Opinione scritta da LibroDipendente
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Toccante ma non troppo.
La letteratura asiatica in generale ha sempre secondo me, uno stile di scrittura che va a rilento e che nonostante ciò risulta gradevole, non stancante. Ed ecco perché è un libro piacevole e leggero: non vengono usati tanti giri di parole e i concetti sono espressi in maniera semplice ma mai banale.
La storia di Takumi e Yuji, padre e figlio, viene segnata dalla perdita della mamma di Yuji e moglie di Takumi la quale, prima di lasciare questo mondo promette di tornare durante la stagione delle piogge.
Questo accade inaspettatamente ed anche se Mio (la donna in questione) inizialmente non ricorda nulla della sua vita mortale, Takumi e Yuji si aggrappano (pur non avendo la certezza che sia reale o che sia un fantasma o un entità o semplicemente un ricordo proiettato sulla tela del mondo) come meglio possono, cercano di tenere stretta e sfruttare al meglio la possibilità che è stata data loro.
Devo essere sincera, la trama è molto molto toccante ed interessante dal punto di vista psicologico se consideriamo come seppure inconsapevoli di chi o cosa sia realmente la Mio tornata Takumi e Yuji la trattano alla stessa maniera, come se non fosse mai andata via; e anche dal punto di vista del romanzo in sè per sè poichè bisogna riconoscere che un po' tutti noi vorremmo che i nostri cari se non uno in particolare possa tornare, anche se per poco tempo ,a stare con noi. Per quanto riguarda come sia stata sviluppata la storia e le vicende in generale mi aspettavo qualcosa di più. Ho acquistato questo libro aspettandomi una storia d'amore commovente e ben sviluppata a livello di sentimenti, emozioni e pensieri però seppure siano presenti mi aspettavo un racconto tirato su come si comanda.
In ogni caso è stata una lettura piacevole ed interessante sotto i punti di vista sopracitati.
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Struggente per certi aspetti ma meritevole
Su questo testo si è parlato moltissimo, addirittura ci è stato fatto un film.
E' un libro che ha bisogno di essere compreso (io l'ho letto due volte). Mi viene da paragonarlo ad una scritta poco illuminata e abbastanza lontana poichè se non ti avvicini e non provi a "far luce" su quello che realmente la Mazzantini ed il suo testo voglio trasmettere probabilmente leggerai le prime due pagine e poi lo abbandonerai. Così ho pensato di fare anche io, in un primo momento.
Successivamente ho letto in maniera più "paziente" ed attenta e le cose sono sembrate non solo più chiare ma più piacevoli. Come dico nel titolo è un racconto sicuramente struggente in quanto, in ogni caso, si tratta non solo della guerra in Bosnia con tutti i dettagli appunto dolorosi e inumani che ciò comporta ma anche di cosa la guerra in Bosnia abbia lasciato. Da quella guerra è nato qualcosa; tante vite sono state spezzate e come sono state spezzate è davvero orribile ma come simbolo della rinascita o se si vuole dell'immortalità di quelle vite che si "reincarnano" in Pietro e in quella storia d'amore che nonostante le cose siano andate in un certo modo (RISCHIO SPOILER) ha lasciato il segno.
Come ho già detto, è un libro che va letto per una questione di informazione innanzitutto perchè mi pare che si sappia davvero poco di questo tragico evento e anche perchè come ad esempio tutti i testi che sono stati scritti sull'olocausto, per esempio, hanno un certo valore umano.
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Seta di nome e di fatto.
Premetto che adoro Alessandro Baricco, i suoi libri sono sempre una piacevolissima scoperta: per lo stile essenzialmente semplice ma che nasconde una serie di sfumature, dettagli che è difficile spiegare a parole. In particolar modo, questo libro è inclassificabile nel senso che l'autore non mette in risalto la storia, il racconto in sè per sè ,quanto secondo il mio modesto parere, il modo in cui le cose accadano. Si pensi al fatto che viene messo in chiaro quasi subito che non si tratta di un racconto ne di un romanzo ma di una storia, di qualcosa che è accaduto (o che verosimilmente potrebbe accadere) e che ci viene trasmesso con delle descrizioni sensazionali e con una delicatezza, un riguardo, una scelta di parole tale che il lettore ha la sensazione di star facendo un sogno di quelli che mentre ci sono poi sfuggono; oserei dire effimero.
Lo consiglio calorosamente! soprattutto a quella categoria di lettori a cui accade che se un libro prende poi lo si legge d'un fiato (tipo me) poichè secondo me è un libro che in generale si fa leggere ma che se letto con quella passione, quell'ardore che alcuni riescono a provare quando leggono un libro che merita dà maggiore "appagamento", se così si può dire, una volta finito.
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Perfettamente in stile Yoshimoto
DANGER! Questa recensione potrebbe indurre a intuire il finale quindi ATTENZIONE se non l'avete ancora letto.
L'abito di Piume è un testo che ho ritenuto leggero e scorrevole ma allo stesso tempo intenso, coerente con lo stile personalissimo di Banana (o Mahoko). La trama stessa è semplice ma grazie all'abilità dell'autrice riesce a non ricadere nel banale, nel cliché.
Hotaru, stanca della caoticità urbana e della sua storia d'amore tormentata con un fotografo sposato, torna nel suo paese natale, un piccolo borgo dove si rifugia aiutando sua nonna e vivendo per la seconda volta i luoghi e le persone legate alla sua infanzia. Un giorno,in particolar modo, incontra Mitsuru un ragazzo che le provoca una sensazione di déjà vù. Alla fine, Hotaru scoprirà di essere legata a Mitsuru e questo avrà un forte impatto su di lei.
E' un libro perfetto da leggere soprattutto d'estate,sotto l'ombrellone(io l'ho letto in queste circostanze), un libro che mi ha preso e che mi ha fatto immedesimare con la protagonista facendomi poi sentire più "riposata", maggiormente pronta ad affrontare un nuovo anno accademico. Banana Yoshimoto scrive i suoi testi con molta dedizione (che personalmente ho notato) mantenendo comunque un'andatura leggera,delicata, potrei definirla "gentile". Le parole di questo libro ti accarezzano, ti prendono per mano e ti trasportano nel mondo della protagonista.
Inoltre, la storia di Hotaru che si conclude in modo a me inaspettato, dà in ogni caso un senso di speranza nel futuro; l'autrice con questo libro,secondo me, ha voluto trasmettere non solo il suo amore per la vita ma anche l'idea per cui non è mai troppo tardi per cambiare, per cambiarsi, non è mai troppo tardi per recuperare un po' della spensieratezza che caratterizza l'infanzia di ognuno di noi.
Devo essere sincera, ho comprato questo libro in un momento di forte transizione della mia vita, scegliendolo soltanto per l'autrice che già conoscevo e per il titolo intrigante,ad ogni modo è stata un'ottima scelta.
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