Opinione scritta da Roxyetrudy
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triller medico, storico, etico/religioso
Certe volte mi domando se chi scrive le sinossi dei libri li legga .....
Qui non è c'è nessuna ricerca da parte di un padre disperato della cura per il figlio
malato, ma una rassegnazione che si trasforma poi in disperazione.
Cominciamo dal pricipio: il libro tratta due storie parallele, è un
tentativo alquanto ben riuscito di coniugare due generi diversi il mediacal triller con il
triller etico-religioso. Una sorta di "Codice da Vinci" con qualche autopsia
per mezzo.... Dicevo le due storie parallele: da una parte abbiamo Shawn Daughtry grande
archeologo di fama mondiale che durante un viaggio si imbatte in un codice millenario
al cui interno rinviene una lettera che gli permette di individuare l'ossario contenente le
spoglie della Madonna. Ossuario che giace nascosto nelle viscere del Vaticano e che il nostro
archeologo riuscirà a recuperare in maniera illecita.
La seconda storia ha per protagonist Jack Stapleton, anatomopatologo, padre di un bambino
malato. Jack è un uomo già segnato dalla vita, che non riesce ad assistere impotente il proprio
bambino che soffre in maniera atroce e quindi si getta a capo fitto nel lavoro (autopsie) alla ricerca di
stimoli che lo tengano occupato.
Amico comune di Jack e di Shawn è James O'Rourke nientepopodimeno che l'arcivescovo di New York, che fa reincontrare i due amici e che naturalmente si oppone con tutte le sue forze alla divulgazione della scoperta delle ossa della Madonna e dei risultati dei vari esami a cui vengono sottoposte.
Ne nasce una lunga lotta tra l'ambizione dell'archeologo e la volontà dell'arcivescovo di insabbiare
il tutto per difendere la chiesa. Fin qui il libro risulta avvincente. La lotta tra i due amici deve avere
termine e a questo punto il nostro autore ricorre ad un espediente frettoloso che secondo la mia
modesta opinione è una caduta di stile, la scelta più semplice per risolvere un empasse critico.
Il finale invece della seconda storia non è male, da speranza.. Lo stile dell'autore è semplice e chiaro, permette a tutti la lettura del libro, anche a chi sia completamente a digiuno di religione, storia, medicina etc etc
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tanto fumo e poco o niente arrosto
Romanzo di esordio di Simone Lenzi, livornese eclettico, quarantenne che ha accoppiato gli studi filosofici con la musica. Il libro promette di essere una finestra sulla FIVET vista da un angolazione maschile. La fivet è la fecondazione assistita; chi si aspetta che nel libro la si tratti in modo più centrale ovvero affrontando a pieno il tema di una paternità rincorsa, rimarrà deluso. L'autore scomoda Aristotele, Cardamo ed un sacco di PERSONAGGI solo per giungere alla conclusione che gli uomini non sono in grado di comprendere le donne nel loro desiderio di maternità ad ogni costo (anche arrivando a farsi bucare otto volte al giorno e a riempirsi di ormoni come un pollo...) Francamente il tema è trattato con troppa superficialità: il personaggio principale, il portiere d'albergo usa troppi paroloni, si vanta di aver letto di qua e di là ma di suo c'è ben poco. Peccato poteva essere interessante analizzare le paure di un uomo nei confronti di una paternità ricercata, paure che potevano anche essere sdrammatizzate e ridicolizzate visto che alla fine il contributo maschile (sia pure importantissimo) si limita a ben poco.... Il finale mi ha lasciata al quanto perplessa, non ho ben chiaro l'attinenza con il tutto. I personaggi collaterali sono appena abbozzati, nemmeno la moglie del portiere viene ben delineata.
Insomma tanto fumo ma niente arrosto!!!!
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