Opinione scritta da Ery89

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    23 Novembre, 2014
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Intenso, emozionante e dolce

“The Scar. Completo” è il continuo di “The Scar”, racconto breve che introduceva i personaggi. L'autrice ha continuato il racconto e ci ha regalato questa bellissima storia. Il libro è molto bello, scorrevole, semplice, senza sotterfugi o paroloni. È di una tenerezza disarmante, l'autrice è riuscita a creare due personaggi stupendi che si rivelano pagina dopo pagina: Ryan e Sean. Come si fa a non innamorarsi di Ryan, così insicuro, tenero e a tratti stronzo. Fa sorridere per la sua goffaggine e strazia il cuore per la sua rudezza che nasconde un dolore più profondo. Per non parlare di Sean, così premuroso, paziente, solare e dolce, il compagno perfetto. Libro molto romantico che si concentra più sui sentimenti che sulle scene erotiche, anzi queste ultime sono quasi inesistenti.
Una bellissima storia che ti entra nel sangue come una droga, ci si immerge nella lettura e non la si abbandona fino alla fine. È talmente intenso, dolce ed emozionante che ogni pagina vale la pena di essere letta. Erin E. Keller inoltre ha tirato fuori il lato simpatico dei protagonisti e grazia all'aiuto di personaggi particolari come Charlene, la migliore amica di Ryan, ha creato scene che strappano il sorriso... In poche parole un libro da leggere e rileggere.
Lettura super consigliata.



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Ery89 Opinione inserita da Ery89    22 Novembre, 2014
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Storia di amore e conflittoin una Londra da mozzar

“Call me again” è il primo romanzo di questa autrice, a fine lettura il primo pensiero è stato: bello! Il secondo: oh mio dio, voglio il seguito! Naturalmente si sente che la mano della scrittrice è ancora un pochino acerba, sopratutto per quanto riguarda la scorrevolezza. L'inizio è un pochino lento ma poi pagina dopo pagina la storia evolve e scorre facilmente seguendo il suo percorso fino alla fine. Qui Carola Rifino è stata un pochino cattivella nel voler stravolgere le carte in tavola ma tutto sommato mi è piaciuta molto la storia di Karl e Kate, due persone totalmente diverse che riescono a sconvolgere i reciproci equilibri. Non voglio anticiparvi troppo però vi basta sapere che Kate è una escort e Karl un suo cliente, già solo sapendo questo si crea tutto un film in testa, figuratevi a leggere di loro... Entrambi nascondono dei segreti che li hanno portati alle loro scelte ed entrambi sono molto più complessi di quello che fanno sembrare, in poche parole sono due personaggi interessanti e da tenere d'occhio.
Come dicevo prima, il romanzo è davvero bello, il finale però mi ha spiazzata e lasciata con tantissima curiosità. Mentre leggevo l'ebook, ogni tanto buttavo un occhio al numero delle pagine e mi dicevo ok c'è ancora tempo, c'è ancora modo che la storia evolva e la situazione migliori. Poi più mi avvicinavo alla fine e più tremavo, infatti il finale mi ha scioccato. Sono rimasta li come un ebete a fissare lo schermo mentre il mio cuore andava in mille pezzettini. Mi sono innamorata di Karl e Kate, ho gioito per loro, mi sono arrabbiata con il destino, poi con l'autrice. Non so se riuscirò a resistere molto senza sapere come finisce tra loro, ho anche pensato di fare da stalker e perseguitare l'autrice affinché mi sveli il seguito... Conclusione? Come stalker non sono un granché ma sono riuscita a scoprire che il secondo capitolo attualmente è in fase di revisione e che forse se tutto va bene potrebbe uscire a Dicembre-Gennaio. Come avrete ormai capito sono una fan scatenata delle copertine, per me sono molto importanti e sono la prima cosa che guardo di un libro sopratutto quando scelgo le mie letture tra gli ebook. La copertina di “Call me again” non mi ha fatto impazzire, credo che l'autrice volesse dare maggior spazio a Londra, la città dove è ambientato il romanzo. Apprezzo l'originalità, ma temo che sia un pochino fuorviante, il romanzo merita una copertina più mozza fiato. Però è anche vero il detto: “Non si giudica un libro dalla copertina” quindi...
Super consigliato.


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    22 Novembre, 2014
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Viaggio attraverso le donne del grande schermo

Tra discorsi seri, gossip, biografie e battute gli autori ci accompagnano in questo viaggio attraverso le donne del grande schermo. Il libro è sviluppato in forma epistolare, come un dialogo tra due amici: gli autori Mauro e Simone. Pagina dopo pagina ci vengono presentati diversi volti della TV, dal passato al presente vedremo l'evoluzione del ruolo femminile. Molti dei nomi citati li conosco altri ahimè fanno parte di un passato troppo remoto per i miei 25 anni ma non per questo meno interessanti. L'originalità dello stile e la bravura degli autori hanno reso questo libro una lettura davvero interessante. Tramite i loro discorsi e i loro ricordi si intuisce che il ruolo della donna in TV si è evoluto con il passare degli anni. Con programmi come “Striscia la notizia” e “Passaparola” sono arrivate le veline e le letterine che hanno trasformato il ruolo femminile in TV fino ad arrivare a oggi dove la donna ne fa quasi da protagonista. Ci sono molti programmi che sono stati e lo sono tutt'ora, condotti solo da donne come per esempio “Forum”, “Il Grande Fratello” e “La Fattoria”. Come potrete leggere anche nel libro, ci sono donne che poco dopo la loro prima apparizione sono sparite dal grande schermo e altre che rivediamo tuttora. Alcuni nomi rimangono sulla bocca di tutti, altri finiscono nel dimenticatoio salvo poi venir tirate fuori da libri come questi.
Guardando la copertina e l'anteprima mi aspettavo l'esuberante e appariscente Platinette ma con mia enorme sorpresa mi sono trovata di fronte a Mauro: spiritoso e serio.
Non mi è dispiaciuta per niente come lettura, diversa dal classico romanzo ma unica nel suo genere. Ho fatto solo un po' fatica a stare dietro ai loro discorsi in alcuni punti dove saltano da un nome all'altro e da un programma all'altro molto velocemente, quasi come a voler un pochino ingarbugliare le carte in tavola per rendere più intrigante la lettura.
Consigliato.


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Ecco un assaggio dell'intervista telefonica che ho avuto l'onore di fare a Mauro Coruzzi (in arte Platinette):

Come è nata l'idea del libro?
L'idea è nata da Simone, il mio coautore. Ci siamo conosciuti a “Buona domenica” di Barbara D'urso dove io avevo uno spazio dedicato alla musica e lui era il mio autore di riferimento. Da allora siamo sempre rimasti in contatto, ci telefonavamo e ci scambiavamo opinioni sui lavori altrui. Quindi l'idea dell'epistolare, di farla a forma di lettere dove io ti scrivo tu mi rispondi è nata da lui. Secondo me è stata un'idea molto produttiva perché ciascuno ha lavorato per conto proprio ma al tempo stesso era stimolato da ciò che scriveva l'altro e viceversa.

Il libro è firmato Platinette ma è scritto come Mauro...
Si perché la doppiezza per me è un valore, non un obbligo. Sono stato per qualche anno un travestito con una parrucca, poi l'ho tolta, poi l'ho rimessa e poi l'ho di nuovo tolta... Ma la mano che mette e toglie la parrucca è anche quella che scrive. Potrei scrivere anche in due versioni ma l'amore per la verità e la voglia di affiancarmi al mio coautore mi hanno obbligato a scrivere come Mauro. Perché come Mauro posso fare anche Platinette ma Platinette senza Mauro può restarsene attaccata ad un attaccapanni e lì vivere e morire senza che nessuno gli dia anima.

Sul forum La Biblioteca Infinita è possibile leggere l'intera l'intervista link: http://labibliotecainfinita.forumfree.it/?t=69820292

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    06 Novembre, 2014
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Lettura stra consigliata

Il libro mi è stato consigliato da un amico, all'inizio ero un po' scettica ma poi mi sono dovuta ricredere. È stato molto carino e originale leggere una storia raccontata dal punto di vista di un cane, mi ha fatto riflettere sugli animali e su quanto, anche se non lo danno a vedere, capiscono quello che gli diciamo.
In “L'arte di correre sotto la pioggia” ci troviamo davanti ad un cane che ci racconta la sua esperienza mostrandoci come sia la vita canina e come cose per noi scontate, tipo il pollice opponibile, per lui siano un miraggio. L'autore è riuscito benissimo a calarsi nel personaggio e a scrivere dal punto di vista canino senza risultare troppo inverosimile.
All'apparenza sembra una lettura superficiale ma in realtà nasconde pensieri profondi, con parole semplici e pulite l'autore ha descritto sensazioni e situazioni che mi hanno molto avvicinato al protagonista. Ho gioito con lui durante i suoi episodi felici e ho pianto nei suoi momenti di malinconia...

«I gesti sono tutto ciò che ho, e a volte devono essere eclatanti.
Sulle parole non posso contare perché, con mio grande dispiacere, la mia lingua è stata concepita lunga, piatta e floscia, uno strumento davvero poco efficace
per produrre quegli ingegnosi e complicati polisillabi che messi insieme formano le frasi.»

Una cosa che mi ha particolarmente colpito di questa lettura e che sovente nel romanzo Enzo (il cane) si lamenta di non riuscire a comunicare verbalmente con Danny (il padrone). A volte si danno troppe cose per scontate ma invece bisogna far tesoro del tempo che la vita ci ha donato e dei mezzi che abbiamo a disposizione, che sia l'uso della parola o la possibilità di camminare retti.
Nel libro viene anche citata una leggenda della Mongolia secondo la quale un cane potrebbe reincarnarsi in un uomo. Io personalmente trovo affascinante l'idea che in un'altra vita possa essere stata un cane, se potessi scegliere avrei voluto essere un Siberian husky, già mi immagino a rotolarmi nella neve...
È stata davvero una piacevole lettura che mi ha rapito in un pomeriggio di pausa facendomi emozionare.
Lettura stra consigliata.

«quando un cane finisce di vivere le sue vite da cane, si reincarna in un uomo.
Mi sono sempre sentito quasi umano. Ho sempre saputo di avere qualcosa di diverso rispetto agli altri cani.
Mi hanno infilato nel corpo di un cane, d’accordo, ma si tratta solo di un guscio.
È quello che c’è dentro che conta. L’anima. E la mia anima è molto umana.
Non tutti i cani possono tornare come uomini, dicono. Solo quelli che sono pronti. Io sono pronto. »


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    30 Ottobre, 2014
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Un bellissimo romanzo m/m

È un romanzo m/m molto tenero che parla di dolore e di seconde opportunità. Ci troviamo di fronte a una famiglia spezzata dall'improvvisa morte di un proprio caro che giorno dopo giorno si trascina avanti senza aver del tutto superato il lutto. La prima parte del romanzo è focalizzata proprio sul peso che soffoca i nostri protagonisti che vivono chiusi in se stessi nascondendo le proprie emozioni. Le cose cambieranno con l'arrivo del nuovo tato che inclinerà tutte le loro certezze portando nuova luce all'interno delle loro vite.
Il personaggio che mi ha colpito di più è il piccolo Nate, trovo sia di una dolcezza e tenerezza unica. Con la sua ingenuità, tipica di quell'età, accoglie il nuovo tato nella propria vita e nel proprio cuore come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Storia davvero bella, scorrevole, e ben scritta che segue il suo percorso naturale concludendo nell'unico finale possibile: il lieto fine. Questa storia è l'esempio perfetto di come un ruolo solitamente attribuito ad una figura femminile possa essere intrapreso anche da un personaggio maschile. Jake, il tato, è perfetto per quel ruolo, con la giusta dose di tenerezza, pazienza e determinazione riesce a spezzare la grigia e noiosa routine a cui si erano affidati i nostri protagonisti dandogli la possibilità di vedere un futuro migliore.
“Una tata per nate” è un m/m diverso da quelli che ho letto in precedenza. Nelle altre storie c'era tutto un percorso interiore per arrivare alla consapevolezza e all'accettazione dell'omosessualità. Qui invece non c'è stato, i protagonisti sanno già chi sono e la storia si focalizza più sul vivere il quotidiano, sulla famiglia e sui normali problemi di tutti i giorni. Altro tocco davvero azzeccato da parte dell'autrice è l'inserimento di piccole pillole del defunto Darren che con battute e pensieri aiutano Parker nelle scelte più importanti. Sono molto pertinenti e rendono la storia ancora più profonda.
Se devo trovare un difetto credo possa essere la brevità. Trovo sia stato un pochino troppo veloce su alcune situazioni, avrei gradito che i personaggi fossero più approfonditi. Sopratutto Parker che passa dal piangere il suo defunto Darren ad amare Jake da un momento all'altro. Non è la prima volta che leggo un romanzo breve e so che non è semplice racchiudere tutto in neanche 100 pagine ma qui dato che i personaggi mi hanno colpito particolarmente avrei molto gradito leggere di più su di loro. Nonostante tutto è una piacevole lettura che vi consiglio di provare.

La morale di questa storia? Aprire di nuovo il proprio cuore non vuol dire dimenticare o tradire ma semplicemente vivere.


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    30 Ottobre, 2014
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Romanzo breve spiritoso, moderno e scorrevole

E' un romanzo breve molto spiritoso, moderno, scorrevole e ben scritto. È narrato in prima persona e questo rende ancora più piacevole la lettura perché ci si immedesima meglio nella storia. Già dalle prime pagine spiccano alcuni personaggi tra cui Madre, la futura suocera della protagonista. La classica suocera arpia tutto sorrisi finti con il viso tirato e mai un capello fuori posto.
Contiene molti paragoni e similitudini con personaggi della tv e con modi di dire che usiamo nella vita quotidiana. Potrebbe essere un'idea carina ma se non si è aggiornati con le serie tv o con i film alcune battute non si comprendono del tutto. Una piccola pecca e che su alcune cose mi ha un po' ricordato il film “Una notte da leoni” perché anche qui i protagonisti si svegliano dopo una notte di follie senza ricordare niente e devono cercare di raccogliere tutti i pezzi per capire cosa sia successo. Nonostante tutto ho molto apprezzato la lettura, la storia parla del primo amore e delle seconde opportunità. Tu cosa saresti disposto a fare per amore? Marco il protagonista ha rinunciato al futuro insieme a Maia, la ragazza che amava per lasciarla andare a vivere la sua vita. All'inizio non si scopre subito come sono andate le cose, l'autrice ha sviluppato il romanzo alternando pagine sul “disastroso” presente con alcuni cenni sul passato e su cosa sia successo alla coppia protagonista. Il tutto è condito da una scrittura divertente e spiritosa che punta molto sull'ironia della situazione. Qui si ride spesso, sempre, mentre veniamo condotti in una stupenda storia d'amore che non ha visto le barriere del tempo ne delle incomprensioni e che con un mojito di troppo ha trovato il giusto corso. Rimane una storia molto evocativa che gira in torno al primo amore mai dimenticato. Si evocano i bei momenti, le risate, i primi baci, le prime emozioni e si rimane con un sorriso ebete sulla faccia. Si vede che l'autrice non ha dovuto sforzarsi per risultare per forza simpatica, il tutto è rimasto molto naturale e non esagerato, il giusto. Brava Chiara!


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    23 Ottobre, 2014
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La storia mi è piaciuta ma...

Questa recensione mi ha divisa in due: la storia mi è piaciuta ma il modo in cui è stata evoluta no.
Fin dalle prime pagine ci si ritrova immersi nel pieno della storia: la protagonista soffre per la fine della relazione con l'uomo che ama.
“Se un giorno ci rincontreremo” non è il classico romance incentrato sulla storia d'amore in se ma più sulle conseguenze dovute alla fine di una relazione e sulle emozioni che ne scaturano di conseguenza. Il romanzo racconta come una donna ferita nel cuore riesce a superare questa situazione negativa. È l'esempio perfetto di come bisogna reagire dopo la fine di una storia d'amore: dolore e depressione devono essere rimpiazzati con fiducia e pazienza. Non è facile, ma bisogna trovare la forza dentro di se per superare il periodo nero in cui ci si trova guardando al futuro e alle molteplici possibilità.
La storia in se mi è piaciuta, credo però che necessitava di più parole e di più spazio per poterla apprezzare maggiormente, secondo il mio gusto personale il tutto si è evoluto troppo velocemente. Da una pagina all'altra la protagonista da addolorata passa a felice e mi è mancato tutto il percorso che l'ha portata a tale decisione. Ai miei occhi ha perso notevoli punti perché non sono riuscita a creare un legame con i personaggi. Ho iniziato a leggere la storia e l'ho finita senza neanche accorgermene, cercando proseguendo la lettura un qualcosa che no ho trovato. Il colpo fatale l'ho poi avuto con il finale, da poco amante di quelli aperti, ci sono rimasta male quando mi sono trovata un finale che faceva intuire come sarebbe andata la storia ma che non lo diceva apertamente. Ogni persona ha i propri gusti e i miei mi hanno portato a non apprezzare del tutto questa lettura. Purtroppo io sono una persona che quando legge ha bisogno dei dettagli e di vederli scritti per potermi innamorare del romanzo. Temo sia per questo che la mia valutazione non è molto alta, ma ciò non vuol dire che non consiglio la lettura di “Se un giorno ci rincontreremo”.
Mi dispiace per l'autrice ma può capitare che una storia non arrivi al cuore di tutti i lettori.
Naturalmente è solo una mia opinione personale che può non essere condivisa da altri.

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    14 Ottobre, 2014
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Un trhiller romance piacevole da leggere...

Non è un genere che amo particolarmente ma la trama e la copertina mi avevano incuriosito molto così mi sono decisa a leggerlo. Le mie aspettative sono state premiate, Becca Fitzpatrick mi ha fatto passare la notte sveglia con la sua scrittura fluida e scorrevole (a tratti poetica). Un mix di romanticismo, suspense e azione da togliere il fiato. Con un ritmo incalzante sono stata catapultata nella storia dove ho fatto la conoscenza di Britt. Una ragazza un po' insicura che non ha mai trovato difficoltà sul suo cammino e che ha sempre fatto affidamento sulle figure maschili presenti nella sua vita. Quello che inizia come una tranquilla vacanza primaverile sul Teton Range si trasforma presto in tragedia. L'arrivo del l'ex fidanzato, nonché fratello della migliore amica di Britt segnerà l'inizio della disavventura. Maltempo, sfortuna e destino la porteranno davanti a una persona che metterà in dubbio il suo passato e che inclinerà le barriere del suo cuore. Verrà rapita da due fuggitivi e dovrà trovare la forza per sopravvivere contando solo sulle proprie capacità. Si troverà davanti ad un bivio: non fare niente e soccombere al suo destino o tirarsi su le maniche e combattere per il proprio futuro. Non voglio raccontarvi troppo per non rovinarvi la lettura ma ho adorato come l'autrice ha fatto evolvere il personaggio man mano che si proseguiva nella storia, facendola crescere e affrontare gli ostacoli a testa alta.
“Black ice” è un thriller Young Adult fuori dall'ordinario che parla di segreti, bugie, sospetti e paure senza sdegnare il lato romantico. Il lettore si troverà immerso nella storia e non potrà più staccare l'attenzione. Consigliato agli amanti del thriller e delle storie d'amore in grado di abbattere le barriere della normalità perché non è normale innamorarsi del proprio rapitore. O forse si?


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Romanzi erotici
 
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    01 Ottobre, 2014
Top 500 Opinionisti  -  

Uno stile fluido e preciso per l'uomo di sogni

Con il suo precedente romanzo “Lo strappo” l'autrice mi ha completamente rapito il cuore. Chi ha letto le sue opere sa cosa è in grado di fare. Ne “L'uomo dei sogni” la troviamo in versione più leggera. Non mi riferisco alle scene erotiche in se, perché in questo contesto di lettura da “ombrellone” è giusto che siano così. Quello che voglio dire e che mi sono abituata e innamorata dello stile di Paola proprio per il suo essere incisiva, graffiante e penetrante. In questo romanzo la vediamo più tranquilla, meno aggressiva. Mi ha fatto piacere leggere anche di questo suo lato, adoro il suo stile e non riesco a rinunciare ai suoi libri. Uno tira l'altro. La invidio per questa sua capacità di arrivare alle persone, non è da tutti. Chiunque è in grado di scrivere, ma pochi lo sanno fare bene. Lei ha una scrittura fluida, pulita, precisa ed emozionante che non passa inosservata.
Vi sfido a leggere il suo romanzo e a non provare niente! Come si può rimanere impassibili davanti a l'uomo dei sogni. L'uomo perfetto, in grado di sconvolgere i sensi e di infiammare il corpo. L'unico in grado di far sentire una donna viva. Potrete dire che esagero e che non si può mettere tutto questo in così poche pagine... ma Paola Renelli può. Lei può fare questo e molto di più.


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Fantasy
 
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    30 Giugno, 2014
Top 500 Opinionisti  -  

Stryx. Il marchio della strega

Bellissimo libro fantasy che rientra perfettamente nella sezione Paranormal Romance perchè l'autrice è riuscita a intrecciare in un'unica storia due argomenti molto interessanti: l'amore e la magia.
Il romanzo parla di due sorelle, streghe da più di 3 secoli, che vogliono due cose diverse dalla vita: Sarah vorrebbe vivere una vita normale e rimpiange ancora a distanza di secoli il suo primo amore, mentre Susan coglie il meglio dall'essere strega e usa i suoi poteri per divertirsi e ammaliare i ragazzi. Un libro che racchiude un mix di stregoneria e di modernità. La storia narra l'epica battaglia tra donne e uomini che in questo caso si identificano con la Congrega delle Streghe e i Cacciatori di streghe. Secoli addietro hanno vinto i cacciatori ma questa volta le cose potrebbero andare diversamente perchè una strega e un cacciatore si sono innamorati e quando c'è di mezzo l'amore è difficile uccidere.
Il romanzo contiene un messaggio finale, ecco le parole dell'autrice:
"Il messaggio finale del libro è che tutte le donne lo posseggono, ma la differenza consiste appunto nel modo in cui si decide di usarlo. Stare dalla parte del Bene o del Male delineerà il tipo di persona che si diventerà 'da grande'."
Un libro che consiglio a tutti quelli che amano il genere fantasy.

baci
Erica

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Romanzi erotici
 
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    19 Giugno, 2014
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Un viaggio verso la passione...

Mi piacciono molto i romanzi erotici e leggere la storia di Paola è stato un viaggio verso la passione: pura, forte, inaspettata e travolgente.
L'autrice, è riuscita ad intrappolare tutte l'emozioni dei protagonisti tra le righe e a farle sentire al lettore. Ho avuto i brividi per tutto il libro, mi sembrava di essere nella stessa stanza con loro. Ho percepito i suoni, gli odori, le vibrazioni... non sempre mi capita così e con una tale intensità.
Non voglio svelare troppo per non rovinare la lettura agli interessati... ma leggetelo!!! Magari sono io che sono troppo suscettibile ma credo che il merito vada anche all'autrice, un'ottima penna fa la differenza e il mix di due uomini opposti è il colpo fatale...
Da una parte abbiamo Alex. Sexy, bello, sa di piacere alle donne quindi si atteggia con arroganza. Passa da una donna all'altra senza legarsi mai a nessuna. Sprigiona un fascino magnetico e all’apparenza non si fa imbrigliare dai sentimenti. Un “bastardo” irresistibile. Il suo mantra è “Non innamorarti mai di me”. È colui che si insinuerà nel sangue di Julie (la protagonista) e che la trascinerà verso la perdizione insidiandole dei dubbi sul suo matrimonio.
Dall'altra parte abbiamo Philippe. Gentile, dolce, premuroso e innamorato pazzo di Julie. E’ l’uomo che trova la propria donna bella anche senza un filo di trucco, non la tradirà mai, ma non la travolgerà e non la consumerà. Con lui la relazione sarebbe stabile e tranquilla, è il porto sicuro per Julie, la sua casa.
E poi c'è lei, Julie. Una donna sensibile, sognatrice, curiosa e autoironica. Fidanzata e prossima al matrimonio con il dolce ma scialbo Philippe, incontra il sexy Alex che la introduce nel mondo dell'erotismo. La sua vita, tranquilla e quasi monotona subisce uno strappo, come uno strappo su un candido abito bianco da sposa...
Si trova divisa in due: il suo cuore la spinge tra le braccia di Philippe mentre ogni centimetro del suo corpo brama Alex, il suo tormento, l'unico in grado di darle il supremo piacere...
Il romanzo ruota intorno proprio a questo triangolo amoroso, vedremo il primo bollente incontro tra Alex e Julie, l'ossessione di lei per il suo corpo, i vani tentativi di dimenticarlo e solo alla fine scopriremo se Julie ha scelto con il cuore o con il corpo. Se ha vinto l'amore o la passione.
Per chi non fosse contento del finale, non temete l'autrice ha in mente un ipotetico seguito...

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    17 Giugno, 2014
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Profumo di zagara è un libro a 360°

Profumo di zagara è un libro a 360° che tratta un tema che mette in gioco i sentimenti del lettore. La protagonista, Sofia, è una donna che dopo anni di assenza torna al suo paese natale: la Sicilia. Un ritorno non facile e spensierato perché sulle sue spalle pesa un bagaglio non indifferente. Quattro anni prima era stata violentata da un ragazzo: suo cugino. Una persona di cui credeva potersi fidare. Un uomo che aveva ferito una donna nel peggiore dei modi. Per paura di uno scandalo, la sua famiglia e i suoi amici le avevano voltato le spalle nascondendo l'accaduto e mandandola via. Per Sofia è stato come buttare sale su una ferita ancora aperta, umiliata e spaventata si è ritrovata a dover raccogliere da sola i cocci della propria esistenza. Gli anni di assenza l'hanno resa una persona diversa. La sprovveduta e timida ragazza ha lasciato il posto a una donna, forte e pronta a denunciare l'accaduto e a riscattarsi. Il percorso non è stato facile, ma grazie all'amore, alla sua famiglia e ai suoi amici riuscirà una volta per tutte a far valere i propri diritti. Pagina dopo pagina la storia di Sofia è diventata un po' anche la mia, trasportandomi nel cuore della vicenda e regalandomi emozioni fortissime che non dimenticherò facilmente.
Profumo di zagara è un libro bellissimo, scritto in modo fluido, scorrevole e preciso, con le giuste parole al momento opportuno. Lettura consigliata che merita il massimo dei voti visto che non ho trovato nessuna pecca.

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    08 Aprile, 2014
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Una passionale storia d'amore nel vecchio Far West

E' un libro molto intenso, sono rimasta sopratutto colpita dalla protagonista Abby Larson che da bambina è rimasta vittima di un attacco da parte dei Crow mentre era con la sua famiglia. Lei e suo fratello vengono salvati e accolti dagli Cheyenne, crescendo con loro diventano a tutti gli effetti parte della tribù e arrivano ad odiare e disprezzare gli uomini bianchi. Nella tribù a Abby gli viene affidato il nome Lacrime di Pioggia mentre al fratello il nome Galoppa sul Vento. Passano gli anni e loro conducono la loro vita ignari delle loro reali discendenze finché un giorno all'accampamento arriva Zac Mercer, un soldato bianco fatto prigioniero. Abby si intenerisce e gli salva la vita rendendolo suo schiavo, da qui inizia un lungo percorso che nonostante l'iniziale indifferenza di lei li porterà poi a l'amore. La scrittrice è riuscita a descrivere bene il percorso evolutivo dei sentimenti di Abby verso il mondo dei bianchi. È incredibile pensare che due culture (sopratutto in quel periodo) possano essere così ostili fra di loro anche per colpa dell'ignoranza. Magari se ci si soffermasse di più sulle persone in se, e non sul colore della pelle o sulla lingua parlata, tutte queste diffidenze non ci sarebbero. Per fortuna esiste un sentimento importante: l'amore che è in grado di abbattere qualsiasi barriera.
Lacrime di pioggia è un romanzo d'amore ricco di storia visto che si svolge nel Far West, inoltre non è troppo sdolcinato e possiede anche scene di profonda passione tra i due protagonisti. La bravura della famosa Connie Mason ha reso scorrevole la lettura, infatti il libro si divora in mezza giornata, tempo permettendo. ^_^
Questo è il primo libro della trilogia Trails West Trilogy, il secondo parlerà del fratello e il terzo della sorella ma in italiano non li hanno ancora pubblicati.
Buona lettura
Erica



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Consigliato a chi adora le storie d'amore ambientate nel Far West.
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    03 Aprile, 2014
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Cosa sui nasconde dietro la copertina...

Ho trovato questo romanzo ad una bancarella, all'inizio la copertina non mi attirava molto ma poi leggendo la trama e l'ultima pagina mi sono decisa a comprarlo.
La sedicesima luna è il primo volume della serie "The Caster Chronicles" opera di questa coppia di autrici. Nel 2013 venne adattato cinematograficamente nel film: "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" scritto e diretto da Richard LaGravenese.

Il protagonista è Ethan un ragazzo annoiato dalla sua città che la notte sogna una misteriosa ragazza. Un giorno a scuola arriva una nuova alunna: Lena che assomiglia proprio alla ragazza dei suoi sogni (questo libro mi è piaciuto talmente tanto che ho convinto il mio compagno a leggerlo, conclusione: quando in futuro avremo un bambino se sarà una femmina vorrà chiamarla Lena). Tra i due si crea un profondo legame che sboccerà in amore. Purtroppo però la loro vita non è semplice perché lei è una Maga perseguitata da una maledizione. Nella sua famiglia al compimento del sedicesimo compleanno si viene reclamati dalla luna, la maga in questione diventa o della Luce (il bene) o delle Tenebre (il male). L'interessata non ha la possibilità di scegliere e, per colpa di una sua antenata, Lena è portata a passare alle tenebre. In questo libro la cattiva di turno è Serafine (la madre) che tenta in tutti i modi di portare Lena dalla sua parte per far prevalere il male nel mondo. Per tutto il libro i due innamorati cercheranno la soluzione per spezzare la maledizione e salvare il mondo.

La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista di lui, questo fatto mi è piaciuto molto perché ha reso la lettura più interessante.
Il romanzo è semplice e scorrevole, si legge tranquillamente in mezza giornata quindi lo consiglio a chi apprezza le storie fantasy con protagonisti adolescenti.
Erica


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    27 Marzo, 2014
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Cos'è l'amore?

Questo romanzo parla dell'amore e del potere che esercita sulle persone...

La storia è narrata dal punto di vista di Severo, il protagonista, che si è murato nella cantina di casa sua per togliersi la vita ed avere finalmente la pace che ha tanto cercato. Mentre il suo corpo lotta con l'istinto di sopravvivenza Severo percorre un viaggio interiore narrando, saltando dal presente al passato, cosa lo ha segnato nella vita e cosa o chi lo ha portato a questa scelta.

Tutto è scritto in modo scorrevole addentrandosi nelle profondità dell'animo umano. Il protagonista crede di avere un mostro dentro che rischia di schiacciare le persone che lo circondano e che a suo modo ama. Nel ricordare da dove è iniziato tutto scopriamo che lui da giovane era felice e spensierato, aperto alla vita grazie ad una ragazza: Anita. Bellissima ed eterea ma bloccata su una sedia a rotelle. I due si innamorano e passano moltissimo tempo insieme fino ad un terribile giorno, quando Anita scompare misteriosamente. Per anni la sua famiglia e Severo l'hanno cercata, non si sono mai arresi ma purtroppo non si è mai scoperto niente. Da quell'episodio Severo si richiude in se stesso, si incolpa e inizia a isolarsi dal mondo. Gli anni passano e le vite vanno avanti, Severo incontra una donna, la sposa e mette su famiglia. All'apparenza sembra un uomo normale ma dentro è rotto, non ha mai dimenticato il suo unico amore infatti come scopre una nuova pista sulla sua scomparsa si mette subito ad indagare scoprendo poi una verità a cui per anni non ha voluto pensare: Anita era morta. Questa è la notizia che fa crollare tutto il suo mondo e che lo convince ulteriormente sulla decisione da prendere.

Da ogni pagina traspirano pensieri profondi sull'amore che fanno riflettere il protagonista, che hanno fatto riflettere me e che sono sicura farebbero riflettere chiunque leggesse questo romanzo. L'autrice ha poi deciso di dare il colpo fatale con un finale inaspettato e da lacrimuccia.
Quando ho iniziato a leggere il romanzo mi sono un po' pentita della mia scelta, non mi piaceva. Leggevo le prime 2 - 3 pagine e poi lo chiudevo. Ci ho messo più di 15 giorni per decidermi a leggerlo come si deve. Mi inventavo mille scuse pur di rimandare la lettura: un giorno dovevo lavare subito i capelli per approfittare del bel tempo, un altro dovevo assolutamente sistemare l'armadio, quello dopo avevo il mal di testa... insomma inventavo scuse su scuse. Finché poi mi sono convinta a dargli una possibilità.

Ho divorato L'orma sul cuore in mezza giornata, a libro concluso ho dovuto ricredermi e anzi mi sono pentita di aver aspettato tanto. Non mi era mai capitato, si ho letto romanzi scritti male e privi di fondamento ma il mio parere era lo stesso dalla prima all'ultima pagina... mai mi era successo di infatuarmi di un libro che all'apparenza non mi convinceva.
Teresa Donatantonio ti conduce mano per mano in un viaggio attraverso l'animo umano facendoti riflettere sulla vita. Alla fine si rimane un po' amareggiati ma si comprende che l'amore indebolisce o fortifica le persone, perché è il sentimento più importante di tutti. Se non sapessimo cos'è l'amore non lotteremmo così tanto per cercare la persona giusta, non saremmo gelosi e non odieremmo chi c'è lo porta via...
L'amore è ovunque, è in ogni attimo della nostra vita, è in ogni sfumatura: nella commozione di una mamma nel tenere in braccio per la prima volta il proprio figlio, nell'impazienza di un gatto o di un cane nell'attendere l'arrivo del proprio padrone con il muso schiacciato alla finestra, nello sguardo di pura adorazione di un uomo verso la propria donna...

Un romanzo riflessivo e profondo che consiglio di leggere.

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    25 Febbraio, 2014
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Può una farfalla provocare un tornado?

Mi trovo divisa in due: mi è piaciuto, MOLTO, TANTO, TROPPO ^_^ ma mi sembra che manchi qualcosa. È scorrevole, ben scritto, non volgare, mi è entrato sotto pelle, ma essendo una romanticona mi sono sentita come se mancasse qualcosa... non so che cosa... quando ho iniziato a leggerlo ero molto euforica e curiosa, non sapevo cosa aspettarmi, poi mentre leggevo mi è venuto in mente la serie 50 sfumature che ho apprezzato. Ci sono molti punti nel romanzo di Sara Tessa che la ricordano ma allo stesso tempo è diverso, in questa storia i personaggi sono più veri, lui è autentico, ferito nel cuore e nell'anima dall'ex moglie e dall'ex migliore amico/fratello ha passato la sua vita tra una donna e l'altra esternando il suo dolore con pratiche sessuali di tipo sadomaso. Un uomo forte, duro ma sopratutto vero, che capisce di essere malato ma che non riesce a curarsi. Poi c'è lei, ferita nel corpo e nel cuore che trova la forza di rialzarsi e di andare avanti nonostante le ripetute cadute. Ho molto ammirato questo personaggio, e ho invidiato la sua forza di continuare comunque a credere nella vita e nell'amore. Qualsiasi persona al suo posto si sarebbe rinchiusa in un guscio e non avrebbe mai più provato un approccio con l'altro sesso, ma lei no, lei è forte e va avanti, infatti incontra Adam, l'uomo giusto ma allo stesso tempo l'uomo più sbagliato per lei. Sono molto contenta dell'impronta che è stata data ai protagonisti, sono perfetti nella loro imperfezione... Finito di leggere il libro avevo un po' la testa scombussolata, mi piaceva ma non ne ero del tutto convinta. Ho avuto l'occasione di poter contattare l'autrice che ho sommerso con i miei dubbi sulla poca impronta romantica e sul finale. Devo anche un pochino scusarmi con Sara per la mia impetuosità ma lei con gentilezza e pazienza ha risposto alle mie domande. Avevo qualche dubbio sul finale, mi sembrava che mancasse qualcosa, naturalmente la mia non era una critica all'autrice ma mi ero sentita un po' delusa dai pochi dettagli. Io adoro i finali, infatti sovente (in realtà sempre) prima di leggere un libro leggo le ultime 4-5 righe. Adoro sopratutto gli epiloghi dove vine chiaramente scritto il finale e come si concludono le vite dei protagonisti. Ho proprio bisogno di vederlo scritto, ho bisogno di vedere l'evolversi e il risolversi di ogni situazione. In L'uragano di un batter d'ali manca l'epilogo, sono rimaste non espresse a parole alcune situazioni, si arriva al tanto atteso lieto fine senza la spiegazione di mezzo. Però ripeto è solo la mia impressione. L'autrice mi ha fatto capire che voleva fare un finale al cardiopalmo lasciando il lettore in subbuglio con domande, pensieri, dubbi e tanto altro. Poteva sembrare frettoloso ma era per la necessità di chiudere il cerchio. Dopo le sue parole vedevo alcune cose diversamente, si rimango dell'idea che al finale manchi qualcosa ma ne capisco il motivo e lo accetto. Probabilmente se il finale fosse stato "perfetto" avrei chiuso il libro e sarei passata ad un'altra storia, forse il romanzo mi ha colpito proprio per questo.
Non so... ma posso dirvi che è comunque stata una piacevole lettura consigliata a chi ha apprezzato la serie delle sfumature e gli altri romanzi dello stesso genere.

Sara Tessa mi ha anche detto che dopo la autopublicazione del romanzo, in seguito ai commenti di lettrici come me dubbiose sul finale, ha scritto un seguito. Narrato dal punto di vista di Adam ci vengono esposti i suoi pensieri e le sue opinioni sulla storia narrata nel romanzo, in poche parole è la stessa storia raccontata dal punto di vista di lui con molte informazioni in più che concedono al lettore il tanto amato epilogo. Con questa Versione di Adam vengono chiusi tutti i cerchi. Al momento la storia non si trova in giro perchè i diritti sono stati ceduti alla casa editrice ma Sara Tessa assicura che presto uscirà, la data precisa non si sa ancora ma si pensa al'inizio dell'estate. Per tutti i lettori "insoddisfatti" come me dovremo aspettare la pubblicazione.

Naturalmente questo romanzo ha anche degli aspetti positivi, altrimenti perchè consigliarlo...
È una piacevole lettura che oltre a narrare la vita dei nostri protagonisti parla anche dell'effetto farfalla e della teoria del caos. L'effetto farfalla è una dipendenza sensibile alle condizioni iniziali presente nella teoria del caos. Secondo questo effetto si ipotizza che un semplice movimento di molecole d'aria generato dal battito d'ali di una farfalla possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano. Nel romanzo infatti le azioni e i fatti accaduti nel passato di Adam e di Sophie li hanno resi le persone che sono ora con i loro pregi e difetti.

Per questi motivi posso dire che nonostante non abbia il finale che avrei voluto io vi consiglio la lettura di questo romanzo.

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Non so se vado contro al regolamento, io lo metto lo stesso poi al massimo tolgo tutto.
Se volete sul mio forum: http://labibliotecainfinita.forumfree.it/
da oggi 25 febbraio fino al 11 marzo è in corso un giveaway dove in palio c'è una copia cartacea con dedica di questo romanzo.

Erica

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    11 Febbraio, 2014
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Al cuor non si comanda

Ho scoperto questa serie girando nel web, mi ha affascinato così ho deciso di leggerla tutta.
La prateria divisa è il primo volume della serie “Storie della prateria” così composta:

1. Una prateria divisa
2. Guai nella prateria
3. Una prateria sconvolta
4. Una prateria straniera

Una serie che parla delle vicende amorose e di vita quotidiana di sexy cowboy, dottori, veterinari e rock star, ambientate nelle selvagge praterie del Wyoming. In particolare questo capitolo parla di Will un veterinario di città e di Dakota un laureando dottore che abbandona gli studi per gestire il ranch di famiglia. Si sa che la vita in un piccolo paesino non è facile e ancora di meno se si è omosessuali. Dakota nasconde i suoi gusti e tiene a bada i suoi ormoni finché non incontra Will. Con il suo fisico minuto e la sua passione per gli animali farà breccia nel suo cuore e gli farà ammettere a tutto il villaggio il suo segreto. Naturalmente la strada non sarà facile ma l'autore è riuscito a descrivere tutte le sfumature facendomi battere forte il cuore ad ogni situazione. Le scene di sesso non sono volgari ne super bollenti ma ho molto apprezzato la scelta di far fare ai nostri protagonisti l'Amore e non il sesso crudo come a volte capita di leggere in libracci (scusatemi il termine) dove l'autore non è stato in grado di entrare nel cuore dei personaggi. Con questo primo volume ho imparato a conoscere i protagonisti e non vedo l'ora di leggere i seguiti. Il romanzo è ricco di sentimenti e racconta sopratutto le difficoltà che gli omosessuali incontrano nel mondo, sopratutto in paesi piccoli. Spero che il libro sia arrivato nel cuore di tutti facendo capire a quei testoni che ancora non lo sanno che non c'è niente di male nell'essere omosessuali. Credo (non voglio offendere nessuno) che chi pensa il contrario sia solo ignorante perché come è normale e giusto che io ami mio marito e altrettanto normale e giusto se un uomo ama un altro uomo o una donna un'altra donna. D'altronde non c'è il detto “Al cuor non si comanda”?

Erica


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    30 Gennaio, 2014
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Un esempio di seconda vita segreta...

Le strane lingue dell'amore è un romanzo interessante e ricco di colpi di scena. Anzi pieno di colpi di scena. La prima parte del libro è un pochino lenta e piatta, ho fatto fatica a rimanere concentrata ma da metà libro in poi invece non riuscivo ad alzare gli occhi dalle pagine, ho provato un'altalena di emozioni, era un continuo di: “Ma come? Non potevo immaginare che lei...” e di “Pure questa...”. L'autore ha sconvolto tutta l'idea iniziale che mi ero fatta sui personaggi. Credevo una cosa e poi alla fine Bang! Non era come pensavo, ha intrecciato le storie di cinque personaggi creando una trama fitta e intrigata. Complimenti!
Mi sono molto calata nella storia e ci sono anche rimasta male in uno o due punti. Chi ormai mi segue da un po' sa che ho il vizio di lasciarmi influenzare da ciò che leggo. Ho finito il libro a notte fonda nel letto, mentre accanto a me il mio compagno dormiva profondamente. Sono rimasta a guardarlo chiedendomi se anche lui potesse avere dei segreti. Leggere questo libro mi ha fatto riflettere sui rapporti che si hanno con le persone, penso sia capitato a tutti di avere alcune “amicizie” per interessi, sarei un'ipocrita se non lo ammettessi. Magari anche solo amicizie banali tipo quella confidenza che si può creare tra un barista e un cliente assiduo, amicizia creata per far continuare a venire il suddetto cliente nel bar... Ecco, mentre ero nel letto ho riflettuto su questo, su quanto a volte anche se ho di fronte una persona, a me antipatica, mi sforzo di sorridere e essere gentile. Diciamo anche che questo è quasi d'obbligo in una situazione del genere, ma al giorno d'oggi bisogna fare così per forza... a volte me ne dispiace (nella mia ingenuità) perché i veri sentimenti che provo per quella persona sono molto lontani dall'amicizia. Così per facilitarmi il compito mi sono creata uno slogan che uso per me stessa e che dico anche al mio compagno che non sempre è molto propenso al sorriso di circostanza. Il mio motto/slogan è: Carina e Coccolosa! Carina e Coccolosa! Forse non sarà in italiano perfetto ma ormai è il mio mantra e fa effetto. Se può esservi d'aiuto potete adottarlo... :-P
Come avete ormai capito il romanzo parla di bugie, tradimenti e seconde vite. (Non voglio sbilanciarmi troppo per evitare di rovinare la lettura agli interessati.) Il libro inizia descrivendo le due coppie di amici che vivono la loro tranquilla vita, poi di colpo arriva la tragedia: muore la moglie di una delle coppie e con la sua morte vengono a galla verità mai confessate. Si scopre che nessuno sapeva della vita parallela della donna e mano a mano che si va avanti a leggere emerge che non era l'unica ad avere dei segreti ma che anzi niente e nessuno, in questa storia, sono come appaiono. È un libro intrigante scritto in modo scorrevole e semplice. L'unica pecca, secondo me, è che a romanzo concluso sono rimasta un po' con l'amaro in bocca perché alcuni personaggi non hanno trovato l'epilogo che meritavano.

In conclusione un romanzo che consiglio di leggere agli amanti del genere e anche a quelli che vogliono fare una lettura diversa.

Per quanto riguarda il mio compagno invece al mattino dopo, a mente lucida ho capito che non posso essere sicura al 100%, d'altronde anche io ho i miei piccoli segreti ma mi fido. La fiducia è un sentimento forte ma non facile, io però mi fido di lui quindi posso dire che vivo serenamente ma con un occhio semi aperto :-P Devo però confessarvi che avrebbe ben poche possibilità di avere una seconda vita dato che stiamo insieme 24 ore su 24.

Baci
Erica

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    02 Gennaio, 2014
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Da mamma Disabilitata a mamma Perfetta

“Mamma disabilitata (…) una mamma che non può dimostrare affetto a suo figlio, una mamma interrotta, incompleta, disabilitata a trasmettere amore, l'unico vero compito previsto dal suo ruolo.”

Il titolo del romanzo è il nome che la protagonista assegna al suo diario, dove ogni giorno annota i vari progressi del figlio. Poco per volta quel diario diventa il suo migliore confidente, l'unico che l'ascolta. Lei è una donna che deve portare sulle spalle il peso di essere genitore di un bambino autistico.
Qui voglio prima chiarire un punto, che nel libro traspare pagina dopo pagina:
Un bambino autistico ha problemi nell'approcciarsi con il mondo esterno (se non ho capito male), NON è STUPIDO, NON è DA EMARGINARE, anzi e da aiutare (nei limiti delle proprie possibilità). Questi bambini, come vediamo anche nel romanzo, non amano il contatto fisico con le altre persone, non parlano molto, si fissano su determinati giochi, musiche, colori, cibi, etc... Questi sono solo alcuni esempi che ho appreso leggendo Mamma Disabilitata di Chiara Milizia.
Ogni pagina è un passo verso la consapevolezza da parte della protagonista che avere un figlio autistico non è la fine del mondo e che è inutile tentare di curarlo, di cambiare la propria famiglia per renderla perfetta. Ma qual è la famiglia perfetta? Qual è il figlio perfetto?

Iniziamo il racconto con una depressa e stressata mamma che cerca di lottare per vedere confermata con una diagnosi la “malattia” del figlio, poi interagiamo con una mamma che si sente disabilitata perché non è in grado di trovare una cura per l'autismo del figlio che non rientra nei canoni della perfezione secondo la famiglia del padre, per poi finire con una famigliola felice che ha trovato la sua serenità e che vive l'autismo in maniera diversa cercando semplicemente di rendere la vita il più semplice possibile al figlio trasformandosi nella mamma perfetta mettendo da parte i propri sogni per il benessere delle persone che ama.
Lo stile semplice della scrittrice ha reso questa storia scorrevole e per niente noiosa. Una piacevole lettura che consiglio di provare, per vedere le difficoltà che a volte la vita mette di fronte alle persone. Persone che devono essere forti, coraggiose e volenterose di darsi da fare per poter vivere serenamente.
Ho voluto leggere questo romanzo perché sono entrata in contatto con un bambino autistico. Questa famiglia viene ogni mese più o meno a fare merenda nel bar dove lavoro. Il bambino parla bene, distorce le parole solo ogni tanto ma ho visto che è fissato con le sedie, le sposta, le risposta e poi le risposta ancora. Mi sono anche accorta che non gli piace essere toccato e che tende a stare chiuso in se stesso escludendo tutto il resto del mondo. Ero curiosa di sapere che vita potevano avere quei genitori che vedevo sempre stressati, che si scusavano continuamente per i comportamenti del figlio e che (penso) per vergogna non mi guardavano mai negli occhi. Non comprendevo in pieno l'atteggiamento del bambino, ma leggendo questo romanzo mi sono resa conto che la loro vita deve essere difficile e capisco quindi lo sfogo di quella mamma con me, un'estranea, davanti ad una bella tazza di cioccolata calda con panna, la sua piccola dose di dolcezza necessaria per ricaricarsi le pile.
Ora posso dire che capisco la necessita e l'importanza di quella bevanda e ammiro quella donna che è in grado di godere di una semplice cioccolata per risanare il suo spirito e tornare a guardare con un sorriso sulle labbra suo figlio che nel frattempo stava spalmato tutta la sua cioccolata sul tavolo... è vero, dovrò poi pulire tutte le superfici, ma cosa vuoi che sia? È il mio lavoro.

Ringrazio Qlibri e Chiara Milizia.

Erica


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    17 Dicembre, 2013
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Una commedia romantica di natale

Il romanzo è perfetto da leggere sul divano davanti al camino con fuori la neve e con una tazza di cioccolata calda in mano.
La scrittura è fluida e semplice, la trama è romantica, ben strutturata e sopratutto non ci sono errori (chi avesse letto la mia precedente recensione sa il motivo di questa mia affermazione). In Tutta colpa di New York incontrerete un'esuberante, frizzante e stravagante Clover, una ragazza romantica, ingenua, schietta e goffa che sprizza magia del natale da tutti i pori. Il dicembre è il suo mese preferito infatti addobba tutta casa con molti festoni. Il suo sogno nel cassetto sarebbe poter illuminare con decorazioni natalizie tutta la via in cui abita. È indipendente e vive da sola, lontano dalla sua famiglia che la critica e la emargina per via della suo carattere schietto. Il suo lavoro consiste nel trovare il regalo giusto per le persone, purtroppo però sembra che nessuno riesca a fare il regalo adatto a lei infatti ogni anno stila una lista di possibili doni tra cui i suoi familiari e amici possono scegliere. Un po' deprimente vero? Il bello delle feste è anche questo, i regali, l'elettricità che si prova quando si vede il pacco tutto infiocchettato sotto l'albero, l'euforia per il dono ricevuto e sopratutto il calore che ne deriva dal condividere tutte queste emozioni con le persone amate. Bello!! anche io amo molto le feste di natale, il rosso, l'oro, l'argento, l'albero di natale, le lucine... nessuno resisterebbe.
La nostra Clover si scontra e si innamora del suo nuovo vicino Cade, un attore famoso che scappa da Hollywood dopo la fine di una disastrosa relazione e si rifugia nella piccola cittadina di New York per passare le feste in tranquillità, lontano dai paparazzi. All'apparenza sembra il classico divo di Hollywood con il sorriso falso che incanta tutto il popolo femminile, quello che tutte le donne sognano ma conoscendolo bene si rivela poi essere un uomo dolce, sensibile e divertente che però non sa gioire delle piccole cose. Infatti lui ormai non festeggia il natale da anni ma l'incontro con Clover cambierà le cose.
Una semplice commedia romantica che Cassandra Rocca con il suo stile è riuscita a rendere frizzante e divertente grazie al personaggio a volte buffo di Clover, dolce e romantica grazie a Cade e profondo per via del messaggio nascosto nelle pagine: tutti i sogni si possono avverare basta crederci con tutto se stessi.
In conclusione un libro perfetto da mettere sotto l'albero e da regalare alle persone che adorano il lieto fine come me. D'altronde se è diventato famoso con il passaparola via web ci sarà un motivo no?

Buona lettura
Erica


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    23 Novembre, 2013
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Il terzo capitolo sulla vita a Virgin River

Il romanzo in questione è il terzo capitolo di questa appassionante serie ambientata a Virgin River un piccolo paesino di montagna situato nella California del nord. Ha fatto appassionare molti lettori (tra cui me) che seguono i capitoli divorandoli uno dietro l'altro.

SPOILER
I personaggi di “I ponti di Virgin River” li abbiamo già conosciuti nel capitolo precedente: Mike è un ex marine diventato poliziotto che durante una sparatoria viene ferito e decide di trasferirsi a Virgin River per passare la convalescenza. Brie è la sorella di Jack, il proprietario della locanda protagonista del primo capitolo, è da poco divorziata dal marito e decide di andare a Virgin River per stare un po' in tranquillità e lontano dalla città.
Tra i due scatta subito un'attrazione ma decidono di non essere ancora pronti per inoltrarsi in una relazione, tutto però cambia quando Brie viene aggredita e Mike decide di arrivare in suo soccorso...

“...Sai, quando mi sono svegliato in ospedale mesi fa, ho pensato: Perché diavolo ce l’ho fatta? (…) il mio pensiero costante era che avevo sprecato la mia vita (…) Poi sei arrivata tu, ferita e amareggiata dal tuo divorzio e ben decisa a non dare più nessuna possibilità agli uomini, men che meno a uno come me. E ho capito che avrei patito le pene dell’inferno, perché ormai mi stavo innamorando di te...”

Ho iniziato a leggere con un po di titubanza ma la mia fiducia nell'autrice non è stata tradita, questo capitolo è meno dispersivo e si concentra di più sulla coppia del momento. Lettura molto scorrevole e intrigante ti cattura fin dalla prima pagina, inoltre in questa storia ci sono in ballo più sentimenti ed emozioni. Nonostante abbiamo già letto di questo paese nei precedenti volumi l'autrice è riuscita a non cadere nel noioso e nel ripetitivo ma continua a infittire la trama dei vari abitanti facendo continuare la storia, speriamo che continui così anche nei prossimi romanzi... sovente capita che le serie lunghe come queste (più di 10 libri) dopo un po' annoiano e la gente smette di leggerli. Vedremo...

Erica

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La strada per Virgin River e Innamorarsi a Virgin River
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Ery89 Opinione inserita da Ery89    21 Novembre, 2013
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Il primo romanzo thriller della mia vita

Voglio premettere che io non leggo i romanzi di genere gialli e thriller, quindi il mio parere non è tecnico ma puramente personale, vi parlerò di ciò che questo romanzo mi ha dato e come io l'ho interpretato.
Come ho detto prima non è il mio genere e io non mi sarei mai sognata di comprarlo, ma mia madre anni addietro quando era nelle top lo ha comprato e poi mi ha "consigliato" di leggerlo. Per accontentarla (non me ne volere mamma) ho accettato ma è rimasto nella mia scrivania per lungo tempo finchè un giorno non mi sono decisa a leggerlo...
Ecco cosa mi ha trasmesso questo libro:
Ho trovato questo romanzo molto carino, mi ha lasciato un segno, non ero un'amante di questo genere ma dopo aver letto questo libro ho rivalutato i thriller. Non so se riuscirò a leggerne un altro di romanzo ma di sicuro guarderò questo genere con occhi diversi.

SPOILER
La trama credo sia la classica di ogni thriller: ci sono degli omicidi che sconvolgono la città, tutti eseguiti dallo stesso killer che si firma "Io uccido" e che gioca con la polizia lasciando indizi su una famosa radio. La polizia naturalmente cerca e spera di trovarlo e fermarlo prima che uccida ancora.
Faletti è riuscito a creare un romanzo ricco di suspance e molto coinvolgente. Fin dalla prima riga ti cattura e non riesci a smettere di leggere fino a che non hai scoperto il colpevole. Devo ammettere che non mi aspettavo che l'identità del killer fosse quella persona, di solito nei romanzi gialli di altro genere (che mi è capitato di sentirne parlare) si intuiva chi fosse il colpevole già da metà libro ma qui sono rimasta con il fiato sospeso fino all'ultimo. E' riuscito ad inventare una fitta trama ramificata che però scorre su delle precise basi intrecciate, quindi non ci si imbatte in niente di esagerato o fuori tema.
Volevo spendere due paroline anche in favore della copertina, in giro ho visto che ne sono uscite varie varianti ma io trovo che la migliore sia (quella che ho anche io) quella bianca con il sangue rosso, l'ho trovata molto suggestiva...
Io amo molto i romanzi d'amore ma questo mi ha molto colpito infatti quando mi chiedono: Qual'è il tuo libro preferito? io rispondo sempre Io Uccido di Giorgio Faletti. Conoscendomi mi guardano con occhi sgranati, io ne ho molti che mi piaciono ma in assoluto al primo posto c'è lui.
Mi ha colpito sopratutto la frase:
"...-anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti e che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perchè il mio male non riposa mai!-
-e allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?-
-Io uccido-..."
Tengo il libro nel comodino e ogni tanto quando ne ho voglia lo tiro fuori e rileggo alcuni passaggi, pensate che questa frase l'ho ripetuta alla nausea alla mia famiglia, me ne andavo in giro recitandola e tutti mi guardavano male... naturalmente quella fase non è durata molto perchè poi ho subito letto altri libri che mi hanno coinvolto diversamente, però questo rimane nel mio cuore.

erica

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    20 Novembre, 2013
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Amore, romanticismo, tenerezza...

Ci sono così tante cose che vorrei dire ma non trovo le parole giuste per dirlo... è per questo che mi affido alle parole delle canzoni e alle immagini perché voglio farvi capire cosa ha significato per me questo libro...

“...Now I'm on my feet again
Better things are bound to happen
All my dues, surely must be paid
Many miles and many tears
Times were hard but now they're changing
You should know that I'm not afraid...”
- “Ready for love” dei Bad Company -


SPOILER
“...Non ho mai vissuto davvero come nel poco tempo che ho passato con te. Per la prima volta mi sono sentito completo, vivo, libero. Tu eri il pezzo mancante della mia anima, il respiro dei miei polmoni, il sangue nelle mie vene. Penso che se le vite passate esistono davvero, siamo stati amanti in ciascuna. Ti conosco da poco, ma mi sembra di conoscerti da sempre...”
- Andrew -



"...Lo so perché lo sento. Non è un eccesso di fiducia, non sono le illusioni di una ragazza ingenua e piena di insicurezze. È un fatto evidente: io e Andrew Parrish eravamo destinati a incontrarci su quell’autobus. Coincidenza è solo la parola che i conformisti usano al posto di destino..."
- Camryn -


Il confine di un attimo è diventato famoso in tutto il mondo e tutti (compreso me) si sono innamorati di questi protagonisti: Andrew e Camryn e della loro storia d'amore. Questo romanzo è stato uno dei più belli da me letti, uno dei pochi che è riuscito a farmi provare sentimenti diversi: ho sorriso, ho sperato, ho sognato, ho pianto... poi ho di nuovo sorriso e pianto lacrime di gioia. Non è una cosa scontata che l'autore o l'autrice riesca ad arrivare al cuore del lettore e non sempre chi legge riesce ad immedesimarsi nei personaggi e nella storia... ma J. A. Redmerski ci è riuscita.
Mi sono sentita anche io una passeggera di quel bus diretta non so dove, poi mi sono sentita il terzo incomodo nella macchina durante il loro viaggio on the road. Ho respirato le emozioni di questo romanzo dalla prima parola all'ultima senza mai sbattere le ciglia per paura di perdermi le parole. Io adoro prendere appunti se sto leggendo un libro di cui poi voglio fare la recensione, ma in questo caso non c'è lo fatta, niente appunti, niente postit colorati (per la felicità della mia famiglia) ho solo esclusivamente letto e mi sono lasciata trasportare dalla storia.
Le storie di Andrew e Camryn non penso siano tanto lontane dalle storie di molti di noi, forse qualche particolare cambia ma sono sicura che ognuno di noi vorrebbe vivere on the road come se non ci fosse un domani e vorrebbe prendere e partire senza meta con solo uno zaino in spalla. Anche a me è successo di voler mollare la mia vecchia vita per andare via verso una nuova avventura... però mi è sempre mancato il coraggio, perché per fare un gesto del genere non bisogna avere paura di buttarsi e di rischiare il tutto per tutto verso l'ignoto.
SPOILER

Ed è così che è iniziato tutto, in un viaggio si sono incontrati e l'amore li ha uniti. Per rendere ancora più interessante il romanzo l'autrice ci ha regalato anche molti colpi di scena... alcuni belli altri tristi... ma tutti hanno reso questo libro il capolavoro che è: Un libro pieno d'amore, di romanticismo, di tenerezza che ti fa battere più forte il cuore e che ti fa sognare di poter provare sulla propria pelle quel tipo di felicità e di amore.


Il confine di un attimo è il primo volume della serie “The edge of never” e oggi 20 novembre è uscito il secondo volume “Il confine dell'eternità”, fiondatevi a comprarlo!

Buona lettura!

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    18 Novembre, 2013
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Il secondo capitolo di Virgin River

Il primo capitolo di questa serie mi aveva molto entusiasmato quindi ho subito iniziato a leggere il secondo capitolo con molta enfasi.

SPOILER
Purtroppo però ne sono rimasta un po' delusa, il libro è iniziato molto bene e prometteva un seguito degno di questa serie: ci troviamo una fragile e spaventata Paige che con il figlio cerca di scappare e nascondersi da un violento marito.

“...la donna era sul metro e sessantacinque, molto magra, e in jeans e berretto da baseball sembrava una ragazzina: ma doveva avere venticinque, ventisette anni. Forse aveva avuto un incidente con la macchina, ma era molto più probabile che qualcuno l'avesse picchiata...”

Per puro caso si ritrova a Virgin River in un bar dove un (all'apparenza) spaventoso John la prende sotto la sua ala protettrice e la incoraggia nella sua lotta.

“...vedendolo la donna sobbalzò, probabilmente intimorita dal suo aspetto. Lui era un gigante alto quasi due metri, aveva la testa rasata, folte sopracciglia scure, un brillante all’orecchio e due spalle larghe come un armadio...”

Inizia il grande travaglio di questa “coppia” ma poi dopo una trentina di pagine tutto cambia, credo che l'autrice abbia fatto l'errore di voler in un unico libro intrecciare diverse storie (in questo caso tre: Paige e John, Mel e Jack, Liz e Rick) facendo disperdere la storia.
Questo volume doveva parlare della coppia principale come nel primo romanzo ma nel centro del libro questa coppia viene lasciata in sotto fondo, l'autrice si è più concentrata sulle vicende degli altri abitanti del paese tralasciando l'evolversi della storia tra Paige e John.
SPOILER

Sono rimasta un po' delusa ma spero sia stato solo un piccolo errore racchiuso in questo libro e spero che dal terzo in poi non ci sia questa dispersione della storia. È bello che le vicende dei protagonisti dei precedenti capitoli vengano citati nei successivi volumi ma credo che debbano essere in contorno e lasciare i riflettori ai nuovi protagonisti. Nonostante tutto consiglio di leggerlo perché è un bel romanzo, ricco di emozioni bisogna solo avere un po' di pazienza e sorvolare su alcune pecche. Sono ancora più innamorata di questo paesino e non vedo l'ora di leggere i prossimi volumi.


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Ery89 Opinione inserita da Ery89    18 Novembre, 2013
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Un amore nato in una Mantova dell'800

Ho letto questo libro in 3 giorni e devo dire che sono stati giorni bellissimi dove con la mente sono andata in dietro nel tempo e mi sono calata nei panni delle donne del 1800. Mi è piaciuto molto leggere degli avvenimenti di Mantova e di una parte dell'Italia di quel periodo. Le autrici unendo le loro menti sono riuscite a descrivere la città di quei anni talmente bene che mi sembrava di essere io stessa in mezzo alla fitta nebbia di Mantova. Ad ogni pagina gioivo per ogni piccolo passo avanti e mi riempivo di tristezza ad ogni sconfitta seguendo parola dopo parole le avventure dei protagonisti.

SPOILER
Parliamo adesso del romanzo: I colori della nebbia parla di un amore nato in un periodo delicato della storia mantovana tra una figlia di un notaio e un soldato austriaco. Lei è Matilde una giovane donna piena di ottimismo e forza interiore che adora dipingere creature fantastiche.

“Uno dei fogli ritraeva la fata che osservava la propria immagine riflessa in una goccia di rugiada,
posata su un petalo di peonia di uno stupefacente colore viola. Un altro foglio invece era uno studio del volto della piccola creatura e la somiglianza con il viso di Matilde era inequivocabile...
…mentre abbozzava i contorni della figura... pensò che forse avrebbe potuto dare alla propria fata i propri lineamenti, così... cominciò a delineare i tratti di una giovane dal volto pallido e scavato, con grandi occhi verde salvia, la bocca minuta e il naso dalla forma allungata e sottile...”


Lui invece è William un soldato al servizio dell'imperatore austriaco, molto diplomatico, devoto al suo lavoro, un po' introverso ma allo stesso tempo una persona leale e sincera.

“…vi era una panca in marmo e, seduta su di essa, un uomo molto alto e dalla corporatura imponente. Teneva il capo chino, le lunghe gambe stese davanti a se e le larghe spalle incurvate, come se dovessero sopportare un peso invisibile. Questo, unito all'uniforme austriaca che indossava, agli zigomi alti e al profilo deciso, le fece venire in mente un antico guerriero... da vicino la colpirono il biondo chiarissimo dei capelli ravviati all'indietro e la profondità degli occhi scuri e penetranti...”


Sono due caratteri diversi uniti da un passato burrascoso che li ha resi fragili e insicuri: lei ha assistito ad un omicidio mentre lui è rimasto ferito durante una battaglia. I due protagonisti si incontrano ad un ballo e da quando posano gli occhi l'uno su l'altro capiscono di essere destinati a stare insieme. La loro relazione è pronta per nascere ma purtroppo il destino non riserva loro un cammino facile. Mary e Frances sono riuscite a creare colpi di scena e intrighi che hanno reso la seconda parte del romanzo molto interessante. Il passato di Matilde tornerà a darle la caccia e si scoprirà che tutto è legato alle vicende storiche. L'amore e la pazienza dei due protagonisti viene messa a dura prova ma niente impedirà a due forti giovani di coronare il loro amore. La storia d'amore continuerà nel sottofondo della visita dell'imperatore austriaco e devo ammettere che ho imparato più storia oggi che di quando ero a scuola.
SPOILER

Questo libro mi ha fatto ricredere sui romanzi storici e forse, dico forse, dovrei dare una possibilità anche ad altri romanzi. Non so se questa decisione è dovuta ad una mia maturità o se è solo grazie al talento di queste due autrici italiane che sono riuscite ad arrivarmi al cuore e al cervello.

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    15 Novembre, 2013
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Un romanzo intenso che ti pone le domande giuste..

Potrei soffermarmi nello spiegare come questo libro sia scorrevole, espressivo o di come il nome Arcadia per la città sia poco adatto a questa storia e più a un videogioco ma ritengo di non essere abbastanza competente per giudicare la parte tecnica di questo romanzo. Mi sento invece di poter valutare la parte espressiva, le emozioni e il piacere che ho provato nel leggere il romanzo.
Inizio dicendo che mi è piaciuto molto questo libro, Jason Mott probabilmente voleva solo raccontare una storia ma io leggendo “The returned” sono andata oltre, ho pensato alla mia vita, ai miei cari e alle mie possibili reazioni. Per mia sfortuna ho perso alcune persone a me care: sono mancati mio nonno e mia nonna. Mio nonno è mancato quando io avevo solo due anni e non ho ricordi di lui. Sono a conoscenza di fatti accaduti perché mi sono stati raccontati da altri, possiedo foto dove mi vedo in braccio a lui sorridente con quel sorriso di una bambina di due anni a cui manca un dente ma io effettivamente ricordi veri di lui non ne ho. Questo è stata un po' la mia fortuna (so che è brutto da dire ma è la verità) perché mi ha permesso di continuare tranquillamente la mia vita senza provare tanto dolore per la perdita perché sono cresciuta sapendo che era normale avere un nonno e due nonne perché da che ricordo io è sempre stato così. Non ho nessun oggetto, nessun suono, odore o luogo che mi faccia ricordare lui. Questo non vuol dire che io non ci stia male, che io non ne senta la mancanza o che io non abbia chiesto a qualche divinità perché io non ho un nonno. Semplicemente non avendo nessun ricordo riesco a convivere con la sua assenza.
Per quanto riguarda mia nonna invece la questione è diversa perché è scomparsa che io avevo 15 anni. Con lei ho vissuto molti anni e ho moltissimi ricordi di momenti passati insieme che mi è difficile dimenticare, come per esempio il pacchetto di chewing gum che mi metteva sotto il sacchetto del pane così quando io l'andavo a trovare potevo prendermelo. Con mia nonna ho fatto più fatica al momento della sua morte, i suoi funerali mi hanno un po' scioccato. Forse ero troppo piccola per parteciparvi, infatti nessuno era d'accordo, ma io ho insistito perché dovevo vedere con i miei occhi. Ormai sono passati anni, io sono andata avanti con la mia vita ma un pensiero a lei ho continuato e continuerò sempre a farlo. Questo libro mi ha fatto pensare ai miei nonni e a quanto mi piacerebbe poter incontrare anche solo per un giorno il mio nonnino per poter imprimere nella mia testa qualche momento condiviso insieme, o poter riabbracciare la mia nonnina che aveva sempre quel profumo di pane... un solo giorno mi sarebbe sufficiente, ma sono sicura che mi accontenterei anche di un solo secondo.
Chiedo scusa se mi sono dilungata troppo, ma mi serviva per farvi capire quanto un semplice libro sia riuscito a smuovere qualcosa dentro di me.

Di questo romanzo se ne è parlato molto nel web e in America è già diventato famoso, c'è chi lo ha catalogato come Horror e chi come me Paranormale ma io credo che non sia nessuno delle due cose, penso che sia di più. Dalla trama e dai tre prequel si capisce che il tema trattato sono i Redivivi: persone morte che a distanza di anni tornano in vita. È proprio attorno a questo argomento che gira tutto il romanzo, il mondo è nel caos per via di tutti questi ritorni dall'aldilà, non si sa come, non si sa il perché, il dove ne il quando. Sia la chiesa che il governo non sanno dare una spiegazione, entrambi chiedono al popolo di stare tranquilli e di avere pazienza.
Pazienza, questa è una grande parola che a volte è difficile da impiegare. Come reagirebbe la gente se un loro caro tornasse in vita? Io cosa farei se mi trovassi di fronte i miei nonni? Molte domande vengono sollevate da questo libro, l'autore è riuscito a mostrarci differenti reazioni esponendoci oltre alla storia principale le avventure di altri Redivivi.


SPOILER
Nel caso dei protagonisti principali abbiamo un padre che non riesce ad accettare il ritorno del proprio figlio. Infatti sovente nel libro ci viene raccontato di come lui fatichi a considerare il Redivivo suo figlio perché anni addietro suo figlio era quel corpicino freddo e rigido, privo di vita che stringeva tra le braccia. Però allo stesso tempo si trova combattuto perché quando sente il calore del Redivivo, il suo odore, la sua voce capisce che appartengono ad una sola persona: suo figlio. Dall'altra parte abbiamo una donna che non ha mai smesso di fare la mamma e che come vede suo figlio tornato in vita benedice Dio per il miracolo avvenuto e lo accetta in casa.

Come avete capito i protagonisti principali sono 3:
Jaccob William Hangrave, un bambino di otto anni morto il 15 agosto 1966 e tornato in vita dopo più di 50 anni.

“...piccolo, pallido, lentigginoso, coi capelli castani. Indossava una maglietta un po' datata, un paio di jeans e aveva un'espressione di infinito sollievo negli occhi. Occhi che non erano più morti e sbarrati, ma vibranti di vita e orlati di lacrime...”


Harold Nathaniel Hargrave, un uomo di poche parole, fumatore e poco incline al dialogo e alla socializzazione.

“...pochi capelli. Pelle chiazzata di scuro. Grandi orecchie grinzose vestiti che sembravano cadergli di dosso... non c'erano dubbi in merito: era vecchio...”


Lucille Abigail Daniels/Hargrave, una donna religiosa molto attaccata alla sua fede in Dio che non riesce e non può stare ferma a non fare niente.

“...lei era sempre stata il tipo di donna che fa quello che le dicono di fare. Era stata sopratutto la Bibbia a guidarla nelle varie circostanze della vita. Le aveva detto come comportarsi da bambina. Era stata il suo riferimento quando in lei era sbocciata l'adolescenza... dopo il matrimonio, la sua Bibbia era stata ancora li a guidarla e lei l'aveva trovata sempre piena di risposte...”


Questa famiglia viene sconvolta dal dolore per la perdita del loro figlio, Harold e Lucille tentano di raccogliere i cocci e andare avanti giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno fino ad arrivare ad una pace interiore dettata quasi dalla mancanza di memoria e dalla routine di aggirare il problema.

“...gli oltre cinquant'anni che erano passati da allora erano stati contaminati da un singolare tipo di solitudine, una solitudine priva di fatto che si presentava non invitata e iniziava conversazioni poco appropriate al pranzo domenicale. Una solitudine a cui loro raramente accennavano. Ci giravano attorno trattenendo il fiato, giorno dopo giorno, come se fosse un fungo atomico, in scala ridotta ma
minaccioso e terrificante quanto l'originale...”
SPOILER

Ecco come la famiglia Hargrave affronta la situazione ma penso che ogni persona debba seguire il proprio istinto e non c'è un modo giusto o uno sbagliato, c'è solo Il modo. L'importante è superare il dolore e andare avanti.
L'autore è riuscito a spiegare tutto questo e molto di più senza mai cadere nel noioso o nel ripetitivo. Ha impiegato molte parole e pagine per spiegare tutto nei minimi particolari in modo che rimanesse ben impresso nella mente del lettore.
Ho scelto con molta cura le parole perché voglio invogliare le persone che leggono questa recensione a fiondarsi il 19 novembre a comprare il libro. La mia scelta è nata dal fatto che vorrei che trasparisse bene che questo non è un romanzo horror sugli zombi ma un romanzo che parla di persone in carne e ossa che tornano dall'aldilà per ricongiungersi con le persone amate per avere una seconda possibilità.
Quindi chiedo a voi, come reagireste se vi trovaste di fronte un vostro caro mancato tempo fa?





Devo fare una confessione, ho scritto questa recensione a poco più della metà del libro, non avevo ancora finito di leggerlo (giuro non scherzo) ma mi era venuta una folgorazione e ho interrotto la lettura per mettere per iscritto tutto quello che avevo nella testa. Ho scritto le parole che trovate sopra e poi sono andata a finire il libro.
Quando sono arrivata alla fine del libro ho riso, ho riso perché in fondo al romanzo c'era una piccola nota dell'autore e li ho capito che lui aveva predetto tutto quello che io ho pensato, anzi sperava che il romanzo servisse proprio a questo. Concluso “The returned” tutta la storia ha preso una sfumatura e un significato diverso, prima pensavo che la domanda importante fosse cosa farei io di fronte ad una persona a me cara tornata in vita ma mi sbagliavo perché non c'è nessuna domanda importante, bisogna solo guadarsi dentro e capire che a volte la vita si evolve in un modo inaspettato e fuori dal nostro controllo. Noi dobbiamo avere la forza di cogliere le opportunità che ci vengono offerte senza rimpianti e metterci tutto l'impegno possibile. Quando poi le cose vanno male, bisogna avere la forza di credere che a volte le cose sono oltre il nostro controllo, sono una forza superiore che agisce di sua iniziativa.
Forse quello che sto scrivendo può risultare stupido e incomprensibile a molte persone ma sono certa che dopo aver letto il romanzo ridereste come ho riso io perché capireste ogni mia parola detta e non detta.

Cos'altro posso dirvi se non Buona lettura!
Un bacio Erica



P.S. Volevo ringraziare la Harlequin Mondadori per avermi mandato il romanzo in anteprima e Jason Mott per avermi fatto ricordare i miei nonni.

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    12 Novembre, 2013
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Il primo capitolo sulla vita a Virgin River

Ho conosciuto questa serie da poco e mi sono subito innamorata di questa piccola cittadina...
La protagonista e Mel rimasta da poco vedova sente ancora il peso del lutto così decide di lasciare la grande città e tutti i suoi ricordi del marito per trovare un po' di conforto in una piccola cittadina. Accetta l'incarico di aiuttante medico e ostetrica in un piccolo paesino: Vigin River. Tutto il pacchetto gli era stato presentato come un perfetto e idilliaco villaggio dove stare tranquilli, ma al suo arrivo si trova uno scenario differente: lo chalet dove dovrebbe abitare è semi distrutto, in paese nessuno sapeva del suo arrivo, l'anziano dottore sostiene di non aver bisogno d'aiuto e intorno al villaggio ci sono illegali piantagioni di marjiuana. Così Mel è decisa ad andarsene ma un neonato abbandonato la convince a rimanere ancora un po' e giorno dopo giorno si innamora del paesino, degli abitanti e sopratutto del gestore di un bar: Jack. Lui riesce a fargli superare il dolore del lutto e le fa capire che può ancora amare e esere felice.
Spoiler
Questo è il primo di una lunga serie di romanzi tutti ambientati in questo piccolo villaggio. Devo confessare che mi è piaciuto moltissimo, è scritto in modo fluido e scorrevole, i sentimenti e i pensieri dei protagonisti vengono ben descritti e ti cattura fin dalla prima pagina. Inoltre vengono alternate le vicende dal punto di vista di vari protagonisti facendo vedere a chi legge i pensieri di tutti. Mi ha molto emozionato sopratutto il pezzo in cui Mel sfoga tutto il suo dolore urlando e piangendo sotto la pioggia con Jack che la stringe e la rassicura. E' incredibile ma in quelle pagine sono riuscita a sentire il dolore della protagonista, non è da tutti gli autori riuscire a trasmettere le emozioni solo scrivendo su un foglio.
Vi consiglio di leggere questo libro se siete degli amanti delle emozioni come me. Ho solo un piccolo commento negativo: trovo che il protagonista Jack sia un po troppo accondiscendente e buono, per tutto il libro lui sta accanto a Mel anche se lei pensa solo al marito. Per tutto il romanzo non fa altro che aiutarla e gli sta vicino accontentandosi solo di qualche piccolo bacio rubato, nella realtà un uomo dopo un po' avrebbe mandato a spigolare una donna del genere andando a cercarne un'altra. Ma è vero che nei romanzi d'amore tutto è concesso e vince sempre il lieto fine... d'altronde lo leggiamo per questo no?

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Ery89 Opinione inserita da Ery89    04 Novembre, 2013
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Un Paranormal romance che vale la pena di leggere

Ci sarebbero tantissimi aggettivi adatti a questo romanzo: carino, bello, piacevole, gradevole, grazioso, splendido, magnifico, incantevole, avvenente, affascinante, notevole, piacente, delizioso, ben fatto, suggestivo... ma nessuno sarebbe ancora all'altezza. Mi aspettavo grandi cose dopo aver letto i prequel e vi dico senza indugio che non sono rimasta delusa, il romanzo è stato all'altezza delle mie aspettative anzi forse qualcosa in più. Potrà sembrare inverosimile, ma io sono una sognatrice, sogno anche ad occhi aperti e ieri dopo aver letto il libro la storia è continuata a rimanermi impressa nella mente. Alla sera al ritorno dal lavoro ero in macchina con la canzone "Dove sei" di Neffa in sottofondo, fuori c'era una fine nebbiolina e io mi sono ritrovata a passare gran parte del viaggio con lo sguardo perso fuori dal finestrino nella speranza di scorgere due bellissimi occhi grigi (Naturalmente non guidavo io! ). Dalle mie parole si può già intuire che mi è piaciuto moltissimo questo romanzo e che consiglio la lettura a tutti. I personaggi li abbiamo già conosciuti nei due prequel dove l'autrice ci ha regalato un brandello di vita vissuta di entrambi. Io mi sono subito trovata molto in sintonia con Gemma. È proprio su di lei che mi voglio soffermare.
SPOILER
Gemma è un'adolescente molto sognatrice che tende a rifugiarsi nei suoi amati libri. Sovente nel romanzo la troveremo a leggere la sua adorata copia di Jane Eyre, e spesso le persone che la circondano la incolperanno di stare troppo con il naso sui libri a fantasticare e poco nella vita reale a vivere. Allo stesso tempo però è una ragazza forte, intelligente, caparbia che non si arrende facilmente. In un certo senso proprio come me un'eterna sognatrice, intelligente, forte :) ok forse adesso sto un po' esagerando riguardo a me però il concetto lo avete capito... no?
Tornando al romanzo... La carezza del destino parla di Gemma un'adolescente la cui ora della morte è arrivata e l'angelo che dovrà accompagnare la sua anima è Evan. Lui è un Sotterraneo, un Angelo della Morte il cui compito è quello di porre fine alle vite degli esseri umani e accompagnare le loro anime nell'aldilà.

“ i miei fratelli e io discendiamo dai bambini che Eva cercò di tenere nascosti a Dio,
vergognandosi per non averli ancora lavati nel fiume sacro; per non averli ancora purificati...
...quando Dio scopri quei bambini, decise che ciò che era stato nascosto fino ad allora sarebbe dovuto
rimanere nascosto in eterno. Probabilmente è per questo che qualcuno ci chiama 'Geni Sotterranei',
ma negli ultimi secoli nessuno parla più di noi...”


Gli esseri umani non possono vederli nella loro forma eterea ma Gemma sembra essere l'unica in grado di farlo e al loro primo incontro quando i loro sguardi si intrecciano si crea un fortissimo legame che li unirà profondamente. Entrambi sono molto attratti l'uno dall'altro: Gemma non riesce a dimenticarlo, è il primo ragazzo che le interessa veramente; Evan invece si sente completo e vivo solo con lei ma è scettico riguardo al loro futuro insieme. Entrambi però sono mossi da una forza sconosciuta che li spinge continuamente l'uno nelle braccia dell'altro.

“ ...fu allora che lo vidi. I suoi occhi penetranti mi catturarono come un magnete, liberando una feroce
scossa elettrica che mi attraversò la pelle e tutto intorno a me scomparve, risucchiato da quel ragazzo. Il mio sguardo
rimase intrecciato al suo, derubato di ogni coscienza...”

“...è qualcosa che succede ad entrambi... ...come una sorta di reazione chimica che ci attira l'uno verso l'altra,
per quanto tenti di oppormi. È un'energia talmente forte che a volte è quasi insopportabile...
...il mio corpo, i miei poteri, la mia mente... niente mi appartiene più, quando sono con lei.
È come se tutto slittasse verso Gemma...”


Nella prima parte del libro l'autrice si sofferma molto su questo aspetto, descrivendoci le emozioni provate da entrambi facendoci avvicinare ancora di più a Gemma e a Evan. Si alternano capitoli di entrambi i protagonisti (caratteristica che apprezzo molto in un romanzo) in modo da avere il punto di vista sia da parte di lui che di lei. Il loro legame crescerà di intensità mano a mano che passano il tempo insieme fino a convincere Evan a rinnegare se stesso e a salvare la vita a Gemma. Alla Morte però non interessa il legame che lega i due protagonisti e farà il possibile per tentare di separarli ma l'amore si sa è uno dei sentimenti più forti esistenti al mondo. In questa ultima parte l'autrice con la sua enorme fantasia e bravura è riuscita, con colpi di scena e di azione, a tenerci con il fiato sospeso fino alla ultime pagine dove ci ritroviamo con un unico pensiero in testa: voglio il secondo romanzo!

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