Opinione scritta da Sofiaa
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Picoult: un nome, una garanzia
Jodi Picoult è Jodi Picoult, su questo non ci sono dubbi. Mi piace come in ogni suo romanzo affronti una tematica diversa andando ad approfondire degli aspetti in particolare. La protagonita di questa avventura si chiama Jenna, ha tredici anni e vuole sapere cosa ne è della madre scomparsa quando lei era molto piccola. Cerca di ottenere qualche informazione dal padre, rinchiuso da tempo in una casa di cura. Dopo la scomparsa di Alice, sua moglie e madre di sua figlia, Thomas Metcalf ha avuto un crollo dal quale non si è più ripreso. Come Jenna sospetta, non riesce ad avere alcuna informazione utile, quindi decide di arrangiarsi e far luce su questo mistero da sola. Altre due figure l'affiancheranno in questa ricerca: Serenity, una veggente che dice di non trattare con persone scomparse e Virgil, un detective. Il trio si muove da una parte all'altra sperando di trovare tutti i tasselli del puzzle, ma questi sembrano sempre troppo lontani.
Consiglio caldamente questa lettura, poichè il tempo impiegato per leggere le opere della Picoult non è mai tempo sprecato.
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Il giardino dei fiori segreti
Inizierò dicendo che mi aspettavo qualcosa di più. Mi hanno parlato molto bene della Caboni e le mie aspettative erano davvero alte. Questo romanzo non mi ha delusa completamente però non mi ha neanche fatta impazzire. Si leggere volentieri perchè la scrittura è semplice e scorrevole, le pagine passano e tu quasi non te ne accorgi. La tematica di questo libro è vista e rivista, due gemelle, che non si vedono da moltissimi anni, si incontrano per caso a Londra e da quel momento cominciano a chiedere spiegazioni ai loro genitori (Viola alla madre, Iris al padre). La famiglia Donati si riunisce in Italia, nel luogo in cui le ragazze sono nate. Conoscono anche la nonna Giulia, una signora anziana con qualche problema di salute e qualche segreto di troppo. Iris incontra un ragazzo che riesce a fare breccia nel suo cuore, mentre Viola ha lasciato a Londra quello che è un amico ma che allo stesso tempo è anche qualcosa di più. La madre delle gemelle è l'ultima ad arrivare in Italia e dopo aver preso coraggio decide di dire loro tutta la verità. Nonostante mi abbia lasciato un po' di amaro in bocca mi sento comunque di consigliare questa lettura a coloro che hanno voglia di qualcosa di leggere e senza pretese.
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Romanzo semplice ma piacevole
Romanzetto semplice ma piacevole
Il contenuto di questo romanzo, per me, non rappresenta nessun tipo di novità. La base è sempre la stessa: bella ragazza che si trasferisce per iniziare il college che incontra per caso un ragazzo altrettanto bello. Il più delle volte viene visto come un Adone greco, irrangiungibile sotto ogni punto di vista. La protagonista si chiama Avery e si è appena trasferita con l'intento di voltare pagina. Sta infatti cercando di scappare da un passato parecchio pesante. Un giorno inciampa, cade stile donzelletta in pericolo e protantamente ecco che arriva il principe azzurro di turno ad afferrarla, preoccupato che possa essersi fatta male. Da quel momento Avery e il suo salvatore (tale Cameron Hamilton) si incontrano molto spesso. La chimica che c'è tra i due la si puó quasi toccare. Entrambi credono di non essere fatti l'uno per l'altra, i fatti peró dicono il contrario. Cam chiede svariate volte ad Avery di uscire e dopo infiniti no lei cede e gli concede un appuntamento. Lui è un ragazzo protettivo ma allo stesso tempo molto dolce e attento nel modo giusto. È disposto a farsi in mille per Avery e la ama sinceramente. È questo, forse, l'aspetto che ho apprezzato maggiormente. Non è invasivo e soprattutto non è prepotente. Se avete letto i libri della saga di Jamie McGuire capirete di che cosa sto parlando. La scrittua semplice ma non scontata sicuramente gioca un punto a favore al romanzo. Molti passaggi sono simili a Cinquanta Sfumature, ormai si sa, peró per quello si puó anche chiudere un occhio.
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Valentina D'Urbano colpisce ancora
Talvolta la vita può essere davvero dura. Valentino e i suoi fratelli lo sanno bene. Vivono alla Fortezza da quando sono piccoli, con la madre. Nonostante abbiano avuto quasi sempre un tetto sopra la testa non sanno cosa voglia dire essere davvero felici. Non hanno idea di che cosa sia la stabilità economica. Non c’è giorno in cui non debbano lottare per non lasciarsi scappare quel poco che hanno. Alan e Valentino sono gli uomini di casa e per questo devono cercare di proteggere anche Anna, la mamma e Vadim, in apparenza ventiquattrenne, in realtà neanche dodicenne. Vadim ha un serio problema che nessun medico può curare. I suoi genitori si sono accorti troppo tardi del suo ritardo mentale e intellettivo. Resterà per sempre un bambino di otto anni intrappolato nel corpo di un ragazzo, di un adulto, di un anziano. Valentino, ventenne con una vita davanti, non ha mai avuto una ragazza, Alan, invece, ne ha conosciute parecchie. Una parte di lui invidia il fratello ma nel complesso lui sta bene dove sta e si dice che non ha di certo bisogno di una donna per essere felice. Questa certezza dapprima vacilla, poi cade completamente quando incontra Delia. Lei ha ventisette anni ed è laureata. Non il tipo di ragazza che si incontra tutti i giorni alla Fortezza. Valentino ha paura, non crede di essere all’altezza, ma l’amore che prova per questa ragazza è così forte che lo costringe a mettersi in gioco. Pur di stare al suo fianco, Valentino inventa tante scuse per non dire quale sia il suo vero lavoro e come sia la sua vita, ma Delia è sveglia, non ci vuole molto perché capisca come stanno davvero le cose. Un romanzo che ti entra dentro e non se ne va più. Un romanzo allo stesso tempo struggente, forte, crudo e incredibilmente ricco di amore e insegnamenti. Niente da dire, Valentina D’Urbano si conferma ancora una volta una scrittrice molto capace, nonché una delle mie preferite.
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Le sorelle
La mente sa giocare brutti scherzi. Su questo credo che saremo tutti più o meno d'accordo, ma cosa succede se questi brutti scherzi te li gioca un'altra persona? Magari una persona che credevi amica?
Abi si è da poco trasferita a Bath con l'intento di gettarsi il passato alle spalle e iniziare così un nuovo capitolo della sua vita. Non riesce a darsi pace per la morte della sorella, la sua scomparsa la tormenta tutti i giorni. Lucy era la sua gemella, la sua metà migliore. Il legame che c'era tra di loro era molto forte, eppure la morte è riuscita, in parte, a spezzarlo. Abi incontra Beatrice per caso ma rimane subito colpita dalla sua bellezza e soprattutto dalla somiglianza con Lucy. Dopo questo incontro tutto cambia. Abi conosce gli amici e il fratello, anche lui gemello, di Beatrice. Tra i due scatta qualcosa che diventa sempre più importante. Abi si trasferisce nella bellissima villetta dei gemelli e crede di essere finalmente riuscita a trovare il suo equilibrio. La sua salute mentale viene però messa a dura prova. Beatrice non vuole assolutamente che suo fratello Ben inizi una relazione con Abi sotto lo stesso tetto. Lei dice di volere la sua felicità, allora perché sembra voler fare di tutto pur di tenerlo lontano da Abi? Questo non fa altro che causare malintesi e problemi all’interno della villa e Beatrice inizia a pensare che forse sia meglio chiedere ad Abi di andarsene. Nel frattempo, nella stanza di Abi scompaiono tre lettere per lei molto importanti: le ha scritte Lucy, non può separarsene. Qualcuno ha messo un uccello morto nel suo letto. Il braccialetto realizzato da Beatrice è scomparso e prontamente lei da la colpa ad Abi. Chi ha ragione e chi ha torto? Perché durante una festa un’amica di Beatrice dice ad Abi di guardarsi le spalle? Che cosa sta succedendo davvero?
Un thriller psicologico a mio avviso molto bello. Bella l’idea di base e buona la narrazione. La scrittura è semplice e non richiede un grande impegno. La bravura della scrittrice con le parole sicuramente favorisce la lettura, resa già interessante dai diversi colpi di scena e dalla continua suspense che ti accompagna fino alla fine.
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Non ci siamo
Di solito parto dal presupposto che se realizzano un film ispirato ad un romanzo è perchè il romanzo in questione è davvero bello. Ecco come ho deciso di iniziare a leggere questo libro. All'inizio le mie aspettative erano molto alte e credevo che procedendo con la lettura avrei trovato tanta azione e curiosità. Soprattutto, ero convinta che non mi sarei più staccata fino alla fine. Che dire, è stato tutto il contrario. Piano piano la storia ha cominciato a perdere e così ora il libro è fermo nella libreria in attesa, molto probabilmente, di essere rivenduto. Non sono riuscita ad affezionarmi al protagonista, per non parlare di tutti gli altri personaggi. In alcuni punti la storia è molto frettolosa, succedono diverse cose in pochissimo tempo, in altri sembra quasi bloccarsi per dare spazio a delle descrizioni. Qualche descrizione si salva, poichè molto piacevole, ma tutte le altre lo scrittore se le sarebbe potute risparmiare. Ennesimo libro fantasy che mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
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La lettera
La protagonista di questo romanzo è una ragazza inglese di nome Tina. E' giovane, sposata con uomo che credeva essere perfetto e lavora di tanto in tanto in un charity shop della sua città. Un giorno, proprio mentre è intenta a sistemare dei vecchi abiti, trova una lettera scritta nell'anno 1939 e che non è mai stata spedita. Tina nota con sorpresa che non è stata aperta e la curiosità inizia piano piano a farsi strada dentro di lei. Perchè nessuno l'ha spedita? E perchè nessuno l'ha aperta? La giovane decide di fare luce sul mistero e inizia a cercare ulteriori indizi che possano aiutarla a capire qualcosa di più riguardo questa storia. Inizia cos un'avventura che l'aiuterà a cambiare, la porterà ad incontrare persone nuove e a staccarsi da quella vita che per lei non andava più bene. Tina ha sofferto tanto e ha tanto bisogno di essere felice e di sorridere ancora.
Come sempre, a me non piace svelare molto nelle recensioni riguardo alla storia, quindi quanto scritto sopra è tutto quello che ho da dire in merito alla narrazione. Per quanto riguarda lo stile e la piacevolezza devo dire che sono rimasta molto sorpresa, ovviamente in modo positivo. Su Facebook seguo la pagina della casa editrice (che per la cronoca è Nord e non Corbaccio. Non credo che le due case abbiano qualcosa a che fare, se mi sbaglio chiedo scusa) e quando hanno iniziato a divulgare l'immagine della copertina mi sono convinta che sarebbe stata l'ennesima storiella da due soldi. Ho letto diversi libri simili a questo, quindi per me non è stata una novità assoluta, però devo dire di averlo finito in due giorni. Questo deve pur significare qualcosa, giusto? La scrittura è scorrevole, il modo in cui si sussegguono i fatti ti tiene incollata alle pagine e appena lo posi quasi non vedi l'ora di poterlo riprendere. Brava me per aver cambiato idea e aver deciso di leggere questo romanzo. Bellissimo esordio (italiano) per la Hughes!
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No, no, no e ancora no!
Cara Jojo Moyes, questa volta non ci siamo proprio! Dopo aver letto "Io prima di te" mi aspettavo un altro piccolo capolavoro, e invece... dalle stelle alle stalle. La narrazione è estremamente prolissa e confusionaria, colpa dei numerosi personaggi a cui la scrittrice ha deciso di dare voce. Troppi punti di vista a volte confondono il lettore. La parola adatta per descrivere questo romanzo credo che sia "spento". Pochi sentimenti e poco coinvolgimento. Insomma, tutto molto piatto. Spero che sia stato un caso e che la Moyes possa riscattarsi con altre storie.
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"Prima o poi ce la faremo"
Terzo libro della Moyes che leggo, seconda piacevole sorpresa. "Io prima di te" mi ha incantata, "Silver Bay" mi ha delusa moltissimo, non l'ho neache terminato. Questo spiega tutti i miei dubbi prima di leggere "Una più uno".
Jess, giovane donna single e madre di due ragazzi, si impegna tutti i giorni per poter rendere migliore la vita dei suoi due figli. Tanzie, la piccolina di casa, è un genio della matematica che aspira a frequentare la St Anne's, un prestigioso istituto. Nicky, figlio adottivo, è tutti i giorni vittima di bullissimo, per il semplice fatto di essere un po' "diverso" rispetto agli altri ragazzi della sua età. Malgrado tutta la fatica e gli sforzi di Jess, le cose non sembrano migliorare, fino a quando non incotrano Edward (detto Ed) che li accompagnerà in un'avventura particolare. Una sera, ubriaco, Ed non si accorge subito che chi lo ha aiutato a tornare a casa sua era proprio Jess, nonchè sua donna delle pulizie. Tanzie ha la possibilità di andare in Scozia alle Olimpiadi di matematica e vincere una borsa di studio. Ed, per sdebitarsi con Jess, si offre di accompagnare tutta la famiglia ad Aberdeen, ma se ne pente nel momento stesso in cui lo dice. Arrivare in Scozia diventa complicato, dal momento che Tanzie sta male se si superano i 60km/h e che Norman, il loro cane, li intrattiene con "indelicati profumini". Durante il viaggio Ed fingerò di essere sposato con Jess, si sentirà male a causa di un kebab non troppo fresco. Jess si romperà un dito del piede e prenderà a calci una macchina. Tanzie non potrà usare i suoi occhiali alle Olimpiadi perchè Norman glieli romperà. E Nicky inizierà a sentirsi meglio: dormirà di più e sarà visibilmente più rilassato.
Tutti abbiamo qualcosa da imparare e talvolta il confronto con una persona proveniente da una realtà completamente diversa può essere di grande aiuto!
Lettura consigliatissima, ideale per svagarsi e per farsi qualche buona risata.
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Una famiglia perfetta nelle sue imperfezioni
Vanessa Diffenbaugh ci ha regalato un altro bellissimo romanzo, ci ha fatto sognare ancora, ha fatto in modo che anche noi potessimo sentirci parte della famiglia di Letty. A parere mio non ha nulla da invidiare a "Il linguaggio segreto dei fiori". Letty è una mamma un po' particolare, poco presente per i suoi figli, non ha una vera carriera nel mondo del lavoro e dipende troppo dalla madre. Il primogenito, Alex, è nato quando Letty era ancora giovanissima, assolutamente incapace di prendersi cura di un bambino. Il padre non è mai stato presente, ma non per sua scelta: Letty non gli ha mai detto della gravidanza. Dopo qualche anno nasce Luna e Letty spera di poter rimediare a tutti gli errori commessi, ma i suoi tentativi sono inutili: per la seconda volta non riesce a comportasi come una madre. Per "risolvere" i suoi problemi decide di buttarsi a capofitto nel mondo dell'acool, lasciando i suoi figli alle cure della nonna. Il ritorno improvviso di Maria Elena in Messico riporta Letty con i piedi per terra. Ora non può più scappare, deve restare, comportarsi da adulta e crescere i suoi figli. Il lavoro del genitore non è sicuramente il più facile, infatti Letty si rende conto di non conoscere assolutamente i suoi figli: quando Luna piange non sa cosa fare per calmarla e con Alex non c'è dialogo. Più il tempo passa più Letty sembra decisa a offrire ai suoi figli e se stessa una vera vita e una vera casa. Iscrive Alex in un'altra scuola e grazie alla migliore amica trova una dépendance da affittare a poco prezzo. In tutto questo trambusto due uomini fanno capolino nella sua vita: Rick, il collega di lavoro e Wes, ex fidanzato e padre di Alex. Wes sembra intenzionato a riallacciare con il figlio e Rick fa breccia nel cuore di Letty poco a poco.
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Team Warren
Jodi Picoult è una delle scrittrici che ammiro di più e che leggo molto volentieri. Ha uno stile forte e la sua bravura con le parole mi fa desiderare che i suoi libri siano infiniti. Le tematiche dei suoi racconti sono molto simili, in quasi tutti (tra quelli che ho letto) si parla di giudici, avvocati, tribunali e incidenti, ma ognuno ha un suo perchè. Nonostante a volte sia ripetitiva, non l'ho mai trovata scontata o noiosa. Questo romanzo parla di una famiglia che sta andando a pezzi. I genitori sono separati, la figlia minore vive con il padre e il primogenito vive a chilometri di distanza, in Thailandia. I Warren hanno cominciato ad allontanarsi quando Luke, padre e marito, ha deciso di lasciare la famiglia per andare a vivere due anni nei boschi con i lupi. Tornato alla civiltà ha deciso di continuare a dedicarsi a questi animali e Cara l'ha seguito. La ex moglie ha trovato un altro compagno e insieme hanno avuto due gemelli.
Una sera, di ritorno ad una festa, Luke e Cara rimangono coinvolti in un incidente. Cara viene operata ma sta bene, Luke invece entra in coma e i dottori escludono qualsiasi possibilità di risveglio. Edward nel frattempo torna dalla Thailandia con il primo volo e non appena mette piede sul suolo americano si ritrova a dover prendere una decisione importante: tenere in vita suo padre o lasciarlo morire. Cara continua a credere che Luke si risveglierà, ne è convinta e cerca in tutti i modi di impedire ad Edward di metterle i bastoni tra le ruote. I due fratelli si troveranno in tribunale, faccia a faccia, a combattere per il padre. Qualcosa andrà storto, qualcuno soffrirà, ma alla fine i Warren troveranno un modo per rialzarsi a testa alta.
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Let It Snow
Un libro davvero piacevole e letto molto volentieri. Non sarà ricco di suspance o di grandi emozioni ma per rilassarsi e svagarsi un po' è perfetto! Questo romanzo è un insieme di tre storie, scritte da autori differenti, ma che in un certo senso sono tutte unite tra loro. Il primo racconto (Jubilee Express di Maureen Johnson) parla di una ragazza con un nome un po' insolito: Jubilee Dougal. Sta trascorrendo un'apparente tranquilla e normalissima Vigilia, quando un avvocato e amico di famiglia, Sam, bussa alla sua porta dicendole di fare le valigie e di raggiungere i nonni in Florida. Jubilee non è esattamente felice di partire con così poco preavviso il giorno prima di Natale ma non ha scelta. Sale sul treno e si prepara al lungo viaggio che l'aspetta. Lungo perchè qualcosa andrà storto e lei sarà costretta a passare il Natale lontano da casa e lontano dai suoi nonni, con un ragazzo che conosce appena.
Il secondo racconto (Un cheertastico miracolo di Natale di John Green) vede invece come protagonisti tre amici: Tobin, JP e il Duca (soprannome di Angie), che trascorrono insieme la Vigilia guardando dei film di James Bond. I genitori di Tobin, entrambi dottori, sono bloccati a Boston a causa di una forte bufera, tutti i voli sono stati temporaneamente cancellati e non potranno raggiungere il figlio in tempo per Natale. Tobin non si preoccupa, con lui ci sono i suoi amici. Anche loro passeranno una notte di Natale molto particolare, cercando di raggiungere la Waffle House in macchina. Le strade sono piene di neve e muoversi con un automobile sembra un'impresa parecchio ardua. Perchè erano diretti alla Waffle House? E che cosa gli ha quasi impedito di andarci?
Nel terzo (Il santo patrono dei maiali di Lauren Myracle) e ultimo racconto, ma non per questo meno importante, Addie sta passando una Vigilia terribile. L'anno prima, nello stesso giorno, si è fidanzata con quello che ora è il suo ex ragazzo: Jeb. Pensare a tutti i ricordi la intristisce sempre di più, ma per fortuna ci sono le sue amiche a tirarle su il morale. Dorrie e Tegan sono infatti due ragazze un po' particolari. Per Addie il Natale diventerà un'avventura quando Tegan le chiede un favore e lei se ne dimentica completamente.
La storia che ho apprezzato di più è stata sicuramente la prima! Mi ha fatto rivivere tutte quelle emozioni che provo ogni anno la Vigilia. Mi ha ricordato il freddo, il camino acceso, le coperte calde e la neve. Insomma, un'atmosfera davvero magica!
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Lydia & Kristie
Solitamente, quando compro un libro pubblicato da Garzanti vado abbastanza sul sicuro. Mi è capitato solo una volta di rimanere delusa, quindi ho sempre delle aspettative piuttosto alte. "La Gemella Silenziosa" mi ha dato esattamente quello che stavo cercando: buona lettura, suspance e curiosità. La storia ruota intorno alla famiglia Moorcroft, scossa dalla perdita di una delle due figlie. Sarah e Angus decidono di lasciare la caotica Londra per trasferirsi in un posto più tranquillo in cui ricominciare a vivere una vita serena. Da quando la sorella è morta, Kristie si comporta in modo strano: afferma di essere Lydia (la gemella defunta), poi, come se nemmeno lei sapesse bene chi è, dice di essere Kristie. Sarah, la madre, vive questa situazione con grande angoscia e confusione, tanto che nemmeno lei sa più chi ha davanti: la bambina che ancora la chiama mamma è Kristie, o è Lydia? Man mano che la lettura prosegue ci sono dei colpi di scena, deubbi, suspance, paura e incredulità. L'unica cosa che non mi ha convinta al 100% è il fatto che non riesco a capire come una madre possa avere dei dubbi sulla figlia che vive con lei. A parte questa piccola "pecca", chiamiamola così, è un buon libro e sicuramente vale la pena di essere letto.
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XO Edwin
Appena appena terminato. Terzo libro di Deaver che leggo e rimango sempre più soddisfatta sia della lettura ma anche dell'acquisto. L'unica cosa che non mi convince molto è la divisione del racconto in solamente una settimana, sei giorni per l'esattezza. Mi lascia perplessa il fatto che non capisco come sia possibile che accada tutto in così poco tempo.
Non è raro sentir parlare di famosi attori, cantanti, presentatori etc... che vengono coinvolti in episodi di stalking. Nei libri certe scene vengono magari un po' ingigantite, ma molti altri fattori si avvicinano molto a quella che, purtroppo, è anche la nostra realtà.
Kayleigh Towne è una famosa cantante country, apprezzata da molti e fonte di ispirazione per ragazze e ragazzi. In particolare per Edwin Sharp, convinto che Kayleigh sia l'amore della sua vita. Edwin non si fa mancare nulla: bigliettini, lettere, e-mail e tantissimi regali. D'apprima nessuno ci fa molto caso, lui non è certo il primo che tenta di contattare la cantante, ma quando queste attenzioni diventano assidue ed esagerate vari campanelli d'allarme cominciano a suonare. A tentare di risolvere il problema troviamo di nuovo Kathryn Dance, esperta di cinesica che si serve delle sue capacità per capire se la persona che ha davanti mente o dice la verità. L'agente del CBU capisce subito che qualcosa non va quando incontra Kayleigh. Sono amiche e si conoscono piuttosto bene e i comportamenti tesi e nervosi della Towne non le passano inosservati. Sharp è stato avvertito più volte di allontanarsi dalla cantante ma lui non sembra intenzionato a lasciarla andare e anzi, cerca in tutti modi di avvicinarsi e di conquistarla. Conosce tutto di lei: indirizzo di posta elettronica, numero di telefono, dove abita, la famiglia, il passato. Le autorità non possono arrestare l'uomo senza delle prove concrete o minaccie fisiche dirette alla vittima. Nonostante sia molto invadente, non l'ha mai toccata e non ha mai cercato di farle del male. Kayleigh sa che c'è qualcosa che non va in Edwin, eppure il colpevole di tutti gli omicidi commessi potrebbe non essere lui. Ma com'è possibile?
A voi il piacere di capire cosa succederà e come andrà a finire la storia! Consigliato!
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Rachel, Anna & Megan
Dopo continue esitazioni, finalmente mi sono decisa a leggere questo libro. Non sapevo bene cosa aspettarmi, visto che alcuni ne parlano benissimo e altri invece ne sono rimasti delusi. Io sono nella metà. Bello, piacevole, ma non un capolavoro. L'effetto suspense c'è fino alla fine, ho apprezzato molto questo fattore. I colpi di scena si susseguono lasciando il lettore stupito ogni volta. La scrittura è piacevole e scorrevole, questo ha sicuramente favorito la lettura. "La ragazza del treno" è uno di quei libri che si leggono da soli, non ho fatto fatica a rimanere concentrata e dopo averlo posato lo riaprivo volentieri. Se siete amanti di thriller/gialli di un certo spessore, questo non è sicuramente una lettura indicata, ma in generale direi che ne vale la pena. Buona lettura :-)
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Primo Jeffery Deaver
Primissimo libro di Deaver che leggo. Era da un po' che questo nome mi frullava in testa e la curiosità di leggere uno dei suoi libri era tanta. Finora, i thriller/polizieschi che ho letto mi hanno sempre delusa un sacco, quindi avevo paura di commettere l'ennesimo sbaglio e buttare via i soldi. "La strada delle croci" mi è piaciuto fin dalle prime pagine. Lettura scorrevole e semplice (peccato per qualche errore di traduzione non troppo corretto). Il plot è molto interessante e l'idea generale è molto buona. Arrivata a metà io ero convinta di aver già capito tutta la dinamica, invece il finale ha stravolto ogni mia idea e aspettativa. Ho apprezzato il fatto che il caso sia stato seguito da una donna, Kathryn Dance, esperta di cinesica che riesce a cogliere nei piccoli movimenti dei segnali rilevanti. Ho letto varie recensioni (qui, e su altri siti) in cui viene criticato il fatto che la specialità della Dance non viene analizzata molto e piano piano dimenticata man mano che si procede con la storia. Non la penso allo stesso modo. Magari non sarà descritta minuziosamente, ma i riferimenti alla cinesica non mancano.
In conclusione, leggetelo perchè merita.
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Max & Budo
L'idea di raccontare la storia dal punto di vista di Budo mi è piaciuta molto. La scelta del narratore tante volte è quella decisiva per un libro, secondo me. Max e Budo sono amici da molto tempo e infatti, Budo, è l'amico immaginario più "vecchio" tra tutti gli amici immaginari che conosce. E' anche l'unico ad avere sembianze davvero umane, tanto che quando gli altri lo vedono rimangono sempre sbalorditi. Budo è quella "persona" che da sempre tende la mano a Max nel momento del bisogno, è l'unico che sa cosa dire e cosa fare nei momenti del bisogno. E' per questo che Max gli vuole così bene e continua a credere in lui. Se mai dovesse smettere di crederci, Budo scomparirebbe. Max non è un bambino come tutti gli altri, ha un problema: l'autismo. Lui vive nel suo mondo e nonostante i genitori e gli insegnanti cerchino di aiutarlo a fare amicizia, gli altri bambini tendono ad allontanarlo. Hanno paura, forse. O semplicemente non sanno come comportarsi.
Tra tutte le maestre di Max, la signora Patterson è sicuramente quella più strana e a Budo non piace per niente. Tutti i timori di Budo si confermano quando, un giorno, vede Max e la signora Patterson salire in macchina e sparire dietro l'angolo. Budo non sa che fine ha fatto il suo amico, non sa come raggiungerlo e non sa da che parte cominciare. Continua a pensare finchè gli viene un'idea: salirà sulla macchina della Patterson e andrà con lei da Max. E' l'unico modo per poter scoprire che fine ha fatto. L'idea di Budo va a buon fine e riesce a trovare Max, nascosto dietro ad una porta che si può aprire solo da fuori. Il problema più grande è proprio questo: come aiutare Max a scappare?
Non vado avanti altrimenti direi un sacco di cose che è bello scoprire piano piano. Questo libro insegna una cosa importante: l'unica persona su cui potremo sempre contare, indipendentemente da tutto e da tutti, siamo noi stessi.
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Me before you
Snobbato per un sacco di tempo (due anni, l'avevo preso poco dopo la sua pubblicazione), lasciato in un angolo della libreria e finito sulla lista dei libri che avrei voluto vendere. Questo perchè ne avevo letto solo sei pagine, quindi neanche un capitolo, poi l'avevo richiuso e dimenticato. Non ricordo il motivo e non so nemmeno che cosa sia cambiato quando, qualche mesetto fa, l'ho ripescato per caso "dal mazzo" e ho deciso di riprovarci.
La scrittura è semplice ma assolutamente non banale. La bravura della scrittrice ha reso la lettura estremamente fluida e piacevole.
Anno 2009.
La storia diventa interessante fin da subito, quando Louisa perde il lavoro e chiede aiuto ad un'agezia per trovare un nuovo impiego. Mrs Traynor cerca qualcuno che possa aiutare suo figlio Will. Qualcuno che possa aiutarlo davvero. Le strade di queste due donne si incrociano all'improvviso, così come quella di Louisa e Will. Louisa viene assunta per sei mesi, nonostante non abbia alcun tipo di qualifica in campo medico, ma Mrs Traynor vede in lei qualcosa di diverso e le offre il posto. La prima volta che si incontrano, Will si presenta in modo strano, comportandosi come un bambino e Louisa ha paura di non farcela. William Traynor è un uomo di trentacinque anni, tetraplegico dal 2007, ex lavoratore e amante della vita. E' anche un uomo difficile e arrabbiato. Arrabbiato per ciò che non potrà più avere, come la possibilità di essere autosufficiente, ad esempio. Insiste sul fatto di non aver bisogno di una baby-sitter e fa di tutto per impedire a Louisa di buttare giù il muro che si è costruito attorno.
Will ha un segreto e Louisa lo viene a scoprire per caso, quando origlia una conversazione tra la madre e la sorella di lui. Non ci pensa due volte e decide di dare le dimissioni con una lettera. Mrs Traynor la convince a restare, le spiega che cosa è successo davvero al figlio e le spiega anche il motivo per cui è stata assunta solamente per sei mesi. Come inevitabilmente succede quando due persone passano tanto tempo insieme, Will e Louisa cominciano ad affezionarsi l'uno all'altra, si conoscono meglio e i sentimenti che provano diventano piano piano sempre più forti. Louisa si fa in mille per rendere felice Will. Con l'aiuto di Treena, la sorella minore, cerca materiale e informazioni utili che possano dimostrare a Will che anche un tetraplegico ha delle possibilità.
Sei mesi per convincere Will che la vita vale la pena di essere vissuta, sei mesi per cambiare tutto o niente.
Non ho mai, e ripeto mai, mai, letto un libro più di una volta. Questo mi è piaciuto così tanto che l'ho letto per la seconda volta in lingue originale (inglese) e mi ha fatto provare le stesse emozioni che ho provato leggendolo la prima volta. Ho pianto, ho sorriso, ho riso, sono rimasta sveglia di notte per finirlo.
Ah, non ho mai fatto un complimento del genere ad un libro, nonostante ne abbia letti un'infinità.
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Una piacevole sorpresa
All'inizio Divergent non mi diceva nulla. Ero convinta che fosse l'ennesima saga in stile "Hunger Games" copiata spudoratamente dalla Collins. Le fazioni mi ricordavano i Distretti e l'ambientazione richiamava quella di Capitol City. Ma, con mia grande goia e sollievo, la Roth ha creato un mondo diverso, piacevole e particolare.
La città in cui vive Beatrice Prior, Chicago, è divisa in cinque "gruppi" chiamati fazioni: Abneganti, Candidi, Eruditi, Intrepidi e Pacifici. Ognuna di queste fazioni ha una caratteristica principale che la distingue da tutte le altre. Beatrice fa parte degli Abneganti, famosi per il loro altruismo, ma lei non crede di essere all'altezza di questa fazione, poichè si definisce egoista.
I ragazzi e le ragazze di sedici anni devono affrontare quella che viene chiamata "cerimonia di scelta", a cui saranno presenti tutte le altre fazioni e i ragazzi dovranno scegliere quella a cui unirsi definitivamente. Prima della cerimonia vengono sottoposti ad una specie di test che li aiuta a capire in quale fazione riuscirebbero ad ambientarsi meglio. Per i ragazzi normali la possibilità è una, per Beatrice le possibilità diventano tre. La sua scelta ricade sugli Intrepidi, ma potrebbe anche restare con gli Abneganti o unirsi agli Eruditi.
Per diventare un membro effettivo della nuova fazione deve affrontare una serie di prove e se non vuole diventare un'Esclusa (coloro che non appartengono a nessuna fazione) deve superarle tutte. Durante il periodo di prova, Beatrice incontra Christina, Will e Al, con cui stringe amicizia. Si avvicina piano piano anche a uno dei suoi istruttori, Quattro, con cui avrà una relazione. Quattro capisce che Beatrice è diversa, che ha qualcosa in più degli altri e sa anche che lei deve tenere nascosto il suo segreto. Beatrice è una Divergente e c'è qualcuno molto interessato alla sua Divergenza: Jeanine Matthews. Per arrivare a lei, Jeanine è disposta a tutto e non si fermerà davanti a nulla.
Buona lettura ragazzi!
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