Opinione scritta da Rana Tignosa

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Narrativa per ragazzi
 
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Lettura veloce ma consigliabile

Questo è un libro davvero spiazzante; decisi di leggerlo dopo aver scorto i pareri discordanti in giro sul web e adesso che l'ho finito comprendo pienamente i motivi della cesura della critica, il fatto è che il libro parla di un argomento che è tanto tabù quanto diffuso nei fatti di cronaca: la malattia mentale e il suicidio. La storia è quella di Teodore Finch e Violet, due ragazzi che, senza conoscersi, progettano di suicidarsi buttandosi dalla torre campanaria della loro scuola; arrivati sul luogo, Teodore vede Violet e la convince a desistere; da questo momento il ragazzo, considerato il pazzo della scuola, decide di diventare amico della ragazza con la quale, complice un compito di geografia, stringerà un rapporto sempre più stretto.
Le principali critiche rivolte al romanzo, e che in parte mi sono sorte dopo una prima lettura, sono le seguenti: poca accuratezza nel trattare il tema della malattia mentale, galvanizzazione della figura di Finch e scrittura troppo semplice. Il nostro Finch appare come un eroe maledetto, una specie di profeta/reietto della società che con i suoi modi spiccioli aiuta Violet a superare i propri traumi del passato facendo apparire la psicologia come una cosa inutile; i sintomi provati dal protagonista appaiono come una sorta di malinconia romantica, causati dalla mancanza di amore e di attenzione da parte dei compagni e dei genitori.
Ho deciso di dare tre stelle solo per queste mancanze a livello di stile descrittivo, per quanto riguarda il complesso del romanzo do un giudizio positivo e mi sento anche di consigliarlo con le dovute premesse a un pubblico adolescente; penso che l'uso di una prosa scorrevole e a tratti poetica sia stata una scelta ben consapevole della scrittrice, il cui intento è quello di portare il lettore nella mente di un adolescente problematico che non sa bene quello che gli passa per la testa e ha paura di rivelarlo alle figure di competenza.

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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Fiaba giusta per ragazze forti

Così come ho fatto per "Cinder", prima di iniziare la mia recensione devo ripetere che tutte le volte che ho a che fare con la fantascienza una parte di me muore perché ho sempre pensato che quando si ha a che fare con viti, bulloni, cyborg, lunari e guerre intergalattiche si mettessero da parte sentimenti e ideali cavallereschi, cose per cui vado matta.
Ma la nostra Marissa Meyer è un vero e proprio genio nerd, capace di mischiare fiabe, Star Wars e rimandi a Sailor Moon in un unico volume, senza levare niente ai fan di ciascun campo.
Come potremmo dedurre dal titolo, questo secondo volume è un re-telling della fiaba di Cappuccetto Rosso, avente come protagonista una giovane contadina francese, Scarlett, che cerca disperatamente di ritrovare la propria nonna, misteriosamente scomparsa da due settimane; nelle sue peregrinazioni fa la conoscenza dell'ambiguo Wolf, giovane lottatore che in passato ha militato in alcuni gruppi terroristici che miravano a ritrovare la misteriosa Principessa Selena, vera erede al trono lunare, a cui anche il passato della nonna di Scarlet sembra collegato. Scarlet e Wolf viaggiano a Parigi per ritrovare la nonna mentre la nostra Cinder riesce a scappare di prigione assieme a un nuovo compagno di viaggio, il capitano Carswell Thorne ed è diretta anch'essa a cercare la nonna si Scarlet per avere informazioni sula passato della principessa Selene, unica speranza per detronizzare la perfida regina Levana, che sta per dichiarare guerra alla Terra.
In questo volume cominciano a districarsi gli intrecci accennati nel primo, i personaggi acquistano sempre più consapevolezza e la trama si presenta avvincente sin dalle prime pagine; le protagoniste femminili hanno caratteri davvero forti e decisi, affascinanti in maniera diversa ma senza tralasciare i loro tratti femminili. Tra e due eroine devo dire di essere rimasta davvero catturata dalla passionalità e dal coraggio di Scarlett, che non vacilla nemmeno per un istante davanti ai pericoli che le si presentano nella sua strada per ritrovare l'amata nonna così come affronta da donna emancipata la sua attrazione per Wolf.
Consiglio questa serie a tutte le amanti del fantasy e del romance condito con un po' di azione.

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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Meritevole inizio di una saga favolosa

Prima di recensire questo bizzarro romanzo devo premettere una cosa: IO ODIO LA FANTASCIENZA; le mie preferenze libresche vertono molto sul fantasy/sentimentale/ottocentesco decadente e questo perché ho sempre ritenuto che più si parli di macchine/robot/scienza e più ci si allontani dai nobili ideali di cui l'uomo ha davvero bisogno.
Per questo motivo, nonostante avessi sentito pareri entusiasti dalle mie booktuber di fiducia, non mi ero ancora approcciata né a questa saga, né a ciascuna opera di fantascienza; tuttavia ultimamente mi sono imposta di uscire dalla mia confort zone e tentare di leggere il grande Philip K.Dick, ma dato che per una on addetta ai lavori potrebbe essere un inizio traumatico, ho deciso di cominciare con una saga che . strizzasse l'occhio alle mie consuetudini libresche.
Ed è così che ho cominciato con il primo libro delle Cronache Lunari; le nostre storie sono ambientate in un mondo futuristico devastato dalla peste e diviso in vari Commowealth, in quello orientale abita la nostra Cinder, un cyborg che fa il meccanico nel mercato di Nuova Pechino. In quanto retelling di Cenerentola a tutti gli effetti, la nostra eroina è una povera orfana, adottata da un brav'uomo quando aveva all'incirca dieci anni, e prima dei quali non ricorda niente, e dopo la morte del suo benefattore aiuta la propria famiglia mantenendo con il suo lavoro la matrigna e le sue due sorrellastre, della quali preferisce la più piccola, Peony. Un bel giorno al mercato si presenta alla sua bancarella niente meno che il principe Kaito, l'erede dell'imperatore del Commonwealth, domandando a Cinder se può aggiustare un piccolo e misterioso robot; la ragazza riconosce il principe grazie alla sua perenne connessione cerebrale e accetta di buon grado. Da questo momento la sua vita sarà completamente ribaltata, in seguito a contagio della sua sorellastra preferita, la nostra protagonista verrà venduta per fare da cavia a esperimenti contro la malattia che ha ucciso lo stesso imperatore, Kaito deve fronteggiare gli intrighi della terrificante regina Levana, sovrana della Luna che agogna a diventare imperatrice usufruendo dei propri poteri telepatici. Tra balli, misteriosi microchip e sconcertanti colpi di scena, Cinder e il principe capiscono che l'unico mezzo per poter evitare la guerra che Levana sta programmando contro il Pianeta Terra è trovare la legittima erede al trono della Luna, la principessa Selene.
Il libro ha uno stile molto scorrevole e un ritmo abbastanza serrato, dopo le prime settanta pagine introduttive si rimane catturati dai colpi di scena e per quanto riguarda me, sono riuscita a dimenticarmi di tutti i frequenti termini tecnici di cui è intrisa la narrazione; nonostante avrei preferito avere qualche descrizione in più degli ambienti e dei personaggi, non mi sento di levare punti al mio giudizio finale che deve comunque tenere conto del fatto che questo libro è solo il preludio degli avvenimenti che accadranno nei prossimi volumi che, da quanto mi dicono, miglioreranno sempre di più per stile e intreccio.

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Fantasy
 
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Breaking half bad

Dimenticate gli hobbit e tutti i maghetti che affrontano un cattivo cattivissimo a testa alta assieme ai loro amici fedeli; "Half bad" è a metà fra "Breaking Bad (il gioco di parole è d'obbligo) e the "Walking dead", o tra "Hunger Games" e "Harry Potter".
Paradossalmente il romanzo è ambientato in un mondo magico che vive nascosto dalla società umana, dove gli esseri sono divisi Incanti Neri e Incanti Bianchi, che dovrebbero essere gli Stregoni Cattivi contro gli Stregoni Buoni, ma in realtà nessun personaggio del libro è "o bianco o nero". Il protagonista Nathan è il figlio illegittimo di un Incanto Bianco e del più potente e ricercato degli incanti Neri, Marcus, che non ha mai incontrato; dal momento che sua mamma è morta vive con la nonna e i suoi fratellastri ed è perennemente tenuto sotto controllo dal Governo. La vita di Nathan è abbastanza difficile: a scuola è considerato strano, sua sorella maggiore lo ritiene responsabile della morte della loro madre e lui non sa che tipo di Incanto diverrà dopo la cerimonia in cui dovrà ricevere il proprio dono magico, cerimonia che dovrebbe essere presieduta dal suo parente più prossimo, il padre che non ha mai conosciuto. A parte i propri fratelli più piccoli, l'unico essere umano con cui Nathan riesce a legare è la sua compagna di classe Annalise, la sua vita scorre quasi normale, sino a che il padre non gli fa recapitare un messaggio e lui viene bollato come criminale, da questo momento sino alla fine di questo primo libro, la sua vita sarà una corsa continua e solitaria.
Questo romanzo è davvero particolare, sia per la trama che per lo stile di scrittura: Nathan è un reietto della società sia umana che magica, la sua sembra una storia di sopravvivenza, non si capisce se si stia leggendo un fantasy o un distopico avventuroso, le frasi sono asciutte ma concise ma riportano ogni sensazione del protagonista, il lettore vede il mondo con lo sguardo lapidario del giovane e si focalizza su ogni attimo e su ogni sua paura. Ciò che ho adorato più di ogni cosa è il realismo scarno con cui vengono messe in scena tutti gli episodi più significativi della vita di Nathan: la sua solitudine, i suoi problemi sociali, la sua fuga, i suoi incontri, le sue impressioni e il suo sprofondare nell'oscurità.
Consiglio questo romanzo a ogni adolescente che ami i distopici, i fantasy, l'avventura e soprattuttoi romanzi di formazione. .

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Narrativa per ragazzi
 
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Linguaggio ansiogeno ma adatto a un pubblico di ad

Si, lo so che per chi mi segue ed è una fan della serie sarebbe una bestemmia bella e buona vedere che questo acclamato "distopico" ha la stessa valutazione che ho dato a "Uno splendido disastro" e a "Love" ( che comunque adoro) ma davvero non me la sento di dargli di più.
Il motivo principale della mia "svalutazione" risiede nello stile dell'autrice, che non può essere considerato pomposo o arzigogolato, perché in realtà consiste principalmente in frasi stringate che compongono in maniera compulsiva delle metafore isteriche senza senso. No, non è un linguaggio poetico, è un linguaggio da adolescente strafatto di acidi che ascolta "Don't jump" dei Tokyo Hotel e non mi venite a dire che è uno arteficio semantico-lessicale per rendere lo stato di follia mentale della protagonista perché, anche ammesso che la scrittrice avesse programmato questo risultato nel lettore, non regge il fatto che tutto il romanzo si basa su questi deliri e poi fa due descrizioni contate dei paesaggi, dei personaggi etc..
Non penso che la scrittrice sia un'inetta, anzi, credo proprio che sia una gran furbona e che avesse capito bene a quale target di adolescenti sarebbe piaciuto questo romanzo, ha mescolato infatti delle buone premesse, ma si è dimenticata di dare corpo narrativo ai fatti più che ai voli pindarici della protagonista.
La storia è infatti lineare e i personaggi principali sono tre: Juliette è una ragazza con la capacità di emanare un'energia distruttiva che può uccidere le persone al solo tocco di qualsiasi parte del suo tocco; dopo un'adolescenza travagliata e un incidente in cui perde la vita un bambino, viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico per un anno, ma tutto cambia quando le viene assegnato un nuovo compagno di cella, Adam con cui riuscirà a stringere e che fa parte del suo passato. Juliette verrà a contatto anche con Warner, il figlio di uno dei leader della Restaurazione che ha cambiato il mondo e si ritroverà a essere vista come un'arma da usare invece che come un mostro. Quale parte di lei riuscirà ad avere la meglio? Il dolore o la speranza?
Non dico altro per non spoilerarvi niente. Adesso passiamo ai "pregi" del romanzo: la storia di Juliette non è originale perché ovviamente è presa paro paro da uno dei personaggi degli X-men ma il mix è abbastanza allettante, si fondono distopia con problemi di autoaccettazione e ovviamente una sana dose di romance che in questo caso è vitale dato che i primi due elementi sono quasi accennati. Tuttavia, mi sento di consigliare questa lettura a un pubblico molto giovane, dai tredici anni in sù.

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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Quando un romanzo trash è anche un romanzo di form

Lessi questo romanzetto un anno fa e mi è tornato in mente adesso perché ho saputo che la saga di cui è il primo capitolo sarà arricchita da un quarto volume molto presto.
Decisi di leggerlo perché in quel periodo ero praticamente dipendente dalle fanfictions di Wattpad - che mi regalavano dei piacevoli momenti prima di andare a dormire- e vidi che questa storia, dopo il celeberrimo "After", era la seconda fiction in inglese più letta sul suddetto sito.
Premesso ciò, posso citare il proverbio "Vox populi, vox Dei" perché questa storia ha davvero meritato la sua fama e soprattutto la sua pubblicazione perché, nonostante la storia trita e ritrita del bullo segretamente innamorato della propria vittima designata, vengono affrontati con competenza temi importanti quali il fat shaming, la depressione, le delusioni amorose e compagnia bella, il tutto condito con uno stile umoristico.
La storia è quella di Tessa che sin da bambina subisce le angherie di Cole Stone, il figlio dello sceriffo della città e fratellastro di Jay, ossessione amorosa della nostra protagonista; dopo che Cole viene spedito in una scuola militare, Tessa si vedrà abbandonata dalla propria migliore amica Nicole che all'inizio delle scuole superiori aveva cominciato a vergognarsi del sovrappeso di Tessa e addirittura finisce col fidanzarsi proprio con Jay.
Nonostante le vessazioni da parte di Nicole e i propri problemi familiari dovuti alla depressione del fratello e alla mancata presenza dei genitori, nei tre anni delle superiori Tessa riesce a perdere peso e a trovarsi due nuove e fidate amiche, ma quando sembrava aver trovato il suo spazio sereno, viene a sapere che Cole sta per tornare dai tre anni trascorsi nella scuola militare; tuttavia, già dai primi incontri comincia a capire che Cole non è più intenzionato a darle il tormento ma a diventare il suo cavaliere dall'armatura scintillante che la salverà da tutte le sue insicurezze.
Questo genere di storie che hanno come protagonisti bad boys che diventano paladini di povere fanciulle sono all'ordine del giorno su Wattpad, ma questa scrittrice si è saputa distinguere per aver dato un invidiabile spessore a quasi tutti personaggi, che non sono le tipiche macchiette da romanzo rosa ma persone con un loro trascorso e una loro sensibilità. Nonostante alcune critiche rivolte da altri, ritengo che l'autrice abbia dato il giusto peso ai temi caldi presenti nel racconto e li abbia presentati all'interno di una storia che risulta comunque briosa e profonda.
Tessa è una ragazza che ha affrontato da sola i propri problemi ed è riuscita a migliorarsi, Cole cerca di smussare alcuni lati del suo carattere ma in realtà ha sempre rispettato tutti i tratti della personalità di Tessa, quindi no, non stiamo parlando di decerebrate a cui viene insegnato a tirare fuori le palle, tutt'al più abbiamo a che fare con ragazze-riccio a cui vengono limate le spine.
Una nota di merito va proprio alla narrazione comica degli eventi più trash e ai titoli davvero simpatici; per questo ho dato tre stelle e mezzo e consiglio la lettura di tutti gli altri libri della saga.

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Uno splendido disastro
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Una lettura frivola ma allegra

Mi ritrovo in una situazione paradossale perché da un lato non posso che dare un punteggio basissimo a questo libro e a tutti gli altri della serie per via dello stile di scrittura, che quanto a sintassi, a contenuti e sviluppo dell'intreccio è da prima media, dall'altro non posso fare a meno di consigliarlo per farsi quattro allegre risate.
Dato che le critiche per il linguaggio scurrile e per certi episodi al limite dello stalking più serio si sprecano, mi concentrerò sui punti "comici" del romanzo; Bronagh è una ragazza di diciott'anni con serie problemi di socializzazione, dovuti alla morte prematura dei propri genitori, che passa le sue giornate a estraniarsi dai suoi coetanei con cuffie e ebook finché un giorno in classe non arrivano due nuovi compagni dagli Stati Uniti: Damien e Dominic. Tra Bronagh e Dominic sono subito scintille in quanto lui comincia a stuzzicarla, costringendola a interagire con la realtà quotidiana. I due ragazzi danno vita a certi siparietti molto sboccati che tuttavia non mancano nella vita reale di molti adolescenti - probabilmente è questo il motivo per cui il romanzo ha avuto una risonanza così grande a livello internazionale- fino che non capiranno di piacersi l'un l'altro; tra scenate di gelosia e lotte clandestine faremo la conoscenza di tutti i fratelli di Dominic e del loro oscuro passato, con un leggero picco thriller sul finale.
Il "romanzo" va preso per quello che è: una frivola lettura per passare qualche ora a ridere sugli impicci causati da aitanti uomini Alpha, il nostro Dominic non è di certo peggiore del Travis Maddox di "Uno splendido disastro", né di Hardin Scott e soprattutto di Mister Grey. L'unica cosa che distingue l'opera da questi ultimi è il suo spirito goliardico di fondo, le battute di strada e una protagonista decisamente fuori dagli schemi che non le manda a dire a nessuno.

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Uno splendido disastro
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Uno young adult un po' dark e un po' intrecciato:

Come per la maggior parte dei romanzi che attirano la mia attenzione, ho deciso di recuperare questo chiacchierato young adult solo dopo aver letto opinioni molto discordanti fra loro: alcune gridavano al nuovo fenomeno della letteratura rosa e altre allo scandalo. Così come è successo per "After" e "Uno splendido disastro", ho messo da parte tutti i pregiudizi di varia natura e ho proseguito la mia lettura "critica" basandomi esclusivamente su canoni letterari; così facendo sono giunta alla conclusione che questo libro mi è piaciuto abbastanza.
Prima di iniziare la parte positiva della mia recensione devo comunque fare delle premesse d'obbligo: ho dato solo tre stelle per via dello stile di scrittura abbastanza scarno, ma scorrevole, e di alcune mancanze a livello descrittivo, soprattutto nei salti temporali della narrazione; oltre a ciò devo segnalare la presenza di alcune scene e alcuni comportamenti un po' troppo scimmiottanti "Arancia Meccanica" che non mi sono proprio piaciuti per niente e che spero siano presi con le pinze dalle lettrici più giovani, dopotutto sarebbe ipocrita proibire un libro rosa con alcune scene disturbanti e poi consigliare letture più impegnative che tuttavia contengono delitti di ogni sorta.
Detto questo inoltriamoci nella storia: Sam vede la sua vita crollare tutta in una volta dal momento in cui trova sua madre con le valigie pronte che la informa del loro eminente trasferimento nella villa del suo nuovo compagno, James Kade, ricchissimo imprenditore e padre dei due ragazzi più belli e famosi della città, Mason e Logan. I due giovani sono i celeberrimi giocatori di football della scuola pubblica -alla quale sono stati iscritti dal loro padre per essere temprati- della loro città, entrambi mietono vittime sia fra le ragazze che fra i propri avversari sul campo; Mason è gelido e calcolatore, Logan invece è mordace e dissacrante. Le batoste per Sam non sono finite perché si vede tradita dal proprio ragazzo storico e dalle proprie migliori amiche, oltre a ciò scopre altri dettagli del proprio passato che fanno crollare tutte le sue certezze; ma a differenza della maggior parte delle protagoniste degli young adut, decide di non piangersi addosso e mantenere un basso profilo per cercare di ritrovare un po' di serenità. Dal suo trasferimento nella villa della sua nuova famiglia tiene le distanze dai due affascinanti fratelli e riesce a ricostruirsi da sola una nuova cerchia di conoscenze finché gli eventi non la riporteranno nell'orbita di uno dei due Kade.
Ciò che mi ha davvero sorpresa e che mi ha conquistata di questo romanzo è proprio il fatto che sebbene venga presentato come un romance, in realtà sia più una storia di auto-affermazione in cui la protagonista deve destreggiarsi più con i problemi della vita scolastica e familiare che con quelli sentimentali. Il romanzo ha una certa suspance per via dei numerosissimi intrecci e retroscena che farebbero impallidire G.R.R.Martin, nonostante la povertà dello stile i personaggi sono abbastanza complicati e anche molto realistici, la lettrice sarà catturata dal carisma di Logan e dal fascino davvero diabolico di Mason e si farà quattro risate per alcuni episodi a dir poco surreali, degni della nostra più antica tradizione teatrale.

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Paper Princess
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Romanzi
 
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Uno splendido libro trash

Quest'opera mi ha introdotta nel mondo dei New Adult e dei Bad Boys ma non è riuscita a convincermi, tanto che ho abbandonato la lettura e l'ho ripresa mesi dopo per pura curiosità. Comprendo che l'immane successo del libro sia dovuto principalmente alla figura, diciamo, "carismatica" del protagonista: Travis Maddox, pugile e studente, che si innamora della sciapissima Abby Abernathy, ragazza del Kansas che scappa da un oscuro -mica tanto- passato e cerca di rigare dritta all'università.
La storia non è nuova ma la trama presenta abbastanza colpi di scena, l'enorme problema del romanzo è un altro: la scrittura; le descrizioni sono pressoché inesistenti, i personaggi non hanno alcuna profondità psicologica, i dialoghi sono patetici e le scene più interessanti si esauriscono in poche pagine. Data la povertà della scrittura è uno di quei libri che può essere letto tutto d'un fiato o abbandonato dopo dieci minuti; nonostante Travis Maddox nel mondo reale sarebbe un vero e proprio avanzo di galera, è l'unico pilastro del libro, il deus ex machina che risveglia la lettrice dal torpore della prosa sciatta, l'unico che spara qualche battuta decente e che con i suoi scatti d'ira movimenta la scena, oltre al fatto che entra di prepotenza nei pensieri degli spettatori.
Insomma, se amate i badboys e volete passare una serata senza pensieri leggete pure questo libro.

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Letteratura rosa
 
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Meno dark e più realismo.

Quella di fare l'avvocato del Diavolo, o meglio di Anna Todd, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo; durante la lettura dell'opera sembravo Dottor Jekyll e Mister Hyde: da una parte la mia laurea in filologia antica mi ordinava di stracciare tutto ma dall'altra il mio animo buontempone era catturato dalle situazioni trash. Se riuscirò a dare una spiegazione plausibile alle mie 2.5. stelline pretendo la dedica di un corso universitario sulla mia arte retorica.
Come al solito comincio dalla pars destruens: il romanzo nasce come fansfiction su Wattpad e ciò viene ampiamente dimostrato dalla semplicità dello stile, parattattico che più parattattico non si può, dalle mancate descrizioni e dal susseguirsi di scenette che per le prime duecento pagine sembrano prese dalla sceneggiatura di "Piccoli Problemi di cuore".
Il problema della trama è proprio questo: Tessa Young è una ragazza che vive con la mamma, un'arpia col bastone su per le chiappe abbandonata dal marito alcolizzato, e ha uno splendido e amorevole fidanzato, Noha, più piccolo di un anno. La vita di Tessa cambia nel momento in cui deve andare al college e fa la conoscenza della sua coinquilina casinista e degli amici di lei, tra cui il tatuato Hardin Scott; da qua in poi non c'è molto da dire, Tessa e Hardin cominceranno a battibeccare e a sentirsi sempre più attratti l'uno dall'altra, andranno avanti a litigi e focose riapacificazioni sino a che il colpo di scena finale non sconquasserà tutto. Fin qua la storia sembra quasi identica a "Uno splendido disastro", ma...
Devo ammettere che, rispetto alla monnezza di Jamie McGuire, la storia ha dei pregi che non ho ancora notato in altri New Adult: ok, la protagonista all'inizio è abbastanza detestabile per la sua aria bacchettona da ragazzotta di provincia, soprattutto quando cede come una pera cotta alle provocazioni di Hardin Scott, ma dobbiamo ricordarci che il protagonista maschile non è il primo bellimbusto che passa, ha le ammalianti fossette e l'accento british di Harry Styles, inoltre, sebbene abbia seri problemi di gestione della rabbia, non è un troglodita come Travis Maddox, Hardin Scott ha la battuta pronta, ha davvero un passato oscuro che non lo fa dormire la notte, ha davvero problemi a relazionarsi col prossimo e dopo aver incontrato Tessa cerca di fare del suo meglio. Il Nostro antieroe sa quello che sta facendo, sa di essere nel torto, sa che non c'è mai stato nessuno a dargli il buon esempio e tuttavia cerca di percorrere una strada diversa da quella che conosce; non mancano gli sbagli perché Tessa è molto pretenziosa e ciò lo porta a chiudersi a riccio a suon di battute malvagie e volgari, datemi un ventenne dal passato traumatico che non farebbe la stessa cosa.
Qua comincia la pars costruens: ciò che più ho apprezzato del romanzo è proprio il suo "realismo"; non parliamo di bad boys che vanno a scuola e poi fanno corse clandestine di macchine o si danno al pugilato, non parliamo di passati loschi, mafia e fuochi d'artificio, parliamo piuttosto di due ragazzi che vengono da passati difficili e reagiscono in maniera differente, litigano per le ex che si incontrano alle feste, sentono i primi impulsi sessuali, vanno a cena dai genitori, cercano stages per guadagnare qualcosa e nascondono le bravate con gli amici. Un altro punto a favore del "realismo afteriano" sono i dialoghi: dimenticate Oscar Wilde ma alzate la mano se non ne avete mai sentito qualcuno simile tra i corridoi della scuola o dal vostro balcone; Tessa si lagna di tutto e lui è geloso dei colleghi di lavoro, Tessa sogna subito il matrimonio e lui vuole solo convivenza, Tessa vuole conoscere gli amici di lui e dopo il suo rifiuto gli legge i messaggi. Bisogna anche ammettere che nonostante Tessa sia abbastanza petulante e sempliciotta abbia comunque una personalità abbastanza forte, perdona gli sbalzi di umore di Hardin ma ne lascia passare uno, per questo la trama è lineare ma movimentata, direi che i battibecchi sono proprio la colonna portante oltre alle scene molto osé.
Comprendo che la severità della critica sia dovuta soprattutto al fatto che il libro è stato apprezzato da ragazze troppo giovani, che potrebbero pesare che il lato oscuro di Hardin sia figo, quando magari una ragazza di vent'anni potrebbe semplicemente farsi due risate ricordando il tizio problematico ma sexy incontrato all'università.
Per questo consiglio questa lettura - dopotutto è un New Adult- esclusivamente a un pubblico maggiorenne ed esclusivamente amante dei ragazzi diretti e senza filtri.

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Uno splendido disastro
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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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La soap opera trash di cui avevamo bisogno.

Alla fine sono giunta alla conclusione della prima trilogia, quella che parla della tormentata relazione dei "Reedella", di questa patinatissima serie e il mio personalissimo voto è di 3, 5 stelle; non mi è sembrato giusto nei confronti di altri libri che mi hanno fatto palpitare alla grande arrotondare per eccesso ma sappiate che il mio giudizio è "viziato" dalla mia notevole cultura trash romance, ergo: fossi una lettrice più selettiva e raffinata forse avrei dato quattro stelle abbondanti.
Possiamo dunque tirare le somme su questa chiacchierata trilogia: il primo libro aveva fatto abbastanza parlare di sé per via degli atteggiamenti da bulli ricchi dei giovani fratelli Royal, questi comportamenti disturbanti poi sono quasi del tutto scomparsi nel corso della serie, almeno nei confronti delle fanciulle indifese.
Reed-dagli-occhi-blu passa da giovane stronzetto viziato che tiene tutti gli estranei fuori dal suo nido di bagordi a romantico cavaliere del sud che difende a spada tratta la sua dama e tutti i membri della sua famiglia o, come l'ho definito nella scorsa recensione, a un BatMan trash della North Caroline.
Nel secondo capitolo avevamo visto come Ella era riuscita a scalfire la corazza da bad boy del nostro eroe e di come lui riuscisse a riconquistare la sua fiducia dopo il cliffhanger del primo libro; adesso invece ripartiamo dal finale cliffhanger del secondo libro: Reed è accusato di un crimine molto serio e rischia anni di carcere. Ella e i fratelli Royal cercano in tutti i modi di trovare delle prove della sua innocenza ma purtroppo, a causa del passato turbolento del giovane, la strada sembra impossibile e i due cominciano ad accettare l'idea di dover passare separati i prossimi anni; tutto questo sino al colpo di scena finale ovviamente.
La vicenda si presenta come un "soft thriller "- o, volendo essere cattivi, un "trash thriller"- intriso di romance e scene soft soft porno: a voler essere onesti il tutto è davvero ben shakerato e funziona se volete passare una serata spensierata. Una menzione d'onore va comunque allo stile scorrevole che non manca di battute sagaci- a mio modesto parere tutto merito della penna di Elle Kennedy, una delle due co-autrici- e pensieri di alto respiro sul futuro, la fedeltà alla propria famiglia, la determinazione a non arrendersi mai etc.
Sì, insomma, fossi un po' più bacchettona direi che è una soap opera pervasa di spirito americano in cui una moderna Cenerentola inculca il valore del self made man a un arrogante giocatore di football; gli elementi per una buona soap opera ci sono proprio tutti: ricchi bellocci, orfane adottate, genitori redivivi, matrigne arriviste, ex mogli ricattatrici, segreti nascosti e colpi di scena.
Devono essere stati tutti questi elementi a farmi provare quella sensazione di deja vu che non mi ha mai lasciata per tutta la lettura, ormai il mio palato trash richiede narrazioni più consistenti.
Concludo annunciando che aspetto il libro interamente dedicato al fratello più scavezzacollo, Easton, con grandi aspettative e intanto consiglio questa trilogia sia alle ragazze dai sedici anni in sù che a qualche donna annoiata.

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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    06 Gennaio, 2018
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Banalotto ma deliziosamente frivolo

Eccomi, dunque, alla fine di questa chiacchieratissima lettura; come sempre, la grande macchina del passaparola sui blog mi ha consigliato a gran voce di dare un'occhiata a questo romanzo scritto a quattro mani da due famose autrici New Adult e che ha scalato la classifica del new York Times; il verdetto è questo: due stelle e mezzo e sinceramente mi pento di aver dato la medesima votazione ad "After" che sebbene appaia come mondezza alla medesima potenza, presenta un po' più di spessore psicologico.
La storia è stata presentata come un retelling in chiave moderna della fiaba di Cenerentola, ma, a parer mio, a parte una protagonista sfortunata che di nome fa "Ella" c'è bene poco che ricordi la classica storia: Ella è una ragazza orfana che ha vissuto un'infanzia difficile in compagnia della madre sino a quando quest'ultima non è morta di cancro; da allora si mantiene da sola facendo la spogliarellista in alcuni club ma un giorno viene avvicinata da un potente uomo d'affari, Callum Royal, che si rivela come migliore amico del suo defunto e sconosciuto padre. L'uomo afferma di essere il suo tutore legale e riesce a convincerla a seguirlo nella sua casa, per viverci sino a che non avrà raggiunto la maggiore età e potrà iscriversi al college; la ragazza non riesce a credere alle proprie orecchie e sa bene che ci sarà qualche ostacolo nascosto lungo la strada per questo nuovo e scintillante futuro. Più che un ostacolo, Ella scopre che gli ostacoli saranno cinque: i figli di Royal, che non vedono di buon occhio la nuova arrivata, credendo che sia la nuova giovane amante del padre, venuta per rimpiazzare la loro amatissima e defunta madre. I figli del suo benefattore sono uno più bello dell'altro e hanno età e temperamenti diversi: Gideon è il più grande e sta al college, Reed è il più freddo e calcolatore, Easton è il più sregolato e i gemelli Sawyer e Sebastian ne combinano di tutti i colori; tra Ella e Reed scattano subito scintille e iniziano un sottile gioco di ripicche e vendette che alimenterà fiamme sempre più grandi e diverse, sino al colpo di scena finale.
In linea generale questo romanzo, a parte il turpiloquio da bad boys a cui ormai siamo abituate, non presenta dei lati negativi particolari ma per una divoratrice di romance come me l'unico che ha è abbastanza grave: la banalità.
Sarà che mi ricorda tantissimo la trama di "Finalmente noi" di Tijan, sarà che quest'ultimo, sebbene fosse pieno di situazioni trash, non mancava certo di intrighi e aveva dei protagonisti molto più carismatici o forse sarà che davvero ho letto troppi young adult e ormai ci vuole roba più pesante per catturare la mia attenzione ma ho trovato la lettura piena di cliché , deja vù e degli sbalzi di umore da bipolarismo cronico. La protagonista aveva tutte le carte in regola per essere una vera e propria badass spaccaculi e invece fa la finta femme fatale che tra un ammiccamento e l'altro fa solo il gioco del suo nemico, ho trovato molto di intransigenti le cosiddette "santarelline" di libri molto più trash come "After", "Uno splendido disastro" e appunto "Finalmente Noi".
Mi stupisce davvero che questo crogiuolo di cliché sia stato addirittura scritto a quattro mani da due autrici di successo- ho letto fanfictions molto più articolate- ma fermandomi un attimo a pensare credo che l'opera sia stata letteralmente progettata a tavolino e ideata come prodotto commerciale che racchiudesse gli elementi che vanno più in voga nella letteratura rosa per andare a colpo sicuro, come è successo realmente, del resto.
Tirando le somme è anche una lettura piacevole e abbastanza scorrevole che consiglierei sotto l'ombrellone a lettrici dai sedici anni in sù, sperando che i seguiti siano un po' più complessi.

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Rana Tignosa Opinione inserita da Rana Tignosa    20 Febbraio, 2017
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John Green levate.

Finalmente sono riuscita a mettere le mani su questo young adult di cui parlano tutti i miei booktuber di fiducia e posso associarmi al fanclub del libro. Avevo sentito parlare di Rainbow Rowell e del suo stile particolare: semplice ma davvero avvolgente e così ho messo alla prova una delle sue opere più conosciute, dopo il celeberrimo "Fangirl", e non ne sono rimasta delusa.
La storia è quella di due sedicenni, Eleanor, dagli arruffati capelli rossi e lo stile trasandato, e Park, ragazzo introverso e nerd, di origini coreane, che un giorno si trovano a dover dividere il posto sullo scuolabus; entrambi hanno un carattere diffidente a causa delle proprie insicurezze e delle loro sgangherate famiglie - Eleanor vive con la mamma, i propri quattro fratelli e un patrigno alcolizzato e abusivo, Park con una famiglia multietnica in cui il padre irlandese e macho non approva i tratti femminei e intellettualoidi del figlio- ma tramite la passione comune per i fumetti e per la musica anni '80 che Park ascolta sempre durante il viaggio, cominceranno ad instaurare un rapporto sempre più profondo che farebbe impallidire i protagonisti dei romanzi di John Green.
La particolarità della narrazione consiste in un'alternanza strabiliante tra una prosa asciutta e cinica e un'introspezione psicologica di grande spessore; da ogni piccolo gesto dei protagonisti traspare la loro personalità, Eleanore ha conosciuto poche gioie nella sua esistenza ma tutte le sue risposte al vetriolo scompaiono quando il timido Park trova il coraggio di afferrarle la mano.
I due riescono a completarsi e troveranno il modo di vincere le loro battaglie quotidiane; consiglio questo libro a ogni adolescente dai quindici anni in sù, per ricordarsi cosa significhi l'Amore Vero, quello costruttivo che ci tira fuori dal guscio e ci aiuta a uscire nel mondo.

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"Cercando Alaska"
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