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Jess Opinione inserita da Jess    30 Settembre, 2014
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Stryx - il marchio della strega

allora..parto dicendo che inizialmente mi sembrava un po'..sciatto. mi spiego: sapete quei libri per ragazzini da 12-15 anni, che mentre leggi pensi "boh..chissà perchè ho scaricato questo libro".
Insomma, non mi prendeva molto, poi la storia tra Sarah, la strega buona, e Scott, il ragazzo figo mortale della scuola, ignaro di tutto, un po' mi lasciava perplessa. Di storie sulla magia, streghe e compagnia bella ne ho lette ben poche, insomma dopo Harry Potter la mia dose di magia e stregoneria pensavo di averla raggiunta, insomma la Rowling è imbattibile.
Ma poi con il passare delle pagine...è come cambiato qualcosa..la trama è diventata più coinvolgente e la storia più..intrigante (non a caso l'ho finito in tre giorni)..
La perenne guerra tra cacciatori di streghe e streghe viene come incorporata dai pensieri di Sarah, da quello che prova in ogni singola occasione, da come cerca in tutti i modi di non commettere errori già fatti in passato, e questo rende tutto meno da "Harry Potter".
Se Sarah è la strega buona Susan sua sorella, è la sua metà cattiva diciamo. trasgressiva, impavida, ma comunque legata molto alla sorella e questo è decisamente un punto a suo favore.
Le due sorelle insieme sono una forza della natura, incontrastabili. Non a caso sono le due streghe più antiche che si siano mai viste in giro.
Ritornate entrambe a Salem, troveranno una situazione complicata, ma che comunque non è differente da quella che avevano lasciato 300 anni prima, quando il fantomatico uomo affascinante dal mantello nero le aveva trasformate in streghe.
Il modo in cui sia Sarah, sia Susan prendano a cuore la situazione delle nuove streghe di Salem, insegnando loro tutto ciò che sanno, viene descritto abbastanza bene..ma..perdonatemi forse sono abituata ad altro, ma anche in questo punto mi è sembrato troppo sbrigativo, poco dettagliato; certo, mettendomi nei panni della scrittrice forse mi renderei più conto delle difficoltà.
I personaggi maschili di questa storia..non mi hanno preso particolarmente. Scott è un ragazzino che si è fatto immischiare in una situazione piu grande di lui, non capendo esattamente cosa stesse succedebdo o quanto fosse pericoloso il tutto; per non parlare del fatto che si innamora di Sarah ma inizialmente lo fa solo perchè i cacciatori glielo impongono come "gavetta" per entrare a far parte di questo gruppo di maschilisti e riscattare così il nome della famiglia, dato che il padre si era rifiutato di diventare un cacciatore di streghe.
È uno di quei personaggi che per quanto mi riguarda che ci sia o meno non cambia assolutamente nulla.
D'altro canto Marco..marco l'ho odiato per l'intera storia; insomma non gli hanno insegnato che non si fa dell'erba tutt'un fascio?!..miseriaccia..
È il cattivo della storia, naturalmente senza di lui e di tutta la combricola di maschilisti non ci sarebbe stata la storia...però..ecco quando arriva alla fine e scopre di essere figlio di un cacciatore ed di una strega..li un po' mi ha fatto pena.
La storia termina con un bellissimo colpo di scena (della serie anche i cattivi hanno il cuore tenero) e forse è stato proprio questo a dare qualche punto in più al libro..
Va beh..insomma, l'ennesima lotta tra il bene ed in male in cui il bene trionfa..:D

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Jess Opinione inserita da Jess    06 Marzo, 2014
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stay- un amore fuori dal tempo

“un giorno, presto, ci rincontreremo. E poi tu te ne andrai per sempre. Ma io penso di poter aggiustare le cose: devo solo prendere una decisione diversa, questa volta. Dimmi di vivere la mia vita per me, e non per te. Dimmi di non aspettare il tuo ritorno. credo che questo cambierà tutto.
questa è in assoluto la frase più straziante del libro che vado a recensire, Stay, un amore fuori dal tempo. L'ho iniziato in un periodo...strano nella mia vita, e non vi nascondo che per qualche ora mi sono lasciata prendere dallo sconforto e ho detto " no..non ce la faccio ad andare avanti"...
ma..alla fine ho deciso che era la cosa migliore da fare..portare a termine questa lettura.

Avevo questo libro nell'E-reader da circa..5-6 mesi..ogni volta che ci passavo su lo guardavo strano..poi passavo oltre. La copertina mi ha sempre attirata, è decisamente una delle più belle copertine che io abbia vista negli ultimi tempi (e ce ne sono di belle..)
Forse era la storia che mi spaventava, nonostante io sia una fan del film "la casa sul lago del tempo"..e delle relazioni a distanza..questa sembrava tanto anche per me. Poi non so come, qualche giorno fa mi sono detta.."ma si dai..proviamo" e..devo dire che devo complimentarmi con me stessa. Mi ha fatto bene questo libro..(ah si..credo nella forza terapeutica dei libri..penso che una buona storia possa sempre metterti di buon umore e darti..speranza)..
allora..come prima impressione devo dire che il libro in se è molto bello. La narrazione è continua e scorrevole, con un linguaggio morbido e semplice.
Il personaggio femminile, Anna Greene, è quella tipica ragazza di una piccola città con una sola cosa per la testa: viaggiare. Ha una famiglia spettacolare e molto unita e aiuta il padre nella libreria di famiglia tutti i giorni. Quando improvvisamente arriva questo nuovo ragazzo in città, (per dirvelo..papale papale)..a lei non è che cambi il mondo. Naturalmente questo pensiero dura si e no..qualche ora..:P
l'interesse inizialmente non sembra per niente ricambiato, e Anna fa esattamente quello che farebbe qualunque ragazza quando le sembra di capire l'interesse di lui nei tuoi confronti, ma poi non sai perchè..le cose improvvisamente cambiano, e lui (in questi caso Bennett) diventa freddo e distaccato; si fa mille domande, mille supposizioni, ma alla fine non ci ricava nulla. questo..fino a quando Bennett salva Anna da una rapina nella libreria di famiglia.
A quel punto lui è obbligato a raccontarle tutta la verità su di se. Bennett in realtà non è "dei suoi tempi" ma è un viaggiatore del tempo, che vive nel 2012 ed è tornato nel 1995 per trovare sua sorella, persa durante un concerto di un gruppo famoso nel 1994. Il suo dono, gli permette di viaggiare nel tempo solo dal giorno che è nato, al suo presente. Dopo averle raccontato tutta la sua storia, lascia a lei la scelta di decidere se tornare ad essere due perfetti sconosciuti, oppure approfondire la loro conoscenza. Il loro rapporto cresce sempre di più fino ad arrivare ad un punto che seriamente, pensavo di impazzire Bennett non avesse accettato la proposta di Anna. I suoi due migliori amici, infatti, avevono subito un incidente piuttosto grave. Contro ogni sua regola, Bennett decide di tornare indietro di una giornata intera e cambiare il corso della giornata.
La narrazione prosegue fluida e senza intoppi, fino a quando arriva l'imprevisto della situazione (e quando mai non arriva?!)
insomma, dopo una "visita inaspettata" da..un altro Bennett che comunica ad Anna che la sorella è tornata a casa e chiede di riportare un messaggio al suo Bennett, la situazione pare precipitare. Bennett porterà nel 2012 Anna per far si che lei possa leggere la lettera che la "lei grande" gli ha consegnato mesi prima (da qui la frase struggente dell'inizio del mio post)..solo che..succede il pata-trak..Anna viene rispedita indietro nel suo anno e Bennett non riuscirà più a raggiungerla. A questo punto..mi era preso lo sconforto..possibile che l'autrice sia stata davvero cosi cattiva da dividere per sempre queste due persone? ok si..erano di due tempi differenti, e..prima o poi comunque si sarebbero dovuti lasciare..no?..
Beh, l'autrice (fortunatamente) non è cinica come la sottoscritta..:P..e di fatti, dopo..qualche tempo..i due riescono a ritrovarsi.
Ebbene, ribadisco la storia mi è piaciuta davvero tanto; il fatto che alla fine Anna capisca che la vita va avanti, con o senza Bennett, da originalità alla storia; insomma di solito vediamo le protagoniste femminili in piagnistei che durano tipo..20 pagine, per poi tornare a vivere quando il loro "lui" torna da loro..Anna invece non è cosi..anzi, riesce ad avere la forza necessaria per andare avanti e decidere che è bene per lei coltivare i suoi sogni..e vivere un giorno alla volta.

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