Opinione scritta da marie
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Surreale ed immaginario
Lo stile inconfondibile di Murakami mira e colpisce fino in fondo all'animo di lettori, come me, che amano sguazzare tra libri e scritti che portano a vita reale personaggi immaginari analizzati profondamente mediante introspezione. L'autore è capace di suscitare contemporaneamente emozioni di disgusto e piacere, imbarazzo e disinvolutura, immaginazione e sensazione di inerzia. Il tutto è inserito in ambienti surreali ed immaginari descritti con cura in modo così semplice da confondere il lettore che sente di ricevere una mole incredibile di informazioni, in modo scorrevole e veloce, tanto da scoprirsi Murakami-dipendenti. Lo consiglio.
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storia...vera
La storia di una vita intensa vissuta all’ombra di una venerazione quasi mariana di un amore puro e limpido, indistinto, neutro; è la storia di Guido, un giovane e brillante uomo che riesce a svincolarsi dall’inerzia delle contorsioni relazionali di una famiglia appartenente alla Roma Bene per inseguire il suo sogno intellettuale a Londra. Uno sposo alla ricerca di matrimonio, di un unione assoluta ed unica di spirito e carne, dettata dalla sola voglia di impegno reciproco, immaturo e acerbo, senza regole esterne o limiti. Un esistenza raccontata all’insegna dei percorsi storici della rivoluzione omosessuale, descritta dall’autrice nel bivio vivo tra modernità londinese di uno spirito sessuale schiuso, sfaccettato da perversioni, eccessi e riconoscimento civile e sociale del senso più profondo della libertà e bigottismo omofobo italiano, tormentato da sensi di colpa e violenze perpetrate in virtù di una virilità “cattolica del pene". Un romanzo folle, poetico, stereotipato dalle costrizioni sociali tipici del nostro contemporaneo e decorato da un delicato sentimento indistinto verso una donna, un uomo, un padre e una madre. Una valanga che travolge.
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la prova generale di uno spettacolo che non arriva
L'attesa che precede la nascita, la crescita e porta al sazio compimento della lettura di un libro non si conclude neppure con le pagini finali ricchi di stile. Ho avuto la continua sensazione di vivere un eterno preludio a sipario chiuso, un esercizio di riscaldamento degli strumenti senza alcuna finalita'. Lo stile non e' quello di 'Tre cavalli' e mi ha lasciata con l'amaro in bocca. Una gentile, fin troppo educata storia di un bambino.
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