Opinione scritta da FrancescoFigi
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Il libro che chiunque dovrebbe leggere
In un mondo in cui l'empatia si dirige al patibolo libri come I miserabili vanno preservati quanto l'acqua e il pane. Un viaggio nei bassifondi dell'umanità che ci mostra come l'essere "miserabili" può voler dire tante cose, dall'essere poco onesto all'esserlo perfino troppo. Un intreccio narrativo degno dei migliori gialli, una qualità della scrittura difficilmente arrivabile e una descrizione dell'umanità che scava nel profondo di ognuno di noi. I miserabili fa parte del gruppo delle opere "totali" in cui troviamo l'élite della produzione letteraria di tutti i tempi, come I Fratelli Karamazov di Dostoevskij e Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Hugo è... incredibile. Passa in un istante da un ritmo lento in cui quasi prende a schiaffi il lettore con la sua cultura infinita, basti pensare alle descrizioni maniacali di eventi come Waterloo o l'intera storia di un convento, a un ritmo sostenuto mentre narra gli eventi della rivoluzione di luglio portandoci direttamente sul campo di battaglia. I miserabili è un'opera magnifica su cui ci sarebbe molto da dire ma, un po' per rispetto un po' per timore, essere brevi spesso è preferibile. Oltre 1300 pagine di emozioni straordinarie
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L'umanità racchiusa in 1016 pagine
"I fratelli Karamazov" è un'opera che racchiude dentro di sé tutto l'essere umano. I tre fratelli, il loro padre, ma anche personaggi di passaggio come Kolja sono caratterizzati in maniera impeccabile da un Dostoevskij al suo apice che ne descrive ogni sfumatura. Penso sia impossibile non trovarsi almeno un po' in uno dei personaggi descritti all'interno di questo capolavoro di infinita bellezza. Crisi religiose, amorose e familiari, ce n'è per tutti. Di parti indimenticabili il libro ne è pieno, personalmente ho trovato incredibile il dialogo tra Ivan e il diavolo, forse le righe più belle che abbia mai letto. Impossibile dimenticare anche la storia conosciuta sotto il nome di "Il grande Inquisitore", così bella che in libreria si trovano libricini con questo estratto dell'opera. Il libro è composto da oltre mille pagine in cui vengono descritte le vicende di tre fratelli così diversi tra loro ma legati da un padre che farà da perno alla vicenda tutta. I fratelli Karamazov è un'opera al pari di pietre miliari come "Alla ricerca del tempo perduto" e "I miserabili", ogni amante della letteratura non può non leggere questo scritto di una bellezza senza confini. Imprescindibile.
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La delicatezza della tristezza
Il sognatore. Questo è il punto cardine di uno dei picchi più alti raggiunti dalla letteratura. Il sognatore che rappresenta ogni lettore che si rispetti, cos'è il lettore se non un sognatore? Il continuo rifugiarsi nei libri è molto simile al sognare in continuazione, per cercare quell'effimera felicità, quel viaggio fuori dal nostro corpo, in giro per il mondo, restando comodamente nella propria stanza, con un libro in mano o con gli occhi chiusi. I due personaggi di questa perla di Dostoevskij sono due sognatori che, detto brutalmente, si incontrano, raccontando i propri desideri, le proprie paure e speranze per poi separarsi, per sempre. Sì, per sempre, perché per i sognatori, per gli abitanti del "sottosuolo Dostoevskijano", la felicità è un qualcosa di inafferrabile, così come lo è per tutti, ma in maniera più triste, più dolce, perché i sognatori non hanno molte opportunità, nel corso della loro esistenza, di conoscere a fondo questo sentimento così cercato da tutti. E cosa fare in questi casi? Disperarsi fino alla propria fine? No, è qui la differenza con l'uomo comune, basta semplicemente accontentarsi di quella goccia di acqua limpida caduta in un lago di acqua torbida
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