Opinione scritta da eleanor
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |
Visioni di ciò che è stato
Joseph Roth è un autore da collocare storicamente in un periodo ben preciso.
La prima guerra mondiale, una fine dell'impero asburgico è ormai dichiarata, tante piccole civiltà differenti prima unificate e poi autonome, moltissime tradizioni.
La storia del romanzo è quella di un ragazzo della famiglia Trotta che descrive gli eventi precedenti e successivi alla guerra alla quale egli stesso è chiamato a partecipare.
I personaggi sono ritratti in maniera squisitamente dettagliata (penso al cugino Joseph Branco, o alla madre) e gli ambienti sono descritti in modo assai suggestivo.
Ho avuto l'impressione che spesso il romanzo perdesse il filo della narrazione, a causa di molti piccoli e ravvicinati eventi anche a volte fini a loro stessi, magari però da contestualizzare in una realtà di incertezze e incomprensioni.
In conclusione, ho trovato il romanzo davvero piacevole, ma ho la netta sensazione di non averlo capito a fondo.
Lo stile di Roth è fiabesco e al tempo stesso disincantato, poichè è riuscito infatti a raccontare di un periodo storico confusionario e disilluso con una prosa nitida e fiabesca, che non lascia spazio a esercizi di stile ma che è senza dubbio affine al linguaggio poetico.
Rimangono delle splendide e dettagliate descrizioni dell'Impero ormai decaduto, e di un'atmosfera incantata e mitteleuropea indubbiamente accattivante e fiabesca (nonostante gli avvenimenti sopra citati). Ho trovato dunque questo romanzo complessivamente non del tutto comprensibile, disilluso e al contempo piacevole, come forse era la sensazione dei personaggi in quel determinato ambito storico sociale.
Indicazioni utili
afropolitan, particolari e dettagli
'La bellezza delle cose fragili' è un titolo pieno di sè, ricco, particolare ed irresistibilmente dettagliato.
la copertina è bianca, semplice e rilegata, impreziosita da un' immagine incantevole che riporta subito, grazie degli accesissimi colori, all'atmosfera africana.
In realtà, siamo tratti in inganno dalla provenienza della scrittrice e dalle origini africane della famiglia protagonista. E' infatti impossibile radicare i personaggi in un luogo, delegarli a un unico territorio, confinare la loro provenienza. Ho trovato questo romanzo estremamente 'cosmopolita'; non a caso la scrittrice ha coniato un termine nuovo per descrivere i suoi protagonisti, persone africane che hanno lasciato il loro paese e che, sparsi per il mondo, ce la mettono tutta per avere successo: afropolitan.
I personaggi sono tutti diversi e, allo stesso tempo, pieni di somiglianze. Sono la famiglia Sai, figli di Kweku Sai e Folasade Savage: Olu, Kehinde e Taiwo, Sadie. in seguito alla morte del padre questa famiglia si rincontrerà, capirà molte cose e crescerà.
Taiye lascia spazio a ognuno dei suoi personaggi. Cura minimamente ogni dettaglio della sua storia e arricchisce i membri della sua famiglia senza cadere negli stereotipi o nel baratro dell'inverosimile.
I temi trattati sono diversi. I problemi familiari, i rapporti difficili e spesso conflittuali, gli avvenimenti scaturiti dalle parole non dette e dalla paura, la paura stessa, la paura di non essere abbastanza, di non essere all'altezza, la bulimia, le ripercussioni di eventi traumatici nel passato, molestie sessuali, responsabilità che graveranno per sempre, il non avere una casa, il non avere successo, sentirsi una delusione, sentirsi vuoti, sentirsi soli.
La scrittura è perfetta. Tutte le parole sono al posto giusto, in questo libro vi è una spaventosa abilità oratoria che se ne guarda bene dal cadere nella vuota retorica. E' uno stile davvero pieno, ricchissimo di metafore e paragoni. Uno stile particolare che racconta di storie particolari.
Qualcosa di introvabile, prezioso.
Mi ricordo una scritta dietro alla copertina del libro, tratta dall'opinione (probabilmente di qualche giornalista) in proposito di esso:
'questo libro sembra contenere il mondo intero, non me lo dimenticherò mai'.
Dire che riassume a pieno il mio parere, è tremendamente riduttivo.
Indicazioni utili
l'ambizione?
Chi non ha mai sentito parlare di Nicholas Sparks?
Autore americano che colleziona consensi da parte delle critiche internazionali e non, e che è in grado di sfornare un best seller dopo l'altro.
Spinta dalla convinzione che se un prodotto vende così tanto è perchè un motivo vi è sicuramente, decisi di comprare un libro di questo autore tanto amato, e la mia scelta cadde proprio su 'la risposta è nelle stelle'.
Nel testo vi sono due storie che si alternano capitolo per capitolo, il tutto raccontato dal punto di vista di Sophie, Luke e Ira, i tre protagonisti. Ira è un anziano signore che si trova coinvolto in un incidente d'auto a causa della neve, e che, scivolato in un dirupo senza possibilità di uscire dall'abitacolo, decide di cercare di sopravvivere fino all'arrivo di soccorsi, sempre se essi arriveranno. A tenergli compagnia, il ricordo dell'amata moglie Ruth che lo sprona a non mollare.
Dall'altra parte Luke e Sophia, due personaggi che ho trovato meno inquadrati psicologicamente rispetto a Ira. La ragazza, che ha chiuso di recente una storia con un ragazzo violento, incontra a una festa Luke e in un tripudio di luoghi comuni e storie già lette e già raccontate, se ne innamora più o meno in una settimana.
Ho trovato lo stile di Sparks spento, non saprei definirlo in altra maniera. Uno scrittore indubbiamente capace di creare immagini visive molto suggestive e di giocare con le parole, ma che mi sembrava quasi intrappolato nella sua storia semplice, per nulla ambiziosa. Non vi è infatti nulla di originale nei dialoghi dei protagonisti, che scambiano conversazioni piatte e di gran lunga prevedibili.
La storia di Luke e di Sophia era, per l'appunto, prevedibile sin dall'inizio, e non mi ha assolutamente preso.
Al contrario, la storia di Ira parte a mio parere in modo molto positivo, per poi limitarsi a un racconto della propria vita blando e senza significato, quasi come se il personaggio si rivolgesse proprio al lettore stesso. Infatti se all'inizio era composto di vari flashback, assume man mano un'andatura cronologica precisa e rigorosa.
Il finale l'ho trovato contradditorio e insulso. A mio parere, ha annullato il senso di metà del romanzo.
Penso vi siano un sacco di sfumature positive da riconoscere alla storia, molti spunti e particolari davvero originali e interessanti quasi più della trama stessa, come per esempio la passione per l'arte nutrita da Ruth (la moglie di Ira) e la parte che descrive la crescita della loro collezione di quadri di importanti pittori, anche se ho trovato il tutto un pò inverosimile.
Nel complesso, è stata una lettura abbastanza piacevole, ma che non mi ha lasciato assolutamente nulla e che non mi ha invitato a riflettere su nessun argomento.
Mi è sembrata una storia senza una vera e propria ambizione, qualcosa scritto giusto per ricavarne in seguito un film o qualcosa del genere. Insomma, parlando senza mezzi termini, mi è sembrato un prodotto con uno scopo puramente commerciale scritto senza un'accurata ricerca preliminare.
In totale, non conserverò un brutto ricordo di questo libro, piuttosto uno sfocato e non ben incentrato.
E' carino per passare il tempo, ma se non lo leggete non vi perdete assolutamente nulla.
Indicazioni utili
signorina d'altri tempi
Questo libro racchiude un concerto di storie ed esperienze che difficilmente si raccontano ancora.
L'amore per la musica, l'amore per la famiglia, l'amore per il proprio lavoro, l'amore nel suo senso più lato e generale.
L'amore di cui si parla è quello di Signorina, che vediamo nascere, crescere, esitare e scegliere durante una lettura che cattura, che attira e che scalfisce.
I sentimenti di cui si parla sono complessi, così come la psicologia e l'introspettività dei personaggi. Non sono presenti classici stereotipi o persone messe lì perchè di dovere, tutto in questo romanzo sembra avere la sua importanza, seppure minima.
Non mi dilungo sulla trama vera e propria, in quanto ritengo che questo prezioso scritto sia classificabile come un romanzo di formazione.
Non vi è una trama ben precisa, ma solo episodi che sviluppano il personaggio aiutandolo a crescere, a maturare e a imparare a fare la scelta giusta.
Lo stile semplice e quasi paratattico di Riccarelli rende il libro mite, ma allo stesso tempo graffiante, creando quasi un parallelismo con il carattere della protagonista.
La grande capacità del compianto autore sta nel descrivere i profumi, i sapori, le sensazioni di caos senza 'classificarle' per forza rischiando di cadere nel banale.
Un libro che mi ha indubbiamente catturato e segnato.
Una storia di altri tempi, come non se ne trovano più.
Indicazioni utili
non posso unirli in costellazioni
'i miei pensieri sono come stelle, non posso unirli in costellazioni'.
Avrei un milione di possibilità per rendere speciale questa recensione.
Potrei parlare di come sia stato piacevole e allo stesso tempo straziante leggere questo libro.
Potrei parlarvi di quanto siano amabili i discorsi dei due ragazzi protagonisti, Hazel e Augustus.
Potrei allegarvi altre citazioni degne di nota e altre talmente belle da togliere il fiato e potrei persino riassumervi l'intera trama.
Ma sarebbe riduttivo perchè si perderebbe il vero senso del libro.
Un libro che ti cambia, che ti spiega e ti fa capire molte cose.
Un libro che senti tuo.
Il tutto condito dal poliedrico stile di John Green, chiaramente amante dei periodi ipotattici e padrone di un sano humor all'inglese, nonostante la provenienza statunitense.
Semplice e complesso insieme, trama allo stesso tempo classica ma non scontata.
Un libro che ho veramente apprezzato e che mi sento di consigliare vivamente.
Indicazioni utili
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |