Opinione scritta da paolnoah9011
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Una cultura da scoprire
La prima recensione, scritta da Mephixto, ritengo sia una delle migliori opinioni possibili.
Per questo motivo non riesco a scrivere una recensione che sia completamente mia senza andare a rubare frasi dalla precedente, cerco però di mettere giù qualche parola a favore di un libro così bello.
Personaggi, trama, metodo di scrittura... tutto viene presentato in maniera egregia da Mephixto.
Il protagonista e gli altri personaggi principali risultano molto piacevoli per le loro differenti caratteristiche, se non che, per essere pignoli, in alcuni punti mostrano qualità elevatissime nell'intelletto e la frase dopo cadono in considerazioni che viste dal lettore posso sembrare banali.
La storia si svolge in un periodo affascinante e l'ambientazione in una cultura(giapponese) così distante dalla nostra, continua a stupire ad ogni pagina.
Nota dolente che confermo è lo stile e la scrittura, non come un continuo errore, ma per la confusione che esonda fra i pensieri nella mente di un personaggio e la sua esposizione orale verso gli altri.
Ricordo ancora una parte riguardante Tsukku-san, inizia vedendo un ambiente che gli ricorda un avvenimento passato ed entrando nella sua immaginazione tutto d'un tratto ci si ritrova di nuovo alla realtà senza capire quando si è usciti dal ricordo.
Ad ogni modo ho apprezzato moltissimo questo romanzo e probabilmente un giorno ritornerò a leggere le sue avventure per viaggiare ancora nel Giappone feudale del 1600.
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Ambientazione giapponese vista da un forestiero
Un'ambientazione medievale per un buon romanzo
Ho trovato la storia avvincente e incalzante, che non prende mai una pausa e tiene attento il lettore fino alla fine. Non credo lo rileggerò, ma certamente lo consiglio.
Una piacevole sorpresa di un autore che non conoscevo. Ambientato a Bologna nei primi anni del 1300, narra le vicende di un giovane templare e di uno storico anatomista, che in seguito ad un macabro omicidio dovranno affrontare non solo pericolosi avversari, ma anche loro stessi per le verità che apprenderanno.
Veloce e preciso il romanzo non si perde neppur nei vicoli bui delle notti bolognesi. Pochi i personaggi importanti ma ben strutturati e per nulla prevedibili, arricchiscono il romanzo con emozioni che giungono immediate a chi legge.
Ambientato in pochi giorni racconta di omicidi tutt'altro che casuali e che attirano l'attenzione per le loro particolari caratteristiche. Rapido nell'affrontare i fatti che accadono, è ben descritto dalla frase in copertina: "thriller storico". Riesce inoltre a mescolare argomenti di fantasia senza danneggiare l'impianto storico su cui si basa, permettendo di rilassarsi senza dover continuamente porsi la domanda se una cosa è vero o inventata.
Un anatomista bolognese riceve una visita inaspettata da un giovane studente, che si rivelerà un templare. Cadaveri che mostrano nel petto cuori di ferro. Un inquisitore pericoloso disposto a tutto pur di raggiungere un obbiettivo. La Bologna medievale che pullula di mendicanti e cittadini. Una continua ricerca per la verità sugli omicidi, sulla conoscenza scientifica e sull'animo dei protagonisti. Questa la pasta di cui è fatto questo magnifico romanzo che non tradirà le aspettative.
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A chi cerca una lettura veloce e piacevole che non impegna e mantiene attenti.
Un romanzo storico affidabile ed epico
Rientra nel genere di romanzi che prediligo e l'Urbe mi affascina molto.
Valerio Massimo Manfredi porta il lettore sul confine settentrionale dell'Alto Impero, lanciandolo nei territori selvaggi delle frontiere e raccontando eventi straordinari con precisione e passione.
Meticoloso e affidabile nelle informazioni storiche, questo romanzo permette al lettore di conoscere gli eventi del passato con interesse e attenzione. Una prima parte che fa conoscere i personaggi delineandone ruoli e caratteristiche, conduce poi alla sezione centrale dove lo sviluppo dei personaggi e della trama forse distoglie leggermente l'attenzione del lettore, infine arriva il culmine dell'opera tanto atteso in cui tutta la preparazione precedente da i suoi frutti che siano aspettati o meno.
Trovo i personaggi di Manfredi simili fra loro, pochi dettagli ne differenziano le caratteristiche. Le donne hanno timori ma non li dimostrano, gli uomini non crollano mai. In generale esagero, forse non troppo, definendoli epici e stoici. Ma per il genere, l'ambientazione e la personale ammirazione del periodo, li preferisco esattamente così.
Ancora una volta mi trovo più che soddisfatto nell'aver letto un libro di questo autore che trasmette passione e brividi, rimanendo fedele alla storia e romanzando quel tanto che la verità possa non essere così distante.
Due fratelli germani, l'Urbe, un istruttore che rasenta il mito ma che la sua lapide risiede in un museo, una battaglia epocale e i personaggi storici che duemila anni dopo ancora sono ricordati per la loro grandezza, permettono a Valerio Massimo Manfredi di comporre un opera che per l'amante del genere risulta immancabile nella propria biblioteca.
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Chi predilige romanzi storici e Roma antica.
Per conoscere qualcosa di più e in maniera piacevole sulla storia passata.
Un tuffo nella Catalogna del XIV secolo
Credo sia un ammirevole romanzo che forse un giorno rileggerò per assaporare al meglio l'atmosfera che riesce ad emanare.
Ildefonso Falcones si cimenta con questo romanzo storico raccontando l'esistenza del suo protagonista che cerca di emergere continuamente dalle difficoltà che il modo di vivere del tempo imponeva, di resistere quando sarebbe stato più semplice arrendersi e che continua a seguire il cammino della sua vita lottando per un ideale migliore.
Una piacevole narrazione che non stanca il lettore tranne forse nelle digressioni che presentano personaggi storici con relativi nomi e parentele. Spicca inoltre la conoscenza dell'autore nel campo legislativo, che sfrutta cavilli e norme a favore di una trama più ricca non solo di informazioni storiche.
L'avventura del padre prima e la vita del figlio poi, permetteranno di conoscere svariati personaggi che avranno ognuno una propria importanza nella trama senza risultare mai inutili. L'intervallo temporale nel quale si svolge la storia aiuta non poco l'autore a creare caratteri che muteranno nel tempo accentuando o diminuendo i vari atteggiamenti.
La città di Barcellona, che troveremo nel maggior numero di pagine, non risulta così nitida e precisa da poter vivere le sue strade, tanto che la campagna e il territorio circostante rimarranno impressi nel lettore allo stesso modo, anche se raccolti in un minor spazio. Il XIV secolo catalano viene invece presentato in molte sue caratteristiche, con gli usi e le tradizioni che scandivano la vita quotidiana. La storia del protagonista è raccontata completa dalla sua nascita fino agli ultimi giorni, incontrando le avventure e la semplicità dell'infanzia, le responsabilità e l'affermazione nell'età adulta, per arrivare poi ad una dura realtà di chi cerca di fare il possibile ma non più per se stesso.
Tutto questo La cattedrale del mare lo racconta nel clima medievale della Catalogna, a Barcellona, nella tragedia della Peste Nere, in amicizie fidate fino alla fine, con i tribunali dell'Inquisizione e con la forza di un uomo che non si permetterà mai di cadere.
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Romanzi storici e ambientazioni medievali.
Un romanzo da non affrontare con leggerezza per seguirne pienamente la trama.
Leggero, semplice e piacevole.
Personalmente l'ho trovato un romanzo piacevole ma che non leggerò una seconda volta.
Steve Berry porta ancora una volta il caro Cotton Malone ad affrontare gli enigmi di un mito antico che affascina e incuriosisce. Monete antiche che possono condurre alla tomba di uno dei più grandi e famosi conquistatori della storia: Alessandro Magno.
Un thriller relativamente veloce che non stanca, arricchito di parecchie note storiche che possono essere prese per vere a favore di una lettura serena. Uno stile semplice che permette di correre sulle pagine senza far perdere al lettore i punti più importanti.
I personaggi hanno caratteri piacevolmente differenti, ma non si avranno grandi sorprese sulle loro azioni. Per chi già conosce Steve Berry trova ancora gli amici dei romanzi precedenti.
La trama è scorrevole e ricca di informazioni; poche pagine in Danimarca, toccata e fuga a Venezia e poi via ancora. Alcuni dettagli storici permettono di entrare al meglio nell'avventura spingendosi tanto in la quanto basta per non esagerare pesantemente, arrivando ad un finale piacevole che ci ricorda che stiamo leggendo un romanzo di fantasia. Un ambientazione politica di sfondo niente affatto scontata, magari superficiale che riesce comunque a interessare. Una malattia attuale che viene guarita con grande facilità per non cadere in un pantano dal quale lo scrittore si tiene alla larga.
Gli ingredienti principali sono: Cotton Malone, otto decadracme, il mitico fuoco greco, Venezia, Samarcanda, una buona dose di pallottole, un enigma antico, AIDS, un'organizzazione "economica" segreta e un "lieto fine" per non essere tristi.
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Romanzi ambientati nel presente che rincorrono storie antiche e leggende del passato.
Chi cerca una letture veloce, semplice, di passaggio fra un genere e l'altro di distogliere l'attenzione.
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