Opinione scritta da Silvié
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abbiate il coraggio di sognare!
Reif Larsen è un giovane newyorkese di 29 anni, che pescando dalle sue passioni si è inventato un libro tanto strano quanto assolutamente originale.T.S. Spivet ha 12 anni, vive in un ranch a Divide, Montana, e passa il tempo a disegnare mappe. Ha una famiglia squinternata: papà è un cowboy laconico, mamma studia coleotteri e cerca una mitica specie di scarafaggio come il Santo Graal, il fratello è morto, la sorella sembra la più normale di tutti.
Per sopravvivere a questo ambiente anomalo e disturbante e per interpretare l'enigma del mondo in cui vive, il teenager traccia mappe di qualsiasi cosa sul suo taccuino come un viaggiatore dell'Ottocento: mappe meravigliose e particolareggiate sui suoi parenti, sui luoghi che lo circondano, su flora e fauna. Farà un viaggio di 2mila chilometri fino a New York alla ricerca della fama, per poi scoprire che...
Una via di mezzo fra libro illustrato, graphic novel, manuale scientifico, diario e road movie; un romanzo di formazione che si interroga con leggerezza sui misteri della vita che è anche un inno alla scienza e un invito a seguire i propri sogni.
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amor fou?
Una grande storia d’amore e di sofferenza, attraverso l’occhio clinico di chi la osserva. Una storia da leggere tutta d’un fiato, che si sviluppa sul palcoscenico di un matrimonio criminale vittoriano. Qui uno psichiatra racconta il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie del vicedirettore, ed Edgar Stark, paziente, artista e detenuto per uxoricidio. Un viaggio sofferto all'interno della fortificazione di un'anima tormentata: il lettore viene tuffato a capofitto nei meandri più oscuri della mente umana. Alla fine ci si troverà a chiedersi se la follia che percorre la storia è solo nell’amor fou dei due protagonisti…o anche nell’occhio clinico che la racconta. Avvincente.
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esercizi di stile
Un romanzo di sogni e sul sogno, di invenzioni linguistiche, di storia e di psicoanalisi. I fiori blu, come ricorda lo stesso Calvino nella sua introduzione, è un verso preso a prestito da Baudelaire ed indica ironicamente la nostalgia della purezza perduta.
Il suo testo si basa su giochi di parole del tutto geniali, un esercizio di stile fuori dai canoni e dagli schemi convenzionali della scrittura, come tutti i libri dello scrittore francese.
L’autore entra nella Storia, affronta il tema della giustizia, il potere della Chiesa e la politica coloniale della Francia, tutti argomenti che saranno narrati in maniera surreale e con un’intelligente ironia. Un testo coinvolgente non solo per la genialità stilistica, ma soprattutto per le posizioni politiche e filosofiche dello scrittore, amante di tante discipline e, non per ultima, anche della matematica.
Sono due i protagonisti principali del romanzo: il Duca d’Auge e il pigro Cidrolin, uno entra nella vita dell’altro attraverso il sogno. Mentre il Duca d’Auge esce ed entra in diversi periodi storici, Cidrolin, uscito di prigione, con il suo tempo immobile all’anno 1964, vive su di una chiatta ormeggiata sulle rive del Quai con l’unica occupazione di riposare e bere essenza di finocchio. Di tanto in tanto il suo ozio verrà interrotto: deve provvedere, infastidito, a dare mani di vernice sulla staccionata della banchina per eliminare quella scritta infamante assassino, con la quale uno sconosciuto si ostina a imbrattargli il cancello.
Cidrolin trascorre le sue giornate sognando il suo alter ego, il Duca d’Auge che, intento nelle campagne d’armi, dopo innumerevoli avventure, alla fine, giungerà da lui. Le loro vite, a questo punto, avranno un percorso comune…
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Venti foto per raccontare
le protagoniste di questa storia sono 20 foto.
Una fotografia può assumere significati davvero importanti perché suscita emozioni e ricordi intensi.. Quando poi è necessario descrivere una fotografia ad una persona cieca il compito diventa ancor più difficile;qui entra in gioco Rosamond, (attraverso la bravura di Jonathan Coe) che, con la sua voce incide su una cassetta le sue dettagliate descrizioni, fa sentire, al personaggio non vedente e al lettore, odori, rumori, sensazioni, tutto!
Coe ritrae non solo persone, ma anche luoghi, e da questi possiamo ricordare e narrare la nostra storia o immaginare anche quella di altri. Non si può non rimanere colpiti dalla capacità di questo scrittore di descrivere l’universo femminile e di sentimenti quali la maternità o l’amore. Ci si chiede, durante la lettura del libro, come un uomo possa comprendere così bene le emozioni intense di noi donne. Donne di tutte le età: bambine, giovani adulte, anziane. Non c’è differenza, l’autore si dimostra sempre molto abile.
C’è poi l’argomento così naturalmente trattato dell’omosessualità. L’amore tra due donne, nato con una tenera amicizia e cresciuto un po’ per volta e poi esploso è descritto con grazia direi. Fondamentale è, nel libro, la descrizione del rapporto tra genitori e figli, o meglio tra madre e figli, e ancor di più quando questi rapporti sono conflittuali e possono così compromettere la vita e la serenità di più persone. Il prezzo degli errori, però, non sempre lo paghiamo subito.. soprattutto, non ci accorgiamo immediatamente dei danni che possiamo arrecare con un comportamento o una parola.
Da leggere
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Strani ninnoli e belle amicizie
É la storia a due voci di un'amicizia fra una signorina di buona famiglia e una ragazzina povera ma con un fiuto per la ricerca dei fossili che, da grande, diventerà quella Mary Anning, le cui scoperte furono determinanti per fondare su basi salde l'allora nascente teoria dell'evoluzione della specie.
Siamo a Lyme nel 1811: tre sorelle, le sorelle Philpot, giovani donne istruite, eleganti ma zitelle arrivano qui da Londra. Margaret, la più giovane, ha diciotto anni e tante speranze per il futuro. Ama i balli, i vestiti e i cappelli e spera di sposarsi. Louise, con un carattere più solitario, si dedica con grande passione alla botanica, coltivando uno splendido giardino. Ma è Elizabeth, ancora zitella a venticinque anni, che crea scompiglio nel tranquillo paese: emancipata, istruita e appassionata di scienze naturali ama trascorrere le giornate in riva al mare alla ricerca di fossili, un passatempo definito stravagante, sudicio e poco adatto a una signora.I due personaggi principali, Mary Anning ed Elizabeth, si alternano nel racconto ricostruendo la storia di una complessa amicizia, che diverrà man mano più profonda. L’autrice mette in luce sia le difficoltà incontrate dalle due donne, accomunate dall'amore per i fossili e dal loro significato storico non ancora pienamente compreso, sia la difficoltà nello scalfire le certezze di un mondo che cominciava per la prima volta a chiedersi che significato potevano avere gli scheletri di quei “mostri” sepolti nelle rocce. LA Bibbia era stata fino ad allora un testo di riferimento persino per gli scienziati non prevedeva nessuna teoria evoluzionistica, ma solo un mondo immutato dal momento della creazione: Dio era troppo perfetto per creare qualcosa, come le strane creature fossili, per poi distruggerle.
La scoperta di fossili sempre nuovi però, stimolata inizialmente dal collezionismo di alcuni gentiluomini, cominciò a far vacillare le credenze di sempre, aprendo la strada all'opera di Darwin. Nel romanzo la Chevalier ha dato campo libero all'immaginazione, creando una vicenda che unisce la realtà di queste scoperte a un pizzico di romanticismo e alla forza dell’amicizia.
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