Opinione scritta da Radici
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RESILIENZA
Ho scelto questo libro spinta dal senso del “Restare” di tutti noi che abbiamo scelto di andarcene.
Pensavo di leggere una storia sulla resilienza legata a un luogo, invece ho affrontato la resilienza legata alla persona. Un libro che ha il suo ritmo, inizia piano, neanche te ne accorgi quando la storia prende forma, e quando lo senti, sei già li con una lacrima di commozione a fine libro. Marone affronta il tutto dal punto di vista di Luce, Un lavoro da avvocato, la prima vera causa, da cui evolve tutta la storia, sia lavorativa che personale. Ho ammirato la maestria nel scrivere dal punto di vista femminile. Ci racconta la sua storia, di come affrontare se stessi e chi rimane quando qualcuno di importante se ne va scegliendo un’altra strada. Quando la vita “Schizzinea” per così tanto tempo che quando esce il sole ti scalda fino in fondo al cuore, quello del passato, quello che ti fa ancora male e allora, il dolore lo perdoni. La caratterizzazione dei personaggi e ben definita, anche i più marginali danno senso alla storia. Argomenti importanti vengono affrontati attraverso il racconto di una vita normale, con l’orgoglio una madre, la saggezza di un vicino, la fedeltà di un cane, la freschezza di un bimbo e l’istinto di una rondinella.
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Genziana, un chicco di caffè
Borbotta la napoletana, come borbotta Genziana, nella bella Palermo che fugge dalla guerra. È pronto il caffè, ma non la terra che incontra le bombe e la sfigura, non è pronta la famiglia Olivares che si frantuma. La tazza lo accoglie e si scalda, é Genziana con la vita, l'amore è la forza. Soffia su quella tazza prima di saggiarne il gusto con lo stesso respiro con cui la donna tiene in vita il mondo e ricomincia a girare la ruota. Un libro denso di emozioni, profumi, suoni.
La storia di una famiglia palermitana,dove spicca la giovane Genziana; la storia di un quartiere intero, la nascita, il lavoro, la morte e la forza di andare avanti e vincere. Un libro che si lascia vivere più che leggere, i colori della Sicilia descritti talmente bene che sembra di esserci tra i rioni. Caratteri dei personaggi ben delineati chiari e travolgenti, tutti, nessuno è perso o messo li per caso. Non c'è sbavatura o difetto che regga davanti a questo capolavoro.
Tanto di cappello ala Dr.ssa Giuseppina Torregrossa per la maestria del linguaggio, una grande scrittrice.
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semplice, un affare..da dieci minuti
Per dieci minuti ho scritto. Ho fatto una recensione. Per me il gioco non vale non è la prima volta, ma i miei dieci minuti di oggi sono questi.
Chiara ci propone un esercizio di concentrazione, una via di fuga dalla realtà che inesorabile si palesa ad ognuno di noi almeno una volta nella vita. Fare una cosa nuova al giorno per dieci minuti, per riscoprire se stessi, emozioni sepolte dentro di noi e un IO che si nasconde troppo spesso dietro a un NOI, che una volta scisso in io e te, si sente perso.
Una storia d’amore per se stessi questo libro, dialoghi da chat ma molto efficaci, narrativa facile, elementare e chiara. Divisione dei capitoli come giorni di un diario narrativo dove racconta cosa propone a se stessa e affronta ogni giorno in dieci minuti.
La Gamberale trasmette semplicità con questo libro, non aspettatevi nessun tomo da Guerra e Pace, e neanche applicazioni filosofiche da “Essere o non Essere”. Leggetelo leggeri come la nuvola in copertina, seguite Ato nella sua crescita, La Piera nel suo rifiuto del mondo maschio e Chiara nel suo amare finalmente se stessa senza lunghe trecce, senza un Suo Marito che cerca di fargliele ancora a trent’anni passati. Scegliete uno scalato piuttosto, in dieci minuti dal parrucchiere si fa
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Luce e ombre negli occhi di un mito
La trilogia che Manfredi ci propone una splendida antologia della vita del grande Alessandro Magno, dalla nascita alla sua morte. Non riporterò la trama in quanto lo scrittore (archeologo e professore) riporta con attenzione e ricerca certosina i fatti storici della sua vita, del padre Filippo e dei vari personaggi che incontriamo.
Non c’è alcun dubbio che Manfredi sia un grande autore, la lettura scorre veloce e leggera nonostante le 900 pagine, ma impone comunque i suoi tempi per assaporare le vicende, le vittorie e le sconfitte di Alexandre.
Con la lettura dei primi capitoli, l’atmosfera dell’antica Grecia avvolge il lettore richiamandolo a ogni pausa, tornare e riempire l’animo dell’orgoglio e della forza di Alessandro e del suo esercito.
La bravura di Manfredi è stata (come sempre) di far sentire il lettore dentro la storia, avere voglia di prendere un cavallo e correre al fianco di Bucefalo per le terre inesplorate dell’Asia.
Leggendo i tre libri non si ha la sensazione che siano, appunto tre libri divisi, ma un'unica storia, un unico filo conduttore, un unico libro, senza ripetizioni o cali di patos.
Ad ogni capitolo la luce e le ombre del grande condottiero e di chi lo circonda alzano il velo dietro cui pensiamo di trovare uomini, persone umane che hanno compiuto una grande e dolorosa impresa, ma in realtà, dietro il velo si trova ancora il mito che porta con se la leggenda di un grande popolo.
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Con un bicchiere di acquavite cambi il mondo
La cosa più importante al mondo è l'acqua, ma non per Allan Karlsson,per cui un bicchiere di acquavite è sempre la soluzione a tutto.
A fine libro, vi convincerete che questa è la realtà, lo dico anche io in questo momento con il mio bicchiere in mano.
Un libro irriverente, ironico che fa sorridere a ogni parola.
Già dalla copertina è lampante che il costume rosa porta dentro di se un uomo molto particolare. Jonasson riscrive la storia del mondo negli ultimi 90 anni. Dalla Russia degli zar, all'attuazione della bomba nucleare, approdando a Bali. Karlsson appare nei momenti più cruciali canzonando ogni vicenda, pilota ogni azione politica, pur odiando la stessa e non capendone nulla, questo è una cosa fondamentale da tenere a mente. Tutto ciò alternato dalla vita odierna del centenario scappato, il giorno del suo compleanno, dalla casa di riposo, dove scopriremo solo alla fine come ci è finito. Tra un bicchiere di acquavite e liquore verde alla banana, ci trascina in un'avventura unica, d'obbligo la partecipazione. La scrittura è scorrevole, più di 400 pagine che vanno giù lisce come la vodka.
Scherzi a parte, un libro molto interessante sotto molti punti di vista, che ci fa prendere la vita un po' alla leggera, alla fine non puoi non farlo leggendo come Jonas Jonasson ci presenta i più grandi uomini (nel bene e nel male) dell storia più recente.
Non sottovalutate la storia, in quanto l'avvicendarsi dell' ennesima avventura di Allan nella sua vita presente è anch'essa una storia unica.
Come leggere due libri, di cui uno è complementare all'altro. Leggetelo con un bel bicchiere di distillato, è un atlante storico sottomano.
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The Farm-Cage
"The animals, trap trap till the cage is full, the cage is full, stay awake" uso le parole di "you've got time" di Regina Specktor
per riassumere una parte di questa storia,vera e attuale. La fattoria degli animali edito nel 1945, è una metafora della società
che pur ad anni di distanza non è cambiata. Orwell racconta questa società, una gabbia, dove l'uomo-animale, nasce,cresce, evolve
e a un certo punto si omologa. la rivoluzione del cambiamento diventa una moda e un passo quasi d'obbligo per entrare nei ranghi
della gabbia.
Il punto di forza dello scrittore sta nel riuscire a raccontare il tutto senza parole o concetti pesanti, ma come una favola.
I protagonisti sono presentati come animali, scelti per le loro peculiarità che riprendono quelle umane.
Il gruppo leader dei maiali, i cavalli gran lavoratori e il popolo al seguito.
Una delle frasi più significative e senz'altro la finale "Tutti gli animali sono uguali, Ma alcuni animali sono più uguali degli altri".
Un libro da leggere per trovare un modo di uscire dalla gabbia piena, per restare svegli e non correre fra le sbarre di un'altra.
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Il Sud
Sono meridionale, e in quanto tale salverò il mondo. Anzi no, nel mio essere uomo salverò il mondo.
questo è il pensiero con cui ho chiuso la lettura del saggio di Pino Aprile.
Un libro profondamente meridionalista, anche io lo sono, e grazie a questo il messaggio della rivincita del sud mi è arrivato come una rivalsa dell'uomo sull'uomo.
La Scrittura è tipica del saggio, scorrevole,
un po' pecca di dispersione all'inizio. Poi diventa un treno che va dritto sulle sue rotaie senza sbandare. Come quello che dal sud portava su fino a Torino; quel "treno della speranza" che può essere questo libro.
La storia è quella dell'unità d'Italia, di Caino e Abele, di una madre che non voleva quel figlio.
Una scossa di terremoto che fa cadere i muri della sindrome di Stoccolma in cui si trova il Sud, tutti i sud del mondo.
Pino Aprile ci porta per mano nella storia di un'Italia lontana di tempo e di geografia, con una narrazione diretta e passionale, a stento ho trattenuto la commozione nei capitoli più oscuri. Dopo averci fatto sprofondare nella Fossa delle Marianne che era il Sud ci riporta a galla, nell'Olimpo delle innovazioni e della consapevolezza di se stessi.
La rinascita del Sud attraverso le sue pagine, i suoi viaggi, nomi e volti di persone, che in questo momento si battono per ciò che sono, per non essere dimenticati ancora una volta, per il loro diritto di essere meridionali, di essere uomini.
Il messaggio di Pino Aprile vi arriverà dritto al cuore,
Perchè tutti nella vita, almeno una volta, siamo stati il Sud di qualcosa o di qualcuno.
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Il viaggio di Pavese-Anguilla
Stile asciutto, concreto, senza fronzoli come la vita dell' Anguilla (soprannome del protagonista e IO narrante della storia).
Pavese ci fa vivere le sue emozioni e idee, la sua stessa vita, attraverso La luna e i falò.
La storia è per lo più avvolta da un velo grigio, di tristezza, un lungo viaggio a ritroso per ritrovare se stessi.
Riti contadini,amici e storie ritrovate, la vita nei paesaggi bucolici del dopo guerra, la consapevolezza di mondi totalmente diversi,
dall' America a un paesino del Piemonte e la capacità di viverli entrambi.
Sapere che: "nella gente,nelle piante,nella terra c'è qualcosa di tuo" è un'emozione bellissima,
condivisa con noi dallo scrittore con la narrazione della vita di Anguilla. Non è un libro facile, non per lo stile o il lessico,
ma semplicemente per il messaggio che vuole dare. Personalmente ritengo che a volte sia la nostalgia di un tempo passato
o non vissuto a farsi sentire, che la mancanza del luogo in se. Molto forte e d'impatto l'immagine di fare
determinati gesti per ritrovare gli stessi del passato. Un libro che alla fine ti lascia il nodo in gola per l'empatia
con il personaggio e lo stesso Pavese, ma con la serenità di sapere chi sei e a cosa appartieni. dando quasi un significato al viaggio della vita.
Lettura consigliata a tutti, specialmente a chi torna a casa, alle sue radici, per scendere dal treno con il libro in mano e il sorriso sulle labbra.
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Maledetto Giugno
-contiene alcune citazioni dal finale-
Leggendo questo libro a un certo punto ho dovuto riguardare la copertina
per accertarmi che non stessi leggendo un'evoluzione "Romanzo Giallo"
di "Tre Metri Sopra il Cielo".
Personaggi stereotipi visti e rivisti di un'adolescenza da "Uomini e Donne".
Devo ammettere di averlo letto in tre giorni, sarà stata l'afa estiva che annebbia le mie attività
o la voglia di scoprire l'inaspettato finale di un "TTT88" e il sempre sorprendente "un po' di anni dopo..".
Stile scorrevole, semplice, chiaro e giovanile, a volte, un po' troppo.
Una lettura da periodo estivo, prima di ritornare sui tomi di "Guerra e Pace" d'inverno.
Lo consiglierei ai giovani adolescenti che si stanno affacciando ora ai "Libri Gialli", tanto per stimolare
quel senso di: "Chi sarà stato?" che tanto ci piace.
P.S chiarimenti su "Maledetto Giugno"; è il mese in cui ho acquistato il libro
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Umanità e gloria dello Stupor Mundi
Come fare a innamorarsi di un uomo molto più grande di te e vissuto quasi un secolo fa? basta leggere
"Il Falco di Svevia" di Marcia R. Bordihn,
Romanzo storico-narrativo che intreccia ,con un filo da cronaca rosa,
fatti storici realmente accaduti della vita di Federico II. Vediamo il personaggio crescere dalla nascita,
attraverso gli occhi degli affetti vicini, i tutori,
i nemici, principi, vescovi e soprattutto il popolo. Passiamo poi a vedere il mondo
attraverso gli occhi dell'imperatore, vivendo le sue passioni, per le arti, le donne e la falconeria.
Vivremo le gandi battaglie dell'epoca, i contrasti Stato-Chiesa e le vittorie (oltre che qualche scoffitta) di Federico II.
Tanto di cappello alla Bordihn, per l'attenzione ai particolari storici incorniciati da una scorrevole
narrazione da romanzo. 400 pagine in cui immergersi tra descirizioni accurate, ma mai prolisse, eventi che hanno
cambiato il mondo e momenti di vita quotidiana che rendono umano il grande Stupor Mundo.
Libro consigliato a tutti, amanti del genere e non. Per chi non conoscesse bene il personaggio storico un'ottima lettura
per scoprire il mito e l'uomo
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