Opinione scritta da irenecarmina
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Un libro che ricorderete per ... 10 minuti.
Come leggere d'estate sotto l'ombrellone una rivista da rotocalco: lettura facile, sostanza poca, nessuna genialità.
Lo consiglio solo a chi vive un momento difficile della propria vita e desidera ricominciare a vivere, se non vuole impegnarsi in letture più incisive, anche solo perché non ne ha voglia. Ecco sì, per i poco volenterosi può essere una scelta discreta, un aiuto per riscoprirsi vivi. Da soli, ma vivi, quando tutte le certezze si sgretolano rovinosamente. Terminata la lettura, dopo 10 minuti, vi dimenticherete persino il nome della protagonista. Ma starete meglio. E questo è già qualcosa. Se volete scavare a fondo, leggete piuttosto Michael mio di Amos Oz.
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E più si conoscono più diventano estranei.
Il racconto di una coppia di amanti, dalla passione dei primi tempi, al matrimonio, ai tradimenti, al sonnecchiare dell'anima, allo scomparire dell'io autentico e delle sue pulsazioni nel letto coniugale. E quando la felicità coniugale somiglia alla felicità come l'amore coniugale all'amore, ecco che allora il ricordo dei moti passionali dei tempi andati è veleno per il presente e consapevole spegnersi degli istinti vitali.
Sconforto, malinconia e ricerca della felicità: tutto viene sopito nel sonno della notte quando due estranei , marito e moglie, condividono le stesse lenzuola. Estranei che più si conoscono più diventano estranei. Un ritratto spietato della relazione a "due", scritto con sensibilità spiccatamente femminile e lo stile elegante della Nemirovski. Alla fine nel lettore resta un profondo senso di rassegnazione; rassegnazione che pare l'unica via della pace del vivere. Vivere infelici ma in "due". E così non si morirà da soli.
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"A te, che mai mi hai conosciuta"
Amore . Amore . Amore. Non mi hai riconosciuto eppure ti ho amato con la purezza di una bambina, la passione di una donna e la devozione di una schiava. Amato, amo e amerò. E nell'amore, assoluto totalizzante ed eterno, si declina un'intera esistenza. Quella di chi ha vissuto in te. Poesia. Evanescente. Delicata. Struggente. Da leggere tutto d'un fiato, come le notti bianche.
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Che tu sia per me il coltello
claustrofobia emotiva e tradimento
Scrittura semplice e non eccelsa, lettura scorrevole, è un libro senza troppe pretese che non segna. Non l'ho trovato scabroso, come ho letto da più parti, ma evidentemente il moralismo spicciolo è un seme che si è insinuato nella società quanto le riviste di gossip dal parrucchiere. Il titolo del libro, espediente di vendita, non è centrato: è un libro sulla perdita di se stessi, di stimoli, sulla routine del vivere che rischiia di appiattire le forme e ingrigire i colori. è un libro sulla depressione e lo spiraglio di speranza che si intravede è trattato in modo tutt'altro che approfondito. Il senso generale di claustrofobia emotiva aleggia lungo tutto il libro, ma non resta inciso. L'adulterio è solo una scappatoia, non il baricentro letterario: il raggio più che l'epicentro. Non c'è l'amore di Yair e Myriam, di Franz e Milena, di Sibilla e Dino. è più un tentativo di perdizione sessuale e psicologico da sfumature di grigio. E nonostante ciò, Coelho (nessuna grandezza secolare in lui) è in grado di parlare a molte donne che troveranno conforto nelle pagine di un libro che pare sussurrare: non sei sola, non sei un mostro, è capitato lo stesso a me!
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spiare l'Islam dalla serratura di una porta
Un libro affascinante che ci porta nel cuore pulsante dell'Iran nelle sfumature del fanatismo, della moderazione religiosa, del conflitto tra tradizione musulmana e modernizzazione occidentale. Una prospettiva diversa è offerta al lettore, quasi che spiasse la casa della moschea e la vita dei suoi bizzarri protagonisti dalla serratura di una porta. Un privilegio. In definitiva una lettura non semplice, istruttiva, piacevole e affascinante.
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Amore totalizzante
Amore amore amore. Ai malati d'amore, a chi vive il tormento emotivo della tempesta che scaraventa le membra e l'anima, agli accecati dalla luce del Kaos emozionale. A loro scrive la Winterson, nel gioco ambiguo della sessualità non rivelata dell'io narrante, muovendosi abilmente nelle piaghe erotiche delle pagine di un libro laddove il corpo è proiezione del tormento dell'anima che ama. Ama sì, perché l'amore è il leitmotiv del libro, amore ibrido insieme corporeo e spirituale, amore-amore quindi. Amore.
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La mia lunga storia d'amore
Un dono prezioso di tanti anni fa. Un libro che ti culla con leggerezza nelle vite dei protagonisti che si intrecciano in una locanda ai confini del mondo in un puzzle esistenziale dai tasselli malinconici. Baricco o lo ami o lo odi, col suo stile inconfondibile. Io lo amo e in Oceano mare più che mai. è la vita che danza nei dipinti di Plasson, nello slancio vitale ingenuo e sofferto di Elisewin, nella delicatezza d'animo di Bartleboom, nella vena nostalgica di Madame Deveria. è vita che scorre, Oceano mare. è vita che danza. Grazie per avermelo regalato..
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CAPOLAVORO STRUGGENTE
Come una lama affilatissima e silenziosa, che tu sia per me il coltello è stato in grado di incidere il mio percorso esistenziale più di ogni altro libro. Intenso, struggente, logorante, non è di facile lettura, ma è uno schiaffo che fa male, un viaggio nella profondità dell'animo umano, un dolore al petto. Grossman è un paroliere eccezionale e la sua sensibilità nel delineare le sfumature psicologiche dei protagonisti è magistralmente straziante. Myriam e Yair si sanno senza conoscersi, si amano senza corpo, si appartengono senza aversi. è un grande libro d'amore e di parole, forse il più grande. Di sicuro, quello a me più caro.
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E alla fine del libro, soli distrutti e abbandonati da Grossman, vi chiederete: Myriam dove sei? Yair perché?
STREGATA
Magnetico, incalzante, sensuale. Follia, nel titolo italiano, è un capolavoro di magnetismo: come Edgar per Stella, la follia d'amore incolla il lettore al libro con una suspence da giallo tutta incentrata sull'erotismo malato che anima i due protagonisti e sul desiderio inconscio di essere posseduti dal veleno dolce della passione. Quando lo lessi rimasi affascinata dalla sete di lettura che ha instillato in me questo libro. Non riuscivo a smettere di leggere.
Ancora una pagina, ancora una pagina ed era notte fonda.
Questo ricordo: l'attrazione letale che ho provato, come quella di Edgar e Stella
Amore e thanatos, passione e ossessione, follia e autodistruzione.
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dolore latente che non si esteriorizza
Carica di aspettative dopo essere stata stregata da Follia, ho letto Grottesco. Lo stile è, come di consueto per McGrath, incalzante e la lettura scorrevole. La trama intriga e dentro di me risuonava vibrante la rabbia e il dolore per le condizioni del protagonista e l'odio sottile per il maggiordomo. Ma è un'emozione latente che non riesce ad esteriorizzarsi, prigioniera, come il sentimento di sir Hugo Coal. Non esplode questo libro. E così alla fine mi sono chiesta: ma davvero termina così? Insoluto. Volutamente insoluto per amor del dubbio.
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