Opinione scritta da RansieLaStrega
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Per nulla impegnativo.
Le letture della Kinsella in fondo non lo sono mai state... impegnative!
Ho letto questo libro in un momento della mia vita dove volevo "leggerezza" e tranquillità" e devo dire che oltre ad essere per nulla pesante è scorrevolissimo e senza tante pretese.
La storia s'incentra su tre ragazze amiche per la pelle, tanto da condividere gioie e dolori senza dimenticarsi mai che la vita scorre. A scadenza stabilita si vedono presso un American Bar di tendenza a Londra e si raccontano...
Finché non arriva una quarta conoscenza che metterà a dura prova la loro grande amicizia.
La storia potrebbe anche piacere, ma perdonatemi se dico che la Wickham descrive i suoi personaggi sempre con le stesse caratteristiche: ricchi sfondati con le fortune di ricevere mille eredità e belli da dannare, sempre ambiziosi e che trovano sempre l'anima gemella. Si è vero è bello sognare, ma così è un pò troppo...
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Un libro normale.
Bhè...sono ancora qui a pensare, dopo aver finito questo libro letto in tre giorni.
Sono un pò perplessa e mi dispiace per chi invece ha espresso pareri davvero forti su quest'opera, ma io non riesco a darle tutto questo grande elogio.
S'intenda eh...il romanzo è piacevole, non risulta ne scialbo, ne scarno, ma manca qualcosa di forte, questo è da dire.
Sono molto oggettiva, lessico, racconto della storicità dell'epoca,interesse sulle vicende che ruotano intorno ai personaggi, esprimo un 8 pieno, ma sulla STORIA e il suo contenuto, mi fermo a 6.
***SPOILER***
Petronella, chiamata con il diminutivo "Nella", per ordine della madre vista la situazione economica che verte sulla sua famiglia, entrerà con punta di piedi, ingenuità e molta timidezza, nella maestosa e lussuosa casa dei Brandt come novella sposa del padrone di casa: Johannes Brandt.
Ad accoglierla alla porta c'è la sorella di Johannes, Marin, una donna dal carattere a primo impatto, molto spigoloso e dall'aria tutt'altro che incantata.
Marin si presenta una chiara figura alta e snella, con abiti sempre scuri; il ritratto di un film d'animazione di Tim Burton (che siano parenti con la scrittrice?!). Di poche parole e poco interessata a legare con la nuova cognata, Marin fa intuire chiaramente come quella casa, lei e chi la abita, siano pieni di segreti che non si vogliono condividere con nessuno.
La maestosità dell'abitazione è sempre contornata da un'aria cupa e priva di luce piena, dovuta anche al clima poco soleggiato di una Amsterdan di fine 600, sempre ricca di pioggie, vento e poco sole giornaliero.
Insieme a Marin, calcheranno le scene anche un servizievole,amorevole e taciturno Otto, soprannominato "Toot" che è un uomo di colore che lavora per la famiglia Brandt da diverso tempo, da quando il padrone lo tolse dalla schiavitù "acquistandone la proprietà" e una strampalata, sagace e abbastanza sfrontata Cornelia, donna di servizio della famiglia, orfana ed impiegata dall'età di dodici anni presso l'abitazione.
La casa è un turbinio di rumori...le pareti sembrano sussurrare alle orecchie di Nella, che in quell'edificio ci sono troppi segretri da tener nascosti.
Nella sogna il grande amore, ha diciotto anni e tanti sogni da ragazzetta, la madre l'ha preparata a quella che sarebbe dovuta essere una vita da DONNA MARITATA, l'incontro con il futuro marito nella prima notte di nozze, la certezza del suo ventre fecondo, il suo scopo di proliferare il numero dei famigliari ed essere sempre un brava moglie...la moglie di un ricchissimo mercante di Amsterdam che con molta astuzia e amicizie, farà il bene della Repubblica.
Ma il tempo passa e Nella aspetta sempre il marito tornare la sera, per condividere finalmente quel letto, ma quel momento sembra non arrivare mai.
Il marito cerca di compiacerla con discorsi da uomo di potere, facendola sentire una donna e non una ragazzina, ma vani sono i tentativi di dissuadere la sua curiosità.
Un giorno Johanness si presenta con un dono per Petronella, un dono che giustificherà con "regalo di Nozze"; davanti all'intera casa, il signor Brandt ha acquistato un mobile di reali dimensioni che riproduce l'intera sua abitazione.
"Questo è un dono di nozze...come diversivo!" commenta Johanness.
Nella è offesa, si sente una ragazzina e questo dono è il chiaro segnale che suo marito vede in lei solo una bambina che deve ancora giocare con le bambole.
Marin le procurerà un libro "Le pagine di SMith" dove all'interno potrà trovare il suo artigiano per riempire ed arredare la piccola casa.
Da quel momento inizia per Nella un piccolo viaggio all'insegna del suo obiettivo nella vita.
Petronella scrive ad una bottega dall'altra parte della città, chiedendo da subito delle piccolissime statuine per iniziare l'arredo. All'arrivo del prezioso pacchettino che Nella scarta accuratamente, la ragazza rimane scoccata vedendo che la "bottega con il simbolo del sole" continua ad inviarle miniature per la sua casa anche senza averle ordinate... i giorni passano e continuano ad arrivare oggettini per il piccolo-grande mobile.
Nella è curiosa, anche troppo e comincia a nutrire dubbi su tutto e tutti, così crede bene che deve sapere anche lei ciò che le accade intorno, d'altronde è anche lei ora la padrona di casa.
Questo "scatto di crescita" farà intraprendere a Nella una strada tortuosa, ricca di scandali e tristi verità.
Scoprirà che il marito è un sodomita, palesemente omosessuale che con la scusa del mercanteggiare e stringere conttati più saldi con altri mercanti, sparisce tutti i giorni e tutte le notti, finchè una delle tante volte, lei lo segue e vedrà con i suoi occhi un terribile scenario, troppo per gli occhi di una diciott'enne vissuta in campagna tra cinguettii di passerotti e normale routine senza malizia.
Marin la sorella, per proteggiere tutti questi anni il fratello, lo ha sempre guidato ed aiutato in tutto quello che riguardava lo stato economico della famiglia, ma ora anche Petronella è al corrente del segreto n° 1 .
Eh si, ce ne sono abbastanza direi.. :) Non ci si ferma ad uno solo.. ma chi lo leggerà è meglio che se li appunta in un taccuino.
La storia prende una piega quasi noiosa quando il lettore comincierà a chiedersi, ma chi è "il miniaturista"?? E' forse DIO?!
Petronella continua a ricevere miniature e scoprirà che ognuna di loro è legata ad un evento, bello o brutto che sia, saperne cogliere il messaggio diventa una missione per lei che purtroppo non riuscirà a concludere felicemente.
Ci sono personaggi poco piacevoli che incombono sulla famiglia, gente che, avida di denaro farà in modo che Johanness sia incriminato per sodomia, peccato punibile con la morte in un Olanda fermamente cattolica dove il prete era un giudice ed esprimeva sentenze nei sermoni domenicali ... guai a chi professasse il contrario!!
Incaponendosi fino alla fine, scoprirà che il miniaturista è una donna della quale non sentirà mai la voce, avrà di lei un'idea di un viso confuso tra la gente della città... si recherà alla bottega e scoprirà che un omino piccolissimo cerca la figlia e trova Nella che fruga nel suo negozio, ma non la sua Nella.
La miniaturista si chiama Petronella, il padre parla con la protagonista del romanzo tenendo incollati tutti i lettori per sapere finalmente CHI E' costei?!!
Petronella Windelbreke, questo è il suon nome, sono anni che manca da Amsterdam ed il padre non ha notizie di lei. L'Olanda dell'epoca con le sue regole cristiane, aveva proibito ogni sorta di lavoro ed istituzione alle donne, nonchè di riprodurre qualsiasi oggetto a forma di uomo, perchè rinetuto poco decoroso ed immorale...ed ecco quali sono le ragioni che legano Nella W. alla sua scomparsa.
La miniaturista ha un dono, spiega il padre minuto alla "nostra" Nella, lei sà vedere le anime dei viventi, sà quali sono le loro mancanze e cerca di aiutarli inviando agli indirizzi di ogni persona bisognosa di aiuto spirituale, una piccola miniatura che raffigura un personaggio o una cosa, con un indizio come a segnalare "Da qui devi iniziare" o a predirre una qualche profezia.
Nella congedandosi dal padre della sua profeta, ripenserà a ciò che avrà realizzato: La miniaturista è la profeta di tutta la città, i suoi nemici che hanno distrutto la sua nuova famiglia, sono loro stessi legati alle sue profezie, Nella W. vede tutti e sà di tutti! Per aiutarli, cerca di inviare dei segnali, sta poi alle persone saperli cogliere.
Petronella, partita come giovinetta scialba e stupidina, diventerà una donna forte, saprà gestire una casa, una situazione famigliare particolare ed affrontare tantissime torture psicologiche... ad aiutarla sempre vicino a lei, i fedeli servitori della famiglia.
Nella ha davanti a se un futuro, un futuro che, come le scrisse la miniaturista "può cambiare", perchè le cose possono cambiare.
E' un romanzo, un semplice romanzo, gradevole, ma che lascia un pò deluse per chi come me si aspettava chissà quale ENIGMA all'inerno delle pagine..
La scrittrice è stata molto abile e quasi prodigiosa, dalla copertina (che è davvero molto bella ed attira molto il lettore) all'idea della storia di una ragazzina di campagna che si sveglierà dal suo sogno ad occhi aperti di avere accanto a sè un principe azzurro bello e ricco...ad una realtà ben diversa, condita di cose della quale lei stessa ne ignorava l'esistenza.
Spesso la vita nasconde delle sorprese e chi meno di Petronella se le poteva immaginare? Credo sia proprio questo il succo del libro... TUTTO PUò CAMBIARE, nel bene e nel male però. :)
Misteri e segreti, questo sarebbe stato un titolo ideale per quest'opera, che una volta svelati rimangono lì, non destano poi molto stupore.
Credo che la stessa autrice cercasse qualcosa per ravvivare l'opera arrivata ad un certo punto, ma che non abbia poi trovato nulla di molto eccitante a parte qualche particolare piccante.
Mi piace però dire che è stato davvero interessante il rapporto che la scrittrice ha con la figura di un Olanda ( o anche Europa se vogliamo) dell'epoca dove i cattolici esprimevano il massimo potere dello stato, dove la libertà non c'era e per renderla tale, un Johanness Brandt se la dovesse inventare dentro la sua abitazione, permettendo alla sorella Marin di fare il proprio lavoro dietro la scrivania, di gestire la casa e di essere un "uomo d'affari" nonostante la Sovraintendenza del paese vietasse ogni forma di autorità femminile, ponendo alla loro pari anche un Otto ed una Cornelia che erano considerati "schiavitù" e non per ultima Petronella che, se prima pregava per avere un cenno di considerazione dall'imponente marito, alla fine del libro lei stessa diventerà la sua colonna più forte.
Chiaro messaggio che Tutti possiamo essere liberi, ma a tutto c'è un prezzo da pagare a meno che non s'inganna il prossimo e ci si chiude in una morsa di segreti.
Ci sono delle belle metafore, anche per questo non mi sento di screditarlo totalmente, ma ripeto, non me ne vogliate, ma manca lo SLANCIO in più che non c'è stato.
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La saga delle delusioni...
La Gabaldon sà scrivere, questo devo dargliene atto, è molto brava e sà sicuramente come tenere incollato il lettore alla storia, finchè...non si ha più nulla da dire e la cosa va sul ridicolo, questo è il mio parere.
Il libro è il secondo della saga "La Straniera" che ha ispirato la serie Tv di Outlander andata in onda sui canali sky.
In America questo libro è completo, in Italia (mafia,mortadella,pizza) è stato diviso in due libri, uno è appunto questo e l'altro s'intitola "Il ritorno".
Io sono rimasta colpita in positivo da "La straniera", il primo libro, ma già leggendo questo, si cominciano a notare venature "beautifuliane" che non sono certo uno stile che prediligo...ma neanche considero.
SPOILER******
Claire Randall, dopo essere stata catapultata nel passato, aver appreso di essere una viaggiatrice del tempo e essere entrata nel clan McKenzie come guaritrice, s'innamora del guerriero scozzese Jamie Fraser e, costretti a sposarsi, inizieranno la loro relazione tra mille insidie e molteplici difficoltà, prima fra tutte il Capitano Randall trisavolo del marito di Claire nel futuro.
Jamie dopo aver subito molte torture dal capitano Randall che risulta essere segretamente innamorato del guerriero scozzese, riesce a scappare dalle sue prigioni e riuscirà a salpare con una nave diretta per la Francia insieme alla sua amata Claire che intanto si è scoperta incinta.
Il libro l'amuleto d'ambra, partirà proprio da qui.
Si parte dal futuro, quando ormai vent'enne, Brianna Randall,figlia di Claire e Jemie Fraser, ma all'oscuro della cosa, si appresta ad accompagnare la madre Claire ad incontrare Roger Wakefield, figlio del reverendo che nella prima parte della saga ha aiutato gli allora coniugi Randall nella loro seconda luna di miele dopo la seconda guerra mondiale.
Roger dopo la morte del padre si trova di fronte un'infinità di documenti che il defunto aveva conservato minuziosamente come reperti e documenti storici.
All'arrivo di Claire, incuriosito dalle molte domande che quest'ultima le pone circa gli elenchi delle vittime, gli esiliati ed i pochi superstiti delle battaglie nelle Highland, si addentrerà nel mondo di Claire senza rendersene conto.
Poco male visto che comincia a provare una certa simpatia per la figlia Brianna..naturalmente corrisposta.
Alla Galbadon però devono dire che in quei tempi, la Germania si chiamava PRUSSIA...
Claire porterà i due giovani fino nei luoghi di battaglia di suo marito Jamie Fraser, fino a fargli leggere il suo nome in una tomba.
Così costretta a confessare tutto, Brianna realizzerà che suo padre non era affatto chi credeva che fosse per molti anni, ma si scoprirà essere figlia di un uomo che è morto quasi un secolo prima.
Da qui la storia s'interrompe ed ha inizio quella tra i due protagonisti scappati dalla Scozia.
Grazie all'appoggio di altri fedeli compagni, Jamie e Claire riusciranno a contattare un cugino Fraser,mercante di origine scozzese ormai da anni in Francia ed avere una dimora fissa dove stare finchè non decideranno su cosa davvero combinare lì in Francia.
Le avventure inizieranno tra una Claire incinta che beve brandy come uno scaricatore di porto (poco educativo devo dire), descrizioni di momenti di vita abbastanza vuoti e noiosi che cercano di avvicinarsi al vero momento schok del libro: il ritorno del capitano Randall e la conoscenza di suo fratello a corte di una Francia ricca di sfarzi.
Il libro è inconcluso ovviamente, se volete leggere l'intera storia dovete aver pronti subito "Il ritorno".
Purtroppo non mi sento di consigliarlo, oltre che enormemente noioso è una saga senza molte aspettative, i protagonisti arriveranno ( in altri futuri libri) anche a risposarsi ed avere figli con altre persone, il tutto per arricchire la storia davvero enormemente sazia di contenuti e disavventure, per l'appunto "Beautiful" alla 14000 puntata.
Sicuramente piacerà alle amanti di storie d'amore da masochiste. ^^'
Molto gradevole. Forse un pizzico di storia in più
Acquistato in blocco mentre camminavo negli scaffali della libreria...dai che aumentava la pila sulla mia mano sinistra...e tra i tanti libri c'era anche "L'Isola delle Farfalle".
Sono rimasta piacevolmente appassionata dalla storia che si racconta in questo romanzo.
La metrica è semplicissima, la scorrevolezza lo è altrettanto.
**SPOILER**
Diana è un avvocato Berlinese di successo che ha meno fortuna in amore che nella aule di giustizia; il marito la tradisce da tempo e lei stufa di questa situazione decide di prendere una posizione per tagliare ogni ponte con l'uomo che l'ha legata a lei per troppo tempo. La fortuna vuole che un giorno Mr Green, il maggiordomo di sua zia che vive in Inghilterra, la contatti per avvisarla della poverina molto malata e che sarebbe un bene se Diana potesse essere vicino alla vecchina nelle ore più cupe della sua vita, ore e momenti che la stanno guidando verso il sonno eterno. Diana da molti anni legata alla dolce zia, vola in Inghilterra per esserle vicina.
Da qui inizierà un viaggio inaspettato. Diana nel tentativo di lasciar morire in pace la zia, dovrà, sotto richiesta di quest'ultima, risolvere un grande enigma di famiglia che la porterà ad un segreto incastonato negli anni e nella storia, in un continente straniero; quando le colonie inglesi s'impadronirono di territori dell' India e dello Sri Lanka. Diana volerà a Colombo per trovare un professore che l'aiuterà ad interpretare una pergamena indiana... le peripezie non mancano, gli equivoci nemmeno ed anche un pizzico di passione farà la sua parte, sistemando tutto con un finale molto romantico e devo dire, molto gradito al lettore.
La storia gira tutt'intorno a questo mistero famigliare, agli indizi che Mr. Green farà di tanto in tanto, scoprire alla giovane Diana. E' bello leggere qualche appunto di storia sull'epoca coloniale, sul come venivano gestite le piantagioni di Tè e su come gli inglesi trattassero con le popolazioni del posto.
Vorrei poter trovare una pecca a questo romanzo, ma...davvero non c'è. Si presenta come una narrativa rosa, mah...direi ni, perchè per narrativa rosa forse io intendo gli insopportabili HARMONY!
E' si una storia d'amore, ma una storia che parte da un'epoca per arrivare ai giorni nostri, tra le mani del lettore ed appassionarlo di come certe improvvise notizie, non siano poi sempre spiacevoli.
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Mah evitate di comprarlo.
Presa dalla trama ...ed essendo una nuova uscita, l'ho messo nel carrello.
**SPOILER**
Sin dalle prime righe si avverte una noia mortale nel leggerlo. Le descrizioni sono davvero pesanti, ma cosa ancor più sgradevole sono i dialoghi riguardanti la famiglia Ingham che è legata e protetta dai secoli dei secoli, dalla famiglia Swan, una sorta di guardaini della loro dimora (Cavendon Hall appunto) e della loro vita, proteggono dagli scandali, dalle ingiustizie, dalle perite di denaro (EH CHE ROBA EH?!).
Le vicende ruotano intorno alla famiglia Ingham proprietaria della residenza inglese da moltissimi anni. Tantssimi figli (di tutte le età), episodi di ogni genere per ognuno di loro, sciocchi chiacchiericci tra i componenti della famiglia, scandali e qualt'altro, questo è ciò che troverete all'interno di questa lettura.
Fastidiosissima la rimarchevole protezione descritta dall'autrice, da parte di questa famiglia di "guardiani/servi" che sono gli Swan.
Trama complessiva inesistente, vi presento uno stupro su di una bellissima ragazza, gli Swan corrono in soccorso, i Signori Ingham cascano dal pero, le fanciullette si perdono in chiacchiericci da salotto, in parole povere: senza capo ne coda... e dovrebbe essere un inizio di saga, a voi coraggiosi l'ardua scelta di iniziare e poi proseguire.
Il libro ( ho appreso poi) è stato scritto sulla falsa riga di un Downton Abbey, conosciutissimi romanzi per gli appassionati del genere.
Solo un susseguirsi di eventi, drammatici e fin troppo deplorevoli secondo il mio modesto parere...
Non è una lettura piacevole, non mi sento di consigliarlo, ma per gli amanti del genere, sicuramente sarà apprezzato ( ma non sò neanche fino a che punto).
Carino,spensierato...
Ho finito di leggere questo libro solo qulche giorno fa e l'ho letto in quattro giorni (causa lavoro!!).
Quindi assoluatmente scorrevole, semplice e quasi interessante...perchè poteva essere davvero molto bello, ma manca quel qualcosa.
La cosa che mi piace dell'autrice (e l'ho ritrovato in molte sue scritture) è che è un'amante di giardinaggio, piante e natura, cosa che mi piace terribilmente.
**SPOILER**
Flora è una ragazza di circa ventun'anni abituata alla vita allamoda di una Londra moderna, piena di frivolezze e spensieratezze. Riceve in eredità da uno zio,una certa "quantità" di azioni di una ditta quotata che si occupa di vendere e comprare merce d'antiquariato. I diretti eredi di tale "fortuna" sono lei stessa e il cugino Charles.
Quando Flora si reca a Bishopbridge per interessarsi all'eredità si troverà catapultata in una realtà molto diversa dalla sua Londra mondana. Piena campagna, un cottage da ristrutturare, vita all'aria aperta e il primo negozio a Km di distanza, ma soprattutto il cugino Charles e la sua fidanzata Annabelle che vogliono sbolognarla appena FLora mette piede in città, perchè!? Perchè lei possiede la maggiore quota della società e soprattutto, non ne sà nulla di antiquariato!!
La minaccia di Flora comincia a trasformarsi in piacevole soggiorno, quando quest'ultima impara egregiamente il lavoro ereditato e stringe forti legami d'amicizia con le persone del luogo...
Tra un litigio e l'altro, anche Charles cambierà opinione sulla bella biondina londiese, lasciando il lettore ad un finale davvero gradevole.
Sembrava iniziato come un "orgoglio e pregiudizio", dove tra liti, screzi e occhiatacce, i due protagonisti si avvicinavano piano piano... ma a metà del libro si capisce ampiamente come andrà a finire ( nonostante gli sforzi della scrittrice di allungare la broda). Infatti molto spesso l'autrice si ferma a descrivere queste manifestazioni di asta per l'acquisto di materiale d'antiquariato...si perde quasi in queste righe, che si, sono necessarie, ma insomma neanche tantissimo.
Chi acquista un "Tè e tenerezza" lo fa perchè ha voglia di leggere una bella storia d'amore, riuscita un pò così così...
Il libro di per sè è carino, anche bello se vogliamo (tiratissimo), ma la cosa che proprio non mi è piaciuta è quella di tenere il lettore incollato al libro ad ogni minimo accenno del sussulto del cuore dei protagonisti, fino ad arrivare alle ultime CINQUE pagine, dove accade di tutto alla spicciolata.... bhò, ma che roba è?!!?
Poteva davvero essere un bel libro, mi dispiace non potergli dare un voto pieno, ma sono convinta che un buon romanzo per essere ritenuto tale regalare la giusta dose di emozioni e la scrittrice ci riesce anche bene in alcune circostanze, ma il finale così frettoloso non aiuta tutto quello scritto prima.
E' una lettuta da ombrellone, nulla di più ...
Un giallo-horror quasi impossibile da credere.
Quando mi prestarono questo libro era un'estate di quelle dedite alle mie prime letture da adolescente. La copertina non era quella che si mostra qui, ma una che ritraeva una bimba su di una sedia a dondolo, quasi fosse una bambola...e diciamo che il messaggio era porpio intenzionale con il racconto.
Devo dire che non è che sia un libro eccelso, esagererei, ma è un buon giallo-horror, con qualche sfumatura di noir, cosa che non mi sarei mai aspettata leggendo la scarna trama inserita nel retro di copertina.
**SPOILER**
"Cara,dolce Audrina" narra di una ragazzina benestante di nome Audrina Adare, di un padre fortemente possessivo e di una famiglia che nasconde un grandissimo segreto.
Questo segreto ha tutta l'aria di avere proprio Audrina come attrice principale. Il papà la tiene chiusa in casa senza che quest'ultima abbia la possibilità di poter conoscere persone nuove all'infuori della famiglia, questo perchè "deve essere protetta dai mali del mondo e dai ragazzi", questo il pensiero del padre Damian.
Audrina non sà quanti anni ha, non ricorda nulla...in casa il tempo è fermo agli anni passati, si leggono solo quotidiani vecchi, ma Audrina apprende di aver avuto una sorella gemella in passato, morta per uno stupro di gruppo all'età di nove anni, quest'ultima si chiamava anch'essa Audrina e in casa è spesso lodata nelle conversazioni di famiglia; lei era migliore, lei sembra essere stata l'unica Audrina.
Il padre Damian costringe la figlia ancora in vita a sedere spesso in una sedia a dondolo, perchè la prima Audrina soleva spesso dondolarsi lì, con l'intenzione che la seconda figlia potesse ereditare i doni della prima.
Circondata da una famiglia molto silenziosa e abbastanza cupa, Audrina si troverà vittima degli scherzi della cugina, dell'odio della zia e dell'indifferenza della madre che sebbene la ami da morire, spesso non interviene in quelle che sono le strane decisioni del padre Damien.
Dopo tante vicissitudini, un padre poligamo, una cugina gelosa e ninfomane, una zia esaurita... il mix è perfetto per dar vita ad un mistero inimmaginabile fino alla fine del romanzo, Audrina s'innamorerà di un Arden Lowe ..altro protagonista NEL mistero della ragazza.
Tra crimini e lunghi dialoghi, si arriverà alla fine del romanzo quasi schokkati (questo fu il mio di effetto)perchè non ci si aspetta proprio un epilogo simile.
Il romanzo è scritto in maniera molto semplice e devo dire che coinvolge molto il lettore.
Le linee noir della trama, sono sicuramente pane quotidiano per gli amanti del genere in qualche pezzo posso dire che sia anche un horror psicologico, perchè ci si immedesima assolutamente in quegli che sono gli ambienti descritti dalla scrittrice ed in questo è stata una maestra d'eccezione.
Sembra di vedere un film alla "Rosemary's Baby"con una trama un pò diversa.
Non sò perchè non abbia avuto molto successo, ci sono libri di gran lunga peggiori e scritti in maniera più che pessima, eppure sono sempre negli scaffali della libreria..Mah!!
Consiglio di leggerlo per gli amanti del giallo-horror, credo che non rimarranno affatto delusi, come anche chi, come me, ha casualmente intrapreso la lettura e, nonostante gli anni che sono passati, ha un bel ricordo di questo libro.
Metafore sempre attuali
Mai metafora fu più idonea per descrivere una situazione del tempo...
Un G.Orwell che mette qualche animale, una fattoria e ne fa la società oppressa e subdola di un'epoca passata ma che non è mai troppo lontana da ricordare (come anche da paragonare ai giorni nostri).
Letto "per ordine" dell'insegnante al tempo delle scuole superiori, devo dire che sono stata fortunata ad avere insegnanti come lei.
Questo libro è un modo quasi goliardico (ma non poi così tanto) di descrivere e nascondere all'oppressore le paure, le incertezze e le speranze di un popolo che era in ginocchio da una guerra fallimentare (come tutte).
**SPOILER**
Il maiale Napoleon è il boss della fattoria, sta a lui decidere destino e decisioni dell'intero porcile e di tutti gli altri animali. Con un potere carismatico, di linguaggio e di "propaganda" abbindolerà le pecore (figura rilevante in questa grande metafora!), i polli,i tacchini e tutti gli animali che dimorano nella attoria, incantati nell'ascoltare i discorsi del maiale, opinioni e strategie per sabotare l'uomo proprietario della terra e riuscire quindi a diventare i padroni indiscussi della loro campagna.
L'essere umano è stato sconfitto, grazie alla forza della parola che è stata magia nelle gambe e nelle ossa delle bestie della fattoria, ora si discute per un governo di uguaglianza, retto dallo stesso Napoleon.
Ma queste idee democratiche, finiranno presto per essere solo quelle che sono sempre state: parole.
La storia de "La fattoria degli animali" è qualcosa di simpatico visto da chi non sa di cosa si tratti.
E' un libro scolastico (testimone!) e, aggiungerei, necessario...
Non è una lettura banale, non è una lettura scontata, bisogna leggerla molto bene, perchè ogni singola rappresentazione che si vuol far immaginare al lettore è un chiaro grido dello scrittore nell'aprire gli occhi della propria mente, di non essere un popolo di " pecore" che tutti i potenti si aspettano di trovare.
Scritto perchè chiaro sfogo di una società oppressa dal tiranno dittatore, G.Orwell nasconde le sue idee politiche e rivoluzionarie all'interno di un racconto fantastico come a spacciarlo per un racconto per bambini.
"La fattoria degli animali" si oppone a tutte le mode e le consuetudini di un sistema che detta il proprio potere sull'ignoranza e sul silenzio assenso, un'organismo che oggi ha fatto delle nazioni , grandissime potenze economiche e belliche. Questo libro è il frutto di quello che abbiamo permesso di fare alle grandi potenze, questo libro racconta cose che non finiranno mai e che soprattutto, la massa alimenta il sistema... "Il popolo tra Cristo e Barabba, scelse Barabba!!".
Lo stile è molto semplice proprio per arrivare dritto dritto all'obiettivo.
Potrebbe risultare un pò noioso quando ci si sofferma su alcuni discorsi che il maiale fa tra i suoi squadristi e al popolo animale, ma a quel punto sggerisco una pausa e... di riprendere senza mai saltare nessun punto.
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La corsa al benessere utopico..
Quando acquistai questo libro avevo meno di diciotto anni ed ero curiosa dei miei coetanei che non perdevano tempo per fumarsi uno spinello e prendere qualcosa di più; non capivo questo senso di "voler sembrare ciò che non si era".
La copertina dell'epoca mostrava il viso quasi senza anima di una ragazza che poi scoprii essere l'attrice che prestò il volto alla scrittrice di questo magnifico saggio, perchè io lo classifico come un saggio, più che un diario personale che Christine fa della sua esistenza di fine anni 70.
E' una lettura cruda, diretta e che non risparmia le immagini più "buie" degli anni di una Berlino che, ha segnato un pò anche me leggendo queste pagine; palazzoni grigi, aria grigia, l'esatto opposto di quello che Dorothy trovò nel magnifico regno di Oz, a Berlino era tutto un blocco industriale, tutto una fabbrica, metropoli che si sviluppava sempre più, gente che correva in una routine dove il pieno benessere era utopia.
**SPOILER**
Christine figlia dodicenne di una famiglia come tante, dove padre e madre non erano quelli che vediamo nelle pubblicità del mulino bianco, conosce le prime cottarelle e cresce in lei la voglia di voler crescere troppo in fretta. Si avvicina ad un mondo enormemente grande anche per una persona che lo è già. Da uno spinello innocente tra i suoi nuovi amici, comincia ad assaporare l'ebbrezza dell'eccitazione, con cocaina e VALIUM,mix di anfetamine, fino ad arrivare all'eroina, una droga all'epoca molto di moda e di facile commercio.
La sua vita diventerà un inferno, la voglia di smettere non l'abbandonerà mai; episodi ed eventi per una corsa al soldo per l'acquisto del benessere in vena...tutto questo e molto altro, vi catapulteranno in momenti davvero poco piacevoli, immaginare che siano davvero accaduti, lo sarà ancor meno.
La descrizione di ogni scena, ogni singolo episodio, non vi nascondo che mette i brividi...ma è una pagina della nostra storia, una pagina che non bisogna dimenticare.
L'indifferenza degli adulti nei confronti di questi ragazzi che erano una parte molto popolata delle metropoli in quegli anni di trasgressione, una società in lotta con un sistema DROGATO...
Christine F. spiega senza pietà ciò che accadeva intorno a lei, senza fare sconti.
La vita da bucomane è quello che racconta l'autrice, testimone sulla sua pelle della paura delle vere tenebre della vita.
E' un libro che forse bisognerebbe far leggere a scuola, abbassare la testa di molti ragazzini spocchiosi.
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Piacevole campagna toscana...
**SPOILER***
La storia narrata in "Camera con vista", si posiziona in un contesto storico di metà 800, quando la ricca e ben educata Lucy parte con sua cucina Charlotte alla volta di Firenze, di un Italia dagli scenari tremendamente meravigliosi per occhi dolci come quelli della protagonista.
L'ottusa e poco graziosa Charlotte non vuole quasi mai assecondare la cugina piena di vita e voglia di scoprire, meno che mai quando, arrivate a Firenze in un albergo della città, le due signorine stringono amicizia con i signori Emerson; padre e figlio anche loro inglesi, in vacanza nella splendida città italiana.
George Emerson, un ragazzone alto, biondo e tipicamente inglese, taciturno ed educato, si dissocia dalla vita del signorino di città e vive con il padre quelle che sono le quotidianeità della città, esplorando le campagne circostanti e tutti i profumi che esse nascondono; di contro la terribile cugina Charlotte, farà di tutto affinchè Lucy non segua anch'essa il suo istinto di avventuriera.
George capirà molto presto di essere molto attratto da Lucy, ma la presenza della cugina lo infastidirà non poco.
Un romanzo dolcissimo, che accarezza la linea del corteggiamento gentile ed audace di un George Emerson, verso un'innocente quanto stramba Lucy, promessa sposa del classico dandy inglese.
E. M. Forster. racconta questa tenerissima storia con i giusti ingredienti, senza mai perdere di vista l'interesse del lettore per la voglia di conoscere. In queste pagine si asapora la bellezza di una campagna toscana ormai come ad oggi fosse perduta,l'umiltà di alcuni personaggi, nonostante circondati dagli sfarzi di una benestante società, la dolcezza dei modi dello stesso scrittore di descriverne i modi e le sensazioni provate, fanno del letture proprio uno di loro!
Dolce ..da coccole!
Camera con vista è un romanzo semplice, originale, raccontato con un estrema delicatezza, quasi senza disturbare e tremendamente romantico, si accende la voglia di sognare appena si apre il libro e non si spegne neanche dopo averlo finito di leggere.
Consigliatissimo a tutte le persone che credono che le storie d'amore debbano avere per forza degli ostacoli insommortabili per far riuscire un romanzo degno di essere raccontato.
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Messaggio zero, luce zero...delusa.
Ho letto tutti i libri di Paulo Coelho, ma questo è uno di quelli che non mi ha lasciato niente e insomma, difficile per uno scrittore del suo calibro.
***SPOILER**
Se la storia è basata su un fatto realmentente accaduto, bhè mi dà solo il senso di perversione e voglia di avventure trasgressive.
Una ragazza di ventun'anni di nome Brida vuole appassionarsi alla wicca, vuole conoscere il senso della magia, del coinvincimento nella positività, nell'aiuto della magia positiva invocando preghiere e compiendo riti benevoli per il compimento di magie per i suoi obiettivi, a tal proposito conosce un mago molto più grande di lei che l'avvicinerà alla ritualità wicca, fino a spingersi anche molto oltre, giustificando questi eventi come l'unione positiva delle forze della natura...
Brida ritroverà un suo equilibrio ( ma a ventun'anni uno lo è?), fino a trovare la totale tranquillità in un mondo sempre meno fiabesco.Brida conosce questo mago e comincia un suo percorso spirituale, nulla di complicato, nulla di semplice, ma tutto fatto con amore e per amore.
Il senso di Coelho è proprio quello di non cadere nella banalità e di vedere al di là della semplice apparenza, ma qui risulta troppo difficile, almeno per me.
Narrare una cosa che vuole nascere ed essere puramente spirituale e che si trasforma anche in carnale, l'uomo maturo che insegna alla bimba come "si fa l'amore" a me ha dato molto quest'idea, ma in un libro che nasce come idea poetica, va un pò a togliere quel valore che Coelho ha sempre conquistato con i suoi romanzi.
Non riesce ad arrivare questo messaggio di luce, perchè l'anima che si vuole cercare leggendo tra le pagine di questo libro, va a perdersi quando si affrontano argomenti con sviluppo di trama, con troppa superficialità, errore mai commesso da Coelho. La protagonista ha ventun'anni...e che cosa si può pretendere?! Che abbia voglia d'imparare wicca per far magie alla maghetta Sally, poi scopre che c'è molto di più, come lo scopre? Le forze della natura intorno a sè si fondono tutte insieme quando sdraiata in una radura assapora il sapore dello sconosciuto.
Non prendetemi per senza cuore, ma ci sono modi ben diversi di raccontare d'amore, questo a mio parere è troppo banale.
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Piacevole mitologia greca
Probabilmente chi ha studiato nei licei i vari poemi greci, vedendo la trama di questo libro, lo scanserà subito da un'eventuale scelta di acquisto...ma farebbe un enorme errore.
Questo libro racconta in maniera chiara,scorrevole,semplice e anche bizzarra, il mito di Ulisse e la sua traversata "Odissea" . Luciano De Crescenzo amante dei miti greci, scriverà poi anche il mito dell'Iliade e racconti specifici su personaggi della mitologia.
Qui si narra la stessa Odissea che si trova sui libri dei licei, ma scritta con una simpatia ed una semplicità che farebbe appassionare anche uno studente del liceo non amante degli studi classici, a renderla ancora più scorrevole è la simpatia e gli esempi che De Crescenzo scrive per il lettore.
Lo stesso Luciano non tralascia nessun particolare importante per chiarire le imprese dell'Eroe Acheo, nessun episodio (vedesi il dettaglio dell'isola dei Porci con la Maga Circe, l'incontro con Polifemo), se non fosse che l'Odiessea per qualcuno è piacevolmente romanzata dai versi in prosa, la sostituirei volentieri con "Nessuno" del Luciano De Crescenzo nazionale.
E' da consigliare, è una lettura molto leggera.
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Libro HORROR PER eccellenza.
La più famosa opera di Stoker non può essere certo una delusione.
La narrazione è superba così come lo è il coinvolgimento del lettore; questo spendido romanzo ci riporta indietro nel tempo, quando tra carrozze e arazzi dell'800, si svolgono le avventure ed intrecci quasi "Thriller" dei protagonisti.
La storia è scritta a mò di diario, raccontata da tre personaggi/protagonisti del libro Jonathan Harker un avvocato che viaggia fino in Transilvania per curare un acquisto di un inglese:Il conte Dracula;Mina Murray fidanzata di Jonathan;Van Helsing noto professore che diventerà un bravo cacciatore di vampiri; e qualche personaggio di contorno.
**SPOILER**
Jonathan è un avvocato che lavora a Londra e per mezzo del suo capo deve occuparsi della vendita di un immobile di un cliente Inglese sito in Transilvania che poi si scoprirà essere Il Conte Dracula.
Jonathan avrà a che fare con un personaggio molto singolare,spettrale e dalle bizzarre usanze..tanto da spingerlo a sbirciare tra le sue cose private. Scoprirà le sue donne/Vampire, il suo mondo peccaminoso e pieno di lati oscuri, fino ad ammalarsi, perchè lo stesso Dracula si nutre della sua vita umana.
Mina accorrerà in suo aiuto...e accadrà l'inatteso, un Dracula fino ad allora crudele e senza cuore, s'innamorerà della dolce e candida Mina mostrando un lato quasi umano, dell'orrenda bestia che si cela dietro questo personaggio.
Le cose si complicheranno non poco, ma ad accorrere in loro aiuto arriverà il professor Van Helsing e una troupe di fidati amici che aiuteranno i due fidanzati (sposati successivamente) fino ad arrivare ad uno splendido epilogo del romanzo.
Bram Stoker scrittore dell'800, con la narrativa di Dracula ha tirato fuori un personaggio del tutto APOCRIFO per l'epoca, un personaggio peccaminoso, lussurioso, assetato di sangue (nel vero senso del termine) che mai un lettore dell'epoca si sarebbe sognato d'immaginare.
Spesso, molte trasfigurazione del mostruoso protagonista, sono lati nascosti dello stesso scrittore, tutte le repressioni sessuali che all'epoca erano solo un tabù...bhè con Dracula, Bram Stoker conquisterà il grande pubblico solo anni ed anni più tardi.
Lo svolgersi di questo romanzo è davvero molto coinvolgente, il lettore però che si aspetta scene splatter rimarrà molto deluso, perchè la vera idea del Conte Dracula è di un astuto gentiluomo dotato di grande furbizia e signorilità in ogni sua forma di peccato. Sono convinta che ogni donna vorrebbe avere vicino a se un "pezzetto" del Conte Dracula. Forse gli appassionati del grande schermo potranno vagamente ritrovare qualcosa nel film intitolato proprio "Dracula di Bram Stoker" i F.F: Coppola degli anni 90, ma perdonatemi se vi dico che sia il finale che lo svolgimento della storia, non sono proprio conformi al romanzo reale e non gli rendono affatto giustizia, mi dispiace per lo stesso Coppola.
Dracula di Bram Stoker è un romanzo lineare, coinvolgente, lessicalmente impeccabile, avvincente e totalmente promosso. Personaggi duttili si sposano con il contesto tetro che viene ricreato intorno al personaggio principale, scene sempre nuove che vi terranno con il fiato sospeso, incollati al libro!
Un vero HORROR dove non esiste altro che la psicologia, il coinvolgimento psicologico del lettore e il pieno interesse nel sapere come andrà a finire. Ogni lato del carattere dei personaggi è descritto intenzionalmente mettendo in risalto i limiti dell'epoca senza lasciare al caso neanche l'entrata di nuovi personaggi che contornani i principali e colmano quei "limiti" sfiorando,fino a immergersi completamente, in quei lati bui che erano ritenuti proibiti in quegli anni.
Vezzeggiativo è dire solamente"bello" a questo racconto, merita un ECCELLENTE a pieni voti. Tutti dovrebbero leggerlo, soprattutto gli amanti dell'HORROR, ma horror vero, niente tecniche "acchiappa lettori" quali flashback furbeschi.
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Direi proprio di NO.
Purtroppo sono un pò sfortunata, quando amo certe storie poi scopro che gli scrittori ne fanno nascere delle saghe quasi interminabili o troppo banali da annoiare il lettore. Con "Tatiana ed Alexander" è stato così.
Il primo libro "Il Cavaliere d'Inverno", finisce troppo male per definirsi una storia a lieto fine, quindi la scrittrice "ha partorito" quest'altro seguito che (non contenta) farà concludere solo al terzo libro.
Avrei dato un voto positivo se il libro fosse stato scritto bene, ma non sono d'accordo in questo, semplicemente perchè per chi com me ha letto il primo e subito dopo il secondo, ci si rende conto che la scrittrice in ogni flashback fa un copia ed incolla del primo romanzo ri-raccontando nel secondo quello che poi è il seguito. Errore peggiore non può esserci! Immaginate la mia noia mentre dovevo rileggere capitoli interi del primo libro per qualche flashback...gia letti magari giorni prima!O_O
Ovviamente dal punto di vista della storia, merita la lettura per far si di far(**SPOILER**) tornare i due protagonisti finalmente insieme con il figlioletto da crescere in quel del continente Americano.
La passione non manca di certo, anche se l'autrice spesso trasforma i suoi personaggi in "quasi schizofrenici" da che son dolci e romantici, alternano fasi di ira e cattiveria (MAH!!), quindi l'idea romantica nata ne "il cavaliere d'inverno" comincia piano piano a sgretolarsi, lasciando spazio alla triste realtà di una mamma che ha cresciuto per molto tempo suo figlio credendo che il padre fosse morto...e scoprendo solo alla fine che quest'ultimo è ancora vivo.
Mi piace credere che il primo libro sia unico e che il finale sia diverso da come è stato scritto.
Consiglio di lettura: SI e NO... se avete il cuore molto romantico, potreste rimanerci troppo male.
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- sì
- no
Romanzo storico:10, Romanzo d'Amore:scaduto.
Chi esulta per 50 sfumature di Grigio, non ha letto "il cavaliere d'inverno". Comprato per caso, al tempo delle lire e letto solo 9 anni più tardi, questo libro è stata una bella scoperta, si presenta come un romanzo storico, si parla del periodo in cui Leningrado viene rasata al suolo dalle truppe tedesche; la seconda guerra mondiale sta mettendo in ginocchio tutta l'Europa e, la nostra protagonista Tatiana, vive con la sua numerosissima famiglia, in un appartamento disastrato della città. Via via che la guerra avanza, la situazione di vita va peggiorando... Intanto prima di questo triste scenario, Tatiana fa la conoscenza di Alexander; un ufficiale dell'armata rossa che s'innamora perdutamente della ragazzina che è in lei e farà di tutto per averla con se, nonostante i molteplici ostacoli della guerra ma soprattutto della famiglia, infatti la sorella è innamorata di lui. La storia è un susseguirsi di eventi e di momenti di disperazione...morte e pentimenti. Ci sono momenti molto piccanti che però rasentano quasi il ridicolo facendo arrivare questo romanzo quasi alla pari di un Harmony. L'idea è buona, la narrazione lo è altrettanto, peccato che è un libro alla quale l'autrice ha voluto dedicare dei seguiti, credo che sia una lettura che doveva finire al "cavaliere d'Inverno". Il seguito "Tatiana ed Alexander" e "Il giardino D'Estate" non sono proprio all'altezza.
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Quando ancora non esisteva l'idea del film.
Comprai Twilight quando esisteva il sito Bol.it dalla quale compravo l'inverosimile. Era solito poi, lo stesso sito, consigliare letture in uscita in base agli ultimi libri acquistati...quindi mi arrivò la newsletter che mi consigliava questo romanzo già BOOM di vendite negli USA. Lessi la trama e la cosa era (all'epoca) nuova, quindi mi attirò.
Quando arrivò a casa e lessi anche la premessa, si era palesata "LA SAGA" tritamarroni...
Non demordo e comincio la mia lettura.
LA storia la conosciamo ormai tutti credo, i film sono rimbalzati sul grande schermo abbastanza da essere conosciuto anche dal più restio a questi temi.
Devo dire che la scrittura non è niente male, se uno non sapesse che ci fosse una saga che prosegue, il primo libro ti appassiona anche leggerlo, il voler sapere cosa accade appena lo si richiude, si questo c'è, però non ai livelli di un vero romanzo.
Io sono dell'idea che un libro scritto dove s'intreccia una storia d'amore e poi "sti qua non combinano mai niente", bhè...solo la AUSTEN se lo può permettere, tutto il resto è NOIA, come cantava il califfo.
Il caso vuole che la protagonista Bella, s'innamori di uno strano tipo della scuola, che si scoprirà in seguito essere un vampiro. Le disavventure che fanno da protagonista a questa storia d'amore sono anche troppe e spesso nei film non vengono neanche tutte inserite.
Finito di leggerlo non mi è rimasta nessuna passione e voglia di sapere.
Sta lì...così... senza tutta quest'enfasi.
La storia all'epoca era anche originale, ma poi stanca, quindi fare una saga al riguardo, a portato secondo me, molte persone a dissociarsi dal commento elogiativo.
Ci sono libri fantasy molto più avvincenti, passionali e "thriller" di un twilight...
Consiglio la lettura solo dai 12 anni fino ai 17...al di sopra, cambiate genere.
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Un ottimo romanzo storico. Ma la saga no!!
E' un bellissimo libro, peccato averlo scoperto solo ora che la serie Tv impazza sui canali Sky. In libreria lo trovate nascosto tra i fantasy, ma a mio parere è anche un romanzo storico nonché un libro d'avventura. La protagonista Claire, infermiera di guerra, alla fine del secondo conflitto mondiale ha modo insieme a suo marito Frank Randall, di godersi una seconda luna di miele. Come meta sceglieranno le affascinanti Highlands scozzesi. Dopo un paio di giorni nella zona, Frank deciderà di visitare i vari luoghi circostanti e ciò che li legava in passato con un suo antico antenato Jack Randall, ufficiale delle giubbe rosse nella metà del 700 vissuto durante il dominio inglese sulle terre Scozzesi. Alla vigilia di un evento di festa legato a molte leggende del luogo, Claire decide di fare una scampagnata in solitudine e si avventurerà nelle valli delle Highlands fino ad incontrare un luogo dove dimorano delle pietre (Chang na Dun), senza saperlo, al solo tocco con esse quasi attratta come una calamità,si ritroverà catapultata nel passato. Da qui ha inizio un'altra avventura per Claire, l'incontro con Jack Randall, l'antenato di Frank(suo marito nel 1945) e del clan McKenzie che la salverà dalle grinfie di quest'ultimo. Le avventure mozzafiato che s'intrecciano in questo romanzo, sono pazzesche e sempre piene di colpi di scena (forse anche troppi, Claire sempre nei guai e qualcuno sempre pronta a salvarla!). Claire sfrutterà le sue doti d'infermiera per curare i membri del clan, fino ad innamorarsi di uno di loro James Freser, affascinante ragazzo scozzese, diverso dal resto del clan per gentilezza, modi di fare e protezione verso quest'ultima. La storia è molto avvincente, molto ricca di passione e merita di essere letta, voglio dire...c'è di peggio, ci sono sempre gli harmony (MIO DIO!!). Senza saperlo, ho poi appreso che la storia si sviluppa in una saga ad oggi ancora non conclusa, composta da circa 13 libri (in Italia) e che, non sò se vale la pena leggere.
Sono molto severa su questi giudizi, a mio parere uno scrittore di successo non può da una storia (nata e sviluppata anche molto bene), tirarne fuori una saga di 10 libri ed oltre...diventa una mancanza di serietà unica...per queste cose c'è BEAUTIFUL su canale 5 insomma!!
Io vedo questo libro a se stante, non voglio leggere l'intera saga inconclusa e... al massimo potrò optare per 2 o 3 libri, ma nulla di più.
Per come è scritto, "La Straniera" è un romanzo che ha un inizio e una sua fine, bhè si qualcosa viene tralasciato, ma il giochino della scrittrice di trascurarlo è proprio per scrivere l'altra enormità di libri. Scusatemi ma io tutta questa pazienza non ce l'ho, ho altri romanzi da leggere.. ;)
Lo consiglio vivamente, soprattutto agli amanti della Scozia come la sottoscritta.
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Un fantasy spazzatura.
Dopo Twilight e altri libri fantasy dove emergono Streghe,Maghe, Fate e folletti vari..ecco sbucare anche Firelight, l'ennesima saga di creature fantastiche. Comprato dopo aver letto le recensioni, bhè, mi dispiace per le persone più appassionate, ma questo libro non vale neanche il prezzo di copertina.
Il linguaggio che viene utilizzato per la narrazione è assai semplice e spesso anche sgrammaticato, senza troppi giri di parole:SCARNO! Così come lo è il contenuto della storia che è scontata e priva di originalità.
Il romanzo infatti narra di una ragazza diciottenne di nome Jacinta e della sua famiglia che è discendente dai draghi; sia lei che gli altri membri sono per metà draghi e si identificano come "draki" (vi posso dire che leggere questa parola 30 volte in una pagina mi ha dato un nervoso unico!). Come tutte le favolette scialbe, così come ci sono i vampiri e chi gli dà la caccia, qui ci sono i Draki e chi li caccia e proprio durante un evento simile, Jacinta fa la conoscenza di un cacciatore, della quale s'innamorerà (ma guarda un pò!) e da lì partirà la sua turbolenta (deplorevole) lotta con se stessa per non essere attratta da questo ragazzo (descritto come un DIO sia nei tratti somatici che nel carattere,gentilezza e commiserazione). Molti eventi faranno da scenario in questo romanzo scialbo e senza davvero un tratto di sospance, finchè ci sarà un finale aperto per il proseguio di letture per coloro che intenderanno acquistare i restanti della saga. Consiglierei molto più un fantasy alla Outlander, che conosce PASSIONE, avventura e anche un pizzico di storia che non guasta mai, ma questo romanzo è davvero ridicolo, dà proprio l'impressione di essere stato scritto perchè "si doveva fare". E' tutto molto prevedibile e non c'è neanchè un pò di coinvolgimento emotivo da parte del lettore con i protagonisti.
Passione ZERO,Avventura ZERO, solo continue ripetizioni e riflessioni sciocche della protagonista verso la sua diversità.
Se la scrittrice voleva scrivere qualcosa di originale non c'è riuscita, se voleva scrivere un saggio sulla psicologia adolescenziale e le sue problematiche,bhè forse si è vagamente avvicinata.
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Un libro AMOREVOLE.
Il nostro amico Piero è un uomo fantastico, detto da una donna penso sia il massimo! Questo libro affronta il tratto scientifico,sociale e psicologico, di ciò che accade nel corpo umano e nella sua mente, nelle fasi pre,durante e post l'innamoramento. Il viaggio è sorprendente, non credevo potesse essere così bello da scoprire un libro che è scritto dalla persona ritenuta uno scienziato d'eccellenza, eppure ci si sbaglia. Consiglio di leggerlo, è una lettura molto piacevole e soprattutto non è mai pesante! Il capitolo scientifico può risultare difficoltoso, ma vi garantisco che non vi annoierete affatto nel proseguio della lettura.
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