Opinione scritta da luigiu
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Riscoprire la storia
Con i giorni dell'eternità si conclude la trilogia che vede come protagoniste cinque famiglie dislocate in diverse parti del mondo: America, Russia, Inghilterra e Germania.
Già con la caduta dei giganti e l'inverno del mondo, Ken Follett descrive magistralmente gli eventi più significativi che hanno caratterizzato tutto il novecento.
E' come un lungo viaggio nel tempo, alla scoperta non solo di fatti degni di nota, ma anche dei sentimenti e delle emozioni di chi ha vissuto in prima persona l'orrore delle due guerre e la dittatura del comunismo.
Il periodo in questione è quello che va dal 1961 al 1989. Gli eventi narrati sono molteplici a partire dall'elezione del presidente Kennedy e della sua uccisione fino alla tanto attesa caduta del muro di Berlino.
E' un libro piacevole, avvincente che tiene col fiato sospeso fin dalle prime pagine. La scrittura è veramente semplice e lineare quasi superiore a qualsiasi testo di storia contemporanea, ma queste sono qualità ben conosciute dell''autore che libro dopo libro si dimostra essere un grande scrittore.
E' impossibile non farsi trascinare nella lettura, e non amare i personaggi descritti, non provare gli stessi sentimenti di patriottismo che hanno caratterizzato la maggior parte di loro.
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Tsukuru e il suo "colorato" peregrinare
Negli anni universitari, Tsukuru è un uomo con un unico desiderio: morire!
Non riesce a comprendere cosa abbia innescato il suo, non volontario, allontanamento dal gruppo dei più cari amici.
La particolarità di questo gruppo di tre maschi e due femmine è che ognuno di loro, nei propri nomi, contiene un colore. Tutti trane Tsukuru,, a causa di ciò denominato incolore.
La curiosità spinge il lettore a non interrompere il corso della propria analisi, sin dalle prime pagine.
Tsukuru racconta a Sara, amica e amante, la sua storia, arricchendo di particolari cosa lo univa a questo gruppo.
E' proprio questa donna a spingerlo alla ricerca della motivazione della rottura di questa intensa amicizia.
Un viaggio introspettivo, fatto dal protagonista, nell'intento di trovare una spiegazione a questo evento traumatico che fino alle pagine finali, dipinge un personaggio cupo, incapace di accettare i suoi limiti e le sue angosce. Importante particolare per comprendere la chiave di lettura del testo è la composizione di Listz denominata appunto "anni di pellegrinaggio", quelli che metaforicamente, sta compiendo Tsukuru, per raggiungere la verità della quale, per molti anni, è stato tenuto all'oscuro.
Solo all'approssimarsi dei suoi 40 anni, riesce a trovare delle risposte, incontrando uno per uno, gli amici di un tempo, e scoprendo così la causa dell'allontanamento.
Murakami Haruki riesce sempre a condurre il lettore, pagina per pagine, alla ricerca di un'identità condizionata dai fenomeni esterni, non priva perciò di dolore e di interrogativi, ma piena di tormenti e segreti che ognuno, porta da tempo immemore, dentro di sé.
Caratteristica evidente dell'autore è il finale del testo. Come in ogni suo libro, è il lettore ad interpretare una possibile risoluzione del conflitto iniziale.
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