Opinione scritta da Federica Favaro
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ANNA KARENINA
Anna Karenina è quel genere di libro molto avvincente ed interessante che ha, però, come unica pecca le lunghe digressioni. Queste, infatti, stemperano molto il clima degli intrighi che colpiscono il lettore, procedendo con lentezza, ma sono necessarie a delineare con accuratezza il quadro della società russa dell’800. Approfondisce diversi temi, e molto bene, andando dalla vita alla morte, dalla fedeltà all’adulterio, dalla follia amorosa alla virtù, dalla monotonia all’imprevedibilità. L’introspezione e la psicologia aprono totalmente l’animo dei personaggi che sono esposti alle intemperie della propria vita, chi volontariamente e chi di riflesso, mettendo su un piatto d’argento tutte le sensazioni e le emozioni scaturite da questi eventi e trasmettendoli al lettore, divenuto appassionato con lo svolgersi della vicenda. Ciò che rende il romanzo completo è l’abilità dell’autore e, soprattutto, la sua cultura: presenta teorie economiche, politiche, elementi giuridici e legati alla persona toccando con specificità ogni orizzonte possibile.
Le dimensioni del libro a prima vista spaventano: mille pagine ricche e dense di contenuti che vanno a ricompensarne l’acquisto con la piacevolezza derivata dal leggere e dall’apprezzare la protagonista: Anna.
Anna Karenina è l’emblema della donna virtuosa ed integra che, stufa della propria vita, si concede piaceri e vizi senza potersi controllare. E’ il passaggio dal circolo dei principi e del candore a quello della trasgressione e della sregolatezza che vanno a modulare e modificarne i tratti scritti inizialmente. Il suo aspetto rispecchia il suo essere: capelli neri, occhi grigi impenetrabili e un sorriso accennato quando ancora la sua purezza è percepibile; poi, quando la situazione muta, le forme si allargano e l’aspetto diviene malinconico, triste e suscettibile. Sino alla fine sono gli altri personaggi a parlare di lei, a definirla, a giudicarla e a compatirla probabilmente perché Anna, nel corso della sua vita, non era mai riuscita a stabilire cosa fosse e cosa volesse. Inizia addirittura a trovare piacevole questo cambiamento travolgente lasciandosi trasportare da Vronskij e dal suo amore incondizionato, sino ad odiare il marito colpevole della sua infelicità. E’ sempre combattuta rispetto il suo agire, tormentata dalle conseguenze ed influenzabile da chi la circonda. Vissuta una vita monotona dedita alla famiglia e al marito, decide di cambiare totalmente concedendosi e prendendo la prima vera scelta significativa della sua vita; una personalità complessa e ricca di sfumature che contribuisce a rendere questa lettura ancor più affascinante e, in primis, una donna accecata dall’amore, pronta a tutto per coltivarlo, e che vive in funzione di questo. Anna per me è stata una scoperta lenta ma incantevole: una figura che mi rispecchia ma che, in seguito, viene traviata dalla vita stessa. Un carattere forte, tenace, romantico e dolce nel medesimo tempo, carismatico e di grande vivacità mentale. Pur non biasimandola per le sue scelte, vedo il suo passare dalla parte sbagliata come una sorta di debolezza fisica e mentale. E’ qualcosa di molto più grande di lei e che la trasporta fino ad arrivare ai meandri della pazzia. Diviene irrazionale, sogna una vita diversa, sogna la felicità ma in cuor suo è ancora capace di comprendere lo sbaglio e, pur malamente, cerca il perdono e l’assoluzione.
Un capolavoro che merita d'esser letto!
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LA PICCOLA E RIBELLE JANE
Un libro appassionato e magico, una storia d’amore che va oltre le convenzioni dell’epoca e sfida qualunque ostacolo pur di sopravvivere.
Il paesaggio inglese fa da sfondo a questa meravigliosa storia con i suoi boschi, il cattivo tempo, le colline e i ruscelli oltre le credenze popolari che fanno aleggiare un non so che di misterioso. E’ possibile udire Gytrash quando Jane è sul sentiero di Hay, le fate e i folletti aggirarsi presso gli alberi ormai spogli e la risata spettrale di Bertha mentre vaga in quel di Thornfield.
Jane Eyre è la ribelle per eccellenza; la franchezza, la schiettezza, l’essere diretta e molto oggettiva sono le doti che l’accompagneranno sino alla fine del romanzo rendendola un’eroina nuova e diversa dalle altre. Non teme di dispiacere gli altri e rimane se stessa, mantenendo tuttavia quelle buone maniere che convenivano al tempo. La sua istruzione a Lowood le infonde grandi principi e valori che cercherà di rispettare in ogni situazione: un’educazione, la sua, che porterà la sua morale ad entrare in conflitto con la ragione. Jane è un’eroina attiva, è viva e l’ ho amata profondamente. Niente di ciò che fa è scontato o poco interessante, riesce sempre a colpire il lettore con la sua arguzia e il suo senso pratico; pur non bellissima, infatti, conquista il signor Rochester, uomo dal fare burbero ma con un cuore d’oro. Ella non vuole essere compatita per ciò che è, vuole raggiungere ciò che desidera con le proprie forze e colmare quella mancanza che sin da piccola ha avuto dentro di sé. E’ il senso della famiglia che emerge, l’importanza dei parenti, di persone fidate su cui contare e appoggiarsi, la libertà di poter vivere in modo indipendente. La piccola Jane è uno spirito libero; un volatile che, anche una volta tagliate le ali, riuscirà a volare oltre ogni confine.
E’ una mente vivace e singolare, una mente che rapisce e stupisce soprattutto.
Inutile dire che Edward Rochester mi ha stregata. Il suo fare sì virile, ma dolce allo stesso tempo, lo ha reso assolutamente piacevole ai miei occhi. Conserva il suo amore per Jane riuscendo a vincere qualsiasi impedimento.
Non si possono non citare la Signora Fairfax, che ho visto un po’ come una nonna; la signora Temple, che agisce come una madre con le dolci educande; Helen che funge da guida per la protagonista ma anche Diana, Adèle, il signor Rivers ed il festoso Pilota che accompagnano il lettore con zelo.
Un libro che merita e che va letto tutto d’ un fiato. Stupendo!
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