Opinione scritta da Diletta
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Che sorpresa!
Un racconto che ti riporta indietro nel tempo, all'adolescenza: ti puoi rivedere in Anna, che si iscrive al Liceo classico perché sogna di diventare parlamentare, o in Francesca, alta, bionda, ammirata da tutti, ma con tanti problemi famigliari, o ancora in Lisa, la ragazza intelligente, ma un po' bruttina, che al mare si copre con l'asciugamano, vergognandosi delle sue forme. Il primo romanzo di Silvia Avallone, una storia vera, toccante, violenta, impegnata, che scuote fin nelle viscere e che ha ottenuto il meritato riconoscimento della critica, vincendo, nel 2010, il Premio Campiello, nella categoria Opera Prima, e classificandosi secondo al Premio Strega, sempre nel 2010, dietro il quattro volte vincitore Antonio Pennacchi. Un'opera davvero meritevole.
Indicazioni utili
Che delusione!
Sono una vera appassionata di gialli e thriller, ma purtroppo questo libro mi ha profondamente delusa. All'inizio la storia sembra interessante, ti trasporta in una realtà poco conosciuta, quella delle carcere femminili statunitensi; peccato il finale, troppo improvvisato, come se Kay avesse scoperto la verità più per sfacciata fortuna, che per veri meriti personali. E poi i dialoghi e le ripetizioni, troppo noiosi! In generale si tratta di un'opera, a mio parere, che è stata investita da fin troppe aspettative, eccessivamente pubblicizzata, solo per l'evidente fama dell'autrice, in poche parole un romanzo che non può essere altro che una buona lettura da spiaggia!
Indicazioni utili
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |