Opinione scritta da malamaur
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Un noir d'alta quota
Un noir d'ambientazione insolita. Le montagne impervie, la neve imperante e sempre presente come nemico da combattere, il freddo e il gelo fanno da contorno a questa seconda fatica di Luca D'Andrea.
Siamo a metà degli anni '70 e la vicenda narra la storia di redenzione della bella Marlene che tenta di fuggire ad ogni costo dalla "mala" di cui il marito Wegener è un esponente di spicco ed in rapida ascesa.
Un bel libro, molto piacevole, in grado di trattenere il lettore e costringerlo a girare pagina. Come anche ne "La sostanza del male" qui si trova qualche cenno poco verosimile, ma nel complesso è una buona lettura, una bella storia.
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Un po' inverosimile
Incontrate una bella ragazza sul ciglio di una scogliera?
Non tendetele la mano!
Potrebbero credere che l’avete spinta
Cosi comincia il noir di Bussi. Se ci si lascia trasportare, senza occhio critico, nella narrazione, il romanzo si legge bene, è gradevole e ad ogni salto temporale una nuovo tessera del puzzle sembra non incastrarsi nel quadro generale, ma dona suspence e crea curiosità. La trama coinvolge già dalle prime pagine e non smette mai di sorprendere, con trucchi da illusionista che celano la verità dietro a dubbi e strani personaggi. Se lo si guarda invece con occhio un po' più cinico o critico la storia non è affatto facile, i salti indietro nel tempo e i rapporti di polizia non fanno che ingarbugliare una storia che appare, verso la fine del libro quanto mai poco verosimile.
Qual e? la verita?? Chi e? l’assassino? Come tutti i libri di Bussi il caso si chiude solo nelle ultime pagine. A mio avviso non certo il migliore scritto dell'autore. Una lettura comunque piacevole, il romanzo "gira" e sorprende!
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Fred Vargas
Il lato buono della mala
Non si può non provare empatia verso l'Alligatore che attraverso le pagine del libro in compagnia dei suoi quasi improbabili compagni, risolve un giallo di caratura sovranazionale. Il lato buono della mala emerge perchè nonostante le contraddizioni emerge l'etica della vecchia scuola: niente crimini verso le persone. Le "vecchie puttane" diventano figure fragili da proteggere e salvare ad ogni costo, facendo emergere il lato "blues" dei cuori fuorilegge.
Si legge tutto d'un fiato. Bello, piacevole e senza forzature, descrive un mondo molto lontano dal senso comune, ma che non si fatica a comprendere appieno.
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La serie di Rocco Schiavone di Manzini
Il ritorno di Mike
Credo fosse difficile dare un seguito alla Trilogia del Male, ma questo libro appaga appieno le aspettative dei fan di Michele Balistreri. Un intreccio a volte un tantino complicato da seguire, quindi ne consiglio la lettura quanto più possibile continuativa, ma sempre perfetto e senza sbavature temporali. Un bellissimo thriller sullo sfondo dell'Italia tra il 1974 e il 1986 racconta la crescita morale di Mike, nella Roma degli anni difficili dopo la fuga precipitosa dalla Libia di Gheddafi. Da non perdere!
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La serie di Rocco Schiavone
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