Opinione scritta da SaSandra
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Sono di parte
Si, sono di parte, perché adoro questo autore e ogni suo libro mi intrappola nella trama e non mi molla finché non finisce.
In questo caso, si parte un po' in sordina, con tutto il cast al completo: infatti Boch e Haller fianco a fianco in un appassionato cold case. La scena questa volta si sposta dalla strada alla sala di un tribunale, ma senza perdere l'adrenalina della caccia, una pagina dietro l'altra, un indizio dietro l'altro fino ad arrivare al colpo di scena finale. Ciò che pare scontato, così non è, almeno non questa volta.
Insomma ritmo incalzante che cresce mano a mano che la storia si snoda, grandissima capacità dell'autore di scrivere in modo chiaro, rapido, come se ci si trovasse davanti ad un film d'azione. I personaggi ne escono come sempre ben descritto, vero è che li si conosce già, ma crescono ed evolvono caso dopo caso.
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quando il crimine si fa poesia
Non scriverò nulla di specifico sul libro, perchè ne rovinerei il mistero, la suspance e la grande maestria nello scriverlo, vi dico solo: LEGGETELO!
Michael Connelly credo sia il mio "giallista" (se ancora lo si può definire così) preferito, i suoi libri sono tutti caratterizzati da una storia ben articolata, personaggi intensi (non solo i suoi protagonisti), ritmo incalzante, cinematografico oserei dire, l'ingranaggio funziona e ogni libro è un tuffo nell'azione.
Da leggere, da divorare... poche volte sbaglia!
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Un po' troppo pretenzioso
I primi due libri della sagra sono stati decisamente più coinvolgenti, ora la storia langue un po', ho trovato che il ritmo sia sciamato notevolmente rispetto al primo libro, vuoi perchè era una novità o semplicemente perchè c'era la voglia di conoscere i nostri protagonisti.
Per fortuna c'è il colpo di scena finale che un po' risolleva le sorti del terzo libro.
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Magia 2.0
Rispetto al primo, che mi aveva letteralmente stregata, questo l'ho trovato meno fluido, la storia seppur interessante, di tanto in tanto si fa un po' pesante.
La storia riprende da dove abbiamo lasciato i nostri protagonisti: Lena la Maga, Ehtan il mortale, Amma la Veggente e via discorrendo. Non aggiungo altro per non cadere in anticipazioni.
Tornando il libro devo dire che le autrici sono riuscite a creare e a far crescere questo strano mondo, aggiungendo particolari e trovate per nulla banali, tratteggiano in modo attento non solo i personaggi principali, ma anche quelli secondari, i luoghi e i manicaretti di Amma.
lo consiglio, anche se ogni tanto, ripeto, è un po' lento.
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Magia e Amore
Il libro è il primo di una serie (che ancora non ho terminato), mi è piaciuto molto, una bella storia adolescenziale condita con un po' di magia, qualche cattivone e un bel po' di azione.
Si legge velocemente, mi ha rapito e portato per mano lungo la strada intrapresa la Lena e Ethan, come sfondo il profondo sud degli Stati Uniti. I due si scontrano e incontrano, si conoscono, si innamorano e il respiro si ferma, il mondo fa un balzo in dietro e la storia prende forma.
Come ogni storia d'amore in letteratura, che si rispetti, necessità di: intoppi, famiglie contrapposte, amici invadenti e chi più ne ha più ne metta.
A chi ama ancora sognare e non si sente "troppo" per una lettura da ragazzi, lo consiglio vivamente.
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Amicizia con la A maiuscola
Il libro mi è stato consigliato da una cara amica prima del mio viaggio in Cina, luogo che fa da scenario alla storia narrata. La Cina imperiale, la Cina degli Hutong e dei piccoli villaggi rurali.
Si narra di due bambine, della loro amicizia lunga una vita, tra riti di passaggio (la bendatura dei piedi, la ricerca di "buon partito"...), la vita di tutti i giorni (il ricamo, la vita domestica e la scrittura segreta) e i loro messaggi sul ventaglio.
La storia è complessa, articolata, l'autrice ci accompagna in una realtà descritta con minuzia di dettagli (sia per i personaggi, i luoghi e le vicende a corredo della storia principale), ma non diventa mai ne' ridondante, ne' noiosa.
Io ho trovato il libro molto piacevole anche se alcune vicende non sono esattamente "leggere".
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Quando ti rendi conto che la libertà sono le unghi
Commuovermi fino alle lacrime leggendo un libro non è da tutti i giorni, ma questo libricino è riuscito nell'impresa.
La storia è molto fresca, carina, va bene, c'è l'happy ending, ma ti porta a vivere, con la protagonista, un'esistenza che per noi occidentali è lontana anni luce dal quotidiano.
La storia è semplice: racconta il trasferimento di una ragazza iraniana in America, l'impatto con la libertà e i nuovi costumi e modi di vivere, tutto condito da frappuccini e strani the aromatizzati, con un sottofondo di chiassosa musica araba che si incontra,,e si scontra, con il country dei cappelli da cowboy.
Lo consiglio a tutti, ma in particolare alle fanciulle.
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Una nuova caccia al tesoro
Di Dan Brown ho letto quasi tutti i libri, il suo stile è una garanzia, lo svolgimento della storia è da manuale: partenza in sordina e poi il ritmo sale mano mano che la storia di dipana tra colpi di scena e corse a perdifiato cercando di tenere il passo del protagonista (di nuovo il nostro Robert), il tutto porta alla soluzione dell'enigma, dove il bene vince sul male, o forse no, ma sicuramente il finale è conclusivo.
Inferno è una corsa contro il tempo, scandita dai versi della Divina Commedia di Dante, per tanto si percorrono le vie di Firenze, i suoi loghi più suggestivi, descritti con minuzia di particolari, neanche fosse una guida turistica, ci si lascia trascinare senza quasi accorgersi, prima sei nel Duomo e poi scappi lungo il corridoio Vasario. Poi l'azione si sposta a Venezia, anche qui magistralmente descritta in particolare la Chiesa di San Marco. Ma non è finita, l'ultima tappa è Istanbul: nuovo giro, nuova corsa e una nuova città da esplorare sempre al fianco del nostro protagonista affiancato da una giovane donna.
In sintesi: libro piacevole, avventura e classico della letteratura in una bella amalgama, qualche teoria un po' pindarica, ma si lascia leggere.
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Anche per chi non ama il genere narrativo puro
Il libro mi è stato regalato in vista del mio viaggio estivo in Irlanda, per tanto, pur non essendo il mio genere, ho cominciato la lettura con un certo scetticismo. All'inizio la narrazione è difficoltosa, lo stile dell'autore "confonde" la narrazione con i dialoghi, proprio come se il nostro protagonista, il piccolo Frank, raccontasse tutto d'un fiato ciò che gli succede ( e che succede alla sua poverissima famiglia), giorno dopo giorno, dall'America all'Irlanda.
La narrazione poi vira verso uno stile un po' più classico e Frank cresce con noi raccontandoci di un'Irlanda non proprio magica come è nell'immaginario comune, ma la rende più vera, concreta, come se volesse togliere quella patina di mistero, che oggi giorno, caratterizza l'immaginario dei più.
Toccante, duro, diretto e anche divertente, assolutamente da leggere.
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