Opinione scritta da Veronica Bennet
11 risultati - visualizzati 1 - 11 |
Un'autrice italiana da conoscere
La cittadina di St. Jules, sulle scogliere del Devon, è nel più totale scompiglio. Al porto, il sindaco ha appena accolto un misterioso gentiluomo dall'aria tormentata, che non sembra per niente felice di trovarsi al centro dell'attenzione generale.
In un paesino così piccolo le voci circolano in fretta e non passa molto tempo prima che gli abitanti si pongano certe domande. Chi è quell’uomo? Perché è venuto proprio a St. Jules? E soprattutto come mai due tenenti della Marina lo tengono costantemente monitorato?
Queste e molte altre sono le domande che si pone anche Pheabe Swan, ragazza apparentemente semplice che fa di tutto per passare inosservata ma che finisce inevitabilmente per cacciarsi sempre nei guai! Pheabe, curiosa e intelligente non è altro infatti che il famoso "Desmond Malvern", l’ipotetico personaggio che scrive gli articoli più pungenti del giornale locale.
Quando una serie di strani eventi inizia a sconvolgere la serenità della placida cittadina la sua indole da giornalista la spinge a cercare il legame tra essi e il misterioso Julian Emerson.
Già dalla trama si intuisce che questo romanzo è tutto fuorché noioso e questo perché Sylvia Z. Summers non è capace di scrivere storie semplici. Le sue trame sono un connubio di avventura e giallo, dal sapore rosa scritte con una padronanza linguistica fuori dal comune.
Indimenticabile il rapporto tra i due protagonisti, Pheabe e Julian. Due persone completamente diverse tormentate dal passato. Ma mentre Pheabe lotta per i suoi ideali e un futuro migliore Julian ha deciso di lasciarsi andare. E sarà proprio questo che li porterà inevitabilmente ad innamorarsi dando così vita ad una “complicata e magica” storia d’amore. Scrivo “complicata” perché la strada verso la felicità sarà per loro ardua e contorta. E “magica” perché questo amore fatto di giochi di sguardi, di parole non dette e di sorrisi rubati vi farà sognare anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.
Indicazioni utili
Una fiction perfetta
Melinda e Mark vivono a Los Angeles e lavorano nello stesso ospedale. La loro vita è perfetta: si amano, amano il loro lavoro, hanno dei soldi e una casa bellissima in centro città. L'unica ombra nel loro rapporto è che non possono avere figli ma il loro amore è talmente forte che nemmeno questo lo destabilizza.
Tutto procede serenamente fino a quando Mark viene ucciso durante una rapina in un negozio.
Melinda, incapace di reagire cade in una sorta di limbo oscuro dal quale sembra impossibile uscirne poi, col tempo si rende conto che è proprio quella città, dove lei e Mark avevano vissuto insieme tanti momenti felici ad impedirle di salvarsi.
Nonostante la sofferenza trova la forza di lasciare Los Angeles accettando di fare l’assistente di un medico locale e ostetrica per i residenti in una piccola cittadina della California settentrionale, Virgin River. L’offerta di lavoro comprende anche uno chalet dove alloggiare così Melinda vende tutto e parte da sola in auto verso la sua nuova vita. Quando arriva però al posto dello chalet trova una catapecchia e la città è completamente diversa da come se l'era immaginata. Non c'è una scuola, non c’è polizia, non ci sono negozi se non un unico emporio, l'ospedale più vicino è a un paio d’ore di strada e c’è un solo bar che funge anche da tavola calda. Come se non bastasse Doc Mullins, il medico che deve affiancare è scontroso e arrogante!
Di fronte a questo scenario Melinda decide impulsivamente di tornare indietro ma l’arrivo di un neonato lasciato sulla veranda dell’abitazione del dottore la obbliga a rimanere, se non altro per assicurarsi che i servizi sociali facciano il loro dovere.
Melinda si stabilisce a casa del dottore per via del bambino e si rende conto che Mullins è troppo vecchio e artritico per occuparsi dei pazienti, soprattutto dei bambini così decide di allungare di qualche giorno la sua permanenza . Ma col passare dei giorni comincia a inserirsi nella comunità di Virgin River e ad affezionarsi agli abitanti di questa piccola e isolata cittadina, soprattutto uno… l’affascinante Jack Sheridan, proprietario del bar.
Questo libro è la storia di persone reali con problemi reali. Melinda è una donna forte e decisa sul piano lavorativo ma fragile e infelice a causa della grave perdita che ha subito. La presenza di Mark infatti è costante. Lei ne parla in continuazione e lo descrive attraverso i suoi ricordi in un modo così tenero da lasciare senza respiro.
E che dire di Jack, il protagonista maschile? Ex marines ed eroe di guerra con un cuore così grande di cui è impossibile non innamorarsi? Sarà proprio lui infatti ad aiutare Melinda, combattendo contro il fantasma di Mark e prendendosi cura di lei. C’è una scena che mi ha particolarmente colpita e commossa. Lei si ritrova a piangere sotto la pioggia, contro un albero davanti al bar di Jack. E’ talmente disperata che senza accorgersene comincia a gridare e a me sembrava di sentirle quelle grida. La vedevo… accasciata su se stessa, agonizzante nel suo dolore e vedevo anche lui, Jack, correre al suo fianco e sorreggerla. Percepivo la fatica del suo cuore mentre la teneva fra le braccia consapevole che quelle lacrime erano per un altro uomo.
Jack è l’uomo che ogni donna vorrebbe incontrare e questa storia d’amore è assolutamente da vivere, o meglio da leggere!
Questo è il primo libro di una saga che ne comprende ben 11 e vi assicuro che gli altri non hanno nulla da invidiare a questo.
Indicazioni utili
Un medievale coi fiocchi.
Erano anni che non leggevo un medievale così bello. In questo libro c’è tutto ciò che ho sempre cercato in un romanzo che tratta quest’epoca a me tanto cara. Lo stile è impeccabile, molto accurato soprattutto nei particolari e nell’uso dei termini. Purtroppo l’Albanese descrive fin troppo bene i soprusi e le invidie che erano presenti a quel tempo, ma questo non fa altro che alimentare l’interesse del lettore. La trama è infatti intrigante, coinvolgente e mai scontata.
I personaggi sono descritti con molta cura e non sono i classici eroi cui solitamente sono abituata. Manlius è unico e non per il suo aspetto estetico che comunque non è sottovalutabile ma per la sua dignità, il suo coraggio e la sua intelligenza. E’ un vero uomo, di quelli con la “U” maiuscola, dove il rispetto e l’onore sono sentimenti sinceri, radicati nell’anima.
E Silia è una donna forte, scaltra e di larghe vedute. Costantemente alla ricerca della verità tanto che sarà proprio lei, con il suo coraggio e la sua dolcezza a mantenere viva la lettura. Anche i personaggi secondari sono studiati molto bene. Ho ammirato il coraggioso Gauda che per amore di Betta non ha esitato a rischiare la sua vita e sono rimasta affascinata da Yusuf, il saraceno taciturno e leale. E poi Timoteo, Aureliano, Pietro, Goffredo, Amelina, Livio… me li ricordo tutti perché ognuno di loro mi dato qualcosa. Nel bene o nel male hanno lasciato il segno e penso proprio che questo romanzo sarà uno di quelli che rileggerò presto.
Tra l’altro è appena uscito il secondo libro della serie (L’Oscuro mosaico, edito sempre dalla Leggereditore), di cui non si sa ancora da quanti libri sarà composta, ma che ha tutta l’aria di essere meglio del primo.
Indicazioni utili
Bellissima ambientazione.
Il romanzo inizia in un piccolo paese della Russia dove la giovane Emma Linley-Kirova, proprietaria di una locanda si ritrova di fronte alla scomparsa della sorellina Anya, apparentemente rapita da due sconosciuti. Emma è convinta che Anya sia stata raggirata con la falsa promessa di una vita di successo per poi essere invece venduta come schiava. Sola e disperata, Emma è disposta a tutto pur di ritrovarla, persino a stringere un patto con il demonio. Tramite alcune conoscenze raggiunge la misteriosa città di San Pietroburgo per incontrare Dimitri Tipov, il temuto Re della malavita russa conosciuto come lo Zar dei Miserabili, che pare essere l’unico che può aiutarla.
Bellissimo, potente e immensamente ricco Dimitri ha tutto ciò che si può desiderare, eppure il suo unico scopo nella vita è vendicarsi del malvagio padre ed Emma è un delizioso mezzo per raggiungere i suoi fini. Naturalmente Dimitri non rivela a Emma i suoi intenti e insieme partono per un lungo e pericoloso viaggio che inizia tra le scintillanti sale da ballo della Russia, attraverso l’elegante Inghilterra e si conclude nelle assolate strade del Cairo.
Durante il viaggio Dimitri inizia ad ammirare la dolce e coraggiosa Emma costringendolo a scegliere tra la sua tetra ossessione di vendetta e una promessa d'amore.
“Le notti di San Pietroburgo” è un romanzo storico dal ritmo incalzante. Non manca nulla, ci sono avventura, intrigo, romanticismo e amore. La trama è ricca di colpi di scena e rocambolesche avventure che portano i protagonisti da una parte all’altra del mondo. Il tutto condito da una curata descrizione storica e un dialogo serrato che non concede spazio alla noia.
Questo libro è l’ultimo capitolo di una trilogia (1-Alla corte dello Zar / 2- La figlia dello Zar)tra i quali c’è un preciso filo conduttore basato non soltanto sui personaggi ma anche sui fatti. Pertanto, anche se si possono leggere singolarmente, il mio consiglio è quello di seguire l’ordine delle pubblicazioni.
Indicazioni utili
Un libro, mille emozioni.
Alexandra Bromley, erede di una fortuna acquisita con la vendita delle armi ha sempre avuto tutto ciò che il denaro del padre poteva comprarle, dai bei vestiti, alle belle automobili, a una vita ricca di impegni sociali. E suo padre, in cambio, si aspetta semplicemente una cosa da lei: che si sposi al più presto e gli dia un nipote maschio a cui lasciare il suo impero economico. Alexandra vive questo desiderio in maniera misurata consapevole che prima o poi avrebbe dovuto soddisfarlo ma al momento nella sua vita manca qualcosa. Qualcosa che va oltre la ricchezza e i doveri come l'avventura e la libertà.
Così, quando Rafe Garrick precipita con il suo biplano nelle acque del fiume adiacente alla proprietà di famiglia lei vede dischiudersi davanti a sé nuove, eccitanti possibilità. Infatti, dopo averlo salvato dal naufragio scopre che l'affascinante aviatore è un uomo che si è fatto da solo, orgoglioso e indipendente, il cui sogno è costruire un aereo migliore di tutti quelli in circolazione. Così, affascinata dall'idea di imparare a volare, si offre di aiutarlo nell'impresa. Ma Garrick non scende a compromessi e si oppone categoricamente fino a quando si rende conto che l’enorme fortuna dei Bromley può trovargli i mezzi per permettergli di realizzare il suo sogno.
Così finisce per accettare ed è proprio qui che inizia la meravigliosa e combattuta storia tra Alexandra e Rafe, due ribelli orgogliosi dal carattere forte e deciso… due protagonisti che si ameranno, si scontreranno e si lasceranno… due anime che non potranno fare a meno l’uno dell’altra.
Alexandra prova un’immediata attrazione fisica per Rafe ma lavorando al suo fianco si accorge che la bellezza esteriore non è che una minima parte del suo essere. Rafe non è soltanto un uomo esperto e deciso, è un sognatore disposto a lottare per realizzare ciò in cui crede. E saranno proprio queste doti a spingere Alexandra nelle sue braccia e ad innamorarsi perdutamente.
Dubito di riuscire a spiegare con le sole parole il romanticismo che incalza in questo romanzo. Mentre leggevo la mia mente assorbiva ogni parola, ogni lettera e si è immediatamente catapultata a Long Island. La Lane scrive con così tanta intimità che mi sentivo un personaggio del libro. Il profumo del mare, lo scroscio lontano delle onde, l’aria calda tra i capelli, il mormorio concitato degli invitati alle feste… Pagina dopo pagina ho vissuto con emozione ogni gesto, assaporato ogni ricordo e condiviso ogni attimo.
Ma oltre alla splendida trama c’è un altro aspetto che mi ha particolarmente colpito: il periodo storico in cui è ambientato, cioè il Ventesimo secolo. Il forte desiderio di costruire e la sete di conoscenza mettono in evidenza un’epoca di straordinario progresso dove l’uomo abbandona l’etichetta formale dei secoli precedenti diventando padrone di sé stesso e delle sue idee.
Insomma Elizabeth Lane è una di quelle autrici che hanno la capacità di scrivere storie semplici ma coinvolgenti. Non ci sono eroi perfetti nei suoi romanzi ma soltanto personaggi con pregi e difetti. Storie comuni dunque che, nella loro semplicità, riescono a far vibrare il cuore di emozioni.
Indicazioni utili
Per carità, lasciamo perdere!
Il primo impatto non è dei migliori… un prologo alquanto inconsistente ambientato nel passato, dove i protagonisti finiscono per fare sesso dopo appena due pagine!
Essendo un time-travel, il primo capitolo inizia a New York dove Claire Camden, proprietaria di una libreria antiquaria viene aggredita da una donna di nome Sybilla che irrompe nel negozio in cerca di una misteriosa pagina del Cladich, un libro antichissimo dove è custodita l’arte della guarigione.
Claire ovviamente non ha idea di cosa sia e dopo una breve colluttazione sviene mentre la donna scompare. Quando poi si riprende appare un uomo misterioso, anche lui alla ricerca della stessa pagina del libro. L'uomo in questione è Malcolm di Dunroch, la cui storia ha sempre interessato Claire, appassionata di storia scozzese. Dotato di poteri paranormali, compresa la capacità di viaggiare nel tempo, Malcom lotta contro le forze del male per difendere gli innocenti e lo fa assieme ad altri guerrieri con i quali formano una congrega chiamata “I maestri del tempo”.
Alle doti che ho appena citato, va aggiunta anche quella di riuscire ad attirare a sé ogni donna attraverso il sesso.
Malcolm è inevitabilmente attratto da Claire, problema grave in quanto ha giurato a sé stesso che non avrebbe più fatto sesso. Questo perché, molto tempo prima, in preda alle forze maligne aveva ucciso una giovane donna proprio durante un rapporto sessuale. Questa punizione rende le cose estremamente difficili anche per Claire, attratta da lui.
Si potrebbe pensare che questo è il preludio di una storia passionale e coinvolgente ma purtroppo non è così.
L’assurdità inizia a pagina 8, a chiusura del prologo dove Claire dice: “Era così che voleva morire, cavalcando per l’eternità la sua enorme virilità.”
Allora, premetto che leggo romanzi erotici e che non mi scandalizzo facilmente ma trovo che questa frase sia terribile. Non tanto per il significato, dopotutto chi non vorrebbe cavalcare col suo amato in eterno, ma per il contesto in cui è inserita.
La Joyce, che io conosco in veste storica è un’autrice che sa scrivere la passione ed è capace di regalare profonde emozioni mentre questo libro si basa unicamente sulla costante eccitazione di Malcom e le estenuanti contraddizioni di Claire che prima si offre a lui, poi si tira indietro, poi è gelosa, poi lo ritenta, ecc… ecc…
Insomma un'altalena di contraddizioni! In più manca l’anima dei personaggi, mancano le loro emozioni, le loro paure, i loro sentimenti. Mi sta bene che il concetto predominante sia il sesso ma deve pur esserci qualcos’altro. Non posso leggere di un uomo che si eccita appena vede un lembo di pelle!
E cosa dire di Claire?
In una notte le hanno: distrutto la libreria provocandole un danno di valore inestimabile, viene aggredita da una donna sconosciuta e infine si ritrova in casa un uomo in abiti medievali pazzo ed eccitatissimo. Malgrado ciò lei cosa fa? Si cambia abito e si mette un perizoma, una minigonna di jeans e degli stivali da cowboy! Poi con questo sobrio abbigliamento si ripresenta a Malcom pronta per compiere il suo primo viaggio nel passato. Peccato che lui è troppo impegnato a tenere a bada la sua eccitazione per confortarla. No, no è una situazione inverosimile. Al suo posto mi sarei messa una giacca a vento lunga fino ai piedi, e urlando come una pazza avrei tentato di scappare dalla finestra (dato che è a piano terra!).
Come se non bastasse tutte le vicende che vengono citate all’inizio, tra l’altro piuttosto complicate per via di termini scritti in gaelico, scompaiono improvvisamente per poi essere recuperate solo di tanto in tanto. Non saprei dire se è un errore, sicuramente disorienta il lettore rendendo la lettura lenta e difficoltosa.
Indicazioni utili
Carino
Confesso di aver acquistato il libro unicamente per il titolo. Mi capita di rado ma ci sono titoli a cui non so proprio resistere.
Concordo con chi ha scritto che la storia è semplice e in parte banale. Non si tratta certo di uno di quei romanzi con mille colpi di scena e nemmeno con una trama così coinvolgente da leggerlo tutto ad un fiato.
Il romanzo della Bratley lo apri e poi lo riappoggi tranquillamente, senza sentire nessuna nostalgia dei personaggi tuttavia quando lo riprendi in mano riesce sempre a strapparti un sorriso tanto che la lettura diventa piacevole e rilassante.
Siamo a Londra e la protagonista è una ragazza di 23 anni di nome Juliet, la quale ha appena ha coronato il suo sogno: andare a convivere con il fidanzato Simon in un appartamento bello e accogliente. Purtroppo tutto crolla nel momento in cui Simon, travolto dalla passione la chiama Hanna!
Da qui l’inizio di una serie di eventi che cambieranno completamente la vita di Juliet, che in preda a un profondo senso di abbandono, causato non solo da Simon ma anche dalla triste storia dei suoi genitori, si ritrova a non riuscire a guardare avanti. Ad un tratto però tra i vecchi oggetti della nonna ritrova un libro che, simbolicamente, l’aiuterà a rifarsi una vita.
Non voglio entrare nel dettaglio ma nel libro non si parla solo di Juliet. Ci sono parecchi personaggi e ognuno ha una storia. Io ad esempio ho adorato Imogen, la migliore amica di Juliet ed anche la zia Joy con le sue avventure amorose.
Per concludere… il libro non è da 5 stelline ma mi è piaciuto e lo consiglio.
Indicazioni utili
Amore, magia e sensibilità
Mi ero limitata a spendere poche parole riguardo a questo libro non perché mi sapesse fatica recensirlo ma semplicemente perché è talmente bello che qualsiasi opinione, se pur positiva, non potrà mai rendergli giustizia.
Tuttavia ho cambiato idea, nel tentativo di coinvolgere più lettori possibili, anche i più scettici.
Il “Profumo del pane alla lavanda” è un connubio perfetto di amore, sensibilità e magia.
Claire Waverley, la protagonista, è strana ma a Bascom, il piccolo paese della Carolina del nord dove vive, la gente non la pensa così.
Claire ha un talento unico. E’ in grado di cucinare piatti attraverso l'uso di piante commestibili e fiori che crescono nel giardino dietro casa sua. Casa che è di proprietà della famiglia da generazioni.
Ma non è l’unica, tutte le donne Waverley hanno dei doni strani.
Claire sa che i fiori e le piante evocano certe emozioni o comportamenti a quelli che li mangiano. Sua zia Evanelle dona alle persone degli oggetti di cui, presto o tardi, avranno bisogno. E la piccola Bay, figlia della sorella di Claire che torna a Bascom dopo dieci anni con un carico di segreti, sa quando e dove sono le cose o le persone che le appartengono.
La trama ruota attorno ad un personaggio veramente singolare anche se non di carne e ossa! Parlo dell'albero di mele che si trova nel giardino di casa Waverley. Vi sembrerà assurdo ma è proprio con lui che inizia e finisce tutto.
La caratteristica di quest'albero è quella di lanciare le mele alle persone ma non possono essere mangiate, a meno che non si voglia avere una visione dell'evento più importante della propria vita. Evento che potrebbe anche essere negativo, come una malattia o la morte.
Ogni personaggio di questo romanzo è speciale e credetemi quando vi dico che anche scrivendone pagine intere non potrei trasmettervi la loro magia.
E’ difficile spiegare le emozioni che suscita. Diciamo che è un po’ come mangiare quel dolcetto che non puoi toccare altrimenti ingrassi! Cominci a leggerlo lentamente, assaporando ogni pagina con gusto. E una volta finito, appagato e soddisfatto, rimani ore a pensare come sarebbe bello poterne mangiare un altro.
Per fortuna la Allen continua a sfornare dolcetti. Ops scusate… libri!
Indicazioni utili
Commovente
Letto prima di aver visto il film.
La storia inizia con il protagonista Jacob Jankowski alla veneranda età di novant’anni, o forse novantatré. L’età non se la ricorda nemmeno lui. Quello che sa è di essere diventato vecchio ma non troppo per starsene ricoverato in una casa di riposo. Seduto tutto il giorno a guardare fuori dalla finestra e a mangiare semolino come se fosse un neonato. Non c’è rimpianto nelle sue parole ma sola tristezza verso quei cinque figli che ha allevato con tanto amore e che ora si dimenticano persino di venire a trovarlo. Finito il primo capitolo, però lo scenario cambia totalmente e mi ritrovo catapultata nell’America della Grande Depressione. L’epoca in cui circhi viaggiavano sui treni fermandosi ogni giorno in una città diversa. Il tutto è descritto con accurata attenzione, soprattutto per quanto riguarda il circo. La ricostruzione delle loro giornate frenetiche fatte di duro lavoro e sudore, l’impiego dei mezzi come il treno e le carrozze, le storie di vita. Una sorta di grande famiglia insomma con le sue gioie e dolori. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi ha colpito molto. Sotto le luci, i lustrini e i sorrisi si nasconde una vita triste, povera, dove la ricchezza si fa strada sulla povertà e il sacrificio umano. Per non parlare degli animali. Sfruttati e maltrattati, costretti a compiere continui sforzi soltanto per riempire le tasche dei loro padroni. L’emozione è palpabile in ogni pagina così come lo sono i personaggi che s’inseriscono nella storia descritti in tutti i loro aspetti, umani e disumani: la delicata Marlena, August il pazzo, Camel il buono, Walter l’amico e l’intelligente Rosie, l’elefante che beve limonata e i cui occhi sembrano quelli di un bambino. Ora suppongo penserete che il libro mi sia piaciuto tantissimo ma purtroppo non è così. Ciò che ho scritto è vero. Il romanzo è originale, scritto con grande sensibilità e ricco di frasi significative. La lettura d’altra parte è semplice e fluida eppure manca qualcosa. Quel “qualcosa” che ti tiene inchiodato alle pagine, che t’impedisce di appoggiare il libro, che ti fa dimenticare che devi correre in banca o in posta… Non ci sono colpi di scena e la storia d’amore, nonostante sia il filo conduttore, è piatta e priva di emozioni. Insomma il libro è carino, leggibile ma niente di più e mi dispiace perché avevo grandi aspettative.
Drammatico ma piacevole
Premetto che questo genere non mi attira particolarmente tuttavia ammetto che ne sono rimasta piacevolmente coinvolta tanto che l’ho finito in pochissimi giorni. La storia tratta il rapporto tra Bianca e Daniele. Due ragazzi che crescono insieme, condividendo sia l’innocenza dell’infanzia sia i primi problemi adolescenziali. Tra di loro si crea subito un profondo legame di affetto ma mentre Daniele s’innamora di Bianca, lei lo vede soltanto come un fratello. Una volta diventati adulti le loro vite finiscono inevitabilmente per separarsi. Bianca si sposa con un giornalista che inizialmente sembra l’uomo dei sogni ma che invece si rivela egoista e infedele. E questo matrimonio, privo d’amore, termina appunto con il divorzio lasciandola sola con i tre figli. Daniele invece soffre di una forte crisi depressiva dovuta anche alla scomparsa prematura della madre. Dopo anni di reclusione in casa, si allontana da Milano per trasferirsi sul lago d’Orta dove incontra e sposa Candida, una ragazza meravigliosa di cui però non riesce ad innamorarsi. La sua insofferenza e il costante ricordo di Bianca lo portano nuovamente a chiudersi nel silenzio aggrappandosi alla sua unica passione: il pianoforte. Passano vent’anni prima che Daniele e Bianca si rincontrino di nuovo ma anche stavolta il destino ha in serbo per loro strade diverse… A prescindere dai miei gusti in fatto di letture ci sono diverse cose che ho apprezzato in questo romanzo. La prima è la sensibilità dell’autrice nel descrivere l’amore. La Stefani racconta, spiega e descrive senza dare nulla per scontato. Ogni sensazione diventa reale tanto da sembrare personale. Mi è piaciuto molto leggere come nasce il sentimento dell’amore nel cuore di un bambino. Daniele all’inizio della storia ha solo tredici anni ma ama a 360°. Per lui Bianca è bellissima e non solo esteticamente. Lui ama ogni suo gesto, ama come parla, ama come lo guarda. E’ un amore senza confini il suo che intenerisce e commuove. Poi c'è Bianca. Era una bambina determinata che ha dedicato tutta la sua adolescenza allo sport ma quando si sposa sboccia tutta la sua fragilità di donna e di madre. Ed è qui che mi sono immedesimata in lei perchè la sua vita non è molto diversa da quella di tante donne. Un altro fattore che ho particolarmente apprezzato è la descrizione dei luoghi. Quando penso a Milano, mi viene in mente una sola parola: traffico. Non ho mai immaginato che questa città potesse essere lo sfondo perfetto per un romanzo sentimentale eppure mi devo ricredere. Anche le descrizioni di Orta sono splendide. La bellezza e la pace del luogo in netto contrasto con la scombussolata vita di Daniele rendono ancora più evidente il suo disagio. Mi sembrava quasi di vederlo… solo e disperato in quella vecchia stanza umida a suonare il suo pianoforte.
Indicazioni utili
Confuso
Ho iniziato la lettura senza grandi aspettative tuttavia l’idea che una collana di perle fosse il filo conduttore fra tre generazioni di donne (in realtà alla fine risulteranno quattro!) stimolava in me quel sapore di ricordi e nostalgia che ben si sposa con i miei gusti letterari. La trama infatti è piacevole e alcuni tratti del romanzo sono veramente emozionanti. Un gioiello dal grande valore affettivo che viene tramandato da madre in madre e col passare degli anni si trasforma in un amuleto protettivo. La Corry ci presenta donne forti, leali ma anche fragili e sensibili costrette a subire le rigide regole della società. Purtroppo ho ben poco da dire sulle protagoniste in quanto non mi sono affezionata a nessuna di loro, tranne a Rose, che col suo racconto è riuscita quasi a strapparmi una lacrimuccia. Il problema principale del romanzo sono gli errori! Oltre ad alcune imprecisioni nella forma e refusi di ogni tipo, sintomi di una revisione pressoché inesistente, c’è un errore eclatante su cui non sono proprio riuscita a sorvolare. Una delle protagoniste Caroline rimprovera spesso i figli che perdono tempo su Facebook. Niente di grave direte voi! Certo se non fosse che Facebook nel 1997, periodo in cui è ambientato il libro, non era ancora nato! Un altro difetto, a mio parere piuttosto grave è la poca armonia delle storie. Gli avvenimenti s’intrecciano fra momenti reali e ricordi creando un po’ di confusione con la conseguenza che alcuni episodi sembrano lasciati in sospeso. In tutto questo minestrone è stato difficile arrivarci in fondo ma ancora di più lo è stato dare un giudizio obiettivo. Mi dispiace non essere riuscita ad apprezzarne gli aspetti positivi ma quando la lettura si aggroviglia è impossibile.
Indicazioni utili
11 risultati - visualizzati 1 - 11 |