Opinione scritta da Donna Flor
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Malaussèniano....
Pennac ci ripropone Malaussène nella veste di “capro espiatorio”, stavolta di una casa editrice, Le Edizioni del Taglione, diretta dalla Regina Zabo.
Dopo aver “risolto” il suo ultimo caso di protesta da parte di uno scrittore respinto decide di dare, per l'ennesima volta, le dimissioni.
In realtà è in uno stato di pessimismo a causa delle nozze della sorella Clara che avranno luogo il giorno dopo. Clara sposerà un uomo, Sant'Inverno, molto più vecchio di lei e direttore di un carcere moderno, in cui gli assassini hanno l'opportunità di riprendersi un po' di dignità tramite l'arte nelle sue varie forme espressive.
E qui abbiamo il primo colpo di scena. Il giorno del matrimonio arrivano tutti in grande pompa da Belleville al carcere per celebrare la funzione e trovano la polizia. Sant'Inverno è stato assassinato brutalmente.
Il caso viene assegnato al commissario Rabdomant, vecchia conoscenza di Malaussène, il quale gli chiede di tenersi alla larga dal caso lui e tutta la sua famiglia allargata. Per accontentarlo e per tirare su di morale Clara e tutti gli altri decide accettare l'ennesima proposta della regina Zabo che gli offre.”tutto l'amore del mondo”.
Fino a questo punto il libro è lento e non prende molto il lettore, mentre da questo momento in poi si evolve in una serie di colpi di scena che ti fanno venir voglia di continuare a leggere per sapere cosa succederà ancora.
Bello momlto bello il capitolo dedicato alla regina Zabo, secondo solo, a mio giudizio, a tutte le cellule che gridano:”basta con il cerebrocentrismo”.
Gran finale assicurato ma tutto come “predetto”....
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Imprevedibile!
IL PARADISO DEGLI ORCHI di Daniel Pennac (1991)
Un libro da cui non riesci a staccarti.
Un giallo, di cui fino alla fine non riesci a veni r a capo, ed allo stesso tempo lo spaccato di una società vista attraverso gli occhi del protagonista, Benjamin Malaussène di professione “capro espiatorio”, e della sua “originale” famiglia composta dalle sue sorelle e dai suoi fratelli minori di cui lui si fa carico a seguito delle fughe d'amore della madre.
Nel Grande Magazzino in cui lavora si verificano una serie di espolosioni, le vittime sembrano non avere nulla che le accomuni, salvo che le bombe esplodono sempre quando Malaussène è nelle vicinanze. La polizia lo considera il primo indiziato ma non il Commissario Rabdomant.......
Ho riletto il libro dopo più di 10 anni grazie a mio marito che me lo ha richiamato alla lettura (i libri chiamano!) parlandomi dell'uscita del film “Il Signor Malaussène”. Ho avuto un vuoto, non ricordavo il libro e neanche chi era il Signor Malaussène. Ho preso il libro ed ho cominciato a leggerlo, subito dalle prime pagine ricordo i personaggi e mi manca qualcosa... controllo. Il primo libro della saga è “Il Paradiso degli Orchi”. Che bella riscoperta! Leggendo ritornano alla memoria le personalità dei personaggi principali, mentre i secondari li scopro ora: Theò, Stojil, Amar, Hadouch; tutti hanno una forte caratterizzazione ben rintracciabile nelle righe a loro dedicate ma che alla prima letture rimangono giustamente ofuscate da quella di Malaussène e della sua famiglia.
La cosa che ho apprezzato di più in questo libro è la senzazione piacevole di aver incontrato un personaggio come Malussène e la sua famiglia......da un certo punto di vista “santificabili” e che tutto questo mi fa venir voglia di stare ancora un po' con loro, per questo continuo con “La Prosivendola”....
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