Opinione scritta da giavemi
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rivalutare la storia
Maria I d'Inghilterra è passata alla storia con l'appellativo di sanguinaria, per quel suo desiderio di voler ripristinare il cattolicesimo e il suo violento accanirsi contro "gli eretici" protestanti. Il suo breve regno, inoltre, è stato messo in ombra da quello più lungo e più fecondo della sorellastra.
Pur non giustificandola, almeno non del tutto, la Gregory ci mostra un aspetto più umano di questa sfortunata regina, per molti anni disconosciuta dal padre, allontanata a forza da sua madre, alle soglie dei 40 anni ancora non maritata (evento del tutto raro per una principessa di sangue reale dell'epoca), innamoratasi poi di un uomo più giovane che, come donna, assolutamente non la considerava.
Eccezione fra tutti i romanzi dell'autrice, in questo la voce narrante è un personaggio di invenzione, un'ebrea, una marrana fuggita dalla Spagna e dall'inquisizione e costretta a vestire abiti maschili, diverrà amica e confidente di Maria prima e di Elisabetta poi.
Gli eventi storici li conosciamo ma la Gregory ci narra, pur se con fantasia, alcuni possibili risvolti.
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Intrighi a corte
Terzo libro della saga dei Tudors della Gregory, non in ordine di pubblicazione ma in ordine storico-temporale. Jane Seymour, la terza moglie di Enrico VIII succeduta ad Anna Bolena, è morta dopo aver dato alla luce il tanto agognato erede maschio, quello che le precedenti due mogli non erano riuscite a dargli. Dopo due anni di solitudine il Re decide che sia arrivato il momento per prendere, per la quarta volta, moglie. La scelta cade alla fine su Anna di Cléves, il cui fratello spera, attraverso questo matrimonio, di "convertire" l'Inghilterra al protestantesimo. Ma l'ingenua e sprovveduta Anna delude le aspettative dell'esigente Re, che nel frattempo si invaghisce di una delle sue dame di compagnia, Caterina Howard, cugina di Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico. A manovrare le sorti delle due donne c'è Jane Rochford, vedova di George Bolena, a sua volta manovrata dallo zio di Caterina e Anna Bolena.
L'intera vicenda viene narrata attraverso la voce di queste tre donne.
Meno avvincente rispetto ad altri romanzi dell'autrice ma in ogni caso da leggere.
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Tre donne per un Re
E' stato il secondo che ho letto della Gregory, avendo iniziato con "Caterina la prima moglie" ho preferito seguire l'ordine storico-temporale.
Essendomi molto affezionata a Caterina, nel primo romanzo letto, ci sono ovviamente rimasta male nel vedere come venisse scavalcata dalle due rivali. Ma Maria prima e Anna dopo non hanno grandi colpe, sono semplicemente state delle burattine nelle mani del padre e, soprattutto, dello zio; anche se qui la Gregory da troppo credito al pettegolezzo che dipinge Anna come arrivista e priva di scrupoli. Non sono una fan di Anna, non è tra i personaggi storici femminili che amo di più ma dubito anche fosse quel mostro che la storia per secoli ci ha descritto.
Mi piace l'idea della Gregory di descrivere i fatti dal punto di vista di Maria, storicamente messa in ombra dopo l'ascesa al potere della sorella. Non approvò però le sue scelte non storicamente confermate, quali ad esempio l'ordine di nascita dei fratelli Bolena e il presunto incesto Anna-George.
Ma questa è una caratteristica tipica dell'autrice e gliela si può perdonare, a patto che non la si prenda come verità storica certa.
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Una grande regina, rimasta spesso nell'ombra
(il testo contiene spoler)
E' stato il primo romanzo che ho letto della Gregory, ho deciso poi di leggere gli altri della saga dei Tudors seguendo l'ordine storico-temporale piuttosto che quello della pubblicazione.
La Gregory è una grande scrittrice sul piano linguistico e della scorrevolezza, anche se, a mio parere, spesso pecca un po' di presunzione nel suo tentativo di far passare per buone alcune teorie non storicamente provate.
Come in questo romanzo. Certo, l'idea che Caterina possa aver mentito è molto affascinante, molto romantica dal punto di vista letterario; tuttavia dubito fortemente che questa sia la realtà storica. Mi rimane difficile pensare che una donna di grande fede quale fu lei possa aver mentito per tutta la vita, perfino giurando sulla Bibbia.
Rimane comunque un ottimo romanzo, come tutti quelli della Gregory, purché lo si prenda però come romanzo, appunto; e non come una verità storica.
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Il mio consiglio è di iniziare con "La signora dei fiumi" e terminare con "L'alta regina"
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