Opinione scritta da Jane
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Due donne e un dipinto
Catturato per sempre, grazie ad uno splendido dipinto, c’è lo sguardo di sfida, orgoglioso e appagato di Sophie. Durante il primo conflitto mondiale, nella Francia occupata dai tedeschi, questo dipinto rappresenta per Sophie un monito per non dimenticare la ragazza che era stata prima di conoscere gli orrori della guerra e soprattutto prima che l’amato marito, e autore dell’opera in questione, partisse per il fronte.
Quasi cento anni dopo, di fronte allo stesso dipinto, si trova Liv. Anche lei ha un legame particolare con questo quadro, anche lei ha perso il marito e anche lei, proprio come Sophie, pensa di non poter ritornare più ad essere appagata come la ragazza ritratta nel dipinto.
Sophie e Liv proiettano e racchiudono la felicità e l’amore che riempivano la loro vita in questo quadro, che quindi acquista per loro un valore immenso.
Il quadro, in possesso di Liv, viene reclamato dai discendenti del pittore, che sperano di ricavarci denaro, dato il successo post mortem dell’autore. Liv dovrà quindi legittimarsi come proprietaria dell’opera e per farlo ripercorrerà la storia del dipinto attraverso la vita straordinaria di Sophie, che le insegnerà il coraggio di andare avanti anche quando tutto sembra perduto.
Una storia appassionante, che dimostra come il desiderio di rimanere legati al passato spesso fa perdere di vista il presente e tutto quello che ha da offrire.
Numerosi sono i colpi di scena che rendono la lettura coinvolgente e piacevole, anche se alcune coincidenze della trama sembrano un po’ forzate. Il lettore viene catapultato attraverso le epoche, pur con uno stile narrativo sempre scorrevole. Ho apprezzato la descrizione dei personaggi e la linea indefinibile fra bene e male che li caratterizza. Il finale è senza dubbio toccante.
PER RIFLETTERE
Questo è un romanzo che difficilmente potrà essere dimenticato. L’autore ha la capacità di portare il lettore a riflettere intensamente sulla natura umana, pur raccontando una vicenda che non ha nulla di straordinario. Lucy, protagonista sconfitta di questo libro, è decritta nella maniera più minuziosa possibile: nessun aspetto di questo personaggio rimane taciuto. Il lettore ha tutti gli elementi per capire Lucy, a differenza degli altri personaggi della vicenda, che arriveranno addirittura a considerarla malata di mente. Comprensione e non compassione è quello che il lettore proverà nei confronti di questa ragazza, segnata da un destino spesso brutale. Lucy non si accorge che la felicità potrebbe essere a un palmo dal suo naso, troppo impegnata a giudicare ogni persona che le si presenti davanti come giusta o sbagliata, senza possibilità di stare nel mezzo. Anche lei nella sua infanzia ha provato il desiderio di essere semplicemente Lucy, una ragazza normale, non accompagnata dalla presenza di una famiglia in rovina, con un padre alcolizzato che non è mai riuscito ad assumersi le proprie responsabilità. Eppure anche i cosiddetti “normali” finiscono per deludere Lucy, che non riesce ad accettare la falsità che spesso sta dietro ad una vita ordinata. Solo suo figlio riuscirà a darle un po’ di speranza: un bambino perfetto sembra ricompensarla delle sofferenze provate, ma anche questa sarà solo un’illusione passeggera. Lucy è personaggio che non vuole scendere a compromessi e non troverà mai pace se non nella fine dell’esistenza.
Una storia dura, narrata con uno stile meraviglioso, che pone il lettore faccia a faccia con verità che in fondo fanno parte di ogni essere umano, nonostante sia doloroso ammetterlo.
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