Opinione scritta da Jack_84@yahoo.it
23 risultati - visualizzati 1 - 23 |
L'Allende che non ti aspetti
Benchè leggendo la quarta di copertina ci si aspetti di accingersi un thriller "classico", così non è. Chi è in cerca di serrati colpi di scena, scene truculente o indagini al limite della logica deve rivolgersi ad autori più noti ed avvezzi a questo genere letterario. In realtà questo è un romanzo - a mio avviso molto piacevole da leggere - che deve la sua fortuna alla caratterizzazione dei personaggi ed allo stile narrativo dell'autrice. Non si può non provare simpatica per Amanda, provare desiderio di conoscere una donna come Indiana o non lasciarsi coinvolgere dalle pene amorose dei spasimanti di quest'ultima.
Tra l'altro "Il gioco di Ripper", che dà il titolo all'opera, è presente solo in alcuni brevi capitoli e non risulta sufficientemente caratterizzato.
Solo nelle ultime 200/150 pagine è possibile scorgere la vena poliziesca di questo romanzo che, per questo, risulta talmente raffazzonata e desiderosa di arrivare ala fine da sfociare nell'inverosimile. Come può un manipolo di adolescenti, che non si sono mai visti o conosciuti nella vita reale, superare i mezzi e le competenze dell'intero corpo di polizia? Eppure il mistero verrà svelato proprio da questi ultimi grazie a delle deduzioni nate dal nulla, non ancorate a dati oggettivi e che, pertanto, lasceranno l'amaro in bocca a chi di polizieschi se ne intende.
Tirando le somme è senz'altro un buon romanzo, dalle (sbiadite) tinte noir, che racconta con piacevolezza le vicissitudini spesso ironiche di una famiglia e che vira poi repentinamente sul lato thriller solo verso la fine con gli (scarsi) risultati che vi ho appena descritto.
Un romanzo da leggere, piacevole e dallo stile scorrevole, tenendo ben a mente i limiti anzidetti.
Indicazioni utili
- sì
- no
La follia della mente umana
"La psichiatra" di Wulf Dorn rientra nel genere del psycho-thriller (o thriller psicologico per dirla all'italiana) che è tanto in voga in questa stagione letteraria. Ebbene questa opera prima dell'autore tedesco è senz'altro meritevole di lode: lo stile narrativo è ben concepito, la scrittura è semplice e poco impegnativa al fine di rendere fruibile per ogni tipo di lettore. Mi sento, tuttavia, di muovere qualche 'rimprovero' all'autore il quale - a mio avviso -avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente sulla descrizione del lato psicologico della protagonista ed, invece, le sue turbe psichiche le si evincono dalla fredda descrizione degli avvenimenti che le accadono. Sia chiaro il livello di suspense è molto alto, alcune volte l'immedesimazione è talmente forte da non dovervi sorprendere se un per caso dovesse corrervi un brivido lungo la schiena...
Sulla trama non posso che fare un plauso all'autore anche se sono rimasto alquanto 'dispiaciuto' per la soluzione del mistero in quanto è molto abusata anche a livello cinematografico (vedi "Fight Club" o "L'uomo senza sonno" per citarne alcuni).
Traendo le somme è senz'altro un libro da leggere, è un'ottima compagnia per le serate d'inverno o in quei momenti si ha voglia di immedesimarsi in una storia ad alta tensione emotiva....purtuttavia non aspettatevi un capolavoro. Sicuramente leggerò gli altri di Wulf Dorn.
Indicazioni utili
La prima guerra mondiale come non l'avete mai lett
Se questo libro fosse un film, sarebbe senza un kolossal, Mi sono avvicinato a Follett solo recentemente con 'I pilastri della Terra' ed, entusiasta di questa lettura, mi sono subito fiondato sull'ambizioso 'The century trilogy' che si apre proprio con questo romanzo. Definire il genere letterario di questo romanzo è assai arduo: 1) è un romanzo storico perchè narra, tra fiction e realtà, le vicende che hanno portato allo scoppio del primo conflitto mondiale; 2) è un romanzo di spionaggio, perchè vi si trovano le tecniche delle spie per carpire le notizie del nemico; 3) è un romanzo realista, perchè narra senza censure la cruda realtà della guerra, senza indugiare anche su descrizioni raccapricianti; 4) è senz'altro un romanzo d'amore, perchè rimarrete appassionati agli amori contrastati dalla guerra...è anche senz'altro molto di più di tutto questo. Lo stile di scrittura asciutto e scorrevole, la storia colma di intrighi e colpi di scena (per lo più veramente accaduta) e l'attenta prosa dell'autore non vi faranno riporre il tomo se non all'ultima pagina. Per chi volesse conoscere la storia contemporanea senza dedicarsi all'asettica elencazione degli avvenimenti che si trova nei libri di storia o semplicemente trascorrere diverse ore in buona compagnia, consiglio questo libro senza alcuna riserva.
Indicazioni utili
Nulla di eccezionale.....
Spinto dalle molteplici opinioni entusiaste, ho letto questo romanzo di esordio di Cooper. Ebbene, non mi ha convinto affatto! Seppure l'idea di fondo che lega le sotto trame che formano il romanzo è originale ed encomiabile, il tutto è reso in maniera scialba. Non vi sono descrizioni degni di nota o dialoghi interessanti; lo stile narrativo è alquanto povero e privo di mordente; la trama appare poco studiata e superficialmente concepita, come se l'autore avesse fretta di chiudere il romanzo. Ad onor del vero se all'inizio vi sentirete smarriti nella lettura di episodi apparentemente sconnessi tra loro, alla fine l'autore fornisce le adeguate risposte... Che altro aggiungere: leggetelo solo se non avete di meglio sottomano, magari per riempire le attese alla fermata del tram.
Indicazioni utili
- sì
- no
Un viaggio nell'Età di Mezzo
Vedendo quel tomo interminabile, mi sono chiesto se sarei mai riuscito a leggerlo. E' la prima volta che mi cimento nella lettura di un romanzo così lungo, ed è il mio primo incontro con l'osannato Follett. Poi, man mano che leggi, la storia ti prende per mano e ti accorgi che non è affatto un romanzo impegnativo... Non potrete che innamorarvi dei protagonisti principali ed odiare i loro antagonisti, in una dicotomia bene-male magistralmente tratteggiata. Vi innamorerete delle ambientazioni che spaziano tra castelli, villaggi, foreste e chiese... Non potrete far altro che emozionarvi a leggere le varie vicissitudini narrate in questo capolavoro della narrativa, sia che si tratti di corse a cavallo, battaglie all'ultimo sangue o dell'amore incondizionato osteggiato in qualsiasi modo... Immergetevi nella storia, lasciatevi guidare dal narratore ed alla fine - senza rendervene conto - avrete divorato questo libro che inesorabilmente giungerà all'ultima pagina prematuramente. Eh sì, perchè nonostante la mole del libro, alla fine proverete un senso di dispiacere a lasciare andare l'Età di Mezzo e i suoi protagonisti... Unica nota dolente per il sottoscritti: le descrizioni troppo prolisse e particolareggiate delle strutture architettoniche della Cattedrale in costruzione; per uno ignorante come me in materia rappresentano un limite perchè, nonostante anche in questo Follett sia stato superbo, non riuscivo ad associare alle parole alcun significato...mea culpa! Leggetelo!!!
Indicazioni utili
Il bene e il male
Non posso che associarmi alla folta schiera di lettori entusiasti: questo thriller vi terrà incollati fino all'ultima pagina! Il seguito de "Il Tribunale delle Anime", riprende scene, ambienti e descrizioni del suo predecessore, continuandone la narrazione in una logica consequenzialità. Ritroviamo così i due protagonisti principali, il penitenziere Marcus e la fotorilevatrice Sandra i quali, a distanza di qualche anno dalle vicende del primo romanzo, si ritroveranno a collaborare per risolvere l'enigma di un serial killer che ammazza le coppiette che si appartano per avere un momento di intimità. Ritroviamo altresì lo stile dell'autore il quale riesce a mescolare sapientemente descrizioni particolareggiate unite ad introspezioni degne dei moderni thriller psicologici. L'unica pecca che mi sento di volgere riguarda la trama che a tratti sembra forzata: non è raro, infatti, ritrovare delle provvidenziali coincidenze senza delle quali l'indagine non sarebbe potuta proseguire; peraltro alcune deduzioni di Marcus sembrano dettate da poteri soprannaturali piuttosto che ad una reale capacità di osservazione, ancorché straordinaria (in questo è maestro il celeberrimo Sherlock Holmes, per intenderci). Tirando le somme, è un libro che va assolutamente letto grazie ad una trama incalzante ed avvincente, alla presenza di temi e luoghi mistici ed affascinanti nonchè alla presenza di due protagonisti che non possono lasciare indifferente neanche il lettore più esigente. Il connubio di queste qualità non vi farà neanche accorgere di alcune delle leggerezze ed incoerenze narrative rinvenibili in alcune parti della trama. Peraltro il finale del libro, volutamente aperto, ben lascia sperare in un terzo romanzo. Consigliatissimo!!!
Indicazioni utili
Un NON legal thriller
Premessa doverosa: chi si aspetta il classico legal thriller in pieno stile Grisham rimarrà fortemente deluso. In verità le aule di tribunale si possono scorgere solo nelle prime pagine e, comunque, non vi è raccontata alcuna strategia processuale, non vi sono interrogatori e controinterrogatori al cardiopalma, nè crimini sanguinari. Questo più che un romanzo di evasione potrebbe definirsi, un romanzo "verista" giacché, sotto le mentite spoglie di una fiction, l'autore denuncia come il sistema giudiziario americano sia fortemente politicizzato, alla mercé di potenti magnati dell'industria che possono interferire, a suon di milioni di dollari, con le nomine dei Giudici della Corte Suprema, al fine ovviamente di ottenere sentenze compiacenti, in barba al concetto di giustizia sostanziale. Debbo dire che i romanzi di Grisham non sempre riescono a soddisfarmi: ci sono alcuni che amo ed altri che trovo insignificanti, senza alcuna via di mezzo. Ebbene questo, nonostante tratti di una tematica poco "spettacolare", grazie ad uno stile narrativo avvincente unito ad una sapiente costruzione della suspense, riesce a centrare il bersaglio. Ed una volta chiuso il libro, forse penserete che la giustizia italiana - sebbene criticata dal comune sentire - non ha nulla da invidiare alla prima grande potenza del mondo.
Indicazioni utili
La coscienza dell'Avvocato
Sarà il fatto che svolgo la professione di avvocato, o forse il fatto di essere in ambito amoroso "sfigato" come il protagonista, oppure perchè è descritto nella sua umanità più intima o, ancora, perchè semplicemente l'Avvocato Guerrieri è uno di noi...ma ogni volta che mi accingo a leggere una storia con lui protagonista entro in perfetta empatia con la storia al punto da sentirmi parte della stessa.... Proprio come se un amico, che fa la stessa mia professione, si raccontasse nel suo lato più fragile e debole. I romanzi dell'Avvocato Guerrieri non sono mai stati basati principalmente sull'aspetto investigativo/giudiziario, a favore di una narrazione più introspettiva... In questo capolavoro, in verità, l'introspezione prende quasi del tutto il sopravento sul lato giudiziario. Tuttavia il lato processuale, laddove presente, non manca di sottili strategie difensive che possono essere apprezzate da chi - come me - ha nozioni di procedura penale. Come già accennato, però, quello che più inchioda il lettore fino all'ultima pagina è leggere 'cosa passa per la testa' dell'avvocato che, come sempre, si racconta in prima persona. Ed allora verrete a conoscenza dei suoi monologhi, delle sue paure, delle sue malinconie, dei suoi dilemmi e soprattutto del suo dibattito morale sul sistema chiamato "giustizia". Non voglio anticipare altro: è un romanzo che non va letto, ma vissuto insieme al protagonista! Lo stile narrativo è lo stesso di sempre: frasi brevi dal ritmo sincopato, un linguaggio semplice (non semplicistico) ma molto curato, infarcito di dotte citazioni riprese da vari autori... Leggetelo e rileggetelo senza alcuna riserva!!!!
Indicazioni utili
Una storia sconclusionata ma.....
Che cosa si potrebbe dire di questo romanzo? E' una domanda che, francamente, mi crea non poche difficoltà. La storia vorrebbe narrare di un omicidio perpetrato, durante il primo conflitto mondiale, ai danni di una giovane fanciulla, soprannominata la "Bella di giorno" e delle indagini che portano alla scoperta del colpevole di questo atroce delitto. Peraltro è la stessa sinossi riportata in quarta di copertina lascia intendere ciò.... Eppure tutto si può dire tranne che si tratti di un romanzo giallo, noir, thriller... In realtà si tratta di un romanzo confusionario, narrato in prima persona dal poliziotto che conduce le indagini, che salta ripetutamente tra il passato e il presente e dove è difficile trovare un logico filo conduttore. Eppure questo romanzo l'ho trovato piacevole da leggere principalmente per lo stile di scrittura dell'autore. Abituati oggi a leggere di storie stilisticamente povere, votate alla fredda descrizione degli avvenimenti, in questo romanzo invece le parole sono scelte con cura, la costruzione delle frasi richiama l'intramontabile letteratura classica - strizzando l'occhio in questo caso, in più occasioni, al sempreverde Simenon. Una lettura consigliata, pertanto, solo a coloro i quali apprezzano i classici - pur essendo un romando moderno - a discapito di una storia scarna e sconclusionata.
Indicazioni utili
- sì
- no
Imparare a dimenticare
Al giorno d'oggi ho notato che esiste una categoria di romanzi che definirei da "fast food". Sono quei romanzi senza pretese, a basso contenuto stilistico e dalla trama spicciola, colma di colpi di scena e di situazioni improponibili ed improbabili che ciononostante tengono il lettore incollato fino all'ultima pagina. Ebbene "Schegge" di Fitzek rientra senz'altro in questa categoria: uno stile narrativo asciutto, scialbo, semplicistico, a tratti sembra che il testo non sia stato neppure revisionato. E' del tutto assente la descrizione dei personaggi e, nonostante si tratti di un thriller psicologico, appena accennata e l'introspezione del personaggio principale Marc Lucas. Il libro, tuttavia, si lascia leggere tutto d'un fiato perchè - anche grazie ai brevi capitoli che compongono il romanzo - narra una storia avvincente e talmente inverosimile da voler sapere cosa succederà nella pagina successiva. In questo caso la bravura dello scrittore è stata proprio quella di concludere ogni capitolo con una situazione sospesa ad alto tasso adrenalinico che spinge il lettore fino all'ultima pagina. Alla fine tutti i misteri disseminati nel libro trovano una spiegazione logica che non deluderà il lettore più esigente...
Indicazioni utili
I libri che ti salvano la vita
Questo romanzo l'ho amato profondamente e, sinceramente, non so spiegarmi neanche il perchè. La trama, interessante già dalle prime battute anche grazie al periodo storico in cui è collocata, scorre senza particolari colpi di scena. Lo stile di scrittura risulta a tratti piatto, privo di mordente. Eppure quello che vi terrà incollati a questo splendido libro è l'amore che prova la protagonista Liesel verso i suoi comprimari e sopratutto verso i libri. Un amore incondizionato quest'ultimo che la porterà a rischiare la propria vita in più di un'occasione: perchè i libri rappresentano per Liesel un rifugio per l'anima in quel terribile periodo storico che è stato il Nazismo.
Non mi dilungo oltre perchè in realtà c'è ben poco da aggiungere: leggetelo e se saprete cogliere l'essenza del libro vi resterà dentro per molto tempo.
Indicazioni utili
Un noir un po' troppo melenso
Com'è nel mio stile di recensore, rimando alle altre recensioni o alla presentazione del libro per avere notizie più accurate sulla trama. Quello che mi preme in questa sede è sottolineare le impressioni su questo romanzo. Innanzitutto voglio premettere che non ci troviamo sicuramente dinanzi ad un capolavoro, ma ciononostante si tratta di un romanzo che si lascia leggere senza difficoltà. Lo stile narrativo è semplicistico: non vi sono costrutti sintattici degni di uno scrittore di alto livello ma le frasi sono brevi e povere dal punto di vista lessicale mentre le descrizioni - al di là di qualche rara eccezione - sono sommarie. Considerando il romanzo nella sua interezza, tuttavia, a ben guardare, questo potrebbe rappresentare proprio il suo punto di forza poiché appunto non mira a divenire un classico ma ad intrattenere il lettore.
Passando alla trama, posso dire che la stessa non è affatto banale, ma anzi riserva continui colpi di scena che portano il lettore ad avanzare fino all'ultima pagina per scoprire cosa sia effettivamente successo alla giovane Nola. La trama si fonda, in particolare, essenzialmente su una grande storia d'amore che, a causa della notevole differenza di età tra il protagonista e la sua amata, viene tenuta nascosta ed osteggiata dalla società. Il ritrovamento del corpo della piccola Nola rappresenta appunto l'incipit per raccontare questo idillio amoroso, tra indagini ufficiose, depistaggi e rocambolesche vicende che condurranno ad un inaspettato finale.
A differenza di altri romanzi del genere, il finale in questo caso convince: l'autore è riuscito a tirare i fili della trama annodandoli tutti a risvolti che, benché inverosimili, risultano credibili. Questo rappresenta il valore aggiunto di questo romanzo proprio a causa della stragrande maggioranza dei libri che vi sono in giro che spesso lasciano il lettore con l'amaro in bocca a causa di un finale troppo raffazzonato.
Indicazioni utili
Forse il romanzo più bello della mia vita
Esordisco la mia recensione con una semplice parola: magnifico!!! Non definirei neanche questo un romanzo, ma più che altro una "poesia in prosa", sia per quanto riguarda lo stile narrativo ma anche e soprattutto per la piacevolezza e la profondità della trama. Quest'opera letteraria di King si discosta radicalmente dai suoi "classici", intrisi di horror e scene raccapriccianti, ma narra una storia che altro non è che una storia di amore che attraversa e sopravvive al tempo! I vari viaggi nel tempo del protagonista, Jack Epping alias George Amberson, descrivono una società americana ormai sepolta, dove i sani principi e la fiducia nel prossimo erano ben radicati. Mentre accompagniamo il protagonista nel corso della suo viaggio nel tempo ci sembra quasi di sentire quegli odori, di vedere quelle scene e quei paesaggi di un'epoca passata e il Re è molto bravo a suscitare nel lettore quel senso di nostalgia anche in chi - come me - quegli anni non li ha vissuti. Va da sé, pertanto, che lo stile di scrittura vira volutamente su un registro melodrammatico, i personaggi sono perfettamente caratterizzati ed inevitabilmente si prova empatia con il protagonista per ogni persona o avvenimento che dovrà gestire nel corso della narrazione. Non indugio sulla trama, ma quello che posso dire è leggetelo! Il romanzo mi è piaciuto così tanto che ho provato quasi tristezza quando l'ho terminato ed ora, che mi sono accinto a leggere un nuovo romanzo, mi sono reso conto che forse non posso aspettarmi così tanto da altri romanzi "di evasione". Mi riservo pertanto un po' di tempo lontano dalla lettura....
Indicazioni utili
Un thriller diverso dal solito
Ho appena finito di leggere questo romanzo di Grange, il primo per quanto mi riguarda, e devo dire che ne sono uscito piacevolmente sorpreso. Il romanzo, che definirei un misto tra thriller "psicologico" e thriller "d'azione", racconta le indagini condotte da un soggetto in perenne fuga psicogena (ovvero colui che perde la memoria e si riscotruisce ex novo una identità) e un'agente di polizia che ben presto si troverà ad agire ai confini della legalità. Il risultato è un romanzo non banale, molto articolato e colmo di colpi di scena. La parte "psicologica" del romanzo l'ho apprezzata molto: l'autore, invero, riesce egregiamente a trasmettere l'angoscia, le inquietudini e le fobie dei personaggi principali dettate sia dalle vicissitudini in cui sono loro malgrado coinvolti, sia perchè soffrono di una vita privata ai confini della solitudine più totale con le intuibili conseguenze sulla di loro personalità.
Per quanto riguarda il fronte "action", invece, il romanzo soffre di inverosomiglianza: vi si trovano troppi colpi di scena e coincidenze che - a mio avviso - fanno perdere di credibilità al tutto.
Preciso altresì che la storia non verte sulla mera ricerca dell'assassino, ma anzi tale aspetto risulta piuttosto il pretesto per giustificare la narrazione con la quale l'autore ha voluto dire molto di più. Il risultato è sicuramente un'opera che si lascia leggere tutta d'un fiato; ogni capitolo si chiude volutamente con una situazione in sospeso che spinge il lettore ad andare avanti sino all'ultima pagina!
La soluzione del giallo, infine, risulta a mio parere troppo sbrigativa ma è un giudizio personalissimo, in quanto amo i misteri che vengono rivelati grazie ad un'attenta cura dei particolari (cosa che evidentemente è ad appannaggio più di un giallo classico piuttosto che di un thriller).
Indicazioni utili
Il Grisham che non ti aspetti...
Mi trovo in difficoltà a recensire questo libro: non si tratta di un cattivo romanzo, ma ben al di sotto delle aspettative che evoca il nome di John Grisham. L'idea che sta alla base del romanzo è senz'altro buona, vertendo su questioni ereditarie e soldi di dubbia provenienza. Tuttavia lo stile narrativo - inspiegabilmente direi se confrontato con altre opere dell'autore - risulta piatto, privo di mordente, di introspezioni psicologiche e descrizioni. Leggendo questo romanzo ho avuto la sensazione, benchè scritto in terza persona, di essere di fronte ad un diario o meglio ad un'agenda, di quelle che riportano freddamente i vari appuntamenti. In altre parole, la narrazione scorre in maniera piatta, in un freddo susseguirsi di vicissitudini al limite dell'interessante, sullo stile "raccontami la tua giornata". La differenza di questa "caduta di stile" va ricercata evidentemente nella tipologia dell'opera: se Grisham è indubbiamente il re dei legal-thriller lo stesso non può dirsi per i romanzi che si discostano da questo filone. Sarebbe potuta essere un'ottima opera se solo l'autore si fosse impegnato maggiormente a descrivere le ansia, le fobie, i turbamenti, le vessazioni che Ray Atlee è stato costretto a subire a cagione delle vicissitudini che lo hanno coinvolto in un intrigo ben al di sopra della sua portata. Già questo avrebbe senz'altro fatto virare la recensione verso l'alto e avrebbe magari svelato un Grisham bravo anche nei thriller a sfondo psicologico.
In definitiva non si tratta di un brutto romanzo, la storia è scorrevole e allo stesso tempo interessante. Tuttavia non aspettatevi colpi di scena o un ritmo incalzante: tutto scorre con una sorprendente calma sino all'inaspettato finale (che io peraltro, per mero intuito, avevo intuito sin dai primi capitoli).
Indicazioni utili
La migliore difesa possibile
E' luogo comune, soprattutto nella nostra madre patria, affibbiare la responsabilità alla giustizia e, più in particolare, agli avvocati quando un criminale viene rimesso in libertà. Questo libro, nonostante sia un romanzo, aiuta i "non addetti ai lavori" a capire come funziona realmente la giustizia e come gli avvocati non sono altro che una parte del "sistema giustizia". Il protagonista del romanzo, l'Avvocato Mickey Haller, si trova a dover fronteggiare la difesa di un imputato molto facoltoso, per di più palesemente innocente.
Ma le cose trovano presto una svolta inaspettata e le vicende del protagonista lo portano spesso ad interrogarsi: "sto facendo la cosa giusta? e se non riuscissi a capire l'innocenza di un imputato?"
Non voglio aggiungere null'altro alla trama che, rispetto alle altre a cui ci abituato l'ottimo Connelly, risulta più lineare e meno intrisa di colpi di scena. Le indagini poliziesche hanno lasciato il passo all'introspezione psicologica, alle vicende umane e morali del protagonista che non mancherà comunque di serbarci piacevoli sorprese a livello narrativo. Proprio con riferimento allo stile narrativo, la scrittura risulta interessante e non annoia mai; viene dato risalto all'azione piuttosto che alle descrizioni così come in ogni romanzo dell'autore.
Il risultato è un romanzo piacevole, che si termina in poco tempo e che al tempo stesso aiuta a riflettere su questi tre principi che riassumo così: "1. nessuno è colpevole fino alla sentenza definitiva; 2. nessuno può definirsi colpevole, quand'anche lo fosse, se non vi è una sentenza che abbia accertato la sua colpevolezza; 3. l'avvocato non deve interrogarsi sull'innocenza o colpevolezza dell'imputato perchè ahimè irrilevante, ma assicurare al proprio assistito la migliore difesa possibile che la legge gli consente". In conclusione è un'opera letteraria che farà riflettere coloro i quali non la vedono come un mero romanzo di intrattenimento ma anche come una storia verosimile, di quelle che accadono quotidianamente nella realtà criminale e giudiziaria di qualsiasi paese occidentale.
Indicazioni utili
Una storia di amore di amicizia
Per questo romanzo del Re sono stati spese fiumi di parole ed un motivo ci sarà! Non voglio indugiare sulla trama perchè anche chi non ha mai letto il romanzo la conosce, poichè la fama di questo romanzo - anche grazie al lungometraggio omonimo - non ha eguali. Voglio spendere perciò qualche parola essenzialmente su quello che questo romanzo riesce a trasmettere. Innanzitutto vorrei avvertire i lettori di non farsi assolutamente impressionare dalla mole di pagine, come feci io a suo tempo, perchè è un romanzo scritto veramente bene, con una sintassi semplice e scorrevole ed allo stesso tempo efficace.
"IT" è stato classificato come un romanzo horror: su questo punto vorrei davvero dissentire. Il mostro Pennywise infatti non è altro che un pretesto per raccontare una romantica ed infinita storia di amicizia e di amore che coinvolge i protagonisti del romanzo, che attraversa li accompagna dall'età della fanciulezza sino all'età adulta. E per quanto i protagonisti vogliano dimenticarsi l'uno dell'altra a causa dei tragici eventi che li ha uniti, la loro unione ne uscirà ancora più solida e forte.
Proprio per questo motivo la caratterizzazione dei personaggi è superlativa, la descrizione delle loro introspezioni psicologiche e delle vicissitudini che li riguardano - sia singolarmente che quando sono riuniti in gruppo - tengono sempre alta l'attenzione e non risultano mai banali.
Paradossalmente ho amato meno le parti in cui compare IT: sono poco avvezzo al genere fantasy perciò tutte quelle descrizioni artatamente create per spaventare il lettore, personalmente mi dicono poco e niente ed anzi mi infastidiscono perchè risultano confusionarie e troppo fantasiose.
Questo nulla ha tolto alla qualità del romanzo, sia chiaro, ma è come se ci trovassimo dinanzi ad un quadro di inestimabile valore incorniciato con una cornice - sì di valore - ma non all'altezza del quadro stesso. In ogni caso è un libro che consiglio vivamente a tutti, è un libro che va letto almeno una volta nella vita e magari riscoperto qualche anno dopo la prima lettura. E' talmente "pieno" che anche alla seconda lettura saprà emozionarvi e dirvi qualcosa di nuovo
Indicazioni utili
Romanzo con troppe aspettative...non tutte soddisf
Raramente mi trovo, a libro finito, di provare una sensazione latente di insoddisfazione associata all'entusiasmo per una lettura che comunque ha lasciato il segno. "Il suggeritore" di Donato Carrisi è un thriller che fa il verso allo stile blasonato dei romanzi d'oltreoceano: gli omicidi, i rapimenti e le sevizie narrate nel libro non indugiano su particolari macabri e disturbanti. Coerentemente anche le ambientazioni e i protagonisti sono caratterizzati dall'impronta statunitense.
Lo stile dell'esordiente Carrisi è senza dubbio piacevole, si lascia leggere senza interruzioni, purtuttavia trovo che la trama concepita è fin troppo confusionaria; ci sono troppe "deviazioni" fuorvianti dalla trama principale, che servono solo a distogliere e - allo stesso tempo - mantenere viva l'attenzione del lettore che si trova così catapultato in un turbinio di vicissitudini che si traducono in un "nulla di fatto". In aggiunta a ciò trovo che le "deduzioni" dei due co-protagonisti, Mila Vasquez e Goran Gavila, non abbiano un supporto tangibile ma sono giustificate dal semplice intuito superlativo ed infallibile di cui devono necessariamente essere dotati. Nulla di male, per carità, ma è un altro aspetto da considerare per i lettori che amano i gialli e i thriller logico-deduttivi.
Qualche altra parola vorrei spendere sul finale, sul quale non anticipo nulla: un finale totalmente inaspettato e devastante! Potrebbe piacere o meno, a me personalmente non è piaciuto in quanto l'ho trovato troppo inverosimile e forzato, confezionato al solo fine di dare un finale "col botto".
In sintesi è un romanzo che ha un buon incipit e delle idee originali ma che poteva (e doveva) essere concepito e sviluppato meglio, con una narrazione più fluida e coerente.
Personalmente lo consiglio a tutti coloro vogliano leggere una storia "forte". a tinte noir, con la consapevolezza di dover perdonare all'autore alcune libertà narrative. Accettando questi compromessi, il romanzo è senz'altro meritevole di lettura e ti spinge ad andare avanti, fino all'ultima pagine (che non tarderà ad arrivare).
Indicazioni utili
Commento
Con questa mia breve recensione non indugerò sulla trama che, ormai, sarà nota ai più. Mi preme, invece, porre l'attenzione su cosa questo libro trasmette. Innanzitutto tengo a precisare che è impossibile annoverare questo romanzo in una categoria ben definita: si trova un po' di tutto, dal thriller al sentimentalismo ed è persino a tratti horror. Il risultato è un romanzo avvincente, stilisticamente elaborato ma scritto con un linguaggio semplice e scorrevole. I personaggi ed i luoghi sono caratterizzati in una maniera ineccepibile, ti sembra quasi di conoscerli i personaggi di questa storia e parimenti ti sembra di camminare veramente per le strade della nebbiosa Barcellona, di sentirne gli odori e i rumori. Il tutto è condito da un continuo richiamo alle emozioni, che di certo non lasceranno indifferente il lettore più attento che sarà chiamato a gioire, commuoversi ed emozionarsi con i personaggi del libro. Leggendo questo libro ho avuto il desiderio che non finisse mai eppure l'ultima pagina è arrivata fin troppo presto.
L'unico aspetto dolente è il finale: l'autore ha tessuto infinite trame che alla fine hanno sì trovato puntuale risposta, ma in maniera leggermente confusionaria, tant'è che sul finale mi sono ritrovato a rileggere una volta in più le trame e le sottotrame conclusive della vicenda. D'altro canto non poteva essere altrimenti, vista la complessità del romanzo in questione. In conclusione è un libro che consiglio vivamente di leggere a tutti coloro i quali amano la lettura di un certo livello e che cercano delle emozioni dalla lettura. Consigliatissimo!!!
Indicazioni utili
Bianca come la noia...
Il libro narra dell'amore platonico di un adolescente verso una ragazza che, per sua sfortuna, si ammala di leucemia. Questo breve preambolo sarebbe sufficiente per descrivere cosa troverete in questo libro.
E' un libro che manca di trama ma che vorrebbe puntare più sulla descrizione delle sensazioni di un amore vissuto in prima persona dal narratore. Il risultato è un "romanzo" stilisticamente sempliciotto, privo di mordente e che si legge per inerzia. Ad onor del vero ci sono alcuni tratti piacevoli, geniali, in cui l'autore riesce a confezionare delle belle frasi ad effetto che riescono a dare un lieve sollievo al dramma della malattia.
A parte questo, il libro di esordio di D'Avenia mi sento di consigliarlo solo ai lettori più giovani poichè chi è abituato a letture o romanzi più impegnativi troverà questo libro alquanto deludente.
Indicazioni utili
Quelle ossa continuano a reclamare giustizia
Il romanzo che vede per l'ottava volta il det. Harry Bosch come protagonista non delude le aspettative.
Il romanzo prende le mosse dal ritrovamento dei resti di un bambino ucciso venti anni prima che è l'incipit per dare avvio ad un romanzo in pieno stile Connelly, adrenalinico, pieno di colpi di scena e mai scontato.
La trama, come di consueto, scorre veloce senza troppi fronzoli grazie ad una sapiente commistione di elementi descrittivi ed elementi narrativi. Il tutto impreziosito da uno stile di scrittura mai pensante, scorrevole e piacevole. L'unica nota dolente - a mio modesto parere, amante dei gialli ad incastro - è il finale: non è un finale deludente, sia chiaro, ma mi sembra un po' sbrigativo. Un discernimento maggiore delle dinamiche che hanno portato all'omicidio avrebbero sicuramente reso il romanzo, già molto buono sotto tutti i punti di vista, perfetto.
Inoltre questo romanzo strizza l'occhio al successivo "Lame di luce" in quanto ne anticipa la tematica (la risoluzione di un omicidio avvenuto molti anni prima) e l'introspezione psicologica del protagonista che, mentre in "La città delle ossa" è accennata, in quest'ultimo viene approfondita e diventa parte fondamentale della narrazione se non il punto focale della stessa.
Indicazioni utili
Per scoprire un det. Bosch più malinconico
"Lame di luce", del noto scrittore Michael Connelly, è il nono romanzo che vede come protagonista l'amato detective Harry Bosch della polizia di Los Angeles.
Questo romanzo narra delle indagini - condotte privatamente dal detective, estromesso dalla polizia - sull'omicidio di Angela Benton, avvenuto quattro anni prima delle vicende narrate, ufficialmente archiviato dalle autorità inquirenti.
Il plot del romanzo è l'occasione per mettere il protagonista faccia a faccia con i suoi incubi peggiori, con i suoi rimorsi, con l'amore che nutre ancora verso la sua ex-moglie.
Il risultato è un romanzo piacevole da leggere che risulta leggermente inferiore ad altri dello stesso autore, dal punto di vista dell'intrigo poliziesco, in favore di una maggiore analisi introspettiva sul protagonista, mosso più da un dovere morale che da motivi professionali. Il romanzo, pertanto, risulta una commistione - ben riuscita a mio avviso - di un'indagine poliziesca e di situazioni private dal sapore melodrammatico.
La lettura, nel pieno stile dell'autore, risulta piacevole e scorrevole con pochi punti morti.
Ricordate "Le cose nel cuore non muoiono mai".
Indicazioni utili
La "Dalia Nera" di J. Ellroy: un classico del gene
Chi è Elizabeth Short, nota come la Dalia Nera, personaggio reale, vittima di un omicidio efferato avvenuto nella Los Angeles degli anni '40?
Partendo da questo avvenimento di croncaca nera, realmente avvenuto, James Ellroy costruisce un romanzo noir di ottima fattura.
La narrazione scorre via con pochi momenti di pausa, il senso di angoscia e di inquietudine accompagnano il lettore ad ogni pagina. La lettura risulta piacevole e scorrevole, impreziosita dalla descrizione di particolari e/o situazioni raccapriccianti per il lettore medio.
L'unica nota dolente, a mio avviso, è nel finale. La trama è ben costruita e spinge ad andare avanti fino all'ultima pagina, ma quando si tratta di tirare le somme sembra quasi che lo scrittore abbia voluto affrettare i tempi e giungere repentinamente ad una soluzione del caso che trovo poco convincente.
Forse il mio giudizio è influenzato dal fatto di essere anche un amante del giallo classico, dove ogni particolare si incastra perfettamente per la risoluzione del caso.
Al di là di qualche stonatura stilistico-narrativa, pertanto, consiglio vivamente la lettura di questo libro molto "noir", ma allo stesso tempo davvero avvincente per gli amanti del genere.
Indicazioni utili
23 risultati - visualizzati 1 - 23 |