Opinione scritta da Baba
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Voluti da Dio
Prequel 1°: parlo con degli amici, ci sono state delle rapine e degli spacciatori di varie nazionalità si sono impossessati del centro della ns cittadina, ‘’eh già quando c’era Maniero questo non succedeva, comandava lui e non c’era tutta sta spazzatura, c’era ordine’’ (magari avevano anche visto il documentario su History Channel….)
Prequel 2°: parlo con mia suocera ‘’cosa stai leggendo’’ ‘’beh Educazione Siberiana’’ ‘’ahh già ho visto il film di Salvatores… beh sai secondo me ci vorrebbe un po’ di quella educazione per i giovani di oggi..’’ ‘’beh ma con i dovuti distinguo…’’ ‘’si beh dai con dei distinguo ma ci vorrebbe’’
Leggo lilin e mano a mano che proseguo nascono mille dubbi su questo libro ma soprattutto sul suo significato: è scritto in modo ‘diretto’ senza alcun tipo di volontà di essere un capolavoro di scrittura. A dire il vero anzi è fin troppo semplice (veder quanto volte è scritta la parola criminale in una stessa frase per credere) cosa forse voluta per dare credibilità al racconto. E brevemente si racconta l’educazione criminale di una parte del popolo russo, dei Siberiani della Transnistria e in particolare di un quartiere Fiume Basso: proviamo a capire… le regole ‘positive’ sono il rispetto per la famiglia. Il rispetto degli anziani, il rispetto per i malati di mente (Voluti da Dio), idea di onore, l’educazione e il rispetto delle regole (per quanto criminali siano), il rispetto dell’amicizia….. aggiungo il rispetto per la natura e le tradizioni di un popolo (es i tatuaggi)… le regole ‘negative’… beh tutto il resto perché per ottenere tutte le regole positive si devono per forza infrangere dei tabù o compiere atti che ai ns occhi non sono positivi: pensiamo al disprezzo totale delle autorità (certo bisogna capire un popolo perseguitato dai russi.. non facile è come parlare di partigiani per certi aspetti), pensiamo al disprezzo per la polizia ossia il braccio dell’autorità (sei degno di rispetto se uccidi un poliziotto…), pensiamo al disprezzo per certi tipi di criminali che non seguono le loro regole (si possono uccidere ma senza usare il coltello che per loro è sacro.. etc etc), pensiamo all’odio per i gay (ma considerano sacri i malati di mente…) o pensiamo alla scena più cruenta quanto il gruppo di amici del ns eroe tutti adolescenti, vendicano uno stupro di una ragazza malata di mente uccidento a sangue freddo i responsabili. Non valuto il libro per come è scritto ma per come purtroppo qualcuno potrebbe interpretarlo… Già per qualche ragazzotto è un mito, non si valutano i fatti fin troppo romanzati, le scene cruente del carcere (anzi uno diventa più forte) le scene della vendetta che già qualcuno ha definito alla ‘’Guerrieri della notte’’. Il libro si legge facilmente ed è in qualche punto appassionante è vero, ma ho come l’impressione che sia stato mal interpretato, è un racconto e per tale deve passare. I giovani di oggi hanno bisogno di una educazione siberiana? Credo di no solo di educazione, punto. Un crimanle onesto e migliore di un altro crimanle? Bah che domanda… direi di si… meglio Maniero o i romeni che hanno trucidato i due anziani… e sono già fuori… bisogna chiedere ai parenti delle vittime della mala del brenta.. non ho risposte intelligenti… Se consiglio il libro? Si ma solo se uno è capace di dividere un libro dalla vita reale....
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i vivi a volte sono peggiori dei (non) morti...
Rieccomi alle prese con gli zombi… capisco sempre meno da dove arrivi questa mania ma tantè che mi sono cuccato anche il film con Brad Pitt (sempre una Z c’è….) Il nostro trio di sopravissuti con giovane avvocato senza nome, la bella Lucia e il ‘cazzuto’ ucraino Viktor si ritrovano in pieno oceano dopo essere scappati dalle Canarie (…con questo caldo vorrei scappare io a Tenerife…) quando vengono sorpresi con la loro imbarcazione a vela da una forte tempesta: quando stanno per affondare vengono miracolosamente salvati da una petroliera. Il miracolo si trasforma presto in incubo, la petroliera appartiene a una cittadina USA che è riuscita a scampare all’apocalisse grazie al suo capo, un ‘profeta’ che la comanda in ‘nome di Dio’. No i ns eroi capiscono subito che qualcosa non va, la società è divisa tra gli illuminati bianchi e gli ‘Ilioti’ neri, ispanici etc etc che sono considerati al pari degli schiavi: qui il racconto si sviluppa attorno alla vita di questa cittadina che assomiglia sempre più a una piccola roccaforte nazista e che di nazista ha anche i metodi. Parallelamente si sviluppano delle curiose e belle novità come la comparsa nel mondo dei Coreani del Nord salvatosi paradossalmente grazie alla loro esclusione dalla vita del resto del mondo e anche il mondo perfetto del virus comincia a mostrare le prime crepe. Riusciranno i ns eroi a sopravvivere ai non vivi e soprattutto ai vivi? Come cambierà il mondo dei non vivi? Finalmente avremo delle risposte. Quello che traspare dalla lettura è sempre il ritmo molto alto, anche se ha vacillato in alcuni parti del libro (le vicende di Gulfport non sono poi così eccitanti) e anche gli zombi passano in 2°/3° piano rispetto ad altre vicende: il libro sembra più incentrato nella lotta tra vivi, tra bene e male, tra incubi che ritornano come il nazismo e il razzismo. L’analogia tra i governanti (nazisti) e gli ilioti (ebrei, zingari) è molto forte come nelle pagine delle deportazioni nel deserto o nelle divisioni in ghetti: non mancano alcuni momenti di tenerezza, in fondo anche nell’orlo del baratro l’amore vince sempre. Libro consigliato assolutamente per i lettori dei precedenti bisogna assolutamente capire va a finire e a me il lieto fine (?!?!) è sempre piaciuto.
Buona estate.
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follia...informatica...
Ho acquistato questo libro in una libreria vicino all’ombrellone del mare, volevo una lettura da fare tra un tuffo e l’altro; buone recensioni e ottimo prezzo. Beh non male anche se il libro è del 2001, leggerlo oggi in pieni tempi facebook, twitter etc fa un poco tenerezza. La storia si sviluppa attorno alla caccia di un serial killer che è anche un hacker , il migliore in circolazione, e che si impossessa delle identità altrui entrando nei loro computer, spiandoli, sorvegliandoli in moda da carpire i loro intimi segreti e il loro modo di vivere per poi ucciderli. Questo fantomatico killer, Phate, ha sviluppato questa sua ossessione dopo giorni e giorni immersi nel ‘blu’ nei computer, in internet tanto da diventare tutt’uno con la macchina e non distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è: la vita è diventata un’enorme videogioco dove le uccisioni si susseguono e più difficile è l’impresa più la sua fama virtuale (o reale?!) aumenta. Trappdoor è la sua creazione, un virus formidabile che si impossessa dei computer con cui entra in contatto che siano essi privati o addirittura della polizia: esiste una squadra speciale (oggi oramai lo sappiamo che ci sono le squadre crimini informatici…) che si occupa dei crimini virtuali ma il Phate è troppo bravo, l’unico modo di combatterlo è affidarsi a uno specialista bravo quanto lui. Chi meglio di Wyatt Gilette oggi (ieri…)in prigione, l’unico capace di avere decrittato il nuovo potentissimo crittografo governativo USA: inizia una battaglia tra reale e onirico, tra la polizia e Phate, dove non mancano colpi di scena. Come mai Phate è sempre un passo avanti? Che legame c’è tra lui e Gilette? Chi è l’haker più bravo? In Finale un buon thriller ‘da spiaggia’, scritto bene e adrenalinico quanto basta: ecco forse sono io un poco in ritardo visto l’argomento, ma credo che il mondo delle macchine con le sue problematiche possa attirare oggi come 10 anni fa. Buona lettura e buone vacanze.
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Signori questa è la guerra....
Si può descrivere la guerra? Veramente dico.. si può descrivere quello che prova un saldato, il suo stato d’animo, le sue emozioni, le sue paure? Si può descrivere tutto ciò praticamente in versi, una lunga poesia tanto bella da essere indescrivibile? Si ..si può, è quello che ha fatto Kevin Powers: la sua è un’esperienza diretta, è reduce dalla guerra in Iraq e di ritorno finisce gli studi e diventa un ‘poeta’. La storia (’poesia’) racconta gli eventi di Bartle e Murphy: Bartle, 21 anni, è un ragazzotto che si arruola per sfuggire alla sua famiglia, per dimostrare un poco di coraggio (‘ma cosa hai fatto’ gli ripete la madre…). Un giorno durante l’addestramento incontra Murphy, 18 anni, un nanerottolo con pochi peli in faccia e qualche brufolo…. Qui sotto l’ala protettrice del sergente Sterling intraprendono un percorso alla ‘full metal jacket’ che li preparerà (o forse no..) alla Guerra: Murphy viene affidato a Bartle e prima di partire la madre del diciottenne gli strappa una promessa… ‘me lo riporterai a casa’- ‘si lo farò’ …. E’ detta così, senza pensare, come farebbe qualsiasi 21enne: ‘te ne pentirai, non dovevi’ il commento del sergente scaltro e pazzo quanto basta. Il libro è scritto per flashback: eccoci ora in Iraq, sento il caldo anch’io, sento i profumi e e gli odori, vedo la luce di questo paese e sento la paura quando ci sono i bombardamenti, quando le scariche di mitra di passano vicino, troppo. I due ragazzotti tengono il ‘conto’ macabro, ancora pochi morti e saranno mille..948.. 949… beh meglio qualcun altro, anche se hai scavalcato in mensa il soldato appena morto. Chi era in fondo? Meglio lui di noi… e sento la paura, paura che ti fa pisciare addosso, piangere, tremare. Non è la guerra dei supereroi dei corpi speciali senza macchia e paura dei film, è la guerra dei ragazzotti di 18-20anni. Come fanno a dimenticare i corpi squarciati dalle bombe, l’odore della carne putrefatta e infine come si fa a dimenticare un compagno morto che avevi promesso di riportare a casa. E quando sei a casa, rimani solo con i tuoi pensieri, incubi, promesse mal riposte: chi ti aiuterà, ti proteggerà, chi ti riporterà alla vita. E chi ‘senefrega’ di questa guerra, si si legge tra le righe questa domanda, a chi è servita, perché è stata fatta. Alcune immagini di questo libro mi hanno letteralmente affascinato, intimorito, affranto: non avevo mai letto niente di simile.’’ La guerra provò a ucciderci in primavera. Quando l'erba tingeva di verde le pianure del Ninawa e il clima si faceva piú caldo, pattugliavamo le colline basse dietro città e cittadine. Superavamo le alture e ci spostavamo nell'erba alta mossi dalla fede, aprendoci sentieri con le mani come pionieri, tra la vegetazione spazzata dal vento. Mentre dormivamo, la guerra sfregava a terra le sue mille costole in preghiera. Quando arrancavamo, sfiniti, i suoi occhi erano bianchi e spalancati nel buio. Se noi mangiavamo, la guerra digiunava, nutrita dalle sue stesse privazioni. Faceva l'amore e procreava e si propagava col fuoco. Poi, in estate, la guerra provò a ucciderci mentre il calore prosciugava dei colori le pianura’’ no questo non è un romanzo è poesia, è bellezza terrorizzante. Consiglio il libro a tutti forse con le dovute cautele anche nelle scuole magari superiori. Signori questa è la guerra moderna.
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la parte peggiore di noi...
Eccomi al seguito del ‘Suggeritore’ libro che mi aveva molto colpito anche se con qualche ‘esagerazione’ narrativa: Carrisi fa centro, il libro è molto dark e sicuramente migliore nella narrazione del precedente. L’impressione iniziale è sempre molto positiva, nel modo di scrivere, negli argomenti, tutti molto ‘americani’ e sono ancora una volta molto sorpreso (positivamente) di come un autore italiano sia assolutamente all’altezza dei colleghi oltre oceano. La storia ha come protagonista Mila Vazquez eroina del ‘Suggeritore’ : l’esperienza la ha resa forte ma allo stesso tempo debole di fronte ai propri demoni, dall’oscurità…. dal buio provengo, li voglio tornare…. Ora fa parte di una particolare agenzia che si occupa dei casi scomparsi e senza apparente soluzione, una sorta di limbo, dove vengono conservati i cadaveri e le foto di persone dissolte nel nulla ma non per questo dimenticate. Ora però alcune di queste anime del ‘purgatorio’ ricompaiono dopo vent’anni e ogni una ha un demone, un’omicidio da rivendicare. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera perfetta nella sua lucida follia omicida che però sembra sempre avere un motivo: chi è ucciso è migliore o peggiore del killer?. Ritornano antichi quesiti se sia meglio l’omicidio preventivo, se è permesso all’uomo compire azioni malefiche a fin di bene, fino a che punto bene e male possono mischiarsi…. E soprattutto chi ‘suggerisce’ a queste persone le loro azioni, chi le ha tolto l’esistenza portandole nel limbo, chi le ha risvegliate? Ricompare un un nome, Kairus, che la polizia aveva fatto finta di dimenticare, il Signore della Buonanotte: l’unico che può aiutare Mila è un collega ’reietto’ che anni prima si era imbattuto in questo demone. Ecco forse uno dei limiti di Carrisi è forse la banalizzazione di alcuni personaggi come appunto il poliziotto reietto, come il capo in carriera bella e brava e sempre profumata di Chanel n°5 e forse la stessa Mila troppo malata di empatia e poco avvezza al sentimento. Ciò che colpisce è invece questa atmosfera cupa, la tensione spinta al massimo, la malvagità intrinseca dei personaggi: poco importa se il mix del Suggeritore tra Criminal Minds e The following si ripropone, in questo libro si spinge al massimo la parte nera di ognuno dei personaggi, nessuno è come sembra , in tutti (noi?) bene e male si mischiano, si confondono, si uniscono…..’’ Tutti indossiamo una maschera per nascondere la parte peggiore di noi’’…. I personaggi ti riecheggiano nella mente, niente è come sembra, fino all’ultima ennesima inquietante immagine (leggete bene fino alla fine… in verità il personaggio si intuiva un poco.. avevo quasi indovinato…. Che bravo…?) Libro consigliatissimo agli amanti del genere giallo/noir/ thriller
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Niente è come sembra...
Premessa, ho comperato il libro assieme a ‘l’Ipotesi del male’ (da questo blog mi è stato suggerito di cominciare da qui) in edizione economica e poi… vado a casa e sistemo la libreria… l’avevo già comperato tempo fa (in edizione ‘lusso’) e lasciato per errore in un angolo.. ecco come sono preso… vabbe’ riparto dall’edizione economica (mi toccherà riciclare l’altro…): la prima impressione è più che positiva, accidenti ma siamo sicuri che sia un autore italiano, sembra un thriller americanissimo, scritto e pensato come un best seller USA. La storia è molto complicata perché, pagina dopo pagina, interseca più personaggi e storie parallele, tutte molto ‘dark’: difficile descrivere tutte senza spoiler. Quello che traspare fin da subito è una lotta tra il bene e un male spaventoso, tremendo che prende di mira i bambini, il mio incubo peggiore visto che sono papa’. Il tutto parte dal ritrovamento di 6 braccia di bambine, il problema è che le bambine scomparse sono 5….. Una squadra speciale di esperti in serial killer guidata dal dott Gavila indaga e viene affiancata da una poliziotta singolare Mila, specializzata nello ritrovare persone scomparse: la caccia è intensa, scioccante, il ns killer sembra sempre essere un passa avanti iniziando una gara, una sfida che porta sempre più nei meandri oscuri dell’animo umano. Niente è come sembra, ogni personaggio oscuro nasconde qualcosa, ogni poliziotto nasconde qualcosa. E’ una corsa contro il tempo per ritrovare la 6° bambina ma anche un puzzle gigantesco dove tutti sono potenziali omicidi: sembra quasi che il killer ‘aiuti’ la scovare altri killer, dei ‘follower ‘ , ma il tempo passa … tic tac… Sembra un mix tra ‘Criminal Minds’ e ‘the Following’, una grande sceneggiatura dove si analizza la mente dei serial killer: pagine e descrizioni sono molto forti, in tv si metterebbe il bollino rosso. L’intreccio è appassionante fino ad un certo punto, ho come l’impressione che Carrisi abbia voluto mettere troppi casi, troppi killer, addirittura troppi colpi di scena (cosa che di solito è positiva ed appassiona): la trama rischia così di essere intrecciata in maniera anomala quasi prolissa. Il libro mi ha comunque appassionato, il ritmo è serrato, adrenalinico come piace a me, la descrizione dei personaggi molto curata fin nei dettagli delle loro anime: il dott Gavila con in suoi ‘vuoti’, Mila e la sua ‘empatia’ , fino al misterioso detenuto RK-357/9. Lettura consigliata così come un futuro film …
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URSS - Afganistan - USA
Eccomi alle prese con un sequel di un libro che mi ha stupito ossia ‘Bambino 44’, un libro conclusivo di una saga che ha visto come protagonista l’agente sovietico Leo Demidov . La storia si sviluppa in un arco di tempo che va da metà anni 60’ a metà anni 80’: ritrovo il ns agente come ex agente. .. con la moglie e le due figlie adottate che svolge una vita apparentemente normale nella URSS comunista: più impegnata nel Regime è la moglie che ora è una insegnante importante, la quale riceve un’importante incarico ‘diplomatico’ negli Stai Uniti. Il ns Leo ora ‘imprenditore’ intuisce la pericolosità dell’iniziativa anche perché vi parteciperanno le figlie: si intuisce subito che sotto la facciata di un’incontro tra studenti dei due paesi nel periodo della Guerra Fredda si nascondono ben più subdole intenzioni di regime. Tom Rob Smith introduce nella storia anche un altro regime, quello americano, che in quegli anni reprime pesantemente chi ha pensieri ‘comunisti’ in maniera inaspettata, violenta: durante questo incontro viene ucciso un cantante di colore americano filo comunista ma soprattutto la moglie adorata del ns Leo e viene coinvolta anche una figlia. Compare il misterioso Agent 6… insomma la storia insegna che ci sono cattivi anche tra i buoni… Qui la storia si evolve in maniera inaspettata, Leo cercherà la vendetta tornado a fare l’agente segreto, vuole andare negli States per capire cosa è successo, non ci riesce e preso dalla disperazione si ritrova in Afganistan, oramai vecchiotto e drogato di oppio… Percorso tortuoso, sappiate che il ns eroe ritroverà se stesso, salverà altre vite.. fino a disertare per finalmente arrivare in USA… Qui finalmente troverà la pace scoprendo finalmente Agent 6 e trovando la sua vendetta morale e una fine adeguata alla sua vita fin troppo movimentata. Forse le aspettative dopo Bambino 44 erano troppo alte: la storia ha troppi salti temporali, troppo forzature, troppe guerre, troppi agenti… Certo non manca l’azione e alcune pagine della vita Afgana sono anche molto belle, ma il libro nel suo insieme non convince appieno: anche alcune descrizioni dei personaggi (es il cantante filo comunista) appaiono fin troppo dettagliate, quasi noiose. Secondo il mio modesto parere salverei solo il capitolo afgano. Anche le ripercussioni politiche che nel libro precende si nascondevano tra le righe, non scompaiono ma si affievoliscono di molto: i russi restano molto cattivi, gli afgani quasi buoni, gli americani buoni ma... con tanti, troppi segreti. Da consigliare solo per concludere la saga di chi ha amato Bambino 44. Buona lettura!
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Apocallisse zombie
Chi lo avrebbe immaginato che mi sarei appassionato al mondo degli zombie… non amo in generale i film horror e solo grazie a questo blog sono venuto alla conoscenza iniziale di ‘Apocalisse Z’: apprendo tramite altre recensioni di questo libro e tutte apparentemente entusiaste. La cosa che sorprende è la nascita del libro dapprima come blog raccogliendo giorno per giorno un immaginario mondo devastato da questi esseri: solo successivamente è diventato un libro, una operazione molto ‘underground’. Bello è poi il packaging con i disegni dei lettori per una copertina e il modo di scrivere come un vero e proprio diario compresi annotazioni, dettagli, disegni, schemi etc.. La storia è nota, una epidemia nata in Cina che trasforma i morti in ‘non vivi’ in zombi molto affamati di carne umana: il protagonista è un ufficiale dell’aviazione americana (bello il statagemma del non nome ..) e il suo incubo quotidiano per non morire (o almeno non ancora). Rispetto ad Apocalisse Z , ci troviamo in Texas e noto subito differenze concettuali tra le sopravvivenze in Europa e Negli States: Ammetto che preferirei assolutamente gli States… si trovano armi ovunque almeno (l'unica volta che apprezzo gli americani su questo campo).. il bello di questa semplice lettura è proprio questo, l’immedesimazione nel personaggio, nelle sue paure, gli incubi, l’odore di carne putrefatta, l’eco del grugnito di questi mostri portato dal vento (come quando al cagnolino Annabella si rizzano i peli del corpo appena sente un’oscura presenza): ci si immedesima nelle tecniche di sopravvivenza ‘beh io farei così’ oppure nella sua fortuna nel trovare l’hotel 23. Altro punto a favore è proprio la paura o più precisamente la tensione che alleggia pagina dopo pagina: il fatto di essere scritto come un diario facilita la lettura, lo si legge in due giorni. Certo essere un militare, saper far volare un aereo, avere come compagni un chimico e’un’infermiera aiutano molto: ecco questo è forse il limite del libro, quello di vedere questa terribile apocalisse da parte di un soldato bravo e freddo quanto basta (in Apocalisse Z il protagonista non è così fortunato…). Libro consigliato agli appassionati del genere (ma anche no… suvvia io non lo ero…) e buona lettura a tutti.
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Servo dello Stato
Finalmente riesco a leggere Bambino 44: era nella mia lista da tempo, non potevo a mancare al ‘thriller più spaventoso e "freddo" che vi sia mai capitato di leggere’ a ‘Una straordinaria opera prima’…. Accidenti… mi ci butto a capofitto. La storia inizia negli anni appena prima della 2° guerra mondiale in una Ucraina fredda e affamata dalla politica di industrializzazione ‘statale’ di massa: non esiste più la campagna, le risorse vengono di conseguenza statalizzate e la gente muore letteralmente di fame tanto che due fratelli si inoltrano nel bosco alla ricerca disperata di un gatto (…una leccornia… devo consigliare il libro ai miei amici vicentini… ?): ma qualcosa va storto nella caccia, il fratello più grande viene catturato, la madre capisce che diventerà cibo per sfamare altre famiglie… Agghiacciante in tutti i sensi il capitolo iniziale… Facendo un salto in avanti di 20 anni facciamo la conoscenza della Russia post guerra e di Leo ufficiale del MGB ossia una sorta di polizia di Stato che seleziona le persone affidabili e dedite al comunismo da quelle che non lo sono. Entriamo in un mondo allucinante dove tutti sospettano di tutti, dove basta essere antipatico a qualcuno per essere additato a spia, essere interrogato nel carcere di Lubjanka con metodi a dir poco ortodossi, a essere deportato ai lavori forzati… Pagine forti, dure, Leo ci appare poco simpatico dedito, quasi alla follia, alla follia staliniana: un giorno però si imbatte in un caso di un bambino barbaramente ucciso con gli organi interni asportati e la sua vita cambia. L’omicidio è un ‘pensiero occidentale’ e la perfezione sociale comunista non lo contempla: si risveglia in lui una parte di umanità che lo porterà a scontrarsi con quella idea di stato da lui tanto amata, lo stato si rivolta contro di lui, la sua famiglia, la moglie. Intanto gli omicidi di bambini si moltiplicano e sono tutti troppo simili, la sua unica via di uscita dal vortice in cui è incappato è risolvere questo mistero: la conclusione è originale ma un pochino affrettata. L’adrenalina scorre a fiumi, i colpi di scena non mancano: lettura scorrevole che ti tiene incollato alla vicenda fino all’ultima pagina. Una riflessione va fatta su questo ‘mondo perfetto’ staliniano, mi chiedo fino a che punto le ideologie di sinistra e destra estremizzate possano fare questo al mondo: c’è chi dice che Stalin (e Lenin) abbiano fatto più morti di Hitler e che i comunisti mangino i bambini, io credo siano uguali, dei mostri, dei serial killer ‘mondiali’. La destra e sinistra politiche non centrano siamo ad un altro livello: si vacilla di fronte agli scontri politici di oggi, non è l’idea malvagia, è l’uomo.. dette queste banalità posso consigliare il libro agli amanti del brivido ‘freddo’
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la valle della volpe
Libro consigliatomi dal mio libraio di fiducia e devo dire fiducia ben riposta: l’autrice è ben conosciuta ma è la mia prima lettura: colpisce già dalle prime pagine uno stile di scrittura molto fluido, scorrevole uno dei migliori se non il migliore delle ultime mie letture. La storia si sviluppa dal rapimento di una ragazza (Vanessa) nei boschi del Galles: è una sparizione strana che non troverà risposta nel povero marito Matthew per anni. Nessun indizio, prova, nessuna benché minima traccia. Oramai sappiamo che il colpevole è un piccolo malvivente, Ryan che per una serie di circostanze viene arrestato per tra anni. Ma che fine ha fatto Vanessa? Dopo tre anni Ryan viene scarcerato e facciamo conoscenza di altri personaggi Jenna (l’io narrante) una giovane giornalista che si legherà suo malgrado a Ryan attraverso Matthew (il marito con cui cerca di intraprendere una relazione, difficile perché ancora legato alla scomparsa di Vanessa) e Nora una ragazza molto sola che attraverso il volontariato in carcere si ‘infatua’ (?) di Ryan. La scarcerazione dello stesso provoca nel giro di poche settimane a strane scomparse, rapimenti e stupri che coinvolgono persone legate a lui e soprattutto una di queste sembra voler riprendere i presupposti della scomparsa (da lui voluta) di Vanessa: chi vuole il male di Ryan? Vanessa è viva? Perché accadono gli stessi avvenimenti di tre anni prima? Qui mi fermo per non anticipare oltre: la suspense ci lega alla lettura pagina dopo pagina e il finale è … originale anche se forse il cattivo ci capisce troppo presto. Il libro racconta bene i profili, le personalità dei vari personaggi e affronta temi diversi per ognuno di loro Ryan con la sua voglia di cambiare vita dopo il carcere, Jenna con la sua ricerca dell’amore di una vita, Matthew sospeso tra il ricordo della moglie e una nuova vita con Jenna ma soprattutto Nora e il suo amore folle. Nora è un personaggio difficile da capire e da approvare nel suo stoico tentativo di ‘salvare’ Ryan: l’ho interpretato come una ricerca spasmodica ‘dell’altro’ più che dell’amore, di una fuga dalla solitudine (l’essere soli non è forse il peggiore dei mali??). Bel libro molto ben scritto, articolato, con quel pizzico di suspense che difficilmente ti stacca dalla lettura: assolutamente consigliato.
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luce e tenebre
Libro vendutissimo, libro apprezzatissimo dai più, libro recensitissimo (… mamma ho finito gli issimo….) e in finale libro regalatemi dal suocero… che tra le altre cose non gli è piaciuto moltissimo.. (chissà perché lo da a me!?) beh sono curioso e lo leggo: la prima cosa che devo dire è che non è facile fare un riassunto della storia senza mettere almeno uno spot (quindi avverto eventuali lettori di queste righe).
In una Roma alquanto buia, segreta e molto cupa una ragazza scompare nel nulla: due uomini ma soprattutto tal Marcus indagano. E’ un personaggio da subito strano, un super-mega investigatore che sembra guidato un istinto ‘superiore ‘, è un osservatore specializzato nel trovare le ‘anomalie’ nelle scene del crimine e quindi ad analizzarle per trovare il male che le ha generate: ma non è un poliziotto…. Sempre a Roma un report sembra suicidarsi gettandosi da un palazzo in costruzione, la moglie, brillante investigatore milanese decide di indagare per conto proprio: i destini dei due si incroceranno tra serial killer, strani personaggi che ‘rapiscono identità altri’, preti e … la chiesa… In verità credo che i veri protagonisti (ATTENZIONE SPOT) del libro siano i ’penitenzieri’ argomento che mi ha un poco affascinato e che non conoscevo: Marcus è un personaggio accattivante quasi irresistibile per modi di agire e di pensare e lo sono anche gli atri (…clemente…Sherman…). La storia è un intreccio molto abile di tutto questo un pizzico di thriller, un pizzico di giallo, un pizzico di chiesa . un pizzico di paranormale: il tutto per raccontare l’eterna rivalità tra bene e male e rispondere a domande difficili (quanto ‘l’idea del male’ può trasformare un uomo normale … quanto il male può generare bene e soprattutto viceversa… pensate a un fatto punitivo preventivo che evita tragedie ben peggiori) ma che credo sia difficile rispondere con un libro come questo e senza scendere nella filosofia. Lettura molto scorrevole, ho trovato il libro per certi versi affascinate: non si tratta di un libro ‘danbrowniano’, secondo il mio modesto parere, certo quando di mezzo c’è la chiesa è facile cadere in fantasie spacciate per realtà. Credo sia un buon thriller e tale deve rimanere (e vabbè se se sparatorie in chiesa in centro a Roma sono prive di realtà…. Il realismo a volte è controproducente sulla leggibilità e scorrevolezza). Libro consigliato, un buonissimo svago.
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Zeus
Ero alla ricerca di un thriller polizziesco adrenalinico come piace a me: mi imbatto in Patterson e vengo indirizzato su questo libro con un titolo intrigante per i miei gusti. Il protagonista è il detective Alex Cross (non alla prima avventura... arrivo sempre con qualche libro di ritardo..) personaggio che, almeno in questo libro, non fa il verso ai soliti clichè del detective dannato, alcolizzato e donnaiolo... , ma anzi molto legato alla madre 'nonna' e alla sua numerosa famiglia in modo quasi 'dolce': un giorno riceve una telefonata in cui viene informato della morte di sua nipote poco più che ventenne. Inizia così un'indagine che ci porta in un mondo di perversione legata al sesso, a individui senza moralità dove la vita e la morte hanno poco significato. Le immagini sono da film splatter, il finale inaspettato: la cosa strana è l'intermezzo famigliare tra un'omicidio e l'altro, pagine dolci, delicate dedicate alla 'nonna' e alla sua famiglia. Il libro è scritto con capitoli brevi, a volte di una pagina o poco più, ritmo incalzante, facile lo si legge in tre giorni: in verità lo stile è scarno, diretto... sembra quasi una sceneggiatura di un film più che un libro, poche pretese di scrivere un 'capolavoro'... Ma se questo può apparire ai lettori più esigenti un difetto, ha comunque il merito di tenere il lettore incollato alla trama... in fondo come si può vendere 260 milioni di libri!!??!! Consiglio la lettura magari ad agosto... sotto l'ombrellone :)
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Un mazzo di rose rosse...
non conoscevo Wulf Dorn, il libro mi è stato consigliato in libreria, mi dicono 'è adrenalinico'.... il protagonista del libro è Jan Forstner uno psichiatra dedito al suo lavoro grazie al quale ha anche parzialmente dimenticato una grave disgrazia famigliare (la sparizione del fratello). La sua esistenza viene improvvisamente 'invasa' dopo aver ricevuto un mazzo di rose rosse come regalo: qui inizia un tragico incontro con una stalker e la sua pazzia. La vita di Jan cambia improvvisamente in un crescendo di tensioni che arrivano all'omicidio dapprima di un giornalista e poi di... (meglio non anticipare oltre). L'autore è bravissimo a depistare gli indizi e sviare l'attenzione della storia portandoci ad esempio nei tormenti interiori di un prete Felix Thanner che aveva raccolto le confessioni dell'omicida (può un prete contravvenire la confessione e tradire il confessore???) o nei dubbi di Jan che arriva a dubitare e a non fidarsi di nessuno...come non dargli torto... L'altra protagonista del libro è la 'pazzia' molto ben descritta nelle pagine finali: facile convenire che la famiglia è sempre al centro di tutto e che gli atti di un genitore possono squilibrare o equilibrare la vita di una persona. Onestamente il messaggio non dice niente di nuovo e anche la risoluzione dell'enigma stalker non mi ha entusiasmato... è come se mancasse la... novità, e forse è solo l'ultimo capitolo che spiazza completamente. Il libro è scritto in maniera molto semplice con capitoli brevi e differenziati a seconda dell'argomento: questo rende la lettura molto scorrevole, veloce.. è facile arrivare alla fine. Premesse ottime ma credo non completamente riuscite (parere assolutamente personale): l'adrenalina rimane sempre molto alta, belle le pagine sulla pazzia, forse la soluzione non così convicente. Lettura consigliata agli amanti del brivido e dell'ansia: 'una stalker che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole...'
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...in una vasca di ghiaccio
mai fidarsi dei libri regalati... mi avvicino a questa lettura molto curioso, in fondo ho letto tutta la trilogia Millenium e la Lackberg ne è l'erede (a detta di molti): la storia è ambientata in un piccolo paese di provincia dove una scrittrice (tornata a casa per le vacanze) trova il corpo di un'amica d'infanzia morto in una vasca con i polsi tagliati. Sembra un suicidio e in realtà non lo è. La storia qui perde un pò di mordente (almeno secondo i miei gusti) e iniziamo a conoscere un poco alla volta i personaggi della storia, gli amori della protagonista, la solita importante famiglia che nasconde segreti, il poliziotto bravo e buono e un condimento di violenza (odiosa odiosa odiosa) sulle donne. Tanti argomenti, tante descrizioni fin troppo accurate fino a sembrare, in alcuni passaggi, noiose. Poi cominciamo a capire le trame segrete del finto suicidio e (... dimenticavo per strada un'altro omicio dell'amante della finta suicida....oddio...) la lettura diventa interessante anche se continua ad essere priva di un certo mordente: per non anticipare le future letture diciamo che il succo sta nello 'smacherarare menzogne e segreti di una comunità dove l'apparenza conta più di ogni cosa'. Il libro viaggia tra il giallo, il gossip, la stira d'amore... forse un pochino troppo. Certo è scritto benissimo ma è la piacevolezza che latita per lunghi tratti: consiglio la lettura comunque e sempre ... è buona cosa che ogniuno abbia il proprio parere..... comunque mai fidarsi dei libri regalati... : )
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The Game
Si sone dette meraviglie di questo libro ed io ero curiossimo: la storia fin dall'inizio è intrigante e nello svolgimento iniziale sembra una rivisitazione del film 'The Game' (che appena uscito ho amato tantissimo). Rick starks è un'analista con una vita apparentemente insignificante, solo, senza la moglie morta di cancro, senza parenti o amici e una professione fatta in modo ripetivo, quasi con noia. MA un giorno riceve una lettera in versi dove è accusato di 'omicidio' (involontario ossia responsabile indiretto della morte di una persona): ha 15 (numero ricorrente) per capire chi è Mr R. l'autore della lettera, se non lo identifica dovra' suicidarsi o morira' un parente innocente.... intrigante no? Il libro si divide in due parti principali: nella prima la vita di Richy (ormai è un'amico) crolla sotto l'attacco di Mr R. (perde tutto, carriera, soldi, credibilità... resta solo ... non assomiglia a 'The Game'??) ed inizia un percorso del ns protagosta nel suo modo di vivere, nel suo modo di vedere la psicoanalisi, nel suo modo interiore di vivere la vita fino alla decisione... di diventare un carnefice a sua volta. Qui inizia la seconda parte del libro, la nuova vita (o più) di Richy per ripagare Mr R. del suo stesso pane... fino al finale, ammetto, imprevedibile. Il contorno è il mondo della psicoanalisi che è sempre presente è prevede la redenzione del protagonista (questa si prevedibile...): ma c'è di più, un'accenno ai serial killer e alla patologia criminale e infine una critica al mondo reale (ma quanto è facile nele States comprare un documento falso, avere un'arma etc etc...) . Tanti temi e tante possibilità di lettura: mi ripeto intrigante... se devo trovare qualche difetto, ritengo i presuppi iniziali un pochino avventati, ossia come mai Richy decida di affrontare la sfida senza alcun tipo di aiuto che ne so polizia CIA FBI.... vabbè ossia un pochino irreale la cosa... e poi il cambiamento alla nuova vita del ns eroe dove anche qui era necessario un poco di 'irrealtà' per far continuare il 'Gioco'. Consiglio assolutamente il libro, ho trovato la seconda parte del libro piacevolissima (a differenza di altri lettori che hanno amato di più la prima...) per capire come 'andava a finire'.. la sorpresa finale... in più è scritto bene con accuratezza.
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11 luglio 1982
Mi sono avvicinato a questo libro consigliato dal mio 'libraio' di fiducia: leggilo, una meraviglia. I casi letterari non mi appassionano molto, il più delle volte sono rimasto deluso... ma suvvia è un'autore italiano proviamo questo best seller! l'inizio è incorraggiante, inanzitutto il protagonista Balistreri ha il cognome di un mio ex prof di restauro architettonico (28!!!! ) e poi l'aria nera di cui è avvolto ricorda molto passioni (forse errori) giovanili: insomma simpatico sto Balistreri, non è il classico detective americano dannato ma cazzuto (scusate il francesismo) ma anzi è svogliato, deluso dall'Italia e non gli piace fare il suo lavoro (peccato per le donne a ripetizione il fumo e l'alcool che lo riportano un pochino ai colleghi americani). E poi il 1982, l'ambientazione 'PaoloRossiana', e la descrizione di una Roma aristocratica e clericaleche non sta simpatica ne a lui e ne a me... Detto questo la storia molto articolata, un pochino ingarbugliata parte da un'omicidio di una ragazza la sera di quell'indimenticabile 11 Luglio 1982 per poi riportarci ai nostri anni con un'altra serie di omicidi: il tutto è ovviamente collegato (meglio non anticipare oltre) e il nostro eroe romano è diventato vecchiotto, ma un poco più serio e meno avventato. Balistreri rimane simpatico, dannato e deuso dalla vita più che mai ma circondato da personaggi altrettanto riusciti tipo Piccolo (donna cazzuta..) o il collega sardo. I personaggi 'cattivi' sono in verità un pochino irreali (penso sopratutto al nobile nostalgico della monarchia...) e anche quell'Angelo Dioguardi è, secondo me, scontato... Il libro è scritto benissimo e si legge veramente 'tuttoinunfiato' perchè sebbene la trama sia sconclusionata alla fine, vuoi saper come andrà a finire a prescindere. Non è un capolavoro assoluto ma capisco il successo che ha avuto e quindi ne conglio la lettura.
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Il pomo di Leopoldo
Ebbene rieccomi alle prese con Nesbo: ennesimo errore di partenza.. dovevo prima leggere 'l'uomo di neve' prequel del medesimo.... uff vabbe' non capisco appieno perche' il ns eroe detective Hole si trovi a Hong Kong 'fumato' e in disgrazia ma si intuisce che il suo animo è malato. Intanto un nuovo serial killer preme alla porta (o alla gola... belle le pagini terribili sul 'Pomo di Leopoldo) e l'unico in grado di risolvere il caso e il ns bello e dannato richiamato in patria dalla Polizia (o una sua parte che è in concocorrenza con la omicidi.. o viceversa..): in verità la trama è da subito complicatissima intrigata suddivisa tra le beghe appena descritte tra le 'polizie' scandinave, il killer e la vita privata di Hole (vecchi e nuovi amori, il padre malato, la sorella con la sindrome di down...). Ho fatto fatica a seguire tutto e non perdermi niente di questo mondo complicato: alla fine ho trovato il tutto un poco fumoso fino alla fine della lotta con il serial killer in.. Congo... Oddio forse troppo. Non mancano colpi di scena e pagine molto accurate su questa lotta ma il tutto non mi convince appieno. Convincente la scrittura.. un pochino 'pastrocchiata' la scenografia ma nel complesso consiglio la lettura magari davanti a un bel fuoco caldo o termosifone (visto la crisi)
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detective buono vs detective cattivo
Ho conosciuto l'opera di Nesbo grazie a questo forum: altro autore decisamente interessante per i temi trattati (sono appassionato di thriller/gialli) che per modo di scrivere sempre molto coinvolgente e chiaro. Apprendo che questa avventura del detective Harry Mole è già al terzo capitolo (anche se sembra il primo non è un sequel): siamo difronte al classico poliziotto bello,dannatoe intelligente, che non ama il proprio lavoro, che ha problemi con la sua famiglia e che è perennemente ubriaco. Contrapposto c'è il poliziotto figo, in carriera ma corrotto e sempre moooolto cattivo. Non una novità in verità, poi, nel contorno, una serie di omicidi ben ingegnati che portano a conclusioni esoteriche ma hanno slivuppi ben più 'bassi' risolti con estrema arguzia dal nostro dannato ma intelligente. il bene vince sempre si dice. La verità è che la storia non ha grossi sussulti (... secondo me...) anche se ho trovato monto intigrante questo mondo scandinavo che sembra sempre perfetto ai nostri occhi mentre... il libro scorre via veloce perchè comunque gli ingredienti ci sono ma trovo che la storia non sia alla fine così originale.
Consiglio la lettura perchè comunque piacevole
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il treno infuocato
Zafon è un'ottimo scrittore... scrive in maniera incredibilmente colta anche una storia quasi horror forse per ragazzi ma anche per chi vuole fare una buona lettura estiva ( e autunnale...): è un'abilità credo che gli vada riconosciuta a prescindere se il libro è piaciuto o meno. Premetto che il libro non mi è piaciuto un granche'... ho visto alcune analogie con un capolavoro come 'It' di King ossia la storia di una profonda amicizia di un gruppo di ragazzi che assieme cercano di sconfiggere un'entità malvagia: non c'è un lieto fine assoluto ma manca il pathos kingiano. Potrebbe essere un horror ma non lo è completamente, l'azione c'è a metà (forse la parte più bella è l'inseguimento iniziale tra il tenete e i sicari) e mancano i sentimenti forti (a parte l'amicizia sopracitata)... Insomma mi sembra un'esercizio non riuscito completamente e non all'altezza della mia lettura precedente (Marina)... però lo stile è da 5 stelline.... Consiglio la lettura comunque magari ai ragazzi più giovani
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Colonia, 1260
Innanzitutto il libro ha vinto il premio Bancarella e poi Schätzing mi aveva parzialmente incuriosito con 'il quinto giorno': ero curiossimo di leggere qualcosa di diverso di questo autore. Il libro è scritto benissimo, la Colonia medioevale è descritta egregiamente con piglio storico ma... i meriti finiscono qua (anche perchè di sapere i nomi delle vie di Colonia può essere una conoscenza superflua se non studi storia medioevale tedesca). La storia è quantomeno inverosimile non tanto nelle lotte tra fazioni nobiliari o ecclesiastiche che stanno alla base del racconto ma nella vitalità di Jacop il ladruncolo che riesce a fermare queste forze e addirittura un crociato (non voglio entrare nei dettagli): poi Richmodis probabilmente l'unica donna del medioevo ad essere autonoma... la narrazione è stancante sono riuscito ad arrivare alla fine con difficoltà.
Non consiglio questa lettura e ancora non capisco che scrittore sia Schätzing (e credo che a lui interessi poco...)
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Pensa a un numero da uno a mille
Ho letto questo libro sotto l'ombrellone incuriosito dalle tante recensioni positive in rete: beh il libro è sicuramente intigrante quanto basta e ben scritto. La storia parte da presupposti originali come l'enigma dei numeri indovinati o le scene del crimine inverosimili con strane traccie che portanano al nulla o sedie che compaiono dallo stesso nulla: il personaggio principale Dave ,ex detective in pensione, è altrettanto intigrante intelligente ma alle prese con i problemi di tutti come la relazione complicata con la moglie o l'eterno dilemma di come 'staccare dal lavoro'... (magari leggendo un bel libro...). Ho trovato la conclusione un pochino affrettata, mi hanno un poco deluso la risoluzione veloce di alcuni dilemmi ... non so forse le premesse forse non vengono mantenute completamente, ma ne consiglio comunque la lettura magari sotto l'ombrellone...
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biotecnologia questa sconosciuta...
Conosco poco della scrittura di Michael Crichton: ho letto questo libro affascinato dall'argomento (biotecnologia) e nella speranza che fosse intrigante... Beh, parere personale.., sono incappato in una storia in bilico tra la rivista scentifica, la polemica e il tentativo di creare personaggi (e strani animali parlanti...) senza ne capo ne coda. Probabilmente l'intento dell'autore era quello di mettere il lettore a conoscenza di un'argomento difficile che ha delle implicazioni nel mondo reale e prossimo forse inquietanti ma secondo me non ci è riuscito: pappagalli e scimmie parlanti volevano attirare il lettore all'interno di questo sconclusionata racconto. Certo non è scritto male ... ci mancherebbe da un'autore da bestsellers.... ma non consiglio questa lettura, credo che Chichton abbia scritto di molto meglio.
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Sayuri leggenda di una Geisha
Libro affascinante che descrive un mondo a noi sconosciuto e lontano ossia il Giappone delle Geishe: attraverso la storia di Sayuri entriamo in un mondo difficile da comprendere forse a causa delle complesse tradizioni ma sicuramente intigrante. Lo stile di Golden è piacevole e quasi mai pedante il che rende la lettura assai scorrevole. Imperdibili sono le descizioni delle vestizioni, del trucco e della vita di queste ragazze (vedere come viene descritto raffinatamente il mizuage ossia la perdita della virginità) fino alla descrizione delle difficoltà di un popolo stremato dalla seconda guerra mondiale: quello che traspare dalla lettura è comunque la storia di una ragazza che sembra alienata da tutto ma ha comunque le sue debolezze, i suoi sogni e ricerca come tutti l'amore di una vita.
Lettura assolutamente da consigliare
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Incubo o realtà?
Che sorpresa continua King... dopo 22/11/63 ho voluto leggere quello che è considerato il suo capolavoro: la cosa che sorprende di più è lo stile e una lettura che credo sia molto impegnativa (merito della traduzione immagino.. mi piacerebbe poter leggere King in Inglese...). La storia è un'inno all'amicizia associato all'horror di invenzione (It questa creatura più incubo che realtà) ma anche all'horror di tutti i giorni: questo mi ha più colpito del libro, la capacità dell'autore di rappresentare gli incubi quotidiani che sono la realtà anche oggi (il bullismo, la violenza sulle donne, la violenza in famiglia). Certo la piacevolezza nella lettura a volte viene meno in certi dettagli narrativi ( 1000 e passa pagine sono un bel malloppo) ma consiglio vivamente questa lettura appassionante e unica nel suo genere
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salva il cuore dal potere del cane
Appena finito di leggere: libro sconvolgente, inquietante (ma veramente... anche se solo fosse vero anche un solo 10% di questa storia). Epopea storica del mercato della droga tra Stati Uniti e Messico (ma anche Colombia, Guatemala e Honduras) visto attraverso gli occhi del bene , ovvero Art Keller (bene??? ) e del male (Tio, Raul ma soprattutto Adan Barreta): bene e male si sovrappongono fino a confendersi in vari passi di questa storia oscura e degradante. il potere del cane è il potere di pochi malvagi e spietati rispetto ai tanti deboli personaggi di contorno che magari muoino solo per essere di 'passaggio', è il potere dei governi, delle agenzie dei governanti che sfruttano uccidono in nome del dio denaro (e della droga...)... metafora della vita anche di oggi... dove i sentimenti sono solo accessori...lettura, anche nello stile, sembra un film di Tarantino.
Libro da consigliare e leggere: sorpresa piacevole (oddio piacevole????)
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Salvate Kennedy!!!
Appena finito di leggere! E' un bell libro, prima esperienza 'Kingiana' comperato sull'onda emotiva dei commenti entusiastici: primo commento rispetto la scrittura di King è ottimo non la conoscevo ed è stata una piacevole sorpresa. La vicenda parte da presupposti non originalissimi (il viaggio nel tempo) ma sempre con una vena di tensione latente (l'uomo della tessera gialla... l'effetto farfalla...ma anche la voglia di non far avvenire efferati omicidi).. ma incredibilmente anche con una vena romantica, almeno per me, inaspettata. Mi è piaciuto moltissimo il contesto meravigliosamente descritto di un'America a cavallo degli anni 50/60, meno alcune descrizioni pesantucce di appostamenti vari per spiare gli Oswald... Gli intrecci sono appassionanti e ci sono sempre colpi di scena che ti lasciano attaccati al libro fino alla fine...
Che belle sarebbe cambiare il passato ma senza effetto Farfalla ...
Consiglio il libro vivamente e poi ho apena comperato 'IT'......
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Whale watching...
libro strano... può un libro essere accattivante per 700 pagine e noiso nelle ultime 2/300??? beh questa sensazione mi ha lasciato Schatzing: divorato letteralmente le prime pagine, misteriose, inquietanti, ti lasciano interdetto e ti spiazzano (può essere una balena tanto cattiva???) ti fanno riflettere su cosa l'uomo può combinare, distruggere e non capire il nostro bellissimo pianeta.
Le premesse erano/sono buonissime: la fine??? inverosimile e secondo me, anche un poco affrettata come se mancasse qualche idea all'autore.
Sono perplesso... quante stelline merita questo libro? ho deciso per un tre politico perchè comunque come già detto stile - piacevolezza - contenuto sono per 700 pg da 4 - 4.5 stelle e il finale da 1.5 - 2.... vabbè sembra di votare un giocatore dell'inter... per intenderci ho deciso si leggere un'altro libro dello stesso autore per capire davvero la sua scrittura... ai lettori più bravi di me l'ardua sentenza... quindi consiglio il libro... voglio saperne di più
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finis Africae
Recensire questo libro per me povero mortale (non scrittore..) non è facile… ebbene secondo me e ripeto.. secondo me… è IL LIBRO per eccellenza: ricordo esattamente la prima volta che lo lessi da adolescente d’estate nella terrazza di casa .... ma cosa sto leggendo??? Citazioni in latino, filosofia, storia… mamma mia… eppure anche se con molte lacune (culturali) lo finii e rimasi affascinato da da questa vicenda dal contesto storico, dai personaggi meravigliosamente descritti (Guglielmo da Baskerville e la sua arguzia.. splendide le prime pagine con la descrizione di Brunello il miglior cavallo del monastero… Adso con le sue paure e debolezze… Jorge il monaco cieco ossessionato dai libri e dalla conoscenza fine a se stessa) ma anche e non l’ultime dall’intreccio e dalla suspence della storia. Da allora ho riletto il libro altre due volte cercando spunti, dettagli, cercando di capire simbologie, fatti storici e filosofie del riso… non credo di esserci riuscito a fondo (ci riuscirò mai???) ma è ogni volta un’esperienza. Lo consiglio ??? dovrebbe essere letto nelle scuole è un CLASSICO .. e rivedetevi anche il film uno dei pochissimi casi in cui cinema e letteratura sono allo stesso piano
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chi vuole conoscere la propria data di morte???
Devo dire che ho letto questo libro con molta curiosità, ennesimo ‘caso’ letterario: ebbene il libro è più che piacevole, scorrevole quanto basta (alcune descrizioni un poco lunghe..) anche avvincente in alcune ‘scene’, l’intreccio è sicuramente acuto e il ritmo serrato.
Il personaggio di Will Piper è curioso ma forse un po’ prevedibile (duro ma dolce, affascinate ma bruto…) molto hollywoodiano (assieme all’area 51, las vegas .. ne verrebbe fuori un colossal avvincente con George Clooney come protagonista magari)... eppoi la storia con Nancy... ripeto forse un poco scontato... mentre trovo originale l'idea di fondo della biblioteca.
Consiglio la lettura? Si ma credo che sia un libro sopravalutato ossia mi è piaciuto ma…
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Codice...Brown...
devo dire che stile e piacevolezza del libro sono buonissime.... ossia il libro si legge facilmente con diversi colpi di scena per certi versi anche avvincenti.... bene tutto se questo rimane una lettura estiva sotto l'ombrellone...però... contenuti zero, visione storica - 100 (ma dai...maddalena etc il priorato di sion...) vabbè .... il libro non è un capolavoro e non dice delle verità....(oddio qualcuno le ha prese per vere???) ma l'autore è stato bravo a creare un caso (perlopiù mediatico)
lo consiglio comunque perchè è un caso letterario e tutti possono e devono farsi un'opinione
comunque c'è di meglio....
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amo Lisbeth ...
‘Uomini che odiano le donne’ è un buon libro… un capolavoro no non credo…. Sopravalutato forse.. ma Larsson ha creato un personaggio fuori dal comune: Lisbeth è la sfigata geniale che domina la storia, un’eroina black-femminista capace di vendicarsi da sé, di far innamorare (forse) il ricco e affascinate gioranalista, di fare soldi ‘facilmente’ con il computer alle spalle del mondo.. qui è la forza del libro assieme comunque ad un intreccio di storie e personaggi che rendono la lettura capace di colpirti… peccato per il seguito… che si riscatta parzialmente nel terzo libro.
Consiglio la lettura? si perché comunque il libro la merita e perché giustamente tutti possano capire da sé se siamo di fronte a un capolavoro: l’unico ‘problema’ è che, secondo me, letto questo è giusto leggere l’intera trilogia… : )
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pre-morte.. mamma mia!!!
romanzo ben scritto che ci porta a vivere i lati più oscuri dell'uomo le sue debolezze il fascino oscuro del 'male': ritmo serrato (si dai forse Mathieu fa qualche km di troppo e in troppo poco tempo....) e la lettura scorre veloce in attesa del prossimo colpo di scena... un limite può essere che forse il personaggio 'oscuro' si era capito a metà libro circa.... ma l'intreccio di sentimenti buoni e cattivi, di personaggi e storie comunque rendono 'affascinate' il libro.
sicuramente da leggere magari con leggerezza
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zombimania
ciao a tutti, recensito Apocalisse Z mi accingo a dare un'opinione sul seguito (ma probabilmente anche del prossimo...): il libro è bello ma rispetto al primo manca, secondo me, qualcosa... il ritmo è ancora altissimo ma ... è la storia che comincia un poco a zoppicare soprattutto nel racconto della 'nuova vita': il racconto del nuovo modo di vivere dei sopravissuti avrebbe meritato qualche approfondimento in più e non mi convince molto la 'bagarre' tra Lucia e forzuto marinaio... mentre a Madrid... beh lì è un'altra storia sempre avvincente e paurosa quanto basta... lo consiglio comunque magari leggendolo subito assieme al primo capitolo
N.B. tuta da sub sempre addosso mi raccomando
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brivido lungo la schiena, protetti dalla vostra tu
ciao a tutti, scrivo la mia prima recensione su questo libro proprio perchè l'ho letto (...divorato) grazie ai vostri voti.. il libro mi ha incuriosito e l'ho comperato prima di qualche giorno di vacanza senza tv... in verita' era un'opzione assieme ad altre controllate su Qlibri ma il prezzo (ediz economica) e il fatto che mi è subito ablzato agli occhi hanno fatto il resto... si l'ho letteralmente divorato in 3 giorni... per chi ama come me i libri con molta azione, suspance, ritmo, lo consiglio vivamente... il fatto di essere scritto come un blog è una soluzione intelligente e rende rapida la lettura e intigrante..(cosa succederà il giorno dopo?????) credo non sia un capolavoro assoluto della letteratura.. ma è una lettura intigrante: come letto in altri commenti alcune situazioni, soprattutto quando il blog si trasforma in diario, forse sono fin troppo dettagliate ma il ritmo rimane in ogni situazione altissimo... giuro era dai libri della saga dei Malousseine (..... ahh Pennac mi manchi..) che non mi appassionavo così tanto... leggetelo e assoporate un brivido lungo la schiena.. sempre protetta dalla vostra tuta da sub!!!!
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