a riconoscere la persona che abbiamo davanti e a comunicare con essa chi siamo per poi sceglierla, perché da sempre era stata la risposta.
“Non siete una rovina, signore, non siete un albero abbattuto dal fulmine: siete vivo e vigoroso. Le piante vi cresceranno attorno alle radici, che voi lo chiediate o no, perché amano la vostra ombra generosa, e, crescendo, si curveranno verso di voi e vi si attorciglieranno attorno, perché la vostra forza è per loro un sicuro sostegno”.
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Oltre quel velo dipinto
"Non sollevare quel velo dipinto, quel che i viventi chiamano Vita". Percy B. Shelley
Quando mi sono decisa ad iniziare questo romanzo, trovare sulla prima pagina una citazione del sonetto del mio poeta preferito ad accogliermi è stata una sorpresa. Mi aveva sempre affascinata il titolo di questo libro ma non ero mai arrivata a collegarlo con la poesia e quindi con un suo significato nascosto. Il titolo del romanzo contiene già in sè tutti i significati che l’autore attraverso la sua storia vuole trasmetterci, basta solo saperlo leggere e interpretare personalmente. Il velo rappresenta un’illusione, una convinzione, qualcosa che filtra la realtà e influenza il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri. Ognuno di noi lo dipinge con i propri colori e lo sovrappone alla vita.
E così accade a Kitty, la protagonista del romanzo, che per non deludere le aspettative della madre sposa Walter Fane, un batteriologo, un uomo intelligente ma noioso, che non condivide i suoi interessi, un uomo che non ama. Kitty aveva vent’anni, apparteneva all’alta borghesia londinese dei primi anni venti ed era avvolta da un ambiente superficiale. Era una ragazza sciocca, viziata e frivola che cercava di farsi notare in società e di divertirsi ai balli. Dopo tutte le richieste di matrimonio rifiutate, Kitty sorprende anche sè stessa accettando la proposta di quell’uomo che parlava così poco, che appariva così chiuso in sè stesso e per nulla espansivo. A Walter non importava che Kitty non l’amasse, sapeva che l’aveva sposato solo per convenienza, gli era sufficiente il suo di amore e non si faceva illusioni di essere ricambiato, era grato che gli fosse concesso di amarla e per la sua incantevole presenza. È bastato poco a Kitty perchè si innamorasse di Charlie Townsend, l’uomo più popolare di Hong Kong con cui inizia una relazione segreta per provare emozioni che il marito non era in grado di offrirle. Ma quando Walter lo scopre, cambia tutto. A Mei-tan-fu devasta il colera, per quale motivo Walter porta la moglie in un luogo dove domina la morte? È per vendicarsi, perchè desidera la sua morte o quale altra macchinazione si cela in quella mente così astrusa? In questa città tutte le certezze di Kitty vacillano, la realtà assume un aspetto totalmente differente da come era abituata a vederla. Ma Kitty intraprendendo questo viaggio non si è spostata in un altro pianeta o in un altro tempo, è pur sempre sè stessa e ripensa alla sua vita passata, alla poca importanza delle sue vicende rispetto all’impegno, alla sollecitudine e alla fede con cui le suore del convento cercano di salvare le vite dei malati. Quello che è certo è che al suo ritorno la vita per Kitty ha assunto dei colori nuovi, ora conosce nuovi aspetti di sè stessa e ha capito ciò che desidera essere.
Un romanzo delicato, elegante, raffinato, introspettivo e di crescita personale. Un romanzo sui sentimenti, sulle incomprensioni, sulle barriere che imponiamo agli altri e sul valore della vita. Una storia che seduce a poco a poco e con la quale ho incontrato un’affinità particolare. Senti di avere il coraggio di sbirciare anche tu oltre quel velo dipinto?
“Tutto passava, e quale traccia restava del passaggio? Sembrava a Kitty che tutti loro, il genere umano, fossero come le gocce d'acqua di quel fiume e corressero, flutto anonimo, al mare, ognuno così vicino all'altro e tuttavia così separato. Poiché le cose duravano un tempo così breve e niente contava granché, era triste che gli uomini, annettendo un'importanza assurda a cose insignificanti, rendessero sé stessi e gli altri tanto infelici”
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Profumo, amore e odio
Jean Baptiste Grenouille è il protagonista di un romanzo originale, unico, geniale quanto inquietante con un finale inaspettato ma pericolosamente significativo che merita di essere analizzato e compreso nel profondo, una lettura sublime.
A chi ama le storie inequiparabili, a chi sa comprendere la diversità, a chi sa cosa vuoldire la solitudine, il non sentirsi parte del gruppo, a chi non si accontenta, a chi ama i libri scritti con raffinatezza anche se talvolta rappresentano scene macabre.
I sentimenti che Grenouille prova, se si possono definire tali, vengono delineati meravigliosamente. C’è qualcosa di perfetto in questo libro. Abbaglia con la sua fragranza paradisiaca, certe pagine sono come un’inalazione del profumo più incantevole ed eccitante, altre colpiscono con freddezza provocando disgusto e incomprensione.
Grenouille non ha profumo. La sua presenza passa inosservata ovunque, non è di bell’aspetto, è zoppo. Non ha mai ricevuto amore, nemmeno da sua madre. Però ha un talento, un olfatto straordinario. Nella Parigi del XVIII secolo, avvolta da una coltre di fumo e nebbia e soprattutto da una quantità di cattivi odori inimmaginabili per noi moderni, Grenouille a poco a poco comprende il suo dono e il suo scopo diventa uno solo: creare un profumo per suscitare amore. Le persone che sentiranno quel profumo non faranno altro che amare e idolatrare completamente Grenouille, agli occhi di tutti apparirà come un Angelo, un essere superiore a cui offrire tutta la loro devozione.
“Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”.
Ma per riuscire nel suo intento Grenouille commetterà crimini orrendi. L’idea che mi sono fatta è che Grenouille tutte le ragazze che ha ucciso non le ha mai guardate veramente, lui le “sentiva”, a lui interessava solo il profumo celato nella loro anima. Noi diamo importanza alla bellezza che vediamo con gli occhi, Grenouille alla potenza, alla forza di persuasione che è in grado di suscitare un profumo.
Ed è solo alla fine che Grenouille finalmente si libererà, per una volta nella vita, di ciò che aveva dentro.
“Gli uomini possono chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non possono sottrarsi al profumo”.
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Splendido
Dalla penna dell’ex agente della CIA Jason Matthews, Red Sparrow racconta di un mondo segreto, celato e pericoloso dal ritmo implacabile.
Dopo aver visto il travolgente film con Jennifer Lawrence ho letto il primo e il secondo volume “Il palazzo degli inganni” e non sono mai rimasta delusa ma anzi, affascinata sempre più. È una storia di spionaggio, di violenza e inganni ma c’è anche tanta passione, eleganza e seduzione. Dominika Egorova ha un dono, è una sinesteta, vede i colori sin da quando era bambina e quando ascoltava la musica per danzare le bastava seguirli. Percepisce i suoni, le lettere o i numeri come colori ma non solo, Dominika grazie ai colori interpreta le reazioni umane, persino l’emotività. Dominika vede un’aureola colorata intorno alle spalle e alla testa delle persone: quella del padre e quella dell’americano Nate Nash è di un viola intenso.
Costretta a lasciare l’accademia di danza classica di Mosca, lo zio Vanja, potente vicedirettore dell’SVR (coperto da un’aureola gialla della disonestà) la trascina in un gioco la cui portata non sospetta neppure. Grazie alla sua intelligenza e disciplina Dominika diventa un’agente segreto e si ritrova immersa in un mondo spietato quanto eccitante. Sembrava nata per fare la spia.
Leggere questo romanzo mi ha tenuta con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. I personaggi sono descritti con profondità e grazie al dono di Dominika di vederne i colori quella che il lettore vive è un’esperienza unica, deliziosa.
Non vedo l’ora di poter leggere anche il terzo romanzo!
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Intenso
“Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso. – E se uno lo apre cosa accade? Si guarisce.”
Norwegian Wood. La lettura di questo libro è stata una scoperta dall’inizio alla fine per me, come una ventata d’aria fresca che ti apre la mente. Non sapevo che storia avrei trovato tra le pagine affascinanti di questo libro e così mi sono immersa completamente lasciandomi trasportare dalle parole di Murakami, staccandomi da ogni tipo di pregiudizio o di filosofia occidentale.
Ciò che colpisce subito è come l’autore affronta argomenti importanti e intimi, temi che ancora oggi vengono considerati tabù come la sessualità e che in questo libro viaggiano liberi, leggeri e con la volontà di essere raccontati. Solitudine, amore, malinconia, depressione, emarginazione, suicidio e conoscenza di se stessi, un percorso interiore per capire quello che si vuole che toglie il fiato. Tutti temi trattati dall’autore in modo mai superficiale e allo stesso tempo nemmeno pesante. L’atmosfera della storia è così personale e introspettiva che è impossibile non farsi coinvolgere ed è impossibile non portarsi dietro qualcosa una volta terminata la lettura. In ogni esperienza che vive, il protagonista appare talmente reale e vivo nella sua fragilità che si rivela essere tremendamente umano .
Sicuramente questo romanzo rappresenta un’eccezione rispetto alle mie scelte di lettura ma è il romanzo stesso che ha trovato me. Sono stati Watanabe e l’ammaliante Naoko a venirmi incontro tra le strade affollate di Tokyo, mentre Midori mi ha accolto a cuore aperto con tutta la sua spensieratezza e disinibizione che la caratterizzano.
Riuscivo a sentire la melodia delle canzoni dei Beatles mentre leggevo.
“Eravamo vivi, e l’unica cosa a cui dovevamo pensare era continuare a vivere.” Perchè ogni giorno chiede disperatamente di essere vissuto. Perchè il tempo non torna più indietro e tra le valanghe del passato non c’è spazio per i rimpianti.
"Se c’è una cosa che non mi manca è il tempo.
– Davvero ne hai tanto?
– Tanto che mi piacerebbe dartene un po’, e farti dormire lì dentro."
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Uno spettacolo
Un capolavoro senza tempo. Una storia destinata ad entusiasmare ogni animo. Essa ti fa sprofondare negli abissi più oscuri e malvagi dell’esistenza e poi, con uno slancio ti fa riemergere in tutta la sua bellezza. Perchè solo chi ha toccato il fondo del suo essere può sentire veramente il sapore della vita. “Solo chi ha provato la sventura estrema è adatto a sentire l’estrema felicità. Bisogna aver voluto morire per sapere quanto è bello vivere”.
Personalmente credo sia la storia più appassionante che sia mai stata scritta, la più completa e la più vitale. Perchè ora che ho conosciuto questo straordinario personaggio che è il protagonista, Edmond Dantès, mai lo potrò dimenticare. Egli è il Conte di Montecristo, l’uomo che tutto conosce e che a nulla appartiene, l’uomo dotato di una presenza incontrastabile che disarma chiunque, l’uomo che possiede una ricchezza indefinita che nessuno conosce. Ogni suo sguardo, ogni sua parola ha un valore inestimabile, nulla viene lasciato al caso. “La gente si disputava le sue parole, come capita sempre alle persone che parlano poco e che non dicono mai una parola senza valore”. Io stessa leggendo non aspettavo altro che rivederlo comparire, qualunque personaggio si trovasse ad interpretare. Mai riuscirò a rendere a parole chi è il Conte di Montecristo.
La descrizione degli eventi la considero magnifica, lo scrittore è dotato di enorme vitalità inventiva. Ho apprezzato molto il colore che è riuscito a dare alle parole, anche un semplice aggettivo viene reso spettacolare.
Oltre al personaggio principale, sono rimasta particolarmente colpita dal procuratore del re Villefort. Egli è un uomo molto ambizioso, intelligente e dedito al suo lavoro che rappresenta un modo per espiare le sue stesse colpe. Il suo ruolo slitterà inesorabilmente da giudice ad accusato per finire in una favolosa e terribile follia, fatta di cupi eventi riemersi dal passato e dalla prigione del suo presente.
Compare anche il tema dell’amore, inizialmente idealizzato nella figura di Mercedes ma è un amore del passato, di un altro tempo. Ed è stato bellissimo per me leggere che il protagonista, dopo tutte le sue sofferenze, ha capito una cosa che non osava più credere, che al mondo c’erano due Merecedes, e che poteva ancora essere felice. Personalmente ho tratto da ciò un insegnamento importante.
L’identificazione del lettore con il protagonista è immediata, l’unico momento che potrebbe far dubitare il lettore del suo percorso di vendetta è quando egli stesso affronta un dibattito interiore, ma nulla altro vi svelerò.
Consiglio la lettura di questo romanzo che avidamente ho affrontato e che vi assicuro, non vi deluderà.
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Segreti da svelare
E’ il primo libro che leggo di Wilkie Collins e ne sono rimasta positivamente affascinata. Complice lo straordinario stile di scrittura e il ritmo incalzante del racconto che prosegue grazie alle testimonianze dei personaggi, è impossibile smettere di legge “la donna in bianco”, definito da T. S. Eliot come “il più bello dei romanzi polizieschi moderni”.
Protagonista indiscusso della vicenda è Il Segreto pericoloso di Sir Percival Glyde, promesso sposo della bellissima Laura che sarà destinata ad ereditare una grande fortuna. Ma la figura dello sposo sembra quasi scomparire ed offuscarsi se viene messa a confronto con quella del malvagio, astuto ed inafferrabile Conte Fosco. La sua è una figura che eccelle, domina gli eventi e chi lo circonda in modo incomparabile. È padrone di se stesso a tal punto dal non lasciarsi mai condizionare dalle pieghe che prende una situazione e dal riconoscere sempre il modo di prevalere su tutto; e nel salvaguardare i propri interessi è il migliore, è disposto a tutto pur di difendere i propri affari personali. Ma non è l’unico personaggio forte della storia: Marian, sorella dell’ingenua e oserei dire debole e incolore Laura, appare come un’eroina dotata di grande coraggio e intelligenza, capace di far vacillare anche lo spregevole Conte Fosco, completamente fedele alla sua cara sorella dalla quale è inseparabile. Ma non posso dimenticare Walter, il maestro di disegno innamorato di Laura dalla quale è profondamente ricambiato, determinato a smascherare l’inganno che grava sulla vita della sua amata.
Mentre sullo sfondo della storia vi è la misteriosa donna in bianco, che fa la sua apparizione per la prima volta in una notte buia tra le vie di Londra, ma non vi dirò nulla di particolare su di lei, lascio l’alone di mistero, così come è tanto bravo a fare l’autore del romanzo.
Non posso considerarlo uno dei miei libri preferiti, nonostante la piacevolezza della storia e la descrizione perfetta degli eventi.
Il finale ha un po’ deluso le mie aspettative. Potrei dirvi che avrei scelto una conclusione diversa e un po’ meno scontata, ma comunque rimane un grande romanzo di cui consiglio la lettura, soprattutto per addentrarsi nel perfido inganno tessuto con altissima maestria, per confrontarsi con il glaciale Conte straniero e per conoscere la forza di una donna come Marian.
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Sulla via della Perdizione
Un libro maestoso che ha la forza di trasportarti in luoghi monumentali, pullulante di ambientazioni tetre e insieme paradisiache, descritte con una cerimonia solenne, attraverso una maestria e un uso del linguaggio impeccabile. Ogni frase è scritta con una perfezione talmente assoluta che meritava sempre di essere riletta. Mi è piaciuto veramente molto, sono rimasta catturata dal turbine inesorabile della storia.
Ma Victor, cosa hai creato?
La tua intelligenza e il tuo spirito erano senza dubbio sopra la norma, ma perché dare vita a un mostro? Una creatura ignobile destinata ad essere disprezzata da tutti e soprattutto da sé stessa. Nemmeno tu sei stato in grado di accettarla ed essa si è trovata da subito imprigionata e isolata dal mondo, sola e senza uno scopo. Non poteva manifestare in alcun modo i suoi sentimenti, che neppure poteva comprendere. Ogni essere umano che incontrava nel suo cammino la rifiutava, alla sola vista di quell’essere si sentivano costretti dalla loro umanità a fuggire e a dimenticare ciò che avevano visto. Così la creatura da te creata, il miracolo orribile che hai generato, si è trovata da subito sulla via per la perdizione, verso la quale ha trascinato anche te e tutto ciò che più era caro al tuo cuore. I tuoi sogni, il tuo passato, le tue ambizioni e la passione per la scienza, tutto è andato distrutto? Il tuo magnifico orgoglio e la tua sete di conoscenza erano smisurati e ne sei diventato tu stesso la prima vittima. La tua anima era inconsolabile, il tuo cuore infranto, la tua speranza perduta. E il mostro chiedeva solo una compagna nella sua eterna desolazione, ma tu gli hai negato l’unica possibile fonte di felicità. Lui non è sempre stato cattivo, ha manifestato sentimenti buoni e cercava amicizia e accettazione, ma gli unici sentimenti che poteva provare erano la morsa dell’invidia, il desiderio di vendetta e annientamento, la ripugnanza verso se stesso e i suoi crimini, l’odio verso di te, Victor Frankenstein, il suo unico creatore. Egli ha calato una maledizione sulla tua vita e rinchiuso l’inferno nel tuo cuore. Non avresti più potuto provare gioia e spensieratezza. Il tuo era diventato un destino disperato. Ora a entrambi attendeva un gelido futuro, fatto di dolore e solitudine.
“Così dicendo, balzò dal finestrino sulla lastra di ghiaccio che galleggiava accanto alla nave. In breve fu spinto lontano dalle onde, e si perdette fra le tenebre”.
Un finale sublime.
Un libro che non può mancare nel proprio bagaglio di lettura.
Una storia che mi sarà difficile dimenticare, sensazioni di un’intensità rara e paesaggi sono stati descritti così meravigliosamente che pare di averli vissuti.
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Un cuore d'eccezione
“Per quali strade si incammina e quali ragioni si dà il cuore per arrivare dove vuole andare!”
Innamorata di questa storia.
Innamorata delle poesia, dell’eleganza e anche della dissolutezza di Marguerite.
Pazza di Parigi, persa negli Champs-Elysées, colpita dalla verità dei sentimenti dei protagonisti.
Come posso descrivere questo libro se non come un capolavoro che non mi capacito di non aver letto prima?
Sarà perché sono un amante di queste storie, di dialoghi intensi, di una scrittura preziosa e suggestiva come quella di Alexandre Dumas.
“- E’ all’incirca in questo periodo dell’anno, e la sera di un giorno come questo, che ho conosciuto Marguerite - disse Armand ascoltando i propri pensieri ”.
Marguerite Gautier splendeva nei teatri di Parigi, nelle sale da ballo e ovunque ella si trovasse. La sua era una luce d’eccezione, come lo è la sua storia. Era famosa per la vita lussuosa che conduceva, grazie a numerosi uomini che la mantenevano. La società moderna è fondata sugli scambi di denaro e Marguerite entra nei suoi meccanismi con il proprio corpo, bello per natura. Il suo corpo è come una merce esposta al quale, per esempio, le camelie rosse una volta al mese negano ogni accesso.
Armand in pochi battiti di ciglia cade sotto il suo incantesimo e non è in grado di resisterle.
Il loro amore è unico. I momenti trascorsi insieme indimenticabili.
Consiglio veramente la lettura di questo romanzo, su cui si basa poi la Traviata di Giuseppe Verdi: “ Un destino musicale paradossale per Marguerite, che nel romanzo prova e riprova al pianoforte un valzer in cui non riesce a superare un diesis che le nega una momentanea armonia assoluta con il mondo.”
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Opera-Sogno
“Era forse stato creato per restare, anche un attimo soltanto, accanto al tuo cuore?” Ivan Turgenev
“Un intero attimo di beatitudine! E’ forse poco, sia pure per tutta la vita di un uomo?”
E voi, cosa ne pensate?
La prima citazione è riportata dall’autore del romanzo "Notti bianche", Dostoevskij, nella pagina iniziale del racconto, mentre la seconda è la frase con cui egli stesso termina la storia di quattro notti vissute dal protagonista tra le pagine del romanzo. La somiglianza e il significato non sono difficili da cogliere.
San Pietroburgo fa da sfondo nebbioso alla vicenda. E’ la città dei sogni, dei cuori in attesa e dei cuori spezzati, delle illusioni, della solitudine e delle notti bianche che portano un cambiamento, anche se piccolo, nella vita del protagonista. Nasten’ka, la ragazza che incontra la prima notte mentre piangeva, affacciata alla ringhiera del canale, afferma di comprenderlo e di essere in grado di amarlo, quando egli non conosce più nemmeno se stesso. Egli è un sognatore, e come tale imbevuto di sogni, di ricordi, di speranze vecchie e nuove. Ciò che vive nella sua mente assume la stessa importanza del reale ed anzi, appare migliore di quanto non lo sia la sua vita.
“...egli non guarda, ma contempla...come se fosse preso da qualche altra cosa, molto più interessante, da potere solo per un attimo prestare attenzione a quanto lo circonda...”
“Un nuovo sogno! Una nuova felicità! Un’altra dose di veleno dolce e raffinato! Che cosa importa a lui delle nostra vita reale?”
E’ difficile esprimere un pensiero su questo libro, per questo fino ad ora ho cercato di riportarvi alla mente sensazioni emerse durante la lettura o, se non l’avete affrontata, farvi sognare un po’ quest’opera.
Tutti possiamo riconoscerci nella figura del sognatore, dell’idealista; tutti noi creiamo storie, così come abbiamo idee costruite in maestosi castelli che brillano nell’aria e non si materializzano mai davvero. Penso che egli percepisca la sua vita così povera, così bassa rispetto alla bellezza dei suoi sogni, che solo il pensiero lo porta a vacillare, a ingannarsi che non sia veramente sua. I sogni possono essere considerati una strada alternativa alla monotona quotidianità, ma con il passare del tempo anche il loro incantesimo svanisce e rimane solo quell’amaro residuo di veleno destinato a permanere dentro noi stessi. Quella sensazione che non abbiamo vissuto, che abbiamo perso del tempo a crogiolarci in una menzogna, al posto di prendere in mano la nostra vita. Ed è così che quando incontra la ragazza accade qualcosa di straordinario, ed è reale. Nessun sogno, nessuna fantasia può competere con la vita vera. Lei lo salva dalla sua prigione, anche se solo per un attimo, lo eleva. Lui si innamora della ragazza e le apre il proprio debole e stanco cuore.
Quando attenderono insieme l’arrivo del promesso sposo di Nasten’ka lui dovette reprimere i propri sentimenti, ma quando questi non si presentò si aprì totalmente a lei. Perché nessuno può mantenere nascosto nel proprio cuore un sentimento così potente.
Ed è stato impossibile, per me, non sperare in un epilogo felice della vicenda ma quello a cui assistiamo è una delusione, pura malinconia, il frammentarsi di un futuro immaginato e sperato, un futuro che egli continuerà a sognare ma che non sarà mai, purtroppo, il suo.
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Una perla affascinante
Amy disprezza la sua vita. Percepisce se stessa come diversa e non sente di appartenere con lo spirito al luogo dove vive. Ella è lontana come nessuno può comprendere. Amy ha trovato nello straniero che veniva dal mare un ancora per fuggire, per allontanarsi dai valori e dalle persone con cui passivamente ha vissuto la sua vita. Un allontanamento vissuto più nella sua immaginazione, sotto il mio punto di vista. Una distanza soprattutto mentale e psicologica nel cui mezzo si distende il mare, dalle profondità del quale è emerso lo straniero, descritto come un elegante uccello selvaggio disgraziatamente finito in gabbia. Egli vede in lei un cuore buono e generoso in grado di accogliere il suo, e si innamora della donna.
Ma io penso che Amy non si sia mai davvero innamorata di lui. Grazie alla sua immaginazione ha provato dei sentimenti verso una figura idealizzata da lei stessa, ma come ogni immagine anche questa è destinata a svanire. Amy è fragile, apatica e invisibile rispetto alle esperienze che la vita le offre. Non coglie la vita nel modo impulsivo, emotivo, affamato e vorace di lui. Vive per di più nella sua immaginazione ma si ritrova avvolta dalla solitudine, che solo l'immaginazione stessa nel suo caso può colmare. Alla fine forse non comprende più la distinzione tra le due, in quanto talmente abituata a colmare il reale con l'abbagliante immagine desiderata, ha scelto di vivere nella sua luce.
Dopo aver visto il film ed esserne rimasta affascinata, colpita dalla forza di questa storia, consiglio la lettura di questo breve ma comunque intenso romanzo. Una piccola perla degna di essere letta, in quanto densa di significati anche molto attuali.
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Quando l'amore danza con la follia
Follia non è solo il titolo di questo romanzo, contiene già tutto il significato in sé .
All’inizio non ero del tutto convinta che questa storia mi avrebbe entusiasmata, ma ora che l’ho finito posso dire che i suoi meriti sono molto più elevati.
Stella è inebriante.
Attorno tutto “brilla della sua luce riflessa”. Il suo è un personaggio all’apparenza semplice, ma la cui bellezza viene sempre esaltata a straordinaria. Forse perchè Peter, il narratore, era attratto da lei e l’amava segretamente sin dall’inizio?
Stella, moglie di Max, vicedirettore di un ospedale psichiatrico, conduce una vita “normale”, ha un figlio, Charlie, e una casa di cui occuparsi. Ma in reatà le manca qualcosa, non è abbastanza per lei l’ombra di suo marito e l’immagine sfumata della famiglia. Il tutto non la eleva come merita, non la valorizza completamente. Mi chiedo ancora se quello che ha fatto sia giusto, se abbai trovato veramente sè stessa, se abbia raggiunto la vetta del suo essere, se abbia provato ciò che prima non aveva mai provato in prima persona. Per quanto malato, folle e disperato possa essere stato il suo gesto lei era presente, ci ha investito tutta sè stessa, si è lasciata andare e non ha mai avuto rimpianti. Era amore? Non lo so. Stella e Edgar erano incendiati dalla passione, venivano travolti da essa e non vi era possibilità di resistere. Stella adorava tutto di Edgar: l’amante, l’artista, l’assassino, il malato di gelosia. Non avrebbe mai potuto amarlo solo in parte. La sua figura era idealizzata.
Ha dato tutto per lui. Ha perso la sua famiglia e tutte le sicurezze e comodità a cui era abituata. Da quando l’ha incontrato il suo mondo è cambiato, ha iniziato a girare attorno a un altro sole, molto più caldo, molto più vicino. La sera del primo ballo ha segnato l’inizio di una passione disarmante, di un amore catastrofico. E’ possibile che una donna intelligente, affascinante e forte come Stella possa abbandonare la sua vita per un uomo? Lei che era considerata la bellissima moglie del vicedirettore, lei che abbagliava tutti.
Leggendo questo libro mi sono interrogata molte volte. Edgar è arrivato come un uragano, le ha stravolto la vita e se ne è impossessato, l’ha stretta a sé e l’ha fatta danzare, la ha avvolta nella sua arte, nella sua pazzia. Si appartenevano, il mondo circostante non aveva più importanza ai loro occhi, si era svuotato. Non potevano fare a meno l’una dell’altro. Avevano raggiunto il paradiso. Chi ha mai dato prova che il paradiso non sia uno stato d’animo? Che non significhi essere sicuri di se stessi, sentirsi vivi e completi nella propria personale visione? Anche se per un breve momento in tutta l’esistenza? Chi può dire che non si trovi immerso in un paio d’occhi che bruciano e guardano solo te?
Stella è riuscita persino a mantenere in piedi una messainscena all’interno dell’ospedale, a fingere di non pensare più ad Edgar in quel modo, a persuadere Peter del successo del suo percorso di guarigione. Ha anche ricevuto una proposta di matrimonio dal direttore dell’ospedale psichiatrico, lo stesso Peter, quando era ancora considerata una sua paziente. Lui le offriva protezione, una casa sicura, sarebbe stata avvolta da arte, bellezza e da una colta compagnia. Sono certa che Stella non abbia mai voluto ferirlo o deriderlo, ma era fedele a se stessa, alla sua anima, al suo cuore. La prospettiva che le veniva offerta era spoglia di ciò che più che mai aveva bisogno. Sarebbe stata troppo similare ai giorni tutti uguali ‘’vissuti’’ insieme a Max. Ed è cosi che la sera dell’ultimo ballo indossò il vestito che la rese sensazionale, del resto come lo è sempre stata. Quel vestito era lo stesso che portava al primo ballo, quando era tra le braccia di Edgar. Ma non era per dimostrare agli altri che non provava vergogna, non era per il suo orgoglio che lo indossò, ma perchè quello era l’abito con cui si era sposata con lui. Aveva ingannato anche Peter, povero, i suoi sentimenti personali verso Stella avevano intralciato l’analisi clinica. Il mondo senza Edgar non aveva più senso per lei. Il futuro era solo una nuvola di fumo grigio ora che la fiamma sembrava essersi spenta. Non vi era nulla che fosse in grado di riaccenderla.
Rimaneva una favola bianca e malinconica.
Stella non avrebbe più potuto vedere se stessa come ardentemente, eccessivamente e follemente desiderava.
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Una storia appassionante
Attenzione questa recensione potrebbe rivelare anticipazioni sul finale.
Un romanzo stupendo.
Posso dire che si sia impossessato di me sin dalle prime pagine. La protagonista è una Ladra e ciò che fatto è stato proprio rubarmi, intrappolarmi, coinvolgermi a tal punto che i miei pensieri, anche quando non ero impegnata nella lettura, volavano tra le strade affollate di Londra e in campagna a Briar. Ascoltavano le letture di Maud nella biblioteca dello zio, inseguivano Gentleman nei suoi complotti tenebrosi, osservavano Maud davanti allo specchio illuminato dal fuoco, ballavano con le pazze nel giardino del manicomio, chiedevano la libertà per Susan. Era impossibile interrompere la lettura. La storia è intrigante e non ha mai smesso di stupirmi. I colpi di scena sono presenti in ogni capitolo e i personaggi sono indimenticabili. La scrittrice è riuscita a costruire una trama perfetta e ha dato vita a personaggi di cui avrei voluto sapere ancora di più. La storia d'amore che nasce tra le due donne supera la forza dell'inganno malvagio e dell'aviditá. Inizialmente l'amore è un segreto anche per loro, non lo comprendono e non lo ammettono ma ne percepiscono l'intensità. È come un ''gioiello nascosto nella polvere'' la cui luce non potrà mai rimanere nascosta. E la scena finale è un momento intenso e romantico in cui il lettore è avvolto dalla consapevolezza che è l'ultimo, ed è anche l'unico dove le due protagoniste hanno la possibilità di avere un confronto reale, di manifestare ciò che provano, di dire quello che non hanno mai potuto nemmeno sussurrare.
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