Opinione scritta da Gesko

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Gesko Opinione inserita da Gesko    27 Marzo, 2024
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UN’ISOLA CHE E’ DENTRO DI NOI

Un racconto dove si possono trovare tutti i colori e i sentimenti, entrambi così forti e tipici di Marquez.

E’ l’evasione di una donna che non ha vissuto, quando forse era il momento, le situazioni e le esperienze che fanno parte di un processo di crescita, anche sessuale.
Un’evasione che rimane comunque controllata e circoscritta alla visita annuale “sull’isola” per recarsi sulla tomba della madre.

E’ proprio il suo vivere quest’esperienza da sola, senza suo marito, che le fa ritrovare una parte di sé che restava dormiente in fondo alla sua anima.

Anche la madre le insegnerà qualcosa svelando un segreto che infondo le accomuna.

Insomma, un colpo di pennello a tinte forti dove tutto è calore e colore.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Gesko Opinione inserita da Gesko    30 Aprile, 2022
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L'Italia e un'Unità in costruzione

Un libro non sequenziale, dove Camilleri dà il meglio. Ogni capitolo - che si intitola come l’incipit - non è in sequenza, ma è come uno squarcio sulla storia senza un filo temporale.
E Camilleri lo fa con grande maestria.
Una lettura molto divertente - in alcuni tratti esilarante - e drammatica al tempo stesso, che porta il lettore a conoscere via via nuovi personaggi ed intrighi.
La decisione di inaugurare il teatro di Vigata con l’opera (conosciutissima!!!) “Il birraio di Preston”,
è il pretesto per dare uno spaccato dell’Italia appena dopo l’unità e che ha già “in nuce” tutti i problemi che ancora oggi disegnano il nostro Paese.

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Storia e biografie
 
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Gesko Opinione inserita da Gesko    12 Marzo, 2022
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Salvo la bontà del messaggio

Avevo “Tre tazze di tè” in libreria da tempo immemore. Non era mai il tempo di leggerlo.
Poi, come mi capita molto spesso, il libro mi ha chiamato e ho iniziato la sua lettura.
Devo dire che il libro è affascinante più per il messaggio che porta che per non per lo stile con cui è scritto. Vuole essere la “vera” storia di Greg Mortenson, filantropo americano, che ha come missione la costruzione di scuole nell’area del Pakistan e Afghanistan.
Mortenson è infatti convinto che la crescita di un popolo e la lotta al terrorismo, passino dalla diffusione della cultura.
Certo occorre fare distinzione tra il libro - molto romanzato - e la realtà.
Il libro ha avuto un lungo strascico polemico a seguito di un’indagine giornalistica che ha provato che Mortenson si è in effetti trattenuto una parte delle donazioni che ha ricevuto per la costruzione delle scuole.
E’ più importante lo sforzo di un uomo che indubbiamente ha fatto del bene nel senso più pratico del termine o il fatto che si sia trattenuto parte del denaro?
Il fatto di essere riuscito a costruire scuole in zone off-limits, riuscendo laddove governi e istituzioni internazionali hanno fallito, ha un valore se poi non si è completamente trasparenti?
La verità, come al solito, sta nel mezzo.
In qualsiasi caso, la bontà del messaggio resta.


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Gesko Opinione inserita da Gesko    12 Marzo, 2022
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Un libro scritto con maestria

E' stata la mia prima volta con un libro di De Giovanni. Ed è stata una lettura molto piacevole.
Ragione e sentimento si intrecciano e combattono come due forze opposte per tutto il libro.
Se, da una parte, la razionalità permette di fare luce nei momenti più difficili, sono i sentimenti che aiutano a non sentirsi soli che scaldano una vita altrimenti vissuta - anche se volontariamente - nel freddo isolamento.
Forse il segreto sta proprio nel difficile equilibrio tra queste due forze opposte.
Massimo è un professore di matematica che vede la vita come un susseguirsi di numeri e di teoremi.
Sarà un bambino, che durante la narrazione è più una presenza o un flashback di ricordi che non un personaggio vero e proprio, a scatenare il cambiamento del professore e a permettergli di lasciare spazio a ciò che razionale non è.
Senza dubbio una storia che sa essere tenera ed avvincente al tempo stesso, che si legge tutta d'un fiato e che ti tiene legato sino alla "sospesa" ultima pagina.

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Gesko Opinione inserita da Gesko    09 Febbraio, 2022
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La crescita di Elio

Chiamami con il tuo nome è un libro di crescita. Di crescita e di autodeterminazione.

Il libro è a tratti molto lento, così come lo erano le calde e afose giornate estive negli anni 80.

Chi di voi le ha vissute, se le ricorderà benissimo: le comunicazioni seguivano un flusso più cadenzato, l’accesso alle informazioni era più complesso di quanto non avvenga oggi.

E in questa lentezza, in questo susseguirsi di giornate sempre uguali che Elio cresce, si manifesta e diventa adulto e non sarà mai più la stessa persona.

In questa fase di passaggio ci sono tutte le insicurezze, la confusione e la sfrontatezza di un adolescente.

Oliver sarà la chiave di volta. Ma mentre quest’ultimo si farà “riassorbire” dalle convenzioni sociali - ma è poi possibile? - Elio, invece, continuerà in modo coerente con il proprio essere e la propria essenza. Forse anche grazie al rapporto con il padre, defilato ma sempre presente durante tutta la narrazione e che, nel discorso finale che avrà con il figlio, riesce ad infondere sicurezza, forza e senso di libertà.

Attenzione però. Non è un libro di lotta. Non è un manifesto. Ma un libro di amore e passione che va al di là delle convenzioni sociali: sull’amore che è - e non potrebbe essere altrimenti - universale.

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Romanzi
 
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Gesko Opinione inserita da Gesko    10 Aprile, 2021
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Un personaggio che scrive di se stesso

Far scrivere ad un proprio personaggio la propria autobiografia è un’idea geniale.
E’ il primo libro che leggo della Bartlett e non avevo mai approcciato Petra Delicado. Un personaggio spigoloso, fiero e complesso. L’autrice riesce a tratteggiarne tutti gli aspetti con una fine indagine psicologica: il suo femminismo, la sua lotta alle convenzioni che la società tende ad importi, il suo spiccato senso della libertà e dell’indipendenza, le sue contraddizioni.
Un libro che mi ha catturato trasportandomi con una scrittura che è come il suo personaggio: asciutta e sensibile al tempo stesso; dura e commovente; efficace e mai superflua.

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Avventura
 
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Gesko Opinione inserita da Gesko    23 Gennaio, 2018
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Una Lettura Leggera.

Libro avvincente scritto con il solito stile lineare e diretto tipico di Grisham. Un libro dove la storia è tutto. Nessun significato particolare, solo una trama ben ordita, anche se forse il finale è un po’ troppo affrettato e fa crollare tutto quanto costruito. La descrizione delle città italiane viste da un americano è fatta bene anche se a volte fa sorridere. Consigliato per chi vuole una lettura leggera, avvincente e soprattutto non impegnata. Ultima considerazione: leggere nel 2018 un libro di spionaggio informatico scritto nel 2005 - non c’erano nemmeno gli smartphone…. - sottolinea come la tecnologia negli ultimi 10 anni abbia fatto passi da gigante.

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Gesko Opinione inserita da Gesko    13 Gennaio, 2018
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LOVE & PEACE

Il libro mi è stato regalato. Sono contento di averlo letto perché non l’avrei mai incontrato. Non conoscevo l’autore e ne sono rimasto colpito. Devo dire che all’inizio l’umorismo nero e quasi blasfemo prende in contropiede, ma poi le nubi si diradano e rimane un libro che, non sarà un capolavoro, ma è geniale nell’idea. Se sei omofobico, contro le droghe o un integralista, questo non è il libro per te. In caso contrario devi solo lasciarti prendere dal flow e goderti la narrazione. Cosa farebbe Gesù se tornasse sulla Terra ai nostri giorni? Ma soprattutto come reagirebbero gli uomini? Niven propone un Gesù libertino ma portatore dei Suoi messaggi: amore, uguaglianza, rispetto per tutti gli uomini e aiuto ai bisognosi senza cadere nella retorica. Anzi, sempre col sorriso ed un umorismo al limite. Cosa potrebbe fare Gesù per promuovere il suo messaggio? Semplice, si iscrive ad American Idol. Quale migliore occasione di avere un’audience sterminata e una telecamera per raggiungerla? Ovviamente non tutti reagiscono bene, soprattutto quando Gesù con il suo gruppo di emarginati al seguito, si ritira in una comune che ricorda tanto gli Anni ’70: “Love & Peace”. Forse Niven vuole riproporre il concetto di partecipazione sociale di quei tempi? Forse ne avremmo proprio bisogno. Forse il benessere ci ha tolto la voglia di combattere per i veri valori e ci ha falsamente imborghesiti. Pur di non perdere questo status fittizio siamo disposti ad accettare un sistema che ritiene i diseredati come un male necessario. Fatto sta che il finale è già scritto. E la rilettura in chiave moderna del trentatreesimo anno di Gesù sia molto efficace e divertente: Beckie è la Maddalena, Morgs è San Pietro, le Istituzioni (Chiesa compresa!) i Romani. E poi la pena di morte, la resurrezione e un messaggio che è sempre attuale e valido: Fate i Bravi! …. Love & Peace… Appunto!

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