Opinione scritta da bibliologa
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
una bellissima e struggente storia d’ amore e di
Il profumo delle foglie di limone, è un romanzo scritto da Clara Sánchez ed ambientato in Costa Blanca, dove nonostante sia già settembre inoltrato, il sole è ancora molto caldo. Le strade sono deserte, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in lite con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una “bussola” per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso... ma in realtà si tratta dell'inferno. infatti Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso la donna l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.
Il profumo delle foglie di limone ha un ritmo velocissimo, tanto che è impossibile interromperne la lettura, presi dalla curiosità di sapere cosa stiano tramando i vecchi nazisti e quale sia la composizione delle fiale che si iniettano, con il fiato sospeso per i rischi che corre Sandra nella sua incoscienza, seguendo le orme di Julián che ormai non si accontenta più di aver trovato “solo” due vecchie conoscenze e che diventa un altro “nonno sostituto” per l’amabile Sandra (la quale pare conoscere molto poco la storia d’Europa nel ‘900).
Questo romanzo racconta dunque una bellissima e struggente storia d’ amore e di coraggio, di memoria e di colpa, di speranza e forza; una vicenda che rimane impressa nell'animo per sempre.
Indicazioni utili
Emozionante, struggente: da leggere
Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola: un libro che ho amato molto nella prima parte, nella descrizione tra l'amore tra Gemma e Diego, nello stile diretto e talvolta drastico, quasi brutale, dalla lettura traspare tutto il dolore della maternità voluta, cercata ma negata. Sconvolgente è vedere una guerra attraverso la penna diretta e spietata di Margaret Mazzantini.
Evitando accuratamente i pietosismi superflui l’autrice dà prova di sé in questa opera, con un linguaggio che ormai ha carattere distintivo, e che non lascia spazio a fraintendimenti o edulcorazioni.
La storia parla di un uomo e una donna, due anime che si incontrano nella Sarajevo degli anni 80. Dall’amore tra i due si passa alla ricerca di un figlio, e qui, con sensibilità ed espressione superba, Margaret Mazzantini da voce al dramma della ricerca disperata di una maternità. La storia scivola gradualmente in territorio bellico, le scene si fanno crude, lo stomaco si stringe su determinati passi, l’orrore prende spazio e tocca tutti i personaggi: storie e realtà sono abilmente tratteggiate tanto da familiarizzare con il lettore che li sente vicini, parenti, fratelli, nei quali a volte il lettore si identifica.
Tutti perdono, nessuno escluso.
Rimane l’amore per un figlio, l’amore più grande che possa mai esistere.
Un romanzo complesso da leggere per certi aspetti, ma una storia che difficilmente si dimentica.
Indicazioni utili
Evitando accuratamente i pietosismi superflui l’autrice dà prova di sé in questa opera, con un linguaggio che ormai ha carattere distintivo, e che non lascia spazio a fraintendimenti o edulcorazioni.
La storia parla di un uomo e una donna, due anime che si incontrano nella Sarajevo degli anni 80. Dall’amore tra i due si passa alla ricerca di un figlio, e qui, con sensibilità ed espressione superba, Margaret Mazzantini da voce al dramma della ricerca disperata di una maternità. La storia scivola gradualmente in territorio bellico, le scene si fanno crude, lo stomaco si stringe su determinati passi, l’orrore prende spazio e tocca tutti i personaggi: storie e realtà sono abilmente tratteggiate tanto da familiarizzare con il lettore che li sente vicini, parenti, fratelli, nei quali a volte il lettore si identifica.
Tutti perdono, nessuno escluso.
Rimane l’amore per un figlio, l’amore più grande che possa mai esistere.
Un romanzo complesso da leggere per certi aspetti, ma una storia che difficilmente si dimentica.
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |