Opinione scritta da vicolo cieco
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Contro tutto e contro tutti
Il tocco agile e scattante della penna di King è tratteggiato dalla consapevolezza di non avere bisogno di particolari procedimenti stilistici e retorici atti ad accrescere l’efficacia e l’incisività di una narrazione seducente di per sé, a tratti a dir poco adrenalinica.
Una corsa contro il tempo, contro tutto e contro tutti, per provare a cambiare, senza gomma nè inchiostro, i caratteri di un testo che è già stato scritto e vissuto, che si sta ancora scrivendo in questo momento che voi leggete e che sarà ancora tutto da scrivere e da vivere: la storia dell’umanità.
Un ballo, epilogo che riscatta la debolezza dei finali meno convincenti in alcune opere del re, a dimostrazione che non solo le descrizioni di organi maciullati possono dare vita a scene che trafiggono e sanguinano. Amore.
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Tutte quelle cose che...
Un’estate, l’ultima trascorsa assieme, a rafforzare il legame, da sempre conflittuale ma profondo,
di due cugine diciannovenni molto diverse l’una dall’altra. Tsugumi e Maria.
Banana Yoshimoto, come sempre, attraverso una storia dalla trama molto semplice e lineare che non insegue suspance, costruzioni ad effetto o colpi di scena particolari, riesce a creare, con il suo linguaggio estremamente poetico e sognante, un mondo fatto di atmosfere intense, visibili, palpabili; di paesaggi interiori i cui contorni, luminosi od oscuri che siano, sono rifiniti con leggere pennellate sempre morbide e nitide, mai sbiadite o approssimate.
Se qualcosa sfuma, a fine lettura, può trattarsi soltanto di un tramonto che si scioglie caldo fra le pagine, o di tutte quelle cose che, confinate a lungo in un unico colore dentro il petto, sembrano infine non conoscere alcun margine.
A chi ama la poesia e le piccole cose, così piccole che non sembrano possedere luce alcuna. Ma solo a uno sguardo poco attento.
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