Opinione scritta da BRIUSTER
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GIAMBURRASCA CENTENARIO
La caratteristica di questo libro è sicuramente lo svincolarsi del personaggio principale da ogni accadimento. Immaginate un anziano alla soglia dei cent'anni che a suo malgrado viene inseguito da una banda di malviventi e riesce sempre a farla franca, grazie all'astuzia e a un bel pizzico di fortuna unita alla stupidità della controparte.
Ho trovato il libro in alcune fasi esilarante, in altre, dove viene ripercorsa la bizza vita di Allan Karlsson, attraverso tutti gli accadimenti politici del secolo scorso, l'ho trovato un pò lento e pesante.
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INCONCLUDENTE
La storia narrata di per sè è interessante e avvolgente, perchè attraverso i due personaggi Sandra e Julian,contunui a leggere il libro in attesa di qualcosa. Il tema sfiorato è l'olocausto che però viene accennato e magari poteva essere inserito in maniera più completa.
Mano a mano che la narrativa prosegue conosci sempre meglio i personaggi principali, coraggiosi e allo stesso tempo sprovveduti, e i loro "aguzzini", dei quali sinceramente non evince pienamente la cattiveria raccontata, perchè riesci ad immaginarli solo vecchi e acciaccati.
Continui a leggere il libro in attesa di un risvolto che non arriva mai e la lettura termina senza lasciarti nulla, per lo meno, questo è quello che ho provato io chiudendo il libro.
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PRIMA VOLTA
Questa è stata la "mia prima volta" con Elena Ferrante e devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più, anche se rimando alla lettura del seguito " Storia del nuovo cognome" il mio giudizio finale.
Il libro narra un forte legame d'amicizia della protagonista, con la sua "vicina di rione" che nasce in una situazione casuale. Qui Lenù comincia a conoscere il carattere forte e spavaldo della piccola Lila e inizia così un rapporto d'amicizia tipico adolescenziale, fatto di confidenze, qualche scaramuccia, piccoli accenni di invidie e gelosie.
L'amicizia delle due protagoniste è contornata dagli accadimenti del rione, caratterizzati per lo più dalle differenze di classe tra i benestanti e i più modesti.
Ho trovato la storia in alcune parti più avvincente e in altre leggermente lenta e quasi nosiosa ma essendoci appunto un seguito, tant'è che il libro non finisce, vediamo se la seconda parte si colora di qualche colpo di scena.
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IL PRIMO DI UNA LUNGA SERIE
Da qui comincia il mio incontro con Jodi Picoult, leggendo il suo libro più famoso, grazie all'omonimo film ( che lasciatemi dire lascia senza parole per la storpiatura del finale).
L'argomento estremamente difficile, ovvero la malattia, la lotta di una madre per salvare la figlia e l'amore della sorella minore che arriva a far causa ai genitori, pur di aiutarla.
I dolorosi passaggi della malattia terminale e della difficile vita che Kate ha dovuto affrontare, sempre fuori e dentro dagli ospedali e che ha coinvolto anche la piccola Anna, la sorellina messa al mondo per salvare la sorellona.
L'estremo amore dei componenti familiari attraversa le aule di un tribunale e culmina nel modo più triste ma inaspettato.
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UNA STORIA DI ORDINARIA FOLLIA
Questo libro affronta una tematica molto diffusa negli Stati Uniti, che è quella delle stragi a seguito dell'uso di armi da fuoco.
Il protagonista, come spesso accade nella realtà, è un adolescente che subisce le vessazioni dei compagni di scuola e decide così di vendicarsi, sparando ad alcuni di loro all'interno della scuola.
Per cui la storia poi passa attraverso i racconti di altri importanti personaggi, come l'amica, la madre di quest'ultima, nonchè il giudice e la madre nel colpevole. Con la quale è impossibile non schierarsi e per la quale è impossibile non provare pena, perchè catapultata in questa gogna mediatica contro il figlio ma ancor peggio a dover affrontare il quesito più duro: sono stata davvero una cattiva madre, per questo mio figlio ha fatto tutto ciò?
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UN TEMA DOLOROSO
Jodi Picoult affronta sempre dei temi molti difficili e spesso poco conosciuti.
Nella bambina di vetro affronta il tema di una malattia davvero complicata, inserendo, come nella Custode di mia sorella, una diatriba, in questo caso che coinvolge la madre e l'amica ginecologa, che passa tra le aule di tribunale.
Leggendo il libro viene difficile davvero schierarsi, perchè da una parte abbiamo una madre innamorata della figlia, della quale però a volte non si capiscono i comportamenti e non si riesce
a comprendere come possa arrivare a pensare se era meglio non avere avuto la piccola Willow, e dall'altro la ginecologa, che mette in dubbio tutta la sua vita e la carriera dopo che la migliore amica le ha fatto causa.
Il finale come in tutti i libri della Picoult lascia davvero senza fiato, perchè quando pensi che la fine sia arrivata, ecco che succede qualcosa di inimmaginabile.
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AMICIZIA INOSSIDABILE
Io ho trovato il libro scritto bene e scorrevole.
La lettura è piacevole e la storia rappresenta un pò quello che poteva e può ancora succedere nello spaccato delle piccole e grandi città.
Le due protagoniste rappresentano bene le adolescenti di oggi e anche i personaggi giovani attorno a loro, è un esempio di come molti giovani affrontano la quotidianità tra lavoro e svago purtroppo spericolato e come non riescano più ad accontentarsi di nulla e cerchino il divertimento nelle azioni vietate.
La storia di amicizia è sviluppata bene, la crescita di due giovani ragazze insieme con due situazioni familiari diverse, che riescono a ritrovarsi, nonostante abbiamo percorso due strade diverse per un breve periodo.
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COME FINALE LA NORMALITA'
Ed eccoci arrivati alla fine, devo dire nel mio caso fine che non vorresti arrivasse mai!
Ormai la storia ti ha appassionato e sei curiosa di capire che cosa nasconde quest'uomo misterioso e bellissimo, cosa verrà fuori dal suo passato così tormentato.
Ci troviamo nuovamente ad affrontare le peripezie di una Ana, che combina sempre qualcosa di inaspettato, che vive come " bastian contrario " del suo uomo e cerca di non farsi sottomettere dalle paure e insicurezze che ha il suo Christian, che farebbero vivere lei all'interno di una bolla e che certe volte irritano per quanto opprimono la sua libertà.
Come ogni volta anche in questo volume della trilogia, ogni azione impertinente che lei compie, ti suscita curiosità in quello che lui andrà a dire o fare e come sempre lei ha sempre la meglio.
Il "Rosso", così comunemente chiamato, si lascia alle spalle la parte erotica e fa spazio a quella più avvincente e romantica, tanto da darci un finale un pò scontato e allo stesso tempo lontano da come te lo eri immaginato.
Un finale che non vorresti arrivasse mai perchè dovrai lasciare quell'uomo che ora, dopo la mutazione, ha proprio le sembianze del principe..ma non temere E.L.James ci lascia con un assaggio di quello che forse sarà "il ritorno di Christian Gray".
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LA LENTA METAMORFOSI
In 50 sfumature di nero inizia la metamorfosi del personaggio maschile che, come nei più appasionanti libri romantici, comincia a cambiare e a svelarsi per amore.
Christian comincia ad aprirsi ad Ana così che lei possa comprendere per quale motivo quell'uomo stupendo ha tutti questi lati oscuri.
Iniziano ad intravedersi i segni di quell'eroe romantico, che ogni donna sogna: affrontare con l'armatura scintillante colui che ha cercato di approfittarsi della sua donna, piombare sull'uscio della porta scampando ad un disastro aereo, attuare la più romantica richiesta di matrimonio.
L'amore della sua Ana piano piano cambia il carattere chiuso di Christian, che ora vediamo più come un bambino spaurito più che come un dominatore.
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ASPETTI CONTROVERSI DELL'UOMO PERFETTO
Si comincia a leggere 50 sfumature di grigio per curiosità, perchè tutti lo leggono, in spiaggia ogni donna sotto l'ombrellone ha il libro tra le mani.
Il personaggio femminile rappresenta una studentessa semplice, un pò fuori dal comune al giorno d'oggi per l'inesperienza in fatto di rapporti col mondo maschile.
Il personaggio maschile invece è in apparenza l'uomo ideale, bellissimo, estremamente ricco e galantuomo che si rivela poi maniaco, possessivo e dominatore sia nel quotidiano che nella sfera sessuale.
Due mondi opposti che s'incontrano e imparano a conoscersi con difficoltà, Ana che entra nel mondo sconosciuto e incomprensibile di Christian, un mondo sconosciuto per la gran parte di noi, il mondo del sesso estremo e sadomaso. Ana che cerca di comprendere e soprattutto di tirar fuori la parte nascosta di quell'uomo che l'ha completamente sconvolta e catturata e nel quale vede un malessere che spiegherà tante cose.
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Sopravvalutato
Fai bei sogni mi ha incuriosito dopo aver ascoltato un'intervista dello scrittore Massimo Gramellini, dove anticipava appunto la trama, ovvero la sua storia.
Devo dire che ho letto questo libro con una grande aspettativa, forse proprio a causa di questa intervista, ma mi ha lasciato una sorta di insoddisfazione.
Il personaggio attraversa un tragedia familiare che lo porta per gran parte della sua vita alla ricerca di una figura materna e di conseguaneza alla ricerca di un affetto mai avuto. Leggevo il libro in attesa di qualcosa che è arrivato solo al termine del libro, una rivelazione importante della sua vita, alla quale ha dedicato solo le ultime pagine del romanzo e che io egoisticamente avrei voluto fosse approfondita.
Il libro è ben scritto e la lettura è piacevole, soprattutto negli aneddoti di gioventù riguardanti la passione per il "Torino", ma per quanto mi riguarda diciamo che non ha soddisfatto le mie aspettative.
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Un lettura che non vorresti finisse mai
L'amico immaginario è l'esempio di come affezionarsi talmente a un personaggio letterario, tanto da non voler arrivare alla fine del libro.
Budo diventa l'amico immaginario di tutti noi, coraggioso quasi da sembrare un adulto ma allo stesso tempo rappresentato dal linguaggio e dai modi di pensare di un bambino. Spesso la sua non conoscenza delle cose ti fa sorridere e ti fa entrare in quel mondo di bambino, che ormai non ricordi più.
La storia di Budo e del suo amico Max è avvincente, perchè vorresti aiutare Budo a salvare il suo amico e commovente perchè sai che questo porterà alla fine del loro rapporto speciale e soprattutto a dover lasciare andare quell'amico immaginario al quale ti senti oramai legato.
L'amico immaginario sembra una favola, un libro che non pensavi potesse essere mai scritto e che avresti mai letto, un esempio di come il bene vince sul male.
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