Opinione scritta da gianni1978
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Soporifero
Ho comprato questo libro perché la fama dell'autore è bastata a convincermi dell'aquisto. Gramellini è uno dei giornalisti più seri e preparati che ci sono in Italia, e un libro scritto da lui credevo meritasse attenzione.
Che errore!!!
Il viaggio onirico raccontato nel libro è terribilmente noioso. I processi di purificazione spirituale che subisce il protagonista, sono monotoni e ripetitivi. Sembra di leggere in continuazione le stesse cose. Raramente mi sono annoiato tanto. Non ho trovato nessun significato in questo libro. Solamente, il compiacersi da parte dell'autore, delle proprie (presunte) abilità letterarie.
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romanzetto
Possiedo diversi libri di Coelho. Molti li cominciati senza finirli, perché sinceramente
il suo continuo esercizio spirituale nei suoi scritti è decisamente noioso. Mi sono sempre
piaciuti gli aforismi, ma a mio avviso, lo scrittore brasiliano se ne compiace troppo. Si specchia
narcisamente nella sua cultura, sfoggiandola ai lettori.
11 minuti, invece, ha quasi la consistenza, di un libro della famosa collana "Harmony" , quindi non terminarlo, è impossibile.
Ma sicuramente, evidenzia i limiti del romanziere Coelho.
La trama, è banale, scontata e sessualmente pruriginosa in alcuni punti. Le inclinazione sessuali sadomasochistiche della protagonista,
hanno l'unico scopo di rivitalizzare un libro incolore. Ma questo lato "hard" rivela la scarsa vena creativa dello scrittore in questo romanzo.
La visione della prostituzione è stereotipata, poco credibile. Si fa prima a guardare "Pretty Woman", che tutto
sommato è anche più divertente. A differenza di 11 minuti, che è completamente privo di spunti ironici.
Sconsigliatissimo...
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Tutto qui?
Conoscevo Welsh, come tutti, per il celebratissimo film "Trainspotting". Uno dei maggiori cult movie anni 90. Ero curioso di leggere qualcosa scritto da lui. Ed un libro di racconti mi sembrava il modo giusto per "saggiare" le qualità di questo autore.
Una delusione incredibile!!! Forse ho letto un'opera poco riuscita. Ma, per me, i tre racconti presenti nel libro. sono stupidi e insignificanti.
Il primo narra del viaggio di due ragazzi ed una ragazza attraverso il deserto del Nevada (credo). Ovviamente il tutto condito di droghe, sballo e disavventure oltre il limite del grottesco. La sagra del cattivo gusto e della banalità...
Il secondo è ambientato a New York (mi sembra) E parla di una compagnia di ragazze "cool". La sparizione del cagnolino di una di queste. Ed i sospetti sul cuoco asiatico
vicino di casa di questa... Banale, Stereotipato, Insensato ...
Il terzo di un inglese 40enne divorziato, che gestisce un bar nelle isole azzorre. Il personaggio è volgare e irresponsabile che per la prima avrà a che fare con l'educazione della figlia dodicenne. Fino a quel momento quasi due estranei. Tutto già visto..
Il quarto parla di uno sceneggiatore in crisi, che sta ritrovando la via del successo. Ma la sua vita è scossa, dall'incontro con un'anziana imbalsamatrice di animali...
Questo episodio è forse il migliore, ma mi è sembrato scontato e poco originale
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Inquietante
L'ultimo uomo sulla terra.
E' l'estrema sintesi di un capolavoro, che non ha avuto i giusti riconoscimenti.
Almeno in Italia.
E' l'incredibile storia di un uomo di Vienna, che improvvisamente si ritrova solo. Ogni forma di vita è scomparsa. Letteralmente volatilizzata. Inizia un viaggio da incubo attraverso un mondo paralizzato, alla ricerca disperata delle altre persone.
Un libro bellissimo, carico di tensione, sofferenza e incredulità. Il lettore è proiettato nella mente del povero protagonista, e diventa testimone dell'inevitabile crollo psicologico di un
uomo alla ricerca disperata di una giustificazione a ciò che sta vivendo.
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SudAmerica
Leggere questo libro è un viaggio nelle viscere della cultura sudamericana. La respiri ad ogni pagina, in tutte le sue forme e colori. I personaggi sono plasmati di tutte le passioni, le pulsioni e le contraddizioni che infiammano una terra in continuo mutamento.
Nessun altro autore, come Garcia Marquèz, riesce ad accompagnarti nella sua terra e a fartela vivere.
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Riuscito a metà
Un'idea geniale sprecata.
Dopo essere stati "spiattellati" per decenni , finalmente anche gli zombie hanno la loro rivincita letteraria. Le pagine che descrivono la società zombie, sono tristi e inquietanti allo stesso tempo. Il libro ti catapulta in questa realtà orribile, vuota e desolante. I primi capitoli li divori come uno zombie a dieta!
Ma poi con l'evoluzione del protagonista, e con l'avvento dei personaggi umani, fin troppo stereotipati, il racconto perde sempre più colpi. Arrivando ad annoiare. Diventando una trasposizione "zombie" di Twilight.
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un pugno nello stomaco
E' un libro da leggere . E' una storia che fa arrabbiare, che rattrista, che fa sorridere. Queste pagine sono permeate di un dolore autentico. Il dolore di un ragazzo che troppo presto deve arrendersi al destino. Ma che allo stesso tempo non vuol perdere un secondo della vita che gli rimane.
Un libro consigliato a chi dimenticato il senso della vita.
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