Opinione scritta da Nana79
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sei bellissima stasera
Finalmente un romanzo rosa ad alto tasso erotico e una buona dose di buonsenso! Gli ingredienti base per questo genere di romanzo ci sono tutti: lei, una ragazza semplice, lui , il bellissimo e ricchissimo dio del sesso, e i loro passati struggenti. Però stavolta il tutto non è intriso della solita banalità che sfocia sempre e comunque, nei modi più noiosi, nell'happy ending; i personaggi hanno un loro spessore e gli atteggiamenti dell'uno e dell'altra, possono anche non essere condivisi ma sicuramente compresi. Quando lei dice "no" o "mi sto sbagliando", ha un motivo di fondo per farlo e stavolta non è la solita trita e ritrita tontaggine a parlare.
Joss ha un suo passato, e il suo atteggiamento odierno è il riflesso del modo in cui lei ha deciso di affrontarlo per sopravvivergli. Giusto o sbagliato che sia gli è coerente. Ma le maschere prima o poi sono destinate a cadere. Braden è interessato a lei da subito ma avrà il suo bel da fare per cercare di far cadere quella maschera di indifferenza indossata da Jocelyn.
Nonostante la trama non brilli di originalità ho trovato questo romanzo molto migliore di altri dello stesso genere, per la sua scorrevolezza, la coerenza, il fatto che sia verosimile, che strappi a volte un sorriso e a volte una sbuffata.
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una noia mortale
Un lunghissimo, noioso filosofico trip mentale su una relazione estiva. Non riesco a definire in altro modo questo libro. È un continuo vorrei ma non vorrei e così o forse cosá ma alla fine non c'è consistenza. L'idea di base è bellissima: la scoperta della propria omosessualità da parte di un ragazzo e l'accettazione di essa che si concretizza nel rapporto che nasce tra il protagonista e il ragazzo americano che passa un'estate a casa della sua famiglia. Ma a parte l'idea di partenza questo romanzo non ha niente di niente. Credo che volesse essere una sorta di inno all'amore eterno, quello che dura oltre il tempo e gli eventi ma sinceramente trovo che il risultato finale sia un concentrato di latte alle ginocchia infinito e non per il tema affrontato ma per il modo in cui viene affrontato. Spesso, si ha l'impressione che l'autore non sappia nemmeno di cosa sta parlando.
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Figli dello stesso padre
Germano ed Emilio, due uomini agli antipodi: Emilio, professore di matematica, vive in America, con la moglie e i due figli, ha una bella casa ed una vita regolare e tranquilla e desidera di potersi riappacificare col fratello mentre Germano è un pittore, vive a Roma, non ha una famiglia e non ha nessuna intenzione di farsela, perché a lui piace farsi gli affari propri e odia il fratello con tutto se stesso. Due uomini agli antipodi, eppure hanno qualcosa che li lega: sono figli dello stesso padre. Tra loro però non è mai scorso buon sangue, a far da padrone son sempre stati litigi e gelosie in quei pochi momenti che passavano insieme. Ma adesso che sta per essere inaugurata la sua nuova mostra, Germano decide di invitare Emilio all'inaugurazione, per chiudere una volta per tutte i conti col passato.
La trama è davvero molto bella, e la storia è posta in modo originale, inoltre il finale non è assolutamente scontato.
Eppure... eppure ho fatto una gran fatica a finirlo. Il romanzo è molto descrittivo e già per questo non riesco ad apprezzarlo appieno, oltretutto l'autrice si dilunga in particolari irrilevanti e talvolta fa sfoggio di un linguaggio ricercato che, a mio avviso, oltre ad essere fuori luogo in deteminate situazioni, rende la lettura molto pesante.
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delizioso ed ironico
Come inciampare sul principe azzurro è un romanzo delizioso, fresco ed ironico, proprio nello stile della Premoli.
Maddison, che da quando ha iniziato il lavoro sogna un trasferimento nella Grande Mela, ha un'amara delusione quando scopre che invece sta per essere spedita a Seul senza troppi complimenti e senza possibilità di rifiuto. Ma siccome le sventure non vengono mai da sole, a peggiorare la situazione ci si mette pure il suo nuovo capo Mark Kim, americano di origini coreane con cui è odio a prima vista. Lui è il classico uomo in carriera, pomposo, sbruffone e arrogante, che si aspetta di essere venuto a Londra per conoscere il nuovo collaboratore ligio ed in gamba nel lavoro quanto lui; lei è una ragazza a cui piace non farsi notare troppo nel lavoro (di cui non gliene importa proprio niente) e che ama lo shopping sfrenato e il buon cibo. Tanto basta ad accendere la miccia. Ma come sopravvivere ad un anno di stretta collaborazione senza scannarsi a vicenda prima che ognuno possa tornare per la sua strada?
La storia è narrata in prima persona dalla protagonista, con una tale ironia che a volte è impossibile non farsi una bella risata.
Il titolo del libro la dice lunga sul contenuto ma è un romanzo talmente scorrevole che si legge in poche ore, che secondo me vale la pena di spendere visto che scorrono all'insegna del buon umore.
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la profondità di una pozzanghera
Non posso paragonare questo libro alla trilogia delle gemme perché non l'ho letta ma questo non mi ha impedito di andare incontro ad una delusione.
La storia parla di Caroline, ragazza con un Q.I. elevatissimo e giovane vedova di 26 anni. La narrazione ruota proprio intorno alla morte del di lei marito ma non bisogna farsi ingannare: non è un libro introspettivo o strappalacrime, è un romanzo da ombrellone, a volte ironico e pungente, superficiale in molte sue parti, profondo come una pozzanghera e a cui manca il finale. Ora, cercando un libro leggero da leggere per riempire dei ritagli di tempo di attesa (coda in posta, viaggio in autobus e via dicendo, luoghi in cui per intenderci, è difficile avere una certa dose di concentrazione), per me andava benissimo: niente nodi in gola ne risate a squarciagola, al limite un sorriso strappato da certe battute. Ma a lasciarmi l'amaro in bocca è stato il finale. Durante tutto il libro non accade niente di ecclatante, niente di coinvolgente, si prosegue la lettura solo perché lo stile è scorrevole e tutto sommato la storia è piacevole. Poi le acque iniziano a smuoversi, inizia un pò di "azione" e.... arriva la parola fine. Così, bum, di punto in bianco. Sinceramente all'inizio credevo fosse difettato il mio ebook invece no, finisce (viene troncato) proprio così. Si vede che l'autrice era stufa, chi lo sa?
Per quanto riguarda il discorso superficialità è innegabile, sia quella nella narrazione degli eventi, sia quella della caratterizzazione dei personaggi ma tutto sommato devo dire che lq cosa non mi ha disturbata più di tanto dal momento che come ho già detto, cercavo giusto qualcosa di leggero ma sicuramente ho letto romanzetti frivoli fatti molto meglio.
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Raccontami qualcosa di bello...
A volte basta un istante per cambiare completamente la nostra vita. Quante volte l'abbiamo sentito dire? Ma in realtà quanta importanza diamo a questa frase realmente? Nessuno. Crediamo sempre che a noi "non possa capitare". E invece può capitare. Anche quando sei giovane, quando la tua vita è perfetta, quando stai facendo qualcosa di normale. È ciò che capita a Will. Un istante e il suo mondo cambia per sempre, insieme al suo atteggiamento nei confronti della vita, una vita che non è più sua, in cui anche il minimo gesto gli è precluso, una gabbia che lo soffoca silenziosa e da cui vorrebbe fuggire. E poi c'è lei, Louise, che in una "gabbia", seppur differente ha deciso di viverci, sentendosi al sicuro. E un giorno, per caso, le loro strade si incrociano e nulla sarà più come prima.
Il preludio al classico romanzetto rosa, con tanto di finale scontato c'è ma se è ciò che cercate, cambiate libro. In questo romanzo, sulla base di ciò che avrebbe potuto essere un'altra deliziosa storiella romantica, bisogna fare i conti con la dura realtà. A tratti è divertente, quasi esilarante, a tratti un pò scontata anche ma la crudezza della realtà continua a far capolino, nonostante si crrchi di non volerla vedere. Le volte in cui feriamo qualcuno a cui teniamo convinti invece di agire per il loro bene, o quando ragioniamo egoisticamente senza considerare il punto di vista dell'altro. Lo capiamo col senno di poi ma a volte non basta. A volte Will chiede a Lou di raccontargli "qualcosa di bello"; a chi non è mai capitato di sentirselo chiedere, magari da un amico giù di morale? Spesso le risposte sono banali, qualsiasi cosa pur di distrarlo dai suoi tormenti. Eppure a volte, questa domanda, significa molto di più. Significa "dimmi che almeno tu stai bene".
Questo romanzo mi ha colpita molto, ti scaraventa brutalmente fuori dal mondo delle favole dei soliti romanzi rosa in cui basta un niente a risolvere i problemi più grandi. Non è così, la vita non è come vorremmo che fosse sempre e comunque.
In 34 anni, è il primo romanzo che mi ha toccata al punto da farmi provare fortissime emozioni contrastanti, che mi ha fatta riflettere e soprattutto, piangere come una ragazzina.
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il tormento dell'amore
Ecco qua il secondo volume della trilogia Gabriel's Inferno! A me è restato il dubbio che avevo col primo libro: perché è catalogato nei romanzi erotici? Non lasciatevi fuorviare da questa classificazione, perché non lo è. Ci sono scene d'amore, parecchie, ma non credo che questo dia il diritto di classificare ogni libro in cui compaiono tra i romanzi erotici.
Gabriel's rapture è molto di più, è una rivisitazione moderna dell'amor cortese.
Ho apprezzato questo secondo volume molto più del primo e devo dire che grazie al secondo libro, i difetti che avevo trovato nel primo non mi appaiono più come tali: nella mia recensione di Gabriel's Inferno infatti, sostenevo che il linguaggio usato da Gabriel, l'idea che aveva di Julia e del suo amore per lei, arrivava ad essere stucchevole. In Gabriel's rapture questo acquista un suo perché. Si parla dell'evoluzione naturale dell'amore, dal cieco innamoramento che fa apparire tutto meraviglioso alla scelta di amare una persona nonostante sia "una persona", coi suoi difetti, con le sue differenze, le difficoltà e le conseguenze delle proprie scelte, la facilità con cui un fraintendimento possa far vacillare ciò in cui si credeva. È un romanzo ma ha in se tutte le caratteristiche di una storia d'amore reale se si sa leggere tra le righe.
È un romanzo rosa ma ha qualcosa anzi, molto molto di più. È difficile da spiegare a parole, bisogna leggerlo per capire di cosa parlo. Fin'ora ho letto qualche romanzetto rosa e frivolo tanto per passare il tempo ma nessuno mi ha mai detto niente, anzi direi che finita la lettura il mio pensiero era sempre "come no, e vissero tutti felici e contenti =_=". Con questa trilogia è diverso. È un romanzo all'apparenza leggero ma credo che abbia sognificati più profondi se letto con attenzione . Il mio unico consiglio però è questo : vanno letti uno dietro l'altro perché il significato di ciò che intendo è chiaro solo considerando insieme entrambi i libri.
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fuori i fazzoletti
Questa volta la Riley non mi ha convinta del tutto; la trama è molto bella e gli intrecci sono tessuti magistralmente come sempre ma.... non sono convinta al 100%. Forse se avessi letto questo libro prima de "la luce alla finestra" e "il giardino degli incontri segreti", non avrei letto gli altri due.
La storia è come sempre elegante e delicata ma stavolta l'ho trovata fin troppo negativa. Sappiamo tutti che nella vita non può sempre andare tutto bene ma nemmeno sempre tutto male, mentre qui va tutto male per ben tre generazioni. A ben guardare ci sono cose che si sistemano o che almeno prendono la giusta direzione ma il carico eccessivo di negatività tutt'intorno, le fa passare un pò in sordina. È un libro senz'altro strappalacrime se una persona ha la giusta dose di sensibilità, a me personalmente ad un certo punto è andato il latte alle ginocchia. Ci sono momenti davvero toccanti e commoventi, situazioni chr ti prendono, accattivanti al punto giusto da voler proseguire la lettura per sapere cosa succede poi. Credo che nel complesso sia un bel libro, a parer mio però ciò che rovina tutto è il finale. Sono d'accordo che non sempre ci può essere il lieto fine ma in questo caso sul finale son stati messi due pesi troppo sbilanciati tra loro:
SPOILER
la parte in cui Aurora prende l'aereo per cercare Matt a New York è terribile secondo me: fino a quel momento la storia è sempre stata verosimile e forse proprio per questo coinvolgente ma dove si è mai vista una bambina di 9 anni che prende un'aereo e trova una persona di cui sa solo il nome, che non ha mai visto e di cui non sa nulla, semplicemente con una telefonata dall'aeroporto in una città come New York in cui non ci sono certo 2 anime?
FINE SPOILER
la sensazione che ho avuto è stata che a quel punto l'autrice volesse terminare alla svelta il proprio lavoro, sensazione che è rimasta, purtroppo, fino all'ultima pagina. Il finale poi mi è sembrato un piccolo escamotage per recuperare un pò l'atmosfera che ha permeato durante tutta la lettura.
Inoltre non mi è piaciuto il personaggio di Grania: sempre pronta a pensare agli altri e a fare le cose più assurde per la loro felicità, quando la vita decide di metterle su un piatto d'argento la sua di felicità e di serviglielo ancora fumante lei che fa? Si crea mille paranoie, quando fino a 5 minuti prima era esattamente ciò che cercava. Purtroppo non sopporto le persone così, quelle che passano la vita a non sentirsi mai abbastanza e non ci provano nemmeno, quelle che capiscono quello che vogliono capire e non chiedono spiegazioni e poi piangono sul latte versato, quindi l'antipatia è stata spontanea e sincera e ha contribuito a non farmi apprezzare appieno questo libro.
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Il ritratto di Dorian Gray + Twiligh = questo
Ho appena finito di leggere questo libro e devo dire che sono un pò perplessa: l'idea della trama, anche se pesca spudoratamente da Il ritratto di Dorian Gray, non è affatto male, è tutto il resto che è una tragedia.
Per essere chiara devo andare per punti:
- LA TRAMA: innanzitutto le anteprime che si trovano in rete sono fuorvianti: ci si aspetta di leggere un libro di un certo genere invece è tutt'altro, la stessa descrizione che viene fatta di Lucian centra poco col personaggio effettivo del libro. La trama non spicca di originalità in se, oltretutto come già detto, chi ha letto il libro di Oscar Wilde e Twiligh, si ritroverà tra le mani una sorta di copia anche se c'è da dire che ci sono molti spunti originali e interessanti. Purtroppo però questi spunti vengono poi liquidati con fretta e superficialità, preferendo spendere pagine e pagine nella descrizione di situazioni che non sono assolutamente utili ai fini della storia, proponendo scene simili più e più volte rendendo il libro a tratti pesante e noioso.
- LE SCENE: troppe. Alcune utili altre assolutamente evitabili e senza senso, messe li solo per riempire pagine, operazione riuscita dato che sono più di 450. E per assurdo, le scene inutili, sono anche quelle che non finiscono più.
- I PERSONAGGI: sono descritti fin nei minimi particolari, esteriormente, dal primo capello all'ultimo bottone, ogni cambio di abito ha uno spazio abbondante ma poi... caratterizzazione, zero o comunque poco niente.
- LE SITUAZIONI: alcune sono davvero banali, viste e riviste centinaia di volte e affrontate sempre nello stesso modo.
- IL FINALE: qui devo spezzare una lancia a favore dell'autrice. Credevo (e sinceramente speravo) in un finale un pò più scontato e invece, almeno in parte qualcosa non va come al solito, riuscendo a suscitare un emozione. Dopo 400 pagine di piattume ma almeno ce la fa.
Peccato, perché secondo me aveva tutte le carte in regola per essere un buon libro per il suo genere.
Nonostante il voto basso che gli ho dato non mi sento nemmeno di metterlo in croce completamente proprio per quelle idee brillanti che ci sono.
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Una donna tutta d'un pezzo. ..
Al peggio non c'è mai fine. L'avevo già detto nella recensione di Io ti guardo ma vorrei spendere qualche parola di più su questo secondo libro, perché le merita.
Innanzitutto risottolineo che ho letto questo secondo volume nella speranza di un miglioramento ma niente da fare, è anche peggio del primo.
SPOILER
in sostanza questa è la storia di un tradimento bello e buono. Elena è andata a roma per vivere col suo amato Filippo, l'uomo della sua vita da quando Leonardo l'ha lasciata. Poi un bel giorno Leonardo torna nella sua vita e Filippo riprende il suo ruolo di terzo incomodo.
Non voglio rivelare troppo quindi non proseguo con la trama (o quel pastruglio senza consistenza che dovrebbe essere una trama) ma la mia opinione era e resta più che negativa.
I personaggi sono inconsistenti, le situazioni affettate e assurde, banalità a non finire e soprattutto a infastidirmi è che il tradimento di Elena viene giustificato dal fatto che tra lei e Leonardo c'è qualcosa di più di semplice attrazione sessuale e dal fatto che in fondo lei si faccia mille scrupoli (bah...) nei confronti di Filippo. E, gran finale, la confessione del passato di Leonardo che credo proprio servirá solo a rendere ancora più banale il terzo libro. Sinceramente non sono riuscita a trovare nemmeno un filo di romanticismo in questa storia ne nulla di accattivante.
Come il primo, è da evitare.
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Starà scherzando?
Credevo davvero che A nudo per te fosse il peggior romanzo erotico che abbia mai letto in assoluto, poi è arrivato il secondo capitolo ed ho capito che c'è di peggio.
Le critiche che ho già avanzato nella recensione di A nudo per te restano valide anche per questo secondo libro: è volgare, vuoto, privo di trama, di senso o anche solo di un minimo filo logico. Ma la cosa peggiore in assoluto è il finale!!!
SPOILER SUL FINALE!!! NON LEGGETE OLTRE SE NON VOLETE ROVINARVI LA LETTURA!!!!
No, dunque, fatemi capire, un omicidio viene fatto passare come un atto d'amore??? Ma che è, scherziamo??? E sarebbe niente, resta pure impunito perché tanto il morto era un disgraziato e l'assassino non è seriale. Aaahhhhhhh beh ma allora!!!!!!!
Giuro, credo di non aver mai letto qualcosa di tanto abominevole.
Continua a restarmi la sensazione che la day abbia preso 50 sfumature e un vocabolario dei sinonimi, abbia aggiunto una buona dose di grettezza, tolto tutto il buon senso e calcato la mano nella speranza, forse, di eguagliare il suo diretto concorrente per quanto riguarda le vendite.
Quando leggo che questo romanzo viene definito romantico prendo il vocabolario e controllo sempre che il termine romantico non abbia cambiato definizione nel frattempo. È vergognoso che i due protagonisti vengano presentati e giustificati come innamorati. Sono psicopatici, è ben diverso!!!
Penso proprio che se il terzo volume tardi tanto ad arrivare, nonostante i continui annunci di pubblicazione, un motivo ci sia. " Forse" non è esattamente quel gran fenomeno che si diceva fosse.
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Il divertente diario di una romantica single
Il sogno di ogni bambina è di trovare il principe azzurro. L'incubo di ogni donna single sono i parenti che continuano a chiederti "come mai non hai un fidanzato? " (chiedilo ad ogni uomo sulla faccia della terra, che ne so?????) , e il finire zitella (nel caso di Bridget, zitella e divorata dai pastori alsaziani!).
Bridget è una donna come tante, non è bellissima, non è filiforme, non è ricca e non spicca per il suo sex appeal. È una donna come tante e come tante è sfortunatissima in amore!! E così, all' inizio di un nuovo anno, inizia a scrivere un diario, tra buoni propositi che come da copione son fatti per non essere rispettati, impegni alimentari da trascurare e liste di uomini da evitare (soprattutto uno!!!).
Bridget è una donna in cui ogni donna a modo suo può rispecchiarsi. Forse è questo il segreto del successo che ha avuto questo libro. Divertente e ironico, presenta sogni e preoccupazioni di una trentenne che ancora non ha trovato l'uomo giusto, a tratti fa ridere a tratti riflettere anche se con leggerezza.
Leggero e piacevole, anche se un pò datato, è il libro giusto per ritagliarsi uno spazio leggero tra i mille impegni quotidiani.
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Delicato ed emozionante
Un libro bellissimo, che racconta di due donne, zia e nipote, di due epoche e di due storie diverse ma a loro modo simili.
La Riley ha uno stile raffinato ma coinvolgente, nella storia nulla è scontato e nulla è ciò che sembra, c'è sempre di più. Pur parlando di amore non cade mai nello stucchevole e nel banale e porta avanti parallelamente il racconto di ciò che è stato, in un'epoca sconvolta dal conflitto mondiale, e la narrazione di ciò che è, intrecciando, paragonando e chiudendo il cerchio di una storia di famiglia.
I personaggi sono ben caratterizzati, persone molto diverse tra loro le cui strade si incrociano segnando e mutando quella degli altri. La crudeltà della guerra e la tenerezza dell'amore, due cose agli antipodi ma che in qualche modo convivono.
Molto realistico e a tratti crudo, tocca le corde più profonde. Forse l'unico libro che in qualche modo è riuscito a commuovermi.
Consigliatissimo.
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Tremendo
Prima dell'uscita del libro ho letto parecchie recensioni, interviste e anteprime che, devo ammettere, mi hanno incuriosita e invogliata a comprarlo. Ok, lo ammetto, ero in trepidante attesa e il giorno dell'uscita mi sono fiondata in libreria ad acquistarlo.
Per avere un'amarissima delusione.
Ammetto che la trama è diversa dal solito, per lo meno paragonata a ciò che del genere ho letto fin'ora. Ma è pesantissimo! Si passa di continuo a descrizioni di un'idolatrata venezia, alle paranoie di Elena a scene di sesso affettate e piatte come un'asse da stiro e più veloci della luce. Avevo letto che la parte emozionale era la più consistente ma gli unici sentimenti (?) che si trovano sono un vago senso di colpa della protagonista e quelli che provengono dal basso ventre. E un continuo tira e molla che, personalmente, mi ha fatto andare il latte alle ginocchia.
Parliamo ora dei personaggi (ATTENZIONE DA QUI POSSIBILI SPOILER)
Innanzitutto, anche qui, avrei da ridire. "Vi sono molti personaggi che intrecciano le loro storie e che vengono ben caratterizzati" (n.b. non ho riportato fedelmente il testo ma il concetto è quello). Ottimo! Mi piacciono tanti personaggi ben caratterizzati. Ce ne sono 3!!!!!! Filippo, Elena e Leonardo! Tutti gli altri sono riempitivi, compresa l'amica del cuore il cui unico scopo è migliorare il guardaroba di Elena.
Filippo: il vero terzo incomodo della situazione. Amico di Elena e innamorato di lei, le dichiara i suoi sentimenti prima di partire per Roma. I due decidono di non impegnarsi prima del suo ritorno ed Elena, pure continuando a dichiararsi innamorata di lui, fa di questa situazione il suo alibi morale (naturalmente, guardandosene bene dal dire la verità al povero Filippo che nel frattempo a Roma si fa i suoi mille castelli in aria). Filippo ha la caratterizzazione di una ciabatta. Carino, con la passionalità di un bradipo surgelato e la lungimiranza di un bambino di 1 anno.
Elena: che dire? La tristezza fatta a persona. In bilico tra Filippo e Leonardo (che fin da subito chiarisce che il loro è solo sesso senza coinvolgimento ma che a letto va come un treno - in tutti i sensi, vista la velocità delle sue prestazioni) non riesce a fare chiarezza nei suoi sentimenti (strano eh?) e non riesce a mettere fine a nessuna delle due storie, quindi se le tiene tutte e due, almeno per un pò. Diciamo pure finché più che fare una scelta, uno dei due le da il ben servito e lei corre tra le braccia dell'altro, perché magicamente capidce di amarlo. O più probabilmente perché non vuole rimanere da sola.
Leonardo: il bel cuoco dio del sesso. Su di lui niente da dire, è probabilmente il personaggio più sensato. Lui ha detto che vuole chr sia solo sesso e non si fa troppi problemi. Tanto, basta che schiocchi le dita ed elena è già li a scodinzolare.
Pessimo, pessimo, pessimo.
Oltretutto, per pura curiosità ho letto anche il secondo (facendomelo prestare, speravo in un miglioramento ma non mi andava di rischiare 15 preziosissimi euro per un altro pacco! ). Dico solo questo:al peggio non c'è mai fine. A buon intenditore poche parole.
Il linguaggio non è volgare ma vorrei mettere un appunto anche qui: ho letto che la Cao, riferendosi alla James ha sottolineato il fatto che usa un linguaggio semplice ma che d'altronde non è colpa sua, perché noi leggiamo la tradizione. Beh, mi sembra un tantino arrogante da parte sua. La sua trilogia non brilla certo per il lessico eccelso, vista l'ambientazione infila qualche termine tecnico qua e la ma se il libro venisse dato ad un bambino di 6 anni, non avrebbe certo difficoltà di comprensione. Peccato che non possa avvalorare la mia teoria con una dimostrazione pratica ma questo solo per la presenza di quelle che vengono definite scene erotiche.
La cosa più amara è che l'autrice ha dichiarato di non aver apprezzato 50 sfumature per la presenza del sesso bondage; secondo lei infatti, la sottomissione è denigrante per una donna e il sesso dovrebbe essere una libera scelta. Avrebbe potuto almeno prendersi la briga di informarsi del fatto che una sottomessa lo fa per scelta. Inoltre, non mi pare che la sua Elena sia meglio di Ana. Anastasia è una donna single, libera di fare ciò che vuole tra le braccia di chi vuole. Elena è una donna più matura (a detta della Cao ma a trentanni questa ragiona peggio di un'adolescente. ..) che tiene il piede in due scarpe creandosi alibi assurdi e non sa dire di no ad un amplesso (perché di amplesso e NON di far l'amore si parla) con Leonardo, in nessunissima occasione, anche se lui la tratta a pesci in faccia ed ha appena detto a filippo quanto lui sia importante.
Signorina Cao, le vorrei chiedere: è davvero convinta che questo non sia denigrante più che decidere di sottomettersi ad un uomo, che pur porta il dovuto rispetto, tra le lenzuola?
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"Il più squisito miele diviene stucchevole..."
"...Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza..." Diceva il saggio Frate Lorenzo...
Sono ancora indecisa se dichiarare quanto mi è piaciuto o quanto non mi ha entusiasmata.
La trama in se mi è piaciuta molto, non lo nego ma a volte trovo che sia tirata un pò per le lunghe.
Inoltre l'idea di rifarsi alla Divina Commedia è bella ma fino ad un certo punto: che Gabriel continui a chiamare Julia Beatrice e che parli per citazioni, più che romantico lo trovo stucchevole e nauseabondo. Ad un certo punto non è chiaro se ami veramente Julia o l'immagine di lei che si è creato nella sua mente e questo non mi piace. Inoltre, quando (SPOILER) capisce chi in realtà sia Julia, cambia atteggiamento, trasformandosi da uomo tutto d'un pezzo a zuccheroso zerbino. E nemmeno per gradi. Bum, così di colpo. Prima provava quasi compassione poi d'un tratto è l'uomo più innamorato del mondo. Mmmmh, regge poco.
Inoltre sono convinta che di 500 pagine, buona parte potessero essere evitate, perchè alcune situazioni sono tirate un pò troppo per le lunghe.
E poi (SPOILER), come è già stato detto, la scena d'amore finale, è la più brutta che abbia mai letto. Sinceramente credo che, se fossi stata al posto di Julia, mi sarei addormentata ancora sul terrazzo.
Ora, voi direte: quindi non ti è piaciuto? Macchè, nonostante questi difetti mi è piaciuto eccome. Durante la lettura ha saputo darmi parecchie emozioni e mi ha invogliato a leggerlo, leggerlo, leggerlo per sapere che cosa succedeva poi. Toglierei solo un pò di miele. Ed ora sono qui in attesa del secondo volume.
Solo un dubbio mi è rimasto: perchè è catalogato tra gli erotici?
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Fra tutti, il miliardario migliore
All'inizio ero scettica, sentivo solo opinioni negative riguardo a questa trilogia, quindi non volevo buttare tempo o soldi per leggerla. All'inizio. Poi mi è stato prestato ed è rimasto sulla libreria a prendere polvere, finchè, presa dalla curiosità de "l'hanno letto tutti, voglio sapere che dice", ho iniziato a leggerlo. E ho divorato la trilogia in pochi giorni.
Era la prima volta che leggevo un romanzo erotico e mi sentivo un pò imbarazzata, quindi non l'ho mai portato fuori casa come invece faccio con ogni libro che leggo.
Ma onestamente, ho dovuto ricredermi.
Innanzitutto, un GRAZIE grande come una casa all'autrice, che pur descrivendo esplicitamente le scene erotiche, usa sempre termini di buon gusto, senza scadere nel volgare.
La trama in se è un pò banale
(ATTENZIONE: Riferimento esplicito alla trama),
il miliardario bello e dannato che trova la donna della sua vita e sua salvezza in una giovane ragazza ingenua che cambia la sua vita.
L'autrice non si è inventata nulla di nuovo, ma nemmeno la James ha mai detto una cosa simile, al contrario, ha candidamente ammesso di aver attinto a piene mani da romanzi precedenti. Evviva la sincerità. E la buona riuscita del romanzo.
Cinquanta sfumature è un pò una favoletta per adulti, leggera, a tratti inverosimile, ma che fa sognare un pò e staccare la mente dai problemi quotidiani.
Io per questo l'ho apprezzato molto. Un ritaglio di leggerezza ogni tanto ci vuole.
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Aitanti giovani miliardari e copie malriuscite
Prendete 50 sfumature di grigio, un vocabolario dei sinonimi, aggiungetevi una buona dose di grettezza e volgarità e sarà come aver letto "a nudo per te". Nulla di nuovo, scene e personaggi palesemente copiate, il tutto condito col massimo della volgarità nel linguaggio. Essendo un romanzo erotico, scene esplicite le si aspettano, ma a tutto c'è un limite. Nemmeno la James in 50 sfumature va leggera con le descrizioni, ne Grey e Ana si tirano indietro quando si tratta di avere rapporti. Ma per lo meno, la James ha buongusto nella scelta dei termini. Per lo meno, per inverosimile, banale o gia vista che possa essere, alla base c'è una storia d'amore che sta nascendo, trattata con una certa coerenza. Qui no, manca pure quella. 4/5 del libro sono dedicati agli animalisti amplessi dei protagonisti, privi di ogni emozione e piatti come un'asse da stiro. Non c'è un minimo di caratterizzazione dei personaggi, l'unica cosa che si sa di loro è che sono belli. Tutti. Non importa che siano uomini, donne, istruttori, madri o amiche. Di tutti sappiamo solo che sono belli e attraenti, al limite si qualcuno c' è concesso sapere che è pieno di soldi. Non c'è un minimo filo narrativo, assenza completa di trama. Facile da riassumere: lui è lei si vedono per circa 3 secondi, si accoppiano come ricci famelici ma perchè capiscano quanto si amano e quanto sono fatti l'uno per l'altra. Il tutto in un lasso di tempo di circa 1/4 d'ora. Fine della trama. Poi, nell'estremo tentativo di rendere la storia interessante, di punto in bianco compaiono i fantasmi del passato che, non ci vuole uno psicologo a capirlo, cozzano terribilmente con l'attuale atteggiamento dei protagonisti. In effetti con Grey ha funzionato, perchè non riproporlo? Perchè non riproporre tutto? Beh, è quel che ha fatto.
Ho letto da qualche parte che l'unica differenza tra i due romanzi è che la protagonista femminile è più sveglia. Secondo me no, semplicemente non è vergine.
Troppo copiato, non presenta nulla di nuovo, e, francamente, avrebbe anche potuto essere un "disintossicante" (passatemi il termine) per coloro che si erano innamorate di 50 sfumature, poteva essere un altro libro leggero ma gradevole. Purtroppo non è così. Ha calcato troppo la mano, finendo nel grottesco e nel volgare.
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