Opinione scritta da franceschita

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franceschita Opinione inserita da franceschita    18 Novembre, 2017
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Una fiaba antica

SPOILER
Selma Lagerlöf è stata la prima donna a vincere un Nobel per la letteratura, e devo dire che ero molto curiosa di leggere qualcosa di suo.
Dovete sapere che attualmente abito in Svezia, e lei è proprio del Värmland, la regione in cui abito. Quindi ne ho sentito molto parlare e le aspettative erano alte.
Le ha rispettate? Possiamo dire si, ma con qualche riserva.
L'imperatore di Portugallia è un libro molto semplice, con uno stile estremamente lineare e scorrevole. Una sorta di fiaba moderna adatta sia per piccoli che per grandi. Si è in Svezia, in un tipico villaggio scandinavo, in tempi in cui la Svezia era ben ben lontana dalla quella ricca e benestante che conosciamo oggi. Niente riscaldamenti, niente importazione dal resto del mondo di cibo e frutta tramite i container. Insomma, la Svezia di per sè è brulla, difficile e Selma lo sa. L'ambientazione di fatto è fatta molto bene e riesce a catapultarti davvero in quegli anni lontani, il che è davvero interessante da vedere soprattutto per coloro che hanno la classica "visione anni 80" di qusto paese. Quello che Selma crea è un bellissimo ritratto. La semplicità è una caratteristica tipica della Svezia e Selma rispetta tale canone. La storia è molto patetica (in senso buono), dove al centro di tutto c'è questo padre innamorato della figlia, tanto da finire nella follia. La trama è carina e piacevole - anche se non sono una fan di questo genere "bucolico". Riesce a stare nel fiabesco riuscendo a mantenere tratti di realisticità. Ciò che mi ha lasciata perplessa è il finale. Il comportamento della figlia è illogico sia quando vuole lasciare il villaggio con la madre sia il successivo ravvedimento, e la morte per annegamento del protagonista l'ho trovata forzata. Non sono nessuno per giudicare ma tale escamotage non incontra i miei gusti letterari. Per il resto l'ho apprezzato molto e lo consiglio assolutamente.

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Romanzi erotici
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    23 Luglio, 2015
Top 500 Opinionisti  -  

Come peggiorare

A questa recensione non voglio essere ironica, ma è indubbio - credo e spero - agli occhi di chiunque ne capisca ancora qualcosa di letteratura che questo è tutt'altro che un libro dal valore di diciannove euro.
Premessa: ho letto il primo libro della saga Fifty Shades of Grey quindi, per mia gioia, sono in grado di fare un confronto tra i due.
Al suo corrispettivo "originale" avevo dato una recensione abbastanza negativa, sotto tutti i punti di vista, insomma per me era e rimane carente.
A una mia cara amica questi libri piacciono tantissimo e non ha aspettato un attimo a prestarmi Grey. E, annuncio, che per me è stato pesante... dieci volte più del precedente.
Come sapete tutti questo libro si pone l'intento di mostrare il punto di vista di Mr. Fifty Shades, un ricco milionario statunitense che manco a trent'anni ha già un impero di Qualcosa. Insomma, la James nel primo libro evita accuratamente - a ragione - di spiegare la nascita di questa grande Aziendona, ma soprattutto come sia possibile il successo di questo giovine. E' vero che la storia è d'amore e alle ragazzine di tredici anni con gli ormoni a palla di come sia arrivato lì frega ben poco, ma bisogna giustificare ciò che accade, no?
Beh, "speravo" in questa versione di trovare finalmente la chiave di tutto, ed invece nada. Anzi...
Dato che è la rielaborazione di qualcosa di già visto per non scadere nel noioso e nel ripetitivo un autore serio dovrebbe puntare su una profonda analisi psicologica del personaggio a cui è affidato il pov. Nada. La storia si basa sui dialoghi tra i due e i fatti che avvengono tra di loro: la stragrande maggioranza è roba già vista e letta nell'altro libro. Il tutto intervallato da qualche azione di lui - "la guardo", "mi sposto", "le dico di". Uno s'aspetta ben altro. E quei pochi attimi in cui esprime i suoi pensieri.... scappi chi puo'. Era meglio che non vi si dasse voce.
E' riuscita a "rovinare" un personaggio e andare contro tutto ciò che aveva raccontato di lui nell'altro libro, facendolo risultare nient'altro che un ragazzino idiota con seri complessi mentali che è convinto di essere Dorian Grey ma che invece ha solo il pisello fremente (scusate l'espressione). E' solo un ragazzo che si atteggia a padrone del mondo e a strafigo spaziale senza cuore quando poi è come quei ragazzetti con le sigarette in mano che vanno con i pantaloni sotto il sedere. La differenza? Lui è in completo e loro no. L'unica cosa che "teneva in piedi" la storia era proprio l'anima tenebrosa del protagonista, e James è riuscita a prendere a martellate anche quella, il tutto magari per renderlo più appetibile alle bambinette (non che tutti quelli a cui piaccia il libro lo siano, tengo a precisare).
L'unica parte che - devo dire - mi è piaciucchiata è quella dei flashback: quelli devo dire che sono abbastanza interessanti e ovviamente sono l'unica ventata di novità all'interno di quelle benedette cinquecento pagine e più, che proprio a volerlo si potevano ridurre ad una sessantina. Infatti altro punto debole è l'ingiustificata lunghezza del tutto, e secondo me c'è lo zampino di qualcuno della casa editrice. "James, allunga la brodaglia": E James così fece.
Insomma, se prima ero in modalità "no", ora "no, no, no, no".

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A tutti coloro a cui è piaciuta la saga.
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franceschita Opinione inserita da franceschita    09 Dicembre, 2013
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La guerra è pace, la libertà è schiavitù....

Nel 1984 viene raffigurato da Orwell un mondo che rappresenta tutto ciò che l'uomo da sempre ha evitato: dittatura totalitaria e controllo illimitato dell'individuo, che è ridotto, nelle mani del Big Brother, ad una semplice marionetta.
1984 è uno di quei romanzi a cui non puoi rimanere indifferente né durante, né dopo la lettura, che ti costringe tuo malgrado ad interrogandoti inevitabilmente sulla realtà d'oggi. Mai visto un romanzo così attuale, nonostante i suoi 65 anni di età.
Ciò dimostra che il mondo può anche evolversi ma che una cosa resterà sempre uguale al se stessa: il desiderio di potere dell'uomo. E se quel potere ottenuto ed abusato può portare a delle conseguenze chiamate Stalin e Hitler. La storia insegna sempre e molte volte si ripete.
Al centro di tutto questo romanzo abbiamo il famoso Big Brother, questa entità che nessuno ha mai visto ma che tutto vede e che tutto osserva.
Ci troviamo catapultati in una realtà in cui la tecnologia è usata non per facilitare la vita degli uomini, ma per controllarla in modo assoluto... e così ci troviamo in questa società di reietti, gente totalmente sottomessa, bambini che denunciano i genitori alla Psicopolizia, organo di polizia sotto controllo governativo che interviene al minimo segno di eterodossia...
Anche cambiamenti repentini di informazioni passate alla gente comune dal regime non vengono notati. Il Bipensiero domina le loro menti. Sanno che quell'informazione è totalmente falsa ma sono comunque convinti della sua veridicità. Realtà e finzione sono indistinguibili, diventano una cosa sola, quella che vuole il Partito, qualunque essa sia.
E un atto di ribellione?
Il protagonista, Winston Smith, sembra l'unico, insieme a Julia, a rendersi conto di ciò. E in quel momento nell'animo del lettore quasi inconsciamente si accende il sollievo di sapere che in fondo c'è sempre spazio per l'eccezione, che è possibile "una via di fuga" da questa tremenda realtà annichilente.
Ma presto bisogna arrendersi all'evidenza.
Nel proseguo della narrazione, è angosciante leggere delle torture subite dal protagonista durante la sua prigionia. Orwell di certo non risparmia i dettagli.
Il finale è assolutamente folgorante. Così quella misera speranza si infrange completamente: il regime tutto ingloba e niente esiste al di fuori di esso. Nessuno è salvo.
"Quasi inconsciamente, scrisse con le dita sul tavolo coperto di polvere: 2+2 = 5"
Peccato che nella tv attuale un libro stupendo come questo invece di portare ad una riflessione profonda sui nostri tempi (necessaria, per quanto mi riguarda) sia stato "usato" come base per ideare uno stupido show tv.
Nonostante sia un mondo fantascientifico che apparentemente può far ridere in quanto si pensa irraggiungibile, alla fine del libro nell'animo del lettore non può non rimanere una infinita sensazione di profonda angoscia. Perché se è così irrealizzabile ci provoca questo? Forse perché sappiamo che magari rispecchia in parte alcuni aspetti del nostro presente...
Orwell ha anticipato i tempi (il 1984 è passato da un bel pezzo) ma vedendo come si sta evolvendo la tecnologia dell'informazione e vedendo la corruttibilità di certi soggetti politici questo mondo forse non è così lontano come si possa immaginare...
Da leggere almeno una volta nella vita.

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franceschita Opinione inserita da franceschita    28 Novembre, 2013
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Questi benedetti spin-off...

Questo libro, come già saprete, è uno spin-off della saga Twilight che ci racconta in prima persona la storia di Bree, una quindicenne neo-vampira. Già un lettore, giustamente, parte con l'idea che la Meyer lo abbia fatto per soldi ed infatti eccola, con la coda di paglia (praticamente in fiamme), scrivere l'introduzione con evidente scopo giustificatorio. Ma la capisco: chi non l'avrebbe fatto, magari anche sotto pressione dell'editore?
Il libro, comunque, continua perfettamente sulla falsa riga di Twilight. Stile semplice, a volte un po' carente ma alla fascia d'età a cui si riferisce non penso importi molto.
Scorre via tranquillamente. Ovviamente non aspettatevi chissà che. E' una storia breve quindi molti dettagli ed approfondimenti vengono a mancare.
Abbastanza soddisfacente come storiella anche se non mancano le assurdità: Bree neanche dopo 3 mesi (3 MESI, gente!) dalla sua trasformazione riesce lucidamente a ragionare (ci ricordiamo la fatica di Bella nonostante avesse il "potere speciale" che l'aiutava nell'autocontrollo?)... e non solo! Dopo 2 ore dal primo incontro diventa BFF (ma che roba è?) di un altro vampiro, un certo Diego, e dopo neanche 24 se ne innamora perdutamente.
Si vede che la Meyer vuole infilarci a forza una storiella d'amore se no non è contenta, quasi nel timore di deludere i suoi fan, ed è riuscita così a renderla abbastanza raffazzonata ed anche un po' assurda.
L'unico personaggio davvero degno di nota a mio avviso è Freaky Fred, il quale, proprio per la sua immagine poco delineata e quasi sempre sullo sfondo, è decisamente interessante e, a mio avviso, poteva/doveva essere più sviluppato.
Nel complesso penso che un fan medio di Twilight non ne possa rimanere deluso.

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ha letto la saga Twilight (gli altri lascino perdere, non ne vale la pensa).
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Fantasy
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    19 Novembre, 2013
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Incredibile

Come sempre Martin non delude né per lo stile (scorrevole ma mai sciatto) né per la trama, che continua ad essere intelligentemente tessuta filo dopo filo in un continuo vortice di uccisioni, angherie e via discorrendo.
Non so come faccia sinceramente un'unica persona a mettere in piedi tremila storyline alla volta e riuscire a tenerle tutte insieme nella propria testa, senza mai inciampare in qualche defiance.
Molti libri fantasy che ho letto mettono su una storiella, banale magari, ci piazzano un mondo con un setting di paesaggi abbastanza limitato e creature attorno e il tutto ruota solo intorno a quello (e non voglio dire che per questo non siano buoni, per carità).
In alcuni, invece, mi succede di percepire che la storia è palesemente "forzata".
Mi spiego meglio: mi ritrovo a leggere di determinati imprevisti ed io sento proprio la mano dell'autore dietro queste vicende, vedo che c'è stato un 'intervento esterno' volto a portare la storia in una direzione piuttosto che in un'altra per adattarla magari ai gusti dei probabili futuri lettori. Chissà.
In altri addirittura so già fin dall'inizio come andranno a finire: ci sono dei cliché consolidati a cui a volte l'autore si aggrappa per mandare avanti la storia e ciò se accade è molto demerito suo per l'impostazione narrativa errata, di certo non merito mio perché vado a leggere l'ultima pagina. Spero di essermi spiegata, se non è così scusatemi.
Nel mondo di Martin comunque, se avete capito di che sto parlando, no, non si ha mai e poi mai questa impressione e bastano poche pagine per imparare a proprie spese che non si è in uno dei casi sopraccitati.
Ci si butta dentro questo universo parallelo e ci si dimentica totalmente di leggere un libro. Per me è così.
Trama MAI scontata, vicende sempre avvincenti e non sai mai dove lo scrittore ti porterà. E la scelta dei point of view multipli è azzeccatissima (anche se obbligata data la molteplicità di accadimenti continui e simultanei).
Io personalmente ne sono entusiasta e più vado avanti più rimango stupita.
Consigliatissima l'intera saga a chiunque, amanti del fantasy o no.

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Narrativa per ragazzi
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    18 Novembre, 2013
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Buono

Partiamo dal presupposto che ho iniziato questo libro solo perché una mia carissima amica non faceva che 'invitarmi' insistentemente a leggerne la saga per intero quindi potete immaginatevi la voglia che ci ho messo nell'aprire la prima pagina.
Invece sorpresa: l'ho finito in neanche una giornata e mezza.
Lo stile è così scorrevole e fluido che neanche ti accorgi di mangiare le pagine ed è questo che ci si aspetta da un libro per ragazzi.
L'idea di fondo non è male o per meglio dire NON DEL TUTTO banale, anche se fin dall'inizio mi è parso un misto tra le storie dei gladiatori dell'antica Roma e 1984 di Orwell, soprattutto di quest'ultimo ho trovato molti tratti in comune (sono l'unica?).
Il libro prende, c'è poco da fare e come già detto, lo stile estremamente lineare aiuta molto nella riuscita di questo romanzo.
I personaggi son ben descritti, la storia ha un senso logico anche se sinceramente questi tanto citati "colpi di scena" li ho trovati un po'... ridicoli. Fin dall'inizio si intuiva come andava a finire, per me era così ovvio da far sorridere.
Non un capolavoro della letteratura ma è stato comunque piacevole leggerlo.
Ho trovato un po' irritante la storiella del triangolo in stile Edward/Peeta (il carino/coccoloso) -Bella/Katniss -Jacob/Gale (il bruto forzuto), beh, devo capire però l'autrice: se non l'avesse inserita nessuna ragazzina dai 12 anni in su se lo sarebbe minimamente filato, manco di striscio.
Il finale mi lasciato decisamente indifferente e non mi ha dato d'acchito l'impulso d'iniziare il secondo libro. Se inizierò "La Ragazza di Fuoco" sarà solo perché odio lasciare le cose a metà.

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Romanzi autobiografici
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    23 Agosto, 2013
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Intenso

Un libro interessante e didascalico, in particolare per quelle persone che, come me, l'"autismo" lo vedevano solo come una delle tante parole del vocabolario italiano.
Lo scrittore-padre Nicoletti tratta tutti gli aspetti della vita di suo figlio Tommy (anche quelli che potrebbero far storcere il naso a un bel po' di persone) e quindi, irrimediabilmente, anche della sua, ripercorrendo le tappe principali della sua esistenza, soffermandosi su ognuna di esse, raccontando aneddoti, avvenimenti significativi che riescano immediatamente ad arrivare al lettore. Questi sono intervallati da continue osservazioni e analisi tutt'altro che scontate, alcune particolarmente pungenti e provocatorie verso quel mondo che vede suo figlio con distacco.
Nicoletti parla senza peli sulla lingua, senza indugi, con schiettezza. Non nasconde nulla del suo pensiero, mettendosi a nudo, risultando a volte anche duro, non nascondendo quanto sia difficile gestire il suo "bimbo gigante".
Il bello di questo libro è che non è "patetico". Il suo intento non è quello di strappare lacrime, commuovere... potrebbe farlo, ne avrebbe il diritto e sarei la prima a versare fiumi di lacrime, ma Nicoletti se ne astiene per tutte le 176 pagine. Il suo principale ed unico intento è quello di far sapere, conoscere.
Non c'è autocommiserazione, c'è fierezza quando parla di sé e della sua storia... la fierezza di essere padre di un ragazzo autistico.
Davvero intenso. Stra consigliato.

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Romanzi
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    28 Giugno, 2013
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Emozionante

[CONTIENE SPOILER]

Un bel libro.
Questo prima di tutto devo scrivere a coloro che avranno la pazienza di leggere questa mia recensione.
Sarò una sentimentalista, ditemi tutto quello che volete, ma leggendo questo libro, per tutta la sua durata, ho avuto le lacrime che minacciavano di cadere sulle pagine della mia copia.
Emoziona. E anche tanto. Dato che sono proprio le emozioni quelle che ricerco in un libro, come credo la maggior parte di noi, direi che solo per questo merita un giudizio più che positivo e l'invito da parte mia a leggerlo.
La componente strettamente biografia rende questo romanzo qualcosa di personalissimo, una sorta di confessionale e ti senti quasi un intruso mentre leggi quelle pagine così private quasi con vergogna, come una vecchietta che legge Gente per sapere gli affari di Belen Rodriquez, come qualcuno che guarda dal buco della serratura scene di vita altrui, che non ti appartengono, che non dovresti vedere.
Tutto ciò è reso magistralmente dai continui ricordi, lo sgorgare perpetuo dei suoi pensieri anche marginali come quando ad esempio lui racconta di quando andava da bambino a vedere il Toro col papà o la prima volta che vide la Carrà con l'ombelico di fuori.
Racconti di un epoca passata, avvenimenti quasi banali, che al fine della trama hanno poco o niente a che vedere, ma che ne diventano colonne portanti nel processo di "diarizzazione" del libro messo in atto dall'autore.
Le innumerevoli perifrasi usate per descrivere i sentimenti del protagonista sono efficaci, arrivano dritte al cuore, senza indugi.
Bello il finale.
Seguiamo la vita del protagonista passo passo e alla fine dopo il percorso di una esistenza, vissuto insieme a lui, quando ormai sembra che tutto sia irrimediabilmente compromesso, che ormai la sua vita sia talmente segnata che non potrà fare a meno di continuare ad essere ciò che è, basta un articolo di giornale per cambiare tutto, per far balenare e cadere in frantumi quelle convinzioni in cui quel ragazzino/uomo ha sempre creduto.
Lui capisce quanto si sia sbagliato ad aver divinizzato la madre, la colpevolizza per quello che è diventato, ma comunque sia alla fine, dopo aver saputo tutto quello che c'era da sapere, c'è la foto con la dedica.
Un messaggio bellissimo e di notevole impatto che senza tante parole, con due righe e una immagine sbiadita, fa capire che è tempo di perdonare e di andare avanti.

franceschita

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Romanzi erotici
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    09 Marzo, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Si salvi chi può!

[ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER]

Bah. Il primo commento che mi è venuto in mente appena ho finito il libro è stato un bellissimo "BAH". Si perché lo sconcerto e l'incredulità sono i sentimenti che ho provato.
Ok, è vero, devo ammetterlo: mi avevano avvertita che non era proprio un romanzo da Nobel per la letteratura ma neanche mi aspettavo questo scempio. Che poi io più che romanzo lo chiamerei 'libraccio da ombrellone'.
L'autrice ha la varietà lessicale di un albanese venuto in Italia 3 giorni fa (con grande rispetto per i poveri albanesi che si fanno il culo per un pezzo di pane).
Sempre le solite parole, sempre le solite espressioni ridondanti. Che sia tutta colpa del traduttore? Ne dubito fortemente.
Io quando ero alle medie facevo come lei nei compiti in classe, sapete? e l'insegnante disse ai miei genitori: 'Fatela leggere di più! Giornali, libri, tutto quello che trovate'. Ecco, dato che con me ha funzionato, mi sentirei di dare lo stesso consiglio alla Signora Autrice invitandola gentilmente e caldamente a non scrivere mai più un libro per amore della Letteratura con la L maiuscola.
La cosa che mi ha più sbalordita è che è best seller MONDIALE. Cioè, sta roba... best seller... mondiale? E poi ci chiediamo perché c'è la crisi economica? Famose du domande, bella gente!
Fino a qualche mese fa (ora non so) in qualunque libreria andavi nella classifica dei più venduti c'erano cip-ciop-ciap, sti tre librettini del cavolo lì in bella mostra appena entravi con magari anche un bel cartello con un bel commento positivo dove lo acclamava che manco Il Nome della Rosa di Eco. E ora sapete che c'è? Ci fanno anche un musical. E tra un pò anche il film. Da non crederci.
Quello che spero e credo è che il successo di questo libro sia dovuto SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ad una grande, gigantesca, strepitosa campagna pubblicitaria in cui siamo caduti tutti come fessi.
Perché dico tutte queste cattiverie? Solo perché scrive male? No, tesori miei.
Vogliamo parlare dei contenuti? Parliamone. Pari pari Twilight. Non c'è altro da aggiungere.
Si, in effetti c'è altro da aggiungere: c'è sesso, tanto tanto tanto tanto tanto sesso estremo.
Peccato che l'erotismo sia LEGGERMENTE rovinato da tutte le perifrasi/espressioni/parole riprese pari pari ogni volta. Che poi si, le scene di sesso son belle... una, due, tre, quattro... si, ok basta. NO! Cinque, sei... ecchecazz, poi ti vien da triturarti li marron glacé! La cosa bella è che i personaggi son talmente stereotipati da far PAURA!
Lui Christian bello, ricco, mago del sesso a soli 28 anni o su di lì. Senza una laurea, come no!, è riuscito grazie ad un prestituccio della sua ex-mistress a metter su una azienda stratosferica. Come? Non ci è dato sapere. Che cosa fa l'azienda? Ma si, è nelle telecomunicazioni, sai.... e poi? E poi boh.
Quello che ho pensato leggendo di lui è MA QUANDO MAI! Che io c'ho 21 anni e son qua che mi devo ancora laureare e il massimo che son riuscita a trovare di lavoro era come cameriera in un bar per l'estate. E poi mi spiegate come cavolino di Bruxelles fa a mantenere una azienda del genere se pensa solo a "fottere"? Quasi quasi invio una e-mai a quelli di Mistero, chissà che non riescano a risolvere la questione.
Lei invece è la Bella della situazione, punto. La James manco ha provato a cambiarla un pò... none! Troppa fatica: identica. Che pena. Non leggerò mai più un libro di sta scrittrice allo sbaraglio.
Addio cara James e tante belle cose.

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Consigliato a chi ha letto...
Leggetelo sotto l'ombrellone in estate, quando non avete voglia di cimentarvi in una lettura impegnativa e magari avete voglia di farvi due risate.
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Fantasy
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    02 Marzo, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Dei antichi e nuovi... siate misericordiosi!

Martin ha la capacità, con il suo stile, di farti entrare nella storia, di ammaliarti e di farti fondere con essa.
Quello che descrive è un mondo fantastico, immenso, pieno di magia antica e dormiente ma non per questo "buono"... anzi, la crudeltà, l'inganno e l'egoismo dei loro governanti aleggiano tra le genti di questo mondo come una tagliola pronta a scattare. C'è abbondanza di dei, nuovi e antichi, che appaiono potenti e buoni con le loro statue e i loro alberi-diga... ma che però non daranno segni evidenti della loro presenza.
Una storia intricata, lunga e affascinante che mostra al lettore il peggio dell'animo umano a volte anche con immagini cruente. Niente è risparmiato, niente è lasciato da parte: odio, sesso, sangue sono descritti senza omissioni, con una particolarità di dettagli quasi eccessiva. La bontà d'animo c'è in questo universo... e chi la vuole mantenere lo farà a caro prezzo. Basti pensare agli Stark, la famiglia 'buona' per eccellenza, dove i pilastri sono l'onore e la compassione: tutti si ritroveranno, chi più chi meno, di fronte ad un baratro nel quale verranno gettati e da dove alcuni ritorneranno ma cambiati e plasmati dal dolore. La grande Fortezza Rossa è il simbolo di questa malvagità imperante, dove il potere ha sede più che in ogni altro posto. E li "al gioco del trono si vince o si muore".
L'unico modo per riuscire a non essere sopraffatti da tutto questo è la scaltrezza, di cui Tyrion Lannister è la punta di diamante... ma neanche lui ne uscirà indenne.
La bellezza di questa saga è che in un libro puoi odiare un personaggio e in quello successivo ritrovarti ad amarlo follemente e a tifare per lui. Niente è definito, tutto è un continuo mutamento: non c'è una differenza distinta e chiara tra malvagità e bontà... esse possono addirittura convivere fluidamente in uno stesso personaggio.
Per chi non lo avesse capito, ho amato questa saga sin dalle prime pagine e per chi ama il genere epico/fantastico è una perla.
State attenti: i personaggi sono molti e a volte stordiscono il lettore... consiglio? Stare ben concentrati sul pezzo! ;)
Altro consiglio: non affezionatevi troppo ai protagonisti... potreste ritrovarvi a compiangerli prima di quanto pensiate!

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Romanzi
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    27 Luglio, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

Niente di niente

E' primo libro di Baricco che leggo e devo dire che non mi ha entusiasmato per niente, anzi... posso dire che come mi ha trovato mi ha lasciato.
La storia dei due personaggi le cui vite vanno in due direzioni contrapposte non mi è nuova e non l'ho trovata così tanto originale forse proprio per il fatto di averla già sentita.
Personalmente mi è parso un libro sbrigativo: le azioni dei personaggi non sono neanche descritte, quasi tutto si limita a un veloce scambio di battute tra i protagonisti in medias res e forse la cosa da una parte ha il pregio di dare certa libertà di 'immaginazione' al lettore ma dall'altra da anche un senso di 'buttato li tanto per'.
Buona l'idea di Baricco ma sviluppata poco (100 pagine sono troppo poche per far assaporare al lettore i personaggi, le loro storie per come le ha impostate... qualche pagina in più la poteva spendere di sicuro) e male (poteva ad esempio far ricordare ai personaggi gli incontri precedenti però come un ricordo lontano e sfocato, così tanto da non averne la certezza che sia avvenuto).
E' un esempio. Io non sono di certo una scrittrice.
Comunque una cosa è sicura: Baricco con la storia del 'primo e ultimo incontro' s'è evitato parecchie rogne.
Forse questo modo di scrivere ermetico è il suo stile, io sinceramente non lo so, ma non mi è piaciuto niente.

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Narrativa per ragazzi
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    19 Luglio, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

Il massimo per un bambino.

Harry Potter mi ha accompagnato per tutto il corso della mia infanzia, senza mai abbandonarmi. Mi sono nutrita delle avventure di quei tre ragazzini. Ho vissuto con loro Hogwarts, l'ho sentita dentro di me. Li ho visti crescere insieme a me ed è stato un qualcosa di stupendo. Tra me e quei personaggi si è creato un legame del tutto speciale.
La Rowling non è comparabile a Tolkien, questo è fuori discussione. Lui è il Maestro del fantasy ma lei ha fatto davvero un buon lavoro con questa saga. Io, come tanti della mia generazione, mi sono innamorata di questi libri e li porterò per sempre nel cuore.
Per quanto riguarda proprio Harry Potter e la Pietra Filosofale posso solo dire che mi ha stupito. Mi ha introdotto in quel mondo magico nuovo per me... che ti invade, che ti trascina... Ho avuto una sensazione indescrivibilmente bella quando da piccina lo lessi. E' come se il mondo dei sogni che un bambino ha sempre sperato prendesse forma tra quelle pagine.
L'unica cosa che posso aggiungere è: grazie Zia Row.

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Romanzi
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    24 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

Deliziosamente bello.

Iniziato perchè consigliatomi da molti. C'ho messo davvero poco a leggerlo, considerando anche il tema molto poco "piacevole" trattato dal libro. Adorato dal primo istante. E' una storia affascinante di una quotidianità sofferta, e ahimè vera, in Oriente. Un libro scritto divinamente e che ti lascia il segno. Io ho pianto molto mentre lo leggevo. C'erano punti in cui ogni pagina era un pugno allo stomaco. Dovevo smettere per pochi secondi e poi ricominciare. Senti la vita di queste due donne scorrere tra le tue dita, mentre sfogli le pagine, e ti rendi conto della bellezza dell'espressione "donna occidentale". Senti le bombe quasi nelle orecchie, i cadaveri, il dolore... Vivi un pò con loro. Ringrazio Hosseini perchè, nel suo piccolo, mi ha fatto conoscere meglio questa realtà che mi sembrava prima tanto tanto distante da noi, e di cui, mi dispiace davvero dirlo, non mi ero mai granchè interessata. E' stata davvero una bella sorpresa questa. Molto presto leggerò "Il cacciatore di aquiloni". Non vedo l'ora.

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Fantasy
 
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franceschita Opinione inserita da franceschita    24 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

La banalità a volte può portare alla piacevolezza.

Dico subito di essere una adolescente e quindi parte di quel pubblico al quale il libro principalmente si rivolge e devo ammettere, mio malgrado, di essermi appassionata tantissimo alla saga tanto che a leggere i libri in media ci ho messi 4/5 giorni.
Detto ciò oggettivamente la trama non è niente di speciale. E' la solita storia tra giovani ragazzi... non l'avevamo già vista identica in Moccia? Solo che questa volta ci sono i canini. Amen direte voi. Amen dico io. Non è sempre e comunque bello sognare? Si, lo è. E allora ti ritrovi a leggere Moccia a 12 anni e Twilight a 18. La bellezza di questo libro, al di là di tutte le critiche che si possano fare o non fare, è che è una storia di adolescenti per adolescenti. E tu, ragazza, ti ritrovi a volerti identificare con quella (quasi mentecatta?) Bella Swan, una ragazzina con più pregi che difetti e che non essendo la classica strafica tipo Rosalie attira su di sè le simpatie di molte. Lui Edward il principe azzurro in versione dannato che affascina tanto noi adolescenti! ;) Effetto? BOOOM! Adori la saga. Poi lo stile semplice e scorrevole permette al lettore anche meno "amante dell'italiano" di focalizzare tutta la sua attenzione sulla trama di questi due sfortunati e a volte patetici, ma comunque teneri, giovani ragazzi.
Per quanto riguarda solo Breaking Dawn, devo dire che, a differenza di quello che mi affermano molti, è il libro che mi è piaciuto di meno. Mi sembra più moscio rispetto ai primi tre, come se l'autrice, "volesse tirare avanti la storia" soprattutto con la storia finale dei Volturi. Non so, a me ha dato comunque questa impressione non del tutto positiva, ecco... comunque si è rivelata sempre una lettura più che piacevole.

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Consigliato a chi ha letto...
I primi tre libri della saga!
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