Opinione scritta da denise_ct10
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Piacevolissima sorpresa!
"Il gatto" è il primo (e finora unico) romanzo di Simenon che ho letto. Non avevo grandi aspettative nei confronti di questo libriccino, che ho comprato perché incuriosita dalla trama. E invece l'ho letto tutto d'un fiato, non solo perché il romanzo di per sé è abbastanza breve, ma perché lo stile della narrazione induce a continuare a leggere e a non fermarsi più.
La storia, apparentemente, è molto semplice. Due anziani coniugi entrambi in seconde nozze, Emile e Marguerite, non si parlano più e comunicano scrivendosi dei biglietti. La svolta arriva nel momento in cui Emile, di cui i lettori conoscono il punto di vista, sospetta della moglie che avrebbe ucciso il suo amatissimo gatto.
Simenon ci fa vedere in modo magistrale come due persone che fino a pochi anni prima si erano amate e avevano condiviso appieno la loro vita si ritrovano a covare rancori, a escogitare vendette, a compiere gesti moralmente condannabili.
La narrazione procede spedita, con uno stile sobrio, a tratti inquietante, a tratti ironico. Nel corso del romanzo il lettore si ritrova ad affrontare tutte le sfaccettature della mente umana quando questa non risponde più alle convenzioni sociali e alla quotidianità.
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Uno dei racconti più delicati mai letti
Non è il primo romanzo di Bambarén in cui mi sono imbattuta, visto che conosco una persona che ha tutti suoi libri e mi incita a leggerli. Lo scrittore non si smentisce mai: i suoi libri sono sempre un richiamo al cercare quel senso primordiale, ma al tempo stesso perfetto, di felicità e completezza con la natura e con l'universo.
Non mi soffermo più di tanto sulla trama, che è già stata riportata. Posso però confermare quanto Bambarén, pur con il suo stile semplice, con la sua penna priva di fronzoli che può essere letta da chiunque, riesca a farci uscire da tutta la banalità del quotidiano ed entrare in una dimensione quasi magica, per farci scoprire la vera essenza del nostro io.
In questo romanzo lo fa, ancora una volta, attraverso l'immedesimazione con la natura, questa volta nel cuore dell'Africa, nel deserto. Apparentemente così opposto rispetto all'ambiente del mare, l'elemento dominante dei suoi precedenti racconti che lo hanno consacrato come scrittore, eppure così simile per tutte le sensazioni che lui prova e che fa provare a noi. L'elemento autobiografico contribuisce in modo particolare a rendere questa fiaba vera e più vicina a tutti noi.
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