Opinione scritta da fraghi88
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UN LIBRO AVVINCENTE
RECENSIONE
Avevo letto il primo romanzo dell’autrice ed ero rimasta incantata dai personaggi, dalle ambientazioni e la figura di Livio non poteva che essere trasposta in un’altra trama incantevole. Questo meraviglioso romanzo mi è piaciuto ancora di più, perché ripercorre ogni volto principale e secondario del primo capitolo e crea una storia unica pervasa da romanticismo, suspense, giallo, thriller e quell’atmosfera gotica che il Medioevo sa rappresentare. Mirta e Livio sono i miei preferiti, ma soprattutto il cuore nero di Livio e il suo passato ci dimostrano quanto nella vita invece l’amore vero può vincere ancora una volta su tutto, sempre e comunque! Intrighi, disperate divisioni per i due innamorati previste dallo svolgimento di una vicenda accattivante e avvincente. Troviamo anche la furia di Boemondo, la fragile personalità di Blanche, il carattere forte di Rufina e la sapienza di Rubino. Il particolare più eclatante è stato l’inserimento dell’oscuro mosaico che ha regalato alla storia l’aria di un rompicapo esemplare, dove la bravura dell’autrice non ha eguali. La scoperta dell’assassino alla fine riesce a lasciarci a bocca aperta donandoci quasi un finale aperto e stupefacente. Lo stile di Ornella Albanese si nota subito differenziandosi da altre penne per la magia che conferisce alle descrizioni unendo poesia a narrativa, colorando di vita ogni riga e facendoci attendere trepidamente il mistero di un romanzo storico, il cui genere resta da sempre il mio preferito. Un libro da consigliare in assoluto per la maestria di una trama così creativa e nonostante la sua lunghezza l’ho divorato pagina dopo pagina! Da leggere!
FRANCESCA GHIRIBELLI
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RECENSIONE ‘IL SETTIMO MANOSCRITTO’ DI FABRIZIO SA
RECENSIONE
Una trama affascinante implementata in una Roma dai risvolti gotici e misteriosi, si sente la familiarità dello scrittore nel descrivere la grazia della città in cui è nato e vive da sempre. Il tutto inizia con Salviati, un giallista da tempo senza ispirazione e a corto di risorse economiche. Ed ecco che un’occasione alquanto pericolosa e al contempo allettante arriva a stuzzicare la sua eterna voglia di ricoprire il ruolo di detective anche nella realtà, oltre che nell’immaginazione. Un uomo mascherato una sera si presenta di fronte a casa sua e gli propone di scoprire chi ha rubato un prezioso manoscritto del cinquecento dal monastero San Gregorio al Celio. La polizia sembra essere incapace di risolvere il caso, proprio perché dietro si nasconde forse un mistero antico secoli. Per fortuna al fianco di Salviati giungerà Elena, una bibliotecaria alquanto carina e intelligente. Un mistero che viaggia nel tempo su tasselli preziosi che attraverso gli affascinanti luoghi antichi romani resta in sospeso fino alla fine. L’Unicum, il manoscritto che sembra celare un prezioso e importante segreto, non può essere decodificato da nessuno? Chi può avere interesse a rubarlo? E chi è l’uomo che lo ha incaricato di trovare il ladro? L’autore riesce nel suo intento mischiando all’interno della trama la presenza di sette segrete e alchimia profana. Mi ha affascinato il contenuto dell’Unicum, citato a grandi linee. Il suo enigmatico testo sembra eclissare dietro il valore di un racconto apparentemente fantastico, qualcosa di veramente autentico soprattutto per il campo della medicina generale. Era molto che non leggevo un giallo di simile calibro, ma soprattutto l’autore rende questo genere come nuovo tramite il gioco di un rompicapo che si districherà sulle linee di un puzzle all’apparenza impossibile. Consiglio il libro agli amanti del thriller avventuroso!
FRANCESCA GHIRIBELLI
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RECENSIONE 'L'ESTATE DI ULISSE MELE' DI ROBERTO AL
Un romanzo che vorrebbe essere un noir, ma si può soltanto definire una lettura pervasa da profonda sensibilità e mite essenza. Un bambino sordomuto di nove anni dal carattere umile e sincero, ma che soprattutto possiede un cuore tenero e speciale. Sì, perché si arrabbia se lo definiscono diverso dagli altri, ma è proprio la sua diversità a renderlo unico a se stesso e per coloro che lo amano.
Una storia che inizia con un fatto di cronaca nera, la sparizione e l'uccisione di Betta, la sorella di Ulisse. Primo e solo indiziato il padre, un padre che riempie di botte i suoi figli, tranne il piccolo Ulisse. Quest'ultimo però lo considera un buon uomo e non crede che proprio lui possa aver ucciso sua figlia. Sembra che Ulisse sappia dentro di sé chi sia il vero colpevole, ma fra le righe l'autore, se non alla fine, non riesce a farci capire tutto ciò che pensa il bambino. Credo che lo scrittore abbia voluto creare un noir un po' esistenziale, per questo conferisco solo questa valutazione, perché se avesse cercato di far apparire il romanzo soltanto per ciò che è, sarebbe stato molto meglio. Io non definisco questo libro un thriller o un noir, ma un racconto di vita letto dagli occhi di un ragazzino fuori dal comune, che a volte si perde in dettagli narrativi, forse in parte inutili alla trama, ma che ci regala un sorriso pieno di tenerezza e bontà. Consiglio ovviamente questa lettura a chi vuole fermarsi almeno una volta ad ascoltare e ad apprezzare chi è meno fortunato degli altri, ma lotta per essere trattato alla loro pari.
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Lettura consigliata
Un libro letto tutto d'un fiato, qualcosa che ti rimane dentro durante lo sfogliare delle sue pagine e per sempre.
Una scrittrice esordiente davvero eccellente, che credo ci regalerà molto altro di sé, collezionando successi letterari uno dietro l'altro.
La storia di Anita, una trentenne dalla vita abitudinaria: un lavoro come agente letteraria che le sta un po' stretto e l'amore per il primo e unico ragazzo della sua vita, Tancredi.
Ma è un'esistenza che sente di vivere solo per metà, quasi come se fosse costretta ad indossare un vestito o una maschera, che non fanno parte della vera natura del suo essere.
A peggiorare il tutto sono le condizioni di salute della madre,malata di cancro.
Suo padre cerca di nasconderle in parte la verità, ma sia sua figlia sia la moglie sanno benissimo che presto arriverà la fine.
E sarà proprio Anita a rendere più confortante questo abbandono alla madre e a se stessa grazie alla scrittura di lettere, dove il suo cuore cerca di negare la realtà delle cose.
Durante questi scritti incoraggia la donna a lottare contro la malattia e a riuscire a sopravvivere per non doverla abbandonare mai.
Ma nella vita della protagonista avverrà un fortuito e affascinante incontro grazie ad un viaggio di ritorno a Torino per fare visita alla madre.
Arun, un uomo di origini italo cambogiane la colpisce talmente tanto da mettere in subbuglio la sua salda relazione con Tancredi.
Possibile che un solo e breve incontro cambi completamente una vita?
Ma non sono proprio gli istanti a creare l'infinito?
Ecco, questo breve attimo rappresenterà per Anita il primo vero sapore dell'eterno.
Questo enigmatico uomo dal fascino misterioso e dall'animo generoso e un po' bambino, visto che è un promettente scrittore di fiabe.
Una figura maschile dal passato triste per il suo prematuro stato di orfano.
Poi un legame tra i due raccontato come un filo platonico che intreccia due anime, forse mai state del tutto sconosciute l'una all'altra.
La dolce atmosfera di una fiaba narrata nel libro si instaura bene nel complesso della trama, scontrandosi di nuovo con il pungente freddo della realtà.
Sarà allora che la nostra protagonista fra allontanamenti e riavvicinamenti affronterà dolori e gioie, riscoprendosi viva e riuscendo alla fine a trovare la scintilla di se stessa.
Un romanzo dalla trama apparentemente semplice, ma che all'interno racchiude l'essenza dell'esistenza, della disperazione e della dignità di perdere e ritrovare se stessi.
Qualcosa che resta indelebile nel lettore per riportare nella narrativa anche quella vena poetica che non guasta mai.
Uno stile eccellente, magico e magnetico.
Consiglio la lettura a chi adora il genere della narrativa per adulti affrontando temi di quotidianità odierna, creati dalla prospettiva psicologica di un cuore che batte per sopravvivere alla menzogna che spesso raccontiamo a noi stessi.
Una menzogna che crediamo possa salvarci dal mondo, ma che alla fine,se affrontata, può farci trovare il nostro posto nell'universo.
Una storia originale
Un romanzo che scivola via come seta al vento sui binari della vita, una lettura che coinvolge con uno stile ironico, simpatico e coinvolgente attraverso talvolta descrizioni pervase da quel tocco di poetico scalpore e sfuggente emozione.
Il libro mi ha colpito subito nella sua trama e appena ho notato la cover, davvero romantica e originale con un titolo fresco e sentimentale.
La storia di Caterina, una ragazza di vent'anni che sfugge dalla sua abitudinaria Lecce per rifugiarsi a Bologna, dove l'aspetta una apparente e noiosa vita universitaria alla facoltà di Giurisprudenza.
Lei che non si è mai allontanata dal suo mondo, dai suoi genitori apprensivi e carichi di orgoglio per il suo promettente futuro di avvocato o giudice, cercando di farle inseguire le orme del padre.
All'arrivo nella nuova città tutto cambia, inizialmente si sente spaesata e preoccupata, alla ricerca di un appartamento per lei e il suo migliore amico gay, Ettore, ma alla fine riuscirà a trovare una banda di amici davvero bizzarri e sconclusionati.
Due coinquilini che non escono mai dalla loro stanza, da cui proviene sempre uno strano rumore di traslochi, poi Cecilia, la solita ragazza moderna e ribelle che alla fine si scoprirà innamorata di colui che è sempre stato il suo migliore amico; Paolo, amante della musica metal, Roberta sempre rinchiusa nella sua stanza a studiare ed Emanuele, un ragazzo affabile e simpatico che la coinvolgerà in un'avventura radiofonica.
E sarà proprio 'Radio Margot' a catapultare la nostra Caterina in un ruolo inaspettato, una quasi giornalista alle prese con servizi radiofonici riguardanti una palazzina presa d'assalto da un gruppo di extracomunitari, senza dimora e alcuni senza permesso di soggiorno.
E sarà proprio qui che Caterina rincontrerà il suo Yassine, lo stesso ragazzo marocchino che poche settimane prima aveva incrociato a una festa clandestina.
Lo stile dell'autrice è sconvolgente perché passa da una scrittura auto-ironica riguardante la protagonista, alla simpatica parlantina di Ettore, personaggio davvero irrinunciabile per la storia, mentre poi tutto si trasforma all'improvviso in una poesia romantica e sentimentale attraverso il rapporto amoroso fra i due protagonisti.
Le scene d'amore raccontano Caterina come un tutt'uno con il suo adorato amore per Yassine, questo mi è piaciuto molto, proprio perché la scrittrice ha saputo mostrare due lati della sua arte davvero fondamentali: riesce a passare da una scena all'altra navigando in stili diversi senza alcuna difficoltà.
E questo è fondamentale per un autore di libri.
Ha scelto una storia originale, che descrive una situazione odierna e ci fa capire quanto non sia importante il colore della pelle, ma sottolinei ancora una volta quanto sia sbagliato guardare sempre con cattivo occhio e stupido pregiudizio coloro che arrivano con enorme sacrificio nella nostra terra e hanno tragiche e importanti storie da raccontare.
Storie che in confronto, a volte della nostra stupida quotidianità, sono davvero essenziali per comprendere quanto la vita di qualcun altro sia complicata e infelice.
I libri servono proprio a raccontare ogni storia aprendo gli occhi e il cuore della gente, perché solo parlando delle cose si può veramente riuscire talvolta a risolvere importanti problematiche.
Mi è piaciuta anche la descrizione della vita della palazzina piena di gente di varia nazionalità, con la dolcezza di Amina e l'anima colorata di Chouchou e molti altri personaggi davvero essenziali; soprattutto l'idea di Ettore di soprannominare Yassine, 'il principe marrone', davvero un titolo opzionale per il romanzo, anche se quello originale ovviamente è molto più adatto alla natura della storia.
Solo una cosa mi è dispiaciuta: avrei voluto che il romanzo fosse più lungo, ma soltanto per un motivo, quello per il quale ho notato che ad un certo punto della storia il rapporto quasi del tutto guardingo e silenzioso fra i due giovani protagonisti si interrompe di colpo, dando vita troppo in fretta ad una serie di capitoli pieni di un amore che scoppia come un fuoco di artificio, fino ad una fine un po' sospesa e piena di speranza per il lettore.
Quasi ideale per un seguito del romanzo, ma credo proprio che sia un romanzo unico e conclusivo.
Forse avrei voluto una protagonista, a volte un po' meno adorante nei confronti di Yassine e una certa vena di maggior discussione nei loro dialoghi avrebbe reso il loro rapporto più appassionante e dato vita ad una trama più lunga ed esaustiva, ma è questione solo di gusti personali.
Comunque sia, questa lettura mi è piaciuta molto e conferisco quattro stelle al libro, consigliandolo a chi adora un amore tormentato e ambientato ai nostri giorni, ma anche a chi ama i colpi di fulmine e i 'principi marroni' che regalano momenti indimenticabili e il profumo di un affascinante 'altrove'.
Commento
Non sono una patita di generi che rivoluzionano un po' i temi religiosi, di cui sono fermamente credente, però devo dare un giudizio assolutamente positivo a questo romanzo. L'ho iniziato con estrema curiosità, ma con una punta di incertezza, la solita incertezza con cui guardo a distanza certi remake libreschi, che mettono sottosopra la voce delle Sacre Scritture,ma l'autrice ha saputo catturarmi fino all'ultima pagina con uno stile accattivante, mai noioso e banale, perché ha saputo trasferire con saggia prospettiva la voce del Vangelo nella sua storia. Una storia che ovviamente ha il suo lato e senso inventivo, ma ha saputo rivestire il punto di vista fantasioso del tutto, facendolo calzare a pennello con la verità che dai tempi di Cristo viene tramandata a noi credenti.
Ho trovato questa autrice originale, incalzante, metodica e veramente fedele alla voce degli Apostoli e alla grande epopea di Gesù Cristo.
Tutto inizia con il ritrovamento di tre gemellini maschi in una cesta da parte di una suora dal cuore nobile e materno, poi il tutto continua attraverso l'affidamento dei tre fratelli a tre famiglie diverse che li ameranno senza riserve.
I tre uomini portano i nomi di tre importanti apostoli nella storia, proprio perché sono stati ritrovati dal convento il 29 giugno 1973, ovvero il giorno in cui si celebrano i santi Pietro e Paolo.
Così, il terzo fratello prenderà il nome di Simone, da Simon Pietro.
Mi sono piaciuti proprio anche i più piccoli particolari, di cui l'autrice è stata attenta osservatrice e curatrice per dare vita ad una storia per me indimenticabile.
Già, perché il centro della vicenda sarà tutto concentrato attorno al personaggio di Pietro, colui che a differenza dei fratelli e nonostante l'amore della sua famiglia adottiva, si sente ancora come un cane randagio e abbandonato in mezzo ad una strada.
Un uomo ancora alla ricerca delle sue origini e della sua vera casa.
Quando finalmente incontra Tony, il quale diventa a poco a poco un suo caro amico, la vita attraverso un amaro destino glielo porta via.
Qui inizierà a sconvolgersi ancora di più il suo equilibrio interiore e le domande su se stesso e su Dio si faranno sempre più insistenti.
Il ragazzo decide di intraprendere la rischiosa professione di poliziotto, ma sarà proprio questa importante scelta ad intrecciare il suo destino con quello del Vaticano e di una prestigiosa missione.
Una missione che lo legherà indissolubilmente all'antico segreto di un vecchio diario risalente a Don Orazio, un prete di campagna ormai scomparso, in passato relegato ai margini della Chiesa, a causa forse di un'inconfessabile verità sul ritrovamento di una stanza segreta, che non può essere più nascosta.
Un luogo che farà da mediatore fra il passato e il presente e permetterà di riuscire a riscattare l'umanità dai peccati compiuti?
O meglio sarà il segreto che le Sacre Scritture hanno taciuto sulla vita del tredicesimo apostolo, Pietro, che dopo la morte di Gesù ha costruito una strana croce per riuscire a farsi perdonare avendo rinnegato il suo profeta?
Tante domande che si affiancano per tessere le redini di una storia che ripercorre tanti momenti salienti e indimenticabili del Santo Vangelo.
Pietro Alessi, il giovane poliziotto e il tredicesimo apostolo Pietro, sono la stessa persona? Egli riuscirà a portare in atto la sua missione e a far ritorno dal passato nella sua vita odierna?
Lascio ai curiosi lettori la scoperta, mentre conferisco quattro stelle tutte meritate ad un romanzo simbolico, studiato da una particolare prospettiva narrativa e adatto a tutti gli amanti della storia del figlio di Dio.
Commento
In seguito ai primi due capitoli, ho atteso con trepidazione il terzo ed ultimo seguito. Già, siamo alla fine, purtroppo. Loredana Limone ci ha incantato aprendoci le porte del suo mondo un po' retro', pervaso da quell'atmosfera antica che si respirava un tempo nei paesini di una volta. L'aspetto speciale è che ha saputo imprimere di cullante passato una trama ambientata perfettamente ai tempi odierni. La sua penna è saggia, logorroica, scorrevole e dal cuore mite.
La scrittrice fa diventare ancora Borgo Propizio una meta vacanziera e quotidiana da sogno. E' tutto deliziosamente descritto con un pennello variegato di sfumature arcobaleno. Stavolta però il tutto viene infranto un po' da questo improvviso terremoto che scuote l'animo di ogni abitante.
Le coppie dei personaggi principali in questo capitolo della saga sono alle prese con un momento di rottura d'identità e di crisi personale. A metterci del suo anche l'assenza del sindaco durante la violenta calamità naturale.
Marietta intanto si allontana un po' dagli altri protagonisti e il suo cuore è ancora speranzoso di trovare un finale perfetto alla sua storia, quindi di sposarsi.
A sommarsi a tutta la vicenda ancora un sano tocco di noir all'interno del borgo, dove il Maresciallo Saltamacchia (sempre nomi davvero indimenticabili nello stile dell'autrice) deve trovare un misterioso assassino.
La Limone è riuscita a dare anche una svolta alla pacifica convivenza del paese, invece trovata nel primo episodio della trilogia. Già, adesso il luogo è sottosopra e gli abitanti in uno stato d'animo confusionale.
Leggere questa avventura ti porta fuori dalla porta di casa con gli occhi sognanti e ti lascia stupita e senza fiato per un finale commovente e in parte inaspettato.
Consigliato a chi ha letto i primi due libri, ma soprattutto a chi apprezza questa autrice emergente diventata già così popolare nei cuori dei lettori.
Indimenticabile
Un libro, a mio parere ineguagliabile, splendido nel suo approfondire l'animo umano. Una storia dalle vicende drammatiche ed esistenziali ambientata in un'epoca importante e incisiva per inorgoglire un romanzo di impronta storica.
Nonostante legga molti generi diversi e moltissimi libri, non avevo mai incontrato la sublime sensibilità che questa autrice mette in ogni riga mischiando un abile stile narrativo con la sapienza aulica e poetica di una letteratura d'altri tempi.
Qualcosa di antico e inestimabile proprio per la sua capacità di rendere l'autentica preziosità di un libro impareggiabile e concreto, ma soprattutto completo da tutti i punti di vista.
Un capolavoro odierno narrante le difficoltà di un' infelice anima che vive nel quotidiano, ma che si sdoppia raccontando le storie di un'altra figura femminile vissuta durante la seconda guerra mondiale.
All'inizio il lettore può sbagliare e riuscire a far combaciare i lembi della personalità di entrambe, rischiando di farle sembrare la stessa identica persona, ma soltanto in seguito e arrivando alla fine comprenderà che sono due entità perfettamente distinte.
Due entità distinte, però facenti parte dello stesso cerchio di vita.
La prima, Sonja, una cinquantenne che vive nel nostro tempo e fa l'infermiera, narra la sua nuova esperienza al fianco di un anziano malato un po' serioso e scorbutico, ma che con il tempo le aprirà una piccola parte del suo cuore.
Dall'altra Adela, una ragazza ebrea vissuta ai tempi del secondo conflitto mondiale e che intrattiene un rapporto epistolare molto profondo con un poeta tedesco dell'epoca.
Ma tutto l'amore che mette nelle sue lettere verrà dimostrato dall'altra parte? Una ragazza ancora giovane, legata ai suoi sogni un po' infantili, e con un'esistenza scandita dalla noiosa e troppo tranquilla routine quotidiana. Figlia di un medico e amica di Kurt, un ragazzo anch'egli promettente e futuro 'dottorino', che le fa la corte e sembra non 'etichettarla' per il solo fatto di essere nata 'ebrea'.
Ogni capitolo è uno slancio nel presente e subito dopo si ritorna con un tuffo nel passato esaminando ogni stato d'animo o pensiero delle protagoniste, e posso dire che di essermi incantata dello stile usato per le lettere di Adela: una scrittura aulica e davvero molto pregiata, perfetta per rendere bene anche l'idea dell'atmosfera poetica del destinatario.
E Sonja, come mai è capitata proprio in quella casa sul fiume? All'inizio il lettore capirà che ha tante similitudini con quella di Adela, ma sarà la stessa identica abitazione?
Il tutto è reso davvero misterioso ed enigmatico da questa villetta affacciata su un giardino, dove un corso d'acqua vibra di incessante vita fra oblio e realtà.
L'autrice ha incoronato veri protagonisti anche la casa e il fiume stessi, ma cosa più importante porta il paragone filosofico di una reale esistenza sfiorando in modo eccellente il poetare di questo Grande Poeta dell'epoca, di cui Adela si è segretamente invaghita.
L'ha conosciuto una sera durante un incontro poetico,senza aver avuto il piacere di parlargli, ma lui risponde sempre brevemente alle sue lettere e spesso le ignora senza risponderle.
Ed ecco che questa domanda aleggia fino in fondo al libro: ''la bellezza salverà davvero il mondo?''
Quella bellezza che la stessa Adela possiede e Sonja anela ad avere, ma che per la prima avrà un qualcosa di funesto e triste da incidere sulla vita stessa.
Già, quella stessa bellezza che l'ha salvata, pur avendone pagato a caro prezzo la dignità per tutto il corso della sua esistenza.
Grandi temi profondi ed esistenziali per un romanzo che resterà certamente indimenticabile, quindi lo consiglio vivamente a chi adora le storie fra passato e presente con quel mistico silenzio denso di rimpianti e dubbi.
Una narrazione intensa
Una storia da ricordare e un autore, che appare quasi solo come un narratore di libri per ragazzi. C’è molto di più in questo prezioso romanzo che sembra un semplice fantasy, ma che invece riflette a grandi e piccole linee lo specchio della vita.
I mille timori e la grande paura di un ragazzino,Conor,che deve vedersela faccia a faccia con la cruda realtà che lo circonda. Sua madre deve combattere contro una grave malattia, mentre il dolore fisico la annienta giorno dopo giorno.
Il povero Conor si ritrova da solo a cercare di cancellare quell’incubo, che quotidianamente si rende sempre più presente. Suo padre è fuggito altrove, creandosi un’altra famiglia, mentre sua nonna è una donna alquanto singolare e sempre più distante.
Ed ecco arrivare allo scoccare dei sette minuti dopo la mezzanotte l’arrivo di un mostro.
Conor si aspetta di trovarsi di fronte l’orribile creatura che tutte le notti sogna, ma in realtà è un mostro molto meno spaventoso e dalle fattezze davvero particolari.
Esso ha l’aspetto di un albero e dice che è stato proprio il bambino a chiamarlo perché ha bisogno del suo aiuto.
La strana creatura gli dice che dovrà porre ascolto alle tre storie che è venuta a raccontargli, mentre alla fine ci sarà un quarto racconto, che dovrà essere narrato dallo stesso Conor al mostro.
L’autore ci fa riflettere perché sa benissimo che ognuno di noi ha tanti mostri nel proprio armadio degli incubi. Il periodo che sta attraversando il protagonista ripercorre le tante storie comuni all’umanità. Nessuno vorrebbe mai affrontare il dolore che sta provando Conor, il quale rischia di perdere per sempre la persona più importante della sua vita.
Una domanda che ci viene lecita dalla lettura di questo breve ma straordinario libro è: perché anche noi non possiamo farci aiutare dai nostri mostri per cercare la verità?
Sì, l’unico aspetto positivo che Conor possiede è l’occasione di poter parlare con il suo mostro e riuscire a raccontarsi la terribile verità che ci accomuna.
Solo la verità riesce a renderci noi stessi e più degni della vita.
Una narrazione intensa, davvero gradevole e sembra quasi di sentire i dolci rintocchi della mezzanotte dall’antico pendolo del tempo, che ci avvicina sempre più alla verità del nostro cuore.
Un libro valido che commuove inorgogliendo l’anima.
Un romance ad ambientazione storica
Recensione
E’ il secondo romanzo che leggo di questa autrice davvero in gamba.
Se il precedente ‘Il mio amore sei tu’ mi aveva entusiasmato, quest’ultimo mi ha fatto letteralmente ‘innamorare’ di Mariangela Camocardi e credo proprio provvederò a cercare tutti gli altri libri,che mi mancano ancora di questa preziosa scrittrice.
A far da cornice sempre più idilliaca, alle sue storie d’amore così romantiche e passionali al punto giusto, vi è il Lago Maggiore; ma stavolta la trama è ambientata in un periodo storico che adoro il Risorgimento italiano, soprattutto prendendo come spunto un episodio della storia della nostra penisola davvero importante e significativo, ovvero le ‘Cinque Giornate di Milano’.
Tanto di cappello all’autrice che riesce passo dopo passo ad affiancare alla ritmata e rivoluzionaria atmosfera risorgimentale, l’incendiata e affascinante passione, che fin da subito si crea tra i due protagonisti.
Emma Salvoldi nonostante brami sapere se suo cognato sia davvero coinvolto nella morte della sorella, non può che non ammettere a se stessa di essersi innamorata di lui fin dal primo istante. Sarà il carattere schivo e testardo di Alex a scontrarsi con l’efferato orgoglio femminile di lei, ma questa similitudine fra di loro li porterà a non fare a meno dell’altra.
Alex scoprirà piano piano che dietro quella iniziale austerità e freddezza si cela il cuore di una donna pudica e sincera, ma con un gran senso di dignità che la renderà preziosa ai suoi occhi.
L’uomo la troverà sempre più affascinante e bella nelle sue forme non così scarne, come aveva creduto all’inizio, ma si sentirà pervaso dal folle desiderio di possedere quel corpo così attraente.
L’affetto per il nipotino Markus da parte di Emma crescerà sempre di più, facendo aumentare l’odio e la gelosia che Sabine, la madre di Alex, nutre da subito nei confronti della nuova Savoldi.
Un intrecciarsi di vicende che tengono il lettore all’erta, facendolo sognare fin dal primo momento per un lieto fine, come è giusto che sia nelle favole.
Ma come ben sappiamo ci sono sempre degli antagonisti in un romanzo che si rispetti e anche qui al fianco dell’arpia Sabine vi sarà anche la figura del cugino di Alex, Kilian, un’anima di diavolo rubacuori travestito da angelo biondo. E come si potrà comprendere nella storia, l’autrice ha dedicato a questa fondamentale figura del romanzo un interessante prologo e un altrettanto quasi ironico epilogo.
Nel corso della storia si scoprirà il segreto che cela la morte della cara sorella Loretta, e devo dire che l’autrice ha saputo rendere ancora più sorprendente lo sviluppo degli eventi, racchiudendolo in una chiave moderna, nonostante ci si trovi in un’epoca in costume.
Mi fa piacere aver letto questo libro e aver riscoperto il sano profumo del romanzo storico pervaso da una passionalità dei sentimenti che non cade mai nel volgare.
Una lettura da consigliare ad un pubblico femminile che vuole ancora emozionarsi tramutando a volte il triste destino della vita in una seconda occasione per vivere una favola, proprio come è successo alla protagonista.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo che fa da documento storico
RECENSIONE
Nonostante io ami questo periodo storico e storie di questo genere in ambito più romanzesco, ho trovato questo libro molto bello e interessante.
Non mi ero mai soffermata molto a leggere questi romanzi sotto forma di testimonianza autobiografica, devo dire però di essere rimasta impressionata dalla costruzione dettagliata e nozionistica dal punto di vista sia storico, sia umano.
In questo libro troviamo esattamente la reale infanzia di Peter Lantos, prelevato dalla sua casa d'origine a Makò, un piccolo paese ungherese.
Il racconto si dirama iniziando dalla descrizione del suo luogo d'origine in dettagli precisi e anche statistici,la presentazione della sua famiglia,la prigionia del ghetto nella città,per poi attraversare il doloroso periodo di deportazione insieme ai genitori, il quale soltanto in seguito romperà la silenziosa disperazione racchiusa nel cuore di un bambino di cinque anni.
Già, dalle pagine traspare il silenzio della sopportazione forzata inerente al periodo di tempo, in cui all'interno del lager nazista ne vedrà di tutti i colori, soffrendo di fame e di stenti.
Prima la morte improvvisa della nonna, poi Peter verrà a conoscenza della morte del padre, che faceva i lavori forzati in un campo vicino a quello in cui vivevano lui e sua madre.
Tante perdite, tanta sofferenza rimasta dentro l'anima in quei momenti in cui chiunque e soprattutto un bambino si chiede per quale motivo non riesca e non possa piangere le morti di persone care.
E' la stessa ambientazione del lager, il periodo politico e lo svolgimento dei fatti del secondo conflitto mondiale a rendere i prigionieri di quel genocidio quasi insensibili a tutte le sofferenze forzate a cui sono sottoposti, senza potersi lamentare o ribellare.
Una storia raccontata dagli occhi di un bambino che stringe un rapporto particolare con la madre, quasi un rapporto più che materno: un legame di compagni di viaggio.
Faranno di tutto per sopravvivere e in questo ambito ho trovato veramente dignitosa e straordinaria la figura della madre di Peter.
Sarà grazie a lei e ad aiuti esterni fortuiti che il protagonista riuscirà a restare vivo da quell'inferno.
Dietro il lavoro della stesura del libro si notano molti interventi esterni che hanno contribuito a renderlo unico nella sua storia, nonostante il lavoro dello scrittore sia già di per sé esemplare.
Mi è piaciuto molto il fatto che si sia ripresa a grandi linee anche la storia del dopoguerra, della 'cortina di ferro', ma soprattutto che grazie agli occhi del protagonista sia stata raccontata l'Ungheria, una nazione sempre poco vissuta nell'assemblaggio mondiale.
Peter Lantos ripercorre minuziosamente ogni stato d'animo con descrizioni dettagliate dei luoghi, delle persone e di ogni altra cosa rubi attenzione al suo attento sguardo.
Consiglio questo libro a chi ama le biografie o valide testimonianze relative al periodo dell'Olocausto, ma studiate e narrate da un punto di vista diverso, molto attento e particolare.
Come dire, un arricchimento culturale di umanità, di storia mondiale e nazionale.
Il lettore ripercorrerà insieme le cicatrici rimaste nel cuore del protagonista, ma anche l'improvvisa liberazione da parte degli americani fino allo stabilirsi del forte regime comunista sovietico.
La seconda parte del libro ripercorre invece il sistema politico del suo paese e della sua nazione fino ad arrivare all'impervio conseguimento della sua laurea in medicina diventando un medico di importanza internazionale.
La scelta del protagonista di voler raggruppare le sue 'tracce di memoria' è proprio quello di dar voce a tutto quel dolore represso per tanto tempo e che solo da grande ha potuto liberare scrivendo le pagine di questo importante diario.
Un diario utile a ritrovare nella sua memoria passi importanti che pensava o temeva andassero dimenticati per sempre.
Soltanto grazie a delle ricerche e alla sua forza interiore è riuscito a donare agli altri questa eccelsa testimonianza.
Una lettura dove si ritrova nella sua narrazione imparziale il sentimento del racconto in prima persona, sfumato da quello stile un po' distaccato che permette a chi legge di non elaborare giudizi affrettati tra vittime e carnefici.
Francesca Ghiribelli
Indicazioni utili
Un romanzo sospeso fra anima e cuore
RECENSIONE
Un romanzo che resta vibrante nel profondo del cuore scuotendo le corde dell'anima.
Una dolce e saggia brezza di vita che sfiora solo per pochi attimi il contorno del mondo odierno per catapultare il lettore in una sorta di magia antica e misteriosa.
La storia di Viola, una ragazza ormai donna, madre di una bambina di quattro anni, Cristina, e moglie di Paolo, l'uomo che forse non crede più di amare come un tempo.
Fra le tante incertezze della sua vita ed un' inquieta disperazione esistenziale, continua a lavorare in un negozio di fotografia, anche se un tempo i suoi sogni erano altri: sfruttare la sua laurea in Lettere per diventare una scrittrice.
Ma tutto sembra quasi dimenticato, e Viola non si riconosce affatto in quella che era un tempo, quando all'improvviso un giorno la figura di un uomo compare nel negozio in cui lavora e quel volto riaccende la forza di un passato, il quale in fondo non si è mai spento.
Non si è mai dimenticata di quell'uomo, neanche per un istante. Quel suo papà così strano e ambiguo, ma che da bambina le ha regalato tante storie così belle e preziose, prima di addormentarsi.
Forse, egli rispecchia, senza che lei voglia ammetterlo, quella piccola grande parte di se stessa, che un tempo ha chiuso a chiave insieme a tutti i suoi sogni.
Suo padre, Oliviero, un famoso artista e scultore, quella figura maschile che la affascinava e al contempo la faceva così tanto arrabbiare per essere scomparsa così inaspettatamente dalla sua vita.
La figura di un genitore, che non è mai stato presente, neanche alla nascita della sua bambina, ora si ripresenta di fronte a lei cercando una sorta di inspiegabile aiuto ed esprimendo il desiderio di voler raccontare a sua figlia ciò che non le ha mai detto.
Già, perché c'è una grande parte della sua vita di cui Viola non conosce i perché e attraverso questo lungo viaggio che li riporterà insieme nei luoghi, dove l'uomo è nato e vissuto da piccolo, entrambi grazie a grandi silenzi pervasi da parole inaspettate, reazioni incomprese, persone del passato e un affetto rimasto per troppo tempo trattenuto: impareranno a comprendersi a vicenda senza riuscire a serbare più quell'inutile rancore che il sapore dell'assenza lascia dietro di sé come una scia.
Ed ecco che appare il mistico e antico luogo delle Marche, una regione italiana tutta da scoprire nel suo misterioso e impervio territorio, dove le sovrane vette dei Sibillini lasceranno un'impronta indelebile nella vita di Viola.
Lì grazie al padre conoscerà tante piccole grandi verità che l'aiuteranno a fare pace anche con se stessa, ma verrà a conoscenza anche dell'esistenza della storia di Oliviero, che in quei posti, non sembra più l'egoista artista come l'aveva sempre dipinto, ma appare soprattutto come un normale uomo comune in preda all'ansia per i suoi precedenti errori e alla sua disperazione per l'unico e vero amore della sua vita, Pauline.
Viola attraverso quei racconti si sentirà molto vicina alla figura di questa donna, grande amore di suo padre e di cui lei stessa non sapeva nulla, ma imparerà a conoscere anche le figure di Clara, la nonna mai realmente conosciuta, Antina, nonna di Oliviero e Nora, un'amica insostituibile agli occhi dell'uomo.
Una donna dai poteri antichi delle Sibille, coloro che possono entrare in contatto con le persone 'invisibili', come Pauline adesso e Clara in passato.
Sì, 'invisibili', perché il loro corpo è ancora sulla Terra fra i vivi, ma la mente se ne è andata, persa ormai in un'altra dimensione.
Viola dovrà aiutare suo padre a dare un ultimo saluto a Pauline, rendendo così la figlia partecipe finalmente della sua vita e del suo dolore, quasi come se così facendo potesse per un attimo cancellare il peso della sua assenza nella vita di lei.
Uno stile scorrevole, poetico, sfumato da una sensibilità e profondità innate.
Una scrittrice italiana che sicuramente resterà nella storia per averci fatto capire quanto sia importante nella scrittura non la quantità delle cose narrate, ma la qualità di esse.
In questa trama ci sono cuore e anima ed è questo che dovrebbe riuscire a fare un vero scrittore.
Consiglio questa lettura a chi ama leggere una storia familiare interrotta, riuscendo a commuoversi e a darsi finalmente risposte impensabili.
Francesca Ghiribelli
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Un romanzo davvero noioso
Recensione
‘’Ci sono solo due streghe. Quindi una di troppo. In tutto tre’’
Ho sentito parlare molto bene di questa autrice, purtroppo recentemente scomparsa, soprattutto sulla precedente sua trilogia dark fantasy, ma diciamo che questo è l’unico libro che ho letto finora della scrittrice.
E con estremo dispiacere sarà il primo e anche l’ultimo, perché ho potuto leggere tante recensioni entusiaste di questa trama che avvolge un’ atmosfera gotica e surreale immersa in uno strano e ambiguo bosco, il bosco di Aus, ma a me la sua storia non è piaciuta affatto.
Ho considerato la protagonista e la sua famiglia, più che essenziali personaggi, delle persone dalle menti un po’ psicolabili e confuse, che hanno fatto delle loro debolezze mentali una vera e propria tragedia umana, proprio per questo credo che la visione delle streghe in questa storia nasca solo come conseguenza mentale e non autentica. Solo frutto di uno scherzo della mente di Carla, la protagonista.
Non sono una grandissima lettrice di romanzi horror, però credo anche con la limitata esperienza che ho, di non poter essere d’accordo sul fatto che questo libro sia catalogato con tale genere.
Anche se in sé la storia di fondo avrebbe un magico senso e un suo perché, io ho trovato la narrazione molto sconclusionata, poco avvincente e molto deludente.
Per essere una storia interiormente struggente, lo ‘scalpiccio’ della narrazione non inquieta di orrore, ma ti soffoca senza farti capire molto di ciò che succede o che succederà.
Ci ho messo molto a leggerlo, nonostante io divori quasi tutti i libri che mi capitano tra le mani, anche quelli che a volte non mi piacciono tanto, ma questo sono riuscita a finirlo soltanto per sapere dopo tanta fatica come andava a finire!
E sinceramente sono rimasta delusa anche dalla fine, perché almeno lì mi sarei aspettata maggiore suspense o almeno una maggiore spiegazione delle vicende per dare ulteriore significato all’intricata storia.
Credo che per ora sia la peggior storia trattante le streghe che abbia mai letto, anche se ripeto che se fosse stata costruita e maggiormente studiata nella narrazione, avrebbe avuto un suo mistico significato e un suo particolare senso educativo.
Per tutte queste ragioni non consiglio questo libro, soprattutto agli amanti dell’horror, se non a chi leggendo vuole provare la sensazione di una faticante salita, della quale non si raggiunge mai la fine. Per non parlare di qualche sbadiglio che ci scapperà sicuramente.
Francesca Ghiribelli
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Un thriller da consigliare
RECENSIONE
Il secondo libro di questa serie è già uscito in Germania, ma devo dire che dopo la lettura di questo primo episodio non vedo l'ora che esca anche nelle librerie italiane!
Sono una lettrice poco esperta di thriller e mistery, perché trovo sempre pochi romanzi che mi appassionano dall'inizio fino alla fine.
Qui invece ho trovato accattivanti la trama e lo svolgimento che ti lasciano senza respiro fino all'ultima pagina. Una scrittrice tedesca con uno stile abbastanza sobrio, ma che con le sue brevi frasi incisive arriva al cuore e alla mente dei lettori.
E' un romanzo dove tutto sembra e può essere, ma non è mai semplicemente soltanto evidenza, perché bisogna scavare fino in fondo alla completa analisi psicologica del caso per venirne a galla.
Alle prese con le indagini vedremo Georg Stadler,il Capo Commissario della Omicidi, che verrà chiamato sul luogo di un efferato delitto.
L'assassino ha pugnalato la donna ben trentadue volte, ferendola in più parti del corpo e sventrandole la pancia lasciando scoperti gli organi interni.
Ma il Commissario ha una pluriennale esperienza nel suo lavoro e ripensa che pochi giorni prima è stato compiuto un delitto quasi con lo stesso 'modus operandi', ovvero ponendo anche una bambola sul punto dello sventramento.
Potrebbe anche sbagliarsi perché il killer ha già confessato il suo assassinio, oppure è solo un modo per depistare la polizia?
Stadler è talmente testardo sulla sua idea perché a confermare la sua ipotesi c'è un importante particolare: le due vittime sono entrambi transessuali.
Ma visto che sarà l'unico a pensare un possibile collegamento fra i due omicidi e nessuno gli crede, dovrà farsi aiutare da qualcuno.
Ed è qui che entra in scena la figura di Elisabeth Montario, psicologa criminale e autrice di un bestseller su un famoso caso d'omicidio, risolto solamente grazie al suo aiuto.
Una donna dai capelli ricci e rossi e dalle origini in parte italiane che lo affascinerà con la sua semplicità, la sua professionalità, ma anche mostrandogli le sue fragilità femminili.
Già, perché pagina dopo pagina scopriremo quanto la donna possa essere al centro di questa catena di omicidi.
Tutto inizia con una serie di messaggi anonimi che arrivano a Liz Montario, questo sarà proprio l'indizio che farà comprendere al lettore quanto il vero omicida voglia un contatto diretto con Stadler e Liz.
Ma la trama si fa più intricata perché la squadra di Polizia sarà divisa fra casi diversi: il caso dello Squartatore di donne e quello della morte di Ruben Keller, collega della Montario ucciso sicuramente di proposito in un incidente.
Ma non sarà che l'assassino gioca davvero con la catena di morti per mascherare i suoi crimini da incidenti mandando così fuori pista le indagini?
Nel caso entreranno a far parte anche tantissimi personaggi secondari, ma essenziali per tracciare l'identikit dell'assassino: Deborah, la migliore amica di Liz e gli stessi genitori della psicologa criminale.
Il lettore scoprirà capitolo dopo capitolo quanto l'omicida abbia fatto tutto questo macabro spettacolo per attirare direttamente Liz, proprio perché è lei stessa ad essere così vicina alla figura dell'assassino.
Ma in un thriller non si può svelare altro, altrimenti la sorpresa finisce e il lettore scoprirebbe già tutto!
L'autrice è riuscita a creare la giusta suspence per delineare tante uccisioni in modo da depistare lo stesso lettore, ma arrivando alla fine tutto si collega dentro la mente di un serial killer da bestseller.
La Sander è riuscita nel suo intento cercando anche di aprire il libro con un articolo che crea la scia di un flashback risalente al 1996.
Da lì poi si districherà tutto il collegamento da esso all'intera storia fino alla fine.
Anche se devo dire che l'idea sulla scelta dei due protagonisti è un po' ritrovabile anche in altri libri, ma si sa che in un thriller le professioni d'altronde restano sempre quelle.
Comunque sia, l'unione di una psicologa criminale molto professionale, combattuta dal suo passato e quella di un commissario molto in gamba e donnaiolo funziona fino alla fine, lasciando nel lettore la curiosità su una loro possibile unione.
Consiglio questo libro a chi ama il genere, a chi adora un buon intreccio e uno stile incisivo pieno di quella sana aspettativa di voler scoprire la verità a tutti i costi.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo ironico, profondo e davvero delizioso
RECENSIONE
Un romanzo dalle linee appena esitanti all'inizio, ma che scorrendo le pagine entra nei cuori dei lettori svelando emozioni forse mai colte, perché forse mai nessuno si è veramente soffermato a riflettere sulla possibile situazione che la protagonista sta per vivere, finché non la si vive direttamente.
Pagine che ripercorrono le ironiche, stravaganti, commoventi, ma anche a volte impensabili vicende di una donna di quarantaquattro anni, che si ritrova veramente faccia a faccia con il suo destino.
Rosie, una donna ormai quasi alle porte della menopausa, che credeva di essere arrivata ormai ai binari della sua vita, trova inaspettatamente un altro treno per viaggiare attraverso nuovi meandri di un possibile futuro, mai neanche pensato.
Ed è proprio quando il destino ti investe che ti accorgi o ti domandi se sei felice sul serio o per esserlo hai bisogno di quel qualcosa, a cui prima non avevi neanche minimamente pensato!
O semplicemente hai vissuto una vita intera a nascondere ciò di cui veramente avevi bisogno a te stessa, anche soltanto non riuscendo ad ammetterlo sinceramente?
Questo è tutto quello che succede a Rosie, questa donna dall'anima di eterna ragazza, che sa essere matura e un po' 'peter pan' in ogni situazione.
Ma l'uomo che da anni ha accanto è veramente quello giusto? O si è accontentata soltanto di una persona che ama, ma che messa a confronto con un affascinante e premuroso Tony, non regge neanche il paragone?
Una protagonista con un'infanzia mai stata scritta veramente, un pezzo di vita mai veramente conosciuto, visto che la madre Serena è morta quando lei era solo una neonata.
Uccisa a causa del crollo di un pezzo di edificio. Una morte un po' insolita, ma forse il futuro riuscirà a portare un po' di verità su quell'accaduto in parte inspiegabile.
Rosie da sempre ha vissuto con la nonna materna,Soapie, una donna che non ha mai volontariamente ammesso di farle da madre e da nonna, ma che a modo suo le ha voluto un gran bene.
Soapie, un nomignolo che storpia il vero nome, proprio perché da sempre è stata fervida autrice di libri, con cui si firmava la 'Diva degli Strofinacci'.
Ma è proprio l'unicità e la specialità delle persone a renderle tanto care al nostro cuore e Rosie non cambierebbe la sua Soapie con nessuno, è l'unico vero membro della sua famiglia.
Ed è attraverso sua nonna che Rosie conosce l'adorabile personaggio di Tony, che temporaneamente senza casa, ha accettato di prendersi cura di Soapie e di abitare con lei.
Rosie si accorgerà soltanto in seguito di quanto averlo per casa e conoscerlo in tutti i suoi deliziosi pregi la faccia innamorare segretamente di lui, senza volerlo ammettere a se stessa.
Già, perché oltre a Tony, ci si è messo pure il destino a metterla in difficoltà, visto che il suo storico fidanzato Jonathan non le ha mai chiesto di sposarla, ma l'ha fatto proprio adesso che partirà a breve per la California in vista del nuovo lavoro al museo che lo aspetta insieme alle sue famose e antiche tazze da collezione!
Entrambi non hanno mai avuto bisogno di sposarsi, ma il bello della storia arriva quando Jonathan ormai partito per San Diego, lascia da sola Rosie, la quale decide di restare nel Connecticut insieme a sua nonna, visto che si è slogata un piede e non potrà affrontare bene il viaggio.
Ma quel lasso di tempo sarà significativo, perché inaspettatamente scopre di essere incinta del suo fidanzato alla sua 'veneranda' età, ma chi le sta accanto nel bene e nel male sarà il dolce Tony.
Così inizia la buffa convivenza tra Tony, Soapie ( che ormai sente più spesso gli acciacchi dei suoi quasi novanta'anni) e Rosie, ma ci saranno anche i migliori amici della protagonista e George, lo storico amante di Soapie, il quale però ha la moglie Louise ricoverata in una clinica in preda all'Alzheimer.
Tante vicissitudini complicate che la quotidianità mette di fronte ai protagonisti, per non parlare della confusionaria situazione di Tony, che non può vedere suo figlio Milo, visto che ora abita con la madre che ha attualmente una relazione amorosa con la sua migliore amica Dena.
Insomma l'autrice ha saputo creare tanti intrecci di storie originali e attuali, regalandoci l'emozionante nascita di un amore-amicizia tra Tony e Rosie.
Mi è piaciuta molto questa idea che si distacca un attimo dalle solite storie amorose, a volte forse troppo uguali e scontate.
Ho adorato la personalità di Tony nell'affiancare Rosie durante la gravidanza, quasi come se fosse lui a dover partorire e uomini così forse si trovano soltanto sicuramente nei libri!
Una storia toccante, veramente autentica, intarsiata di dialoghi spiritosi fra i protagonisti.
Una lettura da consigliare a tutte le età, perché ognuno di noi deve scoprire questa speciale verità: per trovare la persona giusta non è mai troppo tardi.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo piacevole
RECENSIONE
In una breve premessa voglio dire che non mi sono mai avvicinata troppo ai libri che parlano di gruppi musicali o addirittura band di genere rock, ma questo libro mi ha fatto notevolmente ricredere.
Ho trovato nell’autore uno stile fatto di brevi descrizioni, ma le quali lasciano al lettore la semplicità della scorrevolezza e l’emozionante sviluppo della vicenda.
La specialità di questo libro è come la trama possa apparire spartana all’evidenza, mentre se si va direttamente all’analisi del tutto è molto più complessa di ciò che sembra.
La maestria dell’autore ha saputo creare una storia dentro la storia.
Tutto gira attorno ad Andrea, uno scrittore che da dieci lunghi anni tenta di concludere il suo romanzo centrato su Daemon Kidd, capostipite del gruppo musicale rock, i Revolver.
E come dicevo prima, le storie dei due personaggi si fondono causando una sorta di crisi d’identità, perché il lettore in alcuni punti della trama, non saprà più di chi si sta parlando.
A volte Dameon e Andrea sembrano essere la stessa persona.
E questo è il grosso pericolo che Andrea corre, perché in conseguenza di queste sue crisi ossessive verso il mitico personaggio musicale, rischierà di perdere per sempre l’amore della sua fidanzata Carlotta.
Il lettore si divertirà in questo gioco di identità, dove da un lato troverà il cantante Daemon Kidd, vera star che ha riportato il rock alle stelle, ma al contempo figura ossessionata dai suoi vizi ( come la droga e l’alcool), i quali lo porteranno alla perdizione.
Essi sfibreranno la star a tal punto da fargli credere di aver ucciso la sua affascinante fiamma del momento di nome Sally.
Proprio per questo sembra meditare di togliersi la vita sul palco di un suo concerto a Parigi.
Ed ecco che dall’altra parte ci sono i timori e il ‘blocco dello scrittore’ di Andrea, i quali lo porteranno a non avere più il controllo della storia.
Lo scrittore però prenderà una decisione definitiva per concludere il suo romanzo e tentare di salvare la vita alla sua star preferita: lo aiuteranno Carlotta e altri due personaggi improvvisamente sbucati nella storia.
Andrea grazie all’idea del suo romanzo, in fondo riesce a capire meglio se stesso, a comprendere la vera realtà del mondo dorato delle star musicali e soprattutto riuscirà ad aprire gli occhi e a rendersi conto di quanto sia profondamente innamorato di Carlotta.
Un romanzo carino e sorprendente, il quale ribalta un po’ le trame delle solite letture troppo chiare e definite.
Una storia scorrevole, ma che a tratti devi voltare pagina per rileggere qualche pezzo precedente per riuscire a carpire fino in fondo le peculiarità dei due personaggi.
Ammirevole il fatto che l’autore si è voluto ironicamente mettere in gioco direttamente nella sua opera.
Ho apprezzato anche la parte in cui ammette quanto la vita dorata delle star miliardarie sia in fondo tutta apparenza e che nasconda molto spesso lati ben peggiori della comune vita di una persona normale.
Un libro che vi invito a leggere, una storia per tutti, soprattutto per chi ama il rock e libri su gruppi musicali.
Non fatevi però condizionare da nessuna recensione, neanche dalla mia, perché è una trama tutta da leggere e da vivere nella sorprendente e improvvisa ‘catarsi’ degli eventi.
Francesca Ghiribelli.
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Un libro molto carino
Non ho letto la prima famosa saga dell’autrice dal titolo ‘Baciata da un angelo’, mentre questo è soltanto il primo volume di un’altra famosa trilogia della scrittrice.
Devo dire non è la solita storia di fantasmi o di case possedute da anime in pena, ma ha in sè un’anima romantica e profonda.
La lettura è scorrevole e semplice, fatta delle vicende di due ragazzi, che intrigano subito la curiosità del lettore. Credo sia una lettura molto più adatta in una fase adolescenziale,ma ovviamente una trama aperta a grandi e ad adulti.
Megan, la protagonista sedicenne dell’Arizona, si ritrova dopo moltissimi anni ad essere invitata dalla nonna materna, Helen Scarborough.
Helen non vede di buon occhio la nipote, visto che da anni ce l’ha con sua figlia, la quale ha sposato un uomo di ceto sociale inferiore e per giunta di colore. Adesso, deve ritrovarsi anche dei nipoti adottivi alle calcagna! Megan, nonostante quell’evidente indifferenza affettiva, all’inizio non comprende il motivo per cui sia stata invitata a Wisteria, in quella casa davvero singolare e quasi agghiacciante.
Già, la stessa abitazione che aveva sognato prima di vedere con i suoi stessi occhi. La nonna è sempre più fredda, poi inizia la curiosa sparizione di oggetti all’interno dell’abitazione. Matt, suo cugino ‘adottivo’, la guarda in modo davvero strano e la tratta continuamente con distanza. E’ un ragazzo davvero affascinante, ma la ragazza si sente stupida a provare una certa attrazione per qualcuno, che in fondo è un suo ‘parente’. La mente di Megan inizia ad avere particolari visioni e tutto a volte le sembra così familiare. I sogni sono sempre più collegati alla figura di una ragazza che non ha mai visto, ma di cui scopre la lapide vicino a Scarborough House. E’ Avril, la sorella di Helen, morta alla stessa età di Megan in circostanze non del tutto chiare.
In quelle settimane di vacanza dalla nonna, la ragazzina scoprirà un’oscura verità, quasi incomprensibile alla realtà. Fatti soprannaturali le faranno credere di essere la reincarnazione di Avril. Appena vede una sua fotografia mostratale da Matt, si accorge di assomigliarle moltissimo. Così,il cugino sembra alternare gesti di indifferenza ad istanti di dolce comprensione nei suoi confronti, guardandola in maniera sognante.
Alla fine, come in tutte le storie misteriose, la verità verrà a galla, ma ci saranno curiosi risvolti che vedranno i protagonisti circondati da sorprendenti colpi di scena e da un incantato sapore di antico romanticismo.
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato e che farà innamorare chi adora il genere romantico e paranormale.
Francesca Ghiribelli.
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Il secondo capitolo della trilogia
RECENSIONE
Devo dire che anche questo secondo capitolo non mi ha per niente deluso.
L’autrice riesce a costruire all’interno della storia nuove trame davvero sorprendenti con fresca originalità, gotiche e surreali ambientazioni, con quel pizzico di action che non guasta mai.
La prima parte vede Thea Anderson abbandonata dal suo Damian, fuggito nuovamente nel Mondo Sotterraneo; la ragazza dovrà trascorrere alcuni mesi all’interno dell’Archivio del Palazzo in compagnia dell’anziano Severian, alle prese con noiose mansioni amministrative: questa è la giusta punizione per aver infranto le regole.
Presto però la sua tristezza per la mancanza di Damian viene movimentata da numerosi e importanti eventi nella vita dei suoi amici: la malattia di Grigor, il padre di Serena, l’improvvisa distanza tra la sua migliore amica e Came, il suo ragazzo, mentre Thea inizia ad avere delle strane visioni della madre di Serena con tragici messaggi sull’incolumità della figlia. La ragazza dovrà vedersela con la consapevolezza di uno strano potere, dopo aver accettato di essere morta e riportata indietro grazie al dono di Alex.
Trovo questo secondo capitolo molto più ricco di dettagli e idee rispetto al primo, non mancheranno il romanticismo e la passionalità tra i due protagonisti.
Thea scoprirà di sentire in modo talmente forte la mancanza di Damian, proprio perché i due sono legati in modo indissolubile, grazie alla natura di Succubo del ragazzo.
Come succede anche in altri libri, questa storia è affascinante per le linee tenebrose, con cui il rapporto dei due si delinea.
Lo stile dell’autrice crea un fantastico urban fantasy intrecciato ad una sorta di suspance-mistery che fa battere i nostri cuori fino all’ultima pagina.
Anche le scene si estendono descrivendo finalmente una straordinaria ambientazione della Romania, nuovi personaggi dai sorprendenti poteri come i Vendicatori, i quali daranno una importante svolta alla trama della storia.
La scrittrice ha piena capacità in questo genere di romanzi e anche in questo secondo capitolo ha lasciato in sospeso un finale, che sarò molto curiosa di poter leggere nell’ultimo libro della saga.
Una lettura assolutamente imperdibile.
Francesca Ghiribelli
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Un fantasy in una Romania gotica
RECENSIONE
Ho iniziato questa saga con fiducia e devo dire che questo primo capitolo non mi ha per niente delusa. Ben si sa, che sempre più spesso i libri parlano di creature paranormali, fantastiche come vampiri, zombie, lupi mannari e quant’altro. Ma stavolta anche se la storia mette come protagonisti i demoni, devo dire che l’autrice sa il fatto suo.
La trama ci presenta Thea Anderson,una ragazza testarda, orgogliosa e ribelle, che non è la solita figa da paura, ma ha dei magnetici occhi verdi che sanno affascinare molto.
Il tutto si svolge nelle foreste della Romania, un’originale scelta per un libro, qui si nasconde un vero e proprio Palazzo popolato da demoni e mezzosangue. O per meglio dire una fenomenale scuola di addestramento per cacciatori e cacciatrici di Azura.
Thea è proprio una di queste cacciatrici, e sarebbe la più in gamba, se non fosse per i continui ammonimenti che gli insegnanti e il consiglio le affibbiano per i suoi comportamenti ribelli e la sua lingua troppo lunga.
Gli Azura, per chi non avesse letto il prequel ‘Il marchio di Damian’, sono delle creature diaboliche munite di lunghissimi artigli, che desiderano togliere la vita a sempre più demoni e mezzosangue.
Thea ha dei poteri speciali come tutti i mezzi demoni, perché suo padre è un Incubo, di cui lei ha ereditato il potere di poter creare i sogni delle persone ed entrarvi a suo piacimento, mentre sua madre è un’umana.
La ragazza sogna di diventare una cacciatrice professionista e liberare il mondo dagli Azura,così quando ogni studente della scuola compie la maggior età viene munito di un pugnale, il quale con un colpo deciso al cuore di un Azura, riuscirà a farlo morire all’istante.
La storia si farà molto più movimentata, quando dopo alcuni e feroci attacchi al Palazzo, la scuola decide di creare delle coppie di cacciatori e per controllare al meglio la situazione, verranno chiamati altri demoni e mezzi demoni provenienti da tutta Europa.
Thea spera di essere assegnata a Serena, sua amica del cuore, figlia di Grigor,governatore del Palazzo. La ragazza in passato ha perso la madre per colpa di un tragico attacco Azura.
Ma il giorno dell’assegnazione delle coppie, la sua migliore amica verrà assegnata a Came, il ragazzo che piace da sempre a Serena. E da lì i due si piaceranno sempre di più fino a diventare fidanzati.
Nel frattempo Thea viene assegnata ad uno sconosciuto di nome Damian. Un tipo molto taciturno e poco socievole, dai tanti lati oscuri, ma che possiede una straordinaria e magnetica bellezza.
Damian con il tempo svelerà alcuni segreti sulla sua vita passata e sul suo doloroso destino, mentre Thea scoprendone sempre di più gli straordinari poteri e il suo vero carattere, se ne innamorerà perdutamente.
Il ragazzo con la sua straordinaria sensibilità, le svelerà che al Palazzo c’è un imminente pericolo, forse un traditore.
Non posso svelare tutto sulla trama, perché il lettore deve sorprendersi e scoprire durante la lettura quanto l’autrice sia riuscita a creare un mondo libresco tutto suo.
Molto utili per l’evolversi della storia saranno i numerosi personaggi secondari, come Ania e Alex, cugini di sangue di Serena.
Posso solo dire che Thea rischierà seriamente la sua vita per le persone che ama, e soprattutto la scrittrice lascia sempre dei punti interrogativi in sospeso per lasciare incuriosito il lettore e spingerlo a scoprire cosa si nasconderà nel secondo capitolo, che ho già iniziato tra l’altro.
A volte davvero esilaranti e quasi pervasi da quella sana ilarità, i dialoghi fra la protagonista e Damian; ma non mancherà di certo quella punta di romanticismo e di disarmante attrazione fisica.
Una saga che mi ha conquistato veramente e che ho trovato molto più scorrevole e accattivante di altre.
Una lettura consigliata a tutti, a chi vuole deviare la mente con ironia, fantasia e anche seducente romanticismo.
Francesca Ghiribelli.
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Un libro straordinario
Avevo già letto ‘’L’ombra del vento’’, il primo mitico e intramontabile contributo letterario di Zafòn. Ma il romanzo di ‘Marina’, mischia in modo profondo ed emozionante la realtà della vita alla mistica fantasia gotica di una Barcellona alla fine degli anni Settanta.
Oscàr, il protagonista, rivela in modo realistico e commovente i suoi stati d’animo e i timori della sua giovane età, ma esprime in maniera tenera e meravigliosa il suo profondo amore per Marina, una ragazza che appare nelle prime pagine, come la pallida figura di un fantasma,quasi facesse parte di un altro mondo. Il mondo misteriosamente gotico dell’altra faccia di Barcellona.
La curiosità di Oscar viene attirata dalla tetra villa di Sarrìa, quasi un luogo dimenticato dal tempo, che sarà seguito da altrettanti posti desolati e pieni di fascino fantasmagorico nel corso della narrazione.
Oscar, è un giovane studente collegiale, ormai orfano, che dopo aver scoperto la gotica villa, riesce a trovare finalmente il calore di una famiglia mai avuta.
Entrando all’interno di quella casa ‘ruba’ un antico orologio con sopra una curiosa iscrizione, e da lì conoscerà veramente la storia di Marina e suo padre Germàn, un bravo pittore, a cui è rimasto soltanto il radioso affetto della figlia.
Ma tutto questo sarà soltanto l’inizio del romanzo, perché esso racchiuderà in sé una storia altrettanto curiosa e inverosimile, ma che proprio per questo cattura la fantasia del lettore.
Ora sarà una vecchia foto a far rinascere l’oscuro passato di un personaggio, Michael Kolvenik, che ha basato la sua vita sulla continua lotta di voler battere il fatidico momento, in cui la morte ci sorprende.
Al contesto del suo impressionante passato fa da sfondo la Spagna Franchista, che alla fine tenterà di denunciare tramite la coraggiosa figura dell’ispettor Flòrian le incongruenze dell’azienda di protesi ortopediche della Velo-Granell, di cui Kolvenik è proprietario.
Ma l’arresto organizzato da Florian, non va a termine, perché i colpi di scena certamente non mancano, visto che i corpi di Kolvenik e sua moglie Eva Irinova, bellissima donna dalla voce straordinaria, verranno trovati carbonizzati nella loro abitazione l’ultimo giorno del 1948.
Ma i fatti che sembrano realmente accaduti sono pervasi dall’apparenza, che nasconde ben altra ombrosa verità.
Bisogna soltanto vivere pagina dopo pagina questo straordinario romanzo, perché la curiosità coinvolge il cuore del lettore nel voler comprendere fino in fondo i validi motivi, che hanno spinto Kolvenik a vivere rintanato, a causa di una particolare e sconosciuta malattia.
Nonostante la vicenda di questo strano personaggio, non dobbiamo scordarci della presenza di Oscàr e Marina, che porteranno alla luce questa misteriosa e sconvolgente verità, attraverso il loro quasi impercettibile, ma profondo legame. Un amore adolescenziale, ma che riscopre attraverso le esperienze di vita di altri personaggi, la maturità di un sentimento adulto, che andrà oltre tutto.
Per Oscàr, come succede spesso nella quotidianità, la conclusione sarà inaspettata e amara, ma il bello di vivere un libro è riconoscere in ogni pagina anche la profonda realtà della vita.
Francesca Ghiribelli
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Un fantasy abbastanza coinvolgente
RECENSIONE
Ho amato questa autrice nella sua precedente saga 'Starcrossed-Dreamless-Goddess', ma mi aveva un po' stupito leggere che questa nuova serie sarebbe stata incentrata sulle streghe.
Non sono una gran lettrice di libri riguardanti queste creature, ma sentendo parlare bene di questo romanzo da molti, mi sarei aspettata di più dalla sua lettura.
Non riesco a spiegare bene il completo motivo della mia delusione, ma se da una parte la storia è accattivante, ben strutturata e pervasa dalla fantastica creatività dell'autrice, dall'altra mi sarei aspettata una cornice di dialoghi molto più affascinanti e scorrevoli.
Veniamo alla trama, dove a Salem vive Lillian, la ragazza protagonista continuamente malata e vittima delle sue soffocanti allergie. Lei non ha una vita sociale normale e come amico possiede soltanto Tristan, il solito belloccio e casanova, per cui le ragazze stravedono, e del quale è segretamente innamorata. L'unico particolare che lo rende diverso dal solito ruolo di playboy è quello di essersi preso cura da sempre della sua migliore amica Lillian.
Ciò che rende in seguito accattivante la trama è lo spostamento in un'altra dimensione, una nuova Salem esistente da qualche altra parte dell'universo.
Qui Lily sarà la 'doppia copia' dell'identità di Lillian, la vera e potente strega che domina tutto e tutti, lottando contro ciò che riguarda la scienza.
La nostra Lily si ritroverà catapultata nell'altra Salem grazie soltanto ad un inconsapevole e interiore desiderio di voler scappare dalla sua quotidianità.
La protagonista dovrà lottare anche contro se stessa per poter dimostrare ai personaggi che incontra che non è la vera Lillian, ma ne rappresenta soltanto la parte più buona e generosa.
La sua speranza sarà quella di voler tornare a casa al più presto per riabbracciare sua sorella Juliet e sua madre, anche lei malata da tempo.
Lo svolgimento pian piano si districa fra vari interrogativi: Lily combatterà solo per ciò che vuole e quindi tornare alla sua vera Salem o aiuterà gli amici incontrati sul suo nuovo cammino a sconfiggere la vera malvagia Lillian?
Ciò che mi è piaciuto di più oltre alla trama, e' l' ambientazione, visto che la nuova Salem, dove la protagonista è improvvisamente catapultata viene mostrata come un'antica città in parte moderna e in parte medievale.
Un altro particolare della storia è la sua vena distopica che l'autrice ha saputo donare al suo affezionato genere 'urban-fantasy', perché ha creato una dimensione letteraria, dove le streghe hanno il massimo potere e governano le Tredici città, a cui non farà mai mancare niente.
Ma come in tutte le società che si rispettino ci sono fazioni in contrasto:
potenti streghe contro i 'Senzaterra' ( un nome che anche stavolta l'autrice ha ripreso dalla storia vera e antica medievale, un po' come fece con i precedenti miti greci della sua precedente saga), i quali sono senza cittadinanza e sono costretti a vivere fuori dalle mura delle Tredici città.
I 'Senzaterra' devono continuamente combattere anche contro mostruosi esseri, gli 'Ibridi', dal loro nome si può capire come rappresentino il risultato di esperimenti mal riusciti da parte delle streghe.
Un mondo parallelo, il quale affianca tanti infiniti mondi esistenti, dove ognuno di noi ha innumerevoli versioni di se stesso.
Una chiave anche scientifica per un romanzo fantasy, perché la nuova Salem appare come un mondo, in cui la scienza non esiste, la quale invece nel mondo odierno di Lily imperversa a vista d'occhio.
Si può notare come le due Salem siano totalmente differenti, perché in quella vera Lily è cagionevole di salute e sempre ammalata, nell'altra invece possiede poteri per diventare una temibile strega.
Per non parlare, che al contempo esistono due Lily come abbiamo visto, ma anche due Tristan e due Juliet.
La Juliet nuova è più fragile rispetto a quella vera, ma ugualmente affezionata alla sorella, mentre il nuovo Tristan è quasi identico alla sua precedente versione della prima Salem.
Entrambi restano migliori amici, l'uno dell'altra.
La protagonista invece cresce e matura il suo carattere, diventando una Lily guerriera e tenace, nasconde quasi le sue paure nel legame mentale che la lega a Rowan, un nuovo personaggio incontrato nel mondo parallelo della nuova Salem.
Un personaggio maschile davvero avvenente ed enigmatico, con quel tocco di mistero che non guasta, anche se mi sarei aspettata di più nei dialoghi tra Lily e Rowan.
Questa identità maschile non ha un sua doppia copia nel vero mondo di Lily, ma sappiamo che la potente strega Lillian ne era innamorata, quindi sembra che questo succeda anche con la 'copia buona' di Lily.
Ma è tutto ancora da scoprire e vedere nei seguenti libri, sperando che siano più scorrevoli e meno ripetitivi in certe scene, visto che la trama è di per sé più che apprezzabile nella sua intera stesura.
Conferisco solo tre stelline e mezzo, perché mi aspetto molto di più da questa autrice davvero in gamba e attendo il seguito e la fine della saga con impazienza e aspettativa.
Lo consiglio a chi ama gli urban-fantasy sulle streghe, aggiungendo come altri ingredienti una vena distopica, psicologica e scientifica, ma dove l'amicizia e l'amore hanno sempre il sopravvento.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo eccezionale
RECENSIONE
CITAZIONE
Arrivammo davanti a un’alta siepe di tasso perfettamente curata: nascondeva un giardino segreto, affacciato sul lago, che offriva una vista spettacolare del tramonto e delle montagne. Dal gazebo centrale partivano i gradini che scendevano fino a un laghetto d’acqua chiara con fondale sassoso, dove facevamo spesso il bagno da bambine.
da Le sette sorelle
Ho letto tante recensioni e commenti positivi su questa autrice e non vedevo l'ora di apprezzarla e scoprirla.
Devo dire che non mi ha assolutamente deluso, proprio come credevo.
E' quel genere di lettura che adoro e annoto fra le mie preferite, quindi sicuramente un nome da aggiungere fra le scrittrici più amate.
In futuro leggerò tutti i suoi precedenti romanzi, visto che trovandomi immersa solo in questa prima lettura, la quale apre la serie di sette libri di una nuova saga: mi sono emozionata, commossa e coinvolta nelle vicende della protagonista.
Posso dire che ho molte letture in corso, ma non vedo l'ora di poter rileggere un altro libro della Riley!
Sono un'assidua e accanita lettrice, ma devo assolutamente confermare che i libri veramente affascinanti e che ti assorbono completamente si possono contare sulle dita!
E questo è uno di quelli.
Una scrittrice meravigliosa che ha uno stile impeccabile, autentico, emozionale, che rappresenta il romanzo moderno, riuscendo a farti ricordare la bellezza degli autori classici di altre epoche.
Già, perché il vero talento della Riley è riuscire a intrecciare in modo eccellente un'originale storia odierna con lo stupendo e antico sapore di vicende passate ambientate in altre epoche.
In 'Le sette sorelle' iniziamo dal recente 2007, dove troviamo la magnifica residenza di Atlantis, quasi un castello fiabesco svizzero arricchito da un giardino meraviglioso e sognante.
Proprio lì Pa' Salt ha deciso di far crescere le sue figlie, tutte adottive e provenienti da diverse parti del mondo.
Da sette angoli differenti sparsi per l'universo, ognuna avente il nome delle stelle, facenti parte della costellazione delle Pleiadi.
Il padre adottivo muore improvvisamente, proprio mentre al castello è assente anche Maia, la prima figlia, colei che gli è stata sempre vicina.
La ragazza si era allontanata dalla Svizzera per passare qualche giorno a Londra da un'amica.
Peccato che quando verrà a conoscenza della sua morte, dovrà avvisare tutte le sorelle, ognuna in giro per il mondo e soprattutto affrontare il fatto che suo padre ha deciso di partire per l'aldilà senza neanche desiderare avere l'ultimo saluto per un funerale.
La misteriosa identità di Pa' Salt aleggerà per tutto il romanzo fino alla fine, dove giustamente l'autrice non svelerà tutti i punti interrogativi, proprio per spingerci a leggere il sequel, che spero uscirà presto.
L'uomo lascerà disseminati tanti indizi lungo la storia, ad esempio una sfera armillare con delle strane iscrizioni diverse per ognuna delle figlie.
In questo primo capitolo, scopriremo meglio la storia di Maia, una traduttrice di romanzi, che nasconde un passato attraversato da una scelta tormentata dietro il suo carattere chiuso e a volte un po' diffidente verso il futuro.
Pa' Salt le lascerà sapere che le sue vere origini provengono dal Brasile, e farà ritorno proprio in questi luoghi.
Lei che non si era mai posta il problema da dove provenisse e chi fossero i suoi veri genitori.
Maia si recherà a Rio, dove ha tenuto contatti mail con Floriano, un famoso scrittore, di cui ha tradotto il primo romanzo.
L'uomo è anche uno storico, il quale si interesserà alla sua affascinante storia, aiutandola a trovare parte delle risposte.
E anche se i lettori immagineranno di poter sapere alla fine tutto su Maia, posso solo dire che la scrittrice lascia quel senso di speciale interrogativo su tutta la storia, come è giusto che sia.
Proprio, come a volte, succede nella vita reale, dove non si riesce a conoscere il perché di ogni cosa.
La Riley ci spingerà verso quest'ambientazione brasiliana, che spesso nei libri viene poco considerata come postazione, mentre in questa storia possiede una descrizione dettagliata e meravigliosa.
Non solo ci farà conoscere la Rio odierna, ma anche quella degli anni venti, insieme ad una Parigi pervasa da idee contrastanti e Bohémien, dove Bel, la bisnonna di Maia, e Laurent, un artista che diventerà prezioso scultore negli anni, si incontreranno per la prima volta, dando inizio ad una grande storia d'amore.
Un plico di lettere consegnate da Yara, governante di Beatriz, nonna di Maia, daranno la possibilità a quest'ultima di scoprire il suo passato attraversato da una storia d'amore alquanto tormentata.
E anche il legame tra Maia e Floriano sboccerà in qualcosa di più che una semplice amicizia?
Lo scoprirete leggendo questo meraviglioso libro, che dà ancora una volta a noi donne il consiglio di seguire il cuore, senza lasciarsi scappare il vero amore. L'unica cosa bella che riserva ancora la vita.
Francesca Ghiribelli
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Un libro dalla cover deliziosa
E’ il primo libro che leggo di questa autrice più che emergente, un vero talento nello scrivere romanzi al femminile.
Uno stile incisivo, scorrevole, curato, ma anche pervaso da quel sano lato ironico ed anche profondamente esistenziale in cui ogni donna può sentirsi veramente a proprio agio.
Si sa, oggi vengono scritti e pubblicati libri di tutti i generi, soprattutto ambientazioni che vedono protagoniste donne in carriera, che si dividono nei più svariati e preziosi ruoli lavorativi.
Ecco, nei romanzi di questa autrice non vediamo le solite stiliste, donne di gran lusso, giornaliste, editor oppure anime pervase soltanto dall’eccentricità del proprio lavoro, ma ci mette di fronte donne comuni, umili che svolgono ruoli altrettanto dignitosi e ammirabili.
Questa nuova ‘penna in rosa’ ci sconvolge la lettura facendoci sentire ancora più nostri i problemi di tutti i giorni: madri affaccendate con i figli, occupate a gestire mariti sempre più pigri e meno presenti nella vita domestica, senza dimenticarci i problemi femminili che riguardano la vita casalinga praticamente quasi ingestibile insieme alla famiglia e ad un lavoro a tempo pieno.
La scrittrice, però nonostante la voglia di scrivere un romanzo ambientato quasi ad ‘episodi’ composti da numerosi e svariati personaggi, non perde mai la sua vivacità e la sua vena romantica.
Violetta e Caterina, sono le due protagoniste, la prima fa la commessa in una libreria, l’altra fa la sarta, ma si occupa anche della vendita di oggetti tramite internet.
Tutto per loro cambia quando decidono di andare a vivere in una villetta signorile molto carina e accogliente. Da qui incomincerà l’evolversi della vicenda, perché conosceranno i divertenti e strambi coinquilini che il condominio della villetta ospita.
La prima è una traduttrice alla presa con tre bambine, appena lasciata dal marito fuggito con una ragazza molto più giovane. Poi sarà la volta di Emanuele, che fa ritorno da un viaggio in India con una donna che diventerà al più presto sua sposa. Caterina si innamorerà di lui e lo aiuterà a ritrovare la sua fidanzata indiana improvvisamente fuggita dalle braccia del suo novello sposo.
Ci sarà Mattia, architetto e intramontabile dongiovanni, che in un momento affascinerà Violetta, la quale però non si lascerà trasportare più di tanto, ma farà di tutto per vincere i soldi che le servono per comprare la libreria, in cui lavora grazie ad un quiz televisivo.
Il vero talento di questo romanzo grazie alla penna che lo scrive è quello di mescolare le vicende ti tanti personaggi senza mai farne perdere di vista alcuno.
Uno stile unico e gradevole dall’inizio alla fine che rende ogni personaggio un vero protagonista senza togliere nulla agli altri.
Una scrittura fresca ambientata nella nostra amata Italia, che sempre più spesso viene messa da parte per andare alla ricerca di mete sempre più alla moda o ‘glamour’, quindi apprezzo la scelta di Stefania Bertola, che ha voluto ambientare la storia nella sua città, Torino.
Una lettura consigliata a tutti, ma anche adatta a questo bel periodo estivo e vacanziero!
Provvederò di leggere anche gli altri libri firmati da questa bravissima autrice.
Francesca Ghiribelli.
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Un buon libro
Il verme dell’invidia, dell’antagonismo e della diversità. Il benestante contro l’emarginato.
Uno sguardo alla sua parte storica e uno alla parte urbanizzata, due facce che nascondono le vere problematiche legate ad una piccola ed amabile cittadina, come Pagford.
A volte l’apparenza può ingannare e la ‘falsa’ tranquillità della società che vi vive, può sfociare improvvisamente in una guerra quotidiana.
Una battaglia psicologica e materiale che da individuale può diventare collettiva.
Sarà la morte del più amato e odiato consigliere cittadino, Fairbrother, a incendiare gli animi di tutti. I più ricchi e i più poveri si batteranno per conquistare il suo amato posto nell’amministrazione locale. Una profonda voragine che scava dentro la malata anima dei suoi abitanti. Pagford non ha più il cuore puro che aveva mostrato in apparenza, ma adesso vedrà la sua serenità sbriciolarsi fra sordide alleanze e perfidi antagonismi.
L’autrice attraverso la sua opera sembra voler rispecchiare l’odierna faccia della crisi economica con quella di una libresca faida sociale. Dal suo fantastico ed eroico Harry Potter passa ad una attuale e valida argomentazione. Chi meglio di un romanzo può raccontare la vera sete di potere che si nasconde nel cuore di ogni uomo?
Dalle pagine si riscatta una crisi interiore che mostra la vera causa di una società dai toni aspri, la stessa in cui viviamo ogni giorno.
Una storia che presenta i suoi personaggi con il chiaro intento di raccontare i ricchi per quello sono e gli emarginati per quello che vorrebbero essere.
In fondo, tutti vorrebbero nella loro vita un ‘seggio vacante’, senza essere completamente consapevoli, che è proprio quel misterioso desiderio di potere a sconvolgerci la coscienza e a renderci sempre meno sensibili ai veri valori della vita.
Francesca Ghiribelli
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Un libro da leggere nel periodo Natalizio
Una storia ideale da leggere nel periodo natalizio. Uno struggente e profondo libro che sorvola il cuore facendolo palpitare leggendo i sensibili passi di una favola terrena.
Tanti e diversi percorsi di vita che si intrecciano trovando alla fine la necessità di avere al fianco la presenza di qualcuno di importante.
La piccola Holly, che in un incidente stradale perde improvvisamente l’unico genitore che ha, la madre Victoria. La bambina reagisce a quel forte e straziante dolore non riuscendo più a parlare.
Victoria per fortuna ha tre fratelli, ma ha deciso di affidare la sua piccola allo schivo fratello maggiore, Mark. Un uomo dal cuore buono, ma restio ad esternare le sue emozioni, proprio per questo forse troverà un denominatore comune con il forte rifiuto di parlare da parte di Holly.
Mark si sente sopraffatto dalla grande responsabilità di crescere quella dolce nipotina, per questo chiede un sostegno al fratello Sam, da sempre come lui dedito ai lavori della vigna.
Entrambi decidono di partire per San Juan, una meravigliosa isola, dove Sam ha una bella casa da ristrutturare.
Sarà questo lo stupendo paradiso che darà vita al centro della storia. Un luogo inusuale e semplicemente sognante, che rappresenterà un meraviglioso inizio per una famiglia fuori dal comune, composta da due zii e la loro nipotina.
Sarà la dorata atmosfera di quel luogo a far diventare speciale il rapporto fra i tre.
Soltanto in quel momento Mark desidera regalare una mamma ad Holly.
Qui entra in scena la dolce Maggie, una donna reduce da un matrimonio finito, a causa dell’improvvisa morte del marito. Lei ha aperto un fantastico negozio di giocattoli sull’isola rendendo ancora più magico lo scorrere dell’esistenza in quel favoloso paradiso terreno.
La donna ha chiuso il suo cuore all’amore e pensa che nella sua vita non debba esistere niente, oltre al suo lavoro e all’amore per i bambini.
Sarà il casuale incontro tra Maggie e la dolcissima Holly a rendere più facile la conoscenza tra la donna e Mark.
Una simbiosi di anime che grazie alla speciale presenza di un bambino renderà tutto più spontaneo e meraviglioso da vivere. La brillante scintilla di una stella cometa che brancola nel buio, trovando alla fine la propria luce.
L’autrice sembra voler farci capire quanto un vicolo cieco e buio della vita, possa dipingersi improvvisamente di rosa, diventando una romantica favola.
Una scrittura semplice e diretta che proprio per la sua facile intensità arriva dritta all’anima del lettore. Una tenera carezza fra la neve che scalda il cuore come il familiare calore di un camino acceso.
Francesca Ghiribelli.
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Una trilogia davvero simpatica e piacevole
Recensione
Gradevole,scorrevole,autentico e armonioso questo romanzo. Un Borgo che ci fa pensare a qualche sperduto e dimenticato paesino di provincia,il quale invece pullula di vita propria. La struttura del romanzo ci rende partecipi della storia: veridicità e sapore di altri tempi ci immergono nel sapore di principi e valori quasi ormai perduti. Mariolina e Marietta, due sorelle destinate a restare zitelle a vita; Belinda che sentendo il proprio lavoro sempre più stretto e inadatto a lei, riesce ad esaudire il suo sogno di aprire una latteria; Ruggero, da sempre perenne sciupa femmine, riuscirà a trovare l’amore della sua vita. Questi ed altri personaggi che l’autrice ci presenta nella loro particolarità, la quale ce li fa sentire più ironici e vicini; un altro personaggio silenziosamente attivo, idolo di tante signore vecchie e giovani è Gianni Morandi. Sembra che l’idea vincente del romanzo e dell’apertura della latteria di Belinda scaturisca dal famoso singolo del cantante “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte’’. Di tutto il romanzo mi sono rimasti impressi alcuni versi “Belinda veniva trasportata, attraverso una dolcissima via lattea, su un universo parallelo dove si sentiva molto, molto a suo agio”. Ecco da qui si comprende quanto la scrittrice voglia farci capire come Belinda si senta a suo agio in un semplice negozio, ritrovo della semplicità delle persone e della vita comune. Non sceglie un qualsiasi settore di attività alla moda, ma aprire proprio una latteria, è un ritorno al passato e al sapore materno, che rende proprio questa bevanda intramontabile. Un romanzo che sottochiave ci vuole regalare ancora fiducia e speranza, vuole dimostrarci che anche se in un paesino di provincia esisteranno sempre malelingue, dicerie, invidie ed equivoci, questo piccolo borgo invece sarà ‘propizio’ e ci mostrerà un lato ancora positivo della società italiana. Ci dimostra che ancora l’unione coesa e complice di un popolo fa la forza, nonostante qualsivoglia avversità. Una lettura assolutamente da consigliare.
Francesca Ghiribelli
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Un libro adorabile
Recensione
Il secondo romanzo di questa autrice, che continua a farci sognare, dopo il grande successo di ‘P.S. I love you’.
Una trascinante passionalità e un coinvolgente romanticismo trasmessi proprio attraverso ‘la scrittura nella scrittura’. Un delizioso connubio di scambi epistolari antichi fino ai mezzi più moderni e veloci, come mail e sms.
Una storia familiare, che ci prende attimo dopo attimo, facendoci sentire sempre più vicini alla vicenda dei protagonisti. Un modo saggio e indimenticabile, con cui l’autrice ci rende partecipi di come l’emozione e l’amore prendano forma su carta vera e propria e su quella ‘virtuale’. Di quanto sia bella quella sconvolgente attesa di leggere la risposta dell’altro, vivendo soltanto per respirare il giovane e acerbo profumo di un puro sentimento giovanile. Un sentimento che nasce fra i banchi di una scuola irlandese fra due indimenticabili protagonisti, Alex e Rosie. Questo profondo legame dovrà vedersela con l’impervio ed imprevedibile volgersi del destino. Tutto nasce come una semplice e irrinunciabile amicizia, ma come spesso la vita ci pone questa fatidica domanda: Un’amicizia fra un uomo e una donna potrà mai rimanere tale per sempre?- anche questo libro ci tormenta con questo curioso interrogativo fino alla fine della vicenda.
L’età dei due protagonisti insieme al tempo che passa porranno nuove incognite nei loro cuori, mentre la loro anima riuscirà ad ammettere la vera essenza del crescere delle loro emozioni sempre più forti?
Sarà un percorso adolescenziale e adulto tutto da leggere, quasi come un bozzolo, da cui un timido bruco diventerà una straordinaria farfalla. Ma andrà a finire veramente come il cuore vuole che vada? Lo scopriremo solo leggendo pagina dopo pagina, dando sempre nuovo e sorprendente respiro all’amore racchiuso dentro di noi.
Francesca Ghiribelli.
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Un libro universale
Recensione
Una storia romanzata, che è meglio riconosciuta come la goliardica avventura di una ‘peste’di ragazzino.
Un libro ironico, divertente ed esilarante che farà sorridere grandi e piccini.
Il protagonista, il cui vero nome è Giannino Stoppani, viene chiamato ‘Gian Burrasca’, proprio perché nel corso della sua vita ne combinerà di tutti i colori.
Unico maschio in una famiglia composta da mamma, babbo e tre sorelle, a nove anni inizierà a scrivere nel diario, meglio chiamarlo ‘giornalino’ , che la madre gli regala per il suo compleanno.
Lì comincerà ad annottare ogni singolo avvenimento e ogni sua più particolare’ bravata’.
Fra le tante avventure,la volta in cui cadde nel fiume mentre pescava con una canna regalatagli dalle sorelle.
E la più particolare viene descritta l’occasione in cui il protagonista ritrova alcune fotografie di conoscenti, che in tutti modi cerca di restituire ai proprietari uno per uno.
La famiglia si ritroverà a dare una festa da ballo per rimediare al gesto impertinente del ragazzino.
Per non parlare dell’episodio, in cui farà finta di pescare dalla bocca dello zio di suo cognato. L’uomo starnutendo inghiottirà l’amo e Gian Burrasca si accorgerà di avergli pescato un dente cariato.
Ma la parte più movimentata, sarà il periodo in cui il ragazzo verrà rinchiuso in collegio e da lì darà ancora il meglio di sé, ma lascio ai lettori la curiosità e il divertimento di scoprire come la ‘pappa al pomodoro’ diventerà famosa attraverso la mitica storia di questo bambino.
Comunque alla fine nonostante le numerose marachelle che Gian Burrasca ha combinato, la storia si conclude in parte a favore di questo personaggio squinternato e pazzerello.
In fondo una ragione se la si sa leggere fra le righe c’è: Giannino dietro a quell’anima di ‘peste’, possiede un cuore tenero e buono, ma soprattutto la sua schiettezza e la sua sincerità riusciranno sempre a rivelare il finto perbenismo e l’odiosa ipocrisia della gente che gli sta intorno.
Secondo me un po’ tutti dovremmo imparare tanto dal racconto che questo libro ci insegna.
A volte bisognerebbe restare sempre bambini per riuscire ad interpretare nel modo più giusto la vita.
Francesca Ghiribelli.
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Un libro da leggere
Recensione
Un toccante romanzo dall’apparente copertina un po’ superficiale, ma che in fondo racchiude una grande e triste realtà. Una storia di integrazione, un racconto interiore di una ragazza pervasa soltanto da innocenti sogni. Gli stessi sogni che ognuna di noi tiene nascosti nel cuore. Tamila, donna dalla pelle color della sabbia, non vede l’ora di vivere tre mesi in perfetta libertà. Un piccolo lasso di tempo per sentirsi meno derubata della sua stessa vita. La speranza di poter vivere le emozioni attraverso gli occhi di un’occidentale, ma la vita nasconde imprevedibili possibilità. La bellezza esteriore degli States le fa respirare piano piano una vita completamente diversa. Poi il dovere di trovare un marito le ruba di nuovo la tranquillità. L’uomo che incontra distrugge quei pochi sogni che serba dentro di sè. Nonostante, lei voglia al suo fianco soltanto una persona semplice e da imparare ad amare con il tempo, incontra ‘un dittatore ossessivo ed egoista’. Un romanzo che passeggia placidamente nell’animo dei lettori spianando il cuore verso piccole grandi problematiche femminili. Ci si accorge di quanto ancora il mondo non sia per niente emancipato nei confronti di alcune donne; soltanto quando Tami incontrerà Ike dovrà vedersela con il battito di un amore vero. Sarà la descrizione di dolci attimi di riflessione, fragili ripensamenti di un cuore dubbioso e piccole lacrime di commozione a rendere questa storia davvero indimenticabile.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo per chi ama l'idea di reincarnazione
Recensione
Il titolo rispecchia veramente la pienezza e la genuinità di questo amore. Il grande e immenso sentimento che tutti vorremmo vivere con il sapore dell’eternità. Ecco, che l’autrice dirige con maestria questo ‘film’ di pagine ricche di altrove, di quella vita che divide, ma che inesorabilmente ci fa ritrovare fra i ritagli del tempo. Il piccolo grande insegnamento che ci dà questo romanzo è il fatto di poter vivere l’amore annullando in parte gli errori che vengono compiuti nel corso della vita, dandoci la possibilità di poter rimediare al passato, e riscrivere con il senno di poi un presente, che profumi ancora di quel sapore antico rappresentato dai nostri ricordi.
L’autrice spazia in diversi ambiti storici e temporali,il primo è quello che dà vita al vero e mitico Daniel, un’anima che ha il fantastico dono della ‘memoria’, la virtù di potersi rincarnare per sempre e poter ricordare ogni cosa del suo stato passato, mentre sta rivivendo il presente.
Principalmente questo amore nasce da un efferato atto di guerra che lui compie, da quel grande senso di colpa e di rimpianto che lo attanaglia, ma che si tramuta in angeliche armi per amare di sconfinato sentimento la sua Lei.
La bellezza straordinaria di questo romanzo ci rende consapevoli di come la scrittrice sia stata più che capace a farci innamorare dei protagonisti in qualsiasi loro forma appaiano. In corpi talmente diversi e luoghi alquanto idealmente lontani.
Infine ritroveremo Daniel fra i banchi di scuola con la sua nuova Lei, Lucy. Forse la parte meno avvincente della storia, ma che ci fa ugualmente sognare attirando anche il cuore di giovani lettori adolescenti. Una storia che parla di amore per tutti, adatta a renderci riflessivi sulla vita oltre la morte e ad una possibile chance che i nostri ricordi possano veramente diventare prezioso segnalibro fra i battiti del cuore.
Uno stile poetico e molto scorrevole, che non si ritrova facilmente. L’autrice deve avere una magnetica sensibilità per le storie sentimentali, perché credo che leggendo la sua storia, ci siamo sentiti un po’ tutti protagonisti di un ‘grande amore’.
Un’ultima parola…descriverei questo libro come un profondo respiro di eternità fra i confini dei nostri giorni.
Francesca Ghiribelli
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Un romanzo da consigliare
Recensione
Questo libro mi ha colpito, ma diciamo che ho avuto la curiosità di leggerlo, perché il titolo racchiude un alimento fra quelli, di cui vado più golosa!
Mi ha stupito molto la trama prettamente femminile intrapresa da un autore maschile, ma credo che abbia saputo racchiudere veramente il significato, che a volte la vita nasconde nelle delusioni, di cui prolifera il nostro percorso.
E’ come se la ricetta di questo libro racchiudesse esattamente l’ossimoro della vita.
Dentro il nostalgico e delizioso sapore del cioccolato si può rievocare il tono amaro di un destino.
Questo romanzo si differenzia da molti altri libri che raccontano di praline o di dolcetti dall’epilogo troppo zuccherato. Qui vi è la disperazione di una ragazza di nome Sophie, che viene lasciata a pochi istanti dall’altare. Per la protagonista crolla il mondo e crede che ormai l’amore esista soltanto nelle favole. Ma nonostante lei stessa possieda una cioccolateria, non ha intenzione di farsi inondare da false speranze o da fanciullesche illusioni. Sfoga tutta la sua disperazione nella creazione di un goloso biscottino al cioccolato amaro.
Sophie Jones grazie alla sua triste esperienza amorosa diventerà la vera creatrice dei ‘Biscotti della Sfortuna’, con cui diffonderà sagge perle di realismo e verità.
Anche se lei non è il tipo da rincorrere favole, alla fine di questa storia sembra che il principe azzurro decida di fare il suo ritorno con il suo cavallo bianco.
Ma dovrà restare per un bel po’a piedi, visto che Sophie vorrà essere di nuovo corteggiata come il primo giorno dal suo Garrette.
A volte, per regalare un dolce sapore alla vita, bisogna prima assaggiare ‘Il gusto segreto del cioccolato amaro’.
Francesca Ghiribelli.
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Un romanzo originale dal fondo pirandelliano
Recensione
Un libro che sembra un nuovo caso originale letterario, ma che secondo me ritrova le sue radici in una parte di letteratura dell’Ottocento.
Due autori che nel periodo scolastico mi avevano colpito e affascinato molto, due emisferi altrettanto diversi, quanto uniti da fattori comuni: Svevo e Pirandello. Ci rivedo traccia di questi autori, proprio perché il primo metteva nelle sue opere sempre personaggi pregni di un’intensa crisi esistenziale, mentre l’altro nel suo romanzo ‘Uno, nessuno e centomila’ esplica questo pensiero:
Uno perché ogni persona crede di essere un individuo unico con caratteristiche particolari;
Centomila perché l'uomo ha, dietro la maschera, tante personalità quante sono le persone che ci giudicano;
Nessuno perché, paradossalmente, se l'uomo ha 100.000 personalità invero non ne possiede nessuna, nel continuo cambiare non è capace di fermarsi nel suo vero "io".
E questa storia sembra avere al suo interno simili problematiche esistenziali ed interiori.
Eva crede e vuole essere una persona unica, ma non ci riesce, dentro di lei esiste da sempre Addie e non può far finta che non esista, anche perché spesso agisce per lei e pensa al posto suo, rubandole prezioso ossigeno per vivere con la sua mente.
Poi il pensiero che avvolge Eva di essere come la gente vuole e soprattutto avverando quel forte desiderio che i genitori conservano, cioè quello che entrambe stabilizzino un’unica identità.
Alla fine Eva non potrà mai essere solo Eva e Addie mai potrà essere soltanto Addie, quindi entrambe non potranno stabilizzare mai fino in fondo la propria posizione, diventando ‘nessuno’ per se stesse e per gli altri.
Una trama che si interseca nelle vene del lettore con una primordiale traccia di crisi d’identità, un universo che sembra apparirci alquanto distante, ma che arrivando alla trama conclusiva del romanzo ci accomuna.
Una società come la nostra che appare sempre più ibrida e asessuata, come un impercettibile segno di voler riaffiorare a galla, invece di annegare completamente dentro noi stessi.
Cos’è che ci incute più paura al giorno d’oggi? Cos’é che ci fa apparire alquanto insicuri e inadatti agli occhi degli altri? E’ proprio questo, il cercare di essere completamente noi stessi.
Pochi umani riescono in questo intento, perché ognuno di noi cerca di plasmarsi attraverso la visione altrui del mondo. Tutti vogliamo compiacere prima chi ci guarda, invece che essere sereni ed equilibrati con il nostro ‘io’.
Ecco, che iniziano fin dalla nascita e fin dalla nostra infanzia a crearsi milioni di facce e sfaccettature, che mettono in crisi la nostra coscienza, mentre alla fine della nostra giornata ci guardiamo allo specchio e ci domandiamo veramente chi siamo.
L’autrice di questo romanzo con accurata sensibilità e con un’avvolgente trama ci reca piano piano dentro l’animo umano, facendoci capire quanto questo romanzo sia davvero nostro.
Mi piace molto l’inizio della storia,le frasi introspettive con cui descrive lo stato d’animo della protagonista, fino a raccontare infatti la storia di due sorelle: Addie e Eva.
Sembra che perfino Eva alla fine non sia sicura che una delle due, o lei o l’altra, abbia preso davvero il soppravvento dentro di lei. Sì, perché dalla lettura si evince e sono più che convinta, che proprio come due sorelle ‘gemelle’, l’una non possa vivere senza l’altra.
‘Le dita spettrali delle nostre anime erano strettamente intrecciate prima ancora che cominciassimo a respirare.’ Ecco, questa frase tratta dal libro dice tutto. Il tutto appare a prima vista come la vita che lega due sorelle ‘siamesi’ invisibilmente da una forza interiore più forte di loro. Piccoli e preziosi passi nel cuore di un romanzo che diventerà il diario di bordo per migliorare la nostra esistenza, facendoci capire quale sia davvero la verità sulla nostra vita.
Francesca Ghiribelli
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Una storia piacevole sugli zombies
Maddy è una comune ragazza degli States che divide la sua vita fra amici e la sua ultima cotta per il nuovo ragazzo della scuola.
Quando riuscirà ad ottenere il primo appuntamento con lui, un atroce destino si mette in mezzo con la sua immensa perfidia.
La stessa sera si scatena un temporale e un fulmine la colpisce in pieno!
Si risveglierà intontita e non potrà essere più la persona di un tempo. La sua vita da ragazza zombi la vedrà divisa tra la ricerca di freschi cervelli di cui nutrirsi e nuovi nemici da sconfiggere.
Ma la ragazza non è un’atroce assassina e si ciberà soltanto di cervelli animali, quindi farà spesso un giro nelle macellerie della città per continuare la sua ‘dieta vegetariana’.
In questa sua nuova forma di vita così singolare scoprirà, che come il mondo degli umani, anche quello dei non-morti presenta difficili leggi da rispettare e soprattutto un’amara realtà.
Sì, non tutti gli zombi sono ‘vegetariani’, come lei, altri si cibano di cervelli umani.
Barracuda Bay si mostrerà una cittadina sorprendentemente vasta di razze. Gli zombi vivono in mezzo agli umani. Solo il coraggio di Maddy si troverà alle prese con improvvise uccisioni. La ragazza riuscirà a diventare la nuova paladina della giustizia a ‘Zombilandia’?
Una dolce storia pervasa da tonalità rosa e pizzicata ovviamente da macchie di horror e di giallo!
Un romanzo Young Adult paranormal dal sapore real-dark che riesce in un certo verso a far riflettere il suo vasto pubblico di lettori.
Una trama che lascia varie chiavi di lettura per un epilogo aperto. Una speranza per una nuova saga..
Francesca Ghiribelli
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Un romanzo delizioso
RECENSIONE
Layla e Tristan, nomi molto significativi per due personaggi protagonisti di un romanzo romantico, fresco e originale.
Ancora una volta la casa editrice Giunti ci ha regalato il sapore di una storia positiva ed estiva ambientata a Stoccarda, di solito una città che non viene presa spesso in considerazione nelle trame libresche, ma che l’autrice ha saputo rendere fiabesca e meravigliosa.
La Popescu ha anche arricchito il libro aggiungendo alla fine una piccola e simpatica guida sui luoghi stoccardesi più movimentati e che hanno reso indimenticabili gli incontri fra i due protagonisti per chi ha avuto il piacere di leggere questo romanzo.
Layla, lavora come fotografa per eventi come concerti e serate in discoteca, ha da poco uno studio di fotografia tutto suo, ma anche se è un piccolo traguardo raggiunto, sa benissimo che dentro di sé non si sente realizzata; dall’altra parte Tristan, un ragazzo dolce, misterioso, da un lato timido e tormentato, che se non fosse stato inserito in una trama moderna ambientata ai giorni nostri, l’avrei visto adatto come personaggio per una trama classica in stile ‘Cime Tempestose’.
Ed e’ proprio lì la bravura dell’autrice, almeno dal mio punto di vista, perché ha reso l’idea perfetta dello struggente sentore di altri tempi nel descrivere l’emozione brillante per lo sbocciare di una storia d’amore profonda in senso esistenziale e costruttiva in senso reale.
Lo scoccare di un colpo di fulmine da parte di Layla, che durante il suo lavoro di fotografa in un locale scatta istintivamente una foto a Tristan, un ragazzo sconosciuto fino a quel momento.
Lui viene ferito improvvisamente ad un occhio a causa di una gomitata fra la folla, ma lei se ne prende subito cura dolcemente.
Da lì la trama farà in modo di far incontrare sempre più spesso i due ragazzi, infatti lei scoprirà che quell’affascinante ragazzo fa il corriere, il cameriere, ama la letteratura e la musica, adora il surf e ama scrivere anche guide turistiche.
E così Layla sentirà dentro di sé il crescere di un’attrazione non più solo fisica, ma anche caratteriale.
O meglio, semplicemente voltandosi indietro e vedendo la sua attuale storia con Oliver, il suo storico fidanzato da cinque anni, si sente improvvisamente vuota e insoddisfatta.
Lei continua a ripetersi che Oliver è il ragazzo perfetto (come le dice sempre la sua migliore amica Beccie, un tipo carino e un po’ pazzerello), ma anche preciso, metodico, attaccato al suo lavoro in modo quasi maniacale, però legato molto di più alle sue abitudini, ai suoi hobby e ai suoi amici che a lei.
Layla cerca in tutti i modi di aggrapparsi alla sua razionalità, a quella parte a cui ha sempre dato retta immagazzinando i suoi sogni in disparte, come l’ha convinta a fare Oliver.
Oliver che non crede in lei, nel suo lavoro di fotografa, lo stesso fidanzato che la tratta come una bambina facendola sentire imbarazzata di fronte agli altri.
Lei improvvisamente si accorge che tutto ciò che la circonda non le basta, e il peggio è che non le è mai bastato, ma è riuscita solo a soffocare i suoi desideri per poter stare con Oliver ed essere felice al suo fianco.
Questo libro ci mostra come a volte in molte storie l’amore non basta, e per quanto un legame possa durare da tanto, può anche sbriciolarsi in un secondo.
Layla tenta di fare un viaggio romantico con Oliver, ma alla fine non sembra affatto funzionare, perché al loro ritorno la vita torna ad essere sempre la stessa.
La ragazza rivede sempre davanti a sé tutti i piccoli grandi momenti vissuti con Tristan: la notte tra i vigneti sul suo pulmino, quando lui le strimpella una romantica canzone dicendole di non accantonare mai i propri sogni, ma di rivelarli in silenzio al cielo, mentre una stella cadente brucia e cade; lei non ha mai visto stelle cadenti, così lui le accende piccoli fuochi d’artificio da far volare in cielo assomiglianti ad esse, per non dimenticare il bellissimo momento in cui Tristan, perfino membro di un gruppo musicale, dedica alla ragazza la canzone ‘Layla’ di Eric Clapton.
La protagonista di questo libro in quegli istanti si sente in mezzo ad un famoso quadro amoroso, quello di Clapton che dedica quella canzone proprio alla moglie di uno dei suoi migliori amici, George Harrison.
Ed è proprio qui che si spiega l’iniziale impossibilità del loro amore, perché Layla è già infelicemente occupata sentimentalmente, ma anche Tristan ha la sua Helen.
Una Helen che ama ancora, ma che non compare mai fisicamente, anche se la casa del ragazzo è tappezzata delle sue foto.
Lascio al lettore scoprire pagina dopo pagina questa storia, visto che mi sembra di aver già detto molto, ma nonostante questa lettura mi abbia coinvolto molto quasi come un album fotografico scattato momento per momento, mi sarei in qualche modo aspettata di più da essa.
Sarebbe stata perfetta se nel dilungarsi della trama, ci fossero stati molti più incontri fra Tristan e Layla, ma più che incontri li definirei dialoghi, perché ogni volta che i due ragazzi iniziano a parlare non riescono mai veramente a spiegare fino in fondo l’uno all’altra quello che veramente provano.
Forse sicuramente è l’intenzione dell’autrice a voler far trapelare questo, perché ha voluto donare a questa storia non una fine ma un inizio per i due personaggi, quasi come una chance per poter mettere alla prova il loro amore.
Il tutto lascia pensare ad un possibile seguito, per questo lascio ancora tante occasioni all’autrice di poterci stupire in futuro, così conferisco al romanzo quattro stelle.
Una lettura consigliata durante una notte estiva piena di stelle cadenti, per i romantici che vogliono continuare a sognare, nonostante gli impervi sentieri che la vita ci presenta davanti.
Francesca Ghiribelli.
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Un libro eccellente
RECENSIONE
Citazione dal libro
“Quanta strada hanno fatto Vivian e la sua collana, pensa Molly: da un villaggio di case di pietra sulle coste dell’Irlanda ad un palazzo di New York,da un treno in corsa verso l’ovest ad una vita in Minnesota. Per arrivare qui, dopo quasi cento anni, sotto il portico di una vecchia casa nel Maine.”
Un romanzo dai toni esemplari e indimenticabili, un libro dalle sfumature di una storia antica, la quale rende altrettanto essenziale il suo intrecciarsi ad una favola moderna sull’amicizia.
E’ difficile trovare trame così avvincenti sul tema dell’amicizia, ma questo romanzo cattura il lettore su tutti i fronti della storia.
Mi sarei aspettata di tutto da questa lettura, ma quel tutto si sarebbe evoluto apparentemente per me solo nella grande umanità di una vicenda narrante la profondità di un legame tra un’adolescente e un’anziana che si ritrovano a diventare amiche trovando tante cose in comune fra loro.
E invece vi è molto di più: c’è l’epopea della vita di una donna quasi centenaria che si dipana nell’emozionalità dei ricordi ancora vividi della sua infanzia e della sua esistenza di ragazza diventata donna.
Uno stile incalzante, dove la scorrevolezza degli eventi inizia dall’esperienza di Molly, una diciassettenne in affido a due genitori un po’ bizzarri,una ragazzina in preda al tema dell’abbandono e della sua abitudine a vedersi sballottata fin da bambina a più famiglie per essere finalmente accettata e amata per la persona che è.
Ed è qui la bravura che l’autrice ha dimostrato nel saper legare due vicende ambientate in due epoche opposte, ma che nel loro significato hanno molte più cose in comune di quanto credono.
Molly deve svolgere le sue cinquanta ore di servizi sociali, semplicemente per essere stata punita a causa del furto di una copia di Jane Eyre (il suo libro preferito) dalla biblioteca della scuola: è così che incontra Vivian, visto che la madre di Jack, il suo attuale ragazzo, lavora alle dipendenze di questa sorprendente signora di novantuno anni.
Qui la diciassettenne dovrà ripulire il solaio dell’anziana signora dalle cose ormai vecchie e inutili.
La ragazzina presto si accorgerà di quanto quella punizione sia invece un modo per riscattare se stessa insieme alla straordinaria storia di Vivian.
Molly si accorgerà di quanto la donna sia legata alla sua storia in modo profondo e indimenticabile. Non ci sarà quasi niente da buttare, perché i racconti della vecchia signora ricostruiranno il saggio diario di una storia, da cui possiamo tutti imparare veramente qualcosa.
Dentro questo diario di vita c’è la storia di tre donne Niahm, Dorothy e Vivian: tre anime che battono in un solo cuore.
Niahm una bambina dodicenne che parte dall’Irlanda per l’America insieme alla sua famiglia, inseguendo il sogno di una vita migliore.
Ma tutto presto finisce, perché i suoi cari le vengono portati via da un incendio.
Lei rimane sola e salendo sul ‘treno degli orfani’ prenderà la nuova identità di Dorothy.
Mi è piaciuta molto l’idea di inserire in questo romanzo un pezzo di storia vera dedicata ai ‘treni degli orfani’, i quali tra il 1854 e il 1929 portano piccoli bambini senza famiglia verso un destino sconosciuto, dove ognuno di loro si augura di poter trovare un po’ d’amore o comprensione.
Dorothy verrà sbalzata da una famiglia all’altra fino a diventare la figlia adottiva dei Nielsen, i quali tentano di sostituirla con la loro defunta figlia.
A questo punto diventerà Vivian, anche se quando incontrerà a sua insaputa l’amore della sua vita si accorgerà di essere sempre rimasta Niahm in un piccolo angolo del suo cuore.
Ecco che questi tre diversi nomi femminili portano sempre e solo ad un’unica donna.
Ogni baule o scatolone del solaio di Vivian nasconde un vagone indimenticabile e doloroso di ricordi, ed è qui che le vicende di Molly e la donna si intrecciano indissolubilmente trovando tante cose in comune l’una nella vita dell’altra.
La Kline ci fa scoprire tante palpabili emozioni,quando l’ho letto mi è sembrato al contempo di dare vita ad un film da premio Oscar, visto il talento dell’autrice.
Credo proprio che sia uno dei rari casi in cui un film e un libro possano essere belli e profondi alla pari, spero tanto che qualche regista possa davvero crearci una pellicola sopra per tramandare questa storia a chi non ha avuto ancora il piacere di leggerla.
Una lettura che valuto con cinque stelle abbondanti,perché la scrittrice ci ha saputo donare l’emozionante valore di un’amicizia, sapendo aggiungere una parte di storia vera e importante che è tuttora realtà agli occhi dei nostri giorni.
Consiglio vivamente questo romanzo a chi ama le storie del passato e quelle dell’amicizia,ma soprattutto a chi pensa sia essenziale a volte saper ascoltare le persone più anziane,perchè sono loro il vero e unico tesoro per noi giovani in cerca di verità e saggezza.
Francesca Ghiribelli.
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Il finale più atteso per la saga Lux
Citazione dal libro
'Le sue parole si persero per un momento mentre l'altra sua mano sfiorava tutto il mio corpo. Mi tirò contro di lui, i nostri corpi si adattarono perfettamente insieme e la sensazione che mi fece provare era, in qualche modo, incredibilmente nuova e dolcemente familiare. Il suo bacio si approfondì fino a quando avevo il suo sapore ovunque. '
Recensione
L'ultimo capitolo della saga più attesa, il vero iniziale colpo di scena succede proprio fra le prime pagine del romanzo: Kat non sa dove è finito il suo Daemon, ma alla fine quando lo ritrova, lui sembra totalmente un'altra persona. A quanto pare sembra non ricordarsi di lei e del forte sentimento che li lega, lì in quel momento mi sono sentita letteralmente spezzare il cuore, esattamente come è successo alla protagonista.
Ed è questo che rende speciale lo stile di questa scrittrice: creare una saga di ben sei libri di genere young adult che entrano dentro di te, facendoti emozionare e commuovere, quasi come se fossero parte della tua stessa famiglia.
Diciamo soltanto che devo trovare una piccola pecca, anche se ovviamente la trama nella sua complessità non delude, ma a volte mi sono ritrovata a fare un po' di confusione su chi fosse il vero gruppo colpevole di alieni all'origine della storia.
All'inizio c'è un mix di Luxen innocenti e invasori, poi gli Origin che avevamo lasciato nel precedente capitolo, frutto di unione fra Luxen e umani, ma alla fine dell'ultimo libro tutto combacia e lo svolgimento si chiarisce.
Mi sono piaciuti i colpi di scena relativi alla madre di Kat e alla figura di Dee, temporaneamente alleata con il nemico, i personaggi di Archer e Luc, ma anche la lieta notizia che sconvolge la vita di Beth e Dawson.
Insomma tanti piccoli grandi colpi di scena che uniscono ancor di più l'amore fra i due protagonisti, Kat e Daemon, i quali ci faranno ancora venire i brividi per l'emozione e la fantastica luce che emanano grazie al loro rapporto.
Per quanto non possa sembrare nelle pagine iniziali tutto si sistemerà e Daemon avrà avuto soltanto un piccolo lavaggio del cervello a causa del potere dei Luxen, mentre il vero impensabile stravolgimento è come la nostra banda di eroi sarà costretta a cercare l'alleanza degli Arum per salvare il mondo dagli attacchi alieni dei Luxen invasori.
Insomma una trama che esplica ogni più piccolo dubbio su ogni interrogativo posto dai lettori, capovolgendo a momenti anche la più ovvia aspettativa.
L'unica amarezza è la conclusione di questa splendida serie, so che mi mancheranno molto i due protagonisti, ma mi auguro che la Armentrout riesca al più presto a regalarci tante altre emozioni con nuove splendide saghe.
Francesca Ghiribelli.
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Una saga ricca di colpi di scena
RECENSIONE
L'autrice ci lascia sempre con il fiato sospeso alla fine di ogni libro di questa serie.
E questa volta nel penultimo capitolo della famosa saga 'Lux', è stata veramente eccezionale!
E' il libro 'rivelazione' dell'intera serie, ma sopratutto credo che quella dell'Armentrout sia la migliore e insuperabile saga letteraria sugli alieni.
L'atmosfera che esiste fra i due magnetici protagonisti ci fa tremare il cuore ancora una volta, e girando pagina dopo pagina mi sono ritrovata a innamorarmi completamente un'altra volta di questa magnifica storia.
Uno young adult dai contorni anche un po' distopici se vogliamo e sicuramente fantascientifici.
Avevamo lasciato la povera Kat a Mount Weather, mentre Daemon è rimasto letteralmente disperato all'idea di non poterla proteggere dagli Arum e da cosa nascondono quelle mura proibite.
E' proprio il fatidico momento in cui anche i due si erano rivelati in un modo molto romantico e soprattutto indimenticabile cosa provano l'uno per l'altra.
Finalmente anche Daemon confessa apertamente, visto che lui è poco propenso a pronunciare le parole 'Ti amo', di amarla follemente.
Nonostante sia un legame fra un umano e un Luxen credo che il loro rapporto rappresenti il vero primo grande e unico amore, il quale nasce fra due adolescenti, ma che alla fine ( per chi ha seguito tutta la storia, ovvio!) riuscirà a resistere al tempo e a tutti gli ostacoli che si metteranno sulla loro strada.
L'amore eterno, unico ed esemplare che in fondo è raro da trovare perfino fra due umani, figuriamoci quando parliamo di alieni!
Tornando a noi, credo che anche io come molte accanite lettrici non vedano l'ora di leggere finalmente l'ultimo capitolo per riuscire a calmare l'ansia che aleggia per l'incolumità dei due protagonisti.
Ce la faranno a restare insieme? Ma soprattutto riusciranno nonostante le atroci verità di cui verranno a conoscenza a far sopravvivere il loro prezioso amore?
All'inizio troviamo un Daemon che farà di tutto per evadere dalla prigionia a cui la sua famiglia lo ha indotto per non farlo fuggire alla disperata ricerca della sua Kat!
I lettori però sanno che questo affascinante alieno dagli occhi color smeraldo sarà pronto a tutto per l'amore nei confronti di un'umana!
Anche ribaltare la situazione o forse addirittura rinnegare le sue origini aliene?
Daemon è il classico 'piacione', si sa , ma l'autrice è riuscita attraverso i capitoli di questa saga a farlo diventare totalmente diverso.
O meglio, lo ha trasformato nel tipo ideale per ogni donna: bello e dannato, ma anche maledettamente romantico.
Un acerrimo 'guerriero' pronto a tutto per la sua donna.
Intanto la dolce Kat è rinchiusa fra le mura di Dedalo, o meglio nella cosiddetta 'area 51', una sorta di laboratorio di analisi dove testano i Luxen e gli Ibridi, come lei, per poter riuscire a curare le malattie umane.
Sarà sottoposta ad un sacco di test e analisi del sangue, ma soprattutto quello che vorranno è farla combattere contro altri suoi simili per testare la sua capacità di sopravvivenza e la sua potenza.
Dedalo, non è altro che il governo stesso, che cercherà di metterla contro i Luxen e quindi contro il grande amore della sua vita.
Kat non vorrebbe mai ritrovarsi al fianco di Daemon in quel momento, perché sa che sarebbe in estremo pericolo quanto lei, ma è altrettanto sicura che farà il possibile per salvarla.
E anche stavolta l'autrice non ci delude, perché delinea ogni personaggio in modo perfetto allineandolo con il continuo evolversi della vicenda.
In questo volume si scopriranno una parte della verità che delinea la storia, ma soprattutto il lato fantascientifico che la scrittrice con genialità ha creato.
Daemon alla fine si ritroverà ad essere aiutato da Luc, uno strano e giovane alieno già incontrato nel precedente capitolo, infatti sarà lui stesso ad incaricarlo di appropriarsi del famoso LH-11. Cosa sarà mai? E perché è di essenziale importanza?
Il nostro protagonista, però non riuscirà a fidarsi completamente di nessuno, soprattutto grazie alle delusioni e ai tradimenti avuti in passato.
Cari lettori, alla fine del libro però vi aspetta l'ennesimo colpo di scena e ciò che ci porterà ad immaginare cosa possa accadere nell'epilogo.
Io sono già in ansia per i due protagonisti e voi? Credo che questa lettura vi incanterà pagina dopo pagina e vi chiederete chi sia davvero il cattivo della situazione!
I Luxen, gli umani o Dedalo? Peccato che nell'ombra si nasconda un altro tipo di creatura aliena molto più pericolosa.
Non ve la svelo, altrimenti vi rovino la sorpresa. Attendo l'ultimo libro per dare le cinque stelline che senz'altro meriterà di sicuro.
Francesca Ghiribelli
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L'affascinante e tormentata storia d'amore fra un
RECENSIONE
Il quarto capitolo della serie 'Lux' di questa bravissima autrice che ci tiene incollati alle sue pagine per una trama ancora più accattivante e sconvolgente.
Abbiamo ritrovato Katy e Daemon nei panni di una nuova avventura che rivede il mondo alieno sempre affascinante protagonista.
I capitoli di questa saga pur avendo come personaggi creature del terzo tipo, non diventano mai banali o ripetitivi, perché l'autrice sa costruire bene ogni episodio senza essere mai monotona e soprattutto mischiando suspance, mistery, originalità con una storia romance dai risvolti youg- adult e fantasy-distopici.
La scrittrice sa dosare il tutto come in un cocktail afrodisiaco perfetto, visto che il vero fascino si nasconde soprattutto nei dialoghi e nel rapporto amoroso fra i due protagonisti: Daemon, un Luxen dal fisico aitante e dagli occhi di un verde magnetico, dall'altra Kat, una ragazza umana sorprendentemente guarita attraverso il contatto alieno e che ora diventata un ibrido, possiede poteri paranormali.
In questo libro si nota quanto la nostra book blogger Katy riesca lentamente a rendersi conto della sua nuova natura, ma riesce ad accettare difficilmente di essere riuscita ad uccidere diverse persone per salvare se stessa e il suo Daemon.
Percepisce il suo desiderio di vendetta contro chi possa nuocere ai suoi affetti, ma anche a chi possa far del male alle persone care inerenti alla famiglia di Daemon.
Il suo tentativo di riappacificarsi con Dee, la sorella di Daemon e sua migliore amica, che soffre ancora per la morte di Adam; infatti incolpa ingiustamente Kat di questo, ma nella storia rientra anche Dawson che avevamo trovato nel prequel della serie.
La lotta del fratello gemello di Daemon alle prese con la ricerca della sua Beth.
Anche io infatti avevo sperato in un suo ritorno e soprattutto l'autrice ne aveva dato una certezza, visto che i corpi di entrambi non erano stati ritrovati.
Lo svolgimento è appassionante perché ci sarà il Dipartimento della Difesa che spia i nostri protagonisti di continuo, mentre entrerà in scena 'Dedalo', un gruppo che studia e tortura gli ibridi per trarne vantaggi ed è proprio lì che Dawson vuole tornare per riprendersi la sua amata.
Tutta la sua famiglia, i suoi amici e Kat faranno di tutto per non lasciarlo da solo e portare a termine la missione.
Ritorneranno sulle scene anche nemici come Blake, che vuole tirare fuori il suo amico Chris da 'Dedalo' mentre Will, il fidanzato della madre di Kat, riserverà un colpo di scena improvviso insieme alla compagna di scuola della protagonista, Carissa.
Tante insuperabili vicende con un finale da mozzare il fiato che ricorda il classico tocco della Armentrout per prepararci al sequel successivo!
Consiglio ancora una volta questa saga davvero intrigante, sexy e unica nel suo genere!
Francesca Ghiribelli
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Uno young adult davvero irresistibile
Citazione dal libro
«Scommetto che entro la fine dell'anno confesserai di essere follemente, totalmente, irrimediabilmente...».
«Ti piacciono gli avverbi?» Avevo le guance in fiamme.
«Irrevocabilmente?»
«Almeno sai cos'è un avverbio, non immaginavo» borbottai sbuffando.
«Smettila di distrarmi, Kitty. Entro la fine dell'anno, confesserai di essere follemente, totalmente, irrimediabilmente, irrevocabilmente innamorata di me». Soffocai una risata, sconvolta.
«E che mi sogni, anche.» Mi lasciò il braccio e si mise a braccia conserte. «Scommetto che confesserai anche questo. Forse mi mostrerai persino il quaderno in cui hai scritto il mio nome circondato da cuoricini...».
«Oh, ma per favore...»
Daemon mi fece l'occhiolino. «Ti sfido».
Recensione
Uno dei più attesi seguiti di una saga davvero meravigliosa e seducente in ogni sua pagina.
Non vedevo l’ora di leggerlo e non appena mi è stato possibile l’ho divorato emozionandomi parola dopo parola!
E devo dire che questo terzo libro mi è piaciuto molto più degli altri, forse per l’evoluzione degli eventi che affianca l’affascinante attrazione tra i due protagonisti.
Come sempre ho adorato la figura che l’autrice ha dato a Katy, simpatica e dolce booksblogger, che tempesta la casa di libri ovunque, ma soprattutto mi ha fatto estremo piacere che la scrittrice abbia dedicato questo libro ai blogger di libri di tutto il mondo.
Un pensiero molto carino e raro da trovare come dedica da parte dell’autore.
Ma torniamo alla trama saliente del romanzo, ci emozioniamo ancora una volta nel vedere come il legame tra Katy e Daemon si rafforza, ma non solo per la forte attrazione che provano, ma proprio perché la ragazza adesso si sente cambiata interiormente e fisicamente per essere entrata irrimediabilmente in contatto con i Luxen.
Dovrà combattere contro i sentimenti che prova per Daemon, non riuscendo ad ammettere a se stessa che in fondo si fida di lui, ma non riesce a lasciarsi andare.
A rendere tutto più complicato vi sarà l’arrivo di un nuovo alunno nella sua scuola di nome Blake, il quale è finalmente un ragazzo normale e Katy sentirà il bisogno di approcciarsi con qualcuno simile a lei, ma non tutto è ciò che sembra.
Per rendere ancora più critica tutta la situazione, nella vita della ragazza entrerà a far parte anche Will, la nuova fiamma della madre. E per Katy ovviamente sarà complicato riuscire a vedere la mamma a fianco di un uomo diverso dal suo defunto padre.
Considero la trama di questo libro nettamente superiore alle altre, perché l’autrice ha saputo finalmente creare uno stile paranormal e romance assolutamente alla pari e veramente magnetici.
Un amore adolescenziale sognante e combattuto, la travolgente figura paranormale aliena della storia e una sana e scorrevole ‘action’ rendono il tutto perfetto e irresistibile.
Mi è piaciuto il netto cambiamento della figura caratteriale di Katy, che da Obisidian, in cui era una ragazza molto più semplice e sbarazzina, qui sembra che il suo essere solo una adolescente maturi crescendo a fianco della difficoltà della situazione in cui improvvisamente si trova.
Io però fossi in lei mi lascerei molto più andare di fronte ad un alieno così figo, ma in fondo è proprio l’aspettativa delle scene d’amore dei due che ci lascia con il fiato sospeso.
Mi è piaciuta molto la scena in cui Katy fa una video recensione di un libro letto e Daemon partecipa con il suo modo di fare da classico ‘bello e dannato’.
In questo terzo libro Daemon però si dimostra da un lato ancora irritante, ma dall’altra ammorbidisce il suo lato da tenebroso con gesti di infinita dolcezza che sconfinano in un sentimento chiamato amore.
L’ultima parte del libro è molto più piena di azione rispetto ai precedenti capitoli e da lì l’autrice ci fa intuire come possa già aprirsi il quarto libro, Opal.
E il finale ci farà commuovere e tirare un sospiro di sollievo sul destino di un personaggio che ormai era dato per scomparso.
Ma non vi svelo nulla, perché dovete assolutamente leggere questa saga!
Diverte, emoziona, fa ridere, sorridere e alleggerisce la quotidianità facendo sognare anche noi di avere un alieno così figo magari nascosto nell’armadio!
Non sto nella pelle all’idea di poter leggere il prossimo seguito!
Francesca Ghiribelli
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il primo capitolo della saga per un'autrice intram
Recensione
Sono rimasta letteralmente affascinata da questo libro, mi è piaciuto ancora di più del prequel. Per chi ama il paranormal romance negli YA, questo romanzo deve essere nella vostra wishlist per forza!
Diciamo che la trama all’apparenza sembra sempre la stessa, ma sarà l’introduzione di nuove creature paranormali come gli alieni a renderla irrinunciabile da leggere e da vivere.
Io stessa che da sempre non amavo questo genere di esseri e come la protagonista, credevo fossero solo insetti verdi e giganteschi appositamente creati per divorare la specie umana procurando la sua estinzione, invece fra le righe di questo romanzo mi sono ricreduta e credo di aver cambiato idea completamente!
E se fossero degli esseri di luce con uno sguardo magnetico e un fisico celestiale?
Ben vengano! E ho trovato davvero positivo il fatto che nonostante Daemon, il protagonista, sia il solito bello e dannato, riesca ad avere in fondo anche un cuore umano, anzi forse molto più generoso degli umani stessi.
L’autrice ha avuto la capacità di rendere originale una storia che all’apparente trama potrebbe sembrare la solita zolfa adolescenziale e sentimentale. Questo è il suo vero talento, perché quando leggevo il romanzo mi sembrava di essere uno spettatore presente fra i protagonisti, vivendo l’irresistibile fascino dei dialoghi un po’ chick-lit fra Daemon e Kat.
Quella seducente attrazione a livello ormonale che trasuda dal libro e che ci fa emozionare alla grande! Quel dialogo che lascia sognare per un secondo e dopo un attimo ti riporta alla realtà, ma facendo trasparire quanto sia tangibile il sentimento che esiste in fondo al cuore dei protagonisti.
Kal, una books blogger di diciassette anni, molto schiva e timida all’apparenza, un genere di ragazza un po’ riservata e anticonformista, che quando si ritroverà di fronte Daemon capirà che la vita vissuta è molto meglio di quella letta nei libri.
Kat si è trasferita in Virginia, a causa della morte di suo padre: lei e sua madre vogliono lasciarsi alle spalle un po’ di tutta quella sofferenza per l’improvvisa perdita. E questo paesino, al confronto dell’incantevole Florida, dove hanno sempre vissuto, all’inizio le lascerà un po’ spiazzate, ma alla fine non sarà poi così male viverci.
Dal momento in cui Dameon e sua sorella Dee entreranno nella sua vita, Kat diventerà improvvisamente un’altra persona.
Prima era sempre rinchiusa nella sua camera ad aggiornare il suo blog e a recensire libri, ma adesso capirà cosa si è veramente persa là fuori.
Dee diventerà la sua migliore amica e sembra essere un uragano di energia in persona.
Kat si sentirà osservata dagli altri quando si trova in compagnia dei fratelli Black e alcuni comportamenti dei due ragazzi quasi paranormali la insospettiranno, ma soltanto quando sarà vittima di una misteriosa aggressione e gli eventi non saranno più così casuali e legati da troppe coincidenze, allora scoprirà la vera identità di chi le sta accanto.
Devo dire che mi sono molto rispecchiata nella protagonista, perché anche io, come lei amo leggere libri e come lei adoro scrivere recensioni e postarle sul mio blog: in questo la scrittrice ha dato vita a qualcosa di nuovo in questo personaggio femminile, regalandole questa specie di ‘lavoro’, adesso molto in voga, ma preso poco in considerazione come la books blogger.
Ecco una citazione simpatica che adoro:
Con gli occhi di tutti ancora puntati addosso, si sporse ancora di più sul banco e mi disse: «Indovina?».
«Cosa?»
«Ho dato un’occhiata al tuo blog.»
Oh – Madre – Santissima. L’aveva cercato? E, cosa ancora più incredibile, l’aveva trovato!? Era googleabile? Che figata pazzescaaa! «Cos’è, adesso ti metti a spiarmi?»
«Nei tuoi sogni, Kitty.» Poi sorrise, compiaciuto. «Ah, dimenticavo, di quelli sono già il protagonista.»
«Incubi, Daemon, incubi.» Lui mi sorrise e stavo quasi per ricambiare, quando fortunatamente il professore iniziò a fare l’appello spezzando la magia. Mi girai, sospirando.
Daemon ridacchiò.
Da Obsidian
Ho adorato questo romanzo che nella sua semplicità sa essere originale e irresistibilmente attraente. L’ho letto in pochissimo tempo e nonostante la storia apparentemente scontata, non ho saputo togliere gli occhi dalle sue pagine capitolo dopo capitolo.
Il fattore che attrae di più nella sua lettura è l’ironia della protagonista e le continue scaramucce ‘botta e risposta’ con il figo di turno, Daemon Black.
Forse è proprio la diversità di personalità dei due protagonisti a confermare la teoria che ‘i due opposti si attraggono’.
La figura maschile di Daemon è davvero quella del tipico ragazzo arrogante e ‘piacione’,ma adoro l’evoluzione del personaggio di Kat, che alla fine si dimostra un tipo tenace e altrettanto all’altezza dell’irresistibile ‘tira e molla’ di Dameon.
Un libro assolutamente da amare. Attendo con impazienza l’uscita di ‘Onyx’, il seguito.
Francesca Ghiribelli.
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Una saga epica sugli alieni
Non avendo letto ancora Obsidian, ho preferito iniziare subito questa serie libresca così acclamata direttamente dal prequel. Due protagonisti Dawson e Bethany e il sapore di una storia d’amore adolescenziale che pagina dopo pagina regala al lettore il sapore di un sentimento davvero forte. Il tipico colpo di fulmine tra due ragazzi pronto ad arrivare all’amore oltre la vita. Lui, occhi verdi magnetici e fisico scultoreo, una bellezza quasi innaturale, che Bethany sogna di poter dipingere sulla sua tela. Ma quando capirà perché il magnetico verde smeraldo di quello sguardo non può essere riprodotto nella sua vera realtà, sarà finalmente consapevole della vera natura di colui che diventerà il suo ragazzo. Una dolcezza davvero tangibile tra i protagonisti che allieta il lettore facendolo sognare durante tutta la durata di questo breve prequel. Bethany si trasferisce nei dintorni di Petersburg a causa di suo zio, gravemente malato, che sua madre amorevolmente vuole aiutare. Il dolce cuore della ragazza racchiude dentro di sé il forte sentimento e l’irresistibile cotta per Dawson fin dal primo istante, tacendolo alla madre, sicuramente troppo protettiva nei suoi confronti. I due ragazzi però combattono per mantenere sempre più forte il loro legame, ormai non possono fare l’uno a meno dell’altra e quando un intenso bacio fa ‘surriscaldare’ troppo gli animi di Dawson mostrando a Bethany la sua vera natura, sono rimasta letteralmente colpita dalla tranquillità della ragazza nell’apprendere di avere come fidanzato un affascinante alieno. Sì, ma pur sempre un alieno! Ed è qui che l’autrice ci fa comprendere quanto l’amore sia davvero unico nella sua semplicità di accettare ogni diversità della persona che si ama. Mi ha colpito molto il rapporto tra i gemelli Dee, Daemon e Dawson: un legame davvero indissolubile e invidiabile. Sicuramente adesso sono ancora più curiosa di leggere ‘Obsidian’, e con questo meraviglioso prequel avrò le idee molto più chiare sulla vicenda. Mi aiuterà a capire meglio i caratteri dei personaggi e le loro reazioni, per non parlare quanto sia problematico il fatto che l’esistenza del mondo alieno venga scoperto dagli umani. In fondo, l’autrice ha saputo unire una storia romantica e adolescenziale abbinandovi il contesto della possibile esistenza di altre forme di vita, che ancor oggi mostrano un punto interrogativo per l’intero universo. Mi rammarica soltanto la conclusione di questo breve prequel, perché i finali tristi per personaggi così affascinanti non mi piacciono molto! Una saga da consigliare, un’autrice davvero in gamba e una cover davvero da incorniciare per farne un poster in camera! Credo che un umano così bello sia davvero impossibile da trovare, quindi ben vengano gli alieni.
Francesca Ghiribelli.
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Terzo e ultimo capitolo della saga Angelini
RECENSIONE
Rispetto alle date di pubblicazione mi sono avvicinata con netto ritardo a questa saga, ma ora che ho concluso il terzo libro, devo ritenermi brillantemente soddisfatta della sua lettura.
A differenza dei primi due capitoli, quest’ultimo è molto più ricco di trama e azione, dove il senso di tutta la lunga epopea, che l’autrice ha riadattato ai giorni nostri districa piano piano i suoi nodi venendo al pettine.
Credo fermamente che la bravura dell’autrice sia inimitabile, perché non avevo mai ritrovato in altri libri una simile bravura attraverso le sue mirate conoscenze sulla leggendaria storia greca, riuscendo a far assomigliare ogni nuovo personaggio della vicenda ad ogni antico volto epico della Guerra di Troia.
La Angelini riesce straordinariamente con stile narrativo impeccabile ed estro creativo a far assomigliare fisicamente e caratterialmente ogni personaggio che incontriamo ad ogni meraviglioso eroe dell’antica Grecia, facendoci sognare ed emozionare.
Devo dire che attraverso questa saga fantasy è riuscita a far avvicinare a questo periodo storico anche chi, come me, non conosceva completamente tutta la storia che ruotava intorno al più grande conflitto leggendario di tutti i tempi.
Negli studi scolastici mi era piaciuto leggere molti passi dei grandi poemi greci, ma con questi tre libri sono riuscita veramente ad appassionarmi e ad approfondire l’argomento, pur sempre riflettendolo attraverso gli occhi della fantasia creativa di chi lo ha scritto.
Non voglio svelare troppo sulla trama di questo terzo capitolo, nonché epilogo, perché chi non l’avesse ancora letto e ultimato, deve restarne sorpreso e appassionato nella diretta lettura.
Posso dire, però che Helen dovrà vedersela con un esteso gruppo di dei sparsi sulla Terra, intenzionati a far pagare un’antica e crudele vendetta all’intera umanità.
Soltanto il gruppo di Discendenti, fra cui Helen e molti dei suoi amici già incontrati nei capitoli precedenti, potranno avere il potere di cambiare gli eventi.
Helen, la più potente, insieme al loro aiuto riuscirà veramente a impedire il pericolo imminente e a sconvolgere il corso degli eventi?
Ce la faranno a capovolgere almeno stavolta lo spietato destino che un’imminente nuova Guerra di Troia porterà?
Ho notato che in questo capitolo l’azione ha movimentato la trama e l’epilogo. Ogni personaggio non è mai tralasciato, ma tutti partecipano animatamente alla storia con risalto alla vicenda stessa.
Ciò che darà importante evoluzione al tutto sarà l’errore compiuto sulla vera paternità di Helen, un po’ in fondo c’era da immaginarselo, e leggendo questo ultimo episodio, pagina dopo pagina, si capirà di quanto sia essenziale conoscere la verità per svelare la vera identità della protagonista, nonché il suo antico e irrinunciabile amore per Lucas, come Elena di Troia aveva per Paride.
Molto carino e ben creato il presunto triangolo amoroso tra Helen, Orion e Lucas.
Poi l’autrice ci sorprenderà con un’unione molto curiosa e inaspettata tra Orion e Cassandra, il cui nesso sarà ben compreso andando a scovare la mitica storia greca.
Una new entry sarà la curiosa figura della sirena di nome Andy, la quale troverà anche lei in seguito il segreto e antico amore della sua vita.
L’autrice in questa intrigata tela di personaggi, nonostante tutto, è riuscita a districarsi molto bene e a concluderla facendoci sorridere ed emozionare.
In fondo, mi mancheranno i suoi personaggi, ma spero vivamente che al più presto ci delizi con una nuova opera libresca.
Una lettura da consigliare per chi ama la leggendaria storia greca e per chi ama ancora sognare ad occhi aperti di vivere in un’altra dimensione.
Francesca Ghiribelli.
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Secondo capitolo della saga firmata Angelini
Recensione
Questo è il secondo libro della trilogia di questa meravigliosa autrice,che con la sua saga dedicata agli dèi dell’Olimpo ci ha fatto e ci farà ancora sognare tra le sue avventurose e affascinanti pagine.
Come è logico che sia il libro apre il sipario del secondo capitolo sulla scena conclusiva del primo atto: Helen e Lucas, Discendenti e cugini, non possono stare insieme. Un amore come sempre combattuto che ci farà battere il cuore, soprattutto perché le forte emozioni pervase da una nuova ed esilarante avventura non mancheranno di certo.
L’arte che contraddistingue quest’autrice così in gamba è l’esser riuscita a mettere insieme così tanti personaggi senza disperdersi mai e certamente si sente la sua esperienza nel cimentarsi fra le leggende del popolo greco.
Sicuramente uno studio curato e appurato da una forte passione per questo pezzo di storia, che è riuscita a riallacciare attraverso la fantasia alla nostra odierna realtà.
Ma a rendere ancor più difficile il legame fra Helen e Lucas vi sarà un altro personaggio altrettanto bello e aitante di nome Orion, Discendente di Adone.
In questo secondo capitolo la nostra protagonista, perfetta reincarnazione di Elena di Troia, completerà le sue capacità e doti di semidea, ma dovrà affrontare un’impervia e pericolosa avventura, proprio perché secondo le antiche profezie è l’unica Discendente in grado di poter scendere agli Inferi e trovare le Furie, le quali rendono pura tortura ormai da secoli la vita dei Discendenti.
Sarà proprio agli Inferi che Helen incontrerà Orion, una creatura capace di muovere e far vibrare la Terra come un terremoto. E la ragazza proverà un affetto speciale per il ragazzo, un qualcosa di molto intimo e forte, che la renderà insicura per ciò che prova da tempo nei confronti di Lucas.
La scrittrice dà molta più evoluzione alla storia nel suo complesso esponendo in questo secondo atto ancor di più la sua passione per la figura degli dèi.
Helen incontrerà il dio della guerra, la dea della discordia e molti altri nomi noti alla mitologia greca, per non parlare delle figure terrificanti di alcuni nuovi mostri come l’insetto gigante di nome Automedon.
La figura di Helen sarà sempre più omaggiata dal suo coraggio e dal suo forte altruismo, quando a tutti i costi stremata dal dolore e dalla sofferenza fisica, vorrà comunque portare in salvo dagli Inferi suo padre Jerry, proteggendo al contempo i due ‘fratelli di sangue’ Orion e Lucas.
L’unica cosa che la rende sottotono sarà la sua costante insicurezza fra i sentimenti che prova per i due ragazzi,ma ci saranno anche molti personaggi secondari davvero validi come Matt, sempre più forzuto e coraggioso, Claire, sempre molto apprensiva nei confronti della sua migliore amica Helen, per poi finire con la figura di Zach, all’inizio visto come un sordido traditore, ma che alla fine dell’atto dimostrerà il suo buon cuore e il suo onore senza codardia.
Detto questo, non vedo l’ora di poter leggere l’ultimo capitolo, Goddess, per dissetare la mia curiosità e far concludere, spero con un lieto fine, la storia di Helen.
Francesca Ghiribelli.
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Un fantasy poco avventuroso
RECENSIONE
Un libro lunghissimo a mio dire, forse anche troppo, perché lo svolgersi della vicenda, per essere un fantasy, non è molto dinamico o ricca di colpi di scena.
Non c'è che dire, da questo libro mi sarei aspettata molto di più, viste molte recensioni positive lette, ma in fondo non sono una gran patita del genere.
Ho gradito altri tipi saghe, ma questo pur essendo un romanzo unico mi ha un po' deluso.
L'ho iniziato con gran entusiasmo leggendo la trama, la cover è abbastanza incalzante, ma non troppo invitante per affascinare tutti gli amanti del genere.
Pensavo che il mistero che aleggiava fra le prime pagine attorno al personaggio di Nora, giovane laureanda in lettere con qualche incidente di percorso sul lato sentimentale, fosse molto più avvincente. Soprattutto quando prima di partecipare ad un matrimonio di amici, si perde all'improvviso nella boscaglia, ritrovandosi in un mondo parallelo molto strano e curioso.
Il suo arrivo in un misterioso cimitero con un'ambigua maledizione che trapela da un'iscrizione trovata su una lapide, poi si disperde per tutta la trama allungandosi in laboriose descrizioni degli ambienti, di maghi, stregoni, castelli e battaglie, ma pur giungendo alla fine di un tutto, non si trova ugualmente il nesso della storia con l'eccessiva ampiezza scritturale.
Ho provato a calarmi nella lettura capitolo dopo capitolo per la curiosità di arrivare a scoprire qualche colpo di scena o cercare di sorprendermi alla fine della vicenda, ma anzi la scrittrice l'ha pervasa di ottima scrittura e stile scorrevole per le descrizioni e i dialoghi, ma non per la completa vicenda della protagonista; infatti ha tempestato lo svolgimento di magia anche quando era un po' di troppo oppure disseminando le pagine di personaggi ben poco utili alla vicenda.
Nonostante tutto, il personaggio di Aurendiel, mago dall'età centenaria che salva l'umana Nora dalle grinfie di Ilissa, regina dei Faitoren e di suo figlio Raclin, promesso sposo di Nora.
La ragazza cade nella trappola degli strani incantesimi di questo popolo magico, tanto da accettare di passare una nuova vita con loro e accettare di sposare e amare il figlio di Ilissa.
Ho trovato anche questa inventiva molto forzata e poco dinamica per la teoria di un fantasy, però poi i capitoli dedicati ad Aurendiel che stringe una magica amicizia con Nora sono stati in parte piacevoli e curiosi.
Anche se mi sarei aspettata un rapporto più affascinante fra i due, visto che all'inizio l'autrice spiega come la ragazza umana sia attratta dalla figura di questo mago vecchissimo, ma ancora altrettanto seducente.
In passato è stato un gran dongiovanni e trapela dalle chiacchiere di corte che abbia avuto una storia con Ilissa e che abbia ucciso addirittura sua moglie e un componente della sua stessa famiglia.
Insomma tanti piccoli misteri che impreziosiscono la trama senza darle la luce che meriterebbe, mentre per il resto la presenza di una maga dal nome impronunciabile ravviva per alcuni momenti la narrazione che rimane ancora inconcludente.
Comunque sia conferisco tre stelline e mezzo al libro perché lo stile è corretto e le descrizioni impeccabili, la trama fantasy c'è senza brillare troppo di unicità, ma in fondo non ho mai mollato il libro e i numerosi indizi sparsi nei capitoli mi hanno fatto giungere per curiosità al finale, né troppo scontato né troppo sorprendente.
Consiglio la lettura a chi ama i maghi, le magie e le avventure raccontate senza volgarità e con la delicata sfumatura di un romanzo conteso tra realtà e fantasia.
Francesca Ghiribelli
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Una trilogia young adult che rispolvera miti greci
RECENSIONE
La protagonista Helen Hamilton è l’eroina fatta persona,un’adolescente bellissima come una dea greca, e non si può dire solo in battuta, perché nel corso di questa prima straordinaria avventura si accorgerà di essere realmente una diretta Discendente degli Dèi dell’Olimpo.
Lei vive nella deliziosa isola di Nantucket insieme a suo padre Jerry, visto che sua madre se ne e’ improvvisamente andata per sempre quando era ancora piccola. In suo ricordo soltanto una comune collanina a forma di cuore che più avanti scoprirà avere poteri singolari e alquanto antichi.
Helen, per quanto possieda una bellezza da far invidia, è sempre stata una ragazza con i piedi per terra e alquanto timida, tanto che questa sua timidezza si concretizza da sempre in improvvisi e forti crampi allo stomaco. Al suo fianco la sua migliore amica giapponese Claire, soprannominata Ridarella, ma ci saranno anche Zach, sempre più preoccupato per le stranezze del comportamento della ragazza e un altro amico di nome Matt, segretamente invaghito di lei.
Per stranezze si intende il suo corpo esile sopraffatto da una forza inusuale e impareggiabile.
Helen riesce perfino a scaricare fortissimi fulmini in scontri diretti con il potenziale nemico, per poi ricaricarsi con massicce dosi d’acqua.
La ragazza riuscirà a scovare tutte le sue eccellenti doti, che la renderanno sempre più ostile agli occhi dei comuni mortali, grazie all’arrivo della famiglia Delos sull’isola.
Infatti appena sente soltanto nominare il loro cognome dall’amica Claire si sente esplodere dalla rabbia, ma ne capirà soltanto dopo il motivo.
Succederà non appena a scuola si ritroverà davanti un componente dell’odiosa famiglia, Lucas: un ragazzo poco più grande di lei dagli occhi meravigliosamente azzurri e dai capelli neri.
Una persona che alla fine scoprirà avere un cuore grande e modi davvero affascinanti.
Dopo quel primo incontro e la folle voglia di ucciderlo con le sue mani,incomincerà ad avere orribili incubi in cui tre donne, che poi capirà essere le Furie, la tormentano in modo insistente, facendola vagare per terre aride e desolate. Si sentirà sempre più stanca e debilitata, ma una sera in cui si sentirà pedinata da Lucas e da suo cugino Hector, allora iniziando a fuggire da loro, proverà la sensazione improvvisa di perdere l’equilibrio ritrovandosi portata in alto a volare nel cielo. Poi dopo essere svenuta si risveglierà fra le braccia di Lucas e guardandolo finalmente non sentirà più quel repentino odio che provava fino a prima. Anche le Furie sono scomparse.
Helen mano a mano si ritroverà a svelare la sua vera identità fra profezie segrete e il prezioso potere del suo ciondolo, chiamato Cinto, e a domandarsi se lei sia veramente la Discendente di Elena di Troia.
Davvero il legame tra lei e Lucas, trasposto in un’epoca distante numerosi secoli, può avere la stessa radice dell’amore che legò Paride ed Elena nell’antica Grecia? E il loro sentimento potrebbe nuovamente far scoppiare un’altra irrimediabile guerra?
L’autrice ci regala questa saga che credo fermamente non potrà mai avere eguali, facendo sognare un pubblico di tutte le età, diventando sicuramente spunto anche per un meraviglioso rifacimento cinematografico da portare sullo schermo.
Non vedo l’ora di leggere gli altri due capitoli, visto che la scrittrice ci fa sognare facendoci credere che i miti non sono leggende e un grande amore va oltre la morte portando i suoi resti fino in superficie, dunque fino ai nostri giorni.
Una dote davvero insuperabile, ma i protagonisti riusciranno con il loro amore a sconfiggere il destino scritto per loro?
Sarà un piacevole regalo scoprirlo attraverso la lettura di questa stupenda trilogia.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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Un romanzo a tinte gialle dalle suggestive atmosfe
Recensione
Mi piacciono molto i romanzi con ambientazione storica, e devo dire che appena ho aperto la prima pagina di questo libro, non sono riuscita a placare la curiosità per questa meravigliosa storia!
L’ho terminato in pochi giorni e ne sono rimasta affascinata davvero tanto! Tutto comincia con l’agguerrito e implacabile antagonismo che esiste tra le due antiche stirpi dei Rosetum e dei Tarsia, come spesso accade nei buoni romance storico-medievali che si rispetti. Per non parlare del fatto che la trama sia pervasa da quel pizzico di tono ‘rosa’ che mette al centro di tutto un bacio rubato. La classica causa che scatena nuovamente i rancori, per un po’ rimasti sopiti, ma mai cancellati fra due valorose famiglie nemiche. Le vicende ambientate in una selvaggia e indimenticabile Calabria medievale riescono a includere ogni genere romanzesco: l’intrecciarsi dei profili di tanti personaggi principali e secondari, le appassionate storie d’amore, ma soprattutto questo libro è adatto per chi ama il periodo ‘buio’ del Medioevo, i suoi colori di contrasto e la passionale istintività degli uomini di quel tempo. In tutto aleggia il mistero che vibra intorno alla scomparsa di Giselda, cugina e futura sposa di Manlius di Tarsia. Il prode guerriero dopo un lunghissimo tempo trascorso in battaglia lontano da casa torna al suo castello per ritrovare il padre Timoteo e il fratello Goffredo. Non appena viene a sapere che la sua promessa sposa non ha aspettato il suo ritorno ed è fuggita con Aureliano dei Rosetum, il quale l’ha brutalmente uccisa e stuprata, Manlius viene accecato dalla rabbia e dall’antico rancore che serba da sempre per quella famiglia. Ma sarà davvero tutto come sembra? O è molto più facile vedere come colpevole un antico nemico rispetto che guardare in faccia la realtà? Questo libro ci mostra ancora una volta come le cose spesso non siano come sembrano. Non mancheranno colpi di scena e personaggi essenziali come la serva Amelina e il piccolo storpio Livio: per non dimenticare di Gauda e Yusuf, grandi amici da sempre di Manlius. E poi il mistero che racchiude il titolo del romanzo,il quale apre le porte ad un’affascinante e bellissima donna dal temperamento forte e davvero sorprendente: Silia, la figlia di Alberico dei Rosetum. Una ragazza dal fascino diabolico, ma che mostrerà una fervida saggezza e intelligenza. Un libro dai risvolti emozionanti che non ti fa staccare gli occhi dalle sue pagine! Una lettura consigliata soprattutto a chi ama questo periodo storico e gli intrighi familiari.
Francesca Ghiribelli.
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Ultimo capitolo della saga
RECENSIONE
Senza Fine è l'ultimo libro della trilogia Urban Fantasy YA "Paranormal" iniziata con Paranormalmente seguito da Caccia alle fate!
Una lettura leggera e soprattutto consigliata per l’estate e sinceramente mi sarei aspettata veramente molto di più da questo terzo e conclusivo capitolo!
Premio ovviamente il lato ironico e comico che l’autrice usa sempre nel suo stile fresco e scorrevole, ma ad essere davvero sinceri la storia in sé nei primi capitoli l’avevo trovata abbastanza carina e creativa, però in questo ultimo libro riassumendo il succo della trama si potrebbero togliere gran parte delle mini e inutili storie create al suo interno.
Per l’ennesima volta Evie, con le sue stranezze da metà umana e metà Figlia del Vuoto, ci accompagna fra ripetuti portali di fate per vedersela di fronte ad un AICP sempre più sospetta e misteriosa.
Tutti vogliono che salvi l’umanità da tutti i paranormali, che per sbaglio in passato hanno aperto un portale e sono rimasti intrappolati nel nostro mondo senza riuscire più a liberarsi.
Ovviamente ci sono state le dovute conseguenze anche per gli umani, che sono stati influenzati dal potere delle fate anche negativamente.
Devo dire che l’autrice ha molta fantasia, perché in fondo usare l’idea dell’uso della mollica di pane per riuscire a disintossicare gli umani dal potere delle fate, non è davvero male! E tutto sommato il finale non mi è del tutto dispiaciuto! Anche se le scene, le descrizioni sono alquanto ripetitive e i personaggi a volte poco dinamici e oziosi.
Evie insomma si ritroverà di nuovo al fianco di Preston, della sua amica vampiro Arianna, di quel diavoletto-angioletto di Jack, della sua nuova amica umana Carlee e del suo ex fidanzato fata, Reth.
Quest’ultimo forse sarà uno dei pochi a non annoiarci troppo e a non smentirsi mai.
Davvero carino il finale per i due innamorati e molto commovente per Vivian, la sorella di Evie, anche lei figlia del Vuoto.
Nuove e abbastanza piacevoli le figure della Regina Nera e della Regina Bianca, che finalmente si scontreranno faccia a faccia.
Un libro che consiglio a chi ha letto i precedenti due capitoli per dissetare la curiosità sul finale della saga e per chi vuole strapparsi un sorriso ad ogni riga che legge! E un romanzo ovviamente per chi è incuriosito dalle fate!
Francesca Ghiribelli
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Il secondo capitolo di un'ironica saga
Recensione
Diciamo che ho trovato questo secondo capitolo molto più interessante del primo, visto che il precedente sembrava leggermente dispersivo e dava poco approfondimento alle radici della trama.
Eravamo rimasti alla storia d’amore fra Evie e Preston, un mutaforma (liberato dalla prigionia dell’AICP) che non sa ancora di essere immortale, visto che la ragazza non ha il coraggio di rivelargli la verità per paura di perderlo.
Nel corso della storia il loro rapporto dovrà superare molti alti e bassi ed Evie si accorgerà che l’essersi allontanata dal Centro per il Contenimento del Paranormale per avere una vita da umana, non è stata l’idea giusta.
Da sempre aveva sognato di andare a scuola, di avere un armadietto tutto suo, di poter andare ad una festa, ma si accorge piano piano di non essere felice della vita che svolge.
I dubbi la assalgono durante i ripetuti sogni-incubi in cui la defunta Vivian le appare facendole capire che il suo vero mondo alla fine è l’AICP.
Farà di tutto per essere ammessa al prestigioso College della Georgetown in modo da stare più vicina a Preston, ma la tentazione di tornare nuovamente a lavorare per il Paranormale si presenta con il ritorno di Raquel, colei che per lei rappresenta l’unica vera madre mai avuta.
Così in attesa di comprendere la sua vera strada, torna a lavorare in segreto per l’AICP all’insaputa di Preston.
Stavolta ci saranno anche nuovissime e strampalate figure mostruose come le silfidi, i nek, una curiosa fata della foresta e i troll.
Ci saranno anche molti personaggi secondari come Arianna, un vampiro che fa da coinquilina ad Evie, la quale per amore di Preston lavorerà alla tavola calda e cercherà di condurre una vita in mezzo ai numerosi paranormali tratti in salvo dal suo amato fidanzato e dal padre del ragazzo.
Ma non è una vita fatta per lei, perché dentro di sé sente un certo affetto per il rischio e un’esistenza lontana dall’AICP non è possibile.
Il particolare più carino di questa saga è che a differenza di molte altre storie l’autrice cerca di mettere in risalto sotto una chiave ironica e quasi ‘comica’ la goffaggine di Evie. Non la inquadra come l’infallibile super eroina nei combattimenti contro i paranormali, ma alla fine la protagonista se la cava sempre con l’arrivo di qualcuno in sua salvezza, ad esempio ci sarà ancora il ritorno di Reth, il suo ex fidanzato fata. Evie dubiterà ancora di lui, ma la verità alla fine sarà un’altra e altrettanto sorprendente.
Nonostante sia una trama non ricca di colpi di scena, ma divertente e tranquilla, la scrittrice ha reso simpatica e familiare la protagonista, visto che la fa apparire sempre più simile agli umani con i loro pregi e i loro difetti.
Ma lei è una Figlia del Vuoto, ed ecco che in questo secondo capitolo si capisce qualcosa in più sulla sua vera natura, verranno fuori le radici del passato di Evie e un possibile padre ancora esistente.
L’arrivo di un nuovo personaggio di nome Jack, cresciuto dalle fate e mandato ad affiancare Evie nelle sue missioni renderà alla fine l’epilogo di questo capitolo molto interessante.
Diciamo che ho trovato molto bizzarro l’unico bacio tra lui e la protagonista, ma sono queste improvvise scene ‘fuori onda’ che rendono lo stile della White davvero ‘paranormale’.
Non voglio svelarvi oltre, ma Evie resterà in parte molto delusa dalla verità che verrà a scoprire sulle sue origini e capirà che lei e Vivian, sono due Figlie Del Vuoto create per succhiare le anime dei paranormali e acquietare l’antico antagonismo fra la corte delle fate buone e quella delle fate cattive. Devo dire che in attesa di concludere la saga, il finale della storia d’amore con Preston e quello della storia vera e propria mi ha lasciato delusa, avrei creduto finisse in modo più sorprendente. Comunque tanto di cappello all’autrice dei romanzi più strani e bizzarri che esistano.
Francesca Ghiribelli
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Un romanzo indimenticabile
RECENSIONE
Un romanzo dei nostri tempi, ma che per la meravigliosa sensibilità che trasuda, ricorda un amore antico e ancestrale, quasi intercalato dalla dolce poesia, che i sentimenti sanno regalare.
‘Ovunque sarai e qualunque cosa stia accadendo nella tua vita, tutte le volte che ci sarà la luna piena tu cercala nel cielo...’
Questa è la frase che rappresenta il titolo del libro, il ‘mondo’che unisce i due protagonisti.
Due ragazzi che si ritrovano a vivere l’amore adolescenziale sottoforma di quel sentimento universale, che mai lì abbandonerà, neanche quando saranno divisi dall’oceano.
Per questo la protagonista, Savannah, nelle sue accorate lettere ricorda sempre al suo John di guardare la luna piena. Entrambi si sarebbero sentiti vicini per sempre, anche quando la vita prepara per loro un crudele destino, che li separerà a lungo.
Due cuori totalmente agli antipodi che si innamorano perdutamente. John Tyree, un ragazzo ribelle arruolato nell’esercito, pieno di rabbiosa ostilità verso la vita; egli vive il difficile rapporto con il padre, la sola persona rimastagli accanto. Ha scelto la carriera militare, proprio per sfuggire alla quotidianità e al rumore di troppe assenze esistenziali. A volte, però l’amore ci cambia e proprio riuscendo ad amare senza riserve, si scopre inaspettatamente di avere una meravigliosa sensibilità nascosta, da donare al prossimo.
Savannah Lynn Curtis, una ragazza quasi ‘donna’ per la grande caparbietà, con cui affronta ogni suo ideale. Una studentessa impeccabile di psicopedagogia, che dedica le vacanze estive a speciali atti di volontariato: ha un cuore grande e cela dentro di sé la delusione provata in passato, per aver vissuto l’illusione di essersi innamorata della persona sbagliata. Adesso, incontrando a Wilmington quel ragazzo così schivo e curiosamente silenzioso, riuscirà ad aprirsi totalmente alla vita e ad innamorarsi veramente. Sarà al suo fianco, che John scoprirà come poter vivere e scoprire il legame affettivo con suo padre. Grazie a Savannah, esperta studiosa dell’argomento, riuscirà a sapere della forma quasi invisibile di autismo, di cui il padre di John è affetto. Il ragazzo e il padre riescono soltanto a dialogare tra loro di numismatica, grande e unica passione dell’uomo. Ma sarà proprio quel silenzio, ora giustamente motivato da quell’impercettibile malattia, a riavvicinare padre e figlio in un rapporto di amore incondizionato fatto di sguardi e abitudini.
E ‘ proprio durante quella fatidica licenza, che i due si legheranno profondamente, e se quelle brevi settimane potrebbero sembrare soltanto una ’cotta’ estiva, invece segneranno una delle storie d’amore più belle di tutti i tempi. John, purtroppo però sa che deve tornare in Germania al più presto e rivestire i suoi doveri, ma adesso l’attesa avrà una ragione in più e sarà allietata dalle lettere di Savannah, che aspetta trepidante il suo prossimo congedo.
Manca così poco ormai, ma quando crollano le Torri Gemelle, John preso da un forte senso di giustizia e di patriottismo, sceglie di essere mandato in Iraq.
Nell’arco di quegli anni il loro sentimento sarà messo a dura prova, quasi spegnendo la reciproca presenza l’uno dell’altra. Poi cinque anni dopo, improvvisamente la morte del padre di John, lo fa tornare a casa. Dopo il funerale, una forte nostalgia di rivivere il passato, lo fa andare alla ricerca di Savannah, ma incontrandola scoprirà una sconvolgente verità.
L’autore ci sorprende con la sua voglia di far vivere il vero amore, oltre tutto, anche oltre qualsiasi tipo di forte difficoltà. Alla fine, però, si sa che nella vita tutte le storie non possono avere sempre il lieto fine di una favola,ma ciò che ci insegna questo romanzo, è il grande percorso di rinascita interiore che il protagonista riesce ad acquisire dall’amore, che proverà per sempre per la sua Savannah.
Un vero uomo che saprà accettare la realtà per come si presenta e riuscirà finalmente a far sgorgare le tante lacrime represse, ma saprà accettare la verità riscattando se stesso e il suo profondo amore attraverso un indimenticabile gesto di altruismo e generosità.
Ricordandoci , che possiamo amare indissolubilmente, soltanto se riusciremo a fare felici le persone che amiamo. Anche quando saremo distanti, ci sarà la luna, a dirci che in qualche modo saremo sempre al loro fianco.
Francesca Ghiribelli
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Un thriller dalle atmosfere gotiche in una Perugia
RECENSIONE
Ho letto questo libro quasi tutto d’un fiato, non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine: adoro le storie divise fra sbalzi temporali. L’autore ha uno stile impeccabile e veramente affascinante, ha saputo teletrasportarci dalla Perugia rinascimentale fino ai tempi nostri, riuscendo a collegare benissimo un mistero religioso davvero intrigante giungendo dopo più cinquecento anni alla storia un po’ inspiegabile di una studentessa inglese.
Questo romanzo è definito un thriller, così il lettore si aspetterebbe di restare fin da subito con il fiato sospeso quasi rimanendo all’erta su ogni piccola grande vicenda svolta; invece questo libro è veramente un tipo di giallo dai risvolti impensabili e sorprendenti, senza versare eccessivo sangue o regalando un violento battito cardiaco.
La trama si districa piano piano rendendoci partecipi di un patto siglato dal Diavolo fra quattordici cavalieri medioevali risalenti al 1540.
Devo dire un periodo storico da me meno amato e conosciuto, ma che alla fine lo scrittore mi ha fatto veramente adorare.
Il secondo filone temporale è ambientato ai giorni nostri, dove si racconta la vita di Liz, una studentessa che ha lasciato la sua amata Inghilterra più volte per raggiungere insieme alla madre e al fratello il folle lavoro di suo padre, il professor McInley.
La figura un po’ pazza di questo genitore, studioso dell’arte, alle prese della risoluzione di un mistero racchiuso in un ambiguo dipinto ritrovato proprio a Perugia.
Corrado Spelli rende davvero suggestiva questa città umbra che spesso nei libri non viene quasi mai presa in considerazione.
Ho amato le sue descrizioni quasi gotiche dei suoi vicoli e dei suoi monumenti, riuscendo a tracciare il giusto percorso per arrivare a disegnare il sordido mistero.
L’unica cosa che oserei dire è quella di non classificare veramente questo romanzo come un thriller, ma quasi come uno young adult romantico dai risvolti storici e noir.
All’inizio la storia appassiona meno, perché l’autore si sofferma più sul punto di vista femminile della protagonista e su i suoi sentimenti verso Lars, il misterioso ragazzo di cui si invaghisce.
Andando avanti ci si appassiona sempre di più alla storia scoprendo tutti i motivi per definire questo libro quasi avvincente, anche se mi sarei aspettata una spiegazione più sorprendente per il finale.
Una conclusione dai toni amari, ma che in parte mi ha soddisfatto, visto che non ha il lieto fine che ci si aspetta da ogni storia, anche se avrei voluto una spiegazione più metodica su tutto il mistero per apprezzare al meglio il concludersi di una così ampia e ben fatta vicenda.
Questo autore ha tutte le armi per sfondare e migliorare: un libro da consigliare assolutamente a chi ama emozionarsi con una narrazione ricca di sbalzi temporali.
Francesca Ghiribelli.
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