Opinione scritta da ColeSeya
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Smaragdgrün
E siamo giunti alla fine di questa saga.
Devo ammettere che sono non poco dispiaciuto.
Avevo iniziato ad affezionarmi a questi personaggi che avrei letto volentieri un altro paio di volumi.
Ma passiamo alla recensione.
Dal punto di vista del volume "fisico" è un ottimo prodotto. Come i volumi precedenti la pecca sta nella copertina italiana e nel titolo scelto, ma rischio di diventare ripetitivo, perciò la finisco subito.
Dal punto di vista della scrittura non posso che dare un ottimo voto.
Innanzitutto è più corposo dei due precedenti, credo sia dovuto al dover finire la storia questo, ma non mi ha spaventato, anzi si legge velocemente come i primi due.
La prima metà del libro, per molti inutile e lenta, è lo strascico degli avvenimenti accaduti nella parte conclusiva del libro precedente, perciò necessaria.
Non mancano comunque scoperte interessanti che porteranno, assieme a quelle ancora più interessanti che avvengono nella seconda parte, alla conclusione della storia.
Forse, personalmente, avrei evitato alcune cose, un po' troppo "già utilizzate" e scontate, ma sono state incastrate bene.
Altra cosa che personalmente avrei fatto, è dare un maggior spessore ad alcuni personaggi.
Alla fine della trilogia, mi sento comunque di consigliare caldamente questi tre libri!
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SaphirBlau
Finito di leggere il primo libro della Trilogia delle Gemme ho tentato di resistere un po' prima di iniziare il secondo, ma non sono riuscito nell'impresa.
Come il primo, anche il secondo libro scorre velocemente senza problemi.
I personaggi vengono definiti ancora di più ne appaiono di nuovi, sempre interessanti e la figura del Conte di Saint Germain rimane incontrastata su tutte le altre.
Il libro, dal punto di vista fisico è come il precedente, pecca nella copertina e nel titolo (decisamente meglio le originali) ma la qualità di carta e rilegatura rimane ottima.
Non ho molto da aggiungere se non che anche quanto ti aspetti che il tutto prosegua secondo un alinea retta, beh ti accorgi troppo tardi che è una curva, a gomito!
Ottima lettura, assolutamente consigliata!
E questa sera si inizia Green!
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Il diario del vampiro - L'abbiocco
Poco dopo l'uscita di Twilight, la librerie furono invase da libri, tutti uguali, con copertine tutte simili, di libri su vampiri.
Lasciamo perdere...
Una mia amica prese il primo libro di questa saga perché aveva trovato Twilight piacevole e, nell'attesa del seguito, voleva leggere qualcos'altro dello stesso genere (a nulla erano valsi i miei consigli sulla saga di Anita Blake)
Bene, tempo 10 giorni che il libro finì in mano mia con le seguenti parole "E' illeggibile!".
Devo premettere che nel mentre io ho seguito le prime tre stagioni di "The Vampire Diaries" e le ho trovate più che interessanti.
Finita la terza stagione, nella lunga attesa che la separa dalla quarta, in libreria, pieno di polvere e nell'angolino in fondo, scorsi questo libro che mi guardava dicendomi "Sai che sono ancora qui?"
A quel punto presi la decisione peggiore che potessi prendere: leggerlo...
Una noia, uno scontato, un abbiocco ad ogni pagina...
Insomma... Può piacere, non dico il contrario, assolutamente!
Ma può, DECISAMENTE, anche non piacere!
La Smith ha scritto altre storie decisamente più interessanti!
E per quel che mi riguarda, questo libro rimarrà una delle delusioni più grandi, da amante della serie tv.
E dire che di solito i libri sono migliori...
Beh, non in questo caso!
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Rubinrot
Ho divorato questo libro nel giro di 3 giorni!
Veloce, interessante, intrigante, un ottimo libro per chi ama il fantasy.
Iniziamo con le note dolenti dell'edizione italiana: Prima cosa, il titolo. "Rubinrot" o "Rosso Rubino" sarebbe stato decisamente più azzeccato e probabilmente si sarebbe staccato ancora di più dal genere ampiresco/angelico/noiamortale/misparoall'istante richiamato dalla copertina. "Red" è passabile, non è stato modificato troppo, ma da amante della traduzione precisa ed esatta, avrei preferito un "Rosso Rubino".
Seconda cosa, la copertina. Questa è veramente orrenda. La prima volta che vidi il libro in libreria passai oltre. Troppo simile a saghe noiose e vomitevoli come quella di "Fallen & Co". Sarà che in questi ultimi tempi se un libro vende, in Italia, i successivi libri (dello stesso genere, tutti identici) avranno una copertina uguale. Prima ci fu Twilight, poi Fallen (che meno male non arrivò al successo del primo, ma anche lì avrei da dire e ridire), po 50 Sfumature.... Anche un po' basta. Ma farsi dare i diritti per l'utilizzo della copertina originale no? Troppo complesso? Per me sarebbe stata decisamente migliore.
Passiamo al libro in sé.
L'edizione è impeccabile. Buon carattere, buona carta, buona rilegatura.
E non è una cosa da sottovalutare, ho libri che durante la prima lettura già cedono.
Per quel che riguarda invece la trama non ho nulla da criticare.
Visto l'universo monotematico che popola le nostre librerie in questi ultimi anni, sono stato ben felice di trovare qualcosa di diverso e interessante, forse passato un po' in sordina all'inizio.
Anche se il libro è popolato da un po' di cliché, questi non sono noiosi e monotoni.
Gwendolyne è la classica ragazza un po' impacciata, protagonista, che viene catapultata un po' per caso, un po' per fortuna, in un "mondo" che non conosce e che non è per lei.
Gideon è il classico ragazzo "so-tutto-io", "sono-figo-solo-io", "sono-il-più-bello-di-tutti-e-me-la-tiro-come-non-mai" che ci hanno propinato sin da quando siamo piccoli.
Lelslie, l'amica di contorno, un po' utile, un po' inutile.
Il COnte di Saint Germain, il classico personaggio oscuro, misterioso, che sembra cattivo, ma in realtà non lo è o è proprio lui.
Insomma, i personaggi di per sè non inseriscono nulla di nuovo alla vicenda narrata.
La novità, innovazione e differenza è data dallo scopo di questi ultimi e dal loro compito: Recuperare una goccia di ogni viaggiatore temporale (12 in tutto) da inserire nel Cronografo, questo strumento misterioso che permette ai viaggiatori di spostarsi attraverso il tempo (sono nel passato). Tutto questo per un misterioso fine di cui si intuisce poco e nulla.
La decisione di fare una trilogia, e non 74 libri e poi se vendo ne faccio alti 30mila, mi ha fatto decisamente piacere.
Un peccato perché una saga del genere la finisco in una settimana e poi dovrò riprendere a vagare in libreria nella speranza di trovare qualcosa di interessante e non scontato...
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