Opinione scritta da Piersamedi
12 risultati - visualizzati 1 - 12 |
ESERCIZIO DI STILE!
Premetto subito che non sono un fedelissimo di Grisham, ma qualche suo libro l'ho letto (e sto leggendo e apprezzando L'ombra del Sicomoro). Ciò che mi ha spinto a prendere in mano questo libro è stato proprio questo suo inaspettato e curioso cambio di tendenza: non più un legal-thriller, non proprio un thriller in senso stretto, ma un avvenimento abbastanza insolito che, però, andava raccontato.
Apprezzatissimo e godibilissimo libro su tutto ciò che ruota intorno (e soprattutto dietro) il mondo letterario. Non che l'argomento mi riguardi da vicino o mi interessi particolarmente, però, la curiosità di capire cosa potesse esserci dietro a un furto di libri era tanta. Ed è stata abbondantemente ripagata.
Ora non starò a sciorinare la trama, perché non avrebbe senso, essendoci già sopra. Più che altro proverò a motivare i miei voti.
STILE: quando si parla di John Grisham, si parla di garanzia di qualità. Non ho trovato belli tutti i libri che ho letto; ma tutti hanno un comune denominatore: lo stile. Il suo modo di raccontare la storia, di caratterizzare i personaggi, di descrivere i luoghi ti avvolgono e ti fanno calare nella situazione come se tu fossi presente (e me ne sto accorgendo ancor di più ne L'Ombra del Sicomoro). Tanti dettagli all'interno dei suoi libri, mai troppi e nessuno, sebbene apparantemente inutile, risulta tale.
CONTENUTO: come dicevo prima, l'argomento di cui tratta il libro non è a me caro (preferisco le cause in tribunale, argomenti più "religiosi" alla Dan Brown, o thriller in senso stretto) però il modo in cui ha permesso di portare avanti la storia lo ha reso fruibile a tutti, senza risultare noioso. Peraltro, si è dilettato in qualche scena pseudo romantico-sentimentale, non da lui...superando sufficientemente la prova.
PIACEVOLEZZA: il libro scorre bene, pur non avendo ritmi serrati visto che si parla di scrittori spiantati e con poche idee, di librerie e di un'attività di intelligence non convenzionale (una spia non professionista e...inconsapevole). Non risulta mai noioso, e la suddivisione delle varie situazioni (Furto, personaggi ecc) è stata una mossa azzeccata.
In definitiva, lettura leggera e per niente impegnativa, consigliata anche a chi non è un amante di John Grisham, vista la totale mancanza di tecnicismi legali.
Un esercizio di stile, come l'ho definito nel titolo del commento, perché sembra quasi una dimostrazione da parte di un guru della letteratura mondiale, di poter scrivere di qualsiasi cosa, a modo suo.
Il tentativo è più che mai riuscito, e ogni tanto può concedersi qualche "vacanza" letteraria...anche se lo preferisco nella sua versione originale.
Indicazioni utili
ORIGIN...ALE!!!
"Da dove veniamo?" e "Dove andiamo?": queste sono le due domande amletiche che si pongono da anni scienziati e religiosi di tutto il mondo. L'eterno conflitto tra "Creazionisti" e "Evoluzionisti".
"Cosa vogliamo?" e "Cosa ci aspettiamo?" sono invece le domande che tutti i lettori dovrebbero porsi ogniqualvolta decidono di comprare un libro nuovo.
Ed è da queste due domande che bisogna partire per capire che tipo di libro è l'ultima fatica di Dan Brown.
Tralasciando la prima (se cerchiamo in Dan Brown un libro alla Lee Child, allora vuol dire che non ci abbiamo capito granché di letteratura...), mi occuperei direttamente della seconda domanda.
Nel momento in cui decido di leggere un libro di Dan Brown (li ho letti tutti), decido di immergermi nei suoi contenuti, e non nella sua forma; decido di lasciarmi prendere dalle idee dell'autore, dalle sue spiegazioni, dalle sue teorie su un determinato argomento, abilmente introdotti all'interno di un storia romanzata. Ne Il Codice da Vinci, discuteva sulla veridicità della Bibbia; in Angeli e Demoni (il migliore per contenuti e forma) sull'eterna lotta tra scienza e religione; in Inferno, sulla sovrapopolazione mondiale.
E' vero, in questo capitolo della sua vita, il Professore Robert Langdon non ha un ruolo chiave per la risoluzione della storia, non si deve sforzare parecchio a decifrare codici e simboli (e non che non lo faccia): smette i panni del tuttologo, e indossa quelli dell'amico, rendendosi più umano e meno saccente. In questo libro, Dan Brown utilizza il Prof. come vettore, come navicella spaziale che naviga attraverso le diverse nozioni, e ci accompagna fino alla fine facendo affidamento alla sua memoria, più che alle sue conoscenze.
Ma andiamo per gradi.
STILE: immutato, in confronto agli altri libri dell'autore, e quindi sempre vincente. La vicenda si svolge, come sempre, nell'arco di un'unica notte: un lasso di tempo piuttosto breve, per tutto ciò che viene descritto. Eppure i dialoghi incalzanti e il susseguirsi degli avvenimenti, giustificano e fanno scivolare facilmente le oltre 500 pagine. Inoltre, a questo giro, non si perde in inutili descrizioni, come invece era avvenuto in Inferno.
CONTENUTO: Come sempre alto e mai banale. Come detto, in questa circostanza si è voluto confrontare con le origini del mondo e della vita, sviluppando teorie interessanti di scienziati del passato. Inutile dire che la voglia di documentarti su ciò che scrive è tanta e ti riempie di nuove nozioni ogni volta.
PIACEVOLEZZA: Va da sé che, con queste basi e con le mie aspettative, il libro è davvero piacevole. Sa un pò di Supercar, in effetti, ma pur rischiando di sforare alcuni limiti non rischia mai di diventare un libro fantascientifico, o futuristico.
Perciò, credo che con questo volume, Dan Brown si sia ripreso alla grande dopo l'ultimo noioso capitolo della storia di Robert Langdon.
Indicazioni utili
HO PARTECIPATO A UN CONCLAVE!
Alla fine della lettura del libro, la sensazione che ti rimane è quella di aver partecipato a un vero Conclave: è questa la cosa che più mi è piaciuta, ma non la sola.
Ma andiamo con ordine!
Premetto di non aver mai letto prima d'ora un libro di Robert Harris, e ciò che mi ha spinto a leggere questo è stato proprio l'argomento, che da sempre mi affascina: il Conclave.
Pertanto, non sapevo cosa aspettarmi...è stato un salto nel buio, in cui sono atterrato sul morbido.
Inutile stare a raccontare la trama, il termine "conclave" la riassume in maniera piuttosto esaustiva; ciò di cui però il titolo non parla, però, sono le dinamiche che lo caratterizzano. Il finale? abbastanza prevedibile, ma non è la cosa che più tiene attaccato il lettore alle pagine.
STILE
Scrittura scorrevole, libro scritto in prima persona, dal punto di vista del Decano, colui che "organizza" il tutto. Dato che l'ambientazione è, ovviamente, la Cappella Sistina, l'autore potrebbe allungare il brodo con lunghe ed estenuanti descrizioni della stessa o delle Mura Vaticane, ma per fortuna rimane essenziale, senza tediare chi legge, lasciando in primo piano i cardinali, con le loro qualità e le loro debolezze.
CONTENUTO
Molto, molto interessante. I personaggi sono ben caratterizzati e, per certi versi, lasciano spiazzati gli argomenti trattati, che rendono il libro più contemporaneo, di quanto l'autore cerchi di farlo: infatti, il periodo di ambientazione è un futuro prossimo indefinibile; i riferimenti al passato arrivano fino a Benedetto XVI, ma il Papa appena morto non è quello attuale. Interessanti sono i segreti e i misteri che ogni cardinale possiede, che regalano un tocco di umanità a dei soggetti che molti credono (a torto, ahimé) super partes. Inoltre l'autore offre qualche spunto di riflessione tanto interessante, quanto annoso.
PIACEVOLEZZA
Il libro tende a essere davvero piacevole. Letto in una settimana, complice il pendolarismo, non risulta in nessun punto pesante, ed è di una lunghezza giusta.
Volendo azzardare un paragone, con le dovute proporzioni, si potrebbe definire "l'House of Cards" della Chiesa: non sarà mai un best-seller, ma qualche segretuccio di come funziona lì dentro, lo svela!!!
Indicazioni utili
LA VITA OLTRE LA...VITA
Inizio con il dire che è uno di quei libri che ti mette al pari con il mondo, specie se prima di questo hai faticato a finire "Il calice della vita" di Glenn Cooper.
Sì sa, senza le giuste motivazioni, non si riesce a fare nulla: David Raker, ex giornalista, prende forza dalla sua debolezza (morte dell'amata moglie) per reagire, e unendo l'utile al dilettevole (gli piace trovare persone scomparse, a ognuno il suo insomma...) accetta un incarico, all'apparenza impossibile, da parte dell'amica della moglie, che dice di aver visto suo figlio, nonostante fosse scomparso (in tutti i sensi) qualche anno prima. Da qui nasce la storia, caratterizzata da inseguimenti e appostamenti, personaggi strani e indecifrabili, da tanti dubbi e poche certezze...
Lo STILE pressoché vincente: descrizioni mai banali e fini a se stessi; capitoli che finiscono sempre con un piccolo colpo ad effetto che ti spingono a leggere quello successivo; niente di quello scritto è casuale; ogni domanda trova la sua risposta nel corso del libro; finale ad effetto e imprevedibile sotto ogni i punti di vista. Ma, soprattutto, ciò che più mi ha entusiasmato, è la "confessione" del colpevole, che spiega tutto e che risponde a tutte le domande.
Di conseguenza il CONTENUTO è ottimo, mai banale ma nemmeno di difficile comprensione. Dato che la suspense è sempre alta, e che ci sono anche dei momenti di azione, il rischio di sconfinare nel surreale l'ha corso più di una volta, senza, per fortuna, riuscirci.
Inutile, quindi, dire che la PIACEVOLEZZA del libro è altissima, in considerazione della scorrevolezza con cui è scritto, l'ottima alternanza di momenti descrittivi e dialoghi; dialoghi anch'essi mai banali. E poi l'idea del Progetto Calvario, seppur inventato di sana pianta, ha un suo perché, e ti lascia anche qualche riflessione, riguardanti soprattutto sul vero perché le persone si allontanano da casa.
Insomma, il libro di uno scrittore esordiente (all'epoca della stesura del libro) che sa bene come tenere il lettore attaccato alle pagine del suo libro, introducendo, all'interno dello stesso, tutte le caratteristiche principali di un ottimo libro, con un qualcosa in più che lo rende più reale e più vicino a chi lo legge: la malinconia. Che non appesantisce la storia ma, che anzi, gli dà una spinta in più.
Prologo a parte, non è così palese, ma traspare dalle parole, dai gesti, dalle azioni del nostro protagonista. Nonostante ciò, non vi troverete mai tratti noiosi o pesanti che non vedrete l'ora di superare.
Infine, volendo azzardare un paragone televisivo, si può dire che lo svolgersi della storia ricorda The Following, mentre il personaggio è una sorta di Ryan Hardy in salsa british!
PS: ho già iniziato il secondo libro della trilogia e in pochi giorni sono arrivato a metà...il ragazzo ci sa fare!!!
Indicazioni utili
FINALMENTE...L'HO FINITO!
Si dice che non si giudica il libro solo dalla copertina: e, purtroppo per Glenn, io il libro l'ho letto, sennò darei giudizi positivi (bella la copertina, no?).
Non sono solito essere così categorico, ma NO, il libro proprio non mi è piaciuto. Ho avuto difficoltà a finirlo, c'ho messo una vita, l'ho lasciato e ripreso più volte (e intanto ho iniziato altri due libri) e l'ho finito solo per "bon ton"; concordo con chi l'ha definito "Banale e Superficiale", nonostante l'argomento abbastanza importante come quello del Sacro Graal.
Lo STILE mi è sempre piaciuto, con le storie parallele in epoche storiche differenti ed è, ad oggi, l'unico motivo che mi spinge a leggere ancora Cooper (troppo lontani, ormai, i tempi della Biblioteca). Ma del libro è l'unica cosa che si salva.
Il CONTENUTO promette bene, l'argomento sembra interessante e sempre affascinante, ti avvicini pensando che possa sfruttarne l'aspetto religioso e invece...si addentra in un turbinio di concetti fisici e metafisici che raggiunge il cuore di una nicchia di lettori, annoiando tutti gli altri.
Per quanto riguarda la PIACEVOLEZZA, non c'è molto da dire: per lunghi tratti è stato pesante, lento e il "COLPO (?) di SCENA" è arrivato solo all'ultima pagina.
Ma poi, vogliamo parlare del FINALE? ah, no...non si può! Meglio...lascio la curiosità a chi avrà la pazienza di leggere tutto il libro!
Solo un'osservazione finale: leggo da troppo tempo "che fine ha fatto il Glenn Cooper della Biblioteca?". Io personalmente, che di suoi libri pure ne ho letti, inizio a pensare che questo sia il vero Cooper, e che la Biblioteca è stato un vero e proprio exploit.
Indicazioni utili
Soddisfatto...ma non troppo!
Avete presente quando a pranzo vi servono un piatto che soddisfa la vista ma che delude il palato?
E' esattamente ciò che ho provato io con questo libro!
Ma tanto si sa, una volta entrati nel circolo delle saghe è difficile uscirne fuori, perché provi sempre quel dovere morale (che in realtà si chiama curiosità) che ti spinge ad andare fino alla fine, sperando che questa sia una fine!
Tanto mi è piaciuto e ho amato "La Biblioteca dei Morti", tanto, invece, sono rimasto insoddisfatto del seguito della storia, sebbene questo libro superi di gran lunga il secondo episodio della saga.
Per quanto concerne lo STILE, è l'ormai classico Stile-Cooper con la storia raccontata su tre livelli temporali, che spiegano in maniera esaustiva gli sviluppi in ognuna delle tre epoche da cui è nata la storia. Devo ammettere che questi salti temporali mi piacciono, anche perché gestiti piuttosto bene dall'autore e non fanno perdere la scorrevolezza della storia, anzi la rendono anche più interessante.
Passando al CONTENUTO, invece, va fatta una premessa: questo libro non può essere "giudicato" in senso assoluto, ma soltanto tenendo conto che dei precedenti episodi. Pertanto, in quest'ottica, credo che sia superiore al secondo per idee e sviluppo della storia ("Il Libro delle Anime" l'ho trovato fin che mai scontato e prevedibile!) sebbene presenti qualche pecca e qualche punto negativo.
Innanzitutto, ottima l'idea di iniziare la nuova avventura utilizzando il tema del figlio per riassumere gli episodi precedenti, che, tra l'altro, non risulta nemmeno essere un mezzuccio fine a se stesso per riportare la mente del lettore sulla strada per...Vectis, bensì la scintilla da cui parte il tutto!
Ma ci sono alcune cose che mi hanno lasciato un pò con l'amaro in bocca:
1) Va bene non dipingere Will Piper come un supereroe con superpoteri, ma nemmeno stampargli addosso un alone di fascino che gli apre tutte le strade...
2) la visione così esageratamente futuristica del 2027. Nemmeno Kubrick nel 1968 con "2001 - Odissea nel spazio" ha osato così tanto!!!
3) una crisi internazionale, con risvolti quasi apocalittici. Non lo so, sarà che a me i libri di azione non mi suscitano interesse a prescindere, però mi è sembrato un pò fuori luogo. (Forse chi ha già letto il libro, mi può capire! Non voglio aggiungere altro.)
Inoltre, avrei da ridire sul finale...ma me lo tengo per me!!!
Per questi motivi ho valutato 3 la PIACEVOLEZZA, che è una media tra un 4 pieno dell'inizio, che mi ha preso davvero tanto, e degli altri periodi storici e un 2 per come si è sviluppato il finale.
In definitiva, un libro che si fa comunque leggere volentieri ma che va letto solo da chi ha letto anche gli altri due.
Indicazioni utili
SI SCRIVE PETER BROWN...SI LEGGE DOTT.HOUSE!
A volte i libri più belli sono quelli acquistati con la giusta...INCOSAPEVOLEZZA!
Conoscere l'autore, o fidarsi ciecamente della trama/recensione sul risvolto della copertina, può creare false illusioni e alte aspettative; a volte, seguire l'istinto può rivelarsi molto molto piacevole.
Con questo non voglio criticare chi ha recensito il libro prima di me, ma mi ha meravigliato molto leggere che qualcuno non sia stato capace di finire il libro (parliamo di un normalissimo libro e di un tomo alla Ken Follett!)
Ovvio, non stiamo parlando di una pietra miliare della letteratura mondiale, ma stiamo comunque parlando di un libro dalla scrittura piacevole, scorrevole e, per certi versi, soprattutto per ciò che riguarda il numero di termini "volgari" inseriti nel testo, anche coerente (non è ambientata nella Vienna del 700, ma nell'America di oggi con, tra l'altro, protagonisti malavitosi).
Nel titolo e nella trama si annida quella vena di ironia che è filo conduttore di tutto il libro: desiderare la morte di un uomo (che conosce il tuo segreto), poterne decretare la sua morte (perché sei il medico dell'ospedale dove viene ricoverato) e...rimanere con le mani legate (perché con la sua morte verrebbe svelato il suo segreto!). Già solo per questo meritebbe un 4!
Motivo dell'acquisto: girovagavo senza meta nella libreria: a volte siamo noi a scegliere i libri, tante volte sono i libri a scegliere noi; ed è andata proprio così! La copertina non diceva nulla, ma la linguetta con su scritto qualcosa del tipo"Una volta letta la prima pagina...non puoi fare altro che andare alla cassa per comprarlo" (effettivamente è andata così) e (soprattutto) l'adesivo "Sconto del 20%" mi hanno convinto!!!
Stile: provi sin da subito la sensazione di trovarti di fronte il Dott. House, la qual cosa, anche se non del tutto originale, risulta piuttosto gradevole, specie per chi come me ha sempre apprezzato la serie Tv. Lettura scorrevole, nonostante qualche descrizione medica (del resto lo scrittore è un medico...) che non disturba e non annoia, divertente e ironica.
Contenuto: tutto gira intorno a questa gocciolina di sudore che imperla la fronte del protagonista che entra in scena dal momento in cui scopre del suo "nemico" ricoverato e che viene asciugata solo all'ultima pagina...di conseguenza è un libro che ti prende e ti incuriosisce, perché vuoi proprio vedere se prevale il killer che è in lui o l'Ippocrate che gli è subentrato! Come dicevo prima, non disturbano anzi rendono più realistico il personaggio, le descrizioni di natura medica che inserisci nel corso della storia.
Piacevolezza: premesso sempre che non stiamo parlando di un capolavoro, questo è davvero un libro piacevole, centellinato ma comunque finito in pochi giorni.
Insomma, con il giusto e dovuto approccio verso uno scrittore all'esordio, quindi sconosciuto, questo libro può darvi le sue buone soddisfazioni. E, come ho detto del libro di Marc Levy (Sette giorni per l'eternità), anche questo ideale per passare da un Follett all'altro! :)
Indicazioni utili
UN LIBRO PER TUTTI...BUONI E CATTIVI!
Contenuto: la storia tratta di una sfida tra Dio e Satana, che schierano in campo , rispettivamente il miglior Angelo (donna, e già qui ce ne sarebbe da dire... ;) ) e il miglior Diavolo; campo di battaglia S.Francisco...insomma, una sfida Bene contro Male "d'altri tempi", in epoca moderna, in salsa on the road...e in questo circostanza non è tanto interessante come va a finire (e il finale comunque merita!), ma come ci si arriva!
Piacevolezza: mi è piaciuto proprio tanto! E' leggero, scorrevole, una storia che non si prende troppo sul serio (si capisce subito che è surreale e, pertanto, ne "approfitta"!). Molto simpatico, a tratti divertente (ricordo di aver riso per un paio di battute di...DIO!) e intenso al punto e ai punti giusti!
Insomma, dato che non è un genere particolare, né tantomeno impegnativo, lo consiglio a tutti; ideale per staccarsi da un Follett ...all'altro! :)
Indicazioni utili
COTTON MALONE O MAC GYVER?!?
PREMESSA: Il commento che sto per inserire è frutto di un giudizio puramente e strettamente personale. Pertanto, potrà risultare abbastanza contraddittorio!!! Inoltre, è il primo commento su questo libro, quindi devo stare attento a ciò che dico!!! :P
Vi è mai capitato di dire, riferendosi a qualcuno:" E' bella, ma non mi piace!" ?!?
Ecco, questa è stata la mia sensazione, ieri sera, quando ho finito di leggere questo libro!
Ma andiamo per ordine!
Motivo dell'acquisto: ispirato dalla copertina (come sempre!), dall'idea dei cospiratori, attratto dal fascino della storia dei presidenti degli Stati Uniti. Soprattutto è stato un acquisto piuttosto istintivo e, per certi versi, avventato: non è necessario aver letto i libri precedenti, ma può (per i futuri lettori) e poteva (per me) tornare utile per apprezzare meglio la nuova ennesima AVVENTURA di Cotton Malone, un ex agente del Ministero di Giustizia americano, che poi si rivelerà un mix tra Batman, 007 e McGyver!
Stile: non vi lasciate ingannare dal voto che ho inserito. In realtà è un voto abbastanza elaborato, dovuto da Pro e Contro. Ottima l'idea di far partire il tutto da un avvenimento realmente accaduto (l'uccisione del Presidente Jackson) e dalle sue motivazioni, per costruirci sopra una storia su PIRATI e CORSARI (importante sarà la sottile differenza tra le due "categorie"). Buona l'idea di descrivere la stessa scena dalla prospettiva di ogni personaggio che la viveva. Di contro, l'idea delle diverse prospettive, considerato il numero elevato di protagonisti, fa sì che l'evolversi della storia rallenti notevolmente. Inoltre, ci sono delle descrizioni inutili di posti e luoghi che poco danno e molto (tempo) tolgono alla storia.
Contenuto: è un 4 convinto. I fatti narrati, da cui nasce il romanzo, sono al 90% veri e questo rende decisamente interessante la storia. Sarebbe stato un 5 pieno se non ci fossero stati troppi intrecci tra i personaggi (il filo conduttore della storia ha rischiato di contorcersi su se stesso) e situazioni in cui Cotton Malone mi ha ricordato Batman, 007 e a volte addirittura Mc Gyver (colui che con una forcina e una cannuccia riusciva a costruire una bomba nucleare!!!).
Piacelovezza:...di conseguenza, il libro mi è piaciuto a tratti! Bella la storia dei cospiratori pirati, travestiti da corsari e belli e ficcanti i dialoghi; un pò meno la quantità di personaggi, di doppi giochi, oltre che irrealistiche e spropositate, per i miei gusti, alcune scene (la moto guidata dalla compagna di Malone, su qui quest'ulimo sale al volo, che sale le scale di un albergo, che poi sfonda una porta di vetro etc etc.)
Insomma, "un bel libro che non mi è piaciuto"!
Indicazioni utili
SEI SOSPETTI...O FORSE NO?!?
Ma che libro è?? Intendiamoci sin da subito, il mio è un commento positivissimo e anche più.
Il "classico" libro che inizia dalla...FINE; il "classico" libro che ti fa capire che non è importante la trama del libro, ma come la si porta avanti; il "classico" libro che ti spiazza nel finale e che, dopo aver letto l'ultima pagina, non ti fa capire (subito) se il sapore che ti ha lasciato è quello di delusione o di sorpresa (salvo poi accorgerti che alla fine provi contemporaneamente sia sorpresa che delusione e capisci che il libro ti è piaciuto per davvero!)
La trama potrebbe essere tra le più banali: un uomo viene ucciso in casa sua; si sa qual è l'arma non si sa chi è stato; ci sono sei persone sospette ognuno con un motivo più che valido. stop.
E invece è qui che inizia il bello!
Quello che si instaura con l'autore è un vero e proprio gioco, finalizzato alla scoperta del colpevole, mentre lui gioca con te come il gatto con il topo rilasciando indizi, prima, e minando le tue certezze, poi.
Quello che viene fuori è un libro con uno stile e una scrittura frizzantina, molto scorrevole e allo stesso tempo accattivante, che ti permette di fare un viaggio nella variegata e variopinta cultura indiana, incuriosendoti e senza mai farti annoiare.
E poco importa se poi il finale (e che finale!) non è proprio come lo volevi tu... :)
Credo che ognuno di noi, almeno una volta della vita deve leggere un libro simile: sia che sia "sorpresa", sia che sia "delusione" il sapore che ti lascia in bocca, il bello di questo libro è che, una volta finito, ti fa capire quale piacere si può provare nella lettura.
Un bel libro ti prende e ti porta con sé, decide lui dove portarti, che strada fare e dove arrivare...e tu non puoi fare altro che lasciarti andare...e questo è un BEL LIBRO!
Indicazioni utili
22/11/63...AVREI VOLUTO ESSERCI ANCHE IO!
Ammetto che il genere fantasy non è proprio il mio preferito (anzi...) e che questo è il mio primo King mai letto; inoltre non mi piace quando l'autore si perde in lunghe divagazioni e descrizioni inutili...e allora perché ho comprato e letto questo libro, vi starete chiedendo voi. Stavolta la copertina non c'entra, o comunque non al 100%, bensì l'argomento, ovvero l'assassinio di JFK che diventa il fulcro su cui gira la storia o, meglio, la scintilla da cui parte una fiamma libera che ti avvolge con il calore di una storia che ti conquista pagina per pagina e che ti fa vivere diverse sensazioni: curiosità, incredulità, amore, speranza, sorpresa.
L'autore è stato capace di scrivere un libro matriosca: da una storia principale, filo conduttore, ne partono altre che riescono a prenderti e ad appassionarti allo stesso modo, riuscendo talvolta a farti chiedere qual è quella principale!
Inoltre, ti trasmette quel minimo di tensione misto a curiosità, più che giustificato trattandosi di un passato realmente, legato alle ripercussioni che i cambiamenti del passato posso avere sul presente.
Infine, cosa da non sottovalutare, ti racconta da un'altra prospettiva un fatto di rilevanza storica come la fine di JFK.
Può spaventare la dimensione del tomo (un bel mattoncino, a ben vedere...) ed effettivamente è decisamente lunghino come libro (più di 900 pagine, se non sbaglio), ma è appassionante, è scorrevole pur se a volte sembra che l'autore si soffermi su dettagli inutili (anche se così non è!).
Beh, alla fine che dire: l'ho letto più di 6 mesi fa e un pò lo rimpango!
Indicazioni utili
TANTA ROBA!
premesso che scrivo questa mia opinione avendo già letto anche gli altri due, devo ammettere di essermi avvicinato a questo libro soltanto guardando la copertina: fino a quel momento ignoravo l'esistenza di Wulf Dorn (e solo dopo, molto dopo, ho scoperto di essere in buona compagnia, considerato che questo è il suo primo libro!!!).
non starò a dilungarmi sui dettagli del racconto e del libro in genere; quello che c'è da sapere su questo libro è che ti prende, ti trasporta in un mondo parallelo ed oscuro, quello della mente umana (del resto si chiama LA PSICHIATRA!!!), e arrivi all'ultima pagina senza nemmeno accorgertene. e il bello è che alla fine ci rimani pure di m...ale, ma di un male... :)
bello, non il migliore libro che abbia mai letto, ma indubbiamente tra i primi 5!
Indicazioni utili
12 risultati - visualizzati 1 - 12 |