Opinione scritta da Magritte
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LA GIUSTA FINE DELL'INSOPPORTABILE RAZZA UMANA
Divertente, inimmaginabile, fantastico.
Non avendo profonde conoscenze dei libri e dei vari autori mi son ritrovato,circa 4 mesi fa, ad accompagnare la mia ragazza in libreria (cosa che accade spesso...). Nella lunga attesa mi sono dedicato alla visione di alcuni libri e uno, con una copertina singolare ed un titolo accattivante, ha attirato la mia attenzione "GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI".
E fu così che iniziai a catapultarmi in questa storia fantastica ed esilarante.
La mente vola vola vola... soprattutto quanto ci sono degli elementi che permettono di fantasticare ancora di più come il pulsante improbabilità infinita il quale, qualora esista, fa credere che ogni istante potrebbe essere quello giusto per trasformare tutto completamente! E chissà se qualcuno lì nello spazio premendolo non possa trovar accoglienza nel nostro pianeta!
Marvin il robottino depresso è fantastico ma il personaggio che mi ha colpito di più è senza dubbio Zaphod Beeblebrox in quanto ha una psicologia apparentemente scontata ma che, invece, nasconde tante aspetti inimmaginabili pronti sempre a far scena. Il libro si rivela fin da subito facile da leggere e movimentato negli eventi.
“Quanto siamo grati al nostro pianeta che, nonostante ci abbia dato tutto, viene ripagato con l’aggressività della devastazione umana? “
”L'uomo è troppo volto a conoscere le proprie origini ed i perché della propria vita non curando il proprio avvenire.”
Queste sono alcune idee su cui il romanzo mi ha fatto riflettere e probabilmente solo quando avremo trasformato la Terra in qualcosa di invivibile, rimpiangeremo irrimediabilmente il vecchio pianeta verde.
Fantasticare è d'obbligo e per uno come me che è cresciuto con la saga di Star Wars la procedura è stata agevolata. Dando un'occhiata alle varie serie e al film uscito da pochi anni mi sono subito reso conto che il paragone non è fattibile con il libro che più riesce nel proprio intento: chiudere gli occhi per far sognare.
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Tanto sesso e niente arrosto
Osannato dal pubblico, dalle critiche e dalle vendite, il libro si apprestava ad essere, in seguito al mio acquisto, una bella lettura forte dell'eccitazione di poter trovare una nuova opera come altre di Palahniuk. Così non è stato, anzi, mi sono imbattuto in un tipo di romanzo che sebbene abbia argomenti di grande attrazione per un pubblico giovanile, ha serie carenze di significato. Ciò che mi ha condotto a finire la lettura è stata solo la curiosità per la conclusione di questo paradosso talmente irreale e decostruttivo da essere volto a far felice solo un pubblico che desidera trovare, conoscendo lo stile dello scrittore, una rivoluzione finale degli eventi. Temi caldi e centrali di questo libro sono il sesso, la crisi d'identità dello studente universitario e un impossibile verificarsi di eventi strani, non per dire che certe cose non possano verificarsi, ma chi ha letto il libro sa di cosa sto parlando. Non che il libro non sia completamente non riuscito o che non mi sia piaciuto ma a mio parere non trova una sua vera e propria identità, non crea stupore se non nella parte finale. Da valutare come un romanzo divertente, pseudoporno, dalla lettura leggera e piacevole ma di certo non un libro che possa trasmettere qualcosa di valore per la propria mente. La mia critica è volta al negativo per il semplice fatto che, conoscendo le capacità dello scrittore da Invisible Monsters a Fight Club, mi sarei aspettato qualcosa di più ed invece ho iniziato a credere che Palahniuk abbia dato più importanza al business e alla vendita trovando ispirazione in qualche buona idea ma senza curarla in modo approfondita come in passato.
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Una generazione di uomini cresciuti dalle donne
Premessa: ho visto prima il film e poi ho letto il libro.
Purtroppo è forte ed evidente come il film sia molto più bello del libro che non può con le sue 224 pagine spingersi oltre a quei confini illimitati di una visione con un'ottima scenografia e prestazione di Pitt e Norton.
Ritornando al libro
Palahniuk si affaccia al pubblico ed usa un tema forte degli anni 90' : il contrasto con la società e il forte senso di rabbia repressa derivante alla caduta del forte ottimismo dominante dalle rivolte sociali degli anni 80. Ora (ovvero negli anni 90) c'è l'uomo che apparentemente ha tutto ma che in realtà sente l'esigenza di qualcosa non visibile ai suoi occhi ma che necessita la sua anima: la sensazione di far parte di qualcosa e di liberarsi dal semplice numero di matricola che tutti considerano.. in poche parole cercar di spingersi oltre quei limiti in cui in passato è stato facile trovarsi un cartello su cui scritto: "Questo non si fa!" (Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne)
C'è l'idea, c'è la rabbia, c'è la volontà manca la scintilla, quella scintilla che porta alla lotta sociale, lotta contro se stessi, conto i conflitti interiori, lotta contro l'altro sesso, lotta fisica, lotta esistenziale, lotta contro le multinazionali e il capitalismo, ... la lotta che si concretizza nel Fight Club che non è niente altro che il caos della mente e dell' esistenzialismo umano: costruire per poi distruggere.
E' facile far breccia sul pubblico con queste idee, quello che è difficile amalgamare il tutto e Palahniuk è riuscito nel suo intento.
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Storie di un uomo come tutti
Non voglio allargarmi o parlare di cose che hanno fatto già altri meglio di me. Quello che voglio dire è che è un libro non per tutti, non me ne vogliate male ma direi per un pubblico maschile. Il libro m'è piaciuto anche se ho trovato alcuni racconti poco interessanti e volti a fare numero nella raccolta. Bukowski è un uomo come tutti e tutti noi siamo uomini un pò come Bukowski. La trascrizione degli istinti irrefrenabili (fantasie sessuali, la ricerca di una nuova America {nel senso lavorativo}, le droghe,l'alcol e la fortuna) è così pura e così vera che per molti aspetti non ho potuto non riconoscermi in quelle che sono le attitudini umane che non trovano slancio in una "società del BUON COSTUME" come la nostra. Non sto dicendo di voler gente alcolizzata per la strada o giri di prostituzione ovunque, sto dicendo che è inutile far finta di niente, rinnegare "pensieri strani", e fare i puritani indossando la maschera della persona per bene. Si può mentire agli altri ma non a se stessi.
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