Opinione scritta da amberalbadawn
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |
Un piccolo giallo, un grande piccolo uomo
Colin Fisher è un ragazzino veramente speciale: è dotato di un'intelligenza smisurata, una memoria prodigiosa e sa cogliere qualsiasi dettaglio, riuscendo così a vedere ogni cosa da un punto di vista completamente diverso dal nostro. Ha una passione sfegatata per Sherlock Holmes, il Dottor Spock ed il detective Grissom, insomma:
'un omaggio alla logica più rigida e sistematica'
Come i suoi eroi, anche Colin ha qualche punto debole: non gli piace il contatto fisico, le lezioni di educazione fisica e, soprattutto, i rumori improvvisi e forti. Nonostante queste difficoltà, il ragazzo, come tutti gli adolescenti della sua età, frequenta il primo anno di liceo in una scuola pienamente nella media degli istituti pubblici statunitensi. Non stupisce quindi che, dopo una rissa piuttosto violenta, il bullo della scuola Wayne Connelly venga incolpato, dati i numerosi precedenti, per il possesso e l'uso di una pistola. Quello che sorprende è che, senza minimamente pensare ai soprusi subiti fino a pochi giorni prima, Colin decida di aiutare Wayne, ben sapendo - visto gli indizi piuttosto evidenti - che egli è assolutamente innocente. Purtroppo questi indizi, così chiari per il nostro ragazzo, non verranno colti da nessun altro. Colin e Wayne si troveranno da soli contro tutti e non sarà facile capire chi si cela dietro a questo ingegnoso piano pieno di odio e cattiveria....
Vi posso assicurare che questo è un libro da leggere e da tenere nella propria libreria. Nonostante sia un romanzo che parla di disabilità (la sindrome di Asperger), non abbiate paura che possa essere di difficile lettura o, come purtroppo a volte accade, scontato e superficiale. Nelle dediche si legge che sia Miller che Stentz sono entrati in contatto con questo mondo. E infatti, questo traspare dal libro, dalla loro sensibilità e dalla capacità di cogliere quelle caratteristiche nascoste e speciali, come un altruismo e un'empatia formidabili, che spesso si nascondono dietro ad un comportamento all'apparenza illogico e strano.
Per quanto riguarda il libro, vi posso assicurare che le pagine scorrono una dopo l'altra. Le scene sono raccontate con facilità e fluidità attraverso un punto di vista esterno, ma sempre più empatico sia verso Colin che la sua famiglia mano a mano che la vicenda procede. Ad essere sincera, sono rimasta letteralmente conquistata dalle descrizioni così naturali e semplici ideate dagli autori, che hanno raccontato non solo la storia di un adolescente, ma anche tutto il suo mondo.
'Quando lui si girò, quel colosso gli sorrise. Colin esaminò l'espressione del compagno di scuola. La analizzò. Che cosa stava a significare? Si fece tornare in mente una serie di immagini, ognuna con un sorriso diverso segnato sopra, con una scritta a mano per distinguerle l'una dall'altra: AMICHEVOLE, NERVOSO, FELICE, SORPRESO, TIMIDO, CATTIVO. (...)
CATTIVO, decise il ragazzino mentre si dimenava inutilmente e la testa gli veniva spinta dentro la tazza. Quel sorriso era senza dubbio CATTIVO.'
Vi posso assicurare che rimarrete sorpresi: comprendere l'universo di Colin è come visitare una realtà parallela, in cui ogni cosa familiare assumerà caratteristiche tutte nuove. A tratti sorriderete divertiti, a tratti vi stupirete ed in alcuni punti, forse, vi emozionerete. Credetemi, Miller e Stentz hanno creato non solo un romanzo in cui si racconta di un piccolo giallo, ma soprattutto un libro in cui è racchiusa la vita di un bambino veramente straordinario.
Spero di essere riuscita ad incuriosirvi almeno un po'... Se ancora aveste qualche dubbio, vi dico solo che, in passato, gli autori hanno scritto e coprodotto centinaia di serie tv e hanno realizzato le sceneggiature di X- Men, Thor e il terzo capitolo di Star Trek, Into darkness..
Indicazioni utili
Quando i libri coccolano...
Coinvolgente, lirico, bello al limite delle lacrime. Non posso dire altro dell'ultimo romanzo di Sparks. E, detto da una che non è molto amante del genere, fidatevi, vuol dire che il libro è veramente notevole.
Nicholas Sparks, pur essendo un autore di cui non ho letto molto (o meglio, quasi niente) in passato, con La risposta è nelle stelle mi ha conquistata. La semplicità con cui ha saputo rendere l'amore di un uomo per la sua donna è veramente disarmante. Non credevo fosse possibile rendere con parole così chiare e nitide un sentimento così spesso abusato, storpiato, semplificato e ridotto a mera macchietta in tanti romanzi che promettono tanto, ma poco mantengono.
Ira e Luke sono due uomini che conducono vite completamente differenti. Ira è un umile negoziante, mentre Luke si guadagna da vivere cavalcando tori. Entrambe, però, hanno in comune un sentimento essenziale: l'amore per la propria donna. Questo nasce dal profondo e non sempre è possibile riconoscerlo al primo istante, ma in qualsiasi caso, quando si fa largo nel cuore di chi lo porta con sé, la persona amata diventa l'unica ragione di vita.
'L'aria ora era più frizzante e le stelle emanavano bagliori cristallini. Luke le guardò, poi si girò verso di lei, Quando Sophia cominciò a far scorrere delicatamente il pollice sulla sua mano, lui ricambiò allo stesso modo, e in quell'istante capì che si stava innamorando di lei e che ormai niente al mondo avrebbe potuto impedirlo.'
Da un lato l'amore vissuto e visto con gli occhi di chi è consapevole di avere avuto tanto dalla vita, solo per il fatto di avere trovato la propria metà. Dall'altra l'amore che affiora e che tocca un uomo per la prima volta. Che dire? E' un romanzo assolutamente da leggere, poesia allo stato puro dal sapore intenso e coinvolgente.
'Quando guardo le profondità dell'universo, so che sta per giungere un tempo in cui potrò abbracciarti di nuovo.'
Se avete la lacrima facile, preparate i fazzoletti. Se, invece, non sapete cosa voglia dire piangere come un vitello leggendo un libro, preparatevi a rimanere colpiti dalle parole di questo scrittore. Sparks ci mostra tutta la sua abilità nel celebrare ciò che la vita può offrirci, e come questa si rinnovi in un ciclo continuo, di generazione in generazione, attraverso sentimenti intensi ed universali.
Non abbiate paura, anche se ho tanto parlato di lacrime, questo romanzo merita assolutamente di essere letto. Vi assicuro che alla fine vi lascerà appagati e con la voglia di scoprire altri racconti di questo abile incantatore.
Indicazioni utili
Noir o splatter?
Quando ho letto la sinossi di Trama di sangue, pregustavo già brividi ed arrovellamenti degni di un thriller con tutte le carte in regola per sbancare nelle librerie.
E così in parte è, proprio perché le premesse ci sono tutte, dall'efferato serial killer al brancolare nel buio delle autorità.
In verità è utile mettere in chiaro subito che Strobel, da buon scrittore tedesco, ha seguito la corrente degli psico- thriller molto cavalcata oltralpe. Ci troviamo per le mani, quindi, un romanzo molto particolare, dalle scene spesso estremamente crude e vagamente Kubrikiane (vi ricordate Arancia meccanica?) ideate per creare una suspense che mozza il fiato.
Dall'altra parte, a dispetto dei thriller a cui siamo abituati, ci ritroveremo un'indagine fatta prevalentemente di dialoghi in cui, più che l'azione, viene privilegiato il pensiero dei diversi indagati. Forse, quello che più stuzzica è proprio il lasciare che sia il lettore a porsi le domande e a tentare di darsi delle risposte. In questo modo, senza dare troppi indizi su cui lavorare, l'autore evita che il lettore venga annoiato dal seguire una trama in cui l'indagine si mostra già piuttosto chiara in partenza. Ed è così che veniamo, per forza di cose, costretti a chiederci cosa sarebbero disposti a fare un autore sulla via del declino, un editor legato a lui a doppia mandata e una libraia fin troppo patita per i romanzi del suddetto autore, incompreso dai più. Sarebbero veramente disposti a rapire, torturare ed uccidere?
"Chiunque abbia scritto queste cose, si sarà sforzato di scegliere uno stile diverso dal suo, perché questo è un romanzo nel romanzo che Jahn o Lorth scrive al posto di un altro" Erdmann la guardò per un momento e poi scosse il capo: "Lasciamo perdere". "Si stenta a credere su che cosa sono scritte queste righe e a ciò che è successo a quelle povere donne."
Il parallelismo tra realtà (sempre all'interno del romanzo) e la trama del libro di Christoph Jahn è portato al paradosso, stirato all'inverosimile, tanto da assomigliare più ad un romanzo horror che noir.
In più, lo sconfinamento da noir a horror viene rimarcato,come vi scrivevo sopra, dalle scene dedicate al killer. Queste sono molto cruente e, vagamente, splatter. Proprio per questo mi sento di consigliarne la lettura ad un pubblico esclusivamente adulto e con lo stomaco forte.
Forse sono fin troppo pignola e poco intenditrice del genere, ma, se devo dirvela tutta, ho trovato che il voler stemperare i punti di maggior suspense con la descrizione fin troppo prolissa del rapporto di collaborazione fra i due investigatori, Erdmann e Matthiesen, sia stata azzardata. Prendetelo come parere puramente personale, ma ad essere sincera, ho fatto fatica a non annoiarmi e, a volte, le scene proposte mi hanno lasciata interdetta. Dopo tanto indagare sulla psiche umana, a mio giudizio, certi comportamenti e dialoghi mi sono sembrati piuttosto puerili e superficiali.
Nonostante questo, resta il mio parere che Trama di sangue sia un romanzo che esula dagli schemi a cui noi lettori italiani siamo abituati, portandoci a dare una sbirciatina anche a letture a noi poco conosciute, ma sicuramente apprezzabili.
Indicazioni utili
pico- thriller
Aegyptiaca
Con un inizio piuttosto criptico, Aegyptiaca non si pone certo tra i libri di più facile lettura nelle prime pagine. Fortunatamente è stata un'impressione veramente fugace, in breve tempo il romanzo si arricchisce di particolari, intrecci e personaggi, fino a formare una vera e propria epopea, che, per certi versi, mi ha ricordato la celebre opera di Waltari. Non voglio creare parallelismi che potrebbero trarre in inganno. Vi anticipo solo che, come in Sinhue l'egiziano, anche i protagonisti di Lucas viaggeranno per buona parte del Mediterraneo.
Otterremo quindi uno spaccato sorprendentemente gustoso e ben articolato dei più bei posti in cui sia possibile ambientare un romanzo: Egitto, Grecia, Mesopotamia... Che faranno da sfondo ad un'azione serrata ed incalzante, un vero e proprio viaggio volto non solo a creare un esercito per sconfiggere Anubi, ma anche alla scoperta della vera identità celata sotto le sembianze più comuni dei personaggi.
"La visione ti ha mostrato le piramidi sulla piana di Giza. Conosco bene il delta del Nilo, e le vicine coste della Cirenaica a occidente, e della Cilicia ad oriente. Si racconta che la signora di quelle terre sia una potente dea (...) La Sfinge è in grado di leggere le parole sul tuo corpo e di svelarne il significato. E' lì che troveremo la nostra salvezza" "Oppure il nostro destino"
Eh sì, perché Dean Lucas, con molta fantasia, mischia per bene le carte e propone un racconto basato sulla sovrapposizione di Genesi, racconti mitologici, pantheon egizio, greco e quant'altro. Spesso troverete questi accenni sparsi ad arte, qui e là nella storia, in modo tale che ne derivi comunque una trama, sì fantastica, ma logica e ben strutturata. I personaggi non sono da meno e vengono assortiti come ci si aspetterebbe in una Compagnia di cercatori. Abbiamo la Dea in sembianze animali e umane (anche se, a volte, la sua indole capricciosa decide di cambiale un po'), il guerriero, l'oracolo (che racchiude in sé virtù magiche), il ragazzo convinto delle sue umili origini (ma il futuro nasconderà qualche sorpresa), il nano ("cuscinetto" che smorza i toni e fa sorridere).
Dean Lucas crea una miscela del meglio del romanzo epico. Amori, risentimenti, separazioni, guerre e ribellioni, il tutto circondato dallo sfarzo delle grandi civiltà passate.
Questo è il primo volume di una trilogia, purtroppo non ho ancora scoperto molto sul seguito. Quindi vi prometto da subito che rimedierò con un'intervista all'autore, in modo da potervi dire di più in proposito. Per il momento non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo libro sorprendente, soprattutto considerando che si tratta del primo vero e proprio romanzo di Lucas.
Una saga epica, in cui si scontrano, ovviamente all'ultimo sangue, umani e semidei ed in cui le divinità intervengono in extremis, per ribaltare gli equilibri creatisi fino a quel momento. Un libro adattissimo a chi piacciono i racconti epici ambientati nelle terre delle grandi civiltà mediterranee e le storie fantasy in cui si racconta l'eterna lotta tra bene e male.
Indicazioni utili
Come il vento tra i capelli
Estate 1938. Vicino alla piccola Clocher- Sur- Mer, nel cuore della Provenza, si incontreranno Mathieu e Alix, lui giovane stalliere, lei nipote della contessa Chamboissier. Ancora ragazzini, vivranno nell'arco di pochi mesi una di quelle amicizie che segnano nel profondo i ricordi d'infanzia. Ritrovatisi due anni dopo, in piena Seconda Guerra Mondiale e con l'occupazione dei nazisti alle porte, scopriranno di essere cresciuti e che il sentimento che provano l'uno per l'altra si sta trasformando in un amore profondo, fatto di piccoli attimi rubati e lievi, teneri baci. Alix e Mathieu saranno costretti dalle circostanze della vita a separarsi, ma il profumo nel quale è stato imprigionato il ricordo di quell'estate e una vecchia bicicletta, li porteranno a cercarsi ancora lungo le strade della vita...
Lorenza Bernardi ha scritto una vera e propria fiaba dai toni lievi e delicati. Una di quelle che ci riporta a quando eravamo bambini ed ascoltavamo i racconti di amori cortesi e sfide impossibili.
Qui ci ritroviamo nello scenario della Francia poco prima dell'occupazione nazista, ma poco cambia. Il racconto scorre rapido e senza intoppi, lungo dei binari narrativi più che collaudati. Lui di umili origini, lei appartenente ad una classe elevata, crescono insieme, si separano, si incontrano dopo qualche tempo e scatta l'Amore. Quello vero, unico e che sopravvive lungo tutto l'arco di una vita. Ovviamente il lieto fine è dietro l'angolo e non potrebbe essere che così.
Nonostante ciò, vi dirò che ho letto questo libro con enorme piacere. E' una di quelle storie che, pur non osando rompere lo schema usuale delle fiabe, fa bene al cuore. Riesce a farti staccare dalle preoccupazioni del quotidiano e ti porta a fare una passeggiata nell'assolata, calda Provenza, dove i profumi si imprimono nitidi e vivi nella memoria.
'Tutt'attorno alla chiesa c'erano alberi di limoni, di arancio, cipressi e mandorli. Più in là, ampie distese di lavanda, uliveti e vigneti. Verso l'orizzonte , sempre davanti a loro, c'era Nizza con il suo porto. Era da lì che arrivava l'odore del mare, un odore di sale, di vento, di libertà. '
In più, la narrazione scorre, non fa una grinza e procede spedita una pagina dopo l'altra, rendendo il libro ancora più riposante e piacevole.
Che dire, se siete in cerca di una pausa, graziosa come un piccolo cioccolatino nel suo incarto sfavillante, questo è il libro che fa per voi. Buona lettura!
Indicazioni utili
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |