Opinione scritta da Pia Sgarbossa

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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    28 Luglio, 2015
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IL DRAMMA DELLA BELLEZZA.

Dopo tanto tentennamento, mi sono decisa a leggere questo libro che ha come tema il culto per la bellezza esteriore.
Un capolavoro scritto da Oscar Wilde: oggi più che mai attuale.
Sin dalle prime civiltà, la bellezza, in particolare associata alla giovinezza , ha suscitato fascino, amore, eccitazione, seduzione … idolatria.
Un libro in cui troviamo un autore brillante per modo di scrivere ( alcune pagine sin troppo artificiose per la mia propenderanza alla semplicità) , grande curiosità verso la conoscenza e splendidi approfondimenti ed interessi verso il mondo ( la cultura, la musica, il misticismo, l’ arte… ).
La narrazione ruota attorno a tre figure, che simboleggiano a mio avviso, tre livelli diversi di approcciarsi alla bellezza.
Basil, il pittore, ne viene totalmente travolto, affascinato a tal punto da diventarne succube, arrivando a fondere la propria capacità artistica con il prodotto della sua arte, ma sempre mantenendo un distacco ed un timore reverenziale.
Lord Henry, persona vissuta e cinica , adora influenzare negativamente e lo fa con un uso incredibile e pericoloso, nonché artificioso ed assurdo delle parole,deliziose ma velenose avvalendosi anche di un libro dai contenuti perversi e del quale ne consiglia la lettura, convinto che la bellezza in gioventù sia l’unico momento per vivere la vita in senso “compiuto”.
E arriviamo al personaggio del giovane e bellissimo Dorian Gray, che nato dall ’unione della bellezza e della morte, diventa con la sua presenza solare e acerba, terreno fertile , facile e fragile preda a tulle le influenze negative che gli giungono.
Attratto da consigli che sono un inno all’uso dei sensi alla corruzione, da un carpe diem , che ha perso il significato e la valenza originaria, per diventare un invito alla curiososità morbosa attraverso la sperimentazione di tutto ciò che il corpo può… e non può!
Dorian, bello fuori ma non dentro…Dorian che pur di fermare il tempo giunge a negare la propria anima, che decide di nascondere agli occhi degli uomini.
Ecco che il visibile diventa l’essenziale…il peccato senza rimorsi la forma che gli permette di spiritualizzare il suo corpo, attraverso il culto dei sensi…l’annullamento di tutto il buono germinale che in lui c’era e che solo ogni tanto tenta di riaffiorare.
Un libro che pullula di aforismi, che io prenderei con le pinze e che farei oggetto di riflessioni e critiche, perché certo affrontano tematiche fondamentali , come la vita, l’amore, il passato, l’arte, la figura dei nonni, degli artisti , della donna…e tantissimi altri, e che sono a mio avviso , citazioni frutto di una mente certamente brillante e arguta, ma di un’anima sicuramente in pena.
Desidero terminare con una citazione che mi ha molto colpita e che non avevo finora mai letto:
“Viviamo in una società che legge troppo per essere saggia e pensa troppo per essere bella”
U n libro da leggere, da far leggere ai ragazzi delle superiori, perché affronta un eterno dramma umano; una lettura che va seguita da un’opportuna analisi riflessiva e critica.
Poi … ad ognuno…la propria scelta.
Buona lettura,
Pia

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Considerato che tutti prima o poi si devono confrontare col tema della bellezza fisica : consigliato a tutti.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    24 Luglio, 2015
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FINE PENA ... MAI !

“Non sai mai quanto sei forte , finchè essere forte è l’unica scelta che hai”.

Questa la frase di Chuck Palahniuh , a cui la mia mente sovente ha pensato durante la lettura di questo libro, forte per la drammaticità della storia vera che ci propone .
E’ Rosalia, una detenuta figlicida, che si racconta all ’avvocato penalista Gianluca Arrighi, durante la fase ultima del processo, definita di esecuzione, in cui nulla più si può fare; la sorte è ormai decisa : l’ergastolo.
Lui, avvocato appassionato e di grande intelligenza e sensibilità umana, l’ascolta nelle sue parole e nei suoi silenzi, diventando egli stesso con tale libro , la sua voce.
Una donna che ha vissuto esperienze di dolore profondo; una donna che ha commesso il crimine forse peggiore: ha tolto la vita all’essere al quale aveva dato lei stessa la vita, … sangue del suo sangue.
Nessuna indulgenza … nessuna indulgenza, ci ripete sovente nella narrazione l’autore.
Ma con rispetto lui riesce ad entrare nei meandri della sua mente e del suo cuore, arrivando a tutelare il suo essere persona, fino in fondo.
In una società che si ferma al giudizio, all ’additare, giungendo a conclusioni “logiche” ed immediate, Gianluca Arrighi salva il salvabile, con un rispetto senza pari.
Un libro che induce a forti riflessioni sul male, che per tutti risulta essere un “pezzo di vita”, e che sa esercitare un maggior fascino e un’incredibile seduzione, se viene riscontrato negli altri, imposessandoli.
Ok, tutti d’accordo sul fatto che in tali circostanze la fine della pena è mai, perché anche se non fosse quella giudiziaria, sarebbe sicuramente quella del suo cuore di essere madre, ma quale notevole senso di speranza ci trasmette l’autore, nel suo tentativo di aiutare una donna che certo ha sbagliato, ma che ha vissuto sulla propria pelle sin dall’ infanzia…sbagli di altri … su se stessa.
Che dire, se non che è un libro che merita davvero di essere letto…dove troverete una vita che da sola basta per essere un romanzo… e che romanzo!
Buona lettura.
Pia

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Per riflettere sul male che è in ogni persona; ... sul confine invisibile tra normalità e follia.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    02 Mag, 2015
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LA DIASPORA DELL'ANIMA.

In questo romanzo “pieno zeppo di vita” David Grossman ci parla della sua terra , Israele, attraverso una storia d’amore anomala che sboccia tra le mura di un ospedale, tra una ragazza e due amici .
Un intreccio a tre che con lo scorrere del tempo diventa sempre più forte, raro e prezioso e vuoi per gli eventi, per il carattere dei ragazzi o per le scelte intraprese, l’uno non potrà più far a meno dell’ altro.
Orah, la ragazza diventata adulta e madre , riverserà sui propri due figli un amore viscerale e incondizionato, dai tratti quasi animalesco e che non smetterà di essere tale, fino a quando diventano grandi.
La loro famiglia diventa una cellula clandestina, dove palpita amore, in una terra da sempre toccata da sofferenze e conflitti, dove gli sguardi della gente che si incontra per strada , sono “una continua opera di verifica e catalogazione di vittime e terroristi”…dove l’impegno militare diventa d’obbligo e laddove si verifichi una prigionia da parte del nemico, le torture sono di una crudeltà incredibile e non capisci mai quale sia la peggiore che ti aspetta .
Una cosa impressionante per me leggere tutta questa cattiveria , che non solo mira alla morte , bensì alla sofferenza atroce e pianificata…
Una mentalità molto lontana dalla mia che ha richiamato spesso le immagini cruenti che ci giungono in questi ultimi tempi tramite i mass media, dove corpi fatti a pezzi e bruciati, paiono all’ordine del giorno e alle quali non potrò mai abituarmi, tanto mi fanno male.
E’ in questo contesto di vita che si inserisce la figura della protagonista, una donna che non riesce ad accettare il fatto che i figli siano facile bersaglio e a loro volta provochino la morte ad altri esseri viventi…
“…ma papà, il mio compito è stare al posto di blocco, proprio perché quel terrorista si faccia esplodere là”…
Lei è un’ondata di calore , gioia e amore , e per questo non può esser capita, nemmeno dai familiari, che a poco a poco le si allontanano.
Ecco che per lei l’attesa dell’inevitabile notizia di morte del suo figlio prediletto e volontario di guerra, diventa un’impresa assurda e impossibile…troppo angosciante… e poiché l’unico modo di uscirne potrebbe essere l’uscire di testa, conviene allontanarsi.
L ‘esodo con l’amico tanto caro e tanto provato da una prigionia subita, sarà il suo modo per cercare di non pensare , perché i “pensieri non si completano se ti muovi “.
Una diaspora di un ‘anima spezzata dal dolore ; il modo di Orah per cercare di proteggere suo figlio.
Toccante sapere che l’autore , mentre era impegnato nella stesura del libro, quando si presentava l’occasione, lo facesse leggere da uno dei suoi due figli, impegnato in attività militare e che anche per lui, lo scrivere corrispondesse ad un suo modo per proteggerlo.
Grossman , persona provata da grandi dolori, sa immedesimarsi anche in quello altrui colmandosi di essi.
Si contraddistingue per una capacità notevole di grande sensibilità, che già avevo apprezzato in altri suoi libri, ma che raggiunge sicuramente l’apice in questo.
Un libro denso, che pare un fiume in continuo divenire.
E giunta alla fine della lunga narrazione, quella frase che non riuscivo a capire “ L’importante non è dove sei, ma dove non sei” , acquisisce un significato chiaro e potente.
Buona lettura.
Pia

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A chi desidera approfondire la propria conoscenza della terra di Israele.
A chi sa che l'amore autentico...sgorga ovunque.
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Romanzi storici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    18 Febbraio, 2015
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PERDONARE TUTTO...SI DEVE? SI PUO'?

Due persone: una di fronte all'altro.
Entrambe con i propri pensieri, curiosità , interessi, sentimenti...e magari anche amanti della musica...
...ma un giorno, non si capisce bene il perchè, uno di loro inizia a vedere nell'altro non più un'altra persona, ma un essere che non ha più alcun diritto di vivere dignitosamente e diventa così sua mercé, per soddisfare le sue follie.
Ecco che la vittima smette di esistere come essere pensante e inebetito si ritrova in un baratro, una specie di "buco nero" dal quale non potrà mai e mai più uscire del tutto...
"la vergogna puzza. La dignità si sgretola. L'intimità violata sconvolge".
Ida è ebrea ed è la protagonista di questo libro : lei , i suoi familiari e i suoi amici, tra i quali Roberto Olla che , diventato lo specchio della sua anima, ne raccoglie racconti, paure, angosce, riflessioni...e si fa suo testimone.
Ida a quattordici anni, passa dalla luminosità della sua casa di Trieste che profumava già di pranzo, ad una cella minuta e buia.
Fatta salire con tutta la famiglia in un treno merci, senza alcun spazio, arriva al campo di concentramento di Auschwitz, dove continua la ristrettezza dello spazio e della luce tra i pensieri e nell'anima.
Tutto le viene preso e rubato...solo un sogno per fortuna resiste: il cioccolato.
Ida vive l'esperienza del campo assieme alla sorella Stellina, che invece nemmeno a sognare riesce più...
Sottoposte a prove strazianti di vita, smettono di sentirsi persone, private di tutto, a partire dalla stessa parola...e la morte diventa l'atto finale di una continua disumanizzazione.
Nemmeno schiave hanno il diritto di essere, perchè agli schiavi almeno spetta un riscatto... a loro no.
Struggente il senso di abbandono che si legge in ogni dove in questa novella...Una diffusa indifferenza totale.
"Mai nessuno ha sprecato per loro una bomba"...nessuna reazione per loro...prima...durante e dopo ...mai!
Ho trovato bellissima l'idea delle buste che contengono un'immagine guida per il racconto di Ida , nella questua dei suoi ricordi..
Lei solo nel suo laboratorio di cioccolato, riesce a raccontare perchè raccontare ...è rivivere.
Come lei, anche gli amici sopravvissuti iniziano a raccontare, in particolare nelle scuole, direttamente o con collegamenti via web, al costo di grandi sofferenze.
In questo modo vivono continuando a sopravvivere, perchè il viaggio di ritorno non finisce mai.
E allora al termine di questo straziante libro, mi son sentita un gran senso di responsabilità. Possiamo chiedere a questi poveri cristi di continuare a soffrire, a dover oltre che sopravvivere anche testimoniare? Non possiamo essere i loro testimoni, alleviandoli almeno da questo compito doveroso?
O vogliamo continuare a spremer loro il sangue senza fine???
E poi : possiamo chiedere loro di perdonare?
Ida ama dire che per lei può rispondere, ma può farlo a nome di chi non c'è più?
Il racconto è lucido, schietto e rivelatore dell'indicibile: io mi immedesimo spesso in Ida, sarà perchè è donna, per il cioccolato che io amo, per la rabbia che come lei provo, per la sua voce che come la mia si lascia modulare dal contesto, dalle emozioni , dalle pause...e dai silenzi incredibili che trattengono suoni e rumori...
Ida , donna intelligente, voleva che Roberto Olla ci trasmettesse un importante messaggio: chi testimonia riesce nel suo intento se crea un legame vivo con l' interlocutore che in un atteggiamento di sincero ascolto , sa condividere e si fa lui stesso testimone.
IDA CON ROBERTO CI E' RIUSCITA E LUI CON ME...
E ...IO CON VOI?
LA TESTIMONIANZA NON PUO' SMETTERE DI TESTIMONIARE
Pia

P. S. Ho trovato vincente l'idea di inserire dei disegni raffiguranti alcuni momenti importanti del racconto; in questo modo il libro si fa fruibile anche tra i più piccoli, che possono addentrarsi con delicatezza al tema della shoa, termine ebraico che significa : tempesta che tutto distrugge.

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A chi vuole profondamente capire ciò che hanno provato le persone internate nei campi di concentramento (...ed ebrei.)
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    01 Febbraio, 2015
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CI SARA' UN ALTRO INCONTRO.

Un libricino che si legge in breve tempo, ma che ho sentito il bisogno di rileggere una seconda volta.
Volevo capire meglio cosa volesse comunicarci questo scrittore, che è abilissimo nell'indagare il non detto, i pensieri taciuti , le scelte dettate dall'impulsività o dal buon senso , gli atteggiamenti di fronte alle prove della vita e alcune forme di approcci relazionali.
Ci abbozza anche qualche sua idea sull'amore e sull'amicizia e le immagini a cui essi si rifanno.
A mio avviso il fulcro di questo racconto sta nell'incontro tra un uomo e una donna, Irene e Nicola; momento che risulta essere il punto d'arrivo di una ricerca e di un'attesa durata a lungo.
Il luogo dove avviene tale evento è il bristot ... (un bar), sito amato da entrambi i due protagonisti.
Un incontro, che diventerà ( si spera) una seconda opportunità di vita per queste due persone che sia pur in modalità diverse hanno vissuto un fallimento di vita e che pare ..si siano in qualche modo cercati.
Tutti e due hanno vissuto l'impossibilità di realizzare le proprie aspirazioni: Irene che non riusciva più a ridere e che non si sentiva amata, tanto da provare ebbrezze esterne al matrimonio; Nicola che non è riuscito a condividere con la moglie un sano matrimonio.
Entrambi che trovatosi soli, lei per scelta lui per volontà del destino, non trovano il modo sereno e appagante di vivere un lIbertà tanto desiderata.
Irene che "ora si piace e non si piace. Ha un altro vento che la spinge."
Nicola che di fronte ad una cospicua libertà, prova imbarazzo ad usarla".
Confesso che non è stato semplice riflettere e recensire questo libro...Mi ha colpito tantissimo l'aspetto introspettivo; nel contenpo ho avvertito una forte sensazione di gran solitudine che avevo captato dall'immagine scelta per la copertina,(uno scappare soli ma con uno slancio verso un qualcosa) per giungere soltanto nell'ultima pagina a trovare un barlume di speranza...quella speranza che mi piacerebbe venisse concretizzata dall'autore stesso, con la prosecuzione di questo libro.
Ecco che il racconto, offre un punto d'arrivo che può diventare un nuovo punto di partenza...sia pur nell'immaginario del lettore, che , a seconda delle proprie esperineze di vita , può sbizzarrirsi nell'inventarlo.
Se un libro fa riflettere, per me , è cosa buona...è questo libro me ne ha dato la possibilità.
Se un libro suscita voglia di continuare la storia, raggiunge un buon obiettivo e questo con me è avvenuto.
Buona lettura.
Pia

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Romanzi autobiografici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    22 Gennaio, 2015
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ENRICO NON PUO' PIU' TACERE...

"Ma tu sei veramente mio figlio?"
Questa la prima frase che disse la madre ad Enrico, quando lui fece ritorno a casa, dopo cinque anni di privazioni in guerra , tra i quali sette mesi terrificanti di internamento in un lagher nazista e ... quindici giorni di vita infame...
Fa ritorno con un terzo di peso rispetto a quello con cui era partito; con un peso assurdo però da portare dentro il suo stomaco, la sua mente e il suo cuore.
Non era mia intenzione leggere questo libro che , ne ero convinta, mi avrebbe fatto male, ma su insistenza di alcuni genitori che hanno caldeggiato l'intervento a scuola di Enrico Vanzini, affinchè possa riportare ai miei ragazzi di quinta, la sua angosciante esperienza di vita, mi sono decisa a farlo.
Ho letto con un coinvolgimento incredibile questo libro , che il nostro caro autore ha scritto grazie al giornalista Roberto Brumat, che lo ha ascoltato con intimo pudore e grande sensibilità.
Ho provato una miriade di sensazioni ed emozioni: incredulità ( spesso mi dicevo:"Ma è proprio vero???"), indignazione, tantissima rabbia.
Mentre lo leggevo saliva sempre più in me la considerazione e la viva speranza che certi eventi non dovrebbero accadere più...mai più.
Spesso durante la lettura avrei voluto estraniarmi da questa mia e nostra umanità...che poi umanità non è.!..E' altro: ferocia, pazzia, cattiveria diabolica...pura barbarie.
E ancor più ho rafforzato in me l'idea di quanto sia importante imparare a vivere volendosi bene, cercando di saper vedere il lato buono in ogni cosa...di non rispondere alle provocazioni con altrettante provocazioni.
Ma in questo caso , come poteva farlo Enrico, obbligato e incatenato in una insana complicità?
Mentre lo seguivo nel suo folle ed estremo tentativo di sopravvivere al di là di tutto e di tutti, mi chiedevo se lui era stato un prescelto, con la sua forza che è senza alcun dubbio di pochi...con un'intuizione per il pericolo incredibile e con la giusta dose di curiosità...insomma in lui ho visto condensati tutti quegli elementi che lo hanno reso in grado di sopportare e di essere sopravvissuto.
Ti strugge il cuore sentire la sua storia e il suo proposito, una volta ritornato, di non dire...di tenersi il segreto...ma come si può tenere un simile macigno?...Ecco che finalmente il fato ( un'infermiera, il figlio, il giornalista) lo porta a suggerirgli di parlare, di raccontare...di farci tutti partecipi di questa sua esperienza.
Enrico non potrà mai dimenticare quello che ha provato e che lo ha definitivamente segnato...quello che può fare è regalarci poco a poco la forza che da sempre lo ha contrassegnato.
Il suo raccontare, con l' elargire momenti preziosi e speciali ,lo aiuteranno a svuotarsi di quel peso assurdo che da oltre sessant'anni si porta dentro.
Credo sia giusto cantraccambiarlo con la stessa intensità della sua forza ,con un affetto grande, tanto quanto un'umanità intera...quella stessa che lui non ha avuto la fortuna di provare e vivere.
E mi piace pensare che lui sia davvero un prescelto e che la sua forza arrivi al cuore di tutti noi, uomini fragili e deboli, che pur pieni di conoscenze non riusciamo proprio ad imparare dalla storia , e riuscire a vivere in un clima di pace e solidarietà.
GRAZIE ENRICO.
Pia

MIE PROFONDE RIFLESSIONI
Enrico si aggrappa alla vita con i denti e con le unghie per riuscire a vedere i suoi cari , per tornare a casa...e quando crede di esserci riuscito, si rende conto che il suo arrivo altro non è che un punto di partenza...e si ritrova a non essere più quello di prima.
Enrico è una persona innamorata della vita e in quanto tale, NON PUO' TACERE...DEVE GRIDARE AL MONDO INTERO QUELLO CHE HA DENTRO...Ecco che questo sarà la sua prova d'amore più grande nei confronti di tutti noi...dell'umanità intera.
Quello che durante la lettura fa impressione è cogliere continuamente tra le righe la mancanza di desiderio di vendetta; lui ha toccato talmente il fondo, da capire quanto sia cosa buona che quel fondo non sia più toccato da nessuno.

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A tutti coloro che sono pronti per conoscere fino in fondo la barbarie umana.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    29 Dicembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

DIFFICILE CRESCERE...PER TUTTI!

Ho arrancato nella lettura per due terzi del libro, tanto da arrivare a pensare di abbandonarlo.
Proprio non riuscivo a provare simpatia per un ragazzino poco più dodicenne, abituato ad essere allontanato dai college per negligenza nello studio e che si racconta con il linguaggio spavaldo e immediato di un ragazzetto che si rivolge a noi lettori come stesse parlando ad un amichetto.
Non capivo i suoi atteggiamenti di rifiuto per chi non si presentava a scuola con una valigia di lusso: per lui era difficile star bene in camera con ragazzi del genere.
Un ragazzino facile a menzionare la guerra nucleare come si trattasse di una partita di calcio; abituato a contare sui soldi dei suoi genitori, tanto che quando decide di scappare da scuola, può tranquillamente scorrazzare per Ney York col taxi...alloggoggiare una notte in hotel...provare ebbrezze adulte premature ( alcool, incontro con una prostituta...); pronto a nascondere la propria introversione attraverso l'uso facile e spontaneo di menzogne.
Certo ammetto che il giovane Holden qua e là sprizza pensieri e gesti di buon sentimento...questo si! Come nei momenti in cui racconta il suo legame col fratello morto...o quando intenerisce per la sua introversione che cerca di vincere attraverso l'uso della menzogna...o quando ancora manifesta pudore e rispetto nei confronti dei genitori.
Poi , proprio quando mi stavo per arrendere, nell'incontro tra il giovane con un professore comprensivo, scattano in me delle buone riflessioni, che mi inducono a rivedere l'intero racconto sotto una nuova luce.
Ho contestualizzato la narrazione nell'epoca e nell'ambiente, prima di tutto...
Ecco, è stato a questo punto che mi sono accorta che avevo di fronte un ragazzo in cerca di un qualcosa che il suo ambiente non gli può offrire e che , come capita ad ogni adolescente, inizia ad essere messo in discussione ...tutto...compreso lo stesso professore...giustamente!
Lui si presenta con il suo modo di percepire la realtà che gli è stato inculcato dall'educazione che ha ricevuto. A stento riesce a capire gli altri e a sganciarsi da preconcetti imposti; in lui vi è un anelito all'entusiasmo per la vita che di continuo si incontra / scontra con la realtà , in particolare quella scolastica in cui è costretto a vivere.
Ecco che allora questo ragazzino, da antipatico, inizia a farmi tenerezza e inizio a comprenderlo meglio nelle sue azioni e nei suoi inevitabili errori...
E capisco anche il perchè della scelta relativa al titolo, che per noi è difficile tradurre...
Ogni adolescente (con un animo capace di grandi sentimenti e spontaneamente portato ai buoni sentimenti) sa trasformare una semplice frase significativa tratta da un brano, una poesia, una canzone (come in questo caso ) in un inno al proprio riscatto...
E Holden a questo punto si rivela in tutta la sua grandezza, che leggiamo in particolare nel suo rapporto con la sorellina...
Holden, il ragazzo che osa salvare chi è in bilico...in primis, se stesso.

"NON RACCONTATE MAI NIENTE A NESSUNO. SE LO FATE, FINISCE CHE SENTITE LA MANCANZA DI TUTTI COLORO DI CUI AVETE PARLATO"

P.S. E' ormai passato mezzo secolo da quando è stato scritto questo libro e lo si nota...Un esempio: la parola ca... , che lui scrive come ho fatto io e che cancella dai muri perchè non venisse letta dalla sorellina , ai giorni nostri , fa parte del linguaggio corrente della realtà odierna: c'è chi addirittura non sa più parlare senza dirla!

Buona Lettura,
Pia

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A chi è interessato alle problematiche dell'adolescenza e ha la giusta sensibilità per coglierne la complessità.
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Arte e Spettacolo
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    05 Dicembre, 2014
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MASCHIETTI AVVISATI, MEZZO...SALVATI ?!?

Carlo Goldoni, con massima semplicità ci propone una narrazione breve che sprizza tanta vivacità , adatta alla trasposizione teatrale, considerata la tipologia testuale del dialogo che la caratterizza.
Con maestria ci introduce su temi relativi alla società veneziana del suo tempo, con ricadute sul comportamneto dell'animo umano.
Mentre leggevo questa divertente commedia, mi pareva di vedere sul serio i vari personaggi che interagivano tra loro, tutti accomunati dall'interesse verso un'arte da sempre vissuta dagli uomini: l'arte della seduzione.
Mirandolina è la locandiera, della quale tutti si invaghiscono e chi per la propria nobiltà la crede di facile proprietà ( il marchese) o chi perchè aristocratico ( il conte) pensa di ottenerla grazie a dei regali.
Il suo fidato cameriere al quale il padre della ragazza l'ha promessa come sposa , vive in continua insicurezza sul reale sentimento che la donna nutre per lui.
Ma lei, come spesso succede , decide di conquistare l'amore proprio di chi , per carattere misogeno, non prova alcun interesse nè verso di lei, nè verso le donne in generale , anzi le disprezza ( il cavaliere).
Mirandolina usa tutte le armi di cui può vantare.
Sempre gentile e servizievole, lo asseconda in qualsiasi situazione, nei servigi, così come nei pensieri.
Tocca le sue corde più fragili, e non si risparmia ,da buona conoscitrice del mondo maschile, di bugie, falsi mancamenti e risposte ammiccanti.
Interessante scoprire la conclusione, che riesce con efficacia a far capire quanto sia sottile il confine tra l'illusione di un gioco sentimentale e la rottura irrimediabile di equilibri importanti.
Se letto con attenzione, a mio avviso, questo libricino, ci invia un messaggio davvero importante: il voler scardinare da buoni costumi per capricci e sfide personali, può portare a conclusioni inaspettate, difficili da gestire, sino a giungere ,a volte , persino all'irreparabile.
Un piccolo manuale per tutti coloro che amano giocare con i sentimenti altrui, per arrivare a scopi precisi personali e, secondo i quali, il fine giustifica i mezzi...ma quale fine poi?
Ad ognuno il libero arbitrio di decidere se rischiare o meno..a patto di saper rispondere con senso di responsabilità a quanto deciso di voler attuare...
Se invece lo si vuol leggere in modo più semplice , allora risulta essere un vero e proprio avvertimento ai maschi , nei confronti del mondo femminile, astuto e abile nella manipolazione dei maschietti...tutti...misogeni o non.
E la vita continua, ma la storia dei sentimenti non cambia: gli uomini temono sempre più le donne (considerazione personale) e le donne sono sempre più temerarie..e non solo a parole...sia nel mondo reale , sia in quello virtuale...arrivando a mancare di rispetto proprio a se stesse...donne che non riescono a volersi bene...abituate... a non volersi bene.

LA SEDUZIONE...LA PASSIONE ... attraggono, coinvolgono, divertono...ti regalano giorni vissuti da leoni.
MA L'AMORE...IL VERO AMORE...è tutta un'altra cosa : è un progetto per una vita intera !

Buona lettura .
Pia

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A chi ama giocare con i sentimenti...per capire dove si può andare a parare.
A chi vuol addentrarsi nell'ambito della seduzione...
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    29 Novembre, 2014
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PUOI ANCHE STARE ZITTO...IL PROFUMO PARLA DI TE.

C'è chi ama scrivere, chi leggere, chi parlare, chi ascoltare o... cantare... suonare... danzare ... dipingere ... costruire oggetti....o tanto altro.
Ognuno di noi nel corso della propria vita impara ad interagire con gli altri soprattutto grazie al metodo di comunicazione che più si confà al proprio modo di essere e che la vita gli ha concesso di esprimere al meglio.
Elena, la protagonista del racconto, ha imparato l'arte dei profumi: li sente, li sa riconoscere,li sa realizzare, ma soprattutto li sa associare agli stati d'animo dell'anima.
Per lei il profumo è la sua via per conoscere, per approcciarsi al prossimo, per riconoscere il bene dal male e per entrare in sintonia con tutto l'ambiente che la circonda.
Ma come in ogni crescita, nulla è dato per scontato e risulta lineare,
Il suo dono diventa esso stesso la causa delle sue sofferenze, perché è legato a vicende vissute con le persone a lei più care che le hanno trasmesso tale eredità: la madre e la nonna.
Anch'esse infatti come anche le altre antenate della propria famiglia, sono state profumiere, tanto che una di loro addirittura era riuscita a realizzare un profumo perfetto, che era stata causa di notevole successo e nel contempo di un grandissimo dolore.
Il rapporto di amore e odio che Elena prova nei confronti dei profumi, diventerà il fulcro della narrazione e accompagnerà la sua crescita e il suo avvio alla maturità.
Il suo saper riconoscere l'animo attraverso il profumo, la aiuterà a trovare l'uomo giusto per lei e a sapersi affidare a lui ; da questo rapporto ne nascerà un amore che è parso al mio sentire una "vera favola d'amore", per la delicatezza, la costanza e la tenerezza espressi.
La sua capacità di ascoltare le persone la agevolerà nell'aiutare le persone che a lei si rivolgono per trovare il profumo più adeguato per affrontare prove o situazioni dia vita .
E questo perché ogni profumo sa esprimere un desiderio, un sentimento o una forza.
Il ritrovarsi a rivivere le drammatiche esperienze della madre, porterà Elena ad arrivare al raggiungimento della maturità, alla comprensione intima e finalmente al perdono: consapevolezza importante per potersi riappropriare in pieno della propria vita.
Un buon inizio per poter essere felice.

Ogni profumo sa esprimere un desiderio, un sentimento, una fragilità o una forza.

Pertanto ho letto con particolare passione e coinvolgimento questo libro, che ha suscitato in me ricordi e riflessioni sui profumi che hanno caratterizzato da sempre la mia vita, a partire dalla mia fanciullezza, e che ... ora ne ho la certezza ... riassumono la mia storia.
Ecco i principali:

( Da fanciulla)
VIOLETTA: eleganza e discrezione.E' il profumo della femminilità dolce e delicata.Tranquillizza e tonifica.
LEGNO DI ROSA: non aspettare.Dolce, fruttata, con lievi segni speziati,è il profumo della fiducia e della serenità.Evoca il dolce dolore dell'attesa e della speranza.
(Da giovane mamma)
VANIGLIA: ti proteggo. Il profumo dell'infanzia, dolce e caldo.Dona conforto, buonumore, aiuta ad affrontare le difficoltà, allenta le tensioni.Poche gocce uniscono e guidano i gesti del cuore.
( Da moglie e donna adulta)
AMBRA GRIGIA : bellezza. Dolce e seducente,è il più antico profumo amato dalle donne.Trasportata dal mare che la deposita sulle spiagge come un dono prezioso,l'ambra ne conserva il fascino misterioso e profondo. Evoca il risveglio della femminilità, l'eleganza, il calore di una notte d'estate.
MUSCHIO DI QUERCIA:non avere rimpianti. E' il profumo della costanza e della forza. Scaccia la delusione che appesantisce l'anima quando la consapevolezza dell'errore filtra nelle certezze illusorie. Attenua la nostalgia di ciò che poteva essere e non è stato.
Bellissimo!
Pia

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A chi ama comunicare con gli altri.
A chi crede nella forza delle donne.
A chi teme le donne e vuol cercare di capire...il perchè!
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    13 Ottobre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

SI E' SOLI, MA FORTI, GRAZIE AGLI AMICI !

Mentre leggevo questo libro ho avuto la grave perdita del mio papà.
A chi ho riferito per primo il triste accadimento? Con chi ho condiviso i miei sentimenti...? Naturalmente alle persone più care, e tra queste coloro che io considero amici.
Il triste fatto successo ha fatto si che la lettura diventasse lenta e centellinata, perchè l'argomento della narrazione è appunto l'amicizia, un sentimento vitale per me.
Nel libro questo sentimento viene vissuto da un quartetto di amici sulla trentina, durata in un arco di quattordici anni e non è importante dove e quando si svolge; ciò che conta davvero è lo sviluppo della danza ininterrotta di avvicinamento e allontanamento che diventa il cuore di questi quattro ragazzi.
Le intese complici, gli sguardi di sincera curiosità e l'attenzione dei dialoghi tra loro, il livello massimo di fiducia raggiunta, la generosa porzione di tempo dedicata l'un altro, il tifo acceso per l'entusiasmo dell'uno verso l'altro, la condivisione della guerra del dolore.
Ecco che l'amicizia diventa una vera e propria oasi che fa dimenticare il deserto, una zattera in mezzo al mare della tempesta della vita.
L'autore in particolare, uno dei quattro amici, dagli occhi pensanti, sempre portato all' introspezione, ha fatto breccia nel mio cuore.
La sua notevole sensibilità e la sua attenzione alle minime sfumature dei sentimenti, lo hanno reso capace di fare una sorta di radiografia dei sentimenti. Mai come in questo libro, ho potuto constatare una tale abilità.
In particolare incentra il suo racconto sull'arco di tempo che intervallava i mondiali di calcio, quindi quattro anni.
Dall'espressione dei loro desideri in semplici bigliettini , avvenuta nel primo mondiale raccontato sino alla scoperta della riuscita o meno della loro realizzazione che si doveva compiere entro il secondo mondiale in causa.
Sarà bellissimo scoprire chi e come sarà riuscito a raggiungere in pieno l'obiettivo e soprattutto a rilevare come ,questa sorta di promessa condivisa, diventi la forza che aiuterà tutti e in particolare lo stesso autore ad affrontare il suo dilemma del vivere.
Certo, si sa che gli amici come vengono così vanno, ma resta quel filo invisibile che riprende immediatamente forza , subito appena avvenga il ravvicinamento.
Ed è proprio questa la bellezza che emerge a mio avviso da questo splendido racconto: quando nasce un'amicizia vera, autentica e importante, essa diventa parte di te...una forza ti penetra e ti accompagna tanto da farti sentire sempre forte, sia pur in un momento di vita in cui ti debba trovare a vivere da solo...solo si, ma forte dentro.
L'amicizia come per magia si trasforma in una melodia che ,densa di significati, diventa la direzione verso cui potersi dirigere e saper orientare sempre la bussola con la quale conduciamo la nostra vita.
Un libro che ti porta a fermarti e a riflettere sui cambiamenti che ci sono stati nella nostra vita e a capire con maggiore chiarezza quali sono i nostri veri amici.

"Amico tu vedi attraverso tutte le mie maschere, e senti nelle mie parole esattamente quello che
riesco a nascondere con esse al resto del mondo"

AMICI MIEI...GRAZIE DI ESISTERE
VOSTRA PIA

Il mio doveroso e caloroso grazie a tutti coloro che il destino ha voluto diventassero miei cari e autentici amici...di tutto cuore , Pia.

P.S: come si fa a non leggere un libro che parla del sentimento più bello che possa esistere..come si fa?
Grazie Marco Caggese, che mi hai fatto scoprire la bellezza di questo libro!!!

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A chi sente il bisogno di un amico; a coloro che beati hanno vissuto l'amicizia...e a chi la cerca e si dimostra di poter essere un vero amico!
Non è per coloro che vivono con ipocrisia questo sentimento.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    07 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

SI...SARAI NEI MIEI PENSIERI.

Pensate a tutte le ricchezze che avete potuto finora vedere nel quadro del mondo : quale quella che vi è rimasta nel cuore?
In questa frase si racchiude a mio avviso il messaggio più importante di questo libro, che ci fa riflettere sulle ricchezze illusorie e quelle che contano davvero.
Il titolo che ho deciso di dare alla mia recensione , è la mia risposta alla domanda finale dell'autore; poichè io però non conosco Stefano Benni, mi piace pensare di rivolgermi a Martin, il protagonista del libro.
Si tratta di un professore in pensione che ha deciso di andare a vivere isolato dal mondo , lontano dagli affetti (?) e dalla civiltà, in un paesino ,ma nei pressi dei boschi.
Attorno a lui ruotano alcuni personaggi che acquistano via via spessore, tanto che mi è parso di trovare in quasi tutti un alter ego dello stesso Martin.
A mio avviso ognuno di loro manifesta un aspetto di questo personaggio ,che ama la poesia giocosa e ha una grande passione e interesse per Catena, un poeta morto suicida.
In questi lui è attratto dalla sua follia e dalla sua creatività nelle considerazioni del mondo e del vivere.
Nell'amico Remorus , scopriremo il suo modo che lo ha contraddistinto nella vita, nel vivere l'amore, a sua detta leggero...a mio avviso invece incosciente e crudele.
Nell'amico Vudstock, ritroveremo la sua voglia di trasgressione, sempre in agguato.
Nella vecchia e strana Berenice, apprezzeremo la sua capacità di andare oltre le apparenze, e del suo desiderio di ricercare la verità.
In particolare è una coppia che andrà a vivere nella casa vicina alla sua, ad acquisire un ' importanza speciale.
Lui, il Torvo gli ricorda se stesso nel pieno delle sue energie, quando era incapace di tenersi stretto ciò che più contava , confuso , in crisi e attratto dal desiderio di perseguire fama e carriera; lei , Michelle, gli ricorda un antico amore e lo porta a rivivere istanti di bellezza di vita, ma anche i suoi più intimi segreti, i suoi fallimenti...
Martin comunica con gli animali del bosco e della natura circostante, primi fra tutti Ombra, il suo amato cane: essi , nei loro dialoghi, diventano l'espressione della sua saggezza acquisita, sia pur in modo molto faticoso.
Ebbene si, questo personaggio dalla vita tormentata, acquisisce una maturità e ai miei occhi , da uomo "crudele", inizia ad assumere aspetti di tenerezza e generosità davvero apprezzabili.
La lettura si è fatta via via più intensa; intrigante la continua associazione tra realtà , leggenda e fantasia.
Il mio rapporto con Martin è diventato sempre più stretto...ma alla fine non ho provato pena, bensì una grande tenerezza...perchè concordo con lui quando dice :
"La pietà è una lama che taglia e separa".
Ho amato seguire le sue vicissitudini, mentre nella sua solitudine, riviveva tutte le sue solitudini,o mentre riaffiorava in lui la fame del cuore, che inevitabilmente lo ha portato a soffrire.
Affascinante la lettura della leggenda e dei segreti del paese , ma anche dello stesso Martin...
Martin che rivive in un valzer, momenti belli della sua vita:
UNO: la pura gioia dell'istante
DUE: la gioia finirà
TRE: non la dimenticherà!
Un valzer in una bolla di felicità, che raccoglie in un istante tutto l'amore...tutto quel "Maudit amour", che da sempre lo ha accompagnato nella sua vita.
E 1-2-3, diventeranno per lui....scri-ve-re, questo il suo... ancor possibile valzer!
Di Martin mi resterà il ricordo di un uomo che ha amato a "suo modo" e in particolare del suo momento di felicità...Lui che balla un valzer con la sua amata ( Michelle?...Nasten'ka?) in una bolla lucente di felicità...che gli ridà la capacità di vivere ancora con speranza, in un futuro in cui la solitudine non lo potrà più riavere...grazie anche
...al mio ricordo e al mio pensiero , garantito e promesso!
Parola di Pia

P.S: il mio grandissimo grazie all'amico Marco Caggese !!!

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A chi ama in modo "leggero/crudele.
A chi è consapevole che in tutti noi c'è un pizzico di follia.
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Salute e Benessere
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    15 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

L'AMORE VA MOSTRATO.

Leo Buscaglia vive in una famiglia che gli regala il dono più bello : gli mostra l'amore.
Due genitori tanto poveri ma tanto ricchi d'amore, fatto di continui contatti, abbracci , condivisione e autentica attenzione.
Forte di questa preziosa esperienza , l'autore desidera da subito ampliare e confrontare le proprie conoscenze e viaggia il mondo per arricchirsi ancor di più.
E l'amore diventa il contenuto della sua professione , diventando professore universitario dell'amore!
Ogni riga di questo libro trasuda di gioia ed entusiasmo per la vita.
Una vita che viene intesa come il percorso di un viaggio, in cui ogni passo diventa momento da assaporare intensamente.
Tantissimi i messaggi che mirano ad aiutarci a capire che il viaggio più importante deve essere fatto dentro noi stessi.
Ognuno di noi è speciale e ha il dovere di progredire al massimo per potersi donare agli altri.
Interessanti i suggerimenti che lancia l'autore ai genitori , agli insegnanti e alle persone tutte.
AI GENITORI il compito di dare esempio e credibilità con atti concreti d'amore e di fiducia nei confronti dei figli, tutti i figli, spronandoli ad affrontare tutti i momenti della vita, sia di gioia, sia di sofferenza, per avviarli a diventare adulti, evitando protezioni assurde che favorirebbero nel loro futuro un inevitabile fallimento. GENITORI CHE DEVONO ESSERE CIO' CHE DESIDERANO CHE I FIGLI SIANO.
AGLI INSEGNANTI il dovere di insegnare l'umanità con le sue imperfezioni prima di tutto, di essere dei buoni facilitatori di discipline, di avere la consapevolezza che un apprendimento avviene solo se c'è la motivazione e soprattutto di aiutare gli alunni a tirare fuori le potenzialità e la bellezza che ognuno ha in sè, ricordando che poichè in ogni contenuto c'è tutto, si possono privilegiare contenuti che fanno parte del vissuto psicologico del bambino, evitando di propinare cose astruse.Bellissimo l'invito alla valorizzazione del positivo ,anche nella correzione dei compiti.
INSEGNANTI CHE DEVONO ESSERE ENTUSIASTI DEL PROPRIO LAVORO.
AI FIGLI l'invito alla tolleranza ,al fine di capire che ogni genitore è una persona, con dei pregi e dei limiti, per giungere ad una capacità di responsabilità personale.
A TUTTI Buscaglia si rivolge per ricordare che è sempre possibile il cambiamento con l'esortazione ad una rinnovata fiducia verso gli altri e alla capacità di costruire ponti, al fine di superare la separatezza, per approdare alla gioiosa accoglienza del prossimo.
Sollecita tutti a volersi bene e progredire al massimo per poter farsi dono agli altri , imparando ad amare senza aspettarsi nulla in cambio e a gioire ogni qualvolta si ottenga gratitudine, a capire che la vita va vissuta nel presente, senza rancori volti al passato e senza aspettative verso il futuro.
Fantastico il monito a non aspettare...a dire ora "ti voglio bene", a fare ora ciò che ci può migliorare la vita.. a non dare importanza alle cose, bensì a trovare tempo per le persone che ci sono care o che hanno bisogno di noi. A guardare alle persone con interesse vero, evitando le frasi di convenienza, imparando a domandare e rispondere con una nuova e rinnovata consapevolezza.
Ho letto con trasporto questo dono che Leo Buscaglia ci ha fatto.
Ho amato la sua gioia nell'abbracciare sempre le persone, la sua capacità di PARLARE non agli altri, ma CON GLI ALTRI...testimonianza di vita che dovrebbe essere adottata da tutti: genitori e insegnanti in primis.
Il messaggio più bello e più profondo che l'autore ci manda è il suo SI , ALLA VITA...SEMPRE! Una vita che non sempre si può capire ma che va vissuta in pienezza , con la consapevolezza che esiste sempre un'alternativa a quasiasi delusione o forma di smarrimento.
Un libro che è , a mio avviso, l'apoteosi della vita.
DA LEGGERE...ASSOLUTAMENTE...
Pia

P.S. : Aneddoto simpatico sulla mancanza di fiducia.
Un signore sta per fare una curva stretta di montagna. Sopraggiunge un'auto con una signora che gli urla "porco". Il signore le risponde a tono"troia".
Passata la curva, il signore si scontra con un porco e lo uccide.

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Ai genitori che desiderano essere dei buoni genitori; agli insegnanti che mirano all'efficacia del proprio insegnamento. A tutte quelle persone che sentono "un vuoto esistenziale".
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Fantasy
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    04 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

FINE DEL MONDO O ...RITORNO AL PARADISO?

Con Pyramisia , ovvero l'Oro dell'Eden , continua la ricerca disperata del Paradiso , a seguito dell'epopea egiziana iniziata con il libro Aegyptiaca.
Dean Lucas , sia pur con una tipologia di testo fantastica , affronta uno dei temi cardini dell'intera umanità : la lotta continua ed infinita tra il bene e il male , nonchè le origini di questa divisione che porta da sempre sofferenze in ogni cuore .
I personaggi conosciuti e ben presentati in Aegy , ritornano in modo forte e dirompente nel tentativo di : chi per ritrovare se stesso , chi per ricercare il Paradiso e chi per portare a termine un destino già anticamente segnato; presenze che stanno a simboleggiare il divino e l'umanità.
Come non affezionarsi a Gavri'el e Tary , legati da un amore indissolubile e incondizionato.
Come non essere vicini a Sargon , segnato dalla perdita di un grandissimo amore .
Come non simpatizzare per il piccolo Babu.
Ricevono maggior rilievo ed importanza le figure delle Delicate, giovani donne bellissime, che marcate da un'infanzia infelice, si offrono a noi in tutta la loro ferocia e nel contempo nella loro fragilità, a tratti adolescenziale : una per tutte Misha.
La figura perno del racconto , ovvero la splendida e terribile Sfinge , acquisisce ancor più un aspetto umano e a tratti delicato , accanto alla quale spicca un nuovo e tenero ruolo per il bellissimo e divino compagno Abel.
Confesso però che a seguito della lettura del primo libro ero rimasta con delle grandi aspettative in merito al destino del piccolo Mika'el , bambino generato nella perversione.
Devo ammettere che stupita per certi versi , consapevole per altri , sono venuta a conoscenza del triste destino di questa creatura, che , mi auguro , speranzosa , riuscirà a trovare un collocamento più sereno, in una dovuta e obbligata prosecuzione di questa saga intrigante.
Tra le righe e le varie vicissitudini , ho trovato spunti di riflessione nelle interpretazioni che l'autore ha voluto trasmetterci .
Il male, che quando invade e trova terreno fertile , difficilmente da' via di scampo... ; la figura femminile di Eva , prima donna , che si presenta in tutta la sua complessità e che induce a forti ragionamenti su quello che è stato il suo ruolo primario: tentarice si...ma pur sempre vittima e caratterizzata dalla capacità di totale sacrificio di se stessa .
Pyramisia, un libro fantastico, caratterizzato dalle forze gemelle ed estreme del bene e del male, resterà per sempre nel mio cuore.
Con un'emozione particolare , mi ritrovo a presentare il mio doveroso ringraziamento a Dean Lucas, autore del libro e persona di una sensibilità incredibile , che ha colto nel nostro colloquiare virtuale, sia pur sporadico e breve, un grande sostegno per sè nell'avanzare nella realizzazione di quest'opera bellissima, tanto da citarmi nei ringraziamenti finali del libro.
Non avrei mai pensato che , sia a pur a livello virtuale , si potesse entrare nel cuore di una persona , diventando per essa persino fonte di ispirazione.
GRAZIE DEAN LUCAS !!!...terrò con gioia e per sempre, questo tuo pensiero di gratitudine nei miei confronti che per me, come recensitrice, rappresenta sicuramente un importante traguardo raggiunto!!!
Buona lettura a chi ama le storie fantastiche... ai ragazzi per età o per animo.
Pia

P.S. : la lettura di questo libro richiede un'attenzione particolare , considerata la presenza di vari personaggi, che possono essere maggiormente capiti, solo se si ha letto il primo libro, Aegyptiaca.
Pyramisia: un libro scritto con capacità immaginativa talora spietata , ma associata alla tenerezza di un cuore adolescenziale.

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A chi ha già letto Aegyptiaca; a chi piace trovare risposte alternative e fantastiche , inerenti la lotta tra il bene e il male.
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Storia e biografie
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    15 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Nella vita CREDICI...SEMPRE!

Sono davvero contenta che Andre Agassi , uno dei migliori tennisti di tutto il mondo, abbia deciso di scriverci la storia della sua vita : un percorso tortuoso, che lo ha visto già in culla con una racchetta in mano, bambino definito prodigio a quindici e a sedici un vero professionista .
Una vita vissuta per il tennis : milioni di palle...milioni di decisioni da assumere.
Avviato a tale sport dal padre che lo voleva a tutti i costi veder primeggiare, dopo il fallimento dei primi due figli...dopo i propri insuccessi personali.
Andre, anima bella, si adatta ,seppur con una moltitudine di tormenti personali, all'imposizione paterna, dal quale eredita sicuramente la testardaggine e la volontà di avere o tutto o niente.
La sua vita diventa un incontro tra il vincere e il perdere ( momento definito da lui un 'esperienza altamente istruttiva) , tra l'amore e l'odio...tra gli estremi polarmente opposti.
Nella sua folle vita, si ritrova continuamente alla ricerca di se stesso e tutte le trasgressioni a cui ricorre e non capite dal pubblico,che crede nella sua immagine come lo specchio di ciò che è, non sono altro che un suo modo di esprimere la propria individualità , un modo per affermare se stesso .
Andre che segue sempre il cuore, le emozioni e le proprie convinzioni, dilaniato da forze opposte, arriva a toccare il fondo.
Ma caparbio, determinato e serafico come la la madre, trova la giusta forza per risalire.
La sua vita da palude stagnante e fetida,con rigagnoli che vanno in ogni direzione, si trasforma in un fiume impetuoso , incanalato e quindi puro.
E ancora una volta l'amore...quello vero e importante, si rivela in tutta la sua grandezza.
Si, perchè è grazie ad un grande amore ( la sua nuova compagna Stefanie) che il nostro caro Andre trova la forza di dare una svolta alla propria vita. Ciò che prima era un'imposizione, magicamente si trasforma in una scelta .
Andre che odiava la scuola, ma amava i libri; Andre che aveva il cuore con un potenziale enorme di umanità, trova finalmente il modo per farlo parlare.
Concretizza questa sua ricchezza d'amore con un atto nobile di grandissima ricaduta sociale: cotruisce una scuola proprio dove il degrado dilaga; una scuola che diventa un punto di riferimento importante per tanti ragazzi , molti dei quali avrebbero avuto solo una buia prospettiva di vita. Una scuola che diventa un vero e proprio punto luce..luminosa...che offre speranza...che favorisce la SERENDIPITA'.
E io, in qualità di educatrice non posso che essere orgogliosa di una scelta simile...una scuola che crede che ogni alunno possa apprendere.
Concludo con un plauso per Andre, che ha saputo avere il coraggio di dare una svolta alla propria sbagliata vita, diventando un modello di paragone validissimo, poichè in grado di proporsi come un esempio concreto del proprio credere...
Ho letto lentamente questo meraviglioso libro, per assaporarlo al massimo, per carpirne tutti gli insegnamenti in esso contenuti...
Concludo che se da sempre penso che ogni persona meriti un romanzo...posso dire senza alcun dubbio ma Andre lo meriti ancor di più!
Una lettura da non perdere...una buona occasione lettura?...no, no...di vita!
Pia

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A genitori. A coloro che nella vita, credono...in qualcosa...ma credono!
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Racconti
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    13 Giugno, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

VEDERE ? LUCA PUO'...

Luca vede...
Luca comprende...
Luca è attento...
Luca è sensibile...
E potrebbe continuare a lungo la lista di quello che l'autore Luca Favaro riesce a fare.
Con dieci racconti, in nove dei quali lui risulta essere il protagonista principale, egli si svela a noi con la sua maturità, con la sua capacità empatica, con i suoi messaggi d'amore, in primis quello verso Dio , che lui incontra ogni giorno, attraverso le persone e la natura.
Storie di anziani soli e di persone emarginate e non capite dalla società.
Situazioni di vita in cui emergono la capacità di un sorriso , di una buona parola o di una complicità spontanea, che ti riscladano davvero il cuore.
Momenti di vita che esprimono emozioni e forti sentimenti; come posso io dimenticare il racconto riferito al ricordo del suo maestro.
Buone e sane riflessioni che ti portano al confronto e ad un arricchimento personale.
Un libro che trasuda di vero amore, che non è limitato a spazi e tempi determinati, ma che vaga tra le persone e tra le esperienze di vita...
Colpita dalla capacità di revisione e intropezione personale dell'autore che, sarò sincera, mi ha colpita e conquistata per la sua umiltà e grande capacità di regalare amore attraverso delle opere concrete...
Grazie Luca, per questo libro, che reputo possa essere considerato un dono per tutti...
...e mi resterà il ricordo di una persona speciale, con la sua attenzione e soprattutto capacità d'azione , in caso di bisogno...si Luca...proprio tu !
Un libro che profuma di buono...
Pia

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A coloro che amano l' "AMORE"... e che non potrebbero vivere senza di esso.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    01 Giugno, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

L'AMORE USURPATO.

AMORE CONTRO AMORE : tre parole per sintetizzare questo meraviglioso libro che si conquista il primo posto nel mio cuore, tra tutti quelli letti finora.
L'inizio sembra una favola dalla trama idilliaca e romantica. Un grande amore e la vita in un faro che non isola , ma favorisce una solitudine paradisiaca.
Tom e Isabel i due protagonisti.
Ben presto purtroppo la vita riserba loro prove difficili e Isabel che ha un istinto materno vivo e acceso, in cui facilmente mi ritrovo, subisce la peggiore delle sorti: muoiono si seguito i tre figli che sperava di dare alla luce.
Ecco che il giungere di una bambina di pochi mesi in una barca, finalmente le permette di poter offrire tutto l'amore che può dare una mamma, che ama esserlo.
Mentre lei è tutta presa da questa sua nuova mansione, in Tom si innesta il tarlo del dubbio...lui che ha vissuto la guerra, che ha dovuto uccidere, che sa cos' è la sofferenza, perchè l'ha vissuta in prima persona, che ama ... forse nel vero senso della parola ...
Tom ama tantissimo Isabel e ha una consapevolezza che è da pochi: sa che ogni persona ha un limite di sopportazione al dolore, oltre al quale nulla si può.
E proprio quando credevo di trovarmi senza alcun problema dalla parte di Isabel, condividendo prima la sua sofferenza e poi la sua gioia, ecco che la trama del libro mi riserva una sorpresa inaspettata.
Mi trovo a questo punto dilaniata tra due amori di pari intensità; si tratta di due amori di madre: quella naturale e quella acquisita.
Devo essere sincera , mi sono sentita impotente nel saper fare una scelta.
Ed è stato questo il momento che ho iniziato a simpatizzare e a capire meglio la figura di Tom, che inizialmente ho faticato a comprendere: la sua saggezza, la sua capacità di comprensione, il suo livello elevato di capacità di rispetto per l'essere umano.
Che libro ragazzi!!!
Che belle riflessioni!!!
Quante volte può capitare di essere fortunati a scapito di qualcun altro...se penso a quando ho provato questa sensazione all'inizio delle mie supplenze scolastiche , quando mi ritrovavo da una parte a gioire per la supplenza ottenuta, dall'altra ad essere dispiaciuta per quello che era successo all'isegnante titolare che per esempio, a causa di un incidente o di una malattia, aveva dovuto assentarsi...solo in caso di una maternità il problema non sussiteva.
...A quanti lavori sussistino grazie a dolori altrui: insegnanti di sostegno...poliziotti...avvocati...medici....e tanti tanti altri...
Quante volte si è felici di incontrare una persona e pensi che ti sia stata mandata dall'alto , per poi invece renderti conto che semplicemente era la prima persona che hai incontrato dopo essere approdata , arrivando da un periodo di vita turbolente.
Quante volte si assiste a modalità di reazione diverse di fronte alle avversità della vita, rendendosi conto che ogni persona ha il proprio limite di sopportazione e di come questa connotazione inviti a molta cautela nel giungere a giudizi affrettati...
Quante volte pensi che la vita ti abbia provato già abbastanza e poi di colpo ti tira un altro scherzo come un baro maligno...
Qunate volte pensi di capire nel profondo una persona e di parteggiare persino per lei, fino a quando non ti capita di sentire l'altra versione per capire che c'è un'angolatura che non avevi considerato e percepisci sfumature che non avevi previsto e considerato.
Quante volte ci è in grado di essere un faro per gli altri ma non si è capaci di illuminare lo spazio più vicino intorno a noi.
Tra mille pensieri ho terminato la lettura e con una grande consapevolezza:
"In circostanze diverse un amore così sarebbe stato ricambiato per tutta la vita".
Una vita che da' e toglie...che illumina e rabbuia...che ti fa salire e poi scendere...Una vita che porta gioia e che forse proprio grazie al dolore ti fa comprendere l'importannza della gioia vissuta...
La conclusione della narrazione , in parte a mio avviso, fa capire la scelta dell'autore, che ripaga in qualche modo la figura che credo sia stata sicuramente in qualche modo la sua preferita .
Un libro da leggere...assolutamente... !
Pia

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A chi sa quanto sia indelicato giudicare gli altri; a chi ha un istinto materno potente, innato e acceso.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    18 Mag, 2014
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LE DONNE " FARO"

GRAZIE QREDAZIONE !!!
Il faro rappresenta una luce guida nella notte; è un punto di riferimento che dà sicurezza e speranza e in certi casi assicura la salvezza.
Mi piace pensare alle due protagoniste del libro, che ho appena terminato di leggere e che è stato scritto dalla scrittrice esordiente Ornella Nalon, proprio come a due fari per tutte le donne...per tutti quegli adulti che sono attenti alle sofferenze o alle difficoltà di vita in generale.
L'una è Assireni, una donna africana, che sin da piccola ha avvertito in sè un anelito alla libertà, un bisogno di scavalcare le imposizioni crudeli della tradizione, uno per tutti,il rito dell'infibulazione. In tutta la sua vita ha cercato, nei limiti del possibile, di attivarsi in tal senso, ma la sua vera opera riesce a farla per la propria figlia, assicurandole un futuro diverso e migliore del proprio vissuto.
Il suo riscatto maggiore a mio avviso riesce ad ottenerlo decidendo di raccontare e raccontarsi , grazie alla presenza in loco di un medico donna, attenta e sensibile. Lo fa con la speranza di sensibilizzare il mondo ad una problemattica vissuta dalla molteplicità delle sue conterranee.
E' Eleonora il medico che decide di ascoltare la sua storia, al fine di pubblicarne un libro.
Ma l'ascolto della storia di Assireni, diventerà anche per ella un modo di rivedere e ripercorrere il proprio vissuto.
Certo la sua vita passata risulta essere totalmente diversa .
Nel contempo però emergono sempre più dei tratti che accomunano le due donne: entrambe hanno sofferto, sbagliato, provato la vita, sia pur con esperienze variegate.
Entrambe hanno saputo tirare fuori una capacità che caratterizza alcune donne, che dall'animo nobile, quasi delle prescelte, decidono di uscire dalla propria individualità per offrirsi al mondo, agli altri.
Lo fanno con forza, con l'esempio che è senz'altro l'atto più credibile: Assineri scrivendo il libro, Eleonora...???Come Eleonora? Chi desidera scoprirlo...è invitato a leggere questo libricino...scritto con tanta semplicità, che ha saputo toccare però corde importanti del mioessere donna.
Un plauso a questa autrice esordiente che ha saputo coinvolgermi con la sua capacità di attenzione al profondo e ai valori.
L'unico mio rammarico è che certe situazioni avrebbero richiesto un maggiore approfondimento per dare uno spessore ancor più elevato a questo gioiellino di libro.
Buona lettura!
Pia

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A TUTTI !!!
A chi desidera conoscere esperienze di donne; in particolare delle donne dell'Africa.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    14 Mag, 2014
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IL CAMMINO DIFFICILE E CICLICO DELL'AMORE.

"FARE ERRORI E' NATURALE...andarsene senza averli compresi, vanifica il senso della vita".
Una nonna cresce la propria nipote perchè la sua mamma è morta in un incidente stradale.
Finchè la ragazza è piccolina tutto procede bene, poi col passare del tempo iniziano le incomprensioni e la nipote decide di allontanarsi.
"Vivevano nella stessa pianta, ma stagioni diverse".
La nonna si ammala.
Ecco che ella inizia un percorso di riflessioni e decide di scrivere, nei suoi ultimi giorni, per raccontarsi e per cercare di spiegare le sue varie scelte di vita.
Lo fa con la speranza che le sue lettere aiutino la nipote , una volta che sarà ritornata, a capire, a perdonarla... a vivere.
Ecco che la donna ripercorre i tratti che hanno caratterizzato la sua educazione, il suo matrimonio, il suo tradimento...la nascita di sua figlia prima e poi della nipote.
E scrive tutto ciò che non ha mai avuto il coraggio di dire, tutte le parole che avrebbe dovuto dire prima, tutte le parole che nella sua vita ha detto in momenti inopportuni...ammette i suoi sbagli e si confessa nelle sue debolezze...in tulle le scelte che ha fatto nella sua vita.
Una lettura che mi ha fatto riflettere sulla sofferenza che ha segnato molte donne, anche a causa dell'educazione rigida che ha plasmato in modo indelebile il loro carattere.
Ricorderò per sempre il racconto del presepe perpetuo che le suore tenevano allestito nella scuola che frequentava, dove ogni bambina era rappresentata da un agnellino, che a seconda del comportamento corretto omeno si avvicinava o allonatnava da Gesù, sino a cadere se fosse stato il caso, in un burronone...anche se la motivazione poteva consistere nel non aver semplicemente assunto quel comportamento che dalle suore era richiesto...anche se non si era fatto nulla di male...che tristezza!!!
Ho ragionato su come una sofferenza subita e vissuta si riperpetui nel futuro, come a star significare che si crea il bisogno di ricorrere all'impronta subita, anche se dolorosa...quasi un'affezione al dolore.
Tre generazioni di donne che vedono susseguirsi situazioni tristi, dove la figura maschile acquisisce un ruolo direi secondario.
Un libro che invita ad una grande cautela nel giudicare il prossimo:
"Prima di giudicare una persona, cammina per tre lune con i suoi mocassini" come dice un detto degli Indiani d'America.
Una narrazione che ti lascia un groppo al "cuore, dove le lacrime che non escono si depositano e , col tempo, lo incrostano e lo paralizzano".
Ho terminato la lettura con una mia domanda sospesa : riuscirà la nipote, dopo essere venuta a conoscenza della verità , a sfuggire a quella sofferenza che pare la vita l'abbia destinata? Riuscirà? Io voglio sperare di si !
Pia

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A chi sa quanto sia difficile in talune situazioni vivere serenamente.
A chi è consapevole che nella vita si possono fare degli sbagli...quasi inevitabili.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    02 Mag, 2014
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DA SOLI O INSIEME ... COMUNQUE SOLI .

Gabriel Garcia Marquez, detto Gabo, ha due amori immensi e questo libro trasuda di essi in ogni riga : il suo mondo , l'America latina e la figura femminile.
La lettura di "Cent'anni di solitudine" mi ha dato le risposte ai dubbi che mi erano rimasti dai raccconti di quest'autore letti precedentemente, come per esempio "Non c'è posta per il colonnello" e "I funerali della mamà grade".
Con un'immaginazione fervida e senza limiti , decide di far fondare ai primi due protagonisti della narrazione, un paese a lui tanto caro : "Macondo" .
Sarà il luogo dove potersi divertire e nel contempo soffrire per parlarci del suo caro mondo, della realtà che fa parte del suo vissuto: la boscaglia della sierra, le zone paludose, la presenza di un numero elevato e variopinto di vegetazione , di flora e fauna tropicali, i periodi ciclici e infiniti delle piogge.
E a quel mondo è legato un modo di vivere con sieste afose, tanta miseria , sporcizia e una superstizione dilagante; una realtà che vive il continuo confronto con le nuove tecnologie, prime tra tutte il telegrafo e la ferrovia...e sempre pronto ad accogliere strumenti nuovi che giungono da tutte le parti del mondo anche grazie agli zingari e dove giungono le compagnie dei bananieri con un'invasione uraganica.
E' in quest'ambiente che si svolge il racconto di una famiglia patriarcale, che io amerò però ricordare matriarcale, perchè lo ricorderò attraverso la vita e gli occhi di Ursula, donna forte e determinata, prima donna protagonista, moglie incestuosa, madre,nonna, fino ad arrivare a diventare trisnonna.
Nella storia del suo matrimonio e della sua famiglia si snoda un intrico di storie legate alle figure appartenenti ad essa, in un tempo che gira e rigira , come un circolo vizioso, dove tutto si fa e si disfa, con uno sguardo di stupore ma sempre anche di solitudine.
Amori ai limiti o propriamente incestuosi e assurdi; morti che ritornano come spettri o come frutto dello sforzo immane dell'immaginazione. Il tutto mentre avvengono fucilazioni come morti naturali,guerre e guerriglie, nella terra dei gringos.
La decisione di chiamare con gli stessi nomi i figli e i figli dei figli, mi ha reso confusionaria la lettura del libro, fino a che in me è avvenuta una sorta di illuminazione. Ad un certo momento la mia attenzione si è spostata dal personaggio della storia, alla sua caratterizzaione personale e psicologica.
Allora ho iniziato a seguire quello che a mio avviso era l'intento dell'autore : spiegarci come la solitudine possa assumere varie sembianze: a partire dalla solitudine che fa parte dell'indole dei personaggi, alle solitudini molteplici che troviamo...e che appaiono ora fonte di tristezza, ora fonte di gran felicità...come la solitudine paradisiaca a due...fino ad arrivare alla solitudine che porta nel cuore ogni familiare, tanto che nessuno riuscirà ad allontanarsi in modo definitivo dalla propria famiglia e da Macondo.
Questo diventa il loro mondo, che amano, che odiano, ma del quale non possono fare a meno...Una storia familiare d'intrighi e pasiìsioni lunga cent'anni...
L'autore scrive con abilità, ma con un dualismo che lo porta ad avere un solenne rispetto di ciò che va raccontando e nel contempo di un'irriverenza pettegola...tipico di un uomo che è vissuto attorniato da molte donne...ed è questa una delle ultime immagini che ricorderò di Gabo, viste al telegiornale...lui che esce dalla porta di casa, accompagnato da donne...
Mi reputo contenta d' aver portato a termine questa lettura, con tutti i pregi e i difetti che ho fatto presente.
Una lettura che richiede pazienza, ma che ripaga sicuramente.
Pia

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A chi desidera conoscere altri stili di vita...familiari e sociali.
Un tuffo nella realtà dell'America Latina.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    20 Aprile, 2014
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E SE DEL BENE-DIRE ...RESTASSE SOLO IL DIRE ?

Un libro che non avevo chiesto e perciò che non intendevo prendere...ma che per un errore, ho ricevuto.
Ebbene io che non sapevo assolutamente nulla di Baricco ho deciso lo stesso di leggerlo.
AMORE...A PRIMA LETTURA...
Un libro che non mi ha emozionato... no! Un libro che invece mi è entrato dentro , nelle viscere...fino alle ossa.
Se Baricco è dentro il suo libro...allora ora mi pare persino di conoscerlo...Mi prende tantissimo, perchè in lui mi ritrovo...l'uomo e i suoi dubbi...l'uomo e le sue angosciose e importanti domande...l'uomo che è alla ricerca della verità silenziosa ma che fatica a trovarla per il suo bisogno di musicalità.
Baricco ama IL MARE; lo ama a tal punto da considerarlo LA VITA stessa.
Nel racconto si incontrano varie tipologie di persone, che sono categorie di umanità che appartengono al mio mondo interiore..
Chi vive LONTANO DAL MARE ma si nutre di esso sia pur di riflesso ( ammiraglio) e con la sua metodicità ed esattezza ,ne cerca di trovare la sua "plausibile assurdità, la sua inverosimile verità e lo fa su tutti i mari del mondo".
Chi vive ACCANTO AL MARE per cercare di porre pace ad una sensibilità d'animo incontrollabile ( la ragazza), o per espiare una colpa ( la donna adultera) o per realizzare un sogno inseguendo le proprie illusioni...vane illusioni... ( il professore) o ancora chi , stanco della vacuità e delle apparenze "pornografiche"è alla ricerca del volto della verità ( il pittore), o chi vive la propria vita con totale disorientamento ( Padre Pluche).
Infine c'è chi NEL MARE E' ENTRATO e ci è rimasto inesorabilmente e chi invece è RIUSCITO A TORNARE, ma definitivamente cambiato, segnato e per sempre "inconsolabile", dopo aver toccato e vissuto in prima persona dove può arrivare l'orrenda genialità umana...
Tutti aspetti dell'umanità che sento dentro me...che fanno parte di me, del mio essere persona e donna.
Ecco che tutti questi personaggi hanno una location particolare in cui potersi incontrare. Si tratta di una locanda per alcuni aspetti surreale, a partire dai piccoli bimbi che la gestiscono; una locanda che si trova in prossimità dell'immenso mare e che diventa luogo d'incontro di questa umanità rappresentata.
E dalla relazione dei protagonisti, fuoriescono varie reazioni: chi diventa sostegno per l'altro o nasce un'intima comprensione, chi arriva a nutrirsi addirittura dell'altro...nel significato più profondo che esiste...E si assiste al compimento di sani o orrendi atti...
La lettura del libro si conclude con la figura dell'ospite più misterioso e strano della locanda...che ci lascia con una riflessione in cui puoi leggere una triste rassegnazione, ma anche una vaga speranza, quella speranza che io cerco di inseguire nella mia vita, da sempre.
Questo è il libro dell'uomo, che da sempre attende, si pone e pone agli altri domande... e che si immerge nella "danza liquida" della vita.
I protagonisti sono certamente diversi e ho provato nei loro confronti svariati sentimenti: vicinanza, grande tenerezza, profonda stima, commiserazione e tanti altri...perchè in loro c'è l'uomo...c'è molto di tutti noi.
Un libro che mi lascia con una domanda: chi voglio essere io di fronte a questo mare che ci chiama e ci chiamerà sempre? Una persona che vive accanto...o che vuole entrare...o ancora una persona che vuole entarare e vivere fino in fondo, correndo il rischio di rimanere...per sempre "inconsolabile ?"... E chi sarà tra loro il più felice?
...Ma questo è quello che Baricco ha lasciato a me...che mi resterà impresso nella mente anche per delle frasi di una profondità davvero rara e unica per me .
Una per tutte :" ...E NEMMENO SI ERANO DOVUTI CERCARE.QUESTO E' INCREDIBILE, E TUTTO IL DIFFICILE ERA STATO SOLO IL RICONOSCERSI".
Grazie Baricco per questo bellissimo regalo , fatto di verità e non verità...di silenzi...di risa ...di aasurdità...di dialoghi a volte strani...ma di una profondità incredibile...grazie davvero!
Pia

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A chi è portato a riflessioni filosofiche sulla vita...sul modo di vivere.
A chi si fa domande e ... attende un qualcosa...
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Classici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    13 Aprile, 2014
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PAURA DELLA PAURA ?

Tante possomo essere le paure :
del buio, di alcuni animali, del cambiamento,della solitudine, della novità, dell'incognito, del mistero...
E' un'emozione che tutti abbiamo provato o proviamo.
La lettura del racconto "Il pozzo e il pendolo", mi ha fatto riflettere sulle mie paure ( troppe...) e sulla modalità di rapportarmi con la paura.
So per certo che non bisognerebbe avere paura della paura e impararare ad accettarla, ma come si sa ognuno di noi ha la propria percezione di essa e assume un modo di comportamento anche in base alla proprie sensibilità e fragilità.
Edgar Allan Poe, sembra non avere paura di aver paura...anzi!
Il racconto è una continua sfida alle paure più estreme; il protagonista raggiunge livelli di terrore e orrore notevoli, per poi in extremis riuscire ad essere freddo , calcolatore e a trovare in ogni occasione la calma giusta per sedare la propria ansia e considerare il fenomeno vissuto nei termini corretti e precisi.
Il protagonista è l'anti-Pia; quindi essendo l'esattamente il contrario di me, ho faticato a capirlo. E' stato però motivo di grandi riflessioni da parte mia e sono contenta di ciò.
( Ci sono stati momenti durante la lettura ,che pensavo che in fondo si trattava di segni d'inchiostro su un foglio...quindi nulla di reale e di cui aver paura! )
Io credo che questo autore, reduce da un'infanzia molto triste ed infelice, abbia dovuto vivere grandi paure e che per necessità abbia imparato ad affrontarle e a viverle con atteggiamento di sfida...un vero peccato che sia morto giovane, perchè ci avrebbe regalato libri di un'intensità davvero notevole.
Per non parlare degli altri racconti che si trovano nel libro, dove ci rivelano la sua vivace intelligenza soprattutto matematica, la sua capacità immaginativa a livello fantascientifico, le sue conoscenze astronomiche, ma anche ... putroppo...la sua misantropia.
Eventi assurdi compaiono nei suoi racconti, dove spesso follia e normalità vari di pari passo...dove il voler superare il confine "umano e sano"emerge con prepotenza. Neppure la morte diventa un ostacolo; per Allan Poe non esistono limiti, in nessun campo e tutto con lui può essere. Una sua lettura ci può portare ovunque, dove nemmeno la nostra mente ( o perlomeno la mia ) può arrivare.
E credo che il tutto possa essere giustificato, a mio avviso, dalla sua fine e acuta intelligenza, mista ad una gran sofferenza vissuta.
Una lettura che fa capire dove possa condurre un'infanzia negata...dove il tutto diventa davvero possibile... da far paura!!!
Buona lettura .
Pia

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A chi vuol riflettere sulla paura. Ai paurosi; ai non paurosi. A chi ama racconti "forti"...estremi...anche fantascientifici...sicuramente singolari davvero.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    06 Aprile, 2014
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L' AMICIZIA FA MIRACOLI ?

Può un'amicizia fare un miracolo? Si, se è autentica ... si!!!
Questa è la storia di un'amicizia che nasce tra due bambini inizialmente, adolescenti poi; un sentimento che si sviluppa , cresce sempre più, tanto da diventare indispensabile...tanto da portate l'uno a realizzare per l'altro i suoi sogni , le sue ambizioni...e oltrepassare la morte , ridandogli in qualche modo ancora vita.
Un ragazzo è irlandese e vive a Dublino, l'amico è italiano, recatosi là perchè figlio di un ambasciatore .
Entrambi segnati, sia pur in modo diverso, dalla propria figura materna; diversissimi come carattere e fisicamente e forse per questo complementari, ma con alla base una gran stima e un alto rispetto vicendevoli. Ognuno vede nel proprio amico la propria parte mancante.
Ho letto con gran coinvolgimento questa narrazione, provando una miriade di sensazioni ed emozioni : affetto, pena, amarezza, rabbia e anche tanta!
Si, ad un certo punto mi sono anche arrabbiata con l'autore per l'età del protagonista iniziato a forti esperienze sessuali a mio avviso del tutto premature.
Inizialmente ho associato la lettura di questo libro a "I ragazzi della Via Pal"; poi però la trama si è infittita, diventando sempre più complessa e coinvolgente.
Entusiasta di seguire le avventure dei due ragazzi, fino a quando, sia pur a gran malincuore ,uno dei due decide di seguire la propria strada da "irlandese". Eh, si, perchè questo libro trasuda di storia d'Irlanda, facendoti immergere nel dilemma e nel continuo dramma vissuto dai suoi abitanti. L'autore con profondo rispetto ci immerge in questa realtà, finora a me lontana e ci regala immagini d'incanto e superbe di un ambiente potente, superbo, ostile ma benefico,"di diperata vitalità che incita a resistere, a non arrendersi, a non piegarsi, ...dove la gente con la rabbia come compagna di vita, resiste per sopravvivere e sopravvive per vivere."
Proprio nel momento della separazione dei due amici però un tarlo mi è entrato nella mente...ma poichè la narrazione ha continuato a scorrere coinvolegndomi al massimo...questo mio dubbio è andato via via sfumando.
Ma ecco che alla fine, ho trovato la risposta a tutti i miei perchè, ridandomi la calma..eh, si, perchè di fronte ad un racconto basato su una realtà vissuta, non posso che assumere un atteggiamento di profondo rispetto.
Mai giungere a conclusioni affrettate, è stata ancora una volta questa una lezione per me.
Mi complimento davvero con questo autore, Emanuele Fantozzi, conosciuto grazie alla Qredazione che ringrazio vivamente.
E desidero concludere con un messaggio proprio per lui:
"Continua a scrivere e a regalarci ancora emozioni forti; con me hai fatto centro ed è successo: è stato come vivere un viaggio molto forte ed intimo...grazie di cuore!!!"
Buona lettura
Pia

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A chi ama l'Irlanda o ha piacere di conoscerla maggiormente...a chi ama una lettura che emoziona...
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Romanzi autobiografici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    02 Aprile, 2014
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UNA VITA...

Ogni persona merita un romanzo?
Io penso di si.
In questo libro mi sono ritrovata ad ascoltare una donna che , nata subito il dopoguerra, decide di raccontarsi in questa storia.
Susanna (autrice esordiente), è di Bologna , ha un fratello e vive con i suoi genitori ,che come molti di quel periodo , possono contare di un certo benessere.
Ho ascoltato la sua vita, a partire dai suoi primi ricordi, alle sue esperienze scolastiche nei vari ordini di scuola, fino all'inserimento in ambito lavorativo.
L'ho seguita nella sua maturazione personale sempre alla ricerca di trovare una forza dentro sè e un buon equilibrio.
Interessante è stato senza dubbio seguire questa ragazza "figlia del 68" nel suo tentativo di appartenere in qualche modo al Movimento Comunista. Sempre schietta non si è risparmiata di riconoscere anche i propri errori e in questo l'ho stimata.
Ha viaggiato molto e in modo davvero singolare e ci ha fatto un buon resoconto dei suoi viaggi.
Se per certi versi quindi ho apprezzato questo suo raccontarci e la sua narrazione mi ha portato a fare dei confronti personali di vita oltre che a livello più generale con la società attuale, d'altro canto devo essere sincera: sia pur ella brava nello scrivere dal punto di vista stilistico e formale, io non sono riuscita a sentirmi coinvolta nella lettura del suo libro.
Ciò che a me è mancato è stato l'aspetto emozionale: non sono mai riuscita ad addentrarmi con coinvolgimento..
Io da sempre attratta dalle relazioni ho trovato molta superficialità nella sua esposizione in tale ambito.
Ogni persona merita un romanzo?
Si, lo penso ancora...ma c'è romanzo e romanzo...c'è vita e vita.
Terminata la lettura ( molto lenta, non più di poche pagine al giorno e faticosa per me), mi sono trovata a riflettere su quanto io sia stata attratta da scrittori che nella propria vita hanno avuto grandi sofferenze o abbiano avuto la possibilità comunque di provare passioni e intensi sentimenti.
Buona lettura a chi ama ascoltare le storie "lineari "degli altri.
Non me ne voglia l'autrice...
Pia

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A chi non ricerca emozioni intense...a chi ama leggere storie di vita .
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Romanzi autobiografici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    22 Marzo, 2014
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NELLA PREGHIERA ... LA SALVEZZA.

Stefano Baldi è morto di tumore all'età di trentaquattro anni.
Prima di morire gli è stata concessa la possibilità di dare una svolta totale alla propria esistenza e di avere il tempo per capire il senso della vita e della morte. Ci è riuscito, e ci ha lasciato in dono questa sua toccante testimonianza, che lo vede impersonato in Luca, il protagonista del suo libro.
Una vita vissuta all'insegna di tante insoddisfazioni personali , in particolare in ambito affettivo, tra continue paure e frustrazioni mentali. Lui vergine, insicuro e poco portato alle relazioni , in particolare con l'universo femminile; lui imbrigliato in una vita spesa nella vacuità dell'apparire,della bellezza esteriore e delle menzogne, soprattutto nei confronti degli amici, continuamente alla ricerca di avventure sessuali.
Da sempre la sua vita ha fatto parte in quel pentagramma dove ognuno di noi è una nota, che a momenti può essere alta, in altri bassa, o che può essere eternamente bassa o alta.
Luca è una nota bassa...vive e si sente uno "sfigato".
Finché un giorno vede un viso femminile: un'immagine che entra in un cassetto della sua memoria e non se ne andrà mai più. Un volto che a lungo andare per lui diventa angelicato...sublime, persino quando viene a conoscenza della vita che la ragazza a cui il volto apparrtiene è tutt'altro che angelica. Ma Luca vi ha colto una bellezza mista a tristezza e ad un gran dolore. E Luca inizia ad avere un sogno tutto per sè, che non aveva mai avuto in vita e " i sogni alla fine , sono una parte della vita".La ragazza diventa il suo sogno.
Ma come si sa la sfiga va a braccetto ad altra sfiga.
Ecco che gli viene prognosticato un tumore ai polmoni...e per il ragazzo inizia un percorso che lo vedrà ribaltare tutto: valori, persone, luoghi.
Prima tra tutti il fratello diversamente abile, nei confronti del quale aveva da sempre provato vergogna nel mostrarsi agli altri; e il cui talento più scarso diventa ora il più splendente.
Luca capisce che esiste una vita con regole che esulano dal pentagramma di quella vita "nella norma" che credeva unica. No, esiste una vita con nuovi orizzonti, a cui approda grazie a Don Edoardo, una figura che sarà per lui una guida, che gli permetterà sentirsi in compagnia e mai solo nel dramma che gli è successo.
Nuovi interessi, nuove speranze attendono ora il ragazzo che diventa forte sia nei confronti della malattia, sia nei confronti del mondo intero.
La lettura è andata in crescendo...dalle stalle alle stelle...Si, perché se inizialmente ci viene presentata una vita "vuota", questa va via via riempiendosi di colori e sfumature che la rendono intensa e tanto bella...
Un libro che fa riflettere su come sia la nostra vita, sulla valenza o meno della nostra quotidianità...su ciò che sia importante o al contrario vacuo, e che affronta il tema della prostituzione vissuta nella schiavitù.
Un libro che resterà nel mio cuore, in particolare per il suo messaggio a mio avviso più importante: quanto sia bello vivere la condivisione di un amore...l'amore che riempie veramente i cuori..., perché "per vivere non basta non morire" ma è importante "percepire attimi intensi vita che vanno vissuti "e che ti rendono ricco dentro e ti lasciano un senso profondo di pienezza.
Nella speranza che ognuno di noi trovi un senso importante di vita, saluto calorosamente tutti coloro che mi leggeranno.
Buona lettura,
Pia
@ Stefano : ti giunga lassù il mio grazie...

E un grazie ad Ezio.

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Dedicato a chi cerca di dare un senso alla propria vita.
A chi spende tutte le sue energie all'esteriorità.
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Narrativa per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    16 Marzo, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

COSA SI FA ( O SI FACEVA ) PER UNA DONNA.

E' il terzo libro che leggo di Grossman e ancora una volta ha lasciato il segno in me.
Umorismo , profondità , simpatia, sensibilità e un dialogo schietto e sincero col lettore.
Queste le caratteristiche che mi affascinano di questo autore israeliano.
Un uomo che ha accumulato e vissuto forti esperienze , che ci sa trasmettere , regalandoci emozioni e suspance, senza risparmiarsi...spesso sfidandoci.
Il libro ci parla di un racconto vissuto all'età di dodici anni da un ragazzino che anzichè stare con gli amici ama stare solo , leggere, pensare,..e sta bene anche se non capito in questo dai genitori.
Un ragazzino che a detta della madre conduce una vita da vecchietto; lui che addirittura frequenta una casa di riposo , per aver aderito al Progetto "Adotta un anziano" e che si affeziona a uno di loro.
E sarà proprio questa amicizia a regalargli un'avventura spettacolare , che lo vedrà catapultato in un'epoca passata storica...dove la vigliaccheria non era contemplata o assunta a virtù come talvolta accade ai giorni nostri.
E sia pur ragazzo, ma con la profondità d'animo che già lo contraddistingue, il protagonista ( che potrebbe essere sicuramente lo stesso Grossman in persona per tante affinità di carattere e temperamnete che vi leggo) potrà rivivere grazie all'anziano amico, passioni, rivalità e un grande amore del passato...un amore che a distanza di tanti anni lo porterà a sfidare a duello un contendente della donna amata...della quale uno possiede un quadro dipinto dalla stessa con gli occhi, l'altro la bocca...di una donna strana che li aveva ammaliati e incatenati a se', per sempre.
Un racconto che si presenta per certi versi come un giallo per lo spirito indagatore e investigativo...
Un libro il cui contenuto può essere riassunto uin questa splendida frase : "Le cose impossibili...un amore impossibile...sono i più commoventi."
Una narrazione che attrae molto anche perchè non sono nette le sfumature tra realtà e fantasia...No, tutto è incerto : come nella vita!...dove talora "le parole vengono pensate e non dette, perchè se venissero pronunciate a contatto con l'aria si rovinerebbero."
Buona lettura.
Pia

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A chi ama inseguire le imprese impossibili...e ci crede.
Ai ragazzi a partire dai dieci-undici anni.
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Libri per ragazzi
 
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4.8
Stile 
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    27 Febbraio, 2014
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POTETE TOCCARE.

Toccare...provare...fare...e anche sbagliare : ecco il metodo educativo per un insegnamento efficace .
E l'autrice Cristina Bellemo si dimostra astuta e intelligente nell'essere riuscita ad applicarlo attraverso dei racconti, che permettono il raggiungimento di questo importante obiettivo.
E' da parecchi anni che io lo adotto, in seguito alla mia partecipazione ad un corso d'"Insegnamento efficace".
Averlo trovato applicato in una lettura è stata per me una grande e gradita sorpresa.
Se in classe si vuole risolvere un qualsiasi problema o insegnare delle abilità sociali che sono carenti, è possibile ricorrere al racconto dello stesso problema che si vuole approfondire, ma riferito ad altri e in altro contesto.
Attraverso l'ascolto di storie che grazie al loro tessuto di metafore ci permettono di rivedere le nostre situazioni esperIenziali ma col giusto distacco emotivo, perché non coinvolti direttamente,si possono portare "oltre" i nostri problemi.
i protagonisti di questo bellissimo libro , dei ragazzini che ,stanchi di regole imposte e di tanti "no", decidono di rivolgersi ad una figura a loro cara, Gino, un anziano proprietario di una fattoria, conosciuto con le maestre durante una divertente uscita didattica.
Gino ha delle capacità molto attraenti per i bambini : sa ascoltarli, accettarli , ricreare la magia di un rito quotidiano e soprattutto sa raccontare loro delle storie che hanno l'argomento che corrisponde a ciò che i bambini chiedono: i loro divieti di vita.
Con maestria ogni narrazione porta i ragazzi a trasferire tutti i comportamenti che non tollerano , in una storia che porta alla comprensione della valenza dell'atto vietato, tanto che ogni ragazzo ne comprende l'importanza a tal punto , da giungere alla consapevolezza della sua importanza e necessità e all'applicazione nella realtà.
E come d'incanto i ragazzi vengono avviati all'acquisizione di come siano basilari e fondamentali le abilità sociali o comportamentali affrontati.
Tra tutti ho particolarmente apprezzato:
- saper aspettare
- saper chiedere aiuto
- salutare
- stare in silenzio
- aver paura
- crescere
- dire la verità
- mettere ordine
- ricordare
- leggere
- andare a letto presto
- piangere
... e tanti altri...

Volete educare i vostri bambini ad apprendere con consapevolezza buoni modi di comportamento?

NON VIETATE !...NON DITE NO, NO E NO!
LASCIATE CHE TOCCHINO...CHE PROVINO...CHE VIVANO ! E ASCOLTATELI !!!

E saranno loro che poi vi spiegheranno il perché di un divieto...perché non sarà stato loro imposto, ma sarà stato permesso loro di scoprirlo attraverso l'esperienza diretta o ... indiretta, comunque vissuta in prima persona, nella realtà o con la fantasia .
Buona lettura,
Pia

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Lo considero uno strumento validissimo per avviare gli alunni all'acquisizione dei tanti "NO"...importanti e necessari.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    22 Febbraio, 2014
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E' IL MOMENTO DEL PERDONO ...

Si sa che il mistero fa paura ma attira e affascina sempre !
Ecco che allora seguire quest'avventura vissuta da quattro amici e le loro famiglie è davvero piacevole e invogliante.
La frequentazione di un vecchio asilo abbandonato da parte dei ragazzini ( due maschietti quattordicenni e due femminucce più piccole ) porta allo scoprire di strani messaggi : chi li avrà appesi?...a chi sono rivolti?
La storia procede, si evolve e acquista via via più un sapore intrigante e avvincente, diventando sempre più complessa.
Per me è stato come fare un salto nel mio passato, quando la comunicazione avveniva principalmente grazie ai telefoni fissi o grazie a quelli delle cabine pubbliche.
I pomeriggi di tutti noi ragazzi non venivano pianificati da programmi e corsi di sport o altro.
No, l'attività principale di noi ragazzi era potersi ritrovare il pomeriggio dopo i compiti e liberi si giocava spensieratamente a fare per esempio una partita a pallone, visto che i miei compagni vicini di casa erano soprattutto maschietti.
E anche in questo racconto i ragazzini sono liberi di dedicarsi a passioni come la bicicletta o l'esplorazione della natura.
Ho apprezzato tantissimo leggere le dinamiche relazionali delle due famiglie protagoniste.Una composta dai due figli e dai genitori, l'altra dai due ragazzini seguiti dai nonni per la separazione dei genitori.
Bellissimo leggere il rapporto dei due genitori, complementari nel proprio ruolo , ma attenti, premurosi alla crescita dei propri figli, con la capacità di cogliere i messaggi non verbali, le espressioni e le parole non dette...; quel talento di anticipare i desideri e le intenzioni dei figli:quelle capacità che un vero genitore possiede o dovrebbe possedere .
Ecco che seguire lo sviluppo della storia attraverso i timori e le apprensioni dei genitori, diventa un bel modo di riflettere sul ruolo importante e insostituibile dei genitori.
D'effetto la conclusione , davvero inaspettata : un'altra occasione per riflettere su eventuali errori di vita e sulla possibilità in qualche modo di rimediare e perdonare...un messaggio di speranza...quella speranza che dovrebbe essere sempre l'ultima a morire!...almeno si spera... :)
Buona lettura,
Pia

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A chi ama: i gialli...l'armonia familiare.
A chi vuol riflettere sulla capacità di perdonare...
Ai ragazzi dagli otto anni...a tutti !
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    20 Febbraio, 2014
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LE ALI DELLA LIBERTA'.

Struggente...commovente...straziante...
Tre parole per descrivere un piccolo grande libro...piccolo per il racconto, grande nella sua dimensione, nei disegni, negli occhi grandi e profondi che ti sanno prendere e che fatichi a dimenticare...grande soprattutto per il messaggio: non dimenticare.
Assistere all'internamento di Sara in un lager nazista, vederla strappata alla sua mamma, privata di tutto e ritrovarla sola, impaurita, infreddolita, impaurita.
Ho trovato originale l'idea dell'autrice di far raccontare l'evento a qualcuno che in qualche modo può essere presente, oltre le barriere imposte dagli umani: un tenero uccellino.
D'impeto vorresti poter entrare nel racconto, troppa la voglia di poter fare qualcosa.
Ma non si può far nulla, ti senti impotente...il destino crudele ha segnato la piccola , oltre che quello di tanti altri.
Ecco che finalmente assistere ad un volo inaspettato , ad una ritrovata libertà, ti fa in qualche modo ritrovare una forma di serenità...quella dell'aldilà, dove gli umani non possono più nulla !
Si, il pensare che due ali di un uccellino riescano a fare un miracolo, che due piccole ali diventino le ali di tanti bambini, diventa un gesto che sa infondere tenerezza e speranza...
L'autrice con questo racconto rivela il suo animo sensibile ed empatico, di rara bellezza.
Reputo questo breve racconto un gioiello per l'intensità dei sentimenti che in grado di far sorgere; un libro che sa essere fortissimo e crudo, e nel contempo tenerissimo e leggerissimo...e di grande drammaticità.
Un piccolo libro che difficilmente verrà dimenticato da un bambino che avrà la possibilità di leggerlo o ascoltarne la lettura da un adulto.
Un libro che ti fa stare a più riprese in silenzio...l'unico modo possibile per essere vicini e rispettosi della tragicità raccontata.
Buona lettura,
Pia.

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A chi non vuole dimenticare; a chi osa sperare...sempre !
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    19 Febbraio, 2014
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NOI E LE COSE .

IL GIUSTO PESO DELLE COSE.
Saper valutare la pesantezza e la leggerezza delle cose, può rivelarsi una capacità vincente nella vita.
In una società nella quale i bambini sono abituati nella stramaggioranza ad essere circondati da un'infinità di cose, saper valorizzzare l'essenziale ed essere in grado di gettare il superfluo può aiutare persino a ritrovare la serenità.
Ecco che con questa simpatica e fantastica favola , l'autrice Cristina Bellemo, ci offre una bella occasione per favorire nei banbini una riflessione adeguata e ponderata in merito alla questione succitata.
La favola si svolge in un castello sospeso tra le nuvole, un castello che a lungo andare, a causa della noncuranza degli abitanti e in particolare del re, sta diventando troppo pesante.
Ecco che allora la saggezza del sovrano porta ad una scelta drastica: liberarsi dal superfluo.
Interessante sarà vedere che gli abitanti non più abituati a considerare la leggerezza o meno delle cose, sono indotti a privarsi di tanto, pur di salvare la situazione...
Solo a questo punto nascerà la consapevolezza che non tutto pesa, anzi al contrario può rivelarsi non solo leggero ma addirittura in grado di elevarsi e di elevare.
Ho apprezzato la scelta dell'autrice di far ragionare i bambini sulle cose...credo che aiutarli a capire l'importanza reale ed effettiva su esse possa giovare a vivere con maggiore serenità, imparando che spesso molte le cose possono al contrario appesantire la vita, facendo perdere di vista l'essenziale, ciò che per la vita è basilare e fondamentale.
Certo nella favola la scelta delle cose da buttare può per certi versi rivelarsi a mio avviso assurda, ma credo che nel contempo offra un buon spunto di riflessioni proprio grazie a questa sua caratteristica fantastica e tanto cara ai bambini, che amano vivere di fantasia, ancor più di noi...
Buona lettura,
Pia

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A chi vuole riscoprire il valore delle cose.
Da leggere ai bambini; ai bambini dai 7 anni in su.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    15 Febbraio, 2014
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QUANTA VITA IN UNA FAVOLA !

Quando leggo o racconto una favola ai bambini, l'aria si fa magica.
Occhietti incollati su me e un silenzio palpabile e contagioso si diffonde nell'aula.
E si , questo è il fascino delle favole che hanno un potere grandissimo.
I bambini sanno che sarà l'inizio di un viaggio, dove la fantasia e la magia favoriranno l'esaudire di desideri e sogni; dove le esperienze offerte permetteranno loro di provare gioia, stupore, meraviglia, paura...in una parola d vivere emozioni.
Diciassette sono le favole di Sabrina Zanella , un' autrice esordiente ; favole che si presentano attraenti e davvero invoglianti .
In molte di esse prevale l'animismo, grazie al quale fenomeni naturali e oggetti inanimati appaiono provvisti di vita e di capacità d'azione .
Verso i sette-otto anni per i bambini risulta normale trattare alla stessa stregua gioco, realtà e fantasia; è grazie a questa caratteristica che i bambini iniziano anche ad imitare le regole e si avviano alla formazione di una morale.
E' per questo motivo che in particolare ho trovato davvero belle ed efficaci alcuni di queste favole, primi fra tutti "La foglia infelice", "Il signor arcobaleno" e "I guazzabugli di pasticcio".
Grazie a queste favole che potrebbero essere lette dai genitori ai piccoli, verrebbe garantita la possibilità di riflettere su importanti aspetti che regolano e fanno parte del viaggio della vita:
- l'importanza di poter crescere imparando ad essere autonomi,
- la capacità di essere tolleranti nei confronti del mondo dell'infanzia rispettando le caratteristiche
proprie di questa fascia d'età,
- Il saper valorizzare ciò che si ha,
capire il danno a cui possono portare sentimenti negativi come l'invidia e la gelosia...
...e tanti altri.
Un plauso a quest'autrice che ho apprezzato sia per la capacità creativa e di fantasia, sia per il valore educativo che ha voluto trasmettere e trasmetterci.
Favole da cui emerge una delle più potenti forze: quella di una mamma che desidera preparare alla vita un figlio...
Buona lettura,
Pia

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A quei genitori ( o educatori) che sono desiderosi di preparare i propri figli alla vita, con un tocco di fantasia, magia e grande speranza.
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Romanzi autobiografici
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    10 Febbraio, 2014
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OGNI GIORNO E' UN DONO DELLA VITA : io tifo per te

"Se un ragazzo è circondato dal male, come può fare in modo che non gli cresca dentro?"
Questa è la domanda che si pone Giuseppe Daddiego, ex detenuto e autore di questo libro autobiografico. Ebbene si, qui si legge la sua storia.
Iscritta a Twitter per avere la possibilità di comunicare con Gianrico Carofiglio, un giorno ho avuto la sorpresa di vedere come mio nuovo follower questo autore.
Incuriosita e fortemente attratta da una "conoscenza" del tutto nuova per me, ho deciso di acquistare il suo libro.
Già introdotta nella realtà forte e degradata di Bari grazie ai racconti di Carofiglio, con questo racconto ho avuto la possibilità di entrare fino in fondo dentro questo ambiente che , lo confesso, mi impaurisce da sempre.
Giuseppe Daddiego , o meglio Pino, da sempre vissuto in una famiglia e in un quartiere, segnati entrambi tra azioni violente, furti , assunzione di droghe ( padre carcerato che ha persino ucciso la moglie, sua madre) , è cresciuto abituandosi a difendersi, a tirare fuori le unghie ; si sentiva bene solo quando aveva la prova della propria forza, anche a spese degli altri.
Sapeva che tutto ciò non era un bene, ma non riusciva a comportarsi in modo diverso; questa "vita" era la vita che gli avevano insegnato...mostrato da sempre...inculcato.
Qua e là nel corso della narrazione compaiono sprazzi di revisioni e di ripensamenti, ma la sua "normalità" gli era intrinseca, faceva parte di lui...non si poteva forse definire normalità quella vita che il destino gli aveva offerto?
In lui però , nonostante il clima segnato da azioni illegali continue, qualcosa cresce pian piano: il desiderio di cambiare, di trovare un'alternativa di vita.
Ho apprezzato tantissimo il tentativo dei genitori di inserirlo in una comunità, unico modo per riuscire a riscattarlo da una gabbia entro la quale tutta la famiglia stessa faceva parte: tentativo destinato purtroppo a fallire...
Una sofferenza per me seguirlo in questo suo percorso di vita, buio e malato e per questo non sempre comprensibile a chi non ne fa parte, come me.
Quando finalmente un faro a più luci inizia ad illuminare la sua vita: la lettura in generale ( e in particolare della Bibbia , il desiderio di raccontarsi in poesie e... un grande amore: Lucia, sua ancora di salvezza, che lo accetta e nel contempo capisce il suo lato buono, che in tutti c'è...basta avere il desiderio di vederlo e grazie al sentimento dell'amore è possibile.
Quante volte è uscito dal carcere, dove riusciva persino a difendere i più deboli, aspetto che ho amato in lui.
Finchè finalmente arriva un'uscita particolare, perchè avviene con una nuova consapevolezza: la decisione di uscire definitivamente da quel triste e degradato mondo che la vita gli ha assegnato..
Finalmente in lui emerge una nuova forza, o meglio, la forza che da sempre ha avuto, inizia ad incanalarsi nella giusta direzione...l'uscita unidirezionale del suo tunnel.
Non penso che Pino dimenticherà mai il suo vissuto, ma il mio augurio è che continui nel suo processo di elevazione , nella speranza anche che incontri da ora in poi persone in grado di dargli fiducia e che lui diventi un monito per tutti quei ragazzi che stanno provando le sofferenze che lui un tempo ha vissuto e che lo hanno per sempre segnato.

MIO MESSAGGIO PER PINO...
Caro amico , tutti , e anche tu siamo figli del nostro passato che non possiamo e non dobbiamo rinnegare e dimenticare, ma che deve essere anzi valorizzato se comunque è servito a porci oggi in modo giusto e rispettoso e tu me lo hai dimostrato col tuo racconto .
Tu sei qui ora; tanti tuoi amici non ce l'hanno fatta...e invece tu ti puoi raccontare ; ti auguro di continuare ad avere la potenza che hai sempre usato nella tua vita...ma che sia una potenza rinnovata e positiva, che ti porti verso una meritata serenità.
Da oggi in poi NON CONTARE PIU' I GIORNI : vivi ogni giorno assaporandolo, gustandolo con la consapevolezza che ogni giorno vissuto è un dono della vita.
IO TIFO PER TE !!!

RIFLESSIONI FINALI:
Mi è risultato spontaneo ripensare ad una mia discussione posta tempo addietro qui nel qmondo, dalla quale risultava quanto la lettura possa infondere serenità e colmare forti vuoti esistenziali.
Ebbene, anche per il nostro Giuseppe è stato così, assicurandogli quell'alternativa di vita, che gli era stata negata da tutto e da tutti.
Mi piacerebbe che la lettura di questo libro venisse diffusa il più possibile, perchè Giuseppe se lo merita davvero!!!
Buona lettura, Pia.

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A chi desidera conoscere esperienze di vita forti e dolorose.
A chi vuol dare fiducia ad un uomo, che a mio avviso lo merita eccome!!!
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    08 Febbraio, 2014
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NEL DOLORE CI METTIAMO A NUDO.

COME POTREI IO NON AMARTI E STIMARTI ?
Questo il mio pensiero rivolto all'autrice ebrea Irene Nemirovsky, a lettura ultimata del suo romanzo non portato a termine, perchè arrestata , deportata e internata in un campo di concentramento.
Doveva essere un libro di mille pagine, scritto prendendo a modello la quinta sinfonia di Beethoven. Dei cinque capitoli previsti ne ha portati a termine solo due, mentre per la parte rimanente si possono intuire i prosegui previsti , solo grazie alla lettura dei suoi accurati appunti, scritti prevedendo la fine ormai imminente.
Lei che condannava la paura e qualsiasi forma di umiliazione, ha sfidato tutto e tutti , decidendo con lungimiranza di lasciarci in eredità questo splendore di romanzo.
Si tratta di un affresco lucido di una Francia abulica, vinta e occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
E nelle strade dell'esodo dei francesi in una psicosi di guerra sotto i bombardamenti, incrociamo realtà personali variegate tra le diverse classi sociali.
I francesi che avevano avuto il tempo di filtrare e ripulire il passato dalla sua feccia , dal veleno lasciato dalla prima guerra mondiale e reso in qualche modo assimilabile dall'animo, si ritrovano a vivere nuovamente quello stesso veleno.
Nella prima parte si parla di una famiglia dell'alta borghesia di cui spiccano la figura della madre e di un figlio prete e alcuni borghesi che si pongono in atteggiamento di disgusto nei confronti dei più umili e una coppia di impiegati che tra tutti si evidenziano perchè saranno gli unici che riusciranno a mantenere integra la propria dignità.
Nella seconda parte che io ho particolamente amato si parla di soldati tedeschi che vengono accolti in casa dei francesi; in particolare la storia di Lucile , una donna francese il cui marito è in guerra prigioniero e di un soldato tedesco che alberga da lei, sotto gli occhi vigili e scrutatori della suocera.
In tutto il racconto emerge la lotta del destino dell'individuo e della collettività, il tentativo di uscire dallo "spirito dell'alveare",la consapevolezza di un rancore non rivolto ad una comunità, bensì nei confronti dell'individuo che sa far male e che difficilmente si riesce a perdonare.
Irene Nemirovsky è un'autrice molto provata dalla vita. Sa avere una rara capacità: porre la giusta attenzione ai sentimenti, in modo dettagliato e schietto, anche nei confronti del nemico, secondo la "morale del soldato". Lei sa indagare l'animo umano come pochi scrittori sanno fare: sa cogliere le alleanze tra le classi : i poveri che si cercano nel bisogno e si aiutano vicendevolmente; i ricchi che sodalizzano in vincoli e che , avari, si difendono sempre nella società.
Da questo racconto scaturiscono una serie di riflessioni che dimostrano in modo evidente maturità e capacità di giudizio nei confronti dell'uomo in generale.
E' nelle avversità che l'animo umano , complesso ,molteplice , diviso, misterioso, si rivela in modo definito, perchè non cambia, ma vengono alla luce gli aspetti che solitamente rimangono nell'ombra e chi come l'autrice sapeva con i battiti folli del cuore cosa significassero coraggio, paura, amore, ha saputo osservare gli uomini e le donne in tali situazioni, poteva dire di conoscerli e di conoscere se stessa.
Le persone si mettono a nudo e si trovano cambiate per affrontare le nuove avversità...per vivere o meglio sopravvivere.
E le catastrofi ovvero le scosse della vita passano; resistono coloro che non si sono lasciati sopraffare e hanno resistito, atteso, sperato...lottato.
E quanto mi è cara questa autice che ci parla del mondo, questo povero mondo così bello e così assurdo; un'autrice che ha avuto un animo cosmico nel quale trovavano eco i grandi problemi dell'umanità.
Con dolore ho terminato la lettura di questo sublime libro, pensando che lei, sempre rispettosa anche nei confronti del nemico e dello straniero, proprio ad opera di questi ha trovato la propria triste fine.
SIMPATICO ANEDDOTO: ho letto con tale partecipazione il libro che quando è successo che la signora Pericard, tutta presa tra i bombardamenti a salvare i suoi tre figli, quando dopo un urlo di dolore si è accorta di essersi dimenticata del suocero...ebbene mi sono associata al suo urlo, perchè anche io come lei, me ne ero dimenticata...e sono rimasta da questa affinità.
Buona lettura,
Pia

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A chi ha la pazienza e la maturità di saper ascoltare gli altri con vivo interesse.
A chi è interessato ad approfondire la propria conoscenza dell'animo umano.
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    06 Febbraio, 2014
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CON LA FANTASIA PUOI TUTTO!!!

CON LA FANTASIA PUOI TUTTO? ...QUASI...
La fantasia è un dono che ti permette di volare in libertà; è una capacità del pensiero che ti sa sorprendere magicamente, che non ha limiti...e con la fantasia ci si può inventare e reinventare la realtà.
Questo bellissimo libretto si presenta come una buona palestra per un potente allenamento del pensiero "fantasioso": l'immaginazione.
Seguendo il capitano Lupo Uragano che vive in una nave davvero speciale assieme ad altrettanti speciali compagni di viaggio...come la simpatica cuoca Celeste, che ama cucinare con una passione incredibile, assistiamo ad un viaggio in mare entusiasmante.
Quante le esperienze vissute da questi personaggi !
Un racconto divertente e che sempre ti stupisce, grazie ad una strana realtà, dove la normalità acquisisce un valore d'originalità.
Ecco che si può : respirare sott'acqua..., dipingere in modi assurdi ...mai sentiti prima, leggere di invenzioni che per noi non lo sono affatto e quante altre "stramberie".
E come non citare l'uso di detti e modi di dire, che è utile oltre che bello che i bambini e i ragazzi conoscano.
Ogni racconto dà un buon spunto di riflessioni , che possono stimolare ragionamenti su oggetti di uso quotidiano, al fine di poter giungere ad un'importante classificazione della realtà.
Una lettura che può essere un valido supporto in particolare per quei genitori che non riescono a trovare importanti momenti di dialogo giornaliero che possano favorire il potenziamento di un buon pensiero.
Un libro che personalmente reputo originale , che non dovrebbe mancare in una buona biblioteca per ragazzi...soprattutto per coloro che faticano ad essere creativi e che hanno i propri genitori molto presi dal lavoro...un vero concentrato per la capacità di pensare e di rielaborare la realtà.
Auguro una magica e creativa lettura , che dedico a coloro che sono convinti sulla qualità della presenza dell'adulto per i bambini anzichè sulla quantità...concetto sul quale io però ho dei dubbi...
Pia

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Ai ragazzi amanti della fantasia dagli 8 anni in su.
A genitori ed insegnanti che desiderano potenziare nei propri ragazzi e bambini fantasia e buone riflessioni sulle cose e situazioni di vita.
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Libri per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    19 Gennaio, 2014
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UNA FAVOLA IN CUI PUOI SCEGLIERE, COME SEI !!!

Non c'è immagine più tenera di un nonno che va a passeggio con la sua nipotina.
Se poi il nonno è Camilleri, ti aspetti una favola in cui spiccheranno il suo amore per il lessico siciliano e il suo elogio per i carabinieri ( da quel poco che so io, leggendo le recensioni dei suoi libri e parlando con colleghe che lo amano ).
E infatti nella favola troviamo sia l'uno sia l'altro, anche se molto semplicemente.
Originale l'idea di far narrare prima dal nonno, poi dalla bambina.
La prima parte, quella relativa ai racconti del nonno, non mi attrae molto, perchè trasuda di rassegnazione : qui regna la consapevolezza di una realtà basata sulla competizione che non lascia scampo.
Il momento che ho amato è stato quando la bambina ha raccontato al nonno un suo sogno speciale;è senza alcun dubbio la parte che prediligo, perchè profuma di magia e tenerezza : regnano la gioia e i colori che fanno parte dell'essere bambini o dell'animo che sia pur adulto, serba nel cuore una parte di fanciullo, speranzosa...sempre.
E' una favola che mi fa pensare soprattutto a quei bambini che vivono realtà particolarmnete difficili , in cui lo scomparire può essere vissuto realmente, ma qui, in questa favola, lo stesso evento diventa magico....forse addirittura rappresenta il modo per vincere quella paura???
Bellissima la proposta di tre finali, che a mio modo di vedere, Camilleri propone , perchè, da buon conoscitore di animi umani, sa già in partenza che a tutti uno solo non può andar bene...
E allora che fare? Dare la possibilità ad ogni lettore di poter scegliere il finale a lui più consono( io due li accetterei, uno lo scarterei...ma ho ben capito che è preferibile che non li dica), o ... ancor meglio, riuscire a trasmettere al piccolo lettore, il concetto che le persone sono tanto diverse: sensibili o non , rispettose o meno, speranzose o rassegnate...un bel modo per preparare i bambini ad affrontare a vivere una realtà che putroppo, in certe situazioni, può essere veramente dura da vivere...e io che da più di un anno faccio parte del mondo Qlibri e ho avuto la possibilità di confrontarmi con realtà diverse e lontane dal mio vissuto personale... non posso che essere d'accordo con lui...pienamente d'accordo!
Un plauso al "nonno Camilleri".
Pia

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Da leggere ai piccoli in modo guidato e riflettere sui propri valori e sul proprio credere e pensare.
A chi vuole far capire la natura umana ad un bambino...mai scontata , imprevedibile, anche cattiva.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    17 Gennaio, 2014
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PRENDERE LA VITA A MORSI PER SOPRAVVIVERE.

Perchè graffiare e prendere la vita a morsi?
E per fortuna che lo fai...è stato il modo di rapportarti che hai imparato, il modo che ti ha garantito di esistere e di sopravvivere.
Marco è un ragazzo poco più che ventenne, che vive in un quartiere degradato del sud, dove dilagano e continuano imperterriti il crimine , lo spaccio e l'uso di sostanze stupefacenti , l'iniziazione prematura al sesso,la realtà del carcere minorile ...dove giustizia e legge corrono strade diverse.
Ogni giorno diventa una battaglia da vivere; riuscire a vivere senza superare quella linea di demarcazione tra regola e sregolatezza è un' impresa assurda.
Marco è appena uscito dal carcere e decide di andare con l'amico Luca al nord, dove risiede il padre, e proprio in occasione di quel viaggio, Luca muore.
E' una morte che diventa motivo scatenante di reazioni diverse : di inazione da parte del padre, di vendetta da parte di Pietro ,fratello di Luca e rimasto al sud.
Marco , ritornato a casa, come sempre per sopravvivere può contare sulla frequentazione assidua della palestra, unico ambiente che gli permette di ritrovare e rinnovare la propria forza di sopportazione e di carica energetica.
L'amicizia e la famiglia sono i suoi punti di riferimento, da sempre.
Ma la vita continua tra lavori illeciti e sregolatezze continue.
Non è facile riscattarsi da un modo di vita che ti ha segnato sin da piccolo, che ti ha insegnato ad affrontare di petto tutto e tutti , ad arrangiarti alla meno peggio, nella totale incapacità di dare fiducia, nella convinzione che sarà forse impossibile uscirne.
Ho seguito il racconto con partecipazione , consapevole di stare ad ascoltare il vissuto di uno spaccato di società , che oggi vive così.
Il racconto si conclude con un fatto del tutto inaspettato, dove l'autore ci sorprende, lanciandoci un forte e crudo messaggio: il male alberga ovunque, a sud così come al nord , rivelandoci una realtà perversa, che lascio al lettore desideroso di scoprirla, trovarla, grazie alla lettura di questo romanzo, di uno scrittore che, sia pur esordiente, dimostra una buona capacità di narrazione con l'inserimento di note acute e molto profonde.
Leggere per credere!
Buona lettura da Pia.

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A chi ama conoscere come si vive in zone degradate.
A chi pensa che il male alberghi al sud ... solo al sud.
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Narrativa per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    15 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

CARO PAPA'...CHE BELLO CHE CI SEI !

Ero sicura che una favola di David Grossman non avrebbe potuto deludermi...anzi!!!
Ebbene in seguito alla lettura per me "strana e straziante" di "Caduto fuori dal tempo", mi ero ripromessa di leggere un suo racconto dedicato ai bambini.
No, cari amici , questo libricino non è una favola, ma il lancio di un messaggio meraviglioso.
Ciò che ho letto a mio avviso è senza alcun dubbio uno tra i più bei regali che un papà può fare ad un figlio: il rito tenero e caro della quotidianità, associato a una spiccata e bella fantasia.
Un papà che la sera, dopo il bagno della figlioletta, l'accompagna con un tocco speciale e fantasioso in una simulazione davvero particolare : è la magia che solo il gioco riesce a dare.
E la bambina abituata dal rito che si ripete con costanza quotidiana, sa dove andrà a finire, ne anticipa le mosse e si lascia trasportare con fiducia dalla fantasia tenera del papà.
Un rito che da' sicurezza, che pone delle solide basi , che svilupperanno nella bambina un atteggiamento di positività alla vita e all'ambiente in genere.
Terminato il gioco infatti, nella sua testolina la magia non termina, ma può tranquillamente continuare il suo viaggio attraverso i suoi più cari pensieri...
A volte bastano poche parole per esprimere un concetto forte come quello che troviamo qui, scritto da un autore che ha un amore grandissimo nei confronti dei bambini e una sensibilità a livelli altissimi.
Evviva la semplicità dei piccoli gesti... che sono fondamentali per la crescita serena ed equlibrata di un bambino.
Buona lettura o ascolto ai più piccini,che ascoltando questa favola, si sentiranno ... al calduccio!!!
Pia

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A tutti , ma proprio tutti, nessuno escluso!
Un bellissimo regalo da fare a chi sta per diventare mamma... ma soprattutto , papà !!!
Da leggere come favola della buonanotte...simpatica, tenera e rassicurante...
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    13 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

A TE DONNA...CHE AMI TROPPO !!!

"Chi leggerà questa storia capirà veramente cos' è l'amore".
Questa è la frase con cui apre il suo romanzo Romano Battaglia...
Se sapessi che si tratta di una storia vera ... beh, capirei, non giudicherei e me ne starei in silenzio ad ammirare la forza di Anna...ma non ho trovato da nessuna parte la conferma che si trattasse di una vita vissuta.
E allora io non ci sto...no, proprio no!
Una coppia di innamorati ,Paolo e Anna , che decidono di vivere il loro amore all'insegna della sincerità, in nome della quale lui le racconta di averla tradita.
Loro che dicono di dirsi tutto, ma che non si svelano nelle proprie inquietudini interne.
Anna prova degli attimi struggenti di solitudine, ma non ha il coraggio di raccontarli per temere di essere giudicata e di perdere la stima dell'amato.
Paolo che ha una personalità complessa, mai stabile, che non è in grado di esserle vicino nel momento dell'adozione della piccola Marina, che per lui non sarà mai una figlia.
Anna che lo ama talmente da arrivare a sublimare un incesto...ma stiamo scherzando?
Sono a favore dell'amore che richiede sacrifici, che prevede momenti di dolore, perchè si sa che la vita spesso non è facile , ma che si pretenda di arrivare a dire che una persona per amore si debba annullare e accettare di tutto e di più, scusate , ma non mi sta bene...forse alcuni anni fa lo avrei tollerato... ora non più.
Credo che la dignità di una persona debba essere salvaguardata sempre, in qualunque ambito di vita.
E' ora di smetterla di dare per scontato figure buone e umili, a tal punto da opprimerle e denigrarle.
Ho letto con tanta rabbia questo romanzo, con sgomento via via sempre crescente.
Posso solo che ammirare la forza di Anna, la sua capacità di soffrire e accettare di essere lesa nella sua dignità...ma non vorrei mai che una persona vivesse una simile situazione.
Lei ci sorprende, soprattutto alla fine con un atto d'amore grandioso, davvero ammirevole...
UNA DONNA DA SANTIFICARE ?!?
E concludo pensando anche io al cielo, tema ricorrente nel romanzo...e mi chiedo: come può il cielo stare a guardare simili sofferenze...come può starsene zitto ???...
No, caro Romano , io non ho capito cos'è l'amore dal tuo romanzo bensì, ma ho capito a cosa può portare un eccesso d'amore...ma gli eccessi , a mio avviso, non vanno mai bene...ne sono fermamente convinta.
Pia

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A chi pensa che amare significhi annullarsi...spero nessuno !!!
E' da leggere se si tratta di una storia vera, per rispetto.
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Narrativa per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    11 Gennaio, 2014
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TI VA UNA MATEMATICA SIMPATICA ?

PREMESSA PERSONALE
Che rapporto avete avuto con la matematica?
In particolare , durante la scuola elementare, vi piaceva o al contrario vi "impauriva"?
Eravate bravi, bravissimi oppure non riuscivate a capirla e in qualche modo la temevate?
Proprio ieri ho assistito ad una lezione tenuta dal Prof. Giorgio Dendi, che prepara a Parigi, i ragazzi italiani che riescono a superare brillantemente le varie prove dei giochi matematici tenuti prima negli Istituti , di scuola elementare, media o superiore, poi quelle provinciali e infine le nazionali alla Bocconi.
( Dendi ha partecipato al programma Superbrain , svoltosi su Rai Uno quest'estate di sabato sera, in cui ha dimostrato la sua eccellenza in matematica !).
Ma stiamo parlando appunto delle eccellenze, di ragazzi che capiscono la matematica così...grazie soprattutto , a mio avviso, al proprio DNA e ad un buono e adeguato clima familiare e scolastico...si tratta di ragazzi non sempre tra i più studiosi , ma dotati di capacità logiche ed intuitive davvero eccezionali.
Ma...quanti di voi...e soprattutto quanti bambini al contrario incontrano difficoltà in questa materia? Vi assicuro cari amici lettori, che sono davvero tantissimi e sono soprattutto questi che mi stanno tanto a cuore.
Ecco perchè io sono convinta che noi insegnanti dovremmo avere il compito di essere buoni facilitatori di questa disciplina, aiutando i bambini , al fine di migliorare la loro autostima, con un percorso il più possibile graduale , accessibile e incoraggiante.

IL LIBRO:
In questo libro ho avuto modo di trovare in qualche modo il proseguo del mio sentire e credere.
Il protagonista , Roberto, non ama la matematica e nemmeno il professore che gliela insegna.
Inoltre la notte per il ragazzino è anche momento di incubi e brutti sogni.
Ma accade che nei suoi sogni compare d'un tratto, una figura insolita, il Mago dei Numeri, che per ben dodici notti gli apparirà e lo accompagnerà in un mondo fantastico, dove la matematica prende sembianze strane e sicuramente più attraenti di quella prettamente disciplinare e scolastica
E magicamente apprenderà la funzione dei numeri zero e uno, le potenze come "numeri saltellati", i numeri primi saranno i numeri principi e tanti altri apprendimenti matematici...e in primis le regolarità nei numeri.
Roberto capirà magicamente alcuni concetti chiave della matematica , che i numeri "non ti fregano mai"... e che la matematica può essere tutt'altro che noiosa.
La cosa più bella è che al termine di questa serie di sogni particolari, il ragazzino a scuola sarà in grado di risolvere una situazione problemica, proprio grazie alla nuova sicurezza ottenuta.
E finalmente la matematica potrà diventare bella, così bella da poterla intravedere persino in un brillante o persino in un fiocco di neve, sempre che siamo svelti e in grado di coglierla, prima che esso si sciolga...
Non posso dire però che questo libro sia di facile comprensione per tutti, ma è sicuramente un modo per poter avvicinare ancor più ragazzi al mondo misterioso e magico della matematica.

CONCLUSIONI
Da parte mia, provo un particolare orgoglio per alcune proposte didattiche che metto in pratica già da diversi anni, che prevedono l'uso del corpo associato il più possibile a movimenti, danze e musiche...è una matematica speciale che si può proporre nelle prime classi della scuola elementare e che risulta essere davvero efficace.
Tra tutti i metodi che ho utilizzato è quello che permette più di tutti di arrivare dritti all'obiettivo principale : far in modo che tutti i bambini capiscano il mondo della matematica...nessuno escluso!!!
E termino pensando a quante battaglie e lotte personali ho dovuto affrontare nei confronti di coloro che al contrario reputano che la matematica sia " di pochi"... Non sia mai!...a partire persino dai genitori che pensano che l'avversione per tale materia sia addirittura "ereditaria"!!!
NO, LA MIA MATEMATICA VUOLE ESSERE DI TUTTI !!!
E si può raggiungere questo ambizioso obiettivo con amore , rispetto e accettazione prima di tutto, bei confronti dei bambini, poi col coinvolgimento massimo, che nel mio caso è quello della corporeità.
E i bambini se si sentiranno amati, accettati e messi nella giusta condizione di poter capire...tireranno fuori sicuramente e senza ombra di dubbio, il massimo.
Lo so, mi sono dilungata...ma ho parlato di un argomento che mi sta a cuore e che vivo ogni giorno col tutto il mio impegno.
Buona lettura,
Pia

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A ragazzi a partire dai dieci anni per avvicinarsi in modo simpatico alla matematica.
Per tutti quegli educatori che vorrebbero far sì che la matematica sia accessibile a tutti...almeno agli inizi della carriera scolastica "matematica".
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Libri per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    10 Gennaio, 2014
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FARE BEI SOGNI E' IMPORTANTE !

Ricordi il tuo primo giorno di scuola elementare?
Solitamente è un giorno importante e di grande emozione ; se poi la bambina che lo sta per iniziare non conosce per nulla i nuovi compagni, lo è ancor di più.
Milù è la piccola protagonista che vive con gran gioia e intensità il suo primo giorno di scuola.
Ritornata a casa, dopo pranzo, di mette sul divano a guardare come al solito i suoi cartoni preferiti, ma vuoi la stanchezza, vuoi la tensione della giornata, la bimba si addormenta e ... sogna.
Il sogno che fa, diventa occasione per trovare in qualche modo realizzato dei desideri, è il momento in cui poter vivere un'avventura bellissima.
La bambina, che pur presenta le caratteristiche di una bambina di sei anni, che non ha ancora imparato ad allacciarsi le scarpe da sola e che necessita ancora di aiuto per vestirsi, nel sogno si ritrova ad anticipare delle capacità che vanno oltre la sua età cronologica; il sogno è anche il modo per trasgredire a regole imposte dalla famiglia e dal buon senso...ma si sa: ai sogni non si comanda. Nei sogni tutto è possibile...è uno dei pochi momenti in cui possiamo andare dove vogliamo...essere chiunque...nessuno ce lo può impedire. Basta solo avere la fortuna di poter averli!
Un libricino carinissimo che diventa una buona occasione per riflettere su ciò che un bambino può e deve imparare a fare da solo...su ciò che al contrario è cosa buona che non faccia...insomma, è un libricino che invita a delle belle e sane riflessioni di vita.
Buona lettura ai bimbi o ai genitori che desiderano leggerlo ai proprio bambini.
Pia

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Libricino semplice, adatto a bambini che hanno acquisito una buona capacità di lettura.
Ai genitori che volessero riflettere con i propri bambini su alcune importanti regole di vita, come per esempio cosa fare quando si trova un cagnolino sciolto , quando ci si può allontanare da soli, ecc....
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    08 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

TU CI SEI ... OPPURE NO ?

Decido di leggere questo libro , alla ricerca delle sensazioni che me lo avevano reso interessante, in occasione della mia lettura avvenuta nell'adolescenza.
E a lettura ultimata capisco che ognuno di noi cambia nel carattere , si migliora o peggiora a seconda delle esperienze di vita, ma in una cosa rimane se stesso: nel temperamento.
Ed è proprio questo credo sia il motivo per il quale riesco a rivivere le stesse sensazioni.
Calvino ci narra una storia ambientata nel Medio Evo, con racconti di cavalieri al servizio di Carlo Magno, in un miscuglio tra realtà e fantasia.
Quello che colpisce è la presentazione dei vari personaggi, che ci offrono una panoramica completa dell'animo umano: sentimenti, modalità di porsi e di comportarsi, desideri, sogni, forza di volontà...
Ognuno di noi può avere la possibilità di rivedersi, di valutare le cause e le conseguenze di certi nostri comportamenti.
Agilulfo: l'uomo che pur non essendoci ... c'è ! Precisissimo, sempre razionale...presenza che può essere spesso scomoda, perchè non sa accettare le falsità e le vie di mezzo: per lui tutto deve avere un ordine preciso e attorno al quale ruota tutta la narrazione.
Rambaldo: l'uomo che insegue un desiderio e si lascia trasportare dai sentimenti, dalla passione dell'amore.
Torrismondo: l'uomo segnato da un'infanzia caratterizzata da ricordi misteriosi e incerti, desidera trovare chiarezze.
Gurdulù: l'uomo che vive seguendo i propri impulsi "di pancia"... fisicamente c'è, ma agisce senza ragione.
Bradamante: è la donna "vissuta"stanca di tutto, che insegue un uomo impossibile...l'unico che può ancora attrarla .
Ho trovato originalissima l'idea di far scrivere il racconto da una suora di clausura, che scrive ...per penitenza...per cercare la verità...una figura che in parte conosce il mondo, in parte deve ricamare le storie con la propria fantasia...e che può in qualche modo essere ognuno di noi.
Ogni lettore inoltre si può riconoscere sicuramente oltre che in lei, anche in uno dei personaggi proposti.
Io sia da adolescente sia da adulta, ho provato una certa vicinanza per Agilulfo...questione di feeling...ed è stato motivo per me di riflessioni personali.
Il racconto termina in modo del tutto inaspettato, lasciando un messaggio di speranza per chi ha amato tantissimo una persona , ma non è stata ricambiata : si, la vita può sorprendere, con evoluzioni mai previste.
E' sicuramente da leggere, nella certa convinzione che ogni lettore troverà sicuramente il proprio personaggio o almeno si riconoscerà in parte tra i vari personaggi.
Buona lettura,
Pia

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A chi ha capito la vacuità umana e nel contempo la grandezza...e ama la capacità introspettiva e ironica di Calvino.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    04 Gennaio, 2014
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IO LA BUSSOLA...TU IL MONDO.

Siamo sicuri di conoscere veramente chi ci vive accanto e noi stessi?
Ognuno di noi è e agisce grazie o a causa della propria storia personale, dal nostro vissuto...
Questa è la storia di una famiglia che abita a New York.
Un giorno il padre, un famoso avvocato esce di casa e non torna più.
Sarà vivo? Perchè se ne sarà andato? La moglie e i due figli lo conoscevano del tutto?
Quali i segreti del suo passato?
Ecco che sensazioni nascoste e mai dette esplodono in modo prorompente.
La figlia Julia dopo quattro anni dalla morte decide di partire e andare verso il posto indicato da un indirizzo che la madre le ha consegnato.
La ragazza è scettica, arrabbiata, delusa, ma una forza strana la induce a capire cosa sia successo.
Arrivata in Birmania, viene accolta in modo amorevole . Un signore in particolare, l'aspettava da tempo per raccontarle la storia di suo padre.
Una storia incredibile, tenerissima e struggente, che stravolgerà e cambierà totalmente la giovane ragazza: è la storia di Tin e Mi Mi.
Con un'emozione totale e immensa ho seguito anche io il racconto per riflettere nel contempo sui vari messaggi che da questa soria mi giungevano:
- E' l'amore che non è legato al luogo e al tempo;
- Le loro deformazioni sono diventate una ricchezza , l'una per l'altro: lei è stata la sua bussola, lui è
stato il suo mondo.Lui l'ha fatta sentire al sicuro donandole una fiducia totale, che l'ha resa in grado
di sentirsi capita anche nelle sue fragilità, senza dover dimostrare nulla , ridandole la serenità
nell'animo. Lei lo ha introdotto un'altra volta a decifrare il mondo, insegnandogli un nuovo alfabeto
della vita.
- Il loro rapporto era in una simbiosi mai letta prima; sono diventati inseparabili.
- E' un amore che ha aiutato Tin a superare i traumi vissuti nell'infanzia e lo hanno riportano
all'entusiasmo della vita;
- Tin ha affinato la capacità d'ascolto in modo incredibile; Mi Mi aveva una voce melodiosa che
sapeva giungere nel cuore di Tin...e i loro cuori non avevano alcun segreto, erano una cosa sola...
QUESTO E' IL VIRUS DELL'AMORE !
E Julia finalmente capisce l'amore che il padre aveva per la musica, comprende la sua grande capacità di capire nel profondo le persone solo ascoltandone la voce...ma quale voce!...quella del cuore .
Soprattutto Julia e io ,insieme a lei ,capiamo la potenza di un amore simile.Un amore che non ha alcun confine, è "una forza contro cui nè il tempo nè la distanza possono nulla".
E' un amore che continua nonostante tutto, anche senza riceve risposte; si tratta di un amore potente e che sa spettare in silenzio.
E Julia alla fine del racconto trova oltre alle sue nuove comprensioni acquisite un ulteriore dono che suo padre le ha lasciato, ma che ovviamente non svelerò.
Il momento che mi ha particolarmente emozionato si è verificato quando ho assistito allo struggente momento in cui l'attesa di una vita è stata ripagata, un momento dolcissimo e tristissimo nel contempo.
"La vita è un dono , da non disprezzare; dolore e felicità sono inscindibili. Chi tenta di godere dall'una senza soffrire dell'altro, è destinato a fallire".
NON TOGLIETEVI LA GIOIA DI QUESTA LETTURA...E' LA STORIA DI UN AMORE...UNA STORIA BELLA DA IMPAZZIRE !!!
L'unica nota negativa: non tutti sono destinati a prendere il virus dell'amore...pochi i prescelti che potranno vivere l'intensità di un simile sentimento...ma questo è da tanto che l'ho già capito.
Un grazie ad Ezio che mi ha consigliato questa storia meravigliosa.
Pia

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A chi crede che l'amore sia la forza più grande; a chi ama leggere storie di speranza e di recupero di forti lacerazioni e dolori del passato.
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Letteratura rosa
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    01 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

UN FURTO DOLCISSIMO E DESIDERATO.

LUI + LEI + CIOCCOLATO+ PARIGI= UNA BELLISSIMA STORIA D'AMORE.

Lui, Sylvain è il cioccolatiere più famoso di Parigi; lei , Cade è una ricchissima ragazza americana titolare di una fabbrica di cioccolato e da anni coltiva un sogno:creare una sua linea di cioccolato a Parigi ,col nome della ditta del padre. Deve perciò riuscire a convincere Sylvain.
Nel suo immaginario Cade aveva già nel suo cuore quell'uomo, non tanto per le sue foto, quanto in particolare per un dettaglio: le sue grandi e forti mani.
Quelle mani, così abili, così capaci , così sicure da riuscire a trasformare la materia grezza in sogni.
Tra loro nasce da subito un'interazione particolare che a poco a poco si fa speciale.
Il cioccolato è l'elemento che fa da coesione, da collante nel loro rapporto, che si manifesta attraverso i suoi profumi, i suoi aromi, i suoi tempi di lavorazione nel riscaldamento, nella fusione e nel successivo e conclusivo raffreddamento...un rapporto che a poco a poco diventa totalizzante e disperato, tanto che tra i loro corpi e il cioccolato ... sembra non esserci più confine,grazie ad un piacere diffuso ovunque...
All'inizio il tutto appare come un puro gioco sessuale, con aspetti erotici , sempre gradevoli , ma nel corso dello sviluppo è bellissimo assistere alla trasformazione del rapporto, che si fa sempre più coinvolgente, romantico, diventando parte di un vero e proprio progetto di vita.
All'inizio poco convinta di questo libro, a poco a poco mi sono ricreduta e ho letto il tutto con un bel coinvolgimento, con la sensazione di stare a leggere una favola , anche se per adulti.
Da quando, mano nella mano, i due "piccioncini", hanno iniziato a passeggiare in una Parigi più che mai romantica, mi sono divertita a seguirli camminare tra secoli di storia, lungo la Senna o le vetrine dei negozi e tra i monumenti più belli di Parigi : la Torre Eiffel, il Louvre e molti altri.
E attraverso momenti ora divertenti, ora di contrasto o di confronto o di sofferenza, il rapporto acquista uno spessore maggiore, si eleva e finalmente sboccia l'amore , quello sa scaldare il cuore, perchè fa star bene chi lo vive e chi ci vive accanto.
Dolcissima lettura, Pia.

ANEDDOTO PERSONALE
Io adoro il cioccolato e chi mi conosce lo sa; specialmente quello al latte... se poi è bianco ai lamponi e alle mandorle...mmmm...troppo buono!
Piacevole il ricordo di una ex alunna ,che a volte si avvicinava alla cattedra con un cioccolatino nascosto in una delle due mani chiuse a pugno...e mi chiedeva di scegliere una mano...Vedendo il mio sguardo perplesso, mi si avvicinava all'orecchio e mi diceva...tranquilla maestra, se anche sbagli, tranquilla, poi te lo do lo stesso... :))

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A chi ama il cioccolato.
A quelle donne che almeno una volta nella vita hanno sognato di essere Catwoman.
A quegli uomini che almeno una volta nella vita hanno sognato di catturare Catwoman.
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    29 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

SE QUESTO E' AMORE ...

Cara Adenina, come promesso eccomi con la mia recensione !
"Grido d'amore", titolo struggente per una storia altrettanto struggente e, poichè l'autrice ci dice che è vera, decido di leggerla con un occhio di riguardo.

Originale l'idea di scrivere il libro a tre mani.
Lui, adolescente, studente,che mira a diventare un musicista famoso,con la sua band.
Lei, giovane poco più che ventenne,che lavora nel bar della sorella, fa la baby sitter e ama la danza.
Le canzoni che dicono e anticipano ciò che non viene detto, a mo' di valvola di sfogo.

La storia si fa particolare perchè i due ragazzi, figli di genitori separati, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto, senza alcun riferimento genitoriale e lasciati allo sbando, assieme ai due fratelli maggiori di lei.
Il racconto dura un anno.
Scritto in maniera diaristica, semplice ma chiara, direi adolescenziale...a tratti è puerile (l'attesa di Babbo Natale...).
Ci soffro tanto perché vorrei intervenire come figura materna, in particolare nei confronti del ragazzo, che nel pieno dell'adolescenza , si ritrova ad essere messo prematuramente di fronte a input sessuali , che non riesce a controllare...e mi fa una pena...e trovo che tutta la situazione sia disagevole e sofferente.
Ragazzi che per affrontare i problemi del quotidiano, possono contare solo sulle amicizie.
La protagonista poi che all'inizio aveva tentato di seguire il padre in Germania, quando questi si unisce ad una nuova compagna che attende una bambina, beh...lei non regge la situazione...
Ed ecco che nel bel mezzo di questo rapporto d'amore, che più che altro è una continua bramosia e un impellente impulso a livello sessuale...io comincio a pensare...e quando succede...apriti cielo!!! ;)
Penso a delle situazioni ( molte...) di cui sono a conoscenza ,dove l'amore è vissuto con la precarietà proposta in questo libro ( Kyra, la giovane che si divide tra due amori, concedendosi con facilità ora al'uno, poi all'altro),in cui il rapporto sessuale anzichè essere il culmine di un bel percorso vissuto insieme e ancorato su forti basi di fiducia, capacità di attesa e sacrificio, dialogo , progetti di vita condivisi a lungo termine....si trasforma come la modalità primaria di conoscenza, basata su una gran attrazione e su intense sensazioni fisiche...e su momentanee condivisioni.
Solo che un tale rapporto sia pur risultando passionale, a tratti dolorosissimo a tratti di sublime piacere, pare che non sia destinato a lungo probabilmente ,perché richiede che il livello erotico ed emozionale rimanga ad un livello tale, che nel tempo, vuoi le difficoltà quotidiane, vuoi l'attrattiva di qualcosa di meglio, vuoi l'inevitabile cambiamento dell'essere che avviene in tutti noi...è destinato a finire...
Ecco, la mia curiosità finale sarebbe quella di sentire l'evolversi di questa storia "d'amore" che a mio parere , come dicevo più che di amore, si tratta di rapporto di sesso...tanto che il giovanissimo protagonistia preferisce tenere il loro rapporto chiuso entro un loro spazio, al di là di occhi indiscreti...quando un vero rapporto d'amore deve brillare alla luce del sole.
Termino rivolgendomi all'autrice .
Se da una parte ho espresso tutte le mie titubanze riguardo a questa storia, desidero complimentarmi con lei per la sua fine capacità di trasmettere le sofferenze dell'animo umano...perchè a momenti mi sono commossa e coinvolta...
Un libro che va letto , capito e filtrato...che affronta vicissitudini legate alle famiglie allargate e sempre più numerose.
E non affronto il tema dei genitori che inseguendo la propria felicità, lasciano i figli allo sbaraglio. No, la recensione è già diventata troppo lunga ... mi fermo qui.
Grazie a chi avrà la pazienza di leggerla.
Pia

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  • no
Consigliato a chi ha letto...
A chi desidera riflettere su storie d' amori fragili, immaturi, sofferti, legati anche al tipo di vita di questa società odierna. A chi si accontenta di questo tipo d'amore...
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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.8
Stile 
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    26 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

L'OCCHIO DELLE TENEBRE E' ABBAGLIANTE E MAGNETICO

Il ritrovamento di un corpo di donna nel lago di Como ...
E' la notizia che ascolto al telegiornale a pochi giorni da Natale...è l'argomento del libro che mi avvio a leggere...Coincidenza che avvolge in un'aurea misteriosa la mia lettura e che, confesso, mi ha creato qualche inquietudine.
Non sono superstiziosa, ma come la giovane nipote del commissario Giordan, il protagonista del racconto, sono anche io possibilista...non annullo a priori alcuna eventualità...
Concordo col Prof. Angelo Favaro che, nella sua prefazione, associa la visione della realtà proposta dall'autore, ad una percezione ossimorica...la diatriba tra il bene e il male che si incontrano e che si scontrano, a momenti in danze ingannevoli, in altri in duelli infiniti...E' il trionfo della luce oscurante, delle tenebre abbaglianti, della morte che si fa viva, delle perversioni liberanti, della potenza indebolita.
Come spesso ama dire Bruno Elpis, il nostro caro amico e autore, è l'infanzia negata che reclama vendetta...perchè un'infanzia rubata, non torna più!
In questa spasmodica lotta del male che tenta d'imporsi sul bene, nasce lo sviluppo di una storia noir intrigante.
Il commissario Giordan , ancora una volta non si smentisce e si presenta con semplicità e si offre a noi grazie alle sue azioni. Si contraddistingue da una "giusta umiltà" ed è autocritico; ha una continua capacità di sapersi mettere in discussione e di essere disposto a confronti che , grazie alla sua passione contagiosa, trova nella sua familiarità o tra le sue conoscenze acquisite. Lui non si vanta, non cerca la gloria e il successo.
E' un uomo reduce da un grande amore passato e per questo spesso malinconico.
Assistiamo con emozione al nascere di un suo nuovo amore . Incontri passionali che lo ricaricano nel corpo e nello spirito...incontri d'amore che ci vengono fatti immaginare e mai rivelati, come solo una persona rispettosa, quasi pudica direi, ed elegante come Bruno sa offrirci.
Ho apprezzato tantissimo che tutta la narrazione avesse come sfondo integratore un ambiente davvero affascinate e nuovo per me...angoli del Lago di Como a me sconosciuti, che mi sono stati spiegati nella loro origine storica, scientifica e leggendaria: i Massi degli Avelli.
Se prima di iniziare il racconto guardando la foto della copertina, vedevo un piccolo lago in miniatura dalle limpide acque riflettenti, al termine della mia lettura, riguardandola, vi ho scorto un occhio vitreo, luminoso, quasi magnetico ammaliante e pericoloso...una pozza d'acqua invitante , attraente ,che sa nascondere segreti ... svelati in questo libro in parte...ma non del tutto...perchè il fascino del mistero dei Massi degli Avelli è destinato a durare a lungo...forse per sempre.
Un racconto a tratti thriller, psicologico, che vede nelle pratiche della magia e dell'occulto una possibile via, che fa riferimenti alle leggende dei miti antichi; un libro che anche dal punto stilistico sa offrire molto.avolte semplice a volte più ermetico e complesso.
Un libro che merita di essere letto...perchè tra le righe si legge anche la stessa passione dell'uomo Bruno Elpis, che continua nella sua intima ricerca d'approfondimento nella eterna lotta tra il bene e il male, un'attenzione questa che solo una persona con una gran competenza e nel contempo sensibilissima può avere.
E io mi auguro davvero che la sua ricerca continui attraverso l'appassionante saga del caro commissario Giordan.
La lettura di questo libro mi ha suscitato in me una riflessione...
Se la genialità umana va di pari passo alla bassezza più estrema...allora io decido d'invocare a tutta voce la mia...semplice normalità !

..."Nel candore della neve ci si può perdere...e quando la neve si sarà sciolta...cosa troveremo???"...
Pia

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A chi è consapevole che la lotta tra il bene e il male è sempre in agguato ... e sa che luce anche più luminosa può diventare tenebra...
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Narrativa per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    23 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

NON TEMERE ANDREA...IO CI SARO' PER SEMPRE !

DA PICCOLA : un diluvio...lacrime a go go...

Povero Andrea, "mentre fuori gli agnellini stavano ai fianchi delle pecore, sugli alberi gli uccellini si riparavano sotto l'ala dei loro genitori..."
...tu ti sentivi solo, triste, abbandonato...
Quanto ho odiato la tua tata che non ti capiva; non perdonavo il tuo papà quando baciava Milo, il tuo piccolo e tanto amato fratellino...ma non baciava te...
Io ti baciavo, ti accarezzavo, mi infilavo con te sotto le coperte per tenerti abbracciato , finché il sonno consolatore poteva continuare la mia opera...cercavo con tutta me stessa di colmare quel vuoto di carezze e affetto di cui avevi tanto bisogno.
Tu che ti dimostravi bravo a mitigare le sofferenze, grazie alla tua capacità di distrarti con la tua vivacità e volubilità.
E mi pareva che solo io riuscivo a cogliere la tua sensibilità...solo io capivo il dramma che albergava nel tuo cuore da quando la mamma era andata in cielo.
Ho amato i tuoi slanci di generosità, solidarietà e attenzione verso i sofferenti...quanto amore, quanta tenerezza ho provato per te...per me eri un bambino splendido...un po' mio...
E al termine della mia lettura mi ero ripromessa che non ti avrei mai lasciato...

DA ADULTA: Andrea, ho mantenuto la mia promessa, dando il tuo nome al mio primo figlio, prediligendo i bambini maschi particolarmente energici e vivaci, da subito nella mia opera d'insegnante.

Ora la mia rilettura, mi ha portato a riflettere sulla grande responsabilità che noi genitori abbiamo, a quanto sia importante capire e comprendere i messaggi che ci arrivano dai piccoli; una comprensione non sempre semplice e lineare, perchè ogni bambino si presenta con caratteristiche ,carattere e temperamento propri, con pensieri e azioni che fanno parte del mondo dei bambini, perché "Incompreso" è sicuramente un libro per adulti ed è un libro a favore dei bambini.
E con gli occhi velati ancora una volta di lacrime, ho chiuso l'ultima pagina.
Buona lettura ... a chi ama tantissimo i bambini...tutti, come me !
Pia

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A chi ama i bambini e desidera avvicinarsi al loro mondo interno .
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Romanzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    20 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

PUO' NASCERE UN AMORE VIA E MAIL ?

Una vocale in più , modifica un indirizzo di posta elettronica ... il caso? ... il destino?
Una vocale diversa , trattiene la nascita di un possibile nuovo amore .

Un rapporto che nasce "via mail" e che va acquisendo sempre più importanza e spessore.
Emma, giovane sposa e madre di due figli, si scrive con Leo; gli scritti nel tempo si infittiscono.
Condivisioni di idee e opinioni, confessioni, aperture spontanee e impulsive e a poco a poco la confidenza inaspettata , aumenta all'inverosimile.
Forse il bisogno di parlare , la gioia di potersi raccontare con schiettezza e franchezza...la possibilità di essere se stessi senza maschere e apparenze da salvare... il desiderio di provare nuove emozioni...
Sboccia un affetto che nell'arco di un anno si avvia a diventare un legame sempre più forte.
L'uno e l'altro si aprono sempre più, l'attesa della mail si fa sempre più appassionata.
La presenza virtuale che si concretizza nella realtà...

Un libro che fa riflettere sulle possibili conseguenze di un rapporto epistolare virtuale...fino a che punto il rapporto rimane un semplice gioco? Quale il confine che può tramutare il tutto in un possibile tradimento?
Un libro che fa riflettere sulla potenza delle parole e di una grande condivisione di pensieri...Argomento delicato, importante e più che mai attuale...anche se i protagonisti sono due adulti...immaginiamoci se si trattasse di ragazzi...
E-MAIL VEICOLO DI EMOZIONI ...
E-MAIL CHE FANNO STAR BENE...
E-MAIL CHE SCONFINANO ???
Una lettura gradevolissima, romantica, appassionata e ... forse anche triste...
Pia

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A chi frequenta l'ambiente "Web"... a chi ama le parole e la condivisione dei pensieri...
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Libri per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    19 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

IO CI PROVO... UN RISCHIO ?

Cosa succede se decidi di trasgredire a delle regole che accomunano il gruppo di persone in cui vivi? Quali i rischi? A cosa si può andare incontro?
Ecco una bella e semplice favola che ci parla proprio di questo.
E' una piccola Alborella del lago di Como, il pesciolino che sarà portato a comportarsi diversamente dal suo gruppo, perchè attrattatto da qualcosa di interessante.
Non è che stesse male...no! Voleva solo provare piacevoli sensaziooni...ma la presenza di un Cormorano metterà in discussione la scelta del povero pesciolino...quale la sua fine?
Interessante la figura umana che compare nel racconto con una saggezza davvero inaspettata e importante...e che ho veramente apprezzato.
E con questa semplice favola, i bambini possono riflettere sul fatto che non sempre si può avere tutto, che è fondamentale accettare e rispettare le regole e che per realizzare un obiettivo o un sogno bisogna saper aspettare.
Molto belle per me le favole che hanno come protagonisti animali...è sicuramente un modo d'insegnamento accattivante e attraente per i bambini, specialmente per i più piccoli.
Ringrazio la qredazione e l'autrice Paola Righetti, per questa gradevolissima lettura!
Pia

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Ai bambini a partire dai 7 anni.
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Libri per ragazzi
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    15 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

VUOI CONOSCERE ROMA ?

Un tuffo nella storia di Roma, a partire dalle sue origini, per passare al periodo monarchico, poi a quello repubblicano, fino alla fine dell'Impero.
Una lettura che caldeggio tantissimo.
E' talmente semplice, con uno stile accessibile ai ragazzi , che permette loro di conoscere le leggende più famose di Roma, in cui la storia e la fantasia si mescolano magnificamente.
Atti eroici dettati dall'amore, saggezze di vita, strategie e tattiche belliche, atti di vigliaccheria, crimini e violenze...Stravaganze di chi era al potere, il valore del sacrificio, l'importanza di mantenere una parola data...
...c'è di tutto; c'è la possibilità di riflettere sul bene e sul male.
Certamente le leggende sono talora esagerate e colorite, ma davvero efficaci.
Ogni racconto è illustrato con un'immagine attraente e colorata.
In modo accattivante i ragazzi possono essere avviati a capire lo svilupparsi di tutta la storia di Roma nel suo espandersi in Africa, nelle Gallie e in Britannia.
Come non ricordare per esempio le leggende che mi sono sempre state care, a partire dal racconto della lupa e Romolo e Remo, al ratto delle Sabine, al racconto delle oche del Campidoglio, alla guerra di Pirro, o ai veri gioielli di Cornelia e... tante altre...
Al termine del libro, ci sono una serie di simpatici quiz, che permettono di verificare l'acquisizione o meno degli apprendimenti proposti.
Un libro che a mio avviso non dovrebbe mancare tra le letture dei ragazzi!
Pia

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A tutti, a partire dagli 8 anni.
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Romanzi
 
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2.5
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    14 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

UNO..DUE..TRE...ECCO A VOI IL VALZER DELL' "AMORE"

Stranissima per me la lettura di questo libro.
Uno stile di narrazione con ritmi che non sono in armonia con i miei.
Modi di scrivere talora per me incomprensibili e che nel contempo non fanno scattare in me il desiderio di approfondire e di rileggere...
Mi son chiesta come mai mi fosse successo questo, come fai fossi lì lì per abbandonarne la lettura...
E così rifletto e credo dipenda innanzitutto dal ruolo assunto dalla protagonista, un ruolo in cui fatico a riconoscermi e che per certi versi mi da' molto fastidio.
Eccola la trentenne Gina che ci racconta la storia del suo amore...e anche del suo adulterio.
Eh si, perchè lei ce l'aveva un amore, ma non del tutto soddisfatta intravede un legame e un'attrazione per un altro uomo.
Complici la lontananza per motivi di lavoro, l'alcool esagerato in corpo, tra i due scatta il desiderio di avere un rapporto.
Lei, da sempre civetta...persino col suocero non le dispiaceva avere una qual sorta di flirt...
E mentre si vive la sua storia sentimentale, troviamo la triste situazione vissuta dal suo "nuovo uomo"sposato e con una figlia.
Sin dalla nascita la moglie è stata incapace di essere serena nell'affrontare la crescita della figlia, persino sin dall'allattamento...lei è ansiosissima e non riesce ad essere tranquilla; immaginiamoci il suo comportamento quando la figlia inizia ad avere delle crisi mai ben definite nel libro, ma che ho reputato essere epilettiche.
Tra i due coniugi ,il rapporto che già vacillava entra in crisi definitivamente.
E sarà per la figlia o per loro stessi, che ad un certo punto il marito, Sean , decide di andare a vivere con Gina, che da un bel po' ha già lasciato il marito...e che vive nell'attesa silenziosa ( quasi...)di lui.
E la figlia, povera, che vive i conflitti genitoriali, che assiste persino al tradimento del padre...cresce tutto sommato neanche male.
Alla conclusione della narrazione mi dico soddisfatta d'essere riuscita a terminare il libro...
Mi ha dato la possibilità di riflettere sulla superficialità con cui alcune donne passano da un amore a un altro, tanto da diventare per loro unico importante scopo di vita, in ogni istante ...ma soprattutto mi ha fatto ricordare la sofferenza che vivono alcuni ragazzi che conosco, che devono assistere impotenti alle esperienze amorose, variegate dei propri genitori...e si ritrovano ora con l'uno, ora con l'altro.
Non meno importante è stato il riflettere sull'atteggiamento di certi genitori che non riescono ad essere sereni ed equilibrati nel crescere i propri figli, assumendo ateggiamenti protettivi davvero esagerati e che possono solo che nuocere gravemente ad una loro crescita equilibrata.
Ecco... un libro che ci ricorda che : L'ESEMPIO VIENE PRIMA DI TUTTO!
Buona lettura...anche se io in sincerità non la rifarei proprio!
Pia

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Forse a chi ha più pazienza??? ... a chi ama le storie che paiono d'amore, ma non lo sono!
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Libri per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    08 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

MITI E LEGGENDE ANTICHE.

Ho trovato ammirevole da parte dell'autrice l'aver scritto questo libro per ragazzi, che si propone l'obiettivo di essere un vero e proprio facilitatore nel presentare i racconti dei miti e delle leggende di tutte le più importanti civiltà antiche.
Ogni civiltà viene presentata nella sua collocazione spaziale e temporale: la regione dell'Indo, la civiltà Cinese, quella dei Fenici e della Mesopotamia, l'antico Egitto e la civiltà Greca.
Vengono delineati nelle loro caratteristiche principali le varie divinità.
In particolare vengono proposti dei racconti in cui emerge in tutta la sua forza il rapporto tra l'uomo e il divino.
Amori, pregi, difetti, sentimenti buoni e cattivi...la natura in tutta la sua potenza emerge prorompente.
Attraverso le leggende più conosciute, i ragazzi sono portati a riflettere ed essere avviati alla comprensione della complessità della natura umana nel suo rapporto col divino.
La parte che io trovo più spettacolare è quella dedicata ai miti e alle leggende Greche, perchè rappresentano per me un fascino particolare.
Alcuni racconti non sono di facile lettura ,perchè sono un concentrato di "insegnamenti fantasiosi" e non di immediata comprensione. Pertanto consiglierei questo libro sicuramente ai ragazzi di scuola media; alle elementari potrebbe esserne letta una parte o potrebbe venire proposto sotto la guida dell'insegnante.
Certo è che questo libro , a mio avviso, rapresenta un'occasione da non perdere; avvicina con semplicità alla cultura classica tutti quei ragazzi , che. se non intraprendono studi umanistici, rischiano di non affrontare e conoscere mai nella loro vita.
Buona lettura ai ragazzi e a tutti quegli adulti che desiderano rispolverare con la massima semplicità conoscenze del mondo antico.
Pia

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