Opinione scritta da Maurizio.costa
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Una maschera trasparente
''E gli atei?''
''Quelli mi annoiano perché parlano sempre di Dio.''
''E lei che cos' è, in conclusione?''
''Io sono un clown.''
(''Opinioni di un clown'' Heinrich Boll)
Essere un clown non è facile; non sai mai chi sei, l' uomo sotto il trucco o la maschera che ti sei creato da solo.
Il signor Schnier è il protagonista di questo libro. Professione: clown, cioè un comico che non paga tasse per la Chiesa. Dopo aver sfiorato il successo eseguendo spettacoli in giro per l' Europa, perde la moglie Maria, scappata con un cattolico, e quindi tutto il suo mondo.
Una storia di particolari incentrata soprattutto sull' amore-odio che si interpone quando pensa alla ex moglie. Molto spesso.
Il fallimento per un uomo è la cosa peggiore. Sentirsi morto, senza l' appoggio della tua vita, senza valere nulla, senza voler vivere se non per vendicarsi della perdita dell' amata. Amava il suo lavoro, si definiva un' artista, ma adesso nulla.
Il romanzo è incentrato sulla lontananza di Maria, sui ricordi indissolubili di un clown che ancora ama la sua donna. Una storia triste ma scorrevole, un attacco alla Chiesa cattolica, neanche troppo celato da allegorie.
La caratteristica che colpisce dell' intero libro è il notare del protagonista qualsiasi imbarazzo che si cela dietro le persone, quel diventare rossi in viso che è lo sfogo di parole non dette che però fuoriescono sotto forma di colore in volto.
Il nostro clown si definisce un' artista,è orgoglioso di quello che fa, ma questa insistenza sulla vergogna mi fa pensare a una consapevolezza ulteriore: il clown è una maschera, l' uomo al di sotto di essa, sotto il bianco del trucco, forse molto spesso arrossisce di un fallimento, della compassione del pubblico per un uomo fallito.
La maschera cela agli altri, non a se stessi.
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Esperienze di vita rivissuta
Descrivere esperienze di vita vissuta è molto difficile; c' è sempre il rischio di raccontare fatti e avvenimenti sconosciuti al resto delle persone, al di fuori di te.
De Luca ci racconta di quando aveva dieci anni, in vacanza, al mare. Una storia banale se raccontata così.
I pensieri di quel bambino vengono fuori come lampi dalle pagine. Un ragazzino che vuole crescere, con pensieri forse troppo grandi e incredibili per lui, che si ritrova grande, l' uomo di casa, data la mancanza del padre, partito per l' America. Vuole uscire dal bozzolo, vuole cambiare, vuole che il suo corpo sia all' altezza della sua anima.
Una storia raccontata a quattr' occhi, in un pomeriggio.
A tratti il bambino affronta temi quasi con metodo filosofico, quali l' Amore, la Giustizia, la Guerra, senza mai sprofondare nella monotonia che spesso li accompagna.
Un libro che scorre come le parole, intervallato da considerazioni dell' autore, scritte col senno di poi.
De Luca ci racconta le sue esperienze vissute, rivivendole insieme a noi.
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Sic transit gloria mundi
'' Guardò nel buio in direzione di Pompei. Era possibile che l' intero mondo stesse per essere distrutto? Che la stessa forza che tenesse insieme l' universo, il Logos come lo chiamavano i filosofi, si stesse disintegrando?''
(Robert Harris, ''Pompei'')
La storia è scritta nei libri, con le sue date, i suoi eroi e le loro gesta; una materia nozionistica e mnemonica. Harris ci propone l' avvenimento dell' eruzione del Vesuvio del 79 d.C. in chiave ''umana''; è l' uomo comune che scrive la storia, sono le sue scelte che determinano l' andamento della società. Conosciamo tutti il fatto: il Vesuvio erutta, Pompei, Ercolano e le città vicine scompaiono con i loro abitanti, etc. Questa è la storia dell' ingegnere Marco Attilio, responsabile dell' acquedotto dell' Aqua Augusta, uno dei più grandi di quel tempo. Un uomo comune che però si accorge prima di tutti, che qualcosa non va.
Una vicenda d' amore, di lotte, di paure e timori che si sposa con la storia della Roma imperiale, costituendo un unicum.
Harris è stato bravo a rappresentarci la cultura del tempo, molto diversa da come ci aspettavamo. L' uomo è sempre più distante dagli Dei, dal credere in loro, ma ancora molto vicino ai riti ed alle superstizioni che giravano intorno alle divinità, cattive ma giuste. Una natura che si vendica delle usurpazioni subite. La schiavitù, dramma esistenziale del tempo. Una società intrisa di corruzione, frodi, nepotismo, ma soprattutto voglia di ricchezze, di Gloria.
La natura punisce la lussuria e l' avidità dell' uomo, che appena sfida la madre di tutto, viene punito e rimesso al suo posto.
Sic transit gloria mundi.
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FINO A CHE PUNTO CREDERCI?
"C' era un tale che quando gli avevano chiesto se credeva in Dio aveva risposto: "Oh no, io credo in qualcosa di molto più grande...""
(Umberto Eco, ''Il pendolo di Foucault'')
Un manoscritto, una casa editrice milanese, la massoneria, i Rosa-Croce, i Templari, Newton, Shakespeare, Hitler...elementi discordanti che però insieme riescono a darci un quadro totale della storia mondiale, dalle origini ai tempi nostri: ''Il Piano''. E' possibile che tutti gli avvenimenti tangibili della storia dell' uomo siano stati causati da una casta, che li avrebbe messi a punto per un tornaconto personale?
L' Eco ci propone una storia che mette in risalto tutte le credenze misteriche ed esoteriche che offuscano la mente dell' uomo e lo portano all' omicidio, al cannibalismo infantile, al suicidio. Casaubon, il protagonista, alla fine arriva a crederci, l' autore no. Una denuncia verso la religione, anche quella cristiana, che non fa usare la Ragione, l' elemento caratterizzante dell' uomo. Un libro veloce e lento, dai capitoli corti e incorniciati da frasi calzanti. E' facile credere quando non si comprende, è difficile venirne fuori.
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Uomini o bestie?
Il romanzo dei contrasti: l' amore e la guerra, la serenità e il terrore, l' uomo e le bestie. Non il solito romanzo riguardante le lotte Partigiane contro l' armata delle SS. Il Vittorini ci presenta la Milano del 1944: una città desolata e fredda, ma allo stesso tempo colma di gente e scaldata dal sole di uno degli inverni più caldi. La storia di Enne 2, un uomo diviso tra il suo io e la sua coscienza (personificata dagli interventi dello stesso autore) capo di un gruppo di partigiani. E' giusto uccidere i tedeschi che poi si vendicheranno sulla stessa popolazione innocente? Enne 2 non riesce a dare delle risposte ai suoi quesiti, ma intanto continua la sua azione, trascinato da un odio sconfinato verso quelle ingiustizie. La storia di partigiani, tutti con una storia diversa, tutti ragazzi che amano la propria famiglia, che non abbandonerebbero mai ma che allo stesso tempo muoiono pur di vendicare vittime innocenti, lasciando mogli e figli da soli. Un altro contrasto nel libro dei dialoghi brevi e ripetitivi. Siamo uomini o no? Al romanzo la risposta.
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