Opinione scritta da Athar Neimhidh

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Athar Neimhidh Opinione inserita da Athar Neimhidh    01 Agosto, 2013
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Degno di nota

Personalmente amo moltissimo questo libro: trovo che il fatto che sia parzialmente autobiografico abbia aiutato moltissimo l'autore a creare un'ambientazione veritiera, e che i personaggi siano indubbiamente i meglio descritti tra tutti i suoi libri che ho letto fino ad ora ("L'Alchimista", "Undici Minuti", "Il Manoscritto Ritrovato Ad Accra" e "Il Vincitore È Solo"). Ho apprezzato in particolar modo il personaggio di Eduard, forse perché mi ci sono ritrovata molto, e nel complesso l'ho trovato pregno di insegnamenti e spunti interessanti.
Lo stile lirico e pregno di aforismi tipico di Coelho va relativamente a perdersi, a parer mio, quindi potrebbe essere apprezzato anche da chi lo ritiene un Fabio Volo che usa più paroloni.
A suo discapito, però, devo mettere una nota sul fatto che venga spesso citato Dio, anche a sproposito: chi l'ha letto ricorderà un lunghissimo sermone di Mari riguardo al peccato originale che, a parer mio, si poteva tranquillamente evitare, ed è per questa ragione che mi sono mantenuta bassa in merito alla piacevolezza del libro. Durante le mie riletture i lunghissimi passaggi su Dio personalmente li salto a pie' pari.
In conclusione, comunque, consiglio vivamente questo libro.

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Athar Neimhidh Opinione inserita da Athar Neimhidh    16 Luglio, 2013
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Eccessivo

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER.

Inizio con le critiche: a mio parere bisogna partire dal presupposto che l'autrice non sia la stessa di Harry Potter, dato che leggendolo si ha l'impressione che l'abbia scritto chissà chi altro (a me ha ricordato molto Stephen King, ma ho letto solo tre romanzi del Re, quindi la mia supposizione può essere fallace): è un libro, forte, crudo, graffiante, ma che alla fine, secondo me, cade nell'eccesso.
Sembra che a Pagford, Yarvil e dintorni non esista una persona definibile "normale", senza trascorsi burrascosi o problemi psicologici (abbiamo, per citare gli esempi più lampanti, la tossicodipendente, il violento, l'adultero, la ragazzina facile e l'autolesionista), trasformando le cittadine in un calderone di gente problematica: più che due città, a me hanno ricordato un gigantesco centro di recupero. In particolare, se si esclude la famiglia Weedon che è l'emblema del degrado familiare, ho trovato assurda la famiglia Wall.
Il lessico, per quanto io sia una persona grezza e poco raffinata, l'ho trovato eccessivamente volgare: la Rowling si è lasciata andare anche durante descrizioni scritte dal narratore esterno, e questo lo reputo abbastanza fastidioso. Capisco la caratterizzazione della crudezza anche nel linguaggio, ma trovo che il narratore dovrebbe essere superiore a questo e non "abbassarsi" ai personaggi.
-------SPOILER-------
Il finale, poi, mi ha delusa profondamente: speravo che almeno una delle sottotrame si chiudesse in modo concreto ma, al di fuori del decesso dei fratelli Weedon, credo si sia conclusa solo la storia di Sukhvinder, per il resto l'ho trovato troppo aperto.

Ora passiamo alle lodi: il libro, per quanto spropositato, è ben scritto, dato che lo stile della Rowling è come sempre accattivante e accalappiante, e il libro scorre via in fretta, forse anche per il cambiamento di traduttrice. Il lettore finisce per conoscere i personaggi e appassionarsi alle loro storie e, a differenza di alcuni che li ritengono descritti in modo superficiale, trovo che siano molto ben caratterizzati e che il lettore possa empatizzare con loro facilmente. La trama, per quanto semplice, a parer mio non è scontata, è interessante vedere i dissapori tra i vari cittadini, le indifferenze e i loro "deliri" personali: ritengo che un'ottimo scenario sia la riunione a casa Wall, dove viene illustrata l'ottica di ognuno dei presenti con abili cambi di personaggio.

In conclusione, io l'ho trovato un buon libro: forse non ottimo e sicuramente non magico come la saga che ha consacrato J.K. Rowling, ma comunque degno di nota.

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Athar Neimhidh Opinione inserita da Athar Neimhidh    22 Dicembre, 2012
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Semplicemente adorabile.

Non avrei mai immaginato di dare solo voti ultra positivi a un libro, ma si sa, "mai dire mai": ho amato questo libro da subito, forse perché è capitato in un periodo in cui il ragazzo per cui avevo una cotta frequentava un'altra (come accade all'inizio del libro... più o meno! Svelerò poco altro!) e mi ritrovavo molto nel personaggio di Rosa. Mi ha conquistata, facendomi ridere quasi fino alla fine, per poi farmi ritrovare con un nodino in gola leggendo le ultime pagine.
Secondo me in questo libro c'è tutto: ti svaga, ti porta a riflettere, e dentro di esso ci sono tutti i sentimenti umani, raccontati senza stereotipi.
Lo stile è leggero, fresco ed esilarante: l'autore riesce a mandare avanti la storia piuttosto a lungo senza annoiare il lettore e con simpatici colpi di scena.
In conclusione, come ho già specificato con il titolo della mia recensione, l'ho trovato semplicemente adorabile. Consigliatissimo.

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