Opinione scritta da Levtir
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Un sì non convinto
E' un libro che mi ha preso molto, l'ho letto più che volentieri e in soli tre giorni, tutto d'un fiato... Lo stile è piacevole, la scelta stilistica della seconda persona gestita in maniera ottimale.
A lasciarmi non pienamente soddisfatto sono state alcune scelte relative al testo, come per esempio la relativa marginalità di personaggi come la madre e il padre per quanto, ammetto, il racconto debba essere giustamente incentrato sui due protagonisti anche se questo porta il rischio di rendere a tratti la lettura meno piacevole, in alcuni momenti ripetitiva, rischiando di perdere un ritmo che lo stile definisce in maniera ottimale.
La storia, l'amore tra i due ragazzi è ben descritto, senz'altro lascia uno spazio di interpretazione e di immedesimazione al lettore senza però dare per scontato nulla.
Stupendo il finale, tragico, inaspettato, un vero e proprio pugno nello stomaco.
Unica pecca, forse, il tono un po' adolescenziale del tutto ma credo che infondo ciò parta anche dall'autrice e dal pubblico per cui questo testo è stato scritto.
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Ho sperato che non sarebbe mai finito
Un libro come pochi altri, a mio parere.
Lo stile rispecchia quello tipico di Banana Yoshimoto, chi ha letto qualcuno dei suoi romanzi come Chie-Chan e io o Moshi moshi riconosce subito l'impronta poetica, familiare ed un po' dolce dell'autrice.
Quello che più colpisce, però, di questo romanzo è senza dubbio la pofondità con cui i personaggi ci appaiono già dopo poche righe; per quanto la Yoshimoto non utilizzi termini forti né immagini dirette per mostrarci le sue creature, queste colpiscono fin da subito con il loro carattere, le loro domande, i loro dubbi e la loro storia che finisce per coinvolgerci dopo poche pagine, costringendoci ad andare avanti ancora e ancora.
Un libro che affascina, colpisce e fa riflettere.
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