Opinione scritta da Maria Fazio
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La vita è come un aquilone trasportato dal vento
Questo romanzo ci racconta la vita di un ragazzo cresciuto senza la madre, che cerca l’affetto di un padre il quale sembra non comprenderlo, e non apprezzare il suo carattere tranquillo, né il suo amore per i libri. Ma la distanza di un genitore e i suoi silenzi hanno radici profonde a cui soltanto il tempo potrà dare risposta.
Questa storia di Khaled Hosseini, pubblicata nel 2004, è intensa e a tratti dolorosa, e mostra l’amicizia profonda fra due ragazzini, Amir e Hassan, socialmente troppo distanti.
I due ragazzi giocano da sempre insieme, e insieme hanno imparato a far volare gli aquiloni. Ma il loro destino sarà quello di separarsi, e con il sopraggiungere della guerra le loro strade non potranno più incrociarsi.Le esperienze di ogni bambino segnano un percorso, avvenimenti che determinano le scelte successive e che indirizzano chi si diventerà da adulti. Il Cacciatore di AquiloniLe paure possono trasformarsi in rigidi vincoli, e può accadere di commettere uno sbaglio di cui pentirsi per il resto dei propri giorni. Così il protagonista di questo romanzo, Amir, diventa un uomo che deve imparare a costruire la fiducia in se stesso, con la consapevolezza di non poter tornare indietro nel tempo.
Ma la vita è come un aquilone trasportato dal vento, la cui direzione è imprevedibile, e il cui filo si può spezzare. Eppure, quando un filo si spezza, è ancora possibile seguire con lo sguardo l’aquilone e talvolta persino ritrovarlo, fin dove il vento lo ha trascinato. E chissà, forse è possibile riannodare il filo proprio dove ha ceduto, per farlo volare ancora.
Un romanzo sul senso della famiglia, sulla cultura afghana, sul legame dell’amicizia. Un romanzo la cui bellezza risiede nella sensibilità dell’autore nel coinvolgere il lettore e nel farlo sentire parte del racconto stesso.
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Un libro che parla d'amore e di scelte che segnano
L’insostenibile leggerezza dell’essere è rimasto su uno scaffale per anni, finchè un bel giorno mi è capitato il titolo sotto gli occhi e ho cominciato a leggerlo.
Era il momento di leggerlo!
É un libro leggero, come il suo stesso titolo, le cui parole hanno la capacità di risuonare dentro, come se Kundera le avesse scritte per ogni singolo lettore.
I personaggi che animano questa storia: Tomáš , Tereza , Sabina , Franz , seguono ognuno il proprio percorso d vita, ma i percorsi si incrociano, si mescolano come ingredienti di una pietanza, si confondono come foglie nel vento d’autunno, ed esprimono emozioni dense, che sono simili a quelle di ogni essere umano.
Di che cosa racconta questo romanzo? Dell’amore.
Amore verso un ideale, amore romantico, amore tradito, amore verso la propria missione di vita, amore verso sè stessi, e persino amore verso un animale.
Un libro che parla del senso diverso che ogni essre umano attribuisce alle parole che incontra, che descrive il fondamento inevitabile dei fraintendimenti.Parole, che nascono con un senso comune ma che si modificano, di volta in volta, conseguentemente all’esperienza di chi le ha vissute.
Un libro che parla di quanto sia difficile o facile portare avanti le proprie scelte nel momento in cui ogni scelta non consente ripensamenti. Perchè il presente ci obbliga a non sapere che cosa sarebbe cambiato “se” la decisione fosse stata diversa.
La vita è una. Una sola. I personaggi di questo romanzo rappresentano ognuno una propria scelta, estrema, irrevocabile, che segna un tragitto ben definito, tracciato con vernice indelebile.
Un romanzo profondo, variopinto. Un romanzo che ricerca la felicità nella capacità di rendersi liberi dai condizionamenti delle proprie stesse convinzioni.
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Un scenario apocalittico esplorando gli abissi, do
Le pagine di questo romanzo navigano in acque tormentate e misteriose fino a giungere negli abissi più profondi del mare.
In questa storia in cui si intrecciano le vite di molti personaggi, i veri protagonisti sono proprio le creature marine che all’improvviso cominciano ad attaccare l’uomo in varie parti del mondo. Le notizie di attacchi da parte di animali marini cominciano a inseguirsi sui telegiornali da un continente all’altro, seminando il terrore. Ma l’essere umano non riesce ad accettare l’idea che ci possa essere una volontà da parte degli esseri marini di combatterli e distruggerli.
Sarà il biologo marino Sigur Johanson con con la sua teoria mette in discussione tutte le certezze sulla supremazia umana nel pianeta terra. Gli esseri marini si ribellano alla minaccia costante che l’uomo rappresenta nei confronti del loro ambiente e agiscono con fredda precisione uccidendo. A mano a mano che il romanzo prosegue il lettore si rende conto che non soltanto c’è una determinazione nel distruggere l’uomo ma c’è una pianificazione, un articolato progetto di distruzione che sembra non lasciare via di scampo al genere umano.
Il Quinto Giorno non è soltanto un thriller ricco di suspense, è un libro che fa riflettere sul ruolo del’essere umano nei confronti del proprio pianeta, e sull’importanza del rispetto nei confronti di tutte le creature che lo abitano.
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il libro che dipinge la storia catalana
Questo romanzo dipinge un ritratto accurato della storia catalana del XIV secolo.
Le vicende del protagonista Arnau Estanyol vengono narrate come un viaggio all’interno della società del periodo. Questo libro rappresenta dunque un percorso storico dove le esperienze del protagonista e dei personaggi che lo circondano vengono mostrati in quella che era la mentalità di quell’epoca.
Il ritmo narrativo è incalzante, e impeccabile. Le scene che si susseguono sono costruite intorno al protagonista proprio per descrivere al meglio la realtà storica catalana. Gli stessi titoli dei capitoli sono impostati tenendo conto dell’evoluzione sociale che Arnau vive. A mano a mano che il protagonista cresce e diventa adulto la sua ascesa lo porta ad attraversare tutti gli strati sociali della Barcellona del XIV secolo.
In questo libro i temi dell’ingiustizia sociale vengono trattati come manifestazione della costante lotta tra bene e male.
Questo è un romanzo che consiglio a tutti gli amanti del genere storico e a coloro a cui piacciono i protagonisti che partono dal basso, proprio dal fondo, per riuscire a raggiungere la libertà e la serenità.
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Il Libro dove Istanbul è una città labirinto
Il Libro Nero come molte altre opere di Pamuk è legato alla città di Istanbul. In questo libor si percepisce in particolare l’attaccamento dell’autore a questi luoghi, nonostante mostri alcuni aspetti problematici della città, .
Il Libro Nero è un romanzo complesso che prende avvio dalla storia di un uomo, un giovane avvocato la cui moglie è sparita nel nulla, e che finisce per mettere in luce alcune contraddizioni della città. E’ un romanzo dall’atmosfera cupa, misteriosa come i vicoli che attraversano ogni grande città.
Il protagonista di questo romanzo Galip intraprende quindi la ricerca di sua moglie, Ruya che gli ha scritto una lettera d’addio. Ma nella lettera si pongono più interrogativi di quelli che si risolvono. Così Galip si ritrova nel ruolo di detective e comincia un odissea costruita un passo dopo l’altro tramite i suoi stessi ricordi.
Durante la sua indagine Galip si accorge che anche il fratellastro di lei è scomparso.
il fratellastro di Ruya il cui nome è Celal è un giornalista che scrive articoli nella rubrica di un importante giornale, della città. Articoli in cui descrive molti aspetti anche poco conosciuti di Istanbul, una città che mostra il suo volto notturno ricolmo di ombre e presenze impalpabili.
Così i ricordi di Galip si intrecciano ai racconti di Celal. Galip cerca nella vita di Celal gli indizi per ritrovare la moglie finchè si trova egli stesso dentro la vita del giornalista. La ricerca conduce ad un’ulteriore ricerca, alla ricerca della propria identità, alla ricerca di uno specchio nel quale riconoscersi.
E’ un libro ricco di mmagini, e di atmosfere al limite con il mondo onirico, un libro che riesce a modificare la percezione del mondo che può avere ogni lettore.
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Un libro per riflettere sul lato è scuro che è in
Se sei un amante del genere fantasy non puoi non aver letto la saga di Ursula K. Le Guin.
La saga contiene cinque libri di cui il primo “il mago di Earthsea” è stato pubblicato nel 1968.
Terrammare o Earthsea è un mondo di grandi arcipelaghi dove gli abitanti si muovono tramite imbarcazioni. E’ un mondo dove la magia è potente e le forze dle bene e del male si fronteggiano costantemente.
In questa saga il protagonista viene accolto in una scuola di magia dove apprende le basi che lo condurranno a diventare un mago potente.
La magia scaturisce dalle parole, del nome che hanno tutte le cose, e solo colui che conosce bene una cosa può avere il potere di utilizzare un incantesimo per modificarla.
L'atmosfera di questa saga è cupa e pregnante di significati arcani, e fornisce al lettore spunti di riflessione sulla natura umana, sul rapporto con il proprio lato oscuro, quella parte in ombra che c’è in ognuno di noi. Inoltre si sottolinea il rapporto con la morte che nel libro diventa una sorta di vero e proprio confine fisico con cui confrontarsi, per oltrepassare le proprie paure.
Lo consiglierei non solo a coloro che amano il genere fantasy ma a tutti quelli che amano vedere oltre la realtà quotidiana.
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Un libro che non si dimentica
Il Gioco dell’Angelo è uno di quei libri che quando li leggi ti restano dentro. Se per qualche strana circostanza non lo hai ancora letto, o se non sei stato affascinato dai libri di Zafon questo potrebbe essere il momento di cominciare.
Questo romanzo ambientato nella Barcellona degli anni venti ha in sè un’atmosfera un po’ cupa che permane durante tutte le pagine del romanzo.
Il protagonista è il giovane David Martín, un aspirante scrittore che vive fortemente l’esigenza di realizzare il suo sogno.
La sua figura è complessa, fragile e ambiziosa, rappresenta un uomo che combatte costantemente con i suoi dubbi interiori. Il filo condutture della storia nasce dall’incontro di David con un uomo misterioso che gli propone di scrivere un libro e che gli promette in cambio la realizzazione di tutti i suoi desideri. Ma quando i desideri cominciano davvero a realizzarsi il protagonista si rende conto di non essere più padrone di sè stesso e delle proprie scelte.
Il gioco dell’angelo è un libro che riesce a coinvolgere il lettore, a farlo passeggiare fra i corridoi della biblioteca dei libri dimenticati, fino al punto da farlo sentire parte della storia, una storia di cui non si vorrebbe mai leggere la parola fine.
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